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| Non è semplice organizzare le idee e i sentimenti legati alla figura di Severus e sinceramente finora non ci avevo mai neanche provato. Vediamo cosa esce fuori…
Premessa. Mi sono avvicinata al mondo di Harry Potter con molto ritardo e per puro caso. Il maghetto mi stava decisamente sulle scatole a causa di tutto il clamore mediatico che lo circondava. Ovunque ci si girasse si poteva trovare la faccetta occhialuta di Harry. Libri, per i quali i fan arrivavano a punte di isteria sperimentate prima solo per i Beatles, film, gadget e quant'altro... insomma Harry Potter mi stava antipatico a prescindere come direbbe il grande Totò. Poi una sera, non avendo nulla di meglio da fare e cedendo alla curiosità, mi sono guardata in tv Harry Potter e la Pietra Filosofale. Ho iniziato la visione con lo scetticismo di un adulto cinico che non crede alle favole e sono arrivata alla fine del film rimpiangendo il mio essere Babbana e il non poter far parte di quel mondo magico. La magia di Harry Potter aveva fatto una nuova “vittima”. Mi sono così “sparata” in dvd tutti i primi cinque film nell’attesa di vedermi al cinema il sesto. Solo dopo aver visto i primi film ho deciso di leggere i libri. Mi sono avvicinata alla lettura dei romanzi con timore, il timore che fossero scritti solo per bambini e quindi con un linguaggio e uno stile che non poteva coinvolgere un adulto. Sbagliavo! Con mia grande sorpresa mi piacquero tanto, tanto quanto i film. Così mi sono “sparata” anche i romanzi usciti fino a quel momento. L’incantesimo della saga di Harry Potter ormai mi aveva completamente catturato.
Tutta questa premessa per dire che ho scoperto Severus prima dai film e poi dai libri e che quindi l’immagine fisica che ho di lui per me è indivisibile da quella a cui ha dato vita Alan Rickman. Grazie alla bravura e al carisma del primo e alle enormi potenzialità che la Rowling ha infuso (a volte mi viene da pensare suo malgrado) nel personaggio, Severus mi ha subito catturata. Non ho avuto immediatamente questa consapevolezza ma quando ho realizzato mi sono trovata perdutamente innamorata del Potions Master… sentendomi molto infantile vista la mia età (cosa ormai accettata e superata: in fondo dentro di noi c’è il pascoliano Fanciullino a cui è bello riuscire ancora a dare voce e spazio). Severus è diventato così il mio personaggio preferito della saga. Fin da subito ho pensato che doveva esserci altro oltre a ciò che veniva mostrato nei film e scritto nei libri. Ho urlato, nel senso reale del termine, di disappunto quando, leggendo il sesto libro, la Rowling gli fa uccidere Silente. Ma ho sempre pensato che dovesse esserci un’altra spiegazione a quel gesto. Non ho mai creduto che lo avesse fatto perché fedele Mangiamorte di Voldemort. E infatti con la fine della saga si è scoperta la verità dando ragione a tutte le persone che con Severus erano andate oltre le apparenze. Ma cosa ho visto e vedo in lui? Vedo un eroe tragico, che cade e si perde ma che grazie ad una luce che è radicata dentro di lui riesce a ritrovarsi dopo aver fatto scelte sbagliate. E questo gli dà la forza di rialzarsi e di percorrere una strada di sofferenza e di morte fino in fondo. Ecco Severus per me è un eroe per quello che sopporta e per quello che fa. Un eroe molto umano, con le sue debolezze e una grande forza di volontà. Nel bene e nel male fa le sue scelte e ne sopporta eroicamente tutte le conseguenze. In Severus vedo quindi la forza e la debolezza, l’odio e l’amore, la luce e la tenebra. Questo lo rende ai miei occhi una figura molto affascinante, di un fascino dannato. Un uomo che l’istinto di sopravvivenza ti dice di fuggire, perché ti complicherà la vita, ma di cui ti innamori perdutamente proprio perché ne senti l'infinita sofferenza e l'incredibile forza di volontà.
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