Il Calderone di Severus

Rileggiamo e commentiamo insieme HP 5, I brani relativi a Piton in italiano e inglese

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view post Posted on 20/8/2018, 12:08
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (PandaNemo @ 20/8/2018, 13:05) 
Chissà quanto avrà gongolato Silente in anticipazione di quanto accadrà al Ministero!

Cioè? Cosa intendi?
 
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view post Posted on 20/8/2018, 12:18
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Sapendo che lo scontro era ancor più inevitabile e che Harry sarebbe stato giocato da Voldemort con qualche trappola mentale.
Perché, a mia opinione, Sirius iniziava ad essere quasi una figura scomoda per Silente, visto che nel bene e nel male era qualcuno che provava a guidare e proteggere il ragazzo.
E Harry doveva essere "aperto alla chiusura" e deliziosamente sacrificabile nel duello finale, oltre che avere in Silente l'unico appoggio e l'unico mentore.
Non penso che Sirius avrebbe ben accolto gite fra i ricordi di Voldemort etc.
Nel sesto libro, Harry è ancor più manipolabile, visto che ha solo il preside come riferimento.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 13:01

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QUOTE (PandaNemo @ 19/8/2018, 22:27) 
Montague incastrato… indizio da nulla, ma che spiegherà cose nel prossimo futuro.

Questa mi ha fatto ridere. Quando Severus chiede "come c'è finito nel water", io ho pensato subito "Secondo te?" :D

Al di là di questo, non avevo mai pensato alle considerazioni su Sirius e Silente fatte da Giorgia. Mi sono sempre chiesta per quale motivo Silente non abbia obbligato Severus a continuare la lezioni, visto che aveva chiaramente la possibilità di farlo, dal momento che le riteneva così vitali.
Le tue considerazioni fanno pensare a un'altra possibilità...
 
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view post Posted on 20/8/2018, 13:08
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È quello che mi sono sempre chiesta anch'io.
Ok che Harry faceva schifo, ma non ho mai capito perché il preside non abbia fatto pressione su Severus affinché ricominciasse.
Ma forse ha concluso che un Harry solo era decisamente più manipolabile e usabile, specie se devastato dai sensi di colpa per la morte del padrino.
Così com'è stato con Severus...
 
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view post Posted on 20/8/2018, 14:09
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CITAZIONE (PandaNemo @ 20/8/2018, 13:18) 
Sapendo che lo scontro era ancor più inevitabile e che Harry sarebbe stato giocato da Voldemort con qualche trappola mentale.
Perché, a mia opinione, Sirius iniziava ad essere quasi una figura scomoda per Silente, visto che nel bene e nel male era qualcuno che provava a guidare e proteggere il ragazzo.
E Harry doveva essere "aperto alla chiusura" e deliziosamente sacrificabile nel duello finale, oltre che avere in Silente l'unico appoggio e l'unico mentore.
Non penso che Sirius avrebbe ben accolto gite fra i ricordi di Voldemort etc.
Nel sesto libro, Harry è ancor più manipolabile, visto che ha solo il preside come riferimento.

Ok, sì, vero: hai ragione. Certo che il tuo pensiero su Silente è acora più tremendamente machavellico enegativo del mio!
Ma ci sta, eccome se ci sta. Purtroppo.
Povero Harry. E povero Severus. :lovelove:


CITAZIONE (Starliam @ 20/8/2018, 14:01) 
Le tue considerazioni fanno pensare a un'altra possibilità...

Cioè? A quale?
 
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view post Posted on 20/8/2018, 14:50

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No, intendevo sempre ciò che ha detto Giorgia. Chiaro che Silente non poteva prevedere che Sirius sarebbe morto, ma forse si aspettava un coinvolgimento da parte sua. Come ho scritto in una mia storia, era ovvio che una volta che Harry si fosse trovato in pericolo, Sirius sarebbe corso in suo aiuto, anche se Severus ha cercato di evitarlo. Quindi è possibile che Silente, grande conoscitore dell'animo umano, si aspettasse che Sirius si sarebbe "fatto fuori" da solo?
Non so, ma in effetti è strano che non abbia obbligato Severus a continuare le lezioni.
Di certo, è vero che una volta solo, Harry sarebbe stato ancora più manipolabile (e già lo era). Del resto, è stato proprio Silente a fare in modo che Harry crescesse con i Dursley, di fatto lasciandolo orfano e senza l'appoggio di una famiglia che lo sostenesse e lo rendesse più forte (e meno manipolabile). Certo, c'è tutto il discorso della protezione del sangue, eccetera.... ma chissà che Silente non abbia voluto esplorare altre opzioni di proposito.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 15:18
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A proposito del legame di sangue, mi pare di ricordare che Silente stesso dice ad Harry che sarebbe bastato un solo giorno in casa Dursley per mantenere il legame.
Purtroppo non ricordo né il volume né il capitolo in cui lo afferma, ma sono piuttosto sicura che l'abbia detto. In sostanza, Harry non era costretto a passare tutto il tempo dai parenti.
Ma certo crescere con una famiglia del genere gli avrà fatto mitizzare il Mondo Magico, oltre che farlo appoggiare totalmente a lui in quanto punto di riferimento; e renderlo sia temprato che fragile.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 17:24
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CITAZIONE (PandaNemo @ 20/8/2018, 16:18) 
A proposito del legame di sangue, mi pare di ricordare che Silente stesso dice ad Harry che sarebbe bastato un solo giorno in casa Dursley per mantenere il legame.
Purtroppo non ricordo né il volume né il capitolo in cui lo afferma, ma sono piuttosto sicura che l'abbia detto. In sostanza, Harry non era costretto a passare tutto il tempo dai parenti.

Sì, gli dice qualcosa di simile e può essere solo alla fine del 5° libro o nel corso del 6°.
Credo che il concetto fosse che per Harry era essenziale avere un luogo in cui vivevsse qualcuno con il suo stesso sangue, disponibile ad accoglerlo.
 
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view post Posted on 20/8/2018, 21:58
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Il concetto è quello e non ci piove, ma allora mi chiedo perchè non far stare Harry dai Drusley solo per un po', e poi farlo crescere da una famiglia sana e amorevole.
Sapeva dell'odio di Petunia per i Maghi, e Minerva l'aveva avvertito su quanto fossero orribili, nel primo libro.
Continuo a pensare che da un lato abbia fatto finta di nulla perchè gli serviva sia la protezione del sangue, ma anche un Harry senza legami forti e che si appoggiasse interamente al Mondo Magico e a lui, in modo da manipolarlo, oltre che temprato di carattere.
 
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view post Posted on 21/8/2018, 14:40
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CITAZIONE (PandaNemo @ 20/8/2018, 22:58) 
Il concetto è quello e non ci piove, ma allora mi chiedo perchè non far stare Harry dai Drusley solo per un po', e poi farlo crescere da una famiglia sana e amorevole.

Se non ricordo male (accidenti, bisognerebbe proprio trovare quel brano) Harry deve tornare ogni anno a casa della zia!

EDIT: ho trovato il brano ed è nel 5° libro, alla fine (Capitolo 37 - la profezia perduta, dove ci sono tutte le spiegazioni di Silente a Harry dopo la morte di Sirus, quando ha riportato Harry in Presidenza)
CITAZIONE
«Però conoscevo anche il suo punto debole. E così decisi. Saresti stato protetto da un'antica magia che Voldemort conosce ma disprezza, e ha perciò sempre sottovalutato... a proprie spese. Mi riferisco, naturalmente, al fatto che tua madre è morta per salvarti. Così facendo ti ha fornito una protezione duratura che Voldemort non aveva previsto, una protezione che ancora ti scorre nelle vene. Perciò riposi la mia fiducia nel sangue di tua
madre. Ti affidai a sua sorella, la sua unica parente ancora in vita».
«Ma lei non mi vuole bene» disse subito Harry. «Non le importa un acci...»
«Però ti ha accolto» lo interruppe Silente. «Malvolentieri, furibonda, controvoglia, disprezzando quello che sei, ma ti ha accolto, e così facendo ha suggellato l'incantesimo che avevo posto su di te. Grazie al sacrificio di tua madre, il legame del sangue è lo scudo più forte che potessi fornirti».
«Ancora non...»
«Finché potrai chiamare casa il posto dove vive un consanguineo di tua madre, là non puoi essere toccato né colpito da Voldemort. È stato lui a versare il sangue che ancora vive in te e nella sorella di tua madre. Quel sangue è diventato la tua protezione. Devi tornarci una volta all'anno, ma finché puoi chiamare casa quel posto, finché sei lì, Voldemort non può far-
ti del male. Tua zia lo sa. Gliel'ho spiegato nella lettera che lasciai insieme a te davanti alla sua porta. Sa che accogliendoti ti ha con ogni probabilità donato quindici anni di vita».

 
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view post Posted on 26/5/2019, 18:07
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616-618 Il famoso “Ops” di Piton quando la fiala con la pozione di Potter cade dalla cattedra e va in mille pezzi.


[...]

oops_1


Il giorno dopo Harry si svegliò prestissimo, preoccupato quasi quanto la mattina dell'udienza al Ministero della Magia. A innervosirlo, però, non era solo la prospettiva d'insinuarsi nell'ufficio della Umbridge e usare il suo camino per parlare con Sirius, anche se già questo era abbastanza: quel giorno avrebbe rivisto Piton per la prima volta da quando era stato cacciato dal suo ufficio.
Dopo essere rimasto per un po' a pensare alla giornata che lo aspettava, si alzò in silenzio, andò alla finestra accanto al letto di Neville e contemplò la gloriosa mattinata. Il cielo era di un luminoso blu opalescente appena velato. In lontananza vedeva l'alto faggio sotto il quale James un tempo aveva tormentato Piton. Non era sicuro di che cosa potesse dirgli Sirius per giustificare quello che aveva visto nel Pensatoio, ma desiderava disperatamente ascoltare la sua versione dei fatti, qualunque circostanza attenuante, qualunque cosa potesse scusare il comportamento del padre...
Un movimento al limitare della foresta proibita attrasse la sua attenzione. Socchiuse gli occhi, schermandoli dal sole, e vide Hagrid emergere dal folto degli alberi. Sembrava che zoppicasse. Perplesso, lo vide raggiungere a fatica la porta della sua capanna e sparirvi dentro. Harry continuò a osservare la capanna per parecchi minuti. Hagrid non ricomparve, ma dopo un po' un ricciolo di fumo si srotolò dal camino: non doveva essere così malridotto da non riuscire ad accendere il fuoco.
Harry voltò le spalle alla finestra, tornò al suo baule e cominciò a vestirsi.
Con l'idea d'intrufolarsi nell'ufficio della Umbridge davanti a sé, non si era aspettato una giornata riposante, ma non aveva messo in conto i martellanti tentativi di Hermione di dissuaderlo. Per la prima volta, una lezione di Storia della Magia del professor Rüf la vide distratta almeno quanto Harry e Ron, impegnata a bisbigliare un torrente di prediche che Harry si sforzò di ignorare.
«...e se ti sorprende sul fatto, a parte espellerti, capirà che stavi parlando con Tartufo e stavolta suppongo che ti costringerà a bere il Veritaserum e a rispondere alle sue domande...»
«Hermione» sussurrò Ron indignato, «smettila di fargli la predica e ascolta Rüf. Non vorrai costringermi a prendere appunti?»
«Per una volta, non morirai!»
Quando scesero nel sotterraneo, né Harry né Ron le rivolgevano più la parola, ma Hermione, imperterrita, approfittò di quel silenzio per riversare su di loro un flusso ininterrotto di oscure ammonizioni, borbottate in un sibilo veemente che fece perdere a Seamus cinque minuti buoni per controllare che il suo calderone non avesse perdite.
Quanto a Piton, sembrava deciso a comportarsi come se Harry non esistesse. Naturalmente Harry era abituato a quella tattica, una delle preferite di zio Vernon, e tutto sommato fu sollevato di non dover affrontare di peggio. In effetti, rispetto alle punzecchiature e alle malignità che di solito era costretto a subire da Piton, quel nuovo modo di fare era un netto miglioramento, e fu una lieta sorpresa scoprire che, se lasciato in pace, era in grado di preparare una Soluzione Corroborante senza troppi problemi. Alla fine della lezione ne versò una parte in una fiaschetta, la tappò e la portò alla cattedra per la valutazione, certo di essersi guadagnato almeno una 'O'.
Si era appena voltato quando sentì un tonfo. Malfoy scoppiò in una risata acuta. Harry si voltò di scatto. La sua fiaschetta era in mille pezzi sul pavimento e Piton lo fissava con gioia maligna. «Ooops» sussurrò. «Un altro zero, Potter».

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Troppo furibondo per parlare, Harry tornò al suo calderone per riempire un'altra fiaschetta e costringere Piton a dargli un voto, ma scoprì inorridito che era vuoto.
«Mi dispiace!» esclamò Hermione, premendosi le mani sulla bocca. «Davvero, Harry. Pensavo che avessi finito, così ho pulito tutto!»
Harry non riuscì a pronunciare una sola parola. Non appena la campanella suonò, corse fuori dal sotterraneo senza guardarsi indietro, e a pranzo - per evitare che Hermione ricominciasse a tormentarlo - prese posto fra Neville e Seamus.




in inglese


Harry awoke very early the next day, feeling almost as anxious as he had done on the morning of his disciplinary hearing at the Ministry of Magic. It was not only the prospect of breaking into Umbridge's office and using her fire to speak to Sirius that was making him feel nervous, though that was certainly bad enough; today also happened to be the first time Harry would be in close proximity to Snape since Snape had thrown him out of his office.
After lying in bed for a while thinking about the day ahead, Harry got up very quietly and moved across to the window beside Nevilles bed, and stared out on a truly glorious morning. The sky was a clear, misty, opalescent blue. Directly ahead of him, Harry could see the towering beech tree below which his father had once tormented Snape. He was not sure what Sirius could possibly say to him that would make up for what he had seen in the Pensieve, but he was desperate to hear Sirius's own account of what had happened, to know of any mitigating factors there might have been, any excuse at all for his father's behaviour…
Something caught Harry's attention: movement on the edge of the Forbidden Forest. Harry squinted into the sun and saw Hagrid emerging from between the trees. He seemed to be limping. As Harry watched, Hagrid staggered to the door of his cabin and disappeared inside it. Harry watched the cabin for several minutes. Hagrid did not emerge again, but smoke furled from the chimney, so Hagrid could not be so badly injured that he was unequal to stoking the fire.
Harry turned away from the window, headed back to his trunk and started to dress.
With the prospect of forcing entry into Umbridge's office ahead, Harry had never expected the day to be a restful one, but he had not reckoned on Hermione's almost continual attempts to dissuade him from what he was planning to do at five o'clock. For the first time ever, she was at least as inattentive to Professor Binns in History of Magic as Harry and Ron were, keeping up a stream of whispered admonitions that Harry tried very hard to ignore.
"… and if she does catch you there, apart from being expelled, she'll be able to guess you've been talking to Snuffles and this time I expect she'll force you to drink Veritaserum and answer her questions…"
"Hermione," said Ron in a low and indignant voice, "are you going to stop telling Harry off and listen to Binns, or am I going to have to take my own notes?"
"You take notes for a change, it won't kill you!"
By the time they reached the dungeons, neither Harry nor Ron was speaking to Hermione. Undeterred, she took advantage of their silence to maintain an uninterrupted flow of dire warnings, all uttered under her breath in a vehement hiss that caused Seamus to waste five whole minutes checking his cauldron for leaks.
Snape, meanwhile, seemed to have decided to act as though Harry were invisible. Harry was, of course, well-used to this tactic, as it was one of Uncle Vernon's favourites, and on the whole was grateful he had to suffer nothing worse. In fact, compared to what he usually had to endure from Snape in the way of taunts and snide remarks, he found the new approach something of an improvement, and was pleased to find that when left well alone, he was able to concoct an Invigoration Draught quite easily. At the end of the lesson he scooped some of the potion into a flask, corked it and took it up to Snape's desk for marking, feeling that he might at last have scraped an "£".
He had just turned away when he heard a smashing noise. Malfoy gave a gleeful yell of laughter. Harry whipped around. His potion sample lay in pieces on the floor and Snape was surveying him with a look of gloating pleasure.

order-of-the-phoenix-movie-screencaps_2


"Whoops," he said softly. "Another zero, then, Potter."
Harry was too incensed to speak. He strode back to his cauldron, intending to fill another flask and force Snape to mark it, but saw to his horror that the rest of the contents had vanished.
"I"m sorry!" said Hermione, with her hands over her mouth. "I"m really sorry, Harry. I thought you'd finished, so I cleared up!"
Harry could not bring himself to answer. When the bell rang, he hurried out of the dungeon without a backwards glance, and made sure that he found himself a seat between Neville and Seamus for lunch so that Hermione could not start nagging him again about using Umbridge's office.
 
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view post Posted on 27/5/2019, 21:39

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Allora, sono contenta che si discuta di questo brano, che a parer mio è fondamentale per capire il rapporto di Sevrus con Harry, come il professore vede il ragazzo, e anche il modo in cui Severus riesce a rapportarsi agli altri.
Lo avevo usato anche come prova nel Processo.
Prima di tutto, vediamo che Piton ignora Harry. Per Harry è una piacevole novità, in quanto di solito il professore lo stuzzica e lo punzecchia, quindi per lui l'essere ignorato rappresenta un miglioramento. Per me invece, che vedo le cose dal "di fuori", rappresenza un peggioramento.
Severus che stuzzica Harry è un Severus che cerca, a suo modo, di relazionarsi con il ragazzo. Di entrare in contatto con lui. Sappiamo quanto Piton sia tormentato, e con Harry in particolare, per tutti i motivi che conosciamo. Per lui non è facile instaurare un rapporto con il ragazzo, e se vuole "entrarci in contatto", l'unico modo che conosce è quello, appunto, di punzecchiarlo durante le lezioni per avere da lui una reazione.
Adesso, questo non succede: siamo subito dopo l'episodio del Pensatoio, ed è probabilmente la prima volta che Piton è seriamente deluso da Harry. Ed ecco che lo ignora, perchè per la prima volta non è interessato ad avere un contatto con lui, neanche per prenderlo in giro. Riassumendo, il Piton che prende in giro Harry non lo fa perchè lo odia, anzi. Al contrario, l'unico momento in cui probabilmente lo odia è proprio quando lo ignora.
 
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view post Posted on 28/5/2019, 15:23
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CITAZIONE (Starliam @ 27/5/2019, 22:39) 
Allora, sono contenta che si discuta di questo brano, che a parer mio è fondamentale per capire il rapporto di Sevrus con Harry, come il professore vede il ragazzo, e anche il modo in cui Severus riesce a rapportarsi agli altri.
Lo avevo usato anche come prova nel Processo.
Prima di tutto, vediamo che Piton ignora Harry. Per Harry è una piacevole novità, in quanto di solito il professore lo stuzzica e lo punzecchia, quindi per lui l'essere ignorato rappresenta un miglioramento. Per me invece, che vedo le cose dal "di fuori", rappresenza un peggioramento.
Severus che stuzzica Harry è un Severus che cerca, a suo modo, di relazionarsi con il ragazzo. Di entrare in contatto con lui. Sappiamo quanto Piton sia tormentato, e con Harry in particolare, per tutti i motivi che conosciamo. Per lui non è facile instaurare un rapporto con il ragazzo, e se vuole "entrarci in contatto", l'unico modo che conosce è quello, appunto, di punzecchiarlo durante le lezioni per avere da lui una reazione.
Adesso, questo non succede: siamo subito dopo l'episodio del Pensatoio, ed è probabilmente la prima volta che Piton è seriamente deluso da Harry. Ed ecco che lo ignora, perchè per la prima volta non è interessato ad avere un contatto con lui, neanche per prenderlo in giro. Riassumendo, il Piton che prende in giro Harry non lo fa perchè lo odia, anzi. Al contrario, l'unico momento in cui probabilmente lo odia è proprio quando lo ignora.

Ottima risposta, Stella, che condivido in pieno.
Solo chi non ha il minimo interesse per te, oppure ti disprezza completamente, ti ignora.
Se nell'antagonista riesci a creare un minimo interesse, fosse anche un sentimento negativo, avrai da lui una risposta.
Il nulla significa solo che tu non vali nulla per l'altro e di sicuro non è una bella cosa. Io mi incazzo con le persone a cui tengo, con le altre posso anche lasciarmi scorrere sopra ogna cosa.
Vorrei però tornare sopra a lle ultime frasi:
CITAZIONE
Si era appena voltato quando sentì un tonfo. Malfoy scoppiò in una risata acuta. Harry si voltò di scatto. La sua fiaschetta era in mille pezzi sul pavimento e Piton lo fissava con gioia maligna. «Ooops» sussurrò. «Un altro zero, Potter».

Ai tempi del libro qualcuno (a dire il vero, la maggioranza delle persone) ha supposto che fosse stato Piton stesso a far cadere la provetta. O al limite, fosse stato Draco con il beneplacito di Piton.
Io, però, ho sempre pensato che nè Draco nè Piton avessero fatto alcunchè. Harry va di fretta, non vede l'ora di lasciare l'aula, dove si trova a disagio, e appoggia malamente e di furia la provetta sulla scrivania che scivola inesorabile a terra.
Del resto, nello schema di "Piton ignora Harry" non ci sta proprio che il professore butti a terrra la provetta dell'allievo. Chissà poi perchè? Harry certo non è una cima in pozioni...
 
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view post Posted on 28/5/2019, 16:14

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In effetti, non ci avevo mai pensato, e direi che è assolutamente possibile. Non solo il fatto che Piton faccia cadere la boccetta è contrario al fatto che lui ignori Harry, ma anche non avrebbe senso dargli uno zero per qualcosa che non è colpa sua. Se io perdo l'esame di uno studente, di certo non gli metto 0. Al massimo glielo faccio rifare o mi invento qualcos'altro. Diverso è se lo studente perde l'esame prima di consegnarmelo, a quel punto lo 0 ci sta. Va bene che Piton ha sempre dimostrato di avere delle "libertà" che i professori nel mondo reale non hanno; ma è anche vero che in questo caso rischia inutilmente di mettersi nei guai con Silente.
 
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view post Posted on 3/6/2019, 17:17
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CITAZIONE (chiara53 @ 26/5/2019, 19:07) 
616-618 Il famoso “Ops” di Piton quando la fiala con la pozione di Potter cade dalla cattedra e va in mille pezzi.


[...]
In lontananza vedeva l'alto faggio sotto il quale James un tempo aveva tormentato Piton. Non era sicuro di che cosa potesse dirgli Sirius per giustificare quello che aveva visto nel Pensatoio, ma desiderava disperatamente ascoltare la sua versione dei fatti, qualunque circostanza attenuante, qualunque cosa potesse scusare il comportamento del padre...

Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che questo sia il primo momento in cui Harry guarda Severus con occhi diversi.
Per la prima volta il suo "aguzzino" si rivela ai suoi occhi come vittima di un sopruso, compiuto niente di meno che dal suo idealizzato padre: uomo brillante, intraprendente, coraggioso e buono, eroe e vittima di guerra.
Harry non vede l'ora di incontrare Sirius perché possa fornirgli quelle spiegazioni che Severus gli ha rifiutato. Harry, come si legge nel brano sopra riportato, "desiderava disperatamente ascoltare la sua (di Sirius) versione dei fatti, qualunque circostanza attenuante".

Ancora una volta Severus protegge Harry. Lo protegge da una verità dolorosa e scomoda: suo padre non era solo l'uomo meraviglioso di cui tutti gli parlano. In effetti Severus non racconta ad Harry di tutte le angherie che a causa dei Malandrini ha dovuto sopportare. Severus tace e cerca di ignorare Harry. E ignorandolo protegge il ragazzo da una verità che potrebbe rivelarsi oltremodo dolorosa, ma protegge anche se stesso dal dolore provocato dalle offese ed angherie subite.

Non può stupire che in uno stato d'animo simile, Harry, che in più non eccelle in quella materia, si avvicini alla cattedra con l'atteggiamento di chi vuole sfuggire a quell'ennesimo faccia a faccia, specie in un momento in cui "l'arroganza" del ragazzino che crede di essere nel giusto e crede di essere tartassato dall'insegnante ha finalmente lasciato spazio all'ombra di un dubbio, e nella fretta ed imbarazzo compia un gesto maldestro abbandonando la provetta in bilico.

Tale era il desiderio di non dover sostenere lo sguardo dell'uomo che era stato vittima del suo adorato genitore.


CITAZIONE
Quanto a Piton, sembrava deciso a comportarsi come se Harry non esistesse. Naturalmente Harry era abituato a quella tattica, una delle preferite di zio Vernon, e tutto sommato fu sollevato di non dover affrontare di peggio. In effetti, rispetto alle punzecchiature e alle malignità che di solito era costretto a subire da Piton, quel nuovo modo di fare era un netto miglioramento, e fu una lieta sorpresa scoprire che, se lasciato in pace, era in grado di preparare una Soluzione Corroborante senza troppi problemi.

Come dicevo prima, l'atteggiamento di Severus è ancora una volta un atteggiamento protettivo nei confronti di Harry. Lo protegge da una verità scomoda per il ragazzo. Ma Severus è anche un uomo estremamente orgoglioso, per cui in questo caso, non ho difficoltà a credere che dire di più avrebbe rappresentato un ulteriore offesa per lui, che già deve fare i conti con quei dolorosi ricordi.

Mi fa molta tristezza il fatto che Harry si soffermi a considerare quanto sia abituato ad essere ignorato e consideri quella come una condizione migliorativa rispetto alle solite "punzecchiature". D'altronde neppure lui ha avuto un'infanzia felice a casa degli zii e, se da una parte abbiamo un uomo che riesce a confrontarsi con lui prevalentemente nello scontro, dall'altra abbiamo un ragazzo armato di poche incrollabili certezze, ed una di queste è proprio la "grandezza del padre".

CITAZIONE
Si era appena voltato quando sentì un tonfo. Malfoy scoppiò in una risata acuta. Harry si voltò di scatto. La sua fiaschetta era in mille pezzi sul pavimento e Piton lo fissava con gioia maligna. «Ooops» sussurrò. «Un altro zero, Potter»

Mentre mi sento sicura del fatto che Draco e Severus non siano responsabili della rottura della fiaschetta, non lo sono altrettanto del fatto che "la gioia maligna" sia solo frutto della "pottervisione. E preciso. Severus si trova di fronte un ragazzo impulsivo. Negli anni di scuola ha lottato duramente per costringerlo a riflettere sul suo agire. Armato delle sue convinzioni Harry va per la sua strada, appoggiato dagli amici e sostenitori. Per lui chi, come Severus, non lo acclama lo odia ed è contro di lui. In questo episodio, l'impulsività, ovvero la necessità di non affrontare un nuovo confronto prima di poter ancora opporre a quell'odiato professore le sue ragioni, gli fa compiere un gesto maldestro. E Severus, che ha imparato a sue spese il prezzo dell'impulsività, sottolinea l'evento a suo modo.
 
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