Il Calderone di Severus

Lady Memory - La Scommessa, long-fic; umoristico, con un tocco di romanticismo e una vena di follia; AU; Severus/Hermione; Hermione e i professori di Hogwarts; post 7° anno

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view post Posted on 10/4/2014, 20:24
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Buca-calderoni

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Come posso dirti di no, a questo punto? ;)
Volevo tenerlo in caldo per i prossimi giorni, ma dai, andiamo così.
Eccolo:

11. L’organizzazione può far danni terribili

Severus aprì le braccia sconfortato. “Per prima cosa, devo trovare un modo di rassicurare Minerva e gli altri, oppure continueranno a cercarmi e a preoccuparsi,” disse tristemente.

“Perfetto!” esclamò Hermione, e lui intuì che, ancora una volta, lei era entrata nella parte dell’assistente fidata. Di colpo, si rese conto di come avesse funzionato il trio per tutti quegli anni. Quei due piccoli farabutti di Potter e Weasley avevano avuto una fortuna sfacciata… se solo fosse capitata anche lui, da ragazzo… si incupì, pensando ai suoi giorni da studente.

Ma Hermione stava già macinando idee.

“Devi scrivere un messaggio!” gli intimò.

“C-cosa?” disse lui, spiazzato.

“Guarda, ti rimpicciolisco piuma e pergamena. Scrivi qualcosa di tranquillizzante, che so, che tua zia Clodomira non sta bene e quindi sei dovuto andartene di fretta…”

“Io non ho una zia Clodomira!” protestò automaticamente Severus mentre, accettando il suggerimento di Hermione, si spremeva il cervello alla ricerca di un pretesto che giustificasse la sua uscita di scena avvenuta in un modo così eclatante.

Hermione intanto gli porgeva una piuma, un calamaio e una pergamena, tutti ridotti a dimensioni lillipuziane. Severus pensò ancora un attimo, poi si inginocchiò sulla tovaglia, intinse la penna e scrisse in fretta qualche riga.

“E adesso?” chiese ansimante, porgendo la pergamena ad Hermione e dimostrando con quella domanda tutta la sua fiducia nel piano della ragazza.

“Molto semplicemente, vado a recuperare un gufo che sia molto stanco, in modo che sembri che stia arrivando da lontano, e gli faccio portare il messaggio a Minerva,” disse trionfalmente lei, poi ingrandì la pergamena e la guardò con occhio critico, domandando, “Sei stato convincente? Cosa hai scritto?”

“Ma insomma, Granger!” gridò lui esasperato mentre lei, a labbra strette, considerava il messaggio.

Una partita di rarissime gengive di scarafaggio della Mongolia appena arrivate all’apoteca di Nocturn Alley….” mormorò, incurante della sua rabbia. “Mmmm, occasione unica… Mmmm, impossibile rimandare… Sì, può andare,” convenne poi e lo lasciò di stucco, aggiungendo, “Sappiamo tutti che non hai il cervello a posto quando si tratta di queste cose.”

Quindi, arrotolò accuratamente il foglietto e scappò via, lanciandogli un ultimo avviso, “Faccio prestissimo, non andartene!”

Certo, pensò amaramente lui, e dove potrei andare?

*******************

E così, il cerchio si era richiuso. Severus si era seduto sul bordo del tavolo e aveva lasciato penzolare i piedi nel vuoto, compiendo un’azione che erano anni che non si concedeva più, sempre per via del suo orgoglio.

Sospirò per l’ennesima volta mentre ripercorreva con la mente il tragico pomeriggio e l’ancor più tragica serata. Dentro di sé aveva sempre pensato che sarebbe andata a finir male, ma non aveva certo immaginato che…

Oh, andiamo! Aveva sempre saputo che Hermione passava metà del suo tempo in biblioteca, frugando in tutti gli angoli della sezione proibita. Non aveva ancora il permesso completo, perché Minerva era vigile come una leonessa con la sua protetta, ma Severus era più che sicuro che in qualche modo, la dannata ragazza avrebbe saputo aggirare l’ostacolo. Non l’aveva sempre fatto? E con quali incredibili idee e risultati…

In effetti, pensò lasciandosi andare, era davvero in gamba. Molto in gamba. E aveva anche delle belle gambe… no, questo magari non c’entrava troppo al momento. Però aveva un bel sorriso caldo e delle belle dita morbide e profumate, con cui lui aveva fatto conoscenza poco prima. Ma tutto di lei era attraente. Persino ingrandito a quella dimensione, il suo viso non aveva imperfezioni… perché diavolo si era messa a caccia di una pozione di bellezza? Lei non ne aveva bisogno, non era… sgraziata come lui alla sua età.

Ripensò a quando Slughorn, in un momento di ebbrezza didattica, aveva descritto i prodigi della pozione Oppositus in classe. Le ragazze avevano drizzato le orecchie e anche qualcuno dei maschi si era interessato. Ma lui… lui aveva guardato Lily, poi aveva guardato James Potter e aveva pensato che valeva la pena provare. Era stato allora che aveva scoperto quel libro nella sezione proibita. Slughorn gli aveva firmato un permesso, pensando che gli servisse per una ricerca sugli incantesimi, Flitwick gliene aveva controfirmato un altro, pensando che gli servisse per una ricerca sulle pozioni. Entrambi si erano meravigliati, ma poi si erano fidati di Severus, e lui come li aveva ripagati? Leggendosi tutto quello che aveva potuto trovare in due pomeriggi e scoprendo quel volumone antico e consunto. Ricordava ancora la rabbia che aveva provato quando aveva completato la pozione ed una gocciolina gli era sfuggita dal mestolo, cadendo sul pavimento e creando un cratere di quasi due metri di diametro.

Il castello aveva vibrato, si erano sentiti passi frenetici sulle scale, e lui, in preda al panico, aveva fatto evanescere il tutto appena in tempo per sostenere lo sguardo indagatore di Slughorn. Giustificare il cratere era stato più difficile, ma insomma, se l’era cavata, anche se Slughorn l’aveva scrutato con sospetto per le due settimane successive. Tuttavia, era una scuola di maghi e qualche incidente doveva pur avvenire! Così Slughorn l’aveva perdonato e si era nuovamente incantato davanti alla sua abilità di pozionista in erba. Ma Severus aveva pensato che era nato brutto, e brutto sarebbe rimasto per sempre; una lacrima gli era scivolata su una guancia e, mentre guardava Lily parlare e ridere con Potter a lezione, aveva capito che no, non avrebbe mai avuto nessuna possibilità con lei…

La porta della saletta si aprì silenziosamente facendo sussultare il mago per la sorpresa e il terrore di trovarsi di fronte qualcuno dei suoi colleghi. Ma grazie al cielo, era di nuovo Hermione, affannata e felice.

“Tutto fatto!” gli sorrise radiosa. “Ho scelto un gufo anonimo, tanto Minerva non è capace di distinguerne uno dall’altro.”

Lo guardò come se si aspettasse i complimenti e Severus commentò seccamente, “Almeno ogni tanto qualcosa sai farla giusta, Granger!”

Lei gli tese le mani.

“Dai, vieni,” disse affettuosamente, “E’ ora di andare a letto.”

Severus si irrigidì e il viso gli si imporporò come se fosse un cerino acceso.

Subito dopo, Hermione si rese conto di quel che aveva detto e arrossì furiosamente anche lei, mentre cercava di riparare al danno affrettandosi a spiegare, “Voglio dire, è tardi…”

“Avevo capito benissimo il senso della tua frase, Granger!” dichiarò sdegnosamente lui. “Ma non ho alcuna intenzione di farmi portare da te nelle mie stanze. Non è dignitoso, e oltretutto è una grave mancanza verso il regolamento che impone una netta divisione tra uomini e donne. Inoltre, la mia porta si apre con una parola d’ordine che sempre il regolamento mi vieta di rivelarti.”

E per fortuna, pensò a quel punto, dato che la parola scelta era “dannata ragazza”.

“D’accordo,” sorrise tetra Hermione. “Allora penso che ti lascerò qui e andrò a farmi un buon sonno. Ci vediamo domani.”

Si guardarono con aria di sfida per qualche secondo, facendo a gara a chi aveva la faccia più scostante. Poi Hermione scosse la testa e si mise a ridere.

“Dai, non fare lo sciocco, Snape! Non vorrai mica dormire tra le pagine di un libro come il Grillo Parlante di Pinocchio, vero?”

Lui si era nuovamente incantato a vederla ridere, e si scosse solo all’ultimo minuto. “Quale Grillo Parlante?” chiese perplesso.

“Quello del film della Disney,” cominciò Hermione, poi scosse di nuovo la testa e dichiarò, “Non importa, è un film di Babbani.”

Tese la mano verso di lui e disse gentilmente, “Questa volta starò molto attenta.”

***************

Hermione camminava per i corridoi col peso leggero di Severus tra le mani. Saldamente aggrappato alle sue dita, il mago si godeva la passeggiata ma soprattutto la vicinanza di lei, respirando la tenue fragranza che veniva dalla sua camicetta e assaporando ognuno dei suoi movimenti aggraziati e precisi.

“Senti,” stava dicendo Hermione, “io propongo di infischiarcene del regolamento. In questa dimensione, non puoi certo costituire un pericolo per… per una donna.”

Ebbe un sorriso sbarazzino e lui, che stava per reagire male, la invitò invece ad andare avanti con un cenno del capo.

“Stavo pensando che non puoi stare da solo nelle tue stanze. Non sei in grado di far nulla. E’ tutto troppo grande per te. E poi domani mattina arriveranno gli elfi per la pulizia, e come ti giustificherai con loro? Magari cercheranno di prenderti per portarti da Minerva o comunque avviseranno qualcuno… e forse ne parleranno tra loro.”

Severus rabbrividì. “Gli proibirò qualunque cosa!” dichiarò a denti stretti. “Anche se sono ridotto, sono sempre il padrone!”

“Certo, certo,” lo blandì Hermione, “ma come farai a vestirti e a usare… il bagno?” disse arrossendo di nuovo.

Lui ci aveva già pensato, ed aveva pensato anche a soluzioni molto maschili e incuranti delle convenienze.

Ma non poteva spiegarlo a Hermione, che intanto continuava, “Se invece vieni da me, posso organizzarti abiti e cibo, e nessuno ne saprà mai nulla.”

“E perché faresti tutto questo, Granger?” chiese lui diffidente. “Che cosa hai veramente in mente?”

“Ma niente, Snape! Cielo, come sei sospettoso!” disse Hermione che invece non vedeva l’ora di avere quell’incredibile bambolotto vivente tutto per sé, con la meravigliosa opportunità di conoscerlo meglio - e soprattutto, di farlo sentire in debito verso di lei - offerta da quella occasione speciale.

“Comunque,” aggiunse in tono serissimo, “Se preferisci rifiutare il mio aiuto, devi solo dirmelo. Ti lascerò davanti alla tua porta e lì dovrai arrangiarti da solo.”

Tutto sommato, la prospettiva non dispiaceva a Severus, ma non sapeva risolversi a decidere. Era troppo ligio al regolamento, era troppo rispettoso delle convenienze, e soprattutto, era spaventato dalle possibili conseguenze. Ma che scelta aveva?

“Solo… solo per questa notte,” disse infine. “Domani troverò un sistema per cavarmela.”

“D’accordo,” disse Hermione e sbadigliò sonoramente, impossibilitata a coprirsi la bocca. “Allora andiamo da me, ti trasfigurerò un letto dalla mia scatola di fazzoletti.”

***************

In silenzio, stanchissimi tutti e due dopo quella serata estenuante, arrivarono finalmente, senza intoppi e senza incontrare nessuno, davanti alle stanze di Hermione.

Lei mormorò l’incantesimo, la porta si aprì con un cigolio di benvenuto e le luci si accesero ubbidienti, rivelando un ambiente accogliente e gioioso, colorato e ordinato.

Hermione depositò gentilmente il suo minuscolo ospite sulla scrivania e si stiracchiò voluttuosamente.

“Eccoci a casa,” dichiarò, soffocando un altro sbadiglio.

Con gli occhi semi-chiusi per la stanchezza e per la sonnolenza indotta dal dondolio tranquillo della passeggiata nelle mani della ragazza, Severus si guardò attorno e sospirò soddisfatto. Molto, molto meglio delle sue stanze freddamente ospitali, ornate di verde e argento, col camino dai serpenti intrecciati e le luci attenuate che davano un effetto perennemente notturno ad ogni cosa.

Si girò verso di lei con un sorriso di approvazione, quando un’improvvisa apparizione gli gelò il sangue nelle vene.

Con un miagolio robusto, un enorme gatto rossiccio era balzato sulla scrivania e adesso inclinava il muso peloso e sospettoso verso di lui.

Aver affrontato il Signore Oscuro non era niente in confronto alla minaccia rappresentata da quella bestia grande come una palazzina che ora scopriva i denti, leccandosi i baffi con aria interessata. Severus fece un passo indietro e cercò istintivamente la bacchetta, ricordandosi all’ultimo minuto che, ahimè, non funzionava.

“He-Hermione,” balbettò allora, e la ragazza si voltò, illuminandosi in viso.

“Crookshanks!” chiamò affettuosamente il bestione, che saltò leggero giù dalla scrivania e andò a strofinarle la testa contro le gambe. “Crookie, tesoro, sono tornata; che cosa hai fatto di bello oggi?”

Hermione si chinò a grattare il gattone dietro le orecchie, e lui manifestò tutta la sua approvazione allungandosi a terra e facendo fusa rumorose come il passaggio di un treno. Poi l’animale alzò il muso e, aprendo gli intelligenti occhi gialli, sembrò accennare all’umano in miniatura che lo considerava intimorito.

Con un sorriso, Hermione lo prese in braccio – il gatto ci stava a malapena – e si avvicinò al tavolo.

“Guarda, Crookshanks, abbiamo ospiti! E’ il professor Snape, lo riconosci?”

Il gatto miagolò e tese la zampa verso il mago, ma Hermione lo rimise a terra sgridandolo affettuosamente. “E’ un amico, Crookie, quindi non devi fargli del male. Capito?”

Il gatto miagolò di nuovo obbediente, tuttavia Severus, dall’alto della sua scrivania, ebbe l’orrenda sensazione di vedere un luccichio divertito balenare in quegli occhi inquietanti.

“Hermione, non penso che…” cominciò a dire, ma la ragazza lo bloccò subito con un bel sorriso.

“Non ti preoccupare, Severus, è innocuo. Adesso, scusami, ma mi serve il bagno.”

Scomparve leggera dietro una porta mentre il mago, rannuvolato, considerava il grosso felino che ricambiava il suo sguardo dal pavimento con aria ben poco rassicurante.

“Innocuo, eh?” borbottò quindi Severus, andando a sedersi sul bordo del paralume che ornava la scrivania. “Be’, se non lo sei, stai molto attento, gatto. Anche se sono piccolo, sono sempre un mago.”

Da sotto il tavolo, venne un potente miagolio, e Snape cercò di convincersi che era una dichiarazione di assenso.

************

E con questo, per oggi abbiamo finito :)
 
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view post Posted on 10/4/2014, 22:03
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La Scommessa (capitolo 11)



Siiiiì!!! Prevedo incidenti imbarazzanti in quella camera.
E se non verranno descritti mi farò un filmino tutto mio nella testa! :lol:

Edited by Ida59 - 4/10/2016, 15:35
 
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view post Posted on 10/4/2014, 22:17
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Buca-calderoni

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Ah, allora hai letto! ;) Meno male, mi stavo preoccupando.
Cosa vuol dire "ti farai i filmini"?
Guarda che quel mini-Snape è mio!
Solo io posso fargli i filmini, capito?
Nun ce provà! :)

intanto però grazie per il commento. Vedo che la cosa ti attizza. :D
 
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view post Posted on 11/4/2014, 07:41
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Sì ho letto,ma prima sono stata un'ora sul divano con Rebecca a vedere il film in attesa che si addormentasse, perché lei vuole la mamma sul divano. XD

Ma si i filmini che si possono fare in situazioni del genere.
Tipo Hermione che esce dal bagno in accappatoio e poi se lo toglie dimenticandosi che Piton dorme sulla sua scrivania.
Mutandine scambiate per lenzuola.... ah ah ah ah cose del genere insomma...
Un po' pensieri del cavolo, ma che ti fanno sorridere di prima mattina tra uno starnuto e l'altro.
Lui mi sembra provare un vago - vaghissimo eh ;) - interesse per lei. E guardiamole le gambe, poi le labbra, poi la sua pelle é morbida... insomma questo mi sembra già sulla cottarella...
E anche lei é sulla stessa strada.
Qualcuno potrebbe dire che i loro screzi sono dovuti a tensione sessuale non ancora consumata. :lol:

La storia mi piace molto, é bella da leggere, scorrevole e trovo l'idea geniale. Mi piace che Voldemort rivoglia la sua bellezza e che Severus si senta un adolescente brutto (ci sta perfettamente). Mi piace il loro orgoglio, insomma mi piace tutta!
E' ironica, ma molto credibile e non é facile.
 
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view post Posted on 11/4/2014, 08:29
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Fondi-calderoni

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La Scommessa (fino a cap. 11)


Mi allontano una settimana e mi perdo una valanga di meravigliosi capitoli. Un mini-Piton (si lo so suona un po' Austin Powers) geniale, anche se un pochetto lo avevo sospettato.
Una storia che continua ad essere ironica e scorrevole, mantenendo alla perfezione i personaggi.
L'interesse reciproco è evidente, non so perchè, ma qualcosa mi dice che non sarà una notte priva di qualche imbarazzo.
:)

Edited by Ida59 - 4/10/2016, 15:39
 
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view post Posted on 11/4/2014, 09:01
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Buca-calderoni

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Risposta multipla per Elly e Fink.
Grazie per avermi letto e per avermi scritto i vostri commenti, vi assicuro graditissimi perchè mi danno la spinta a continuare.
E brava Patrizia ad aver intuito quello che era successo al povero professore ;)

Sì, i prossimi giorni saranno un po' complicati per tutti e due e forse ci saranno anche altri intoppi... sinceramente, non lo so, perchè anch'io sto vivendo questa storia insieme ai suoi protagonisti, (cosa che succede in tutte le mie storie ed è per questo che di solito le pubblico quando sono finite... ma stavolta è andata così, e mi sembra che finora ci siamo divertite comunque :) )
A presto e grazie ancora!
 
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view post Posted on 11/4/2014, 22:59
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La Scommessa (capitolo 11)


Muahahaha, la storia è deliziosa e sempre più avvincente e questo micro prof ridotto ad essere "la bambola di più squisita fattura che Hermione avesse mai visto" mi sta facendo impazzire, lo vogliooooo :lol: Non oso pensare a come si evolverà il tutto, adesso che nei paraggi c'è pure Grattastinchi, povero Severus formato topolino! Ancora tanti complimenti al tuo stile narrativo e alla tua fantasia che sta macinando un'idea dietro l'altra: sono straordinari e mi stanno regalando momenti davvero piacevoli e divertenti di lettura. Attendo l'aggiornamento: temo che il nostro bambolotto preferito nel prossimo capitolo sia costretto a difendersi dalla belva miagolante con ogni mezzo ma, nonostante i pericoli arrecati dalla incresciosa situazione, ci sarà ancora tanto da sorridere :P

Edited by Ida59 - 4/10/2016, 15:40
 
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view post Posted on 12/4/2014, 09:59
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Buca-calderoni

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Grazie!
Sono davvero contenta che la storia vi stia piacendo, anche se ovviamente adesso comincio ad avere paura di non saper reggere la sfida fino in fondo. Il problema è non cadere nel ridicolo esagerato. So che tutte noi abbiamo tante idee e scambieremmo volentieri il posto con Hermione... ma Severus non è un bambolotto, è un essere umano e anche molto sensibile e terribilmente dignitoso. Non si può spingerlo all'esasperazione solo perchè ha fatto uno sbaglio... ;)

Quindi, accidenti!, mi trovo anche io in un bel pasticcio. Non so quando aggiornerò; più la storia va avanti, più devo cercare di mantenermi in equilibrio sul filo. :lol:

Comunque grazie ancora! E' sempre un grandissimo piacere ricevere i tuoi commenti. :D
 
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view post Posted on 22/4/2014, 22:36
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Buca-calderoni

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Saaaaaaalve! :)

Allora, eccomi di nuovo qui con un altro capitoletto al volo. Spero che vi piaccia, anche se forse non è proprio ciò che qualcuno (chi sarà? Elly?) si sarebbe aspettato. Io invece aspetto... commenti e/o critiche, fate voi.

12. Non è poi così semplice come sembra

Hermione ritornò nella stanza sfregandosi gli occhi. Aveva approfittato per cambiarsi, ed ora indossava una vestaglia rosa, sotto la quale si vedeva l’orlo di una camicia da notte gaiamente colorata… ma camminava a piedi nudi sul folto tappeto che ricopriva il pavimento.

Sentendosi improvvisamente la lingua secca, Severus distolse immediatamente lo sguardo da quella visione. Immagini di ogni tipo gli si stavano affollando nella mente, e lui le scacciò risolutamente. Andiamo! Un’ex-allieva! Un’ex-allieva… che però era diventata una donna decisamente interessante… ma sempre un’ex-allieva. L’aveva conosciuta che aveva dodici anni e i denti da coniglietto…

Ignara del tumulto che stava scatenando, l’ex-allieva in questione si avvicinò a Severus e gli sorrise amichevolmente.

“Come va?” chiese. “Stanco, vero? Adesso ti preparo il letto.”

Per un attimo, Severus fu sul punto di chiederle, “Perché, non posso usare il tuo?” ma poi si morse la lingua e si costrinse a rispondere seccamente, “Vedi di far presto, Granger!”

Lei lo guardò perplessa e rispose con uno sbadiglio, “Abbiamo sonno, eh? Ma non c’è bisogno di essere sgarbati! Se non fosse per me, dove saresti adesso?”

“Nel mio letto e nella mia stanza, Granger. E soprattutto, avrei la mia normale statura,” ribattè cupamente lui (e non starei perdendo la mia salute mentale, aggiunse poi, facendo ben attenzione a non farsi sentire).

“Va bene, va bene, è sempre colpa mia,” la ragazza mormorò con calma. Quindi si mise a frugare sistematicamente nel cassetto del comò, finchè ad un certo punto si illuminò e tirò fuori un blocco di classici fazzoletti di carta, di quelli chiusi nel cartone col taglio in mezzo per facilitarne l’estrazione.

“Sapevo di averne ancora una scatola,” dichiarò soddisfatta e appoggiò la confezione sulla scrivania. Poi, con un guizzo rapido della bacchetta, trasfigurò il tutto, trasformandolo in un minuscolo letto a baldacchino, gonfio di materassi e coperte rigorosamente bianchi.

“Il suo letto, signore,” disse Hermione, accennando un inchino divertito allo stupitissimo Snape. Quindi si fermò per considerare il mago con sguardo critico. “In effetti, pensandoci meglio, avrai bisogno anche di pigiama, spazzolino, dentifricio…”

“Come no,” ironizzò lui. “Stai giocando al guardaroba delle bambole, Granger?”

“Spiritoso,” bofonchiò lei. “Lasciami pensare…”

“C’è poco da pensare,” borbottò Snape, sentendosi molto infelice per tutte quelle fantasie che continuavano a girargli per la mente, minando la sua resistenza. “Sarei dovuto tornare nelle mie stanze.”

Hermione si girò e gli fece la linguaccia.

“Guarda che l’hai deciso tu!” ribattè piccata e aggiunse subito, “Non penserai che da solo te la saresti passata meglio, vero?”

Per la seconda volta, Snape fu tentato di risponderle con qualcosa di provocatorio, anzi di provocante, ma si trattenne all’ultimo minuto. A cosa sarebbe servito? Ormai era lì e doveva cercare di sopravvivere fino a quando il potere della pozione sarebbe svanito. E quando sarebbe successo? Non ne aveva proprio idea, ma temeva purtroppo che ci sarebbe voluto molto tempo, se aveva capito il meccanismo con cui agiva l’incantesimo.

Intanto Hermione era rientrata in bagno, aveva trafficato per un po’ e poi era ricomparsa esclamando, “Se sei abbastanza veloce, ce la posso fare.”

“Fare cosa?” si preoccupò lui.

“Ridimensionare il bagno alle tue misure. Diciamo che posso reggere per una decina di minuti. Ti bastano?”

“Certo,” rispose Severus con un ghignetto ironico. Davvero si aspettava che lui le credesse? Ma senza dargli tempo di discutere ulteriormente, Hermione lo prese e lo portò davanti alla porta aperta del bagno, depositandolo gentilmente a terra. Poi, la ragazza si concentrò e Severus vide con stupore tutto l’arredamento del bagno ridursi a dimensioni microscopiche.

“Ci sarà un po’ da correre,” ansimò lei, arrossata in viso per la fatica, mentre considerava gli spazi giganteschi tra i servizi, che spiccavano lucidi sulle piastrelle enormi. “Ti ho preparato spazzolino e asciugamani puliti. Spicciati!”

Snape la guardò a bocca aperta, poi entrò nella stanza ed Hermione chiuse la porta alle sue spalle.

La ragazza strinse i pugni. L’incantesimo richiedeva una padronanza perfetta ed un controllo continuo per evitare che la tensione a cui era sottoposto ogni oggetto si allentasse. Ma era maledettamente difficile da mantenere, e dopo un po’, cominciò a mordersi le labbra per non perdere la concentrazione.

“Spicciati, spicciati, spicciati…” ripeteva come un mantra finchè la tensione si fece insopportabile, e con un piccolo grido, la ragazza cedette.

Un altro grido le fece eco; atterrita, Hermione si precipitò nel bagno tornato di nuovo normale, giusto in tempo per vedere Snape, in calzoni e camicia ovviamente neri, oscillare aggrappato pericolosamente al bordo di un lavabo grande come un lago. Lo afferrò appena in tempo per evitargli una caduta fuori programma e lo posò nel palmo della mano, esaminandolo ansiosamente.

Severus era furioso. “L’hai fatto apposta!” gridò, diventando paonazzo.

“Non è vero!” gridò lei di rimando, e si squadrarono tutti e due ferocemente, lui respirando affannosamente per lo shock e la rabbia, lei respirando altrettanto affannosamente per lo spavento.

“Granger, ti avevo avvisato!” disse poi Snape a denti stretti.

“Sto cercando di aiutarti!” ribattè Hermione con voce acuta, cominciando a sentirsi molto a disagio. Nessuno dei due disse più nulla per qualche secondo, e il silenzio si fece intollerabile.

“Dov’è la tua giacca?” chiese infine la ragazza, nel tentativo di superare il momento.

“Non lo so!” ribattè seccamente lui, incrociando le braccia. Grazie al cielo, era riuscito a completare tutte le operazioni più imbarazzanti prima che il mondo si espandesse così rapidamente. Tuttavia era seccante. Seccante e sgradevole. Seccante, sgradevole, scomodo e fastidioso. Non poteva sopravvivere in un ambiente così… così ostile. L’amarezza lo invase. Eccolo lì, Severus Snape, aiutante di Albus Dumbledore e favorito del Signore Oscuro, professore insigne, eroe di guerra, pozionista emerito: a cosa servivano tutti i suoi titoli in quel momento? Solo a fargli notare quanto crudele era la situazione in cui si trovava.

Hermione sembrava aver percepito la sua frustrazione, perché lo poggiò delicatamente sul cassettone e, in silenzio, si chinò a perlustrare il pavimento del bagno; ma non trovò nulla finchè Severus non le disse con voce piatta, “L’appendiabiti, Granger.”

E in effetti, una minuscola giacca nera era appoggiata su un gancio enorme. Sembrava un ritaglio di tessuto dimenticato lì per caso. Sempre in silenzio, Hermione la staccò e gliela porse.

“Mi dispiace,” disse poi, e gli occhi le luccicarono di lacrime trattenute.

Severus si sentì imbarazzato. Non era colpa di Hermione… o meglio, non era soltanto colpa sua. Sospirò. Sospirare era la cosa che gli stava riuscendo meglio in quell’orrida giornata. Si infilò la giacca, maledicendo pozioni, pozionisti e scommesse dentro di sé.

“Non importa, Granger. Domani ritornerò nelle mie stanze e…”

“E nell’arco di pochi attimi, avrai addosso Poppy e Minerva,” sussurrò lei senza guardarlo. “Ma forse hai ragione tu,” concluse poi, asciugandosi velocemente una lacrima fuggitiva. “Forse è meglio così. Loro sapranno aiutarti. Io faccio solo disastri.”

Quindi gli tese la mano per invitarlo a salire, e Snape si aggrappò ancora una volta a quelle dita morbide e profumate, sentendosi terribilmente confuso e sì, anche dispiaciuto per lei.

“Pensi che sia possibile portare qui i tuoi abiti con un incantesimo d’Appello?” gli chiese Hermione non appena lo ebbe ricondotto sulla scrivania. La vestaglia le si era slacciata, e lui non aveva il coraggio di guardare.

“Puoi provare, Granger,” rispose con voce rauca.

Accio pigiama di Snape!” disse lei, ma non apparve niente.

Lui arrossì violentemente. “Io uso le camicie da notte,” borbottò, sentendosi bruciare le guance per la vergogna. Aspettò tesissimo un commento sarcastico da parte di lei, che invece rimase muta. Poi la sentì mormorare dolcemente, “Accio camicia da notte di Snape.”

Un attimo dopo, una delle sue camicie da notte ondeggiava a mezz’aria, e Severus si sentì ridicolo. Non osava alzare la testa e pensava dentro di sé che era stato un pazzo ad accettare l’offerta di Hermione, e che sarebbe stato molto meglio farsi aiutare dal suo elfo personale, minacciandolo di lente torture se solo avesse osato fiatare. E mentre tutte queste considerazioni passavano come lampi nella tempesta della sua mente, la camicia da notte, rimpicciolita a misura della sua taglia attuale, calò dal cielo e si appoggiò lievemente sul letto, spalancando le maniche come una donna in attesa di un abbraccio. Severus sussultò al pensiero, e al vedere quel movimento, Hermione si ritrasse come se lui fosse diventato un drago a due teste.

“Scusami,” sussurrò con tono mortificato, pensando evidentemente che lui si fosse nuovamente risentito. “Adesso ti lascio in pace, così potrai riposarti. Aspetta, ti creo un po’ di privacy.”

E prendendo qualcuno dei libri che teneva su uno scaffale, li impilò rapidamente costruendo una specie di muro, una barriera di carta che divideva in due la scrivania, isolando Severus dalla vista di lei.

“Spero che così vada bene,” disse Hermione, sempre con voce contrita. “Non ti preoccupare, non ti disturbo più. Vado subito a dormire anch’io.”

Rimase un attimo in silenzio, poi, non sapendo che altro dire, gli augurò malinconicamente buona notte e si girò, avviandosi verso il suo letto.

Severus era rimasto senza parole, sentendosi profondamente a disagio. Dietro la cortina dei libri, tenendo tra le mani la stupida camicia da notte, ascoltò i suoni che venivano dall’altro lato della stanza. Dai fruscii che arrivavano amplificati alle sue orecchie minuscole, intuì che Hermione si era sfilata la vestaglia; poi sentì cigolare le molle del letto.

“Adesso spengo la luce,” disse lei. “Tutto a posto?”

“Aspetta, Grang…Hermione!” si corresse Severus all’ultimo momento, e circumnavigò frettolosamente i libri per rientrare nel campo visivo di lei. La ragazza era sotto le lenzuola, appoggiata ad un gomito e tendeva la mano verso la lampada del comodino, l’unica luce rimasta accesa. Lo guardava con un’espressione preoccupata, quasi intimorita, e lui sentì le parole sfuggirgli di bocca prima che potesse ripensarci.

“Senti Hermione, io volevo ringraziarti.” Severus deglutì ma poi continuò più spedito, vedendo la gioia incredula che le accendeva di colpo gli occhi. “Non è colpa tua se è andata così.”

Lei adesso gli sorrideva, sollevata, quasi felice, e lui sentì di nuovo quella sensazione inebriante in petto.

“Dici davvero?” chiese Hermione con un singhiozzo, sembrando improvvisamente molto tenera ed indifesa nonostante la mole gigantesca. “Davvero non sei arrabbiato con me?”

Le lacrime ora cadevano a grossi goccioloni e Severus provò di nuovo l’insano impulso di andare da lei ed abbracciarla. Ma non poteva. Le sue dimensioni proteggevano entrambi dalle loro pulsioni più sconsiderate. Aveva avuto proprio ragione Hermione quando aveva detto che, in quello stato, lui non poteva rappresentare un pericolo per una donna!

Perciò si limitò a risponderle con voce assurdamente cordiale, “Andiamo, Granger! Ormai sono abituato alle tue sciocchezze. Questa è un po’ più grande del solito, ma passerà!”

Fece un sorriso tirato, sentendosi molto stupido, ma si rinfrancò notando come lei lo guardava. Tuttavia non era preparato a quello che arrivò dopo.

“Sei molto caro, Severus,” disse Hermione, scoccandogli un sorriso radioso che scompigliò tutti i suoi pensieri e lo lasciò totalmente afono. Lei gli sorrise di nuovo, poi si avvoltolò nelle coperte e sbadigliò, “Allora grazie e buona notte!”

La luce si spense di colpo, lasciandolo smarrito e desideroso sul bordo della scrivania. Poi, nel silenzio rotto solo dal ticchettare della sveglia, Hermione mormorò assonnata, “Però… sai una cosa, Severus?”

“Cosa?” chiese subito lui ansiosamente.

“Preferisco… quando mi… chiami… Hermione…”

Un placido respiro tranquillo gli fece capire che si era addormentata, senza possibilità per lui di continuare quel dialogo così strampalato e così intrigante. Per un lungo momento, Severus rimase in attesa, sperando irragionevolmente che lei si svegliasse. La luce della luna filtrava attraverso le persiane socchiuse della finestra, e man mano che il mago si abituava alla penombra, quella sottile luminosità gli rivelava nuovamente i dettagli della stanza che lo ospitava. Ma lui non riusciva a distogliere lo sguardo dalla forma di lei, addormentata e sognante, un braccio sotto il cuscino, l’altro ripiegato quasi a proteggere il viso.

“Il sonno è lo specchio della nostra anima,” Severus pensò e indugiò a contemplarla, perso in particolari che, incredibilmente, non gli sembrava di aver mai notato prima di allora. Come i suoi capelli fossero morbidi e ricadessero in spirali ondulate, come le sue ciglia spiccassero sulle palpebre chiuse, e come il suo respiro lieve facesse uno strano effetto alla respirazione di Severus, dato che si sentiva chiudere la gola mentre lo ascoltava, beandosi della sua cadenza regolare.

Senza accorgersene, si era seduto di nuovo sul bordo del paralume, appoggiando il mento sui pugni per guardarla meglio, quando un’ombra improvvisa, nera e gigantesca, comparve al suo fianco. Un miagolio leggero ed irritato lo avvertì che il secondo maschio in quella stanza reclamava i suoi diritti di proprietà sulla fanciulla felicemente addormentata.

Seccatissimo, Severus si alzò e si girò per fronteggiare Crookshanks. Ma, quasi sfidandolo, il gatto posò una zampa enorme davanti a lui, sfoderando leggermente gli artigli. Questo fatto e il luccichio inquietante di quegli occhi gialli convinsero Severus che, per il momento, era meglio lasciar perdere e ritirarsi nei suoi quartieri.

Imbronciato, strascicando i piedi per far capire al dannato animale che no, non era affatto contento della sua intrusione, Severus si avviò al suo letto e scomparve nel mucchio di lenzuola e coperte bianche che sprigionavano un tenue profumo di lavanda. Ben presto, la stanchezza e una ridda di immagini confuse lo fecero sprofondare nell’oblio.

Leccandosi una zampa con aria soddisfatta, Crookshanks si acciambellò vicino al mago addormentato e socchiuse gli occhi, lasciando che un tenue bagliore ne fuoriuscisse come un avvertimento ed una minaccia per tutti coloro che avessero osato introdursi in quella stanza.

********
SALUTINO DELL'AUTRICE A FINE CAPITOLO:
Per il vostro divertimento, aggiungo qui due immagini che vi danno un'idea di come potrebbe essere Snape in dimensione miniatura.
La prima è un pupazzetto fatto col Fimo quest'estate, per il piacere di pasticciare anche io con le figlie (è orrendo, lo so, non c'è bisogno di farmelo notare, grazie).

La seconda è uno Snape da taschino, nel taschino di una camicia. Le proporzioni sono molto simili a quelle descritte nel mio racconto, circa 20 centimetri...
Piccolo, eh? ;)



 
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view post Posted on 23/4/2014, 08:21
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La Scommessa (capitolo 12)

Deliziosa e tenera questa parte della storia, Severus miniaturizzato non perde il suo caratteraccio, ma si riprende e l'immagine di lui che osserva il sonno di Hermione è dolcissima. Ammettiamolo pure: è innamorato perso!
Hermione è già presa e impacchettata, ma le dimensioni non li aiutano di certo!
Amo la tua prosa scorrevole e descrittiva che prende per mano il lettore e lo porta con sè, a sbirciare le azioni e le battute dei personaggi.
Aspetto il prossimo capitolo.

Edited by Ida59 - 4/10/2016, 15:40
 
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view post Posted on 23/4/2014, 08:40
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Buca-calderoni

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Grazie, Chiara, sei sempre gentilissima :wub:
Sono contenta che la storia continui a piacerti.
Un abbraccio.
 
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view post Posted on 23/4/2014, 09:05
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La Scommessa (capitolo 12)


Allora tu devi vederti la scena di me con il pc in metro che legge la tua storia e ridacchio come una scema in mezzo alla gente.

La storia é sempre più deliziosa, ironica e molto dolce.
Severus é tenerissimo e se non avessi paura di schiacciarlo durante il sonno me lo metterei sotto le coperte! :lol:
Perfino Grattastinchi mi é piaciuto! :lol:

Questa convivenza forzata si presta a così tante scenette sia divertenti, sia dolci e tenere, sia di equivoci e imbarazzi che sono curiosa di sapere cosa ci tirerai fuori dal taschino!

Ah il tuo Severus con il FIMO é spettacolare! Io ci ho provato tempo fa... il mio sembra che sia finito sotto un camion!

Edited by Ida59 - 4/10/2016, 15:40
 
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view post Posted on 23/4/2014, 09:36
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Buca-calderoni

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Ciao Elly, e grazie per il commento :)
(Ma come fai ad andare in metro col pc aperto? Io non sopporto che la gente - anzi, il gentaglio, come dice Ale - possa guardare quello che sto leggendo. In metro e bus non esiste la privacy.)

Come hai detto tu, la storia si presta a miriadi di situazioni di tutti i tipi. Ma quello che sta per arrivare, è un fulmine a ciel sereno. Però non dico altro.

Ciao!
 
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view post Posted on 23/4/2014, 10:43
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CITAZIONE (Lady Memory @ 23/4/2014, 10:36) 
Ciao Elly, e grazie per il commento :)
(Ma come fai ad andare in metro col pc aperto? Io non sopporto che la gente - anzi, il gentaglio, come dice Ale - possa guardare quello che sto leggendo. In metro e bus non esiste la privacy.)

Prego! ;)
Ormai ci ho fatto il callo. Ho il pc piccolo quindi uno deve pure sforzarsi per leggere, il problema é quando scrivo!
Specialmente le scene hot! :lol:

CITAZIONE
Come hai detto tu, la storia si presta a miriadi di situazioni di tutti i tipi. Ma quello che sta per arrivare, è un fulmine a ciel sereno. Però non dico altro.

E ma così sei crudele!
 
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view post Posted on 23/4/2014, 11:30
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Buca-calderoni

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Ah ah ah (risata diabolica), l'hai scoperto adesso? ;)
E poi non sono crudele, sono evil, che fa più fine.
 
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