Il Calderone di Severus

Prova 75 - Il litigio nella foresta

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view post Posted on 20/2/2007, 16:01
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I ♥ Severus


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“Non lo so, Harry, non dovevo nemmeno sentirla, quella roba lì! Io… bè, io venivo fuori dalla Foresta l'altra sera e li ho sentiti che parlavano... bè, veramente litigavano. Non volevo attirare l’attenzione, allora mi sono nascosto e ho provato a non ascoltare, ma non era mica tanto facile… Era una… bè, una discussione di quelle toste”.
“Allora?” lo incalzò Harry, mentre Hagrid scalpicciava, imbarazzato.
“Allora… ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più… “
“Fare cosa?”
“Non lo so, Harry, era come se Piton era un po’ stanchino, ecco… comunque Silente ci ha detto chiaro e tondo che aveva accettato di farlo e basta. E’ stato molto deciso. E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde. Bè non c’e mica niente di strano in questo” aggiunse in fretta, quando Harry e Hermione si scambiarono sguardi eloquenti. “Tutti i direttori delle Case hanno dovuto indagare sulla storia della collana… “
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 372-3 Fornita da Niky LETTERA A



«Desideri venire con me stasera? »
« Sì» rispose subito Harry.
«Molto bene, allora: ascolta ».
Silente si erse in tutta la sua altezza.
« Ti porto con me a una condizione: che tu obbedisca all'istante a qualunque mio ordine, senza discutere».
«Certo».
«Cerca di comprendermi, Harry. Intendo dire che devi eseguire anche ordini come 'fuggi', 'nasconditi' o 'torna indietro'. Ho la tua parola? »
«lo... Sì, certo ».
« Se ti dirò di nasconderti, lo farai? »
«Sì ».
« Se ti dirò di fuggire, obbedirai? »
«Sì ».
« Se ti dirò di abbandonarmi e metterti in salvo, farai come ti dico?»
«lo... »
« Harry? »
Si guardarono per un attimo.
« Sì, signore ».
« Molto bene. Allora desidero che tu vada a prendere il tuo Mantello e ti trovi nella Sala d'Ingresso tra cinque minuti».
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 499-500 Fornita da Ida59 LETTERA B



« Ricordi» riprese Silente, « a quale condizione ti ho portato con me? »
Harry esitò, guardando gli occhi azzurri che erano diventati
verdi alla luce del bacile.
«Ma se...?»
«Non hai giurato di eseguire qualunque mio ordine? »
«Sì, ma...»
« Non ti ho avvertito che avrebbe potuto essere pericoloso? »
« Sì» rispose Harry, «ma... »
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 516. Fornita da Ida59 LETTERA C



« Per l'ultima volta, Harry, mi dai la tua parola che farai tutto quel che potrai per costringermi a bere? »
«Non posso...?»
<« Mi dai la tua parola? »

«Ma... »
« La tua parola, Harry».
«lo... d'accordo, ma... »
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 517. Fornita da Ida59 LETTERA D



«Vai a svegliare Severus» gli ordinò, debolmente ma con chiarezza. «Raccontagli che cosa è successo e portalo da me. Non fare altro, non parlare con nessun altro e non to glierti il Mantello. lo aspetterò qui ».
"Ma... »
« Hai giurato di obbedirmi, Harry... vai! »
Da Harry Potter e il principe Mezzosangue, pag. 529. Fornita da Ida59 LETTERA E


 
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view post Posted on 26/4/2007, 21:04
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I ♥ Severus


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Le seguenti deduzioni sono state tratte dal processo a Piton tenuto sul sito "Il Sotterraneo di Piton"


Deduzione #122 fornita da Niky – Difesa

LETTERA A

Hagrid, della cui testimonianza non si può dubitare, riferisce di aver ascoltato un litigio tra Silente e Piton.
Il motivo del litigio, anche se sconosciuto ad Hagrid, era qualcosa che Piton non voleva più fare e che, invece Silente insisteva assolutamente per fargli fare ( .”… ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più…” da HP 6; pag. 373)
Ma Hagrid ci dice di più: riferisce, infatti che si trattava di qualcosa che Piton si era già impegnato a fare ( Silente ci ha detto chiaro e tondo che aveva accettato di farlo e basta. da HP 6; pag. 373). Al rifiuto del professore Silente risponde in modo netto, che esclude qualunque replica o possibilità per Piton di tirarsi indietro ( E’ stato molto deciso. da HP 6; pag. 373)
Sappiamo che ciò che Piton non vuol più fare non è spiare i serpeverde, specialmente Draco.
Poco dopo, infatti, il Preside domanda a Piton proprio di indagare tra i membri della propria Casa e il professore non rifiuta tale incarico. Anzi, Hagrid stesso conferma che tutti i direttori delle Case stanno indagando da quando Katie Bell è stata colpita dalla maledizione della collana (E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde. Bè non c’e mica niente di strano in questo” aggiunse in fretta, quando Harry e Hermione si scambiarono sguardi eloquenti. “Tutti i direttori delle Case hanno dovuto indagare sulla storia della collana… da HP 6; pag. 373). Si veda al riguardo anche quanto già detto in proposito alla prova n. 51(accusa 4). L’unica logica possibilità rimasta è che l’accesa discussione riferita da Hagrid riguardi il Voto Infrangibile, col quale Piton si è impegnato, pena la propria morte, a proteggere Draco e ad uccidere Silente, se il giovane Malfoy non vi fosse riuscito.
Silente desidera che, costi quel che costi, Piton faccia ciò che aveva giurato a Narcissa.
Piton, invece, è stanco e non se la sente di eseguire un ordine così orribile e gravoso, quindi tenta di convincere Silente a lasciargli infrangere il Voto.
Ma il vecchio e saggio Preside non sente ragioni, perché sa bene che se ciò accadesse Severus, preziosa spia dell’Ordine, morirebbe, perciò impone a Piton il ferreo rispetto del Voto Infrangibile.




Deduzione #191 fornita da Rasputin – Accusa

LETTERA A

E' interessante il tentativo della difesa di trasformare una "discussione tosta" (come la chiama Hagrid), e quindi un litigio tra l'imputato e la vittima, in una prova a discarico!
Sarà vero il contrario!
Per la prima volta abbiamo la prova che Piton è stanco di ubbidire agli ordini di Silente e inizia a ribellarsi.
Inoltre ci viene detto che dubita dei giudizi dell'altro, dicendo che "dà tutto per scontato".
Non sappiamo quale fosse il tema della discussione, è inutile ricamarci sopra, non ci sono prove che stessero parlando del Voto Infrangibile.
L'unica cosa certa è che Piton non vuole fare ciò che gli è stato chiesto e questo crea un grosso dubbio sul fatto che da quel momento in poi Piton dia retta a Silente. E' infatti probabile che Piton, stanco di eseguire ordini, abbia in seguito agito di testa sua.
Inoltre il fatto che Silente chieda espressamente a Piton di fare indagini tra i Serpeverde, può significare che fino a quel momento Piton sia stato superficiale e poco incline ad aiutare il Preside nelle indagini in corso.




Deduzione #229 fornita da Niky – Difesa


La tesi dell'accusa (deduzione n. 191) presenta due grosse lacune.
In primo luogo, si limita a mettere in dubbio le affermazioni della difesa (in particolare, deduzione n. 122), sull'argomento della discussione udita da Hagrid, senza però minimamente indicare quale altro oggetto potesse avere avuto tale litigio.
L'accusa si limita a dichiarare che: "Piton è stanco di ubbidire agli ordini di Silente e inizia a ribellarsi", e intende usare tale dichiarazione per dimostrare la colpevolezza dell'imputato senza suffragarla con alcuna affermazione positiva, o prova certa.
Se non vi è la sicurezza assoluta che l'oggetto del litigio fosse un accordo sulla morte di Silente, in relazione anche al Voto Infrangibile, la logica sostiene comunque tale ragionamento della difesa.
Invece, sarà pur vero che in quella specifica occasione Piton tentò di ribellarsi ad un ordine del Preside (ciò è assolutamente provato), ma non vi è prova, nè sostegno logico che avvalori l'affermazione dell'accusa secondo cui tale ribellione è dovuta al fatto che Piton "è stanco di obbedire agli ordini di Silente".
Ciò che noi sappiamo per certo è solo che Piton sembrava "un pò stanchino" e che "forse non voleva farlo più". Non sappiamo di cosa realmente Piton sia stanco e perchè non voglia obbedire a quell'ordine (e solo a quell'ordine perchè in tutta la testimonianza di Hagrid non vi è segno che Piton si rifiuti di adempiere qualunque altro compito Silente gli stia assegnando).
La difesa, però, ha fornito una razionale interpretazione di questi pochi dati certi, basandosi sul contesto storico/temporale in cui si svolse il litigio. L'accusa non ha fatto altrettanto.
In secondo luogo, non ha fondamento la deduzione dell'accusa riguardo alla scarsa collaborazione di Piton riguardo alle indagini tra i Serpeverde. Infatti, in nessun punto della testimonianza di Hagrid si rinviene un simile rimprovero da parte di Silente, il quale certo non avrebbe mancato di farlo.
In conclusione, l'accusa rimprovera alla difesa dia aver "ricamato" sopra le prove, e poi fa altrettanto, senza nemmeno offrire una propria ricostruzione logica dell'accaduto, che non si limiti alla confutazione della tesi difensiva.
L'accusa non risulta, con ciò, affatto convincente.




Deduzione #497 fornita da Snappyfan – Difesa

Con questa deduzione non intendo certo ribadire quello che hanno detto i miei colleghi circa la discussione intavolata dal Professor Silente e l'imputato, ma per chiarire alcune lacune (chiedo scusa per il gioco di parole), che ho riscontrato nella deduzione #191 ad opera di Rasputin: ci viene detto che il professor Piton "non vuole fare ciò che gli è stato chiesto e questo crea un grosso dubbio sul fatto che da quel momento in poi Piton dia retta a Silente" (cito testualmente l'accusa), ma questo, oltre che molto sciocco da parte dell'imputato, è anche un controsenso a quanto accade sulla Torre, durante il dialogo tra il Professor Silente e Draco Malfoy: "Si dà il caso che io mi fidi del Professor Piton" (HP6, pag 533): perchè mai affermarlo se, durante l'anno scolastico, l'imputato ha dato segni di ribellione e, comunque di disobbedienza, decisamente sospette in un momento simile?
Lascio all'accusa la libertà di rispondere a questa domanda.
L'altro neo, chiamiamolo così, che ho già citato, è la sciocchezza di un simile comportamento, quando Piton si trova nell'ottima condizione di guadagnarsi quanta più fiducia possibile in modo che il professor Silente gli riveli quanto più possibile che possa aiutare Voldemort contro l'Ordine della Fenice... ribellarsi adesso, quando, secondo sempre l'accusa, Piton ha già progettato il suo futuro da bravo Mangiamorte è una mossa del tutto idiota (e noi sappiamo benissimo che Piton, idiota, non lo è!)




Deduzione #250 fornita da Jeysi - Accusa

LETTERA A

"ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più… "
Voglio attirare la vostra attenzione su questa frase, perchè è questa la chiave di tutto il discorso. Risulta chiara la volontà dell'imputato, di non obbedire più a Albus Silente. Molto probabilmente non vuole più chiedere informazioni al suo Oscuro Signore (ad esempio l'ubicazione di un Horcrux, come molto probabilmente è accaduto con l'anello di serpeverde che Silente ha distrutto), non vuole più svolgere la sua funzione di spia. Non perchè non voglia più presentarsi dinanzi a Lord Voldemort, come fa capire a Silente, ma perchè oramai Voldemort ha ottenuto ciò che voleva: ha perso un Horcrux, ma grazie ad esso è riuscito a ferire gravemente Silente, nonchè a mettere ulteriormente in luce Piton.




Deduzione #503 fornita da Rasputin - Accusa

LETTERA A

L'accusa non può offrire una ricostruzione logica dell'accaduto, semplicemente perché il dialogo riportato in modo incompleto da Hagrid non può essere ricostruito senza ulteriori testimonianze.
L'accusa, correttamente, non ha ricostruito un fatto impossibile da ricostruire, cosa che invece ha tentato di fare la difesa basandosi su un paio di frasi riportate in modo abbastanza sconclusionato dal teste.
In un processo normale l'accusa avrebbe semplicemente chiesto che questa prova non fosse messa agli atti, perché non prova assolutamente nulla, se non che tra l'imputato e Silente ci sia stato un litigio. Fatto alquanto pericoloso per la difesa, vista l'imputazione...
Per quanto riguarda la fiducia di Silente nei confronti di Piton, l'accusa ha già espresso il proprio parere nella prova apposita.
Mentre per quanto riguarda il "neo" descritto nella deduzione #497, non si capisce perché Piton non avrebbe dovuto ribellarsi davanti a una richiesta particolarmente pesante fatta da Silente.
Non sapendo di cosa stanno parlando non possiamo escludere a priori che Silente abbia chiesto a Piton un piacere troppo faticoso o umiliante per essere accettato senza obiezioni. Questo non significa per Piton perdere la copertura ne' da un lato ne' dall'altro. Se la difesa mi concede una battuta, per quanto ne sappiamo, Piton può aver cambiato idea sul fatto di ridipingere tutti i muri del sotterraneo, lavoro faticoso e ingrato richiesto da Silente...




Deduzione #527 fornita da Niky – Difesa


In risposta alla deduzione d'accusa 503:
L'accusa ha ragione nel dire che la difesa può basare la propria tesi solo su indizi (indizi, si badi, non solo supposizioni. Le due cose non si equivalgono).
Resta però il fatto che la difesa è stata finora l'unica in grado di fornire una plausibile interpretazione logica del litigio riportato da Hagrid, mentre l'accusa si è sempre e solo limitata a smontarne la tesi dicendo: non è così; ma senza fornire una propria valida controinterpretazione.
Inolte, alle obbiezioni dell'accusa (ad esempio sul fatto che, magari Piton era solo stufo di compiere qualche incarico di sorveglianza) la difesa ha sempre ribattutto, in più d'una deduzione, smontandole con i fatti e la logica, non con le sole supposizioni.
Del resto, l'accusa mi perdonerà la contro-battuta, è pur vero che i maghi i muri li tinteggiano con un colpo di bacchetta ed è difficile che Silente e Piton potessero litigare al riguardo, perfino se vi fosse da ritinteggiare l'intera Hogwarts... ingrato compito che temo, come lo teme Hermione, tocchi agli elfi domestici.












Deduzione #590 fornita da Salvatore - Difesa

A mio avviso, ci sono numerose prove del fatto che esiste un "piano premeditato" tra il Preside ed il prof. Piton. Il prof. Silente sapeva di essere in procinto di morire; questo appare chiaro. Ha ben tenuto testa a Voldemort nel Ministero alla fine del 5° libro, ma ne è uscito provato, senza contare le ferite riportate al braccio destro per la distruzione dell'Horcrux. Il Preside, inoltre, si rende conto che tutto quello che poteva dare per la causa della guerra contro Voldemort è già stato dato;
1.ha protetto e vegliato Harry per 16 anni;
2.ha protetto Hogwarts fin da quando Voldemort ha fatto domanda per insegnare;
3.ha ricostituito e riorganizzato l'Ordine della Fenice;
4.ha scoperto come Voldemort ha guadagnato l'immortalità e quindi come distruggerlo;
oltre ad aver, appunto, istruito Harry su come fare a sconfiggerlo. Ma non può più fare altro, la sua vita e le sue forze stanno giungendo al termine. Sa però che per identificare gli Horcruxes rimasti e dove sono nascosti occorre stare vicini alla sola persona che sa dove sono: Lord Voldemort! Ed una delle persone a lui più vicine è senz’altro il prof. Piton. Il Preside, inoltre, sa che è ora che il prof. Piton faccia qualcosa di eclatante per fugare i dubbi da tutti i Mangiamorte e convincere definitivamente Voldemort. In questo modo l'Ordine avrà un suo "uomo" come braccio destro di Voldemort, il quale potrà cercare di scoprire dove si trovano gli altri Horcruxes e comunicarlo in qualche modo a Harry. Altrimenti come potrebbe Harry, senza alcun aiuto, scoprire dove sono e così sconfiggere definitivamente l’Oscuro Signore?

Vorrei portare poi alla vostra attenzione il Voto Infrangibile, stipulato fra il prof. Piton e Narcissa Malfoy (Prova 42, imputazione 4, LETTERA B: “Severus, vuoi tu vegliare su mio figlio Draco, nel suo tentativo di adempiere i voleri del Signore Oscuro?”. “Lo voglio,” rispose Piton. Una lingua sottile di fiamma scivolò dalla bacchetta e si avvolse intorno alle loro mani come un filo incandescente. “E vuoi tu, al massimo delle tue capacità, proteggerlo da ogni pericolo?”. “Lo voglio.” disse Piton. Una seconda lingua di fiamma scaturì dalla bacchetta e si intrecciò alla prima, formando una sottile catena ardente. “E, se dovesse rendersi necessario… se Draco dovesse fallire…” sussurrò Narcissa (la mano di Piton si mosse nella sua, ma lui non la ritrasse), “Vuoi tu portare a compimento l’impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di eseguire?”Ci fu un attimo di silenzio. Bellatrix li guardava, la bacchetta sopra le loro mani intrecciate, gli occhio spalancati. “Lo voglio” disse Piton).

L’accusa basa l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Silente sul solo fatto che, in base a sue personalissime considerazioni e non supportate da fatti oggettivi, il Preside ed il prof. Piton non potrebbero essersi messi d’accordo su tale evento poiché, temporalmente, ha prima stretto il Voto Infrangibile con Narcissa Malfoy e poi ha litigato con Silente sull’omicidio. Questo mero dato temporale, a mio avviso, non significa niente. Sembra per lo meno improbabile che Silente e Piton abbiano discusso dei loro piani e dell’omicidio in una sola occasione, durante il litigio nella foresta. È un piano troppo articolato, non solo per la mera organizzazione dell’evento, ma anche per analizzare le possibili alternative e tutti gli effetti che ne sarebbero conseguiti, per poterne discutere, litigando peraltro, in una sola notte. Non dimentichiamo che sia il Preside che il prof. Piton sono persone molto meticolose e che dal loro operato, buono o cattivo che sia, possono derivare conseguenze per l’intero mondo dei maghi. Da una non perfetta organizzazione potrebbe derivare la vittoria di Lord Voldemort e la conquista, da parte sua, del potere sul mondo. Non è quindi plausibile che si siano organizzati alla svelta, in una notte, ma che l’omicidio di Silente sia stato organizzato da tempo.

L’elemento che dovrebbe poi farci sospettare una lunga organizzazione del piano è innanzitutto l’apparente ritorno del prof. Piton fra i Mangiamorte avvenuto molto tempo fa. Ritorno che, risulta evidente, serve a permettergli di spiare meglio Lord Voldemort per conto dell’Ordine della Fenice, ruolo che, giova ribadirlo, ha già svolto in passato e per cui è stato assolto dall’accusa di essere un Mangiamorte.

Vi sono, poi, le dichiarazioni di Silente in merito alla sua visione della morte. Da ciò che dice, si può desumere il fatto che non tema la morte, soprattutto se può servire a contribuire a salvare la vita di Harry Potter, l'unico che può uccidere Lord Voldemort in base alla ben nota profezia di Sibilla Cooman, ed a dare maggiore copertura al ruolo di spia all’interno dei Mangiamorte a Piton, l’unico, fra l’altro, in grado di scoprire le mosse dei Mangiamorte con un certo anticipo ed a potersi, quindi, regolare di conseguenza per salvarlo.

Inoltre, il Voto Infrangibile, che obbliga Piton a uccidere Silente nel caso che Draco fallisca, spiegherebbe bene la scelta di Silente di morire per mano di Piton. Infatti se Piton non agisse così, morirebbe comunque per colpa del vincolo contratto con tale voto . E Silente non è tipo da lasciar morire la gente che lavora per lui, ma soprattutto con la morte di Piton verrebbe meno la spia insospettabile che Voldemort ha accanto e che potrebbe, appunto, risultare vitale per la salvezza di Harry. È vero, infatti, che è difficile immaginare che chi sta dalla parte di Silente lo aiuti... ammazzandolo! Però se Piton non avesse scagliato l'Avada Kedavra contro Silente:a) Silente sarebbe morto comunque, per mano di Amycus, Alecto oppure - più probabilmente – Grayback
b) E anche Piton sarebbe morto! Infatti, chi non adempie al Voto Infrangibile muore: Severus si era impegnato a portare a termine la missione di Draco, se questi non ci fosse riuscito, missione che consiste appunto nell'uccidere Silente (Prova 42, imputazione 4, LETTERA A: “"Sì, sono sicuro" rispose Harry. "Perché, cosa vuol dire?""Bè, non si può infrangere un Voto Infrangibile...""Che strano, ci ero arrivato da solo. Ma allora che cosa succede se lo infrangi?""Muori").
Dunque l'alternativa era o la morte di entrambi (Silente e Piton) oppure la morte solamente di Silente...Se voi foste stati nei panni del Preside di Hogwarts, cosa avreste preferito? Almeno così Piton è vivo e ha una possibilità di aiutare Harry nello scontro con Voldemort (e poco importa che Harry creda a Piton oppure no, ci sono anche altri modi per aiutarlo!!!).

Inoltre, a sostegno del fatto che vi sia un piano preordinato fra il Preside ed il prof. Piton, vi sono ulteriori prove a dimostrazione di ciò. Innanzitutto, questo litigio, o discussione, è stato l’ultimo di una lunga serie, stante la riluttanza del prof. Piton ad uccidere quello che, probabilmente, è il suo migliore amico nonché mentore. C’è stata, infatti, un’altra discussione fra i professori Piton e Silente, avvenuto durante il quarto anno, quando ormai risulta evidente il ritorno di Lord Voldemort (‘Severus’ disse Silente rivolto a Piton, ‘sai che cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado...”Lo sono’ disse Piton. Era un po' più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio. ‘Allora, buona fortuna’ disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente. Passarono parecchi minuti prima che Silente parlasse di nuovo. Prova 92, imputazione 4 LETTERA D Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 606). Nel quarto libro, il Preside chiede al prof. Piton, che accetta, anche se a malincuore, di fare qualcosa per lui. Ma cosa? Pensiamo, poi, al litigio fra loro due nella foresta, due anni più tardi (“Non lo so, Harry, non dovevo nemmeno sentirla, quella roba lì! Io… bè, veramente litigavano. Non volevo attirare l’attenzione, allora mi sono nascosto e ho provato a non ascoltare, ma non era mica tanto facile… Era una… bè, una discussione di quelle toste”.“Allora?” lo incalzò Harry, mentre Hagrid scalpicciava, imbarazzato.
“Allora… ho solo sentito Piton che diceva che Silente dà tutto per scontato e che forse lui – Piton – non voleva farlo più…”“Fare cosa?”. “Non lo so, Harry, era come se Piton era un po’ stanchino, ecco… comunque Silente ci ha detto chiaro e tondo che aveva accettato di farlo e basta. È stato molto deciso. E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde. Bè non c’e mica niente di strano in questo” aggiunse in fretta, quando Harry e Hermione si scambiarono sguardi eloquenti. “Tutti i direttori delle Case hanno dovuto indagare sulla storia della collana…”.
Prova 75, imputazione 4 Harry Potter e il Principe Mezzosangue" - pagg. 372-373).
Cos’è che il prof. Piton aveva già accettato di fare in Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma poi non ha più intenzione di eseguire? Vorrei portare alla vostra attenzione il fatto che, nel primo scambio di battute, il prof. Silente non specifica nella maniera più assoluta cosa il prof. Piton debba fare e che quest’ultimo non ha bisogno di alcuna delucidazione in merito: comprende al volo e va via, dando inizio al piano, evidentemente precedentemente messo a punto. Alla luce degli eventi che hanno portato alla morte di Silente, è possibile ritenere che Piton si stesse rifiutando di uccidere il Preside, qualora ciò fosse risultato necessario, secondo il piano prestabilito con Albus.
In quest’ultimo brano, in cui Hagrid ci riferisce solo una minima parte della conversazione fra i due, il prof. Silente appare molto duro, sembra quasi arrabbiato, e il prof. Piton parla di una cosa che non sapeva se sarebbe riuscito a fare. Alla luce di quanto detto finora, appare estremamente plausibile che il prof. Silente stia sottolineando al prof. Piton l’importanza della morte del Preside, così importante per l'obiettivo comune.

Analizziamo, poi, la prova n°51 dell’imputazione 4. Nel suo lungo dialogo con Silente sulla Torre di Astronomia («Qualcuno è morto» rispose Malfoy, e la sua voce salì di un'ottava. «Uno dei suoi... non so chi, era buio... Ho scavalcato il corpo... Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa... ». « Sì, hanno questa abitudine». Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 535 LETTERA G), Draco Malfoy ci dice una cosa molto importante: Fanny, la fenice del Preside, quella notte era a Hogwarts ed è intervenuta nella battaglia (“Dovevo aspettare quassù il suo ritorno, solo che la sua fenice si è intromessa”). Anche Silente dice una cosa importante: «Sì, hanno questa abitudine». Dunque le fenici hanno l'abitudine di intervenire in caso di pericolo per il loro padrone. Del resto, la fenice di Silente intervenne perfino al Ministero a salvare il Preside proprio da un anatema che uccide: l'Avada Kedavra scagliato da Voldemort in persona. Un maleficio presumibilmente più potente di quello lanciato da Piton, che Fanny assorbe come se nulla fosse ("Attento!" gridò Harry, ma non aveva ancora finito di urlare che dalla bacchetta di Voldemort uscì un altro getto di luce verde contro Silente, e il serpente scattò...Fanny calò davanti a Silente, spalancò il becco e inghiottì lo zampillo verde: esplose in fiamme e cadde a terra, implume e raggrinzita. Harry Potter e l’ordine della Fenice, pag. 755, LETTERA D). Sappiamo poi che, dopo aver rallentato Draco, Fanny non si è allontanata da Hogwarts. Eccola, infatti, poco dopo, intenta a cantare nel parco ("Sono arrivati altri Mangiamorte... e poi Piton... È stato Piton. Con l'Avada Kedavra". Harry non riuscì a continuare. Madama Chips scoppiò in lacrime. Nessuno le fece caso a parte Ginny che sussurrò: "Ssst! Ascoltate!". Madama Chips deglutì, si premette le dita sulla bocca, gli occhi dilatati. Da qualche parte, fuori nella notte, una fenice cantava in modo che Harry non aveva mai sentito prima: un doloroso lamento di terribile bellezza. Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 555 LETTERA H). Dunque, Fanny interviene per bloccare Malfoy, ma non si fa viva, appena qualche minuto dopo, per fermare l'Avada Kedavra di Piton. Perchè un comportamento tanto illogico? Forse perchè Silente voleva sì fermare Draco, ma non anche Piton. Perché, forse, con Piton era già un accordo in tal senso. Per questo, Fanny interviene rispetto al vero pericolo (Draco), ma non fa assolutamente nulla per ostacolare il prof. Piton, che verosimilmente sta portando a compimento il piano concordato fra il Preside ed il prof. Piton. Draco Malfoy confessa poi di aver teso una trappola a Silente e si vanta con quest'ultimo del fatto che il suo piano ha funzionato ("Abbiamo deciso di mettere il Marchio Nero sopra la Torre e di costringerla a tornare subito per scoprire chi era stato ucciso" ribattè Malfoy. "E ha funzionato!"«Bè... sì e no... » replicò Silente. «Ma devo dunque dedurre che non è stato assassinato nessuno? » Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 534-535 LETTERA F). La risposta di Silente, per quanto criptica, è emblematica: “Bè... si e no...”. Dunque, il piano di Draco Malfoy non ha funzionato del tutto. Non sappiamo cosa esattamente volesse dire il Preside, ma di sicuro non era stupito di quel che stava accadendo, né eccessivamente preoccupato e non riteneva di essere caduto in trappola. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio non solo del fatto che fra Silente e Piton vi fosse un preventivo accordo su come affrontare la situazione, ma anche del fatto che il prof. Silente fosse stato preventivamente avvisato del piano di Draco. Da chi potrebbe aver avuto tale informazione? La risposta, a mio avviso, appare scontata: il prof Piton. Abbiamo, dunque, un ulteriore indizio della fedeltà di quest’ultimo alla causa dell’Ordine della Fenice e che stia svolgendo il ruolo di spia per conto di Silente all’interno dei Mangiamorte.




Deduzione #605 fornita da Salvatore e Ida - Difesa

Hagrid racconta di un’animata discussione avvenuta tra Silente e Piton al limitare della Foresta, quasi di un litigio. (Lettera A)
Non è mai semplice capire i discorsi di Hagrid che, in questo caso, addirittura riporta una cosa che non avrebbe neppure voluto ascoltare. L’unica cosa che appare comprensibile è che Piton sembra volersi rifiutare di fare qualcosa, qualcosa che Silente pare invece dare per scontato, ma che Piton “non voleva farlo più”.

Di cosa può mai trattarsi? Non certo di fare indagini tra i Serpeverde per la storia della collana, perché di quello Hagrid riferisce che Silente e Piton ne parlano solo dopo.

Piton sembra non voler più fare una cosa che, come Silente gli ricorda in modo perentorio, “aveva accettato di farlo e basta”.
Silente ribadisce a Piton, senza lasciargli alcuna possibilità di rifiutarsi (Hagrid dice che Silente “E’ stato molto deciso”), che aveva accettato di fare quella data cosa e che, ora, deve tener fede a quanto promesso.


Ma queste parole di Silente, questa sua estrema insistenza e durezza, non assomigliano molto alle parole che il Preside rivolge proprio a Harry (Lettere B-C-D-E) quando gli chiede una totale obbedienza e, successivamente, quando gli ricorda che gli aveva promesso di obbedirgli a qualunque costo?
Ecco, ancora una volta, uno strano parallelo tra il comportamento di Silente con Piton e con Harry: da entrambi si è fatto promettere qualcosa e poi, quando viene il momento, ricorda loro ciò che gli avevano promesso ed esige che lo facciano.
Attenzione, quando sono nella caverna, Silente chiede a Harry addirittura di obbligarlo a bere la pozione mortale, quindi gli chiede di ucciderlo.

Come ben spiegato nella Deduzione 600 della Prova 42, sappiamo che Silente è perfettamente al corrente del Voto Infrangibile con il quale Piton ha “accettato” di ucciderlo al posto di Draco se il ragazzo dovesse fallire. Se Piton non intendesse, invece, adempiere al voto, preferendo morire piuttosto che uccidere Silente, suo unico amico e mentore? Se fosse questa la cosa che Piton non voleva più fare?

Un’altra interessante domanda è: perché Silente e Piton parlano di una cosa così importante proprio nella Foresta, invece che nello studio del Preside?
Sembra quasi che si stiano nascondendo, che evitino di parlare nella scuola come se temessero che qualcuno potesse spiarli.
Voldemort ha già utilizzato lo strumento delle spie contro Silente: prima Piton stesso e poi Codaliscia.
Come dimostrato nella Deduzione 602 della prova 48, Voldemort non si fida un granché di Piton: non ci sarebbe certo nulla di strano se Voldemort si fosse procurata una nuova spia per seguire le mosse di Silente e magari anche quelle di Piton.
A pag. 328-9 di HP6 c’è una stana conversazione tra Silente e Harry, dalla quale si capisce chiaramente che Silente sta conducendo le sue ricerche sugli Horcrux di nascosto. Fin qui è tutto normale: è ovvio che Silente non lo andrebbe mai a sbandierare sotto il naso di Voldemort. Ma Silente mantiene le sue ricerche segrete per tutti: per il Ministero, ma, perfino per Minerva, come si evince dai due seguenti brani di Harry Potter e e il Principe Mezzosangue:
HP6 pag 329: « Scrimgeour voleva sapere dove va quando non è a Hogwarts » proseguì Harry, continuando a fissarsi le ginocchia.
« Sì, è molto indiscreto a questo proposito» replicò Silente, ora allegro, e Harry si disse che poteva rialzare lo sguardo. «Ha perfino cercato di farmi seguire. Divertente, davvero. Mi ha messo Dawlish alle calcagna. Non è stato carino da parte sua. Sono già stato costretto a stregare Dawlish una volta; e ho dovuto farlo di nuovo, con enorme dispiacere».
« Allora continuano a non sapere dove va? » chiese Harry, sperando in maggiori informazioni su questo affascinante argomento, ma Silente si limitò a sorridere al di sopra degli occhiali.
«No, non lo sanno, e non è nemmeno il momento giusto perché lo sappia tu. Ora suggerirei di muoverci, se non c'è nient'altro... »
HP6 pag 565: «Harry» cominciò, «vorrei sapere che cosa stavate facendo tu e il professor Silente questa sera quando avete lasciato la scuola ».
«Non posso dirglielo, professoressa» rispose Harry. Si aspettava la domanda e aveva la risposta pronta. Era lì, in quella stessa stanza, che Silente gli aveva detto di non rivelare i contenuti delle loro lezioni a nessuno, a parte Ron e Hermione.
« Harry, potrebbe essere importante» insistette la professoressa McGranitt.
«Lo è» convenne Harry, « e molto, ma lui non voleva che lo dicessi a nessuno».

Per non rivelare nulla, neppure a Minerva, forse Silente temeva veramente che ci fosse una spia, magari addirittura nella scuola. Ecco un logico motivo per il quale quella importante discussione è avvenuta nella Foresta.


Edited by Ida59 - 26/4/2007, 22:20
 
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