Il Calderone di Severus

prova 92 - La fiducia di Silente in Piton

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view post Posted on 20/2/2007, 15:56
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I ♥ Severus


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"C'è ancora il fatto che Silente si fida di Piton, e io so che Silente si fida là dove molte altre persone non lo farebbero, ma non ce lo vedo a permettere che Piton faccia l'insegnante a Hogwarts se avesse mai lavorato per Voldemort"
Da HP 4; pag. 453. Fornita da Francesca. LETTERA A



"Taci, Ron" intervenne Hermione infuriata. "Quante volte hai sospettato di Piton, e quando mai hai avuto ragione? Silente si fida di lui, lavora per l'Ordine, e questo ci deve bastare".
"Era un Mangiamorte" insistè Ron. "E non abbiamo mai avuto la prova che abbia davvero cambiato bandiera".
"Silente si fida di lui" ripetè Hermione. "E se noi non possiamo fidarci di Silente, non possiamo fidarci di nessuno".
Da HP 5; pag. 522. Fornita dall'Ufficio GIP-GUP. LETTERA B



"Non hai idea del rimorso che provò il professor Piton quando capì come Lord Voldemort aveva interpretato la profezia, Harry. Credo che sia il rimpianto più grande della sua vita e la ragione per cui tornò... "
"Ma lui è un ottimo Occlumante, vero, signore?" lo interruppe Harry, con la voce tremante per lo sforzo di mantenerla calma. "E Voldemort non è forse convinto che Piton stia dalla sua parte, anche adesso? Professore... come fa a essere sicuro che Piton stia con noi?"
Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: "Ne sono sicuro. Ho PIENA FIDUCIA in Severus Piton".Harry respirò a fondo per qualche istante, tentando di calmarsi. Inutile.
"Be', io no!" gridò come prima. "Sta tramando qualcosa con Draco Malfoy in questo stesso momento, proprio sotto il suo naso, e lei continua..."
"Ne abbiamo già parlato, Harry" ribatté Silente, di nuovo inflessibile. "Ti ho detto la mia opinione".
CUT
"Non desidero discuterne oltre"
Da HP 6; pag. 498-499. Fornita da Laura. LETTERA C



‘Severus’ disse Silente rivolto a Piton, ‘sai che cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado...’
‘Lo sono’ disse Piton.
Era un po' più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio.
‘Allora, buona fortuna’ disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente.
Passarono parecchi minuti prima che Silente parlasse di nuovo.
(Harry Potter e il Calice di Fuoco, cap.34 pag 606) Inserita da Aurora92 LETTERA D



"... ma poi fummo interrotti con autentica insolenza da Severus Piton!"
"Cosa?"
"Si, si sentì un rumore fuori dalla porta, che si spalancò, e c'era quel rozzo oste con Piton, che cianciava di aver sbagliato strada, anche se io penso che fosse stato sorpreso ad origliare... Sai, allora cercava lavoro anche lui, e senza dubbio sperava di cogliere qualche dritta! Bè, dopodichè Silente parve molto più incline a offrirmi un lavoro,e io non potei non pensare, Harry, che fosse perchè apprezzava il netto contrasto fra i miei modi modesti e il mio tranquillo talento rispetto all'insistenza di quell' uomo agitato, pronto ad origliare dalla serratura... Harry, caro?" [CUT]
"Piton, ecco che cosa è successo! E' stato lui a dire a Voldemort della profezia, è stato lui, lui ha ascoltato fuori dalla porta, me l'ha detto la Cooman!" [CUT]
"Non mi dica che è stato un errore, stava origliando alla porta!"
"Per favore lasciami finire" Silente attese che Harry annuisse con un cenno asciutto, poi riprese. "Il professor Piton ha commesso un terribile errore. Era ancora al servizio di Lord Voldemort la sera che sentì la metà della profezia. Naturalmente si affrettò a riferire al suo padrone quanto aveva udito, perchè la cosa riguardava Voldemort in prima persona. Ma non sapeva - non aveva alcun modo di sapere - a quale ragazzo Voldemort avrebbe dato la caccia da allora in poi, o che i genitori che avrebbe ucciso nella sua impresa assassina erano persone che conosceva,che erano tua madre e tuo padre... "
Harry scoppiò in una risata senza gioia.
“Odiava mio padre quanto odiava Sirius! Non ha notato, professore, che la gente che Piton odia in genere finisce per morire?”
"non hai idea del rimorso che provò il professor Piton quando capì come Lord Voldemort aveva interpretato la profezia, Harry. Credo che sia il rimpianto più grande della sua vita e la ragione per cui tornò… “
“Ma lui è un ottimo Occlumante, vero Signore?” lo interruppe Harry, con al voce tremante per lo sforzo di mantenerla calma. “E Voldemort non è forse convinto che Piton stia dalla sua parte, anche adesso? Professore… come fa a essere sicuro che Piton stia con noi?”
Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: “Ne sono sicuro. Ho piena fiducia in Severus Piton”.
Da HP6; pag. 494-5 e 497-8. Fornita da Aurora92. LETTERA E




Harry tacque, agitato, guardando torvo Silente. Che cosa stava succedendo? Silente aveva davvero ordinato a Piton di scoprire le intenzioni di Malfoy, e dunque aveva già saputo da Piton tutto quello che Harry gli aveva appena detto? O era davvero preoccupato da quanto aveva sentito ma fingeva di non esserlo?
«Allora, signore» riprese, in quello che sperava essere un tono educato e tranquillo, «lei continua a fidarsi...? »
« Sono stato già abbastanza tollerante da rispondere a questa domanda» disse il Preside, che non sembrava più tanto tollerante. La mia risposta non è cambiata».
Da HP6; pag. 330. Fornita da Ida59. LETTERA F




Ho provato, Draco.Il Professor Piton ti tiene d'occhio per mio ordine... "
"Non esegue i suoi ordini, ha promesso a mia madre... "
"Naturalmente è quello che ha detto a te Draco, ma... "
"Fa il doppio gioco, stupido vecchio, non lavora per lei!"
"Dobbiamo rassegnarci a dissentire su questo punto, Draco. Si da il caso che io mi fidi del Professor Piton... ""Bè, allora sta perdendo colpi!" sogghignò Malfoy. "Piton mi ha offerto aiuto... perchè vuole tutta la gloria per sè... perchè vuole partecipare... 'Che cosa stai combinando? Sei stato tu con la collana, è stato stupido, avrebbe potuto far saltare tutto quanto... ' Ma io non gli ho detto cosa facevo nella Stanza delle Necessità: domani si sveglierà e sarà tutto finito e non sarà più il prediletto del Signore Oscuro, non sarà nulla in confronto a me, nulla!"
"Una vera gratificazione" replicò Silente con calma "A tutti noi piace essere elogiati per il nostro duro lavoro... Ma tu devi aver avuto comunque un complice... qualcuno a Hogsmeade, qualcuno che ha consegnato a Katie la... la... aaaah... "
Da HP6 cap. 27; pag. 532-533. Fornita da Niky. LETTERA G




«Non ancora!» urlò Karkaroff, disperato. «Aspettate, ne ho altri!» Harry lo vide sudare alla luce delle torce, la pelle candida che faceva un netto contrasto con la barba e i capelli neri.«Piton!» gridò. «Severus Piton!»
«Piton è stato assolto da questo tribunale» disse Crouch in tono gelido. «Albus Silente si è fatto garante per lui».
«No!» urlò Karkaroff, tendendo le catene che lo legavano alla sedia. «Ve lo assicuro! Severus Piton è un Mangiamorte!»
Silente si alzò. «Ho già deposto a questo proposito» disse chiaramente. «Severus Piton è stato un Mangiamorte, è vero. Però è tornato dalla nostra parte prima della caduta di Voldemort e ha fatto la spia per noi, a suo rischio e pericolo. Ora non è un Mangiamorte più di quanto lo sia io»
(Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag.503) Fornita da Tobias Snape LETTERA H




"Non hai pensato, Harry" cominciò il signor Weasley, "che Piton stesse solo fingendo..."
"Fingendo di offrire il suo aiuto in modo da poter scoprire che cosa Malfoy aveva in mente?" completò Harry rapido.
"Sì, immaginavo che lei l'avrebbe detto. Ma come facciamo a esserne sicuri?"
"Non è affar nostro" intervenne Lupin inaspettatamente, Si era girato a guardare Harry, la schiena verso il camino.
"Sono affari di Silente. Lui si fida di Severus, e questo dovrebbe bastare a tutti noi"."Ma" interloquì Harry, "mettiamo che... mettiamo che Silente si sbagli su Piton..."
"L'hanno detto in tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel giudizio di Silente. Io ce l'ho e quindi mi fido di Severus".
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 306-307) fornita da Laura di Rimini LETTERA I




La McGranitt lo guardò torva. "Potter" (Harry notò il ritorno all'uso del cognome), "alla luce della morte del professor Silente, credo che tu debba capire che la situazione è cambiata..."
"Non trovo" ribatté Harry, stringendosi nelle spalle. "Il professor Silente non mi ha mai detto di smettere di seguire i suoi ordini se fosse morto".
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagg. 565-566) fornita da Laura di Rimini LETTERA L




"Piton ha ucciso Silente" rispose Harry.
Lei lo fissò attonita per un attimo, poi ondeggiò in maniera allarmante; Madama Chips, ripreso il controllo di sè, accorse, evocò una sedia dal nulla e la spinse sotto la McGranitt.
"Piton" ripetè questa con voce debole, lasciandosi cadere sulla sedia. "Ci chiedevamo tutti...ma lui si fidava... sempre... Piton... Non posso crederci...".
"Piton è un occlumante molto abile" osservò Lupin, con voce stranamente aspra. "L'abbiamo sempre saputo".
"Ma Silente giurava che era dalla nostra!" sussurrò Tonks. "Ho sempre pensato che dovesse sapere qualcosa di Piton che noi ignoravamo..."
"Ha sempre lasciato intendere che aveva una ragione inoppugnabile per fidarsi di lui" mormorò la McGranitt, premendosi gli angoli degli occhi traboccanti di lacrime con un fazzoletto scozzese. "Voglio dire...con la storia che aveva...chiunque avrebbe dubitato...ma Silente mi disse a chiare lettere che il pentimento di Piton era sincero...e non voleva sentire nulla contro di lui!"
"Mi piacerebbe sapere che cosa gli ha detto Piton per convincerlo" fece Tonks.
"Io lo so" intervenne Harry, e tutti si voltarono verso di lui.
"Piton ha passato a Voldemort l'informazione che l'ha indotto a dare la caccia ai miei genitori. Poi Piton ha detto a Silente che non aveva capito che cosa stava facendo, che era dispiaciuto di averlo fatto, dispiaciuto della loro morte".
"E Silente ci ha creduto!" sbottò Lupin, incredulo. "Silente ha creduto che a Piton dispiacesse della morte di James? Piton odiava James..."
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag.555) fornita da Eli LETTERA M



«Lo sai che non nascondo niente, Moody» disse, in tono calmo e minaccioso, «dal momento che tu stesso hai frugato con gran cura nel mio ufficio».Il viso di Moody si contorse in un sorriso. «Privilegi da Auror, Piton. Silente mi ha detto di tenere d'occhio...»
«Si dà il caso che Silente si fidi di me» disse Piton a denti stretti. «Mi rifiuto di credere che ti abbia dato ordine di perquisire il mio ufficio!»
«Ma certo che Silente si fida di te» ringhiò Moody. «E un uomo fiducioso, vero? È convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?»
Piton all'improvviso fece una cosa molto strana. Si afferrò convulsamente il braccio sinistro con la mano destra, come se gli facesse male. Moody scoppiò a ridere. «Torna a dormire, Piton».
«Tu non hai l'autorità di mandarmi da nessuna parte!» sibilò Piton, lasciando andare il braccio di botto, come se fosse arrabbiato con se stesso. «Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!»
«Allora aggirati lontano da qui» disse Moody, con voce carica di minaccia. «Spero tanto di incontrarti in un corridoio buio una volta o l'altra... a proposito, ti è caduto qualcosa...»
...[CUT]...
Qui non c'è niente, Piton!’ abbaiò Moody. ‘Ma sarò felice di riferire al Preside con quanta prontezza hai pensato a Harry Potter!’
‘Cosa vorrebbe dire?’ ringhiò Piton, voltandosi di nuovo a guardare Moody, le mani ancora tese, a pochi centimetri dal petto di Harry.
‘Vorrebbe dire che Silente è molto interessato a sapere chi ce l'ha con quel ragazzo!’ disse Moody, zoppicando più vicino ai piedi delle scale. ‘E anch'io, Piton... molto interessato...’ La luce della
torcia baluginò sul suo viso straziato, così che le cicatrici e il pezzo di naso mancante parvero più fondi e cupi che mai.
Piton stava guardando Moody, e Harry non riuscì a vederlo in faccia. Per un istante, nessuno si mosse né parlò. Poi Piton abbassò lentamente le mani.
‘Pensavo solo’ disse, la voce forzatamente calma, ‘che se Potter fosse di nuovo in giro di notte... è un'abitudine sbagliata... bisognerebbe impedirglielo. Per... per la sua incolumità’.
Ah, capisco’ disse Moody dolcemente. ‘Ti stanno molto a cuore gli interessi di Potter, vero?’
Ci fu una pausa. Piton e Moody continuavano a scrutarsi. Mrs Purr diede in un sonoro miagolio, sempre spiando tra le gambe di Gazza, alla ricerca della fonte del profumo di bagnoschiuma di Harry.
‘Credo che tornerò a letto’ disse Piton bruscamente.
‘E' l'idea migliore che ti sia venuta in tutta la notte’ ribatté Moody. ‘Ora, Gazza, se vuole darmi quell'uovo...’
‘No!’ disse Gazza, stringendo l'uovo come se fosse il suo figlioletto primogenito.
‘Professor Moody, questa è la prova della slealtà di Pix!’
‘E' di proprietà del campione a cui l'ha rubato’ disse Moody. ‘Ora me lo consegni’.
Piton scese le scale e oltrepassò Moody senza aggiungere una parola…
(Harry Potter e il Calice di Fuoco, pagg. 402-403-404), inserita da Francesca di Milano e integrata da Uff. GIP-GUP (I) LETTERA N


Harry rimase ancora una volta seduto in silenzio, gli occhi fissi al turbolento contenuto del Pensatoio. C'erano altre due domande che moriva dalla voglia di fare... ma riguardavano le colpe di persone viventi...
«Ehm» disse, «il signor Bagman...»
«... non è mai stato accusato di attività Oscure da allora» concluse tranquillo Silente.«Bene» disse Harry in fretta, tornando a scrutare il contenuto del Pensatoio, che vorticava più lentamente ora che Silente aveva smesso di riversarvi altri pensieri. «E... ehm...»
Ma il Pensatoio parve formulare la domanda al suo posto. Il volto di Piton affiorò di nuovo. Silente gli gettò un'occhiata, poi alzò lo sguardo verso Harry.
«E nemmeno il professor Piton» disse.Harry scrutò gli occhi azzurro chiaro di Silente, e la domanda cruciale gli sfuggì di bocca prima che riuscisse a fermarsi. «Che cosa le ha fatto credere che avesse davvero smesso di sostenere Voldemort, professore?»Silente sostenne lo sguardo di Harry per qualche secondo, e poi rispose: «Questa, Harry, è una faccenda tra il professor Piton e me».(Harry Potter e il calice di fuoco, pag.514) inserita da Francesca di Milano LETTERA O



«Tuttavia, se spaventò o cercò di affascinare i compagni Serpeverde con esibizioni di Serpentese in sala comune, non ne giunse voce al corpo insegnanti. Riddle non diede alcun segnale di arroganza o aggressività. Essendo un orfano di insolito talento e di bell'aspetto, fin dal suo arrivo attirò l'attenzione e la comprensione dei professori. Sembrava educato, tranquillo, e avido di sapere. Quasi tutti furono assai favorevolmente colpiti da lui».
«Non aveva detto loro, signore, com'era quando l'aveva conosciuto all'orfanotrofio?» chiese Harry.
« No, non lo feci. Anche se non aveva mostrato alcun barlume di rimorso, era possibile che fosse dispiaciuto per il comportamento tenuto fino ad allora e deciso a voltare pagina. Scelsi di dargli quella possibilità».
Silente s'interruppe e guardò interrogativo Harry, che era sul punto di parlare. Di nuovo la tendenza a dar fiducia alle persone anche quando non se la meritavano! Ma poi a Harry venne in mente qualcosa...
«Ma lei non si fidava veramente di lui, giusto? Lui mi ha detto... il Riddle che è uscito da quel diario mi ha detto: 'Silente non mi ha mai apprezzato quanto gli altri insegnanti' ».
«Diciamo che non davo per scontato che fosse degno di fiducia» precisò Silente. «Come ho già detto, avevo deciso di tenerlo d'occhio, e così feci.
Non posso fingere di aver tratto molto dalla mia osservazione, all'inizio. Era molto prudente con me; sono sicuro che nell'emozione di scoprire la sua vera identità sentiva di essersi lasciato sfuggire troppe cose. Fu attento a non commettere più lo stesso errore, ma non poteva rimangiarsi quello che mi aveva già detto, e nemmeno quello che mi aveva raccontato la signora Cole. Tuttavia ebbe il buonsenso di non cercare mai di incantarmi come incantava tanti miei colleghi.
Da Harry Potter e il Principe Mezzosangue pag. 331/2. Prova fornita da Ida59. LETTERA P
 
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view post Posted on 27/4/2007, 09:55
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Deduzione #439 fornita da Rasputin- Accusa

LETTERA A:

Chi ha pronunciato quelle parole commette un errore di valutazione, perche' Piton e' stato indubbiamente dalla parte di Voldemort (e' stato lui, ad esempio, a raccontargli della profezia) e Silente lo sa e lo sapeva bene.
Frasi di questo tipo non fanno che confermare quanto Silente agisca in modo talmente strambo da mettere fuori pista i suoi stessi collaboratori. Un po' tutti hanno l'impressione che Silente dia fiducia a cani e porci, ma a conti fatti nessuno sa bene cosa gli passi nella testa.
Silente ha infatti la pessima abitudine di non condividere quasi mai con gli altri le informazioni di cui e' a conoscenza (evidentemente la fiducia la da' solo quando gli fa comodo) e il piu' delle volte agisce da solo, commettendo anche errori che potrebbero mettere a repentaglio le azioni di tutto l'Ordine (se avesse fallito nel recuperare l'anello dei Gaunt, Voldemort si sarebbe subito accorto del tentativo di distruggere i suoi horcrux e sarebbe corso ai ripari). Silente non solo da' fiducia là dove molte altre persone non lo farebbero, ma ha anche troppa fiducia in se' stesso e nei suoi mezzi. Lo si vede da come ha agito con Harry e dal voler mettere a repentaglio la sua vita andando da solo a cercare gli horcrux (salvo poi cambiare atteggiamento dopo essersi fatto male...).
Silente e' indubbiamente un grande mago, ha un grande potere magico, ma cio' non significa automaticamente che abbia una grande intelligenza e capacita' tattica. Per questo e' tutta da provare la teoria che dia fiducia solo alle persone giuste.




Deduzione #440 fornita da Rasputin - Accusa

LETTERA B:

Ron non sbaglia a porsi delle domande ma Hermione sbaglia se pensa che mettere in dubbio le opinioni di un amico equivalga a non potersi piu' fidare di lui.
Non e' giusto accettare acriticamente le opinioni solo perche' ci arrivano da persone che per qualche motivo pensiamo piu' intelligenti di noi.
L'equazione che Piton e' un buono solo perche' Silente si fida di lui e' un po' debole. E sbaglia chi e' vicino a Silente a fidarsi senza pretendere delle spiegazioni. Le opinioni di Silente non sono dogmi e lui e' fallibile come chiunque altro. Se tutti si fossero posti delle domande e non solo Ron, forse Silente sarebbe ancora vivo.





Deduzione #442 fornita da Niky – Difesa

In risposta alla deduzione n. 440 fornita da Raspuntin.
La domanda che Hermione fa a Ron (Quante volte hai sospettato di Piton, e quando mai hai avuto ragione?) si riferisce al passato, non certo - ovviamente - al futuro e, in passato, per ben cinque anni, la risposta a quella domanda è MAI.Ron ha dubitato per cinque anni di Piton e non ha mai avuto ragione, i fatti gli hanno sempre dato torto. Questo significherà pur qualcosa.
Inoltre, è logico che dell'opinione di Silente - persino ora che è morto - ci si debba per forza fidare come fa Hermione, cioè senza alcuna giustificazione a supportarla.
Perchè, forse, se altri oltre che Ron si fossero posti quelle domande Silente sarebbe ancora vivo, ma, di sicuro, se Silente avesse fatto pubblicare in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta l'annuncio
che il Professor Piton è degno di fiducia assoluta, essendo un'abile spia al suo servizio, sarebbe stato Piton a morire.





Deduzione #500 fornita da Rasputin – Accusa

In risposta alla deduzione #442 fornita da Niky: l'affermazione "è logico che dell'opinione di Silente - persino ora che è morto - ci si debba per forza fidare come fa Hermione, cioè senza alcuna giustificazione a supportarla" pare alquanto esagerata. Silente è un essere umano, con le proprie capacità e le proprie debolezze. Sappiamo che in passato qualche errore l'ha commesso, non è una divinità infallibile.
Inoltre non stiamo discutendo di una gerarchia militare dove gli ordini dei superiori non devono essere messi in discussione. Qui si parla di insegnanti, di studenti, di impiegati, gente comune che ha deciso di creare un gruppo per contrastarne un altro. E' normale che in ogni gruppo ci sia un leader del quale ci si fida, ma da qui a non avere opinioni proprie sul suo operato c'è una bella differenza. E' logico e giusto che le persone vicine a Silente si siano poste e si pongano domande sulle sue azioni, tanto più che le sue decisioni (spesso prese senza consultarsi con gli altri) hanno conseguenze per tante altre persone e per l'Ordine della Fenice in primis.
Inoltre confidarsi con i propri alleati non significa comparire sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta. Si spera che si tratti di un gruppo di persone leali e fidate, in grado di tenere per se' un segreto o una confidenza! Specie se da quel segreto dipende la propria vita e quella dei propri cari. Se invece Silente ha dei dubbi su i suoi collaboratori non è logico che li abbia tenuti nel gruppo, mettendo a repentaglio l'Ordine e i suoi partecipanti.




Deduzione #71 fornita da elaine marley di Napoli – Difesa

LETTERA C

Come si nota da questa conversazione tra l'alunno Draco Malfoy e il preside, nonchè vittima dell'accusato, le parole di Silente dimostrano chiaramente che quest'ultimo era già a conoscenza della missione del suo interlocutore come è dimostrato a pag. 297 di "Harry Potter e il principe mezzosangue" dalla seguente dalla seguente affermazione dell'imputato, professor Severus Piton:
Ci fu una pausa e poi Piton mormorò: "Ah... Zia Bellatrix ti insegna Occlumanzia, vedo. Quali pensieri stai cercando di nascondere al tuo signore, Draco?"
lo studente Malfoy è perfettamente in grado di chiudere la propia mente alle intrusioni di un Legilimante. Ciò implica che Albus Silente non può essere venuto a conoscenza delle intenzioni e dei precedenti tentativi falliti del ragazzo durante la conversazione nella torre citata come prova, ma qualcun'altro deve averlo informato, qualcuno che non può essere altri che il professor Severus Piton, imputato dell'accusa, in quanto egli è l'unico che ha rapporti sia con Lord Voldemort, e con la cerchia dei Mangiamorte, sia con il Preside Albus Silente.



Deduzione #95 fornita da Remus – Accusa

LETTERA C

Permettetemi un'obiezione alla difesa fornita da Elaine Marley (deduzione n. 71 per la difesa), non credo che Draco Malfoy sia così abile in occlumanzia da chiudere la propria mente ad un mago potente come Silente; credo infatti che Occlumanzia e Legilimanzia siano poteri competitivi fra loro e uno prevale sull'altro a seconda del diverso livello di abilità dei due maghi che ne fanno uso.





Deduzione #401 fornita da elena di milano – Difesa

LETTERA C

Vorrei rispondere all'avvocato Remus.
Nella deduzione #95 per l'accusa afferma che "occlumanzia e legilimanzia sono poteri competitivi fra loro e uno prevale sull'altro a seconda del diverso livello di abilità dei due maghi che ne fanno uso"
Ma se questo fosse vero, nessuno avrebbe mai insistito per far sì che Harry imparasse l'occlumanzia per chiudere la mente a Voldemort, perchè non sarebbe stata efficace contro uno dei maghi più potenti del mondo! (vedi anche deduzione n. 294 sulla prova 94) Non dobbiamo dimenticare che per quanto abile e pieno di talento, Harry è un ragazzo che non ha nemmeno finito gli studi, i suoi poteri non sono nemmeno lontanamente comparabili con quelli dell'Oscuro Signore.

Silente non usa la legilimanzia con Draco per diverse ragioni, forse anche perchè non rientra fra le sue abitudini: non smaschera il falso Moody, non la usa con Piton, non la usa con Raptor, ma qui si potrebbe obiettare che visto che l'occlumanzia è superiore alla ligilimanzia non l'ha fatto solo perchè sapeva che sarebbe stato inutile. (vedi sempre deduzione 294 prova 94)

In realtà io credo che abbia utilizzato Piton con Malfoy per far si che questi si fidasse di lui e si facesse aiutare dall'imputato, in questo modo Voldemort avrebbe avuto una prova infallibile sulla lealtà di Piton, a vantaggio del suo ruolo di spia per l'ordine.
A prova dell'accordo precedente fra Piton e Silente, fra le altre già ampiamente discusse dai colleghi della difesa, vorrei portare l'attenzione della giuria sul semplice fatto che la notte della sua morte, il più potente mago del mondo supplica l'imputato. Ma lo supplica di fare cosa? Di ucciderlo? Ha appena detto a Malfoy che è sul punto di farlo, che è la propria pietà quella che conta, non quella del ragazzo, perchè poco dopo chiedere pietà a Piton? Non per essere risparmiato. L'uomo che solo l'estate prima disse a Voldemort che la morte non è la cosa peggiore che può succedere a un uomo non poteva supplicare di non ucciderlo "la persona che lo avrebbe tradito in modo così subdolo dopo anni di fiducia". La reazione sarebbe stata diversa non vi pare? In realtà, lo supplica di fare qualcosa che un riluttante Piton non si sente di fare, ossia uccidere Silente stesso, l'uomo a cui l'imputato è fedele.





Deduzione #501 fornita da Rasputin – Accusa

LETTERA C

Da questo scambio di battute con Harry si comprende il motivo per il quale Piton sarebbe passato dalla parte dei "buoni" e quindi il motivo per il quale Silente si fida di lui.
Secondo Silente, Piton avrebbe infatti lasciato i Mangiamorte per un presunto rimorso per come Voldemort ha interpretato la profezia che lui solerte gli aveva riferito.
Secondo Silente è dunque bastata l'intenzione di Voldemort di uccidere i coniugi Potter per convincere Piton ad abbandonare le persone e l'ideologia abbracciate con tanta convinzione.
Come se fino a quel momento il nostro imputato avesse vissuto in una bolla di sapone, senza accorgersi che i suoi "amici" erano soliti uccidere e torturare i propri avversari. Come se lui stesso non avesse mai preso parte alle azioni tipiche dei Mangiamorte.
O forse i Potter erano "diversi"? Persone con le quali aveva un legame speciale?
Certo... parliamo di James Potter che lo maltrattava e umiliava a scuola (l'odio di Piton nei suoi confronti è risaputo e abbiamo tante prove a supportarlo) e di Lily Potter, che Piton apostrofava con epiteti come "piccola schifosa Mezzosangue" (libro 5, pag. 606).
Sarebbero dunque queste le persone verso le quali Piton provava rimorso?!
Non possiamo credere che Silente sia stato tanto sciocco da credere a un motivo simile.
Molto più verosimilmente Silente ha deciso di far finta di crederlo, perche' ha capito che avere un Mangiamorte, anche solo in apparenza, dal suo lato poteva servirgli. Bastava infatti dare a Piton notizie imprecise per sviare le azioni di Voldemort, e per quanto le notizie riportate a lui sulle azioni dei Mangiamorte potessero essere false, potevano avere un fondo di verità dal quale attingere informazioni utili.
Oppure non è da escludere che davvero Silente abbia deciso di fidarsi, sperando che il pentimento di Piton fosse genuino. L'idea di avere una spia nelle fila di Voldemort era tanto allettante da fargli abbassare la guardia sulle possibili conseguenze (che purtroppo si sono puntualmente verificate).
Il punto, comunque, è che Silente non ha un buon motivo per fidarsi di Piton e per questo si guarda bene dal dirlo ai suoi collaboratori, che giustamente insorgerebbero davanti alla verità.





Deduzione #538 fornita da Stella – Difesa

Cari signori della giuria, vorrei rispondere, se me lo consentite, alla deduzione #501 fornita da Rasputin.
Vorrei ricordare che ancora non possiamo essere sicuri di quali siano i motivi per cui Silente si fidava dell'imputato. Il pentimento per aver causato la morte dei Potter è riconosciuto dallo stesso Preside, ma possiamo essere certi che non ci sia anche altro?
In più, i rapporti di Piton con i Potter non sono mai stati chiariti: se appare certo che disprezzasse James per quello che gli faceva a scuola, non significa necessariamente che lo volesse morto. Disprezzava anche Sirius per lo stesso motivo, eppure quando pensava che fosse in pericolo si è affrettato a contattarlo per controllare che fosse al sicuro. Como possiamo sapere che non ha cercato di salvare anche James e Lily? Riguardo alla signora Potter, poi, non si può neanche escludere che potesse esistere una simpatia amorosa da parte di Piton verso di lei, e forse proprio questa la causa del suo pentimento.





Deduzione #540 fornita da Snappyfan - Difesa

Cari colleghi, vorrei, nuovamente, fornire la mia opinione a favore della difesa, basandomi questa volta sulla deduzione numero 501 di Rasputin.
Analizziamo i passaggi dell’accusa con calma:
1 L’accusa non ritiene il pentimento di Piton un movente valido per ottenere la fiducia di Silente, perché, forse a ragione, è impensabile che l’imputato provi rimorso per due persone che ha da sempre disprezzato.
2 L’accusa dice, in oltre, che Silente SAPEVA o IMMAGINAVA che Piton era un Mangiamorte e lo ha tenuto sotto le sue sottane sfruttandolo per far arrivare notizie imprecise a Voldemort.
3 Nuovamente l’accusa, che a parer mio non sa più dove appigliarsi, cerca di far credere che il professor Silente sia uno stupido; e spiega la reticenza di quest’ultimo dicendo che: “Silente non ha un buon motivo per fidarsi di Piton e per questo si guarda bene dal dirlo ai suoi collaboratori, che giustamente insorgerebbero davanti alla verità” (cito testualmente l’accusa).
Molto bene, cominciamo con il primo passaggio, quello del presunto pentimento.
Quando io stessa ho letto quelle righe sul libro mi sono meravigliata delle parole del Preside: è una scusa troppo sciocca, troppo ovviamente falsa, è in motivo inesistente, una bugia.
Sì.
Il pentimento di Severus Piton, causato dalla morte di James e Lily Potter, non è una scusa accettabile, è una ovvia bugia, un pretesto come un altro di farsi accogliere tra le braccia di un Silente propenso a credere alla prima storia gli fosse stata raccontata per credere alla redenzione, al pentimento…
Si, direbbe l’accusa.
No, dico io.
E questo “NO” è sorretto dalle stesse parole di Albus Silente.
Lo stesso uomo che ha sempre creduto in Severus Piton ci spiega, troppo presto perché noi possiamo capire, il motivo del pentimento del nostro imputato.
Lasciate che porti indietro la vostra memoria all’ultimo capitolo della Pietra Filosofale, al dialogo in infermeria tra il professor Silente ed il giovane Harry Potter:
“« Ma poi, tuo padre ha fatto una cosa che Piton non gli ha mai perdonato »
« E cioè? »
« Gli ha salvato la vita »
« Che cosa? »
« Già… » fece Silente in tono sognante. « Strano come funziona la mente delle persone, non trovi? Il professor Piton non sopportava di dovere qualcosa a tuo padre… Io credo che quest’anno si sia tanto impegnato a proteggerti solo perché in quel modo credeva di mettersi in pari con tuo padre. Dopodichè, avrebbe potuto tranquillamente tornare a odiarne la memoria »” HP1 pagina 285
Severus Piton era in debito.
Oh, si. Profondo rimorso, pentimento, per aver permesso all’odiato James Potter di andare all’altro mondo senza aver pagato il suo debito. Per esserne stato la CAUSA.
L’orgoglio di Piton non ha accettato tutto questo, e ha deciso, in un’altra maniera, di riscattarsi.
Qui è interessante come l’accusa controbatterebbe: (cito testualmente)
“secondo Silente è dunque bastata l'intenzione di Voldemort di uccidere i coniugi Potter per convincere Piton ad abbandonare le persone e l'ideologia abbracciate con tanta convinzione.”.
È plausibile.
Ma noi sappiamo che gli adepti di Voldemort sono molto differenti, tra di loro, tra le sue fila ci sono ambiziosi che vogliono conoscere il male, malvagi che cercano modi più crudeli per nuocere, esclusi che cercano protezione.
ESCLUSI CHE CERCANO PROTEZIONE.
Aggiungeteci una sfrenata passione per le Arti Oscure e otterrete un perfetto Severus Piton.
Ma se questi sono gli unici motivi che lo hanno spinto ad unirsi a Voldemort, ed è vero che l’imputato ha onore (come ci ha detto Silente e come, anche se velatamente, veniamo a scoprire nel quinto libro), il pentimento causato dal debito contratto nei confronti di James Potter non ci sembra più una cosa così assurda.
Ora lasciatemi controbattere il secondo punto che, francamente, tra i tre, mi sembra il più inverosimile.
L’accusa sostiene che Silente forniva all’imputato informazioni false per depistare i Mangiamorte.
Questo non è vero.
Dal ritorno del Signore Oscuro le azioni del preside si sono concentrate sulle operazioni dell’Ordine della Fenice, e sulla ricerca degli Horcrux.
E sappiamo molto bene che Voldemort sa ben poco sia dell’uno che dell’altro.
Come posso dirlo?
Voldemort, presumibilmente non immagina che sia stato proprio Piton ad informare l’Ordine che quello sciagurato di Potter si è recato al Ministero, e l’Oscuro non ha idea che Silente stia dando la caccia ai suoi Horcrux.
E non lo sa perché in tutto l’anno non ha cercato neppure una volta di fermare Silente, di mettere al sicuro gli Horcrux.
No.
Tutto quello che ha fatto è stato costringere un ragazzino a tentare di ucciderlo cosicché le difese della scuola sarebbero crollate. Qui mi si può dire che voleva uccidere il preside proprio per impedirgli di dare la caccia alla sua anima, ma, a parer mio, neppure Voldemort è così stupido da lasciare un’operazione così delicata nelle mani di un ragazzino.
Lo avrebbe fatto fare direttamente a Piton, Greyback, o un qualsiasi altro Mangiamorte, perché io ritengo che per Voldemort, la propria anima, valga più della vendetta contro Lucius.
Ora qui mi si può dire che Voldemort non lo sa, perché neppure Piton ne è stato messo al corrente.
Ma vorrei ricordare all’accusa che Piton HA CURATO il professor Silente dalla ferita causata dall’Horcrux, e, benché io non mi possa definire un’esperta delle Arti Oscure, ritengo che esista una sostanziale differenza tra una ferita causata da un duello e la potente magia oscura che impregna gli Horcrux, no?
Quindi, di logica, Piton sapeva perfettamente da che cosa era stata causata la ferita, e non lo riferisce all’Oscuro perché lui è dalla parte di Silente.
Su questo punto non ho voglia di dilungarmi: Silente deve avere dei motivi più che eccellenti per aver fiducia in Piton, altrimenti non lo lascerebbe così libero di agire, altrimenti non gli avrebbe affidato i compito di proteggere la Pietra Filosofale, non gli avrebbe permesso di ricongiungersi ai Mangiamorte, non gli avrebbe detto di insegnare l’Occlumanzia ad Harry.
Nel momento del bisogno non avrebbe mai detto ad Harry:
“« Ho… ho bisogno del professor Piton… »
CUT
« Severus » scandì Silente « Ho bisogno di Severus… »” HP6 pagina 526
E con questo ho concluso, spero di essere stata sufficientemente chiara.




Deduzione #126 fornita da Niky – Difesa

Silente non pronuncia affatto quelle parole in preda alla paura.
Sino al momento in cui Piton raggiunge la torre, Silente non mostra alcun timore nonostante sia circondato da mangiamorte intenzionati ad ucciderlo.
Lo stesso Silente dimostra di non temere né Draco (“Ma sono arrivato sino a qui, no?” Disse lentamente. “Credevano che sarei morto, e invece sono qui... e lei è in mio potere... ho la bacchetta in pugno... Lei è qui a chiedermi pietà...”
“No, Draco”, ribattè Silente tranquillo. “E’ la mia pietà non la tua che conta adesso
da HP 6; pag. 536), né i mangiamorte (“Già” affermò Greyback. “Ti sconvolge questo, Silente? Ti terrorizza?”
“Be’, non posso fingere che non mi disgusti. E, sì, mi sconcerta un pò
che il nostro Draco abbia portato proprio te nella scuola in cui vivono i suoi amici...”
(HP6; pag. 537) . Silente parla di disgusto e sconcerto, mai di paura).
Poiché Piton non è un mangiamorte, Silente ha sempre avuto piena fiducia in lui (Silente si alzò. “Ho già deposto a questo proposito” disse chiaramente. «Severus Piton è stato un Mangiamorte, è vero. Però è tornato dalla nostra parte prima della caduta di Voldemort e ha fatto la spia per noi, a suo rischio e pericolo. Ora non è un Mangiamorte più di quanto lo sia io» HP 4; pag. 503) e ( “Allora, signore,” riprese, in quello che sperava essere un tono educato e tranquillo, “lei continua a fidarsi...?”
“Sono stato già abbastanza tollerante da rispondere a questa domanda,” disse il Preside, che non sembrava più tanto tollerante. “La mia risposta non è cambiata
.” HP 6; pag. 330) ancora (“Ne sono sicuro. Ho piena fiducia in Severus Piton.” HP 6; pag. 498) ).
Silente non vedeva l’imputato come una fonte di pericolo. Al contrario, Piton era il suo più fidato collaboratore, eseguiva lealmente i suoi ordini e gli riferiva ogni cosa.
Infatti, Silente stesso, dopo che Harry gli ha riferito della discussione tra il Professor Piton e Draco, avvenuta la notte della festa del Luma Club, dice: “Grazie per avermelo riferito, Harry, ma ti suggerisco di non pensarci più. Non credo che sia di grande importanza”
“Non di grande importanza?” ripeté Harry incredulo. “professore ha capito… ?”
“Si, Harry, dotato come sono di un cervello straordinario, ho capito tutto quello che mi hai raccontato” rispose Silente con una certa asprezza. “Credo che potresti perfino prendere in considerazione la possibilità che io abbia capito più di te. Sono contento che tu ti sia confidato con me, ma permettimi di rassicurarti: non mi hai detto niente che mi provochi inquietudine
” (HP 6; pag. 329-330)
Quando Piton mette piede sulla torre, non fa assolutamente nulla per incrinare la fiducia del Preside e spaventarlo o indurlo a temere per la propria vita e supplicare (apparve Piton, la bacchetta stretta in pugno. Guardò la scena, da Silente accasciato contro il muro ai quattro Mangiamorte, a Malfoy. “Abbiamo un problema, Piton,” disse il goffo Amycus, senza distogliere da Silente lo sguardo e la bacchetta. “Il ragazzo non sembra in grado…”
Ma qualcuno altro aveva pronunciato il nome di Piton, con dolcezza.
“Severus...”
Quel suono atterrì Harry più di ogni altra cosa che aveva vissuto quella sera. Per la prima volta, Silente supplicava
. HP 6; pag. 539) ).
Nemmeno la frase pronunciata da Amycus poteva impensierire Silente che se l’aspettava da un servo di Voldemort, dato che era stato proprio lui a fare infiltrare Piton tra i mangiamorte.
Per il Preside era appena arrivato alla torre un alleato, non un nemico.
Un alleato che, tra l’altro Silente desiderava vedere in privato e con urgenza sino a poco prima.
Al momento dell’ingresso di Malfoy alla torre di Astronomia, infatti Silente aveva appena ordinato ad Harry di andare a chiamare il Professor Piton: “Vai a svegliare Severus” gli ordinò debolmente ma con chiarezza. “Raccontagli che cosa è successo e portalo da me. Non fare altro, non parlare con nessun altro e non toglierti il Mantello. Io aspetterò qui”. (HP 6; pag. 529) .
Non ha alcun senso che Silente, non appena vede finalmente arrivare colui che aspettava con ansia, senza che Piton faccia assolutamente nulla che possa indurlo a modificare il suo pensiero su di lui, provi paura e domandi di non essere ucciso. Il significato delle parole del Preside può essere solo quello già evidenziato riguardo alla prova a difesa n. 75 (accusa 4): il Preside vuole assolutamente vedere Piton per ricordargli quanto tra loro pattuito.
Dicendo “Severus... ti prego...” (HP 6; pag. 539) Silente non sta chiedendo pietà, ma sta, invece esortando Severus Piton a tener fede al Voto Infrangibile ed ucciderlo, come da precedente accordo (vedi ancora la prova n. 75) e lo fa in modo che gli altri (tutti Mangiamorte) non possano comprendere, al fine mantenere la copertura di spia di Piton e di potergli, implicitamente, affidare la sorte di Draco.




Deduzione #198 fornita da Rasputin – Accusa

La difesa sembra dimenticare che Silente ha numerosi alleati e che lui stesso è dotato di grande astuzia e intelligenza. Silente non ha bisogno di Severus Piton per portare avanti un'inchiesta e in questo caso capire le intenzioni di Draco.
Ponendo per un attimo che Piton fosse davvero una spia ai suoi ordini, avrebbe dovuto svelargli subito il compito di Draco, dato che gli era stato detto da Voldemort in persona! ("Sono uno dei pochi a cui il Signore Oscuro l'ha confidato" libro 6 pag. 38) Invece parrebbe che Silente abbia dovuto insistere per farsi ubbidire: "E poi ha detto qualcosa di Piton che doveva fare delle indagini nella sua casa, Serpeverde" (libro 6, pag. 373).
Se ne deduce che Silente abbia sì capito le intenzioni di Draco ma solo dopo aver indagato sugli incidenti di Katie Bell e Ronald Weasley, e che quindi Piton abbia omesso, almeno per un certo periodo di tempo, di dirgli la verità.
Il che è logico, visto che le persone a conoscenza del piano erano pochissime e quindi i sospetti di Voldemort sarebbero caduti su di lui.




Deduzione #352 fornita da Stella – Difesa

Per rispondere all'avvocato Fres, io personalmente non credo che un mago capace e intelligente come Silente affiderebbe a Piton un ruolo così importante nella salvezza del mondo magico senza avere delle prove più che valide della sua "conversione".
Se così non fosse, sarebbe un errore imperdonabile. E anche se sappiamo benissimo che Silente, come chiunque, non è immune dagli errori, una leggerezza del genere sarebbe spaventosa per chiunque, figuriamoci per lui.
Sono pertanto d'accordo con quello che dice la qui presente Aurora, aggiungendo che forse la prova riguarda da vicino Harry stesso: forse è una rivelazione importante per lui, e vuole che ne venga a conoscenza solo quando sarà assolutamente pronto a comprenderla ed accettarla.
 
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view post Posted on 27/4/2007, 10:28
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Deduzione #528 fornita da Niky – Difesa

In relazione alla lettera G:

Abbiamo qui un interessantissimo scambio di battute tra Silente e Draco.
Si noti che Draco afferma con convinzione che Piton fa il doppiogioco e non obbedisce affatto agli ordini di Silente.
Il Preside però dissente, riaffermando per l'ennesima volta che ha piena fiducia in Piton.
Questo di per sè non basterebbe certo a convincere la giuria che ha ragione Silente e Piton gli è fedele.
Silente potrebbe anche sbagliarsi, come sempre ha dichiarato l'accusa.
Ma in questo breve dialogo troviamo qualcosa di ben più concreto della mera affermazione di Silente a sostegno del fatto che Piton sia realmente un suo leale collaboratore.
Questo qualcosa è la reazione di Silente stesso alla "rivelazione" che Draco gli fa poco dopo.
Il giovane Malfoy, infatti, per convincere il Preside delle proprie ragioni gli riferisce che Piton si è perfino offerto di aiutarlo nella missione che Voldemort gli ha affidato.
Draco riporta addirittura le parole di Piton, più o meno alla lettera.
E Silente cosa fa dinnanzi a questa scottante rivelazione sulle macchinazioni di Piton?
Non batte ciglio, non fa una piega.
Anzi, addirittura sfotte il giovane Draco e cambia bellamente discorso.
Non si mostra nè turbato, nè stupito (replicò Silente con calma ).
Silente non ha motivo di stupirsi, preoccuparsi o mutare opinione su Piton, a seguito di ciò che Draco gli racconta, perchè è già perfettamente al corrente di cosa Piton ha detto a Draco.
A questo proposito si veda anche la sua reazione (perfino un pò stizzita) quando a fargli le stesse scottanti rivelazioni è Harry Potter: « Si tratta di Malfoy e Piton».
« Il professar Piton, Harry».
« Sì, signore. Ho sentito la loro conversazione durante la festa del professor Lumacomo... be', veramente li ho seguiti... »
Silente ascoltò il racconto con volto impassibile. Tacque per alcuni istanti, poi disse: «Grazie per avermelo riferito, Harry, ma ti suggerisco di non pensarci più. Non credo che sia di grande importanza».
«Non di grande importanza?» ripeté Harry incredulo. «Professore, ha capito...?»
«Sì, Harry, dotato come sono di un cervello straordinario, ho capito tutto quello che mi hai raccontato» rispose Silente con una certa asprezza. « Credo che potresti perfino prendere in considerazione la possibilità che abbia capito più di te. Sono contento che tu ti sia confidato con me, ma permettimi di rassicurarti: non mi hai detto niente che mi provochi inquietudine ».
Da HP 6; pag. 330-1( Si veda la prova 42, imputazione 4, lettera D e relative deduzioni).
QUesto ci dimostra anche un'altra cosa: Silente sa tutto ben prima che glielo raccontino Draco e Harry.
Alla conversazione tra Piton e Draco (quella in cui appunto Piton si offrì di aiutare il ragazzo) erano presenti solo Malfoy Jr., l'imputato e Potter.
Se non sono stati nè Draco nè Harry i primi a riferirla a Silente chi altro mai può avergliela riportata parola per parola di modo che lui la conoscesse nel particolare?
Dal momento che le mura di Hogwarts non possono parlare a riferire l'accaduto a Silente può essere stato solo Piton.
Da ciò si evince che la fiducia del Preside in Piton è perfettamente ben riposta, a meno di non credere che l'imputato sia un folle che è andato da Silente ad auto accusarsi.
E' da ritenere che Piton abbia offerto aiuto a Draco solo per carpirne la fiducia e i segreti, come la difesa ha sempre sostenuto, e che l'abbia fatto essendo sul punto d'accordo con Silente.








Deduzione #598 fornita da Salvatore e Ida - Difesa

LETTERA I


Per salvaguardare il ruolo di spia di Piton, evitando così di rendere vani sia la morte di Silente, sia il terribile atto che Piton è stato costretto a compiere, era assolutamente necessario procurare un “amico” per Piton, che potesse tenere i contatti tra lui e l’Ordine della Fenice, una volta che Piton si fosse bruciato tutti i ponti con loro uccidendo Silente.
Su quale persona poteva cadere la scelta di Silente visto che doveva trattarsi di qualcuno di cui Silente si fidava molto e che fosse un bravo occlumante?
La persona migliore è indubbiamente Lupin che, tra l’altro, Silente ha già utilizzato come propria spia mandandolo tra i lupi mannari. Ecco un’altra delle solite deliziose coincidenze – ma saranno poi tali? – della Rowling: un Lupo Mannaro a spiare i lupi mannari e un ex-Mangiamorte a spiare Voldemort!
Lupin è certamente una persona di cui Silente si fida a fondo e, per spiare senza essere scoperto, deve anche essere un ottimo occlumante (in fondo Lupin ha sempre avuto un grande segreto – la sua intima natura di Lupo Mannaro - da salvaguardare rispetto agli altri, inoltre è un tipo molto riservato e controllato e quindi è un soggetto adatto per padroneggiare bene l’Occlumanzia): è quindi un soggetto perfetto per tenere i contatti con Piton!
Alcuni punti del 6° libro possono facilmente supportare questa ipotesi, sottolineandone l’estrema ragionevolezza.
Il comportamento di Lupin, nel corso del 6° libro, è spesso strano, talvolta sembra persino agire “fuori carattere”, cioè in modo inatteso per il personaggio di Lupin, di solito dolce e riservato, che noi conosciamo da ben quattro libri. La Rowling sembra voler sottolineare questa diversità tramite l’utilizzo di particolari avverbi ed aggettivi che, appunto, fanno emergere questa differenza comportamentale.
Analizziamo tutte le stranezze relative a Lupin che occorrono nel 6° libro, nelle due principali occasioni in cui si vede il personaggio: a Natale a casa Weasley e alla fine, appena dopo l’uccisione di Silente.
A casa Weasley, durante le vacanze di Natale (Lettera I Prova 92 QUI) c’è il primo inatteso comportamento di Lupin, volutamente sottolineato anche dalla Rowling proprio con il termine inaspettatamente: Lupin sta guardando il fuoco con aria vacua, ma, quando Harry comincia a parlare di Piton con Weasley, nota che Lupin volge un poco la testa verso di loro e resta attentamente in ascolto finché interviene all’improvviso, proprio quando Harry sta mettendo in dubbio l’operato di Piton e le giustificazioni che gli ha fornito il Sig. Weasley.
«Non hai pensato, Harry» cominciò il signor Weasley, «che Piton stesse solo fingendo... »
« Fingendo di offrire il suo aiuto in modo da poter scoprire che cosa Malfoy aveva in mente?» completò Harry rapido. «Sì, immaginavo che lei l'avrebbe detto. Ma come facciamo a esserne sicuri? »
«Non è affar nostro » intervenne Lupin inaspettatamente. Si era girato a guardare Harry, la schiena verso il camino. « Sono affari di Silente. Lui si fida di Severus, e questo dovrebbe bastare a tutti noi».
«Ma» interloquì Harry, «mettiamo che... mettiamo che Silente si sbagli su Piton... »
« L'hanno detto in tanti, tante volte. Tutto si riduce ad avere o non avere fiducia nel giudizio di Silente. lo ce l'ho, e quindi mi fido di Severus ».

Non solo Lupin interviene all’improvviso in un discorso di cui non era parte, ma che aveva vistosamente origliato, ma lo fa anche in modo decisamente brusco, quasi scortese, interrompendo il discorso ed impedendone del tutto la continuazione, sottolineando che “sono affari di Silente”. Inoltre, ne approfitta per fare una chiara dichiarazione di fiducia a favore di Piton. Un così strano comportamento di Lupin appare giustificato solo se è al corrente del piano di Silente, visto che i due stanno proprio toccando un punto importantissimo di quel piano: l’incarico di Piton di scoprire COME Draco intenderebbe uccidere Silente.
Inoltre, Lupin dichiara apertamente la sua fiducia in Severus benché nessuno glielo abbia chiesto e non sia affatto necessario (bastava che si fermasse alla dichiarazione di fiducia nel giudizio di Silente, senza aggiungere anche la sua personale convinzione): anche questa stranezza risulta però ampiamente giustificata se Lupin è realmente al corrente del piano e quindi del fatto che Piton merita veramente ogni più completa fiducia.
La conversazione prosegue quindi tra Lupin e Harry (Lettera N Prova 2 imputazione 2) con Lupin che continua a tessere le lodi di Piton che “ha preparato la Pozione Antilupo per me tutti i mesi, alla perfezione, perché non soffrissi durante la luna piena”, lo scusa per aver rivelato la sua natura di Lupo Mannaro dicendo che “La notizia sarebbe trapelata comunque” e sottolinea che Piton “avrebbe potuto danneggiarmi molto di più manomettendo la pozione.” ed esprime infine la sua gratitudine “Mi ha mantenuto in salute. Devo essergli grato».”
Uno strano discorso, non c’è che dire, per uno dei quattro Malandrini che tanto tormentavano Piton durante gli anni della scuola. Ma c’è di più, addirittura Lupin evidenzia che Harry è ingiustamente prevenuto nei confronti di Piton: “Tu sei deciso a detestarlo, Harry ». Lupin sorrise debolmente. «E capisco che con James come padre e Sirius come padrino tu abbia ereditato un vecchio pregiudizio".
Un altro strano comportamento di Lupin: poco dopo (HP6 pag 310) quando Harry chiede informazioni sul Principe Mezzosangue, non solo dice di non saperne nulla (ma ben conosce il Levicorpus, però, che era stato inventato proprio da Piton!) ma addirittura depista Harry (e con lui tutti i lettori) perché suggerisce di guardare di che epoca è il libro
Quanti anni ha questo libro, Harry? » «Non so, non ho mai controllato ».« Be', forse ti darà qualche idea sul periodo in cui il Principe è stato a Hogwarts» suggerì Lupin.). Ma il libro è di 50 anni prima (altra sottile coincidenza della Rowling: proprio come il Diario di Tom Riddle): Ron si addormentò quasi subito, ma prima di andare a letto Harry frugò nel suo baule ed estrasse Pozioni Avanzate. Lo sfogliò, finché trovò la data di pubblicazione sulla prima pagina. Aveva quasi cinquant'anni. Né suo padre né gli amici di suo padre erano a Hogwarts cinquant'anni prima. (HP6 pag 311) Così Harry dimentica ogni ricerca sull’identità del Principe, con buona pace dei lettori e di Lupin (per non parlare della Rowling)!
Arriviamo infine al gran finale, quando Lupin si trasforma subitaneamente nel primo, principale e più accanito accusatore di Piton: che incredibile cambiamento dal Lupin delle vacanze di Natale, poc’anzi descritto! (Lettera M Prova 92). QUI
Harry non fa tempo a dire che Piton ha ucciso Silente che Lupin, ancor prima di aver assimilato l’incredibile notizia (TUTTI loro si fidavano di Piton perché così voleva Silente), si lancia ad accusarlo in ogni modo possibile.

Di nuovo la Rowling utilizza particolari aggettivi ed avverbi per sottolineare l’insolito comportamento di Lupin: “"Piton è un occlumante molto abile" osservò Lupin, con voce stranamente aspra. "L'abbiamo sempre saputo".”
Poi la Rowling utilizza anche il corsivo per sottolineare la parola “odiava” che io qui ho messo in grassetto (oltre al termine “sbottare” piuttosto insolito per il controllato Lupin): c’è sempre un motivo se un autore utilizza il corsivo e spesso lo si fa quando si vuole dare alla parola una valenza diversa dal significato comune (si veda l’esempio proprio in HP6 a pag 214 quando Harry dice a Hagrid che lui e i suoi amici volevano davvero – il corsivo è della Rowling - continuare a seguire Cura delle Creature Magiche, cosa che invece è del tutto falsa come risulta dalla pag. 163 di HP6). “E Silente ci ha creduto! » sbottò Lupin, incredulo. « Silente ha creduto che a Piton dispiacesse della morte di James? Piton odiava James... »
Infine Lupin arriva anche ad affermare che Piton avrebbe facilmente ucciso perfino Luna e Hermione se si fossero frapposte sulla sua stradaHermione» la consolò Lupin, «se non avessi obbedito a Piton e non ti fossi tolta di mezzo, probabilmente avrebbe ucciso te e Luna ». HP6 pag 559) e Lupin è sempre il primo a rilevare che Piton è stranamente riuscito a passare attraverso la barriera stregata che bloccava l’accesso alla Torre, cercando di indurre il sospetto che Piton, sicuramente in combutta con gli altri Mangiamorte, sapesse a priori come fare (invece la cosa era molto più semplice: bastava avere il Marchio sul braccio per passare, esattamente come ipotizza lo stesso Harry, cosa che non dimostra, di per sé, nessuna colpevolezza di Piton, soprattutto tenuto conto che Piton non aveva la più pallida idea che i Mangiamorte fossero nella scuola e che avevano posto una barriera all’ingresso della Torre!) : Lupin mostra quindi un vero e proprio accanimento, assolutamente inspiegabile contro l’uomo verso il quale aveva espresso la sua piena fiducia solo pochi mesi prima!
Il fattore più strano è che Lupin, a differenza di TUTTI gli altri (Minerva, Tonks, Madama Chips, Hagrid, perfino Slughorn), non mostra mai alcuno stupore, nessuna incredulità per l’accaduto: accetta il fatto che Piton abbia ucciso Silente come se fosse la cosa più naturale del mondo, quasi come se lo sapesse già e dovesse piuttosto convincere anche gli altri di questa cosa assolutamente inconcepibile per tutti. Lupin tiene esattamente il comportamento che deve tenere chi sa tutto (in merito all’accordo tra Silente e Piton) ma deve convincere gli altri dell’assoluta colpevolezza di Piton.
Perché questo strano atteggiamento di Lupin?
Perché Silente sospettava che ci fosse una spia tra coloro che gli si professavano amici (vedi quanto dimostrato al precedente Punto 8), e se la spia esiste veramente e scoprire l’esistenza del piano tra Silente e Piton, e quindi la totale fedeltà di quest’ultimo nei confronti di Silente, il sacrificio del Preside sarebbe stato completamente vano perché non avrebbe raggiunto lo scopo che si prefiggeva: far conquistare a Piton la completa fiducia di Voldemort per poter più facilmente scoprire l’Horcrux mancante e l’ubicazione degli altri già conosciuti.
Ecco perché Lupin fa di tutto per convincere i colleghi, ancora del tutto sconvolti, della totale e irrimediabile colpevolezza di Piton: ma lo fa solo per proteggere adeguatamente la sua copertura di spia che, ora, dopo a morte di Silente, si rivela ancora più preziosa ed insostituibile di prima.




Deduzione #559 fornita da Ida59 - Difesa

Lettera M


Silente è un grande mago, uno dei migliori di tutti i tempi, l’unico mago di cui Voldemort abbia paura. Credo che su questo siamo tutti d’accordo: lo pensa perfino Voldemort (Lettera L Prova 37 Imputazione 2)
Questo grandissimo mago, Silente, si fida di Piton in modo completo, la sua fiducia è tale che continua ad invocare la presenza di Piton fino all’ultimo momento, continuando a ribadire che ha piena e completa fiducia in lui. (si vedano a sostegno le varie Lettere di questa prova)
Qualsiasi cosa chiunque gli dica, Silente risponde sempre e solo che ha piena fiducia in Severus Piton.
Ma Silente non è uno stupido, è un gran conoscitore dell’animo umano e non si fida del primo venuto né si lascia facilmente abbindolare: vedi Lettera P e deduzione n. 557 di Niky.
Quindi Silente deve per forza avere dei motivi molto validi sui quali ha basato la sua fiducia su di lui, però Silente non ha mai detto a nessuno perché si fida di Piton, così che nessuno conosce l’inoppugnabile ragione per la quale Silente crede in Piton. E tutti credono in Piton solo perché Silente ha fiducia in lui, ma tutti continuano a mantenere i loro dubbi, chi più chi meno, su Piton.
Perché?
Perché Silente non rende pubblica questa “ragione di ferro” sulla quale base la sua totale fiducia in Piton?
La risposta è molto semplice: se tutti sapessero i motivi per i quali Silente si fida di Piton, anche gli altri potrebbero valutarne la validità e sarebbero assolutamente certi che Piton è dalla parte dell’Ordine.
Ma in questo caso Piton sarebbe presto un uomo morto!

Se, infatti, fosse chiaro a tutti perché è giusto fidarsi di Piton, ben presto anche Voldemort verrebbe a conoscenza di tali motivi (al primo membro dell’Ordine catturato e torturato…) che, se veramente validi, gli dimostrerebbero che Piton lo sta tradendo da molto tempo facendo il doppio gioco a favore di Silente.
Infatti, non è un problema se Voldemort viene a sapere da qualche prigioniero (Auror o membri dell’Ordine o altri) che Piton è da loro ritenuto una spia che segue gli ordini di Silente, proprio perché è stato Voldemort stesso che crede di aver mandato Piton a spiare Silente ed è ovviamente informato del doppio gioco di Piton (quel suo arrivare con due ore di ritardo quando Voldemort è risorto, però “su ordine di Silente”: vedi Lettera F Prova 37 Imputazione 2).
Inoltre, finchè nella mente dei suoi prigionieri Voldemort trova sempre un po’ di dubbi sulla lealtà di Piton verso Silente e nessuno mai conosce i motivi veri per il quale Silente è così sicuro che Piton gli sia fedele, allora è facile per Voldemort essere certo che Piton sia fedele a lui, visto che il vecchio Preside ha per Voldemort la grande debolezza di essere “troppo buono” e di voler sempre credere il meglio delle persone (vedi Lettera L Prova 37 Imputazione 2).
Ma se Voldemort venisse a conoscenza dei veri e fondamentali motivi per cui Silente si fida di Piton, allora Voldemort subito capirebbe che Piton è realmente fedele a Silente.
Ecco perché Silente non ha mai rivelato a nessuno la ragione di ferro per cui crede in Piton, ma questa ragione c’è, esattamente come dice Minerva (lettera M di questa prova) che è una delle più strette collaboratrici di Silente, che passa con lui più tempo di chiunque altro e, quindi, è anche quella che lo conosce di più.




Deduzione #589 fornita da Salvatore - Difesa

LETTERA M

Come tutti noi sappiamo, il Preside non è certo uno sprovveduto, ma, come si può leggere sul retro della sua figurina delle Cioccorane in Harry Potter e la Pietra Filosofale, è uno dei più grandi maghi dell’età moderna, famoso per avere sconfitto nel 1945 il mago del male Grindelwald, per aver scoperto i 12 modi per utilizzare il sangue di drago, e per i suoi esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel. E’ temuto e rispettato da tutti, persino da Lord Voldemort (“E l'ultima persona che voleva che sapesse del suo ritorno era Silente,” disse Lupin. “Tu hai fatto in modo che Silente lo sapesse subito”. “E in che modo questo è stato utile?” chiese Harry. “Stai scherzando?” intervenne Bill incredulo. “Silente è il solo di cui Tu-sai-chi abbia mai avuto paura!” Harry Potter e l’Ordine della Fenice, pag. 97). Inoltre, egli ha a cuore l'incolumità di Harry Potter più di ogni altra cosa, anche per quel che rappresenta: l’unico in grado di sconfiggere l’Oscuro Signore. Possiamo supporre che si sia comportato con leggerezza fidandosi ciecamente di Severus Piton? No, a mio parere in quanto, in questo caso, non stiamo parlando della sua fiducia, ma del suo giudizio, della sua capacità di discernere, di riconoscere e saper distinguere il bene dal male. Basta riflettere sul comportamento di Silente nei confronti di Tom Riddle: lo tiene d'occhio perchè è capace di leggergli nell’intimo, nel profondo del suo cuore. Per ciò che riguarda, al contrario, Severus Piton, Albus Silente ha più volte affermato di fidarsi ciecamente di lui, senza mai lasciar intendere alcuna incertezza. Sostiene di avere prove inconfutabili del suo pentimento, e non derivano certo dalla fiducia che egli nutre nei confronti dell'imputato. Proibisce addirittura di pensare solamente che potesse non essersi pentito, lo difende in Tribunale (prova 32, imputazione 2, lettera A), lo ribadisce più volte, e non soltanto ad Harry (prova 32, lettera G ed L), ma a tutto il corpo docenti (prova 32, lettera C, D ed F). Silente ha sempre detto di fidarsi di Severus Piton e l'ha detto con una tale certezza, da lasciare intendere che questa fiducia poggiasse su solide basi, su prove sicure e inconfutabili. Tuttavia non ha mai rivelato tali prove. Vorrei, tuttavia, sottolineare come il ritorno del prof. Piton al lato buono sia avvenuto, per ammissione dello stesso Preside, prima della disfatta di Lord Voldemort ("Severus Piton è stato un mangiamorte, è vero. Però è tornato dalla nostra parte prima della caduta di Voldemort e ha fatto la spia per noi, a suo rischio e pericolo" Harry Potter e il calice di fuoco, pag. 503), e quindi prima di poter essere accusato di averlo fatto per vigliaccheria o di potersi difendere dicendo di aver seguito l’Oscuro Signore in quanto sotto l’effetto della Maledizione Imperius («Anni fa, c'erano un sacco di maghi e streghe controllati dalla Maledizione Imperius» disse Moody, e Harry seppe che alludeva ai giorni di massima potenza di Voldemort. «Un bel lavoretto per il Ministero, cercare di stabilire chi era costretto a fare certe cose e chi le faceva di sua spontanea volontà.” Harry Potter e il Calice di Fuoco, pagg. 185 – 186).
Non abbiamo, quindi, prove dei motivi per cui Silente si fidasse del prof. Piton, solo la sua parola, di cui, giova ribadirlo, ha tenuto conto il Tribunale dei Maghi quando ha scagionato il prof. Piton. Abbiamo solo la certezza che, già in precedenza, la sola parola del prof. Silente è bastata per scagionare il prof. Piton dall’accusa di essere un Mangiamorte attivo, oltre che una spia per l’Ordine della Fenice. Nulla ci vieta di pensare, considerato che bastava la sola parola di un “pentito” per mandare un mago in prigione, che:
- Silente avesse portato all’attenzione del Tribunale prove talmente certe dell’innocenza di Severus Piton da farlo scagionare immediatamente dall’accusa di essere ancora un Mangiamorte,
oppure
- che bastasse la sola parola di Silente, la cui sola capacità di giudizio era sufficiente, per scagionare l’imputato da ogni possibile, futuro ed eventuale sospetto di essere ancora un Mangiamorte.
Partendo da questo presupposto, vorrei portare all’attenzione della Corte alcune prove che testimoniano, in maniera chiara ed oggettiva, che il prof. Severus Piton abbia definitivamente abbandonato il suo ruolo di Mangiamorte per diventare una spia dell’Ordine della Fenice all’interno dei Mangiamorte stessi. Vorrei, innanzitutto, sottoporre alla vostra attenzione la prova 32, imputazione 2, lettera M "Non mi dica che è stato un errore, stava origliando alla porta!"."Per favore lasciami finire”. Silente attese che Harry annuisse con un cenno asciutto, poi riprese. "Il professor Piton ha commesso un terribile errore. Era ancora al servizio di Lord Voldemort la sera che sentì la metà della profezia. Naturalmente si affrettò a riferire al suo padrone quanto aveva udito, perchè la cosa riguardava Voldemort in prima persona. Ma non sapeva - non aveva alcun modo di sapere - a quale ragazzo Voldemort avrebbe dato la caccia da allora in poi, o che i genitori che avrebbe ucciso nella sua impresa assassina erano persone che conosceva,che erano tua madre e tuo padre... ".Harry scoppiò in una risata senza gioia.“Odiava mio padre quanto odiava Sirius! Non ha notato, professore, che la gente che Piton odia in genere finisce per morire?”."Non hai idea del rimorso che provò il professor Piton quando capì come Lord Voldemort aveva interpretato la profezia, Harry. Credo che sia il rimpianto più grande della sua vita e la ragione per cui tornò…”.“Ma lui è un ottimo Occlumante, vero Signore?” lo interruppe Harry, con al voce tremante per lo sforzo di mantenerla calma. “E Voldemort non è forse convinto che Piton stia dalla sua parte, anche adesso? Professore… come fa a essere sicuro che Piton stia con noi? ”Silente non parlò per un attimo; sembrava che cercasse di prendere una decisione. Infine rispose: “Ne sono sicuro. Ho piena fiducia in Severus Piton”. Harry Potter e il Principe mezzosangue pagg. 497 – 498). Questo ci dimostra in maniera inconfutabile che il Prof. Silente si fida completamente del prof. Piton, non solo sulla base di un presunto pentimento di quest’ultimo per aver involontariamente causato la morte dei Potter, motivo che riferisce qualche istante prima ad Harry stesso, ma per un qualche motivo che ancora si rifiuta, per ora, di comunicargli.




Deduzione #557 fornita da Niky - Difesa

In relazione alla lettera P:


E’ interessante notare che Silente, sebbene alcuni abbiano detto di lui che è un uomo troppo fiducioso che vuol sempre vedere il lato migliore delle persone, non si è mai realmente fidato di Tom Riddle/Lord Voldemort, nemmeno quando quest’ultimo era solo un bambino di undici anni.
Harry Potter stesso, a tutta prima si lamenta con se stesso che Silente è una persona troppo fiduciosa, ma poi, appena un attimo dopo, ricordandosi le parole pronunciate addirittura dal Tom Riddle del diario, si rende conto di sbagliare e afferma che il preside non si è mai fidato di Voldemort.
In altre occasioni, poi, Silente ha dato prova di avere, grazie alla sua profonda conoscenza della natura umana e alla notevole esperienza, nonché al suo acume furori dalla media (Silente stesso si vanta di possedere un’intelligenza fuori dal comune: “Sì, Harry, dotato come sono di un cervello straordinario […] da HP6; pag. 229-230. Prova n. 42; lettera D; imputazione 4), la capacità di comprendere a fondo la vera indole delle persone, giudicandole con eccezionale correttezza.
Si pensi alla fiducia che ripone da sempre in Remus Lupin, nonostante quest’ultimo sia un lupo mannaro, o ancora al fatto che non credette mai che Hagrid fosse davvero responsabile della morte di Miritilla Malcontenta, di cui era stato accusato, oppure al suo corretto giudizio sui Ministri.
I fatti gli hanno sempre dato pienamente ragione.
E’ chiaro che Silente non è un uomo troppo fiducioso, qualunque cosa si dica di lui.
E’, allora, emblematico che Silente, non abbia mai avuto fiducia in Voldemort, eppure abbia, invece, sempre professato piena, totale e incondizionata fiducia in Piton, nonostante il suo passato.
Silente non ha mai sbagliato nel riporre fiducia in qualcuno o nel non riporne affatto. Silente aveva ragione a non fidarsi minimamente di Voldemort, e riteniamo avesse pienamente ragione nel fidarsi ciecamente di Piton, il quale, ne siamo certi, ha sempre e solo obbedito lealmente ai suoi ordini, fino all’estremo di ucciderlo per seguire un comando di Silente stesso.

 
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