Il Calderone di Severus

Rileggiamo e commentiamo insieme HP 4, I brani relativi a Piton in italiano e inglese

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Moonlight78
view post Posted on 23/11/2013, 17:18




Infatti! Piu' che furioso potrebbe essere "furiosamente preoccupato" per quell'allievo che attira i guai a se come se fosse una calamita!
 
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view post Posted on 23/11/2013, 21:10

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Esatto... E tra l'altro tocca sempre a lui rimediare. Lo fa dietro le quinte ma interviene sempre a riparare quello che combina il prescelto...e questo a chi interessa ?. Sicuramente no a Potter pare.
 
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Moonlight78
view post Posted on 24/11/2013, 00:12




No decisamente a Potter non interessa... :-(
 
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view post Posted on 24/11/2013, 17:25
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Pag. 256-260 - Litigio tra ragazzi: i denti di Hermione crescono spropositati e lezione sugli
antidoti



La doppia lezione di Pozioni era sempre un'esperienza terribile, ma in quei giorni rasentava la tortura. Essere rinchiusi in una cantina per un'ora e mezza con Piton e i Serpeverde, tutti decisi, a quanto pareva, a fargli pagare l'ardire di essere diventato campione della scuola, era la cosa più orrenda che Harry potesse immaginare, o quasi. Aveva già sofferto per un venerdì, con Hermione seduta accanto a lui che ripeteva ‘Ignorali, ignorali, ignorali’ sottovoce, e non vedeva perché quel giorno le cose avrebbero dovuto andare meglio.
Quando lui e Hermione raggiunsero il sotterraneo di Piton dopo pranzo, scoprirono che i Serpeverde li aspettavano fuori, ognuno con una grossa spilla appuntata sulla divisa in bella vista. Per un folle attimo Harry pensò che si trattasse di spille CREPA - poi si accorse che avevano tutte lo stesso slogan a lettere rosse che brillavano vivaci nel corridoio sotterraneo scarsamente illuminato:TIFATE PER CEDRIC DIGGORY – IL VERO CAMPIONE DI HOGWARTS!
‘Ti piacciono, Potter?’ esclamò Malfoy ad alta voce mentre Harry si avvicinava. ‘E non è tutto: guarda!’
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Premette la spilla e lo slogan sparì, sostituito da un altro, questa volta verde:
POTTER FA SCHIFO
I Serpeverde ulularono dalle risate. Anche loro, tutti quanti, premettero le loro spille, finché la frase POTTER FA SCHIFO non scintillò intorno a Harry. Lui sentì il calore invadergli di colpo la faccia e il collo.
‘Oh, molto divertente’ disse Hermione sarcastica a Pansy Parkinson e alla sua banda di ragazze di Serpeverde, che ridevano più di tutti, ‘davvero spiritoso’.
Ron era appoggiato al muro con Dean e Seamus. Non rideva, ma non prese nemmeno le parti di Harry.
‘Ne vuoi una, Granger?’ disse Malfoy, tendendo una spilla a Hermione. ‘Ne ho un sacco. Però non toccarmi la mano. Me la sono appena lavata, sai, non voglio che una Mezzosangue ci sbavi sopra’.
La rabbia che Harry provava da giorni e giorni parve irrompere dal suo petto come da una diga. Prima ancora di pensare a ciò che faceva, cercò la bacchetta. I ragazzi intorno si ritrassero rapidamente, indietreggiando nel corridoio.
‘Harry!’ esclamò Hermione in tono di avvertimento.
‘Vai avanti, allora, Potter’ disse tranquillamente Malfoy, estraendo la sua bacchetta. ‘Moody adesso non è qui a tenerti d'occhio - fallo, se ne hai il coraggio...’
Per un attimo si guardarono negli occhi, poi scattarono, esattamente nello stesso istante.
‘Furnunculus!’ urlò Harry.
‘Densaugeo!’ strillò Malfoy.
Getti di luce irruppero da entrambe le bacchette, cozzarono a mezz'aria e rimbalzarono indietro ad angoli diversi: quella di Harry colpì Goyle in faccia, e quella di Malfoy colpì Hermione. Goyle ululò e si portò le mani al naso, dove stavano eruttando grosse orribili bolle; Hermione, gemendo terrorizzata, si teneva la bocca.
‘Hermione!’ esclamò Ron, scattando verso di lei.
Harry si voltò e vide che Ron strappava via la mano di Hermione dal suo viso. Non era un bello spettacolo. I denti davanti di Hermione - già più grandini del normale - stavano crescendo a un ritmo preoccupante; lei assomigliava sempre più a un castoro mentre i denti le si allungavano, spuntavano da sotto il labbro superiore, dritto verso il mento: presa dal panico, li toccò, ed emise un urlo terrorizzato.
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‘Si può sapere che cos'è tutto questo fracasso?’ disse una bassa voce feroce. Era arrivato Piton.
Nel chiasso generale, i Serpeverde cercarono di dare la loro versione dei fatti. Piton puntò un lungo dito giallastro verso Malfoy e disse: ‘Spiegati’.
‘Potter mi ha aggredito, signore...’
‘Ci siamo attaccati nello stesso istante!’ urlò Harry.
‘...e ha colpito Goyle: guardi...’
Piton esaminò Goyle, il cui volto assomigliava a qualcosa che sarebbe stato di casa in un libro sui funghi velenosi.
‘In infermeria, Goyle’ disse tranquillamente.
‘Malfoy ha colpito Hermione!’ intervenne Ron. ‘Guardi!’
Costrinse Hermione a mostrare i denti a Piton - lei stava facendo del suo meglio per nasconderli con le mani, anche se era difficile, visto che ormai avevano superato il colletto della divisa. Pansy Parkinson e le altre di Serpeverde erano piegate in due dalle risate silenziose e additavano Hermione da dietro le spalle di Piton. Piton guardò con freddezza Hermione, poi disse: ‘Non vedo nessuna differenza’.
Hermione emise un gemito; gli occhi le si riempirono di lacrime, girò sui tacchi e corse via su per il corridoio fino a sparire.
Fu una fortuna, forse, che sia Harry che Ron cominciassero a gridare contro Piton nello stesso momento; fu una fortuna che le loro voci rimbombassero così tanto nel corridoio di pietra, perché nel confuso clamore Piton non riuscì a sentire esattamente quali epiteti gli scagliavano contro. Comunque, se ne fece un'idea.
‘Vediamo’ disse con voce quanto mai suadente. ‘Cinquanta punti in meno a Grifondoro e una punizione per Potter e Weasley. Ora entrate, o la punizione durerà una settimana’.
A Harry rimbombavano le orecchie. Voleva ridurre Piton in mille viscidi pezzi con un incantesimo, per quella mostruosa ingiustizia. Lo superò, raggiunse con Ron il fondo del sotterraneo, e scaraventò la borsa dei libri sul tavolo. Anche Ron tremava di rabbia - per un istante, fu come se tutto tra loro fosse tornato normale, ma poi Ron si voltò e si sedette con Dean e Seamus, lasciando Harry solo al suo tavolo. Dalla parte opposta, Malfoy voltò le spalle a Piton e premette la spilla con un ghigno. POTTER FA SCHIFO lampeggiò ancora una volta attraverso la stanza.
Harry rimase a sedere con gli occhi fissi su Piton mentre la lezione cominciava, immaginandolo vittima delle cose più orribili. Se solo avesse saputo come scagliare la Maledizione Cruciatus... avrebbe avuto Piton lì disteso sulla schiena come quel ragno, a strillare e contorcersi...
‘Antidoti!’ annunciò Piton, volgendo intorno lo sguardo, i freddi occhi neri che brillavano di una luce sgradevole. ‘Dovreste aver tutti preparato le vostre pozioni, adesso. Voglio che le facciate distillare con cura, e poi sceglieremo qualcuno su cui sperimentarne una...’
Gli occhi di Piton incontrarono quelli di Harry, e Harry seppe che cosa si preparava. Piton aveva intenzione di avvelenare proprio lui. Immaginò di prendere il calderone, scagliarsi in avanti e rovesciarlo sulla testa unta di Piton...
E poi un toc toc alla porta del sotterraneo interruppe i suoi pensieri.
Era Colin Canon; avanzò lentamente nella stanza, con un gran sorriso per Harry, e raggiunse la scrivania di Piton, in fondo.
‘Sì?’ disse Piton asciutto.
‘Mi scusi, signore, devo accompagnare di sopra Harry Potter’.
Piton fissò dall'alto del naso ricurvo il piccolo Colin, e il sorriso svanì dal suo viso impaziente.
‘Potter ha un'altra ora di Pozioni’ disse freddamente. ‘Verrà di sopra quando la lezione sarà finita’.
Colin arrossì.
‘Signore... signore, lo vuole il signor Bagman’ disse in tono nervoso. ‘Tutti i campioni devono andare, credo che vogliano fargli delle foto...’
Harry avrebbe dato tutto ciò che possedeva per impedire a Colin di pronunciare quelle ultime parole. Azzardò una mezza occhiata a Ron, ma Ron stava fissando con determinazione il soffitto
‘Molto bene, molto bene’ ribatté Piton. ‘Potter, lascia qui la tua roba, voglio che più tardi torni di sotto a provare il tuo antidoto’.
‘La prego, signore... deve portare la sua roba con sé’ squittì Colin. ‘Tutti i campioni...’
‘Molto bene!’ disse Piton. ‘Potter... prendi la tua borsa e sparisci!’
Harry si gettò la borsa sulla spalla, si alzò e si diresse verso la porta. Mentre passava accanto ai banchi dei Serpeverde, POTTER fa schifo ammiccò verso di lui da tutte le direzioni.
‘E' incredibile, vero, Harry?’ disse Colin, cominciando a parlare nell'istante in cui Harry si richiuse alle spalle la porta della segreta. ‘Vero? Che tu sia un campione?’
‘Sì, davvero incredibile’ rispose Harry in tono pesante, mentre risalivano i gradini diretti alla Sala d'Ingresso. ‘Perché vogliono le foto, Colin?’
‘Per La Gazzetta del Profeta, credo!’
‘Grandioso’ commentò Harry, depresso. ‘Proprio quello di cui ho bisogno. Un altro po' di pubblicità’.

In inglese

Double Potions was always a horrible experience, but these days it was nothing short of torture. Being shut in a dungeon for an hour and a half with Snape and the Slytherins, all of whom seemed determined to punish Harry as much as possible for daring to become school champion, was about the most unpleasant thing Harry could imagine. He had already struggled through one Friday's worth, with Hermione sitting next to him intoning "ignore them, ignore them, ignore them" under her breath, and he couldn't see why today should be any better.
When he and Hermione arrived at Snape's dungeon after lunch, they found the Slytherins waiting outside, each and every one of them wearing a large badge on the front of his or her robes. For one wild moment Harry thought they were S.P.E.W. badges - then he saw that they all bore the same message, in luminous red letters that burnt brightly in the dimly lit underground passage:

SUPPORT CEDRIC DIGGORY--
THE REAL HOGWARTS CHAMPION!

"Like them, Potter?" said Malfoy loudly as Harry approached. "And this isn't all they do - look!"
He pressed his badge into his chest, and the message upon it vanished, to be replaced by another one, which glowed green:

POTTER STINKS!

The Slytherins howled with laughter. Each of them pressed their badges too, until the message POTTER STINKS was shining brightly all around Harry. He felt the heat rise in his face and neck.
"Oh very funny," Hermione said sarcastically to Pansy Parkinson and her gang of Slytherin girls, who were laughing harder than anyone, "really witty."
Ron was standing against the wall with Dean and Seamus. He wasn't laughing, but he wasn't sticking up for Harry either.
"Want one, Granger?" said Malfoy, holding out a badge to Hermione. "I've got loads. But don't touch my hand, now. I've just washed it, you see; don't want a Mudblood sliming it up."
Some of the anger Harry had been feeling for days and days seemed to burst through a dam in his chest. He had reached for his wand before he'd thought what he was doing. People all around them scrambled out of the way, backing down the corridor.
"Harry!" Hermione said warningly.
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"Go on, then, Potter," Malfoy said quietly, drawing out his own wand. "Moody's not here to look after you now - do it, if you've got the guts -"
For a split second, they looked into each other's eyes, then, at exactly the same time, both acted.
"Funnunculus!" Harry yelled.
"Densaugeo!" screamed Malfoy.
Jets of light shot from both wands, hit each other in midair, and ricocheted off at angles -- Harry's hit Goyle in the face, and Malfoy's hit Hermione. Goyle bellowed and put his hands to his nose, where great ugly boils were springing up - Hermione, whimpering in panic, was clutching her mouth.
"Hermione!"
Ron had hurried forward to see what was wrong with her; Harry turned and saw Ron dragging Hermione's hand away from her face. It wasn't a pretty sight. Hermione's front teeth - already larger than average - were now growing at an alarming rate; she was looking more and more like a beaver as her teeth elongated, past her bottom lip, toward her chin - panic-stricken, she felt them and let out a terrified cry.
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"And what is all this noise about?" said a soft, deadly voice.
Snape had arrived. The Slytherins clamored to give their explanations; Snape pointed a long yellow finger at Malfoy and said, "Explain."
"Potter attacked me, sir -"
"We attacked each other at the same time!" Harry shouted.
"- and he hit Goyle - look -"
Snape examined Goyle, whose face now resembled something that would have been at home in a book on poisonous fungi.
"Hospital wing, Goyle," Snape said calmly.
"Malfoy got Hermione!" Ron said. "Look!"
He forced Hermione to show Snape her teeth - she was doing her best to hide them with her hands, though this was difficult as they had now grown down past her collar. Pansy Parkinson and the other Slytherin girls were doubled up with silent giggles, pointing at Hermione from behind Snape's back.
Snape looked coldly at Hermione, then said, "I see no difference.".
Hermione let out a whimper; her eyes filled with tears, she turned on her heel and ran, ran all the way up the corridor and out of sight.
It was lucky, perhaps, that both Harry and Ron started shouting at Snape at the same time; lucky their voices echoed so much in the stone corridor, for in the confused din, it was impossible for him to hear exactly what they were calling him. He got the gist, however.
"Let's see," he said, in his silkiest voice. "Fifty points from Gryffindor and a detention each for Potter and Weasley. Now get inside, or it'll be a week's worth of detentions."
Harry's ears were ringing. The injustice of it made him want to curse Snape into a thousand slimy pieces. He passed Snape, walked with Ron to the back of the dungeon, and slammed his bag down onto the table. Ron was shaking with anger too - for a moment, it felt as though everything was back to normal between them, but then Ron turned and sat down with Dean and Seamus instead, leaving Harry alone at his table. On the other side of the dungeon, Malfoy turned his back on Snape and pressed his badge, smirking. POTTER STINKS flashed once more across the room.
Harry sat there staring at Snape as the lesson began, picturing horrific things happening to him. . . . If only he knew how to do the Cruciatus Curse. . . he'd have Snape flat on his back like that spider, jerking and twitching.
"Antidotes!" said Snape, looking around at them all, his cold black eyes glittering unpleasantly. "You should all have prepared your recipes now. I want you to brew them carefully, and then, we will be selecting someone on whom to test one. . ."
Snape's eyes met Harry's, and Harry knew what was coming. Snape was going to poison him. Harry imagined picking up his cauldron, and sprinting to the front of the class, and bringing it down on Snape's greasy head - And then a knock on the dungeon door burst in on Harry's thoughts.
It was Colin Creevey; he edged into the room, beaming at Harry, and walked up to Snape's desk at the front of the room.
"Yes?" said Snape curtly.
"Please, sir, I'm supposed to take Harry Potter upstairs." Snape stared down his hooked nose at Colin, whose smile faded from his eager face.
"Potter has another hour of Potions to complete," said Snape coldly. "He will come upstairs when this class is finished."
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Colin went pink.
"Sir - sir, Mr. Bagman wants him," he said nervously. "All the champions have got to go, I think they want to take photographs. . ."
Harry would have given anything he owned to have stopped Colin saying those last few words. He chanced half a glance at Ron, but Ron was staring determinedly at the ceiling.
"Very well, very well," Snape snapped. "Potter, leave your things here, I want you back down here later to test your antidote."
"Please, sir - he's got to take his things with him," squeaked Cohn. "All the champions..."
"Very well!" said Snape. "Potter - take your bag and get out of my sight!"
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Harry swung his bag over his shoulder, got up, and headed for the door. As he walked through the Slytherin desks, POTTER STINKS flashed at him from every direction.
"It's amazing, isn't it, Harry?" said Colin, starting to speak the moment Harry had closed the dungeon door behind him. "Isn't it, though? You being champion?"
"Yeah, really amazing," said Harry heavily as they set off toward the steps into the entrance hall.









Pag. 336 - Ultime lezioni prima di Natale.

L'ultima settimana del trimestre divenne sempre più turbolenta. Dappertutto correvano voci sul Ballo del Ceppo, anche se Harry non credeva alla metà di esse: per esempio, si diceva che Silente avesse acquistato ottocento barili di idromele aromatico da Madama Rosmerta. Pareva certo, invece, che avesse ingaggiato le Sorelle Stravagarie. Harry non sapeva esattamente chi o che cosa fossero le Sorelle Stravagarie, non avendo mai avuto la possibilità di ascoltare una radio da maghi, ma dalla folle eccitazione di quelli che erano cresciuti con le frequenze di RSN (Radio Strega Network) ne dedusse che si trattava di un gruppo musicale molto famoso.
Alcuni dei professori rinunciarono a insegnar loro granché quando le loro menti erano così evidentemente altrove; il minuscolo professor Vitious li lasciò giocare durante la sua lezione del mercoledì, e lui stesso rimase a lungo a parlare con Harry del perfetto Incantesimo di Appello che aveva usato nella prima prova del Torneo Tremaghi. Altri insegnanti non furono così generosi. Nulla avrebbe mai distolto il professor Ruf, per esempio, dall'arrancare tra i suoi appunti sulle rivolte dei goblin: visto che Ruf non aveva permesso nemmeno alla propria morte di impedirgli di continuare a insegnare, sospettavano che una cosetta come il Natale non lo avrebbe dissuaso. Era incredibile come riuscisse a far sembrare le più turpi e sanguinarie rivolte dei goblin noiose come la relazione di Percy sui fondi di calderone. Anche i professori Mcgranitt e Moody li fecero lavorare fino all'ultimo, e Piton, naturalmente, li avrebbe lasciati giocare in classe tanto quanto avrebbe nominato Harry suo erede universale. Fissandoli con aria cattiva, li informò che li avrebbe messi alla prova sugli antidoti ai veleni nel corso dell'ultima lezione del trimestre.
‘E' proprio perfido’ disse Ron amaramente quella sera nella sala comune di Grifondoro. ‘Assegnarci un test l'ultimo giorno. Rovinare l'ultimo pezzetto di trimestre con un bel mucchio di ripasso’.

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Fonte:http://accioseverussnape.tumblr.com



In inglese
The last week of term became increasingly boisterous as it progressed. Rumors about the Yule Ball were flying everywhere, though Harry didn't believe half of them - for instance, that Dumbledore had bought eight hundred barrels of mulled mead from Madam Rosmerta. It seemed to be fact, however, that he had booked the Weird Sisters. Exactly who or what the Weird Sisters were Harry didn't know, never having had access to a wizard's wireless, but he deduced from the wild excitement of those who had grown up listening to the WWN (Wizarding Wireless Network) that they were a very famous musical group.
Some of the teachers, like little Professor Flitwick, gave up trying to teach them much when their minds were so clearly elsewhere; he allowed them to play games in his lesson on Wednesday, and spent most of it talking to Harry about the perfect Summoning Charm
Harry had used during the first task of the Triwizard Tournament. Other teachers were not so generous. Nothing would ever deflect Professor Binns, for example, from plowing on through his notes on goblin rebellions - as Binns hadn't let his own death stand in the way of continuing to teach, they supposed a small thing like Christmas wasn't going to put him off. It was amazing how he could make even bloody and vicious goblin riots sound as boring as Percys cauldron-bottom report. Professors McGonagall and Moody kept them working until the very last second of their classes too, and Snape, of course, would no sooner let them play games in class than adopt Harry. Staring nastily around at them all, he informed them that he would be testing them on poison antidotes during the last lesson of the term.
"Evil, he is," Ron said bitterly that night in the Gryffindor common room. "Springing a test on us on the last day. Ruining the last bit of term with a whole load of studying."

Edited by Ida59 - 2/2/2016, 21:16
 
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view post Posted on 24/11/2013, 21:19

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Quello che ha detto ad Hermione è stata forse una delle cose che ho subito disapprovato del suo comportamento. Cerco di trovare delle giustificazioni ogni volta ma non riesco a perdonarlo per quella battuta sarcastica. Non mi è sembrato molto un comportamento da insegnante, ma soprattutto da adulto...Ma lo amiamo anche con i suoi difetti...

Nella seconda parte non ho molto da aggiungere; il testo parla chiaro. Severus ha fatto bene a non lasciare che i ragazzi si distraessero dal clima incombente del Ballo del Ceppo. Lui ha insegnato fino all'ultimo giorno, anzi di più...ha spinto gli studenti a lavorare per studiare gli antidoti, rammentando quindi che il dovere viene prima del piacere. Poi tra parentesi, a lui sarà venuto male sentendo tutto quel clima di agitazione adolescenziale...
 
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view post Posted on 24/11/2013, 22:21
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I ♥ Severus


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Sul primo brano non ho notato particolari differenze tra italiano e inglese.

Certo, l'atteggiamento di Piton verso Hermione è alquanto spiacevole, ma è anche evidente che davanti a tutti quei Serpeverde non poteva di sicuro essere "equo" nei suoi confronti, se voleva mantenere la sua parte recitandola come si conviene a una spia.
Del resto, il "buon" Grifondoro non desidera altro che cruciarlo e vederlo contorcersi dal dolore davanti a sè. E quando Harry subito pensa che voglia avvelenarlo (erroneamente, perchè sappiamo benissimo che Piton NON intende affatto farlo!), immediatamente sogna di potergli rovesciare in testa il contenuto del calderone. Insomma, non è certo uno zuccherino il caro Harry!

Sul secondo brano, Piton, come altri professori, a mio modo di vedere non fa altro che fare, giustamente, il proprio dovere.
 
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Lilac freesia
view post Posted on 24/11/2013, 23:58




Quando lessi quello che disse ad Hermione pensai che il comportamento fosse proprio ingiusto e da ,passatemi il termine,stronzo.Ovvio che poi in un secondo momento mi sono resa conto che Severus non avrebbe potuto fare altrimenti,se non fosse uno stronzo serpeverde la recita non potrebbe andare avanti.
Tra parentesi,povero Severus :consola:

Harry e gli amichetti stanno sempre a lamentarsi,a scuola si va per studiare non certo per divertirsi :D Severus fa il suo dovere insegna fino all'ultimo giorno,e tra l'altro io troverei più interessante una sua lezione che uno stupido ballo.Ho sempre odiato le festine danzanti e infatti le evitavo inventandomi svariate scuse :D
 
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view post Posted on 25/11/2013, 18:06
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CITAZIONE
Costrinse Hermione a mostrare i denti a Piton - lei stava facendo del suo meglio per nasconderli con le mani, anche se era difficile, visto che ormai avevano superato il colletto della divisa. Pansy Parkinson e le altre di Serpeverde erano piegate in due dalle risate silenziose e additavano Hermione da dietro le spalle di Piton. Piton guardò con freddezza Hermione, poi disse: ‘Non vedo nessuna differenza’.
Hermione emise un gemito; gli occhi le si riempirono di lacrime, girò sui tacchi e corse via su per il corridoio fino a sparire.

Questo brano mi ha colpito anche durante la lettura dei libri.
Mi sembra che la ragione per cui Severus si comporta così da...bastardo sia stata ampiamente spiegata.
Ma mi sono chiesta: perchè Hermione scoppia in lacrime proprio quando Severus dice la battuta sarcastica con freddezza?
Sarò fissata con il rapporto Hermione - Severus, ma lei tiene moltissimo al giudizio di Piton, non solo scolastico; l'offesa delle ragazze Serpeverde non la fa esplodere come quelle quattro parole dette da Severus.
Al di là delle FF sulla coppia, ci sono molti punti in comune tra i due, in fondo anche Hermione è una persona sola e, per un caso fortuito, viene adottata da Harry e Ron.
I due la sfruttano e la usano spesso e volentieri, e, come Severus fa sulla strada del male (purtroppo), anche lei, ma sulla strada del bene, si lascia usare.
Entrambi studiano e vogliono emergere per la loro intelligenza, entrambi si sentono diversi esteticamente parlando :(
E' questa coincidenza che li rende sensibili alle stesse emozioni. Ho pensato alla reazione di Severus nel suo peggior ricordo, in fondo Hermione esprime, anche se in modo diverso, la stessa frustrazione .
 
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view post Posted on 25/11/2013, 21:17

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Hermione scoppia in lacrime alla battuta di Severus per i motivi che ora passo a spiegare. Intanto a mio parere tiene al suo giudizio. è una persona intelligente, proprio come Severus, ed entrambi sono fortemente ambiziosi.
Non scoppia a piangere davanti alle ragazze di Serpeverde, perché comunque non le considera degne delle sue lacrime. Sono solo quattro ochette ignoranti che non potranno mai competere con la sua intelligenza, e lei lo sa. Le loro prese in giro non la sfiorano nemmeno; le ignora e basta. Io mi sarei comportata allo stesso modo. Avrei pianto per la rabbia di non essere capita e difesa da un professore, una persona adulta che in fondo stimo, e che in quel momento mi sta deludendo. Ecco secondo me quello che deve aver provato la ragazza.
 
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fri rapace 2
view post Posted on 26/11/2013, 09:38




CITAZIONE (chiara53 @ 25/11/2013, 18:06) 
Ma mi sono chiesta: perchè Hermione scoppia in lacrime proprio quando Severus dice la battuta sarcastica con freddezza?
Sarò fissata con il rapporto Hermione - Severus, ma lei tiene moltissimo al giudizio di Piton, non solo scolastico; l'offesa delle ragazze Serpeverde non la fa esplodere come quelle quattro parole dette da Severus.

C'è qualcosa di più umiliante dell'essere derisa da un adulto, peggio, derisa da un insegnante? Hermione è una ragazzina forte, ma pur sempre una ragazzina.
In effetti io proprio non riesco a capire come Severus possa essere così crudele con dei bambini, quando lui stesso veniva deriso (non dagli insegnanti, però; forse da suo padre). Non sono convinta che reciti a scopo spionaggio, se così fosse perché la sua principale vittima è un purosangue che lo stesso Voldemort inviterà a unirsi a lui (Neville)?
(Amo il sarcasmo di Severus, se non fosse per quello probabilmente non scriverei neppure di lui, ma quando lo usa contro i più deboli :sick: )
 
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view post Posted on 26/11/2013, 17:08

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è proprio quello che intendevo dire io. So cosa significa non essere difesa dagli adulti, quando è evidente che in quel momento sei la vittima e hai ragione. Hermione è crollata per quello.
 
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view post Posted on 8/12/2013, 15:35
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364-365 - Fuori dal Ballo del Ceppo: Karkaroff ha paura, Piton gli dice di scappare mentre fa saltare in aria i cespugli di rose.

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‘Andiamo a fare due passi’ borbottò Ron a Harry, ‘andiamo via da Percy...’
Fingendo di avere sete, Harry e Ron si allontanarono dal tavolo, costeggiarono la pista da ballo e uscirono nella Sala d'Ingresso. Il portone era ancora aperto, e le luci danzanti delle fatine nel giardino delle rose baluginavano e scintillavano mentre loro due scendevano i gradini. Poi si trovarono circondati da cespugli, tortuosi sentieri ornamentali e grandi statue di pietra. Harry sentì un gocciolio: sembrava proprio una fontana. Qua e là, panchine intagliate ospitavano ragazzi e ragazze. Harry e Ron s'incamminarono lungo uno dei viottoli tortuosi attraverso i cespugli di rose, ma avevano fatto pochi passi quando udirono una voce sgradevolmente familiare.
‘...non vedo che cosa c'è da agitarsi tanto, Igor’.
‘Severus, non puoi fingere che non stia succedendo niente!’ La voce di Karkaroff era bassa e ansiosa, come se si sforzasse di non farsi sentire da altri. ‘E' diventato sempre più evidente negli ultimi mesi, sono davvero preoccupato, non posso negarlo...’
‘Allora scappa’ disse bruscamente la voce di Piton. ‘Vattene, farò io le tue scuse. Io, comunque, rimango a Hogwarts’.
Piton e Karkaroff svoltarono l'angolo. Piton aveva la bacchetta in mano, e faceva saltar via i cespugli di rose, con un cipiglio decisamente ostile. Da molti dei cespugli si levarono strilli e spuntarono sagome scure.
‘Dieci punti in meno per Tassorosso, Fawcett!’ sibilò Piton a una ragazza in fuga. ‘E dieci punti in meno anche per Corvonero, Stebbins!’ a un ragazzo che la seguì di corsa. ‘E voi due che cosa state facendo?’ aggiunse, notando Harry e Ron sul sentiero davanti a sé. Karkaroff, osservò Harry, parve piuttosto preoccupato di vederli lì. La mano gli corse nervosamente al pizzetto, e cominciò a riarrotolarselo sul dito.
‘Stiamo camminando’ rispose Ron asciutto. ‘Non è contro la legge, vero?’
‘Continuate a camminare, allora!’ sibilò Piton, e li oltrepassò velocemente, il lungo mantello nero che ondeggiava alle sue spalle. Karkaroff lo seguì di corsa. Harry e Ron ripresero a scendere il sentiero.
‘Che cos'è che preoccupa tanto Karkaroff?’ borbottò Ron.
‘E da quando lui e Piton si danno del tu?’ aggiunse Harry piano.
Avevano raggiunto una grossa renna di pietra, su cui zampillava l'acqua scintillante di un'alta fontana.

Testo in inglese
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Let's go for a walk," Ron muttered to Harry, "get away from Percy. ..."
Pretending they wanted more drinks. Harry and Ron left the table, edged around the dance floor, and slipped out into the entrance hall. The front doors stood open, and the fluttering fairy lights in the rose garden winked and twinkled as they went down the front steps, where they found themselves surrounded by bushes; winding, ornamental paths; and large stone statues. Harry could hear splashing water, which sounded like a fountain. Here and there, people were sitting on carved benches. He and Ron set off along one of the winding paths through the rosebushes, but they had gone only a short way when they heard an unpleasantly familiar voice.
"... don't see what there is to fuss about, Igor."
"Severus, you cannot pretend this isn't happening!" Karkaroffs voice sounded anxious and hushed, as though keen not to be overheard. "It's been getting clearer and clearer for months. I am becoming seriously concerned, I can't deny it _"
"Then flee," said Snapes voice curtly. "Flee - I will make your excuses. I, however, am remaining at Hogwarts."
Snape and Karkaroff came around the corner. Snape had his wand out and was blasting rosebushes apart, his expression most ill-natured. Squeals issued from many of the bushes, and dark shapes emerged from them.
"Ten points from Ravenclaw, Fawcett!" Snape snarled as a girl ran past him. "And ten points from Hufflepuff too, Stebbins!" as a boy went rushing after her. "And what are you two doing?" he added, catching sight of Harry and Ron on the path ahead. Karkaroff, Harry saw, looked slightly discomposed to see them standing there. His hand went nervously to his goatee, and he began winding it around his finger.
"We re walking," Ron told Snape shortly. "Not against the law, is it?"
"Keep walking, then!" Snape snarled, and he brushed past them, his long black cloak billowing out behind him. Karkaroff hurried away after Snape. Harry and Ron continued down the path.
"What's got Karkaroff all worried?" Ron muttered.
"And since when have he and Snape been on first-name terms?"said Harry slowly.
They had reached a large stone reindeer now, over which they could see the sparkling jets of a tall fountain.









400-408 - Piton in camicia da notte incontra il finto Malocchio sulle scale (c’è Harry nascosto sotto il mantello dell’invisibilità che ha perso l’uovo contenente l’indizio per la 2° prova). E’ la scena in cui Piton si tocca il marchio.


I passi di Gazza si arrestarono; si udì un tintinnio di metallo contro metallo, e l'ululato s'interruppe. Gazza aveva raccolto l'uovo e l'aveva chiuso. Harry rimase immobile, una gamba ancora incastrata profondamente nel gradino magico, in ascolto. Da un momento all'altro, Gazza avrebbe scostato l'arazzo, aspettandosi di vedere Pix... e non ci sarebbe stato nessun Pix... ma se avesse salito le scale, avrebbe visto la Mappa del Malandrino... e, Mantello dell'Invisibilità o no, la mappa avrebbe mostrato un ‘Harry Potter’ nel punto esatto in cui si trovava lui.
‘Un uovo?’ disse piano mastro Gazza ai piedi delle scale. ‘Tesorino!’ (Mrs Purr era evidentemente con lui). ‘Questo è uno degli enigmi del Tremaghi! Appartiene a un campione della scuola!’
Harry si sentì male; il cuore gli martellava forte...
‘Pix!’ ruggì Gazza trionfante. ‘Hai rubato!’
Scostò bruscamente l'arazzo, e Harry vide il suo orrendo viso gonfio e i pallidi occhi sporgenti che scrutavano la scala oscura e, per Gazza, deserta. ‘Ti nascondi, eh?’ disse piano. ‘Vengo a prenderti, Pix... hai rubato un enigma del Tremaghi, Pix... Silente ti butterà fuori di qui per questo, sporco ladruncolo di un poltergeist...’
Gazza prese a salire le scale, l'ossuta gatta color polvere alle caviglie. Gli occhi a lampadina di Mrs Purr, così simili a quelli del suo padrone, erano fissi proprio addosso a Harry. Lui s'era già chiesto prima d'allora se il Mantello dell'Invisibilità funzionasse con i gatti... sopraffatto dall'ansia, osservò Gazza avvicinarsi sempre di più avvolto nella vecchia vestaglia di flanella. Cercò disperatamente di liberare la gamba imprigionata, ma riuscì solo a sprofondare ancora di qualche centimetro. A momenti, Gazza avrebbe
visto la mappa o gli sarebbe venuto addosso...
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‘Gazza? Che cosa succede?’
Gazza si fermò qualche gradino più in basso di Harry e si voltò. Ai piedi delle scale c'era l'unica persona in grado di peggiorare la situazione: Piton. Indossava una lunga camicia da notte grigia e sembrava cadaverico.
‘E' Pix, professore’ sussurrò Gazza, malevolo. ‘Ha gettato quest'uovo giù dalle scale’.
Piton salì in fretta le scale e si fermò accanto a Gazza. Harry strinse i denti, certo che il cuore, che batteva tanto forte, lo avrebbe tradito da un momento all'altro...
‘Pix?’ disse piano Piton, guardando l'uovo tra le mani di Gazza. ‘Ma Pix non avrebbe potuto entrare nel mio ufficio...’
‘Quest'uovo era nel suo ufficio, professore?’
‘Certo che no’ sbottò Piton. ‘Ho sentito dei colpi e degli ululati...’
‘Sì, professore, era l'uovo...’
‘...Stavo venendo a vedere...’
‘...L'ha tirato Pix, professore...’
‘...e quando sono passato davanti al mio ufficio, ho visto che le torce erano accese e lo sportello di un armadio era aperto! Qualcuno ci ha frugato dentro!’
‘Ma Pix non poteva...’
‘Lo so che non poteva, Gazza!’ esplose Piton. ‘Sigillo il mio ufficio con un incantesimo che solo un mago potrebbe spezzare!’ Piton guardò su per le scale, diritto attraverso Harry, e poi giù nel corridoio sottostante. ‘Voglio che tu venga ad aiutarmi a cercare l'intruso, Gazza’.
‘Io... sì, professore... ma...’
Gazza guardò con desiderio su per le scale, passando da parte a parte Harry, che capì che esitava a rinunciare all'opportunità di incastrare Pix. Vai, lo supplicò in silenzio, vai con Piton... vai... Mrs Purr spiava da dietro le gambe di Gazza... Harry ebbe la netta impressione che riuscisse a fiutarlo... perché aveva riempito la vasca con tutta quella schiuma profumata?
‘Il fatto è, professore’ disse Gazza in tono supplichevole, ‘che il Preside dovrà starmi a sentire questa volta, Pix ha rubato a uno studente, potrebbe essere la mia occasione per farlo espellere dal castello una volta per tutte...’
‘Gazza, non m'importa un accidente di quel maledetto poltergeist, è il mio ufficio che è...’
Clunk. Clunk. Clunk.
Piton zittì all'improvviso. Lui e Gazza guardarono giù, verso i piedi della scala. Harry vide Malocchio Moody avanzare zoppicando nello stretto spazio tra le loro teste. Moody indossava il vecchio mantello da viaggio sulla camicia da notte, e si appoggiava al bastone come al solito.
‘Cos'è, un pigiama party?’ ringhiò su per le scale.
‘Io e il professor Piton abbiamo sentito dei rumori, professore’ disse subito Gazza. ‘Pix il poltergeist, che buttava roba in giro come al solito... e poi il professor Piton ha scoperto che qualcuno è penetrato nel suo uff...’
‘Zitto!’ sibilò Piton a Gazza.
Moody fece un passo verso i piedi delle scale. Harry vide il suo occhio magico soffermarsi su Piton, e poi, senz'ombra di dubbio, su di lui.
Il cuore di Harry ebbe un tuffo. Moody riusciva a vedere attraverso i Mantelli dell'Invisibilità... soltanto lui poteva cogliere la bizzarria della situazione... Piton in camicia da notte, Gazza con l'uovo stretto tra le mani, e lui, Harry, imprigionato nella scala sopra di loro. La fessura obliqua che Moody aveva per bocca si spalancò dalla sorpresa. Per qualche secondo, lui e Harry si guardarono negli occhi. Poi Moody chiuse la bocca e rivolse di nuovo l'occhio azzurro su Piton.
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‘Ho sentito bene, Piton?’ chiese lentamente. ‘Qualcuno è penetrato nel tuo ufficio?’
‘Non è importante’ disse Piton freddamente.
‘Al contrario’ ringhiò Moody, ‘è molto importante. Chi potrebbe voler penetrare nel tuo ufficio?’
‘Uno studente, direi’ rispose Piton. Harry vide una vena pulsare in modo orribile sulla tempia unticcia di Piton. ‘E' già successo prima. Ingredienti di pozioni sono spariti dalla mia dispensa privata... studenti che cercavano di preparare misture illegali, senza dubbio...’
‘Quindi devo dedurre che stavano cercando ingredienti di pozioni, eh?’ disse Moody. ‘Non è che tu nascondi qualcos'altro nel tuo ufficio?’
Harry vide i contorni del viso giallastro di Piton diventare di un brutto color mattone, mentre la vena nella tempia pulsava più in fretta.
‘Lo sai che non nascondo niente, Moody’ disse, in tono calmo e minaccioso, ‘dal momento che tu stesso hai frugato con gran cura nel mio ufficio’.
Il viso di Moody si contorse in un sorriso. ‘Privilegi da Auror, Piton. Silente mi ha detto di tenere d'occhio...’
‘Si dà il caso che Silente si fidi di me’ disse Piton a denti stretti. ‘Mi rifiuto di credere che ti abbia dato ordine di perquisire il mio ufficio!’
‘Ma certo che Silente si fida di te’ ringhiò Moody. ‘E' un uomo fiducioso, vero? E' convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?’
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Piton all'improvviso fece una cosa molto strana. Si afferrò convulsamente il braccio sinistro con la mano destra, come se gli facesse male.
Moody scoppiò a ridere. ‘Torna a dormire, Piton’.
‘Tu non hai l'autorità di mandarmi da nessuna parte!’ sibilò Piton, lasciando andare il braccio di botto, come se fosse arrabbiato con se stesso. ‘Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!’
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Allora aggirati lontano da qui’ disse Moody, con voce carica di minaccia. ‘Spero tanto di incontrarti in un corridoio buio una volta o l'altra... a proposito, ti è caduto qualcosa...’
Con una fitta di panico, Harry vide Moody indicare la Mappa del Malandrino, che si trovava ancora sulle scale, sei gradini sotto di lui. Mentre Piton e Gazza si voltavano a guardare, Harry gettò alle ortiche ogni precauzione: alzò le braccia sotto il Mantello e le agitò furiosamente rivolto a Moody per attirare la sua attenzione, e disse, muovendo solo le labbra: ‘E' mia! Mia!’
Piton si era proteso per prenderla, con una terribile espressione di improvvisa consapevolezza...
‘Accio pergamena!’
La mappa si alzò da terra, scivolò tra le dita tese di Piton e scese le scale svolazzando a mezz'aria per atterrare in mano a Moody.
‘Colpa mia’ disse Moody tranquillamente. ‘E' mia... dev'essermi caduta prima...’
Ma gli occhi neri di Piton dardeggiarono dall'uovo tra le braccia di Gazza alla mappa in mano a Moody, e Harry capì che stava facendo due più due, come solo lui sapeva...
‘Potter’ disse piano.
‘Cosa?’ disse Moody quietamente, ripiegando la mappa e intascandola.
‘Potter!’ ringhiò Piton, poi voltò la testa e fissò esattamente il punto in cui si trovava Harry, come se all'improvviso riuscisse a vederlo. ‘Quell'uovo è l'uovo di Potter. Quel foglio di pergamena appartiene a Potter. L'ho visto prima, lo riconosco! Potter è qui! Potter, col suo Mantello dell'Invisibilità!’
Piton tese le mani come un cieco, e prese a salire le scale; Harry avrebbe giurato che le sue larghe narici erano dilatate, nel tentativo di fiutarlo... Intrappolato, Harry si tirò indietro, cercando di evitare la punta delle dita di Piton, ma da un momento all'altro...
‘Qui non c'è niente, Piton!’ abbaiò Moody. ‘Ma sarò felice di riferire al Preside con quanta prontezza hai pensato a Harry Potter!’
‘Cosa vorrebbe dire?’ ringhiò Piton, voltandosi di nuovo a guardare Moody, le mani ancora tese, a pochi centimetri dal petto di Harry.
‘Vorrebbe dire che Silente è molto interessato a sapere chi ce l'ha con quel ragazzo!’ disse Moody, zoppicando più vicino ai piedi delle scale. ‘E anch'io, Piton... molto interessato...’ La luce della torcia baluginò sul suo viso straziato, così che le cicatrici e il pezzo di naso mancante parvero più fondi e cupi che mai.
Piton stava guardando Moody, e Harry non riuscì a vederlo in faccia. Per un istante, nessuno si mosse né parlò. Poi Piton abbassò lentamente le mani.
‘Pensavo solo’ disse, la voce forzatamente calma, ‘che se Potter fosse di nuovo in giro di notte... è un'abitudine sbagliata... bisognerebbe impedirglielo. Per... per la sua incolumità’.
‘Ah, capisco’ disse Moody dolcemente. ‘Ti stanno molto a cuore gli interessi di Potter, vero?’
Ci fu una pausa. Piton e Moody continuavano a scrutarsi. Mrs Purr diede in un sonoro miagolio, sempre spiando tra le gambe di Gazza, alla ricerca della fonte del profumo di bagnoschiuma di Harry.
‘Credo che tornerò a letto’ disse Piton bruscamente.
‘E' l'idea migliore che ti sia venuta in tutta la notte’ ribatté Moody. ‘Ora, Gazza, se vuole darmi quell'uovo...’
‘No!’ disse Gazza, stringendo l'uovo come se fosse il suo figlioletto primogenito. ‘Professor Moody, questa è la prova della slealtà di Pix!’
‘E' di proprietà del campione a cui l'ha rubato’ disse Moody. ‘Ora me lo consegni’.
Piton scese le scale e oltrepassò Moody senza aggiungere una parola. Gazza richiamò Mrs Purr, che fissò Harry con sguardo vacuo per qualche altro istante prima di voltarsi e seguire il suo padrone. Col respiro ancora affannoso, Harry sentì Piton allontanarsi lungo il corridoio; Gazza tese a Moody l'uovo, e sparì a sua volta, borbottando rivolto a Mrs Purr: ‘Non importa, carina... domattina andremo da Silente... gli diremo che cos'ha combinato Pix...’
Una porta sbatté. Harry rimase a fissare Moody, che posò il bastone sull'ultimo scalino e cominciò a salire a fatica verso di lui, con un sordo clunk un gradino sì e uno no.
‘C'è mancato poco, Potter’ borbottò.
‘Sì... io... ehm... grazie’ disse Harry debolmente.
‘Che cos'è questa cosa?’ chiese Moody, estraendo la Mappa del Malandrino dalla tasca e dispiegandola.
‘Una mappa di Hogwarts’ disse Harry, sperando che Moody lo tirasse fuori presto dalla scala; la gamba gli faceva proprio male.
‘Per la barba di Merlino’ sussurrò Moody, fissando la mappa, l'occhio magico che roteava impazzito. ‘Questa... questa sì che è una mappa, Potter!’
‘Sì, è... piuttosto utile’ disse Harry. Gli occhi gli cominciavano a lacrimare dal dolore. ‘Ehm... professor Moody, crede che potrebbe aiutarmi...?’
‘Cosa? Oh! Sì... sì, certo...’.
Moody afferrò Harry per le braccia e tirò; la gamba di Harry si liberò dal gradino infingardo, e lui si mise diritto su quello di sopra.
Moody continuava a osservare la mappa. ‘Potter...’ disse lentamente, ‘non è che per caso tu abbia visto chi è entrato nell'ufficio di Piton, vero? Su questa mappa, voglio dire?’
‘Ehm... sì che l'ho visto...’ ammise Harry. ‘Era il signor Crouch’.
L'occhio magico di Moody scorse roteando l'intera mappa.
All'improvviso Moody parve preoccupato.
‘Crouch?’ disse. ‘Ne sei... ne sei sicuro, Potter?’
‘Sicurissimo’ disse Harry.
‘Be', non è più qui’ disse Moody, l'occhio che continuava a sfrecciare sulla mappa. ‘Crouch... ciò è molto... molto interessante...’
Non disse nulla per quasi un minuto, continuando a fissare il foglio. Harry capì che la notizia aveva per lui un preciso significato, e desiderava tanto sapere qual era. Chissà se avrebbe osato chiederlo. Moody gli faceva un po' paura... però lo aveva appena aiutato a evitare un bel mucchio di guai...
‘Ehm... professor Moody... secondo lei perché il signor Crouch voleva dare un'occhiata all'ufficio di Piton?’
Moody distolse l'occhio magico dalla mappa e lo fissò ancora vibrante su Harry. L'occhio sembrava passare Harry da parte a parte, e lui ebbe l'impressione che Moody stesse valutando se rispondergli o no e quanto rivelargli.
‘Mettiamola così, Potter’ borbottò Moody alla fine, ‘dicono che il vecchio Malocchio ha la fissazione di catturare Maghi Oscuri... ma Malocchio è niente - niente - in confronto a Barty Crouch’.
Continuò a scrutare la pergamena. Harry bruciava dalla voglia di saperne di più.
‘Professor Moody’ disse di nuovo. ‘Crede... che questo possa avere qualcosa a che fare con... forse il signor Crouch crede che stia succedendo qualcosa...’
‘Che cosa?’ chiese Moody con voce secca.
Harry si chiese quanto poteva dire. Non voleva che Moody sospettasse che aveva una fonte d'informazione al di fuori di Hogwarts; ciò avrebbe potuto portare a domande spinose su Sirius.
‘Non lo so’ borbottò Harry, ‘ultimamente succedono cose strane, no? C'era scritto anche sulla Gazzetta del Profeta... il Marchio Nero alla Coppa del Mondo, e i Mangiamorte e il resto...’
Entrambi gli occhi male assortiti di Moody si allargarono.
‘Sei un ragazzo sveglio, Potter’ disse. L'occhio magico tornò a vagare sulla Mappa del Malandrino. ‘E' possibile che Crouch la pensi così’ disse lentamente. ‘Alquanto possibile... ultimamente sono circolate strane voci... corroborate da Rita Skeeter, naturalmente. Fanno innervosire parecchie persone, credo’. Un cupo sorriso gli increspò la bocca storta. ‘Oh, se c'è una cosa che odio’ sussurrò, più rivolto a se stesso che a Harry, mentre l'occhio magico era immobile sull'angolo in basso a sinistra del foglio, ‘è un Mangiamorte rimesso in libertà...’
Harry lo fissò sbigottito. Possibile che Moody volesse dire proprio quello che pensava Harry?
‘E ora voglio fare una domanda a te, Potter’ disse Moody, in tono più pratico.
Il cuore di Harry sprofondò; lo sapeva che ci si sarebbe arrivati. Moody stava per chiedergli dove aveva preso quella mappa, che era un oggetto magico alquanto dubbio - e la storia di come era finita nelle sue mani incolpava non solo lui, ma suo padre, Fred e George Weasley, e il professor Lupin, il loro ultimo professore di Difesa contro le Arti Oscure. Moody agitò la mappa davanti a Harry, che si preparò...
‘Me la puoi prestare?’
‘Oh!’ disse Harry. Era molto affezionato alla sua mappa, ma d'altra parte era decisamente sollevato che Moody non gli chiedesse dove l'aveva presa, e senza dubbio gli doveva un favore. ‘Sì, certo’.
‘Bravo ragazzo’ ringhiò Moody. ‘Posso farne buon uso... potrebbe essere esattamente ciò di cui avevo bisogno... su, a letto, Potter, andiamo...’
Salirono insieme fino in cima alla rampa di scale, con Moody che esaminava la mappa come se fosse un tesoro di cui non avesse mai visto l'uguale prima d'allora. Avanzarono in silenzio fino alla porta dell'ufficio di Moody, e qui quest'ultimo si fermò e alzò gli occhi verso Harry. ‘Mai pensato a una carriera come Auror, Potter?’
‘No’ rispose Harry, preso alla sprovvista.
‘E' il caso che tu ci pensi su’ disse Moody annuendo, e guardando Harry, pensieroso. ‘Sì, davvero... e tra parentesi... suppongo che tu non stessi portando quell'uovo a passeggio stanotte, eh?’
‘Ehm... no’ disse Harry, sorridendo. ‘Stavo riflettendo sull'indovinello’.
Moody gli strizzò l'occhio, mentre quello magico impazziva di nuovo. ‘Non c'è niente di meglio di un giretto notturno per farti venir delle idee, Potter... ci vediamo domani...’ Entrò nel suo ufficio, gli occhi di nuovo incollati alla Mappa del Malandrino, e chiuse la porta.
Harry tornò lentamente alla Torre di Grifondoro, assorto: pensava a Piton, e a Crouch, e a quel che significava tutta la faccenda... perché Crouch fingeva di essere ammalato, se poteva entrare a Hogwarts quando voleva? Cosa credeva che Piton nascondesse nel suo ufficio?
E Moody pensava che lui, Harry, dovesse diventare un Auror! Idea interessante... ma dieci minuti dopo, mentre s'infilava piano nel letto a baldacchino, l'uovo e il Mantello di nuovo al sicuro nel baule, Harry rifletté che valeva la pena di controllare quante cicatrici avessero tutti gli altri prima di intraprendere quella carriera.

Testo in inglese
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Filch stopped a few steps below Harry and turned. At the foot of the stairs stood the only person who could make Harry's situation worse: Snape. He was wearing a long gray nightshirt and he looked livid.
"Its Peeves, Professor," Filch whispered malevolently. "He threw this egg down the stairs."
Snape climbed up the stairs quickly and stopped beside Filch. Harry gritted his teeth, convinced his loudly thumping heart would give him away at any second. . . .
"Peeves?" said Snape softly, staring at the egg in Filch's hands. "But Peeves couldn't get into my office. . . ."
"This egg was in your office. Professor?"
"Of course not," Snape snapped. "I heard banging and wailing -"
"Yes, Professor, that was the egg -"
"- I was coming to investigate -"
"- Peeves threw it. Professor -"
"- and when I passed my office, I saw that the torches were lit and a cupboard door was ajar! Somebody has been searching it!"
But Peeves couldn't -"
"I know he couldn't, Filch!" Snape snapped again. "I seal my office with a spell none but a wizard could break!" Snape looked up the stairs, straight through Harry, and then down into the corridor below. "I want you to come and help me search for the intruder, Filch."
"I - yes, Professor - but -"
Filch looked yearningly up the stairs, right through Harry, who could see that he was very reluctant to forgo the chance of cornering Peeves. Go, Harry pleaded with him silently, go with Snape . . . go. . . Mrs. Norris was peering around Filch's legs.... Harry had the distinct impression that she could smell him.. . . Why had he filled that bath with so much perfumed foam?
"The thing is, Professor," said Filch plaintively, "the headmaster will have to listen to me this time. Peeves has been stealing from a student, it might be my chance to get him thrown out of the castle once and for all -"
"Filch, I don't give a damn about that wretched poltergeist; it's my office that's -"
Clunk. Clunk. Clunk.
Snape stopped talking very abruptly. He and Filch both looked down at the foot of the stairs. Harry saw Mad-Eye Moody limp into sight through the narrow gap between their heads. Moody was wearing his old traveling cloak over his nightshirt and leaning on his staff as usual.
"Pajama party, is it?" he growled up the stairs.
"Professor Snape and I heard noises, Professor," said Filch at once. "Peeves the Poltergeist, throwing things around as usual - and then Professor Snape discovered that someone had broken into his off -"
"Shut up!" Snape hissed to Filch.
Moody took a step closer to the foot of the stairs. Harry saw Moodys magical eye travel over Snape, and then, unmistakably, onto himself.
Harrys heart gave a horrible jolt. Moody could see through Invisibility Cloaks... he alone could see the full strangeness of the scene:
Snape in his nightshirt, Filch clutching the egg, and he, Harry, trapped in the stairs behind them. Moody's lopsided gash of a mouth opened in surprise. For a few seconds, he and Harry stared straight into each other's eyes. Then Moody closed his mouth and turned his blue eye upon Snape again.
"Did I hear that correctly, Snape?" he asked slowly. "Someone broke into your office?"
"It is unimportant," said Snape coldly. "On the contrary," growled Moody, "it is very important. Who'd want to break into your office?"
"A student, I daresay," said Snape. Harry could see a vein flickering horribly on Snape's greasy temple. "It has happened before. Potion ingredients have gone missing from my private store cupboard ... students attempting illicit mixtures, no doubt...."
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"Reckon they were after potion ingredients, eh?" said Moody. "Not hiding anything else in your office, are you?"
Harry saw the edge of Snapes sallow face turn a nasty brick color, the vein in his temple pulsing more rapidly.
"You know I'm hiding nothing, Moody," he said in a soft and dangerous voice, "as you've searched my office pretty thoroughly yourself."
Moodys face twisted into a smile. "Auror's privilege, Snape. Dumbledore told me to keep an eye -"
"Dumbledore happens to trust me," said Snape through clenched teeth. "I refuse to believe that he gave you orders to search my office!"
"Course Dumbledore trusts you," growled Moody. "Hes a trusting man, isn't he? Believes in second chances. But me - I say there are spots that don't come off, Snape. Spots that never come off, d'you know what I mean?"
Snape suddenly did something very strange. He seized his left forearm convulsively with his right hand, as though something on it had hurt him.
Moody laughed. "Get back to bed, Snape."
"You don't have the authority to send me anywhere!" Snape hissed, letting go of his arm as though angry with himself. "I have as much right to prowl this school after dark as you do!"
"Prowl away," said Moody, but his voice was full of menace. "I look forward to meeting you in a dark corridor some time.... You've dropped something, by the way. ..."
With a stab of horror. Harry saw Moody point at the Marauders Map, still lying on the staircase six steps below him. As Snape and Filch both turned to look at it, Harry threw caution to the winds; he raised his arms under the cloak and waved furiously at Moody to attract his attention, mouthing "It's mine! Mine!"
Snape had reached out for it, a horrible expression of dawning comprehension on his face -
"Accio Parchment!"
The map flew up into the air, slipped through Snapes outstretched fingers, and soared down the stairs into Moodys hand.
"My mistake," Moody said calmly. "It's mine - must've dropped it earlier -"
But Snape's black eyes were darting from the egg in Filch's arms to the map in Moodys hand, and Harry could tell he was putting two and two together, as only Snape could. . . .
"Potter," he said quietly.
"What's that?" said Moody calmly, folding up the map and pocketing it.
"Potter!" Snape snarled, and he actually turned his head and stared right at the place where Harry was, as though he could suddenly see him. "That egg is Potters egg. That piece of parchment belongs to Potter. I have seen it before, I recognize it! Potter is here! Potter, in his Invisibility Cloak!"
Snape stretched out his hands like a blind man and began to move up the stairs; Harry could have sworn his over-large nostrils were dilating, trying to sniff Harry out - trapped. Harry leaned backward, trying to avoid Snapes fingertips, but any moment now-
"There's nothing there, Snape!" barked Moody, "but I'll be happy to tell the headmaster how quickly your mind jumped to Harry Potter!"
"Meaning what?" Snape turned again to look at Moody, his hands still outstretched, inches from Harry's chest.
"Meaning that Dumbledore's very interested to know who's got it in for that boy!" said Moody, limping nearer still to the foot of the stairs. "And so am I, Snape . . . very interested...." The torchlight flickered across his mangled face, so that the scars, and the chunk missing from
his nose, looked deeper and darker than ever.
Snape was looking down at Moody, and Harry couldn't see the expression on his face. For a moment, nobody moved or said anything. Then Snape slowly lowered his hands.
"I merely thought," said Snape, in a voice of forced calm, "that if Potter was wandering around after hours again ... it's an unfortunate habit of his ... he should be stopped. For - for his own safety."
"Ah, I see," said Moody softly. "Got Potter's best interests at heart, have you?"
There was a pause. Snape and Moody were still staring at each other, Mrs. Norris gave a loud meow, still peering around Filch's legs, looking for the source of Harry's bubble-bath smell.
"I think I will go back to bed," Snape said curtly.
"Best idea you've had all night," said Moody. "Now, Filch, if you'll just give me that egg-"
"No!" said Filch, clutching the egg as though it were his firstborn son. "Professor Moody, this is evidence of Peeves' treachery!"
"It's the property of the champion he stole it from," said Moody. Hand it over, now."
Snape swept downstairs and passed Moody without another word. Filch made a chirruping noise to Mrs. Norris, who stared blankly at Harry for a few more seconds before turning and following her master. Still breathing very fast. Harry heard Snape walking away down the corridor; Filch handed Moody the egg and disappeared from view too, muttering to Mrs. Norris. "Never mind. my sweet.. . we'll see Dumbledore in the morning ... tell him what Peeves was up to...."
A door slammed. Harry was left staring down at Moody, who placed his staff on the bottommost stair and started to climb laboriously toward him, a dull clunk on every other step.
"Close shave. Potter," he muttered.
"Yeah ... I - er ... thanks," said Harry weakly.
"What is this thing?" said Moody, drawing the Marauder's Map out of his pocket and unfolding it.
"Map of Hogwarts," said Harry, hoping Moody was going to pull him out of the staircase soon; his leg was really hurting him.
"Merlins beard," Moody whispered, staring at the map, his magical eye going haywire. "This . .. this is some map. Potter!"
"Yeah, its . . . quite useful," Harry said. His eyes were starting to water from the pain. "Er - Professor Moody, d'you think you could help me - ?"
"What? Oh! Yes . . . yes, of course . .."
Moody took hold of Harrys arms and pulled; Harrys leg came free of the trick step, and he climbed onto the one above it. Moody was still gazing at the map.
"Potter ..." he said slowly, "you didn't happen, by any chance, to see who broke into Snapes office, did you? On this map, I mean?"
"Er . . . yeah, I did . . ." Harry admitted. "It was Mr. Crouch."
Moodys magical eye whizzed over the entire surface of the map. He looked suddenly alarmed.
"Crouch?" he said. "You're - you're sure. Potter?"
"Positive," said Harry.
"Well, he's not here anymore," said Moody, his eye still whizzing over the map. "Crouch . .. that's very - very interesting... ."
He said nothing for almost a minute, still staring at the map. Harry could tell that this news meant something to Moody and very much wanted to know what it was. He wondered whether he dared ask. Moody scared him slightly. . . yet Moody had just helped him avoid an awful lot of trouble. . . .
"Er ... Professor Moody . . . why d'you reckon Mr. Crouch wanted to look around Snapes office?"
Moodys magical eye left the map and fixed, quivering, upon Harry. It was a penetrating glare, and Harry had the impression that Moody was sizing him up, wondering whether to answer or not, or how much to tell him.
"Put it this way. Potter," Moody muttered finally, "they say old Mad-Eye's obsessed with catching Dark wizards . . . but I'm nothing - nothing - compared to Barty Crouch."
He continued to stare at the map. Harry was burning to know more.
"Professor Moody?" he said again. "D'you think... could this have anything to do with . . . maybe Mr. Crouch thinks there's something going on. ..."
"Like what?" said Moody sharply.
Harry wondered how much he dare say. He didn't want Moody to guess that he had a source of information outside Hogwarts; that might lead to tricky questions about Sirius.
"I don't know," Harry muttered, "odd stuffs been happening lately, hasn't it? It's been in the Daily Prophet... the Dark Mark at the World Cup, and the Death Eaters and everything...."
Both of Moody's mismatched eyes widened.
"You're a sharp boy. Potter," he said. His magical eye roved back to the Marauder's Map. "Crouch could be thinking along those lines," he said slowly. "Very possible. . . there have been some funny rumors flying around lately - helped along by Rita Skeeter, of course. It's making a lot of people nervous, I reckon." A grim smile twisted his lopsided mouth. "Oh if there's one thing I hate," he muttered, more to himself than to Harry, and his magical eye was fixed on the left-hand corner of the map, "its a Death Eater who walked free. ..."
Harry stared at him. Could Moody possibly mean what Harry thought he meant?
"And now I want to ask you a question. Potter," said Moody in a more businesslike tone.
Harrys heart sank; he had thought this was coming. Moody was going to ask where he had got this map, which was a very dubious magical object - and the story of how it had fallen into his hands incriminated not only him, but his own father, Fred and George Weasley, and Professor Lupin, their last Defense Against the Dark Arts teacher. Moody waved the map in front of Harry, who braced himself-
"Can I borrow this?"
"Oh!" said Harry.
He was very fond of his map, but on the other hand, he was extremely relieved that Moody wasn't asking where he'd got it, and there was no doubt that he owed Moody a favor.
"Yeah, okay."
"Good boy," growled Moody. "I can make good use of this . .. this might be exactly what I've been looking for. . . . Right, bed, Potter, come on, now. ..."
They climbed to the top of the stairs together, Moody still examining the map as though it was a treasure the like of which he had never seen before. They walked in silence to the door of Moody's office, where he stopped and looked up at Harry.
"You ever thought of a career as an Auror, Potter?"
"No," said Harry, taken aback.
"You want to consider it," said Moody, nodding and looking at Harry thoughtfully. "Yes, indeed ... and incidentally ... I'm guessing you werent Just taking that egg for a walk tonight?"
"Er - no," said Harry, grinning. "I've been working out the clue."
Moody winked at him, his magical eye going haywire again. "Nothing like a nighttime stroll to give you ideas, Potter. . .. See you in the morning...."
He went back into his office, staring down at the Marauders Map again, and closed the door behind him.
Harry walked slowly back to Gryffindor Tower, lost in thought about Snape, and Crouch, and what it all meant.... Why was Crouch pretending to be ill, if he could manage to get to Hogwarts when he wanted to? What did he think Snape was concealing in his office?
And Moody thought he. Harry, ought to be an Auror! Interesting idea.. . but somehow. Harry thought, as he got quietly into his four-poster ten minutes later, the egg and the cloak now safely back in his trunk, he thought he'd like to check how scarred the rest of them were before he chose it as a career.

*******



Il secondo brano è piuttosto lungo, ma JKR lo ha disseminato di indizi e, leggendolo con attenzione, viene fuori un'immagine di Severus meno oscura e lacunosa. Qui per la prima volta si parla di lui in termi diversi. Il solito Potter come al solito non capisce quasi niente, molto preso dalla sua Mappa e dalla comprensione che gli riserva Moody (falso).
Perchè Severus che intuisce e capisce tutto giacchè fa due più due tace?
Sconvolgente quando si tocca il braccio. Severus quello che amiamo è lì tra quelle righe. :lovelove:

Edited by Ida59 - 16/9/2018, 17:50
 
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view post Posted on 8/12/2013, 21:23

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"Gazza, non m'importa un accidente di quel maledetto poltergeist, è il mio ufficio che è...’
Questa scena è anche resa abbastanza comicamente, perché mi immagino Severus agitato, perché Gazza non lo sta ad ascoltare, in più qualcuno ha appena frugato nel suo ufficio e la cosa direi è più che preoccupante dato che si sa che nella scuola stanno accadendo avvenimenti strani...Aggiungiamo il fatto che il poveretto è stato costretto ad uscire dal letto e per via degli ululati non ha nemmeno fatto in tempo a mettersi una vestaglia addosso e si è trovato in camicia da notte in giro per il castello.
Poi ci si mette anche Malocchio a fare battute :"cos'è un pigiama party ?"...Qui me lo immagino alzare il sopracciglio dal nervoso...Dopo di che sospetta di Harry e tutti lo prendono per matto...Poverino.
La scena in cui si tocca il marchio è bellissima e impressionante. E poi se ne torna al letto un po' seccato dalle critiche di Moody ma sicuramente deciso ad indagare su tutta quella strana faccenda...
 
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Lilac freesia
view post Posted on 8/12/2013, 23:23




Mi sarei volentieri fatta un giro di valzer con Severus,ma ahimè credo che lui non inviterebbe mai una mademoiselle a ballare.

Severus è incavolato:è stato svegliato da strani rumori,scopre che qualcuno ha frugato nel suo ufficio,e si ritrova tra i piedi Harry e il finto Moody .
CITAZIONE
Harry vide i contorni del viso giallastro di Piton diventare di un brutto color mattone, mentre la vena nella tempia pulsava più in fretta.

Color mattone,quindi in poche parole Severus arrossisce,e di solito lui poverino non è tipo da arrossire.
CITAZIONE
‘Ma certo che Silente si fida di te’ ringhiò Moody. ‘E' un uomo fiducioso, vero? E' convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?’
Piton all'improvviso fece una cosa molto strana. Si afferrò convulsamente il braccio sinistro con la mano destra, come se gli facesse male.
Moody scoppiò a ridere. ‘Torna a dormire, Piton’.
‘Tu non hai l'autorità di mandarmi da nessuna parte!’ sibilò Piton, lasciando andare il braccio di botto, come se fosse arrabbiato con se stesso. ‘Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!’

Severus deve essersi sentito uno schifo,già soffriva abbastanza senza che quel verme aprisse bocca.E alla fine nonostante abbia capito se ne ritorna a letto.
Per concludere due cose:
1 Severus non indossa il pigiama ma la camicia da notte.Indubbiamente su di lui sarà un capo sexy,ed io se me lo fossi trovata davanti sarei stata tentata di saltargli addosso :D
2 Severus è divorato dai sensi di colpa,anche se non gli sarei saltata addosso avrei tanto voluto abbracciarlo
3 Avrei tanto preso a calci nel sedere il finto Moody
:)
 
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view post Posted on 9/12/2013, 16:43

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Si be...gli sarei saltata addosso anch'io. Però prima come dici te, avrei preso a calci il finto Moody e messo in punizione Harry e la sua mania di vagare per i corridoi di notte...
Me lo sarei abbracciato anch'io quando si è toccato il braccio, e poi avrei tantissimo voluto arrossire...:).

Nella prima parte quando si parla del ballo del ceppo, mi rendo conto quanto sarebbe stato bello ballare con lui, credo che qualche donna o ragazza in quella sala ci abbia anche pensato...il problema era avvicinarsi e chiederglielo...non so quanto sarebbe convenuto. Il rischio era di finire in punizione per il resto dell'anno. Io sarei stata coraggiosa e avrei in ogni modo attentato alla mia vita !. Se non si rischia non si sa no ?. E poi magari lui non voleva ballare perché non osava fare il primo passo; e inoltre sapete com'è Severus...non gli avrebbe fatto piacere farsi vedere da insegnanti e studenti intento in una danza, ma preferisce torcere il naso e dire che gli fa schifo. Non è il tipo da lasciarsi andare alle emozioni. Ma noi lo amiamo anche per questo. Voi che ne pensate ?.
 
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