Il Calderone di Severus

Ken Follett

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halfbloodprincess78
view post Posted on 28/11/2012, 10:11




Come non aprire una discussione su Ken Follett

Ken Follett



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Ken Follett (Cardiff, 5 giugno 1949) è uno scrittore britannico. Nei suoi primi romanzi ha usato gli pseudonimi Simon Myles, Bernard L. Ross, Zachary Stone e Martin Martinsen. Alcuni dei suoi libri hanno raggiunto la prima posizione del New York Times best-seller list, tra cui Il Codice Rebecca, Un letto di leoni, Triplo e Mondo senza fine[1]. Ha venduto più di 100 milioni di copie nel mondo[2].

Nasce a Cardiff, nel Galles, il 5 giugno 1949. Primo figlio di Martin Follett, un ispettore delle tasse, e di Lavinia Veenie, ha tre fratelli. Sviluppa fin da piccolo un grande interesse per la lettura. Si trasferisce a Londra con la famiglia all'età di dieci anni. Nel 1967 vince l'ammissione allo University College di Londra, dove studia filosofia e inizia ad impegnarsi nella politica di centro-sinistra. Si sposa con Mary nel 1968, e nello stesso anno nasce suo figlio Emanuele.
Dopo la laurea nell'autunno del 1970, intraprende un corso di giornalismo e inizia a lavorare come apprendista reporter a Cardiff nel South Wales Echo. Dopo tre anni torna a Londra per lavorare nell'Evening News, il telegiornale della sera. Successivamente lascia il giornalismo e diventa vice-direttore generale della piccola casa editrice di Londra Everest Books. Inizia inoltre a scrivere romanzi la sera e nei fine settimana come hobby. Il successo arriva lentamente, e con la pubblicazione di La cruna dell'ago (Eye of the Needle) nel 1978[3], un romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale, riscuote un enorme successo. Il libro vince l'Edgar Award e diventa un film per il grande schermo che vede come protagonisti Kate Nelligan e Donald Sutherland.
Verso la fine del 1970, viene coinvolto nelle attività del partito laburista britannico. Durante il suo impegno politico, conosce Barbara Hubbard, un deputato del Parlamento nelle file laburiste e ministro della cultura nel governo di Gordon Brown. Ken e Barbara si sposano nel 1984. La coppia vive tra Londra e Stevenage (Hertfordshire), insieme a una vasta schiera di figli avuti nei matrimoni precedenti. Follett è un grande estimatore di Shakespeare, e spesso è possibile incontrarlo alle rappresentazioni tenute dalla Royal Shakespeare Company di Londra. Adora la musica e suona il basso in una band dal nome Damn Right I Got the Blues.
Nel gennaio 2008, in occasione della presentazione di Mondo senza fine a Vitoria, in Spagna, Ken Follett ha scoperto il velo su una statua che lo ritrae a grandezza naturale, opera dello scultore basco Casto Solana.

Ha fatto una breve apparizione nella mini-serie televisiva I pilastri della Terra (The Pillars of the Earth), tratta dal suo omonimo romanzo, come membro della famiglia di Jack Shareburg.

Opere



Tralasciando Lo scandalo Modigliani e Alta finanza, la carriera di Follett passa attraverso quattro fasi distinte.

La prima comprende La cruna dell'ago e i cinque libri che lo seguono. Sono tutte variazioni del classico thriller di spionaggio. L'ambientazione è geograficamente e cronologicamente diversa, spaziando dalla prima guerra mondiale (L'uomo di Pietroburgo) all'Iran e Afghanistan odierno (Sulle ali delle aquile e Un letto di leoni). La seconda fase comprende quattro romanzi storici scritti negli ultimi anni ottanta e nei primi anni novanta. I pilastri della terra, ambientato nell'Inghilterra medievale, si svolge parallelamente alla costruzione di una cattedrale, affiancando alla storia della chiesa la vita di svariati personaggi. Notte sull'acqua narra le vicende dei viaggiatori che abbandonano l'Inghilterra sull'ultimo volo di linea del Clipper, idrovolante di lusso diretto negli Stati Uniti alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale. Una fortuna pericolosa è ambientato nella Londra vittoriana, e Un luogo chiamato libertà nelle colonie inglesi nord-americane ai tempi della Rivoluzione americana. Cambia ancora genere nei tardi anni novanta, con un paio di libri ambientati nel presente usando le tecnologie avanzate come filo conduttore. Il martello dell'Eden si focalizza sul terremoto come arma di terrore, ed Il terzo gemello sugli aspetti oscuri delle biotecnologie. Ritornando nuovamente allo spionaggio in Codice a zero, Follett ambienta il romanzo ai tempi del lancio del primo satellite americano. Le gazze ladre e Il volo del calabrone vengono invece collocati cronologicamente durante la seconda guerra mondiale. Nel bianco, è un thriller ambientato ai giorni nostri, in cui un gruppo di terroristi cerca di trafugare un virus da un laboratorio.

È poi uscito in Italia, in anteprima mondiale il 18 settembre 2007, Mondo senza fine, seguito ideale de I pilastri della terra [4]. Il 28 settembre 2010 è uscito il libro La caduta dei giganti (titolo originale: Fall of giants), primo romanzo della cosiddetta "Trilogia del secolo", che ripercorre tutti i principali fatti storici del Novecento[5]. Il secondo volume, intitolato L'inverno del mondo (Winter of the world), è uscito in Italia l'11 settembre 2012. La terza ed ultima parte è prevista per il 2014. Follett ha venduto più di 100 milioni di copie dei suoi libri in tutto il mondo.

Curiosità



Ken Follett è sempre stato un sostenitore di Gordon Brown, mentre ha avuto dei dissapori con Tony Blair. Nel 2010 ha appoggiato Ed Balls come nuovo leader del partito laburista. La moglie, Barbara Follett, da sempre impegnata nella lotta contro il razzismo e nella difesa dei diritti delle donne e degli omosessuali, è stata ministro della cultura e del turismo durante il governo Brown. Nel settembre 2010 Ken Follett ha firmato, insieme ad altre 54 figure pubbliche, una lettera aperta sul The Guardian dichiarandosi contrario alla visita di Stato di Papa Benedetto XVI nel Regno Unito[6]. Poco prima della pubblicazione del libro La caduta dei giganti, Follett è stato aspramente criticato da Umberto Eco, il quale ha affermato: "Mette in scena improbabili avventure e inverosimili, prendendo per i fondelli il pubblico. Le sue sono sciatterie nanesche"[7]. A queste dichiarazioni, lo scrittore gallese replicò a tono: "Ne Il nome della rosa vi è una parte centrale molto descrittiva e noiosa, io evito di annoiare mortalmente il mio pubblico. La mia è storia con la 'S' maiuscola""[8].
Questo non è del tutto corretto: Il 23 Settembre 2010 Follett viene intervistato al TG1 in occasione dell'uscita de ''La Caduta dei Giganti'' e dichiara:
"Mi hanno paragonato a Umberto Eco? Un parallelo nato dal Nome della rosa, romanzo ambientato nel Medioevo, che ha però un lungo pezzo centrale molto descrittivo e noioso. Io invece cerco di evitare di annoiare mortalmente i lettori. Ad Eco preferisco Dan Brown, lo ammiro enormemente".
Umberto Eco che si considera il padreterno si offende e dichiara:
“Mi hanno paragonato a Ken Follett? Un parallelo nato da I pilastri della terra, ambientato nel Medioevo, che ha però un lungo pezzo centrale che mette in scena troppe improbabili avventure, in maniera sciatta inverosimile noiosa. Io invece cerco di evitare di prendere per i fondelli i lettori con delle storie scritte alla boia d’un Giuda. A Ken Follett preferisco il più che mai attuale Alessandro Manzoni…
Io la vedo che Follett ha espresso un parere, condivisibile o meno, (personalmente il Nome della rosa è l'unico libro di Eco che ho apprezzato) e che Eco abbia reagito come farebbe un bambino. :P E menomale che Follett ha letto solo Il nome della rosa che avesse letto Il Cimitero di Praga, che io ho letto, avrebbe detto anche di peggio. :lol:


Bibliografia



Century Trilogy

2010 - La caduta dei giganti (Fall of giants), Arnoldo Mondadori Editore

2012 - L'inverno del mondo (Winter of the World), Arnoldo Mondadori Editore

2014 - (Edge of Eternity)

Ciclo I pilastri della terra

1989 - I pilastri della terra (The Pillars of the Earth), Arnoldo Mondadori Editore

2007 - Mondo senza fine (World Without End), Arnoldo Mondadori Editore

Altri romanzi

1976 - Il pianeta dei bruchi (The Power Twins: A Science Fantasy for Young People o The Power Twins and the Worm Puzzle), Arnoldo Mondadori Editore - con lo pseudonimo di Martin Martinsen

1976 - Il mistero degli studi Kellerman (The Mistery Hideout o The Secret of Kellerman's Studio), Arnoldo Mondadori Editore - con lo pseudonimo di Martin Martinsen

1976 - Lo scandalo Modigliani (The Modigliani Scandal), Arnoldo Mondadori Editore - con lo pseudonimo di Zachary Stone

1977 - Alta finanza (Paper Money), Arnoldo Mondadori Editore - con lo pseudonimo di Zachary Stone

1978 - La cruna dell'ago (Eye of the Needle, o Storm Island), Arnoldo Mondadori Editore romanzo vincitore dell'Edgar Award nel 1979

1978 - La grande rapina di Nizza (The rats of Nice. Robbery under the streets of Nice - Under the Streets of Nice - Heist of the Century) - scritto con René Louis Maurice

1979 - Triplo (Triple), Arnoldo Mondadori Editore

1980 - Il Codice Rebecca (The Key to Rebecca), Arnoldo Mondadori Editore

1982 - L'uomo di Pietroburgo (The Man from St. Petersburg), Arnoldo Mondadori Editore

1983 - Sulle ali delle aquile (On Wings of Eagles), Arnoldo Mondadori Editore

1986 - Un letto di leoni (Lie Down with Lions), Arnoldo Mondadori Editore

1991 - Notte sull'acqua (Night Over Water), Arnoldo Mondadori Editore

1993 - Una fortuna pericolosa (A Dangerous Fortune), Arnoldo Mondadori Editore

1995 - Un luogo chiamato libertà (A Place Called Freedom), Arnoldo Mondadori Editore

1996 - Il terzo gemello (The Third Twin), Arnoldo Mondadori Editore

1998 - Il martello dell'Eden (The Hammer of Eden), Arnoldo Mondadori Editore

2000 - Codice a zero (Code to Zero), Arnoldo Mondadori Editore

2001 - Le gazze ladre (Jackdaws), Arnoldo Mondadori Editore

2002 - Il volo del calabrone (Hornet Flight), Arnoldo Mondadori Editore

2004 - Nel bianco (Whiteout), Arnoldo Mondadori Editore

Racconti

1975 - Il treno di mezzanotte per l'ignoto (A Midnight Train to Nowhere) raccolto nell'antologia "Il binario dei delitti", Arnoldo Mondadori Editore (Inverno Giallo '98)

Film tratti dai suoi romanzi.

1981 - La cruna dell'ago (Eye of the Needle)

1985 - Il Codice Rebecca (The Key to Rebecca) (Film TV)

1994 - Aquila rossa (Lie Down with Lions) (Film TV)

1997 - Il terzo gemello (The Third Twin) (Film TV)
nel film lo scrittore ha anche un piccolo ruolo

2010 - Nel bianco (Whiteout)
miniserie in due episodi di produzione italiana

2010 - I pilastri della Terra (The Pillars of the Earth) - miniserie TV
nel film lo scrittore ha anche un piccolo ruolo

2012 - Mondo senza fine (World Without End) - miniserie TV
(Ancora in corso su SKY)

Questo è quanto.
Io di Follett non ho letto ancora proprio tutto, ho letto I Pilastri della Terra, Mondo senza fine, La caduta dei Giganti, L'inverno del mondo, La Cruna dell'ago e per me sono tutti superbi.
Non mi sono piaciuti: Nel Bianco e Il terzo Gemello che ho iniziato per poi piantarli a metà, non perchè non fossero scritti bene ma per i temi trattati che non mi intrigano.
Alta Finanza devo dire che non mi è dispiaciuto ma non lo metterei tra i suoi capolavori.
Voglio assolutamente leggere Una fortuna pericolosa per vedere come si è destreggiato nella Londra vittoriana.

A voi piace, avete letto qualcosa?! se vi va di raccontarcelo questa è la discussione adatta e se voleste anche recensire qualche libro è molto ben accetto.
Io cercherò di fare la recensione di quelli che ho letto ma con calma che il tempo mi scarseggia. :P
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 28/11/2012, 12:38




Splendida intervista rilasciata a Vanity Fair, è ballo scoprire cosa c'è dietro la stesura di un libro.
Non sono d'accordo quando dice che il suo stile non è immeditamente riconoscibile come ad esempio quello di King, sono due stili diversi ma entrambi con un impronta precisa.

Ken Follett: «Se non scrivessi, berrei tutto il giorno!»

Il suo ultimo romanzo, «L'inverno del mondo» si preannuncia già un successo. E non potrebbe essere altrimenti, per un uomo che ha venduto 130 milioni di libri in tutto il mondo. Ken Follett racconta a VanityFair.it la sua passione per la scrittura, la vita e...Twitter
di Barbara Sgarzi · 17 settembre 2012

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(Foto di Alessio Jacona)

Lo incontriamo a Londra nel centralissimo Charlotte Street Hotel di Fiztrovia; un gessato blu e una pochette nel taschino («Dopo devo andare a un evento charity», spiega). E’ rilassato, sorridente, gentilissimo; per due ore risponderà a tutte le domande mie e degli altri giornalisti e blogger invitati all’incontro per promuovere L’inverno del mondo, secondo capitolo della trilogia Century. «Sapere che centinaia di migliaia di persone in questi giorni avranno in mano il mio libro mi rende felice e nervoso. Sono pronto ad accettare le critiche, basta che non siano fatte a priori, ma arrivino da chi il libro l’ha letto davvero», chiarisce. Se non ci separassero quei 130 milioni di libri venduti in tutto il mondo, potrebbe essere stata una conversazione quasi alla pari su tecniche di scrittura, aneddoti letterari e internet.


Il suo account su twitter @KMFollett ha più di 9.000 followers e poco tempo fa, la rivelazione che non ha un ghost writer ma è proprio lei a scrivere in 140 caratteri ha fatto il giro del mondo. Lo considera uno strumento utile? Assolutamente. Per me, oggi, è il modo migliore e più rapido per restare in contatto coni miei lettori. Non potrei farne a meno. Continuo a usare le mail in famiglia e con gli amici, ma per il feedback immediato twitter è imbattibile.


I suoi libri sono famosi per le accurate ricostruzioni storiche. Usa il web anche per documentarsi? Sempre. Quando scrivo, il computer è sempre acceso e connesso. Mi rendo conto che può distrarmi, ma è uno strumento fondamentale per le mie ricerche. Prima avevo la scrivania ingombra di dizionari ed enciclopedie, adesso è tutto più semplice e veloce.


Le sue storie hanno una struttura complessa: molti personaggi, numerosi intrecci, l’ambientazione. Qual è la sua tecnica di scrittura? Inizio dallo scenario storico; mi documento nei minimi dettagli. Poi, una volta che lo sfondo è chiaro, creo i personaggi e li inserisco in un foglio excel per ricordarmi nomi, età, caratteristiche fisiche. Creo prima una scaletta della storia e dopo inizio a scrivere. La spiegazione dettagliata della tecnica che utilizzo è sul mio sito www.ken-follett.com

In questi giorni è uscito il secondo volume della trilogia Century, L’inverno del mondo. Si è preso un periodo di riposo prima di ricominciare con il terzo e ultimo? Dopo ogni libro, dico sempre che mi fermerò per due settimane, ma dopo pochi giorni sono già stufo. Al momento sto scrivendo con i miei soliti ritmi: dieci ore al giorno dal lunedì al venerdì. E mi diverto molto perché sto sto scrivendo di un periodo storico che ricordo: gli anni 60, il Vietnam, la morte di Kennedy, le contestazioni studentesche… E poi non c’è altro modo per consegnare in tempo. Ma la realtà è, soprattutto, che scrivere è la cosa più bella della mia vita e non saprei farne a meno.


Quindi non ha mai pensato a cosa farebbe se un giorno smettesse di pubblicare libri? No. È una domanda davvero difficile. Non ne ho idea. Credo che mi annoierei molto e, essendo gallese, inizierei a bere alle 10 del mattino. Meglio continuare a lavorare! (ride).


Una volta ha detto che conosce bene i suoi limiti di scrittore. Quali sarebbero? Penso soprattutto allo stile. Non ne ho mai avuto uno particolarmente originale, immediatamente riconoscibile. Per esempio, quello di Dickens, o per parlare dei nostri giorni, di Stephen King. Io scelgo le parole con cura, so quanto possano essere potenti, ma ho sempre puntato più sulla chiarezza che sull’originalità della scrittura.


I pilastri della terra è da sempre uno dei suoi libri più amati. Ha mai pensato a un sequel? Sì, e anche se il mio periodo storico preferito, quello che conosco meglio, è il medioevo, mi piacerebbe ambientare un’eventuale seconda puntata nella Chicago degli anni 20, quando si costruivano i primi grattacieli.


Lei non ha mai fatto mistero delle sue idee politiche di sinistra. Ha mai pensato di inserire un messaggio politico nei suoi libri? No, non mi permetterai mai di suggerire a chi mi legge cosa deve fare o come votare. Non sono più intelligente dei miei lettori; ho solo più immaginazione.

Fate un salto QUI se volete saperne di più su come lui scrive e su come in generale ci si avvicina alla scrittura.
Non avevo mai notato questa sezione del suo sito ed è veramente interessante.
 
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view post Posted on 28/11/2012, 15:11
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Pozionista

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Follett (a cui tendo ad eliminare una T, quando ne scrivo il cognome :P) è un autore che mi piace, per quanto abbia letto veramente una minima parte dei suoi libri. Ma mi rifarò presto!

Su tutti I Pilastri della terra che ho letto in prima superiore, appassionandomene al punto che dovevo forzarmi ad abbandonare il libro per fare qualsiasi altra cosa (soprattutto studiare, a dire il vero). Ricordo - ma ho intenzione di rileggerlo, quando ho un buco di tempo - di averne apprezzato la costruzione della psicologia dei personaggi, nonché la buona accuratezza storica.
Mi è piaciuto, invece, decisamente meno Mondo senza fine che, ammetto, di aver fatto fatica a finire. Non so se era il periodo in cui l'ho letto o le aspettative troppo alte, però non mi ha appassionata. E' un buon libro - non sto dicendo che è brutto -, ma gli manca qualcosa, forse a livello dei personaggi, ma non ne sono sicurissima.
Ho appena finito di leggere L'inverno del mondo (ovviamente ho letto anche La caduta dei giganti e li ho trovati entrambi belli - forse ho preferito il secondo al primo, ma proprio di poco - e aspetto con ansia il terzo romanzo.
Ho iniziato anche a leggere Un luogo chiamato libertà, ma ho interrotto la lettura, per mancanza di tempo. La riprenderò comunque quanto prima. Fin dove ero arrivata mi piaceva.

Infine ho trovato decisamente interessante l'intervista che ha citato Cla!



 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 28/11/2012, 16:13




Ah che mostro sacro hai tirato fuori dal cilindro, Cla! (sì, anch'io, come Leonora, tendo a dimenticarmi dell'ultima "t" :P)
Allora, io di lui ho letto quasi tutto, grazie alla collezione che ha mia madre dei suoi romanzi (credo che la versione che ha lei della Cruna dell'ago sia la prima uscita!).

Ho letto quasi tutti i suoi romanzi, quindi faccio prima a dire cosa non ho letto.
"Mondo senza fine" l'avevo cominciato per poi lasciarlo lì perchè non mi aveva colpito particolarmente e poi ho finito per abbandonarlo del tutto, ma conto di riprenderlo in mano prima o poi. Di Alta Finanza ho un vago ricordo, ma so di averlo abbandonato perchè non mi era piaciuto. Idem per "Sulle ali delle aquile".

Conto di leggere questa serie, con la "Caduta dei Giganti" e "L'inverno del mondo" al più presto, perchè mi intrippa molto.

Tutti gli altri, a parte quei due racconti che ha scritto tipo gli studi kellerman o il pianeta dei bruchi, li ho praticamente divorati.

I "pilastri della terra" è un capolavoro assoluto; molto intrigante anche "notte sull'acqua" che ho letto ben due volte. Proseguo con la "Cruna dell'Ago", un must-read per tutti gli appassionati di Follett, poi mi ha tenuto incollata alle pagine "il terzo gemello" e "una fortuna pericolosa", per non parlare di "un luogo chiamato libertà".
Oltre alla ricostruzione storica interessantissima e molto ben fatta, il pregio di questo autore è di creare "una storia nella storia" veramente avvincente.
Qualche perplessità con "nel bianco" dove l'ho trovato un po' sottotono rispetto ai suoi precedenti romanzi.
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 28/11/2012, 16:40




CITAZIONE (Alaide @ 28/11/2012, 15:11)
Su tutti I Pilastri della terra che ho letto in prima superiore, appassionandomene al punto che dovevo forzarmi ad abbandonare il libro per fare qualsiasi altra cosa (soprattutto studiare, a dire il vero). Ricordo - ma ho intenzione di rileggerlo, quando ho un buco di tempo - di averne apprezzato la costruzione della psicologia dei personaggi, nonché la buona accuratezza storica.
Mi è piaciuto, invece, decisamente meno Mondo senza fine che, ammetto, di aver fatto fatica a finire. Non so se era il periodo in cui l'ho letto o le aspettative troppo alte, però non mi ha appassionata. E' un buon libro - non sto dicendo che è brutto -, ma gli manca qualcosa, forse a livello dei personaggi, ma non ne sono sicurissima.
Ho appena finito di leggere L'inverno del mondo (ovviamente ho letto anche La caduta dei giganti e li ho trovati entrambi belli - forse ho preferito il secondo al primo, ma proprio di poco - e aspetto con ansia il terzo romanzo.
Ho iniziato anche a leggere Un luogo chiamato libertà, ma ho interrotto la lettura, per mancanza di tempo. La riprenderò comunque quanto prima. Fin dove ero arrivata mi piaceva.

Infine ho trovato decisamente interessante l'intervista che ha citato Cla!

Io dimentico anche le due ''L'', a volte lo scrivo con un ''L'' sola, eppure non è un nome difficile da ricordare! :lol:
I pilastri della terra è uno di quei libri da cui non riesci più a staccarti e poi quando lo finisci lascia una sorta di vuoto cosmico così come La caduta dei Giganti e L'inverno del mondo.
Su Mondo senza fine hai ragione; se lo raffronti con I Pilastri della Terra ti accorgi che i personaggi ti coinvolgono di meno pur essendo ugualmente bello il romanzo.
Non so come spiegarlo ma sono meno approfonditi.
Ti dirò che ora l'ho ripreso in mano dopo anni perchè sto guardando la miniserie su Sky e devo dire che dopo aver visto i personaggi sullo schermo, che comunque sono stati approvati da Follett, li sto apprezzando di più anche su carta.
Secondo me per la serie TV gli ha aggiunto ciò che aveva ommesso nel libro, impressione mia ovviamente.
Tra La caduta dei Giganti e L'inverno del mondo è una scelta difficile, mi sono piaciuti entrambi, forse una piccola preferenza per il primo però ce l'ho... dovuta a cosa non saprei dirlo, una sensazione mentre lo leggevo.


CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 28/11/2012, 16:13)
Ah che mostro sacro hai tirato fuori dal cilindro, Cla! (sì, anch'io, come Leonora, tendo a dimenticarmi dell'ultima "t" :P)
Allora, io di lui ho letto quasi tutto, grazie alla collezione che ha mia madre dei suoi romanzi (credo che la versione che ha lei della Cruna dell'ago sia la prima uscita!).

Ho letto quasi tutti i suoi romanzi, quindi faccio prima a dire cosa non ho letto.
"Mondo senza fine" l'avevo cominciato per poi lasciarlo lì perchè non mi aveva colpito particolarmente e poi ho finito per abbandonarlo del tutto, ma conto di riprenderlo in mano prima o poi. Di Alta Finanza ho un vago ricordo, ma so di averlo abbandonato perchè non mi era piaciuto. Idem per "Sulle ali delle aquile".

Conto di leggere questa serie, con la "Caduta dei Giganti" e "L'inverno del mondo" al più presto, perchè mi intrippa molto.

Tutti gli altri, a parte quei due racconti che ha scritto tipo gli studi kellerman o il pianeta dei bruchi, li ho praticamente divorati.

I "pilastri della terra" è un capolavoro assoluto; molto intrigante anche "notte sull'acqua" che ho letto ben due volte. Proseguo con la "Cruna dell'Ago", un must-read per tutti gli appassionati di Follett, poi mi ha tenuto incollata alle pagine "il terzo gemello" e "una fortuna pericolosa", per non parlare di "un luogo chiamato libertà".
Oltre alla ricostruzione storica interessantissima e molto ben fatta, il pregio di questo autore è di creare "una storia nella storia" veramente avvincente.
Qualche perplessità con "nel bianco" dove l'ho trovato un po' sottotono rispetto ai suoi precedenti romanzi.

Il Terzo gemello è un romanzo che è piaciuto a tutti tranne a me, ne parlano tutti di un capolavoro e invece a me non è interessato per niente, idem per Nel Bianco.
Mondo senza fine vedo invece che è piaciuto a pochi ma forse ha giocato anche molto l'aspettativa dopo I Pilastri della Terra il cui successo, secondo me, è riuscito a bissarlo solo con quest'ultima Trilogia... speriamo che il terzo esca in tempi decenti perchè io ho finito L'inverno del mondo e mi sento sola. :P
Notte sull'acqua è un altro che mi piacerebbe leggere e se tu l'hai letto due volte sicuramente merita.
Qualcuno ha letto Una Fortuna pericolosa?!
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 28/11/2012, 16:51




Una mia amica delle medie mi diceva che se pensavo a "Ken FOLLETTO" non avrei mai sbagliato a scriverlo, però è una cosa che mi ripugna perchè sembra di ridurre un autore così grande a un aspirapolvere XD

Ioooo ho letto "una fortuna pericolosa" (ero convinta di averla citata, andiamo bene! -_- ) ed è un altro librone che merita! Mi piaceva tantissimo come personaggio "Augusta" anche se è una disgraziata, manipolatrice tremenda, ma è un personaggio reso benissimo. Idem per Maisy, una ragazza forte che si tira su dalla miseria e riesce sempre a tenere la testa alta in ogni situazione. Poi il romanzo in sè è un capolavoro, tra colpi di scena, intrighi e inganni famigliari è un altro che mi ha tenuta incollata alla lettura per ore e ore.
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 28/11/2012, 16:58




CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 28/11/2012, 16:51) 
Una mia amica delle medie mi diceva che se pensavo a "Ken FOLLETTO" non avrei mai sbagliato a scriverlo, però è una cosa che mi ripugna perchè sembra di ridurre un autore così grande a un aspirapolvere XD

E' un ottimo sistema per ricordarselo! :lol:
CITAZIONE
Ioooo ho letto "una fortuna pericolosa" (ero convinta di averla citata, andiamo bene! -_- ) ed è un altro librone che merita! Mi piaceva tantissimo come personaggio "Augusta" anche se è una disgraziata, manipolatrice tremenda, ma è un personaggio reso benissimo. Idem per Maisy, una ragazza forte che si tira su dalla miseria e riesce sempre a tenere la testa alta in ogni situazione. Poi il romanzo in sè è un capolavoro, tra colpi di scena, intrighi e inganni famigliari è un altro che mi ha tenuta incollata alla lettura per ore e ore.

Infatti essendo un librone- one volevo un parere prima di comprarlo, quindi ora lo metterò in lista e poi vi farò sapere.
Stavo pensando che per recensire un suo libro mi ci vorrà almeno una settimana.
Ma quest'ultima Trilogia non poteva farla in un volume solo, l'idea di dover aspettare chissà quanto per il terzo mi sta uccidendo.
 
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halfbloodprincess78
view post Posted on 2/12/2012, 19:19




Ho trovato una bella intervista in cui parla de L'inverno del Mondo e più in generale della trilogia, a chi interessa buona lettura.

KEN FOLLETT “L’inverno del mondo” (Mondadori) – trascrizione dell’intervista integrale per Soul Food

Pubblicato novembre 16th, 2012 | Da soulfood-capital

il Novecento secondo Ken Follett. Tra affresco storico e saga famigliare, il secondo capitolo della Trilogia che racconta il “secolo breve” prende l’avvio nell’ autunno del 1933. Hitler sale al potere, cinque famiglie intrecceranno d’ora in poi i loro destini: da quella dei Von Ulrich socialdemocratica, traviata da un figlio, Erik che già giovanissimo è nazista, ma poi riscattata dall’altr figlia, Carla che, vittima dei nazisti e poi dei “liberatori” sovietici, prenderà su di sé tanta malvagità. Poi i Peskov, divisi tra il “ramo” sovietico” e quello che scala l’America del New Deal affamata di soldi. E ancora quella tipicamente americana del senatore Dewar e quella inglese dei Williams tra cui il giovane Lyod, le cui speranze laburiste vengono messe in crisi da una rivelazione choc sulla sua famiglia. Insomma, tra epica e intreccio spionistico, tra drammi e speranze, tra Ian Fleming e Tolstoj, un romanzo monumentale a appassionante come il secolo che racconta. Guerre, progetti, dolori, tra a Berlino, la Spagna, Mosca, Pearl Harbor,Hiroshima, le grandi masse e le scelte cruciali dei singoli eroi tra debolezze e eroismi. “L’inverno del mondo”, dopo il primo capitolo che prendeva le mosse dalla Grande Guerra (”La caduta dei giganti”) e inattesa di quello conclusivo che si chiuderà col crollo del muro di Berlino. Poi, dice Follett, inizia tutta un’altra storia, il nostro presente.

Mr Follett, ”L’inverno del mondo” il secondo volume della trilogia, si apre con una dedica ai suoi nonni. Nel deidere quest’opera c’è stata anche una componente sentimentale e di memoria personale?

È stata in realtà una decisione presa razionalmente, perchè dopo aver finito “il mondo senza fine” volevo un altro libro che avesse lo stesso successo, ma che non fosse ancora sul medioevo e così pensandoci su sono arrivato alla conclusione che l’unico periodo stoico che potesse avere lo stesso interesse fosse il 900, che è un secolo estremamente violento, complesso. Certo è anche il secolo in cui io sono nato – e di una parte ho memoria diretta! – e sono nati i miei genitori e la famiglia e cui quasi tutti possono riconoscersi



La maggior parte dei personaggi è però parte di pochi nuclei familiari, seppur appartenenti a diverserealtà naziopnali, dall’Europa, agli Usa alla Russia, un 900 delle famiglie..

Innanzitutto sono partito con l’idea che questa narrazione della trilogia non poteva essere contenuta in una sola nazione, sarebbe stato minore l’interesse. Sarebbe stato bello poter coinvolgere ancora più personaggi e famiglie che avessero storie paradigmatiche del XX secolo, ma sarebbe stato tropo difficile per i lettori tenere in mente tutti gli intrecci o anche solo i nomi dei personaggi o la trama. Ho dovuto dunque minimizzare il numero di famiglie, ne ho descritte cinque, per poter narrare questa storia intrecciata con gli eventi del secolo. Dato che non sono uno storico gli eventi vengono sempre raccontati attraverso gli occhi dei personaggi.

Eppure il XX secolo è il secolo delle grandi masse e dei totalitarismi (categoria che filosofi come Hanna Harendt estendono per certi versi anche alle democrazie dominate dai mass media) che hanno ridotto al minimo o cancellato lo spazio d’azione e decisione del singolo. Il ‘900 del suo romanzo e invece determinato dalle spinte dei singoli……

Io credo che i grandi eventi della storia sono sempre agiti, rappresentati da individui così come i grandi partiti sono composti da singoli e dunque la storia secondo me di fatto è fatta dai singoli. Ad esempio io ho descritto la guerra dei soldati tedeschi, ma sempre dal punto di vista dei singoli soldati: hanno visto gli orrori ma pure erano persone che avevano una madre e un padre, avevano aderito al nazismo ma pure a sua vita ognuno aveva il suo singolo sentimento di essere umano e non era solo le cose efferate che pure sono state fatte da ognuno di loro come parte di tutto l’esercito.

I personaggi che incarnano più anime sono sono soprattutto Carla Von Ulrich col suo amore per il giovane Wener prima nazista e poi ravveduto e soprattutto il fratello di lei, Erik: dalla famiglia socialdemocratica all’adesione giovanissimo al nazismo per finire poi all’adesione al comunismo diventando esponente della polizia sovietica…

Lui è certo il personaggio piû complesso per la sua adesione al nazismo, ma anche in questo caso è il giovanissimo Erik che compie questo passo, vittima come adolescente della fascinazione della divisa, del gruppo, per il cameratismo e che è stato questo il veicolo dell’adesione di molti al nazismo. La sua storia poi mi è servita per spiegare ai lettori cosa stava succedendo in Germania in quel periodo.il sentimento più controverso è certo quello verso i suoi genitori, perché loro erano antinazisti, deputati socialdemocratici, osteggiati dal Reich. Lui li ama e anche loro lo amano, ma li divide questo divario ideologico, come del resto succede nelle famiglie. Questo però era il mio intento: rappresentare il 900 delle masse riletto attraverso la lente correttiva delle famiglie diciamo raccontare un grande periodo storico attraverso il punto di vista di un nucleo di persona che nonostante le divisioni i continua ad amarsi nonostante tutto.

Il terzo volume si chiuderà con il 1989, il crollo del Muro. Non era possibile estenderlo fino al settembre 2001, per esempio?

Ovviamente il1989 è la fine della guerra fredda. Nei tr volumi c’erano tre situazioni di conflitto, la prima e la seconda guerra e poi la tensione tra i blocchi finisce, in linea di massima, con il 1989 e simbolicamente finisce anche una certa storia, quella del XX secolo. Dopo quella data si sono formati altri tipi di conflitto, nuove preoccupazioni. Sono spariti i comunisti e soo arrivate altre realtà, quindi era una situazione nuova. Un giorno orse qualcuno scriverà un romanzo storico sull’11 settembre, sul medioriente, l’Iran, Obama, ma non si può scriverne perché non sono terminate come è stato per la guerra fredda. Una storia, un romanzo devo avere una fine. E di conseguenza per raccontarlo ci vuole una visione finita e chiara delle cose. Invece nel presente, prendiamo il conflitto mediorientale, per quanto interessante non possono ancora essere descritte in un romanzo.

Come vede l’Europa oggi, le sue divisioni, il ruolo predominante della Germania che qualcuno ha addirittura paragonato ad una forma di “neo- reich” economico…

Bè il motivo per cui i tedeschi sono più ricchi degli inglesi è che forse lavorano di più, semplicemente. Io non ho nessun tipo di problema con i tedeschi o la Germania non c’è nulla di anormale in questa situazione. E badi bene: io ho scritto cinque romanzi sui nazisti, ma questo non vuol dire che io abbia alcun problema o critica da fare ai tedeschi o della Germania attuale che è un paese estremamente libero e democratico e ripeto se sono più ricchi è perchè hanno lavorato meglio e di piû.

È stato fatto un sondaggio sui personaggi storici in Inghilterra qualche mese fa, da un canale televisivo e il risultato ha sorpreso la stampa: la maggior parte riteneva Sherlock Holmes un personaggio vero e Churchill della fiction. Aldilà della attendibilità lei ritiene che ci sia un problema di memoria storica in Europa in questo momento?

Molto divertente! Ma dubito sia attendibile, gli inglesi sanno bene che Churchill è stato un personaggio della nostra storia. Credo che invece per quel che riguarda Sherlock Holmes sia più plausibile, perché è stato creato tanto tempo fa, a fine ‘800. Comunque il problema esiste, molti hanno idee vaghe della storia del proprio paese, soprattutto della storia recente. Non mi sorprenderebbe che molti italiani non sappiano bene chi sia o che abbia fatto Garibaldi. (Purtroppo è tristemente vero :lol: )Questo perchè le persone hanno un’idea della Storia come di un argomento, una disciplina abbastanza noiosa. Ecco, io li invito a legge i libri di Ken Follett perché lì la storia non è noiosa per niente!

Insomma per finire come modello per questa trilogia pensava più a Tolstoj o a Ian Fleming?



Bè ovviamente quello che sto facendo oggi è molto più simile a quello che ha fattoTolstoj, ovvero prendere dei personaggi inventati e metterli dentro la Storia vera, insieme anche a personaggi veri e farli interagire. In passato mi sono decisamente ispirato a Fleming, non c’è dubbio. Del resto penso che lui sia ancora uno dei più grandi scrittori del 900 per la sua invenzione di questo eroe- icona. Parlo dello 007 dei libri, perché quello dei film è un po’ sopra le righe. Comunque in sintesi:sto cercando di scrivere come Tolstoj ma il Mio primo amore resta Fleming.

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view post Posted on 18/12/2014, 21:19

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I romanzi di Follet mi piacciono perché sono emotivi, storici, passionali e intriganti. Io ho letto ad esempio “Pilastri della terra”, e il suo seguito “Mondo senza fine”, e li leggerei ancora. Ti trasportano nel Medioevo con tale realismo che hai l'impressione di fare parte della storia stessa. Sono stata attirata da questi libri per puro caso in biblioteca e li ho presi. Li consiglio a chi piace il periodo storico medioevale. Sono molto ben costruiti, sia per quanto riguarda la trama che i personaggi. Le vicende dei protagonisti si intrecciano molto bene tra di loro e alcune di esse sono molto particolari; Inoltre la storia personale di ciascuno dei protagonisti è molto approfondita. In “mondo senza fine”, si descrive benissimo l’epidemia di peste che ha colpito l’Europa nel 1348, fatto storico realmente accaduto, e che in questo caso si intreccia benissimo con le storie dei personaggi protagonisti.
Un consiglio: non fatevi impressionare dal numero elevato di pagine. Sono tante, ma sono passaggi molto discorsivi, con descrizioni bellissime che leggerete tutte d’un fiato.
 
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