| Ale85LeoSign |
| | Prima di aggiungere qualche riflessione in più sul personaggio, premetto una cosa importante, cioè che, in ogni caso, rispetto la visione altrui e le diverse sensibilità di chi ha voluto condividere la sua visione sul forum (altrimenti questa discussione non avrebbe senso, non trovate? ) perchè per mia personale esperienza, attraverso un lungo percorso ancora in atto, sotto certi profili Severus è stata la chiave per aprire diverse serrature del mio inconscio e imparare a conoscere meglio non solo lui, ma anche me stessa. E' una riflesssione un po' a scoppio ritardato, ma alle cose è sempre bello arrivarci da soli, tanto per stare in tema di traguardi
Inizialmente Severus mi sembrava un personaggio troppo severo, quasi incomprensibile; una figura troppo lontana dalla mia visione della vita. Poi ho trovato tante risposte, tante visioni differenti di lui in questi anni, e la mia visione di lui si è ampliata, tanto da portarmi a scrivere addirittura la sua introspezione.
Fatta questa premessa, volevo aggiungere una riflessione riguardo alla mancanza di felicità di questo personaggio, cosa che esalta molto il suo coraggio indomito di continuare ad avanzare, per quanto difficile sia il suo percorso, ma dall'altra parte lo rende triste e un po' al limite dell'umano. Indubbiamente il concetto di felicità è diverso dal nostro che desideriamo la felicità con la F maiuscola, lo vedrei qualcosa di estremamente riservato e di ridimensionato all'evoluzione che ha avuto la sua vita. Concependolo in questo modo riesco a immaginarmi piccoli episodi della vita di Severus come spia, soprattutto a Hogwarts, dove lo immagino ad accennare un tiepido sorriso nell'ombra di fronte ai progressi di Harry, o a una parola gentile di Minerva o ad altre piccole cose di cui era comunque fatto il suo mondo.
E, al di là della severità e della rigidità che si era imposto, la cosa che trovo irresistibile nel personaggio sono proprio i momenti in cui "cede", in cui si aprono piccoli spiragli nel manto impenetrabile di oscura e austera compostezza che lo avvolge, rivelando la sua profonda natura umana. Un modo di essere che ne incrina l'apparente perfezione e lo ridimensiona su un piano umano. Quindi, sì, secondo me, cercando di cogliere le sfuggevoli sfumature del personaggio (un po' come percepire le venature di bianco in una lastra di marmo nero. In certi casi è molto difficile), in qualcosa Severus doveva trovare dei piccoli sprazzi di felicità, delle piccole soddisfazioni personali, al di là dello Scopo e del Traguardo verso il quale procedeva senza esitazioni. Non erano queste a sorreggerlo, proprio perchè non sarebbero mai state abbastanza e il suo inziale desiderio di Felicità era morto per sempre, ma aprivano spiragli di umanità e tracce di sentimenti racchiusi nel profondo, ma ancora ardenti e pulsanti come la sua determinazione a combattere.CITAZIONE Per quanto riguarda l’ aiuto e il conforto esso nasconde spesso la compassione e la compassione Severus non può accettarla, non la sopporta, anzi la detesta: orgoglio e dignità sono la sua stella polare. Una immensa dignità che gli permette di superare l'abisso della solitudine e dell'abbandono. Hm... penso che ogni cosa possa avere più punti di vista, positivi e negativi. L'aiuto e il conforto, visti positivamente, sono e restano tali e non sempre racchiudono "compassione" ma, calandomi nei panni dell'essere umano che sta a guardare il dolore di un altro (cosa molto difficile da sopportare, in cui ci si sente tremendamente impotenti in certi casi) ciò che emerge è altro dolore, quindi accettazione, condivisione e comprensione, nel limite del soggettivo e del nostro istinto a proteggerci e a fuggire dal dolore.
Ma dal punto di vista di Severus è facile che questi sentimenti buoni assumano tratti negativi, a partire dalla sua paura di amare, e dal suo voler tenere a tutti costi lontani gli altri. Ma anche questo, cercando di calarmi nei suoi panni, è comprensibile, tenendo buona la possibilità di attingere qualcosa dal mio personale. Partiamo da un'infanzia difficile: l'iniziale "Mondo" che ti si presenta davanti agli occhi ti appare come qualcosa di pauroso, in cui le due figure-pilastro della tua vita litigano tra di loro e tuo padre ti da del mostro; segue una gioventù difficile, in cui la notoria combriccola di bulletti ti prende di mira e il loro Capetto finisce per portarsi via la tua unica amica che segretamente amavi. La tua fiducia verso il resto del mondo è nata storta e ha proseguito a incrinarsi, così come la tua volontà di vedere nelle altre persone un potenziale e positivo "aiuto" o "conforto". In questo caso inizi a vedere delle crepe nelle persone, da cui affiorano cattivi propositi e pensieri malvagi dai quali non devi far altro che difenderti oltre a doverti difendere da te stesso e da quegli errori che hanno portato a uccidere definitivamente la Felicità.
Sono ferite del passato, ma equivalgono a cicatrici che restano per sempre. Penso che Severus, sì, sia un uomo orgoglioso, indubbiamente, ma che, come tale, si arricchisca anche di sfumature di imperfezione, come tutti noi, che lo rendono, come ho già detto, umano e fallibile. Di fronte a Lily in pericolo di vita Severus, ad esempio, rinuncia al suo orgoglio e chiede aiuto a Silente, senza pensarci due volte. Nelle mie fiction, per citare la mia personale visione, Severus a volte si preoccupa, si arrabbia, senza far volare banchi o studenti, ma ciò che traspare da lui è qualcosa di diverso dalla solita cortina di fumo che lo circonda. Traspare che qualcosa gli arde dentro e affiora dai suoi occhi o dalle sue azioni quando in ballo c'è qualcosa che gli sta a cuore. Non credo che sia questione di dignità, non in un senso così rigoroso, almeno. L'orgoglio c'è, è indubbio, ma di base credo che ci sia sempre quel tenere le distanze dagli altri, da quel mondo che si è mostrato a lui con un'oscurità che non se n'è mai andata via del tutto da Severus, che l'ha accolto solo con dolore, scherno e umiliazioni, portandolo a cercare la solitudine non solo come espiazione di colpe imperdonabili, ma anche come rifugio personale da una realtà che comunque era stata molto dura con lui, fin dai "primi passi".
Se Severus avesse avuto (e si fosse concesso) una seconda possibilità, forse, come Harry, avrebbe capito che l'aiuto degli altri e la vicinanza di amici non equivalgono solo a compassione e sofferenze, ma anche a condivisione. Ma questo è un mondo a parte, che, però, per fortuna si può riscoprire attraverso le fanfiction! ;D
Con tutto quel che ho detto sia chiaro che non voglio sminuire il personaggio, anzi, come ho già detto sono anche le sue imperfezioni ad esaltarlo e a farcelo sentire più vicino. Il coraggio di vivere, sì, ma anche il coraggio di sacrificarsi e di sopportare il dolore che comporta quel sacrificio. L'eroe solitario con un grande spirito di romantico sacrificio, indubbiamente, ma pur sempre ridimensionato da tutti i tasselli, perfetti e incrinati, che lo compongono
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