Il Calderone di Severus

I nostri Severus, Confronto tra le nostre visioni di Severus: uno, nessuno, centomila

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view post Posted on 20/4/2013, 15:10
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UNA MASCHERA COME SCUDO

La maschera è un tema delicato e scottante quando si parla dell’anima di Severus.
Mi auguro che qualcuno abbia voglia di discutere a questo proposito. La maschera che si è obbligato a portare è il perno intorno al quale gira tutta la vita e gli eventi che lo coinvolgono.

Questi due brani di Ida sono talmente belli ed esplicativi che non posso fare a meno di citarli come premessa alle frasi che ciascuna di noi ha scritto sull’argomento Maschera.


Le maschere di Severus


Sono tante le maschere che Severus indossa e da così lungo tempo che il suo stesso volto è diventato una maschera di gelido pallore impenetrabile, che nega ogni sua umana emozione e cela la sua incessante sofferenza impedendo a chiunque di avvicinarsi a lui.
È una maschera che lo difende dal mondo, forgiata dall’Occlumanzia e da una ferrea determinazione a compiere il proprio dovere espiando imperdonabili colpe, ma che lo relega nella fredda, buia e silenziosa solitudine del suo sotterraneo.
V’è la maschera dell’odio e del disgusto che, rendendolo sgradito agli altri, scava una trincea di rifiuto intorno a lui, attirandogli lo stesso odio e disprezzo che sembra voler riversare sugli altri, ma che, invece, riserva solo a se stesso.
È l’odio per sé che rende cupo e profondo il nero dei suoi occhi; è il disgusto per i propri errori che stringe le sue labbra sottili in una smorfia perenne; è il disprezzo per sé che lo spinge a rifuggire ogni calore umano, che non ritiene di meritare.
La maschera del Mangiamorte è di freddo e scintillante argento: inchioda il dovere sul suo volto pallido e trasforma lacrime non piante in acuminati cristalli che straziano la sua carne.
La maschera dell’inganno, della menzogna dell’Occlumanzia, dello scherno verso tutti si intercambiano con le altre dando vita ad una recita terribile ed infinita in cui Severus è irrimediabilmente intrappolato e rischia di perdere la propria umanità.
(E anche qui le sottolineature sono essenziali...)


Severus Occlumante



Severus è l’uomo che impone a Silente di non rivelare mai, a nessuno, la parte migliore di se stesso; è l’uomo che per tutta la vita recita una parte che lo separa da se stesso, dalla sua vera identità ed intima essenza; è la spia che per anni si prepara ad affrontare Voldemort e diventa maestro insuperabile nell’arte dell’Occlumanzia per riuscire a mentire al miglior Legilimante del mondo magico.
Mentire all’Oscuro Signore significa però saper controllare in modo perfetto pensieri e ricordi e dominare le proprie emozioni; significa anche imparare a negarle, a diventare l’uomo gelido e imperturbabile, dallo sguardo nero e vuoto, che Severus dimostra di saper essere alla perfezione; significa saper controllare i propri ricordi celandoli nel profondo dell’anima, modificarli per sostenere la verità della bugia, deturparli e infangarli per ingannare perfino se stesso.
Questa è l’Occlumanzia che Severus deve applicare per riuscire a mentire all’Oscuro Signore.
Ma per far questo Severus deve rinunciare alla sua umanità, rischiando di perdere i suoi ricordi e perfino se stesso.
Per compiere il suo dovere ed espiare le sue colpe anelando ad un inarrivabile perdono.


E' una sottolineatura unica, lo so, ma credo che questa sia l'essenza più vera e importante del mio "Severus delle Maschere": l'uomo che per il dovere e l'espiazione delle colpe riesce a negare se stesso e la propria umanità. L'eroe dall'infinito coraggio che sa distruggere se stesso per il bene superiore perseguito da Silente.

di Ida59

**************************



Non ho voluto o potuto fare un collage delle frasi, ciascuna esprime, in modo diverso e con diversa prospettiva, questo tema drammatico che rende Severus ancora più caro al nostro cuore. E l'amore ciascuno lo manifesta a suo modo. Le parole sono tutte vostre, io ho soltanto scelto le frasi adatte all'argomento.



Per dovere indossa la maschera che nega la sua umanità e cela la sua sofferenza: per mentire all’Oscuro Signore controlla in modo perfetto le proprie emozioni, arrivando a negarle, rinunciando alla propria umanità per diventare gelido e imperscrutabile. (Ida59)

Si isola dal mondo superficiale, costretto a convivere con terribili fantasmi, capace di sentimenti forti, da eroe romantico ma costretto a reprimerli. (Earendil)

Severus si costringe a non far trapelare nulla. Non una sola volta si svela, nella convinzione che mai sarebbe compreso: maschera la sua anima e i suoi sentimenti.(chiara53)

Per conoscerti bisogna strapparti lembi di pelle fino ad arrivare all’anima che tanto bene nascondi. (KnightOfCydonia)

Severus è il gelo del suo sguardo e della sua anima sigillata al mondo intero.(Ellyson)

Il suo aspetto dark, essere nero nell'anima, in realtà è solo una maschera con cui ha dovuto convivere da sempre: la maschera è la sua forza, il suo modo di difendersi da una realtà che lo ha sempre respinto e ferito.
E’ un uomo meraviglioso con indosso una maschera orribile, che usa per tenere a distanza le relazioni umane per paura di poter nuocere ancora a qualcuno. Se qualcuno la facesse cadere Severus apparirebbe per quello che in realtà è. (Stella notturna)

Tra le righe, potrete scovare meglio il suo animo, che a noi è sempre stato chiuso e impossibile da penetrare. (Charlie)

Sono convinta che Severus si emoziona per le cose più semplici, anche se non lo lascia trasparire.(Ailinen)

Ha rivestito la sua corazza, per conservare dentro di sé la giusta percezione del suo valore, isolandosi.(Helèna Velèna)

Severus è incompreso, ma in un certo modo vuole rimanere tale per proteggersi dagli altri.(cccpKobe78)
 
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view post Posted on 20/4/2013, 15:40
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (chiara53 @ 20/4/2013, 16:10) 
Mi auguro che qualcuno abbia voglia di discutere a questo proposito.

Bè, direi che io ho già detto fin troppo, visto la mia visione si chiama "Il Severus delle maschere".
 
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view post Posted on 20/4/2013, 16:21
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CITAZIONE (Ida59 @ 20/4/2013, 16:40) 
CITAZIONE (chiara53 @ 20/4/2013, 16:10) 
Mi auguro che qualcuno abbia voglia di discutere a questo proposito.

Bè, direi che io ho già detto fin troppo, visto la mia visione si chiama "Il Severus delle maschere".

Grazie per l'attenzione che dedichi a questo lavoro.
Il Severus delle maschere è un tributo da parte tua ad un aspetto fondamentale del personaggio Severus.
Mi sono permessa di utilizzarlo, sperando che sia letto dal maggior numero di persone possibile: è talmente bello!
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 21/4/2013, 10:41




CITAZIONE (chiara53 @ 7/3/2013, 19:01) 
CORAGGIO IN TUTTE LE SFUMATURE

Severus è l'uomo del Coraggio: un uomo, onorevole, coerente, dignitoso, leale e degno d’amore.
Severus ha il coraggio del leone.

Egli sa compiere atti orribili per dovere e si può definire coraggio infinito quando un uomo s'annulla fino al sacrificio di sé.
Questa dote di Severus è nascosta ai più, perché è lui stesso a non volerla mostrare; egli è capace di affrontare combattendo il suo ineluttabile destino, fino alla morte: incarna un eroe ideale.

Ma Severus è anche un uomo che ha sbagliato, che deve fronteggiare una realtà sempre estremamente dura, e lo fa con determinazione: questo è segno di grande forza interiore.
Nell'affrontare improvvise situazioni rischiose la sua fermezza e il sangue freddo sono tipiche dei Serpeverde: la sua audacia e lo sprezzo del pericolo farebbero impallidire più di un Grifone.
Pur essendo un uomo stanco, consumato, sa affrontare a testa alta le difficoltà con l’eroismo di chi non vuole morire nutrendo per sé stesso solo disprezzo.
Il suo esempio sprona chi lo ama come noi a tirar fuori il proprio coraggio che a volte ci sembra di aver perduto.

Visto che nessuno comincia porto in tavola io qualche riflessione che mi è venuta leggendo il raggruppamento di riflessioni riguardo al coraggio.
Un aspetto riguardo al coraggio di Severus che mi è venuto in mente ora, riflettendo, è che il suo coraggio sta anche nel riuscire a vivere senza la felicità. Nel nostro quotidiano tutti quanti amiamo vivere facendo cose o a fianco di persone che ci rendono felici, che creano un ambiente, un'atmosfera serena, in cui ci sentiamo bene. E se ci sono dei problemi, certo, li affrontiamo, ma, in ogni caso, quel che facciamo è anche cercare qualcosa di esterno al problema, o anche di interno (il famoso lato positivo), che ci faccia tornare su quella corrente positiva che non solo alimenta la nostra forza e la nostra determinazione, ma ci sprona a sperare e a credere in noi stessi.
Ora, quel che mi lascia perplessa è la capacità di Severus, durante la guerra e i momenti più bui in cui si è trovato, di riuscire ad andare avanti nella completa oscurità. (Cosa che, figurativamente, è molto difficile: avanzare nel buio più totale, oltre a darti un senso di irrealtà, di uno spazio senza confini, ti spaventa, perchè non hai alcun punto di riferimento, neanche un lumicino!)
Forse sono io che non colgo, ancora una volta, le sfumature del personaggio o i momenti di felicità che in qualche modo aveva conservato dentro di sè, ma la mia impressione è che comunque lui vivesse quasi sempre nella costante oscurità.
Insomma, io provo a immaginarlo, chessò, la sera prima di un incontro con Voldermort e gli altri Mangiamorte, nel mantenere la calma, la padronanza di sè, e senza pensare che la sua vita poteva essere spezzata da un momento all'altro.
Insomma, hai davanti Voldemort, non una Puffola Pigmea, e non è che ci vai saltellando di gioia, ma è una cosa tremenda, devi stare attento a come parli, a come ti atteggi e persino a cosa pensi, perchè sulla scacchiera sai di non ricoprire solo il ruolo di pedina, ma anche di giocatore molto importante. Un giocatore che gioca sia per i bianchi che per i neri e che deve quindi saper fare molto bene la sua parte di "camaleonte", sia da una parte che dall'altra, senza poter commettere passi falsi a differenza di altri.
Da persona quasi-normale che sono a me sarebbe scoppiata una vena la sera stessa solo per la tensione.
Certo, qui abbiamo davanti un personaggio che è sopra le righe: coraggioso con una grande forza interiore, come siamo concordi tutti, un abilissimo Occlumante e una persona che non ha più il cuore sul bavero ma che è completamente padrona di sè, delle proprie emozioni e del proprio self-controll.

Però, tornando al mio però iniziale, la mia domanda torna sempre lì e se ce l'avessi davanti mi piacerebbe porgliela: a che cosa ti appigli, Severus, per alzarti e muoverti verso tutta questa oscurità e affrontarla? Come si fa a vivere sapendo che sia quei bianchi che quei neri per cui combatti non ti riconoscono nulla e che, soprattutto, tutto ciò che fai non ti porta nessuna soddisfazione ma, anzi, ti mette in molte situazioni in pericolo di vita?
E quando ti ritrovi da solo e stai male, il dolore diventa quasi insopportabile, che cos'è che lo lenisce o che, comunque, ti permette di avere abbastanza forza per affrontarlo per risollevarti e tornare a combattere?
Non c'è nessuno che ti tende la mano, e noi tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti nei momenti più bui, anche solo che ci dica qualcosa di incoraggiante, ma in questo caso tu sei completamente solo.

Di che cos'è fatta la felicità di un uomo che vive così? Ma, soprattutto, esiste ancora?

 
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view post Posted on 21/4/2013, 10:54

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Bellissima riflessione, Ale.
Bellissima e commovente. :wub:

Io provo a darti la mia risposta, ma sono certa ognuno avrà la propria.

Credo che si riassuma in una sola parola: traguardo.
Severus si aggrappa a quello, al compimento della missione, alla distruzione totale di Voldemort.
Nel più completo dolore, nella completa oscurità che non dà appigli, sa che comunque prima o poi ci sarà una fine e che molto probabilmente coinciderà con la sua di fine. Sa che una delle due formazioni - bianchi o neri, per rimanere negli scacchi - prima o poi vincerà.

Un po' come uno scalatore. Se pensa costantemente a quanto lo separa dalla mèta farà di quella scalata un incubo. Se pensa invece alla conquista del traguardo, se vive per quell'atto e non si fa atterrire dal cammino in mezzo, allora procederà sicuro.

Spero di essere stata abbastanza comprensibile. :unsure:
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 21/4/2013, 11:21




CITAZIONE (pingui79 @ 21/4/2013, 11:54) 
Bellissima riflessione, Ale.
Bellissima e commovente. :wub:

Io provo a darti la mia risposta, ma sono certa ognuno avrà la propria.

Grazie, Kià, sì, poi la cosa interessante è anche mettere a confronto le proprie idee e le proprie visioni diverse, dalle quali possono emergere aspetti che, noi da soli, possiamo non aver "visto" subito. Come in questo caso.
CITAZIONE
Credo che si riassuma in una sola parola: traguardo.
Severus si aggrappa a quello, al compimento della missione, alla distruzione totale di Voldemort.
Nel più completo dolore, nella completa oscurità che non dà appigli, sa che comunque prima o poi ci sarà una fine e che molto probabilmente coinciderà con la sua di fine. Sa che una delle due formazioni - bianchi o neri, per rimanere negli scacchi - prima o poi vincerà.

Un po' come uno scalatore. Se pensa costantemente a quanto lo separa dalla mèta farà di quella scalata un incubo. Se pensa invece alla conquista del traguardo, se vive per quell'atto e non si fa atterrire dal cammino in mezzo, allora procederà sicuro.

Spero di essere stata abbastanza comprensibile. :unsure:

Hm... ora che mi ci hai fatto pensare (lo sapevo che qualcosa mi era sfuggito!), credo anch'io che Severus avanzasse retto anche da questo traguardo, che forse si può associare anche al "dovere".
Però questo pensiero, se da un lato è incoraggiante, dall'altro è terrificante.
Non è una ricerca della felicità (a patto che la felicità di Severus non coincidesse con la data della sua morte, pensiero orribile che non voglio fare, il suo unico modo per rivedere nuovamente Lily. Visione molto Rowlinghiana che non mi piace fare, sopratttutto nei confronti di Severus) ma mi sembra portare avanti un dovere, qualcosa di impersonale e freddo. E' un traguardo che può essere rappresentato da un trofeo di freddo metallo, non dall'abbraccio caldo di una persona a cui si vuole bene.
E il Severus adulto, secondo me, dopo aver sbagliato, è perfettamente conscio di ciò che ha perso, quindi il retrogusto di quel traguardo deve essere ancora più amaro e sofferto, perchè comunque non corrisponde alla realizzazione del suo vero e umano desiderio.

Per dirla in parole povere: la morte è un concetto spaventoso, è la fine nel senso vero della parola, mentre la vita, per quante difficoltà racchiuda, è piena di possibilità. Possibilità che comunque Severus si nega per poter portare a termine questo famoso dovere.

Qual'è la consolazione, l'appagamento, la felicità che lo risolleva? Dove sono i sentimenti? E' tutto racchiuso solo in un asettico principio? In un misurato dovere privo di emozioni?
Forse mi è sfuggito qualcosa della tua risposta, Kià, oppure semplicemente non l'ho compresa del tutto, ma anche raggiungendo un traguardo, vincendo la nostra medaglia, dov'è, per Severus, la parte in cui condividiamo la nostra gioia con degli amici, che ci sentiamo soddisfatti di noi stessi e ripagati dalle fatiche compiute sia per noi che per altri (che, nel caso di Severus, saranno gli unici a beneficiare di tutti i suoi sforzi)?
Da qui odio profondo per la Rowling per la fine che gli ha fatto fare, in silenzio, soffocato dal proprio sangue sul pavimento sporco della Stamberga Strillante :angry: :( :cry:
Ma prima del traguardo, quel lungo percorso oscuro irto di ostacoli, che lo fa soffrire, che lo ferisce e che a volte lo fa crollare in ginocchio, è rischiarato soltanto dal flebile lumicino della Fine? La felicità è davvero morta alle sue spalle?
 
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view post Posted on 21/4/2013, 11:34

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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 21/4/2013, 12:21) 

Qual'è la consolazione, l'appagamento, la felicità che lo risolleva? Dove sono i sentimenti? E' tutto racchiuso solo in un asettico principio? In un misurato dovere privo di emozioni?
Forse mi è sfuggito qualcosa della tua risposta, Kià, oppure semplicemente non l'ho compresa del tutto, ma anche raggiungendo un traguardo, vincendo la nostra medaglia, dov'è, per Severus, la parte in cui condividiamo la nostra gioia con degli amici, che ci sentiamo soddisfatti di noi stessi e ripagati dalle fatiche compiute sia per noi che per altri (che, nel caso di Severus, saranno gli unici a beneficiare di tutti i suoi sforzi)?
Da qui odio profondo per la Rowling per la fine che gli ha fatto fare, in silenzio, soffocato dal proprio sangue sul pavimento sporco della Stamberga Strillante :angry: :( :cry:
Ma prima del traguardo, quel lungo percorso oscuro irto di ostacoli, che lo fa soffrire, che lo ferisce e che a volte lo fa crollare in ginocchio, è rischiarato soltanto dal flebile lumicino della Fine? La felicità è davvero morta alle sue spalle?

Uh, che domandone da dolorimetro!
No, non ti è sfuggito nulla.

Semplicemente la parte della condivisione per Severus secondo me non c'è.

Questo nel progetto dalla Rowiling, che avrebbe così chiuso il cerchio nel punto massimo, come prevede il copione dell'eroe solitario.

Nel mio personale progetto, invece, nel mio universo parallelo dove i personaggi non sono solo carta ed inchiostro, il dolorimetro l'ho abolito. Anzi, l'ha abolito Severus stesso. :D
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 20/4/2013, 17:21) 
Grazie per l'attenzione che dedichi a questo lavoro.
Il Severus delle maschere è un tributo da parte tua ad un aspetto fondamentale del personaggio Severus.
Mi sono permessa di utilizzarlo, sperando che sia letto dal maggior numero di persone possibile: è talmente bello!

Sei stata gentilissima e ti ringrazio molto: per me è una cosa davvero importante, cui tengo moltissimo, perchè quello è proprio il "mio" adorato Severus, la sua vera e profonda essenza. :lovelove:

Edited by Ida59 - 31/8/2015, 14:31
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 21/4/2013, 11:42




CITAZIONE (pingui79 @ 21/4/2013, 12:34) 
Uh, che domandone da dolorimetro!
No, non ti è sfuggito nulla.

Semplicemente la parte della condivisione per Severus secondo me non c'è.

Questo nel progetto dalla Rowiling, che avrebbe così chiuso il cerchio nel punto massimo, come prevede il copione dell'eroe solitario.

Nel mio personale progetto, invece, nel mio universo parallelo dove i personaggi non sono solo carta ed inchiostro, il dolorimetro l'ho abolito. Anzi, l'ha abolito Severus stesso. :D


Ehhh, lo so, ma nel caso di Severus ci sta tutta :lol: (inclusa l'istituzione del Dolorimetro promossa dalla nostra Founder :lol:).

Comunque, ho ancora qualcosina da risponderti, ma adesso sono di fretta, quindi ti rispondo con calma quando torno ;D
 
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view post Posted on 21/4/2013, 11:54
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CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 21/4/2013, 12:21) 
Hm... ora che mi ci hai fatto pensare (lo sapevo che qualcosa mi era sfuggito!), credo anch'io che Severus avanzasse retto anche da questo traguardo, che forse si può associare anche al "dovere".
Però questo pensiero, se da un lato è incoraggiante, dall'altro è terrificante.
Non è una ricerca della felicità (a patto che la felicità di Severus non coincidesse con la data della sua morte, pensiero orribile che non voglio fare, il suo unico modo per rivedere nuovamente Lily. Visione molto Rowlinghiana che non mi piace fare, sopratttutto nei confronti di Severus) ma mi sembra portare avanti un dovere, qualcosa di impersonale e freddo. E' un traguardo che può essere rappresentato da un trofeo di freddo metallo, non dall'abbraccio caldo di una persona a cui si vuole bene.
E il Severus adulto, secondo me, dopo aver sbagliato, è perfettamente conscio di ciò che ha perso, quindi il retrogusto di quel traguardo deve essere ancora più amaro e sofferto, perchè comunque non corrisponde alla realizzazione del suo vero e umano desiderio.

Per dirla in parole povere: la morte è un concetto spaventoso, è la fine nel senso vero della parola, mentre la vita, per quante difficoltà racchiuda, è piena di possibilità. Possibilità che comunque Severus si nega per poter portare a termine questo famoso dovere.

Qual'è la consolazione, l'appagamento, la felicità che lo risolleva? Dove sono i sentimenti? E' tutto racchiuso solo in un asettico principio? In un misurato dovere privo di emozioni?
Forse mi è sfuggito qualcosa della tua risposta, Kià, oppure semplicemente non l'ho compresa del tutto, ma anche raggiungendo un traguardo, vincendo la nostra medaglia, dov'è, per Severus, la parte in cui condividiamo la nostra gioia con degli amici, che ci sentiamo soddisfatti di noi stessi e ripagati dalle fatiche compiute sia per noi che per altri (che, nel caso di Severus, saranno gli unici a beneficiare di tutti i suoi sforzi)?
Da qui odio profondo per la Rowling per la fine che gli ha fatto fare, in silenzio, soffocato dal proprio sangue sul pavimento sporco della Stamberga Strillante :angry: :( :cry:
Ma prima del traguardo, quel lungo percorso oscuro irto di ostacoli, che lo fa soffrire, che lo ferisce e che a volte lo fa crollare in ginocchio, è rischiarato soltanto dal flebile lumicino della Fine? La felicità è davvero morta alle sue spalle?

Già, terrificante...
Ed è proprio in questo che sta l’infinto coraggio di Severus, secondo me: vivere una vita che sa a priori essere priva di felicità e compiere il suo dovere, fino in fondo, per redimere le proprie colpe. E' una vita di sofferenza e solitudine cercate e volute, per espiare e punirsi, certo di non meritare null'altro. Non cerca la felicità perche non ritiene sia più suo diritto averla. Non ha paura della morte, ma neppure la cerca: sa che metterà fine alla sua sofferenza, ma anche alla sua possibilità di redenzione.
Più eroe tragico-romantico di così non si può... :cry: :lovelove: :cry:


Edited by Ida59 - 31/8/2015, 14:31
 
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view post Posted on 21/4/2013, 14:43
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La mia risposta non era pronta, arriva tardivamente, ma la propongo ugualmente. Ho dovuto uscire per pranzo e non ce l’ho fatta a postarla in tempo. ;)

CITAZIONE
Però, tornando al mio però iniziale, la mia domanda torna sempre lì e se ce l'avessi davanti mi piacerebbe porgliela: a che cosa ti appigli, Severus, per alzarti e muoverti verso tutta questa oscurità e affrontarla? Come si fa a vivere sapendo che sia quei bianchi che quei neri per cui combatti non ti riconoscono nulla e che, soprattutto, tutto ciò che fai non ti porta nessuna soddisfazione ma, anzi, ti mette in molte situazioni in pericolo di vita?
E quando ti ritrovi da solo e stai male, il dolore diventa quasi insopportabile, che cos'è che lo lenisce o che, comunque, ti permette di avere abbastanza forza per affrontarlo per risollevarti e tornare a combattere?
Non c'è nessuno che ti tende la mano, e noi tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti nei momenti più bui, anche solo che ci dica qualcosa di incoraggiante, ma in questo caso tu sei completamente solo.

Di che cos'è fatta la felicità di un uomo che vive così? Ma, soprattutto, esiste ancora?

E' molto interessante quello che hai scritto, ma le domande che poni sono davvero degne di più di una riflessione.
Ho cercato, come hai fatto tu, di entrare in quella specie di vita e in quelle azioni da compiere a tutti i costi e anch'io mi sono chiesta perché compierle e come fa Severus a vivere.
Ci sono momenti nella vita di Severus in cui credo che anche lui, come ogni essere umano si sia sfogato e abbia magari spaccato tutto quello che aveva intorno, per rabbia, per volontà di autodistruzione, per fare del male a qualcosa anziché a qualcuno, nel chiuso delle sue stanze insonorizzate, ben inteso. Ma una cosa è forte e potente in lui: il senso del dovere, lo scopo che si è prefisso, e quello deve raggiungerlo, deve farlo, perché è un obbligo ineludibile che ha preso con se stesso e a quello non può e non verrà meno, mai.
Questa potrebbe essere la motivazione, la spinta ad andare avanti, in gara con se stesso e verso lo scopo che ha fermamente promesso di raggiungere: quello è tutta la sua vita, anzi quello giustifica il suo restare vivo.
Per quanto riguarda l’ aiuto e il conforto esso nasconde spesso la compassione e la compassione Severus non può accettarla, non la sopporta, anzi la detesta: orgoglio e dignità sono la sua stella polare. Una immensa dignità che gli permette di superare l'abisso della solitudine e dell'abbandono.
Non è un discorso conclusivo e completo quello che mi sono permessa di fare, ma è quello che la mia sensibilità e le mie esperienze di vita mi suggeriscono, perché dico la verità, anch'io a volte sono Severus, a volte a costo di sacrifici non vengo meno ai doveri che mi sono imposta. Lui da eroe romantico quale è fa la stessa cosa moltiplicandola per mille.
Io cerco di rendere più felice e più dolce la sua storia è per lui che invento storie, per ripagarlo e ringraziarlo di esistere.
 
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view post Posted on 21/4/2013, 14:49
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CITAZIONE (chiara53 @ 21/4/2013, 15:43) 
Per quanto riguarda l’ aiuto e il conforto esso nasconde spesso la compassione e la compassione Severus non può accettarla, non la sopporta, anzi la detesta: orgoglio e dignità sono la sua stella polare. Una immensa dignità che gli permette di superare l'abisso della solitudine e dell'abbandono.

Concordo in pieno.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 21/4/2013, 21:12




Prima di aggiungere qualche riflessione in più sul personaggio, premetto una cosa importante, cioè che, in ogni caso, rispetto la visione altrui e le diverse sensibilità di chi ha voluto condividere la sua visione sul forum (altrimenti questa discussione non avrebbe senso, non trovate? :)) perchè per mia personale esperienza, attraverso un lungo percorso ancora in atto, sotto certi profili Severus è stata la chiave per aprire diverse serrature del mio inconscio e imparare a conoscere meglio non solo lui, ma anche me stessa. E' una riflesssione un po' a scoppio ritardato, ma alle cose è sempre bello arrivarci da soli, tanto per stare in tema di traguardi ;)

Inizialmente Severus mi sembrava un personaggio troppo severo, quasi incomprensibile; una figura troppo lontana dalla mia visione della vita. Poi ho trovato tante risposte, tante visioni differenti di lui in questi anni, e la mia visione di lui si è ampliata, tanto da portarmi a scrivere addirittura la sua introspezione.

Fatta questa premessa, volevo aggiungere una riflessione riguardo alla mancanza di felicità di questo personaggio, cosa che esalta molto il suo coraggio indomito di continuare ad avanzare, per quanto difficile sia il suo percorso, ma dall'altra parte lo rende triste e un po' al limite dell'umano. Indubbiamente il concetto di felicità è diverso dal nostro che desideriamo la felicità con la F maiuscola, lo vedrei qualcosa di estremamente riservato e di ridimensionato all'evoluzione che ha avuto la sua vita.
Concependolo in questo modo riesco a immaginarmi piccoli episodi della vita di Severus come spia, soprattutto a Hogwarts, dove lo immagino ad accennare un tiepido sorriso nell'ombra di fronte ai progressi di Harry, o a una parola gentile di Minerva o ad altre piccole cose di cui era comunque fatto il suo mondo.

E, al di là della severità e della rigidità che si era imposto, la cosa che trovo irresistibile nel personaggio sono proprio i momenti in cui "cede", in cui si aprono piccoli spiragli nel manto impenetrabile di oscura e austera compostezza che lo avvolge, rivelando la sua profonda natura umana. Un modo di essere che ne incrina l'apparente perfezione e lo ridimensiona su un piano umano.
Quindi, sì, secondo me, cercando di cogliere le sfuggevoli sfumature del personaggio (un po' come percepire le venature di bianco in una lastra di marmo nero. In certi casi è molto difficile), in qualcosa Severus doveva trovare dei piccoli sprazzi di felicità, delle piccole soddisfazioni personali, al di là dello Scopo e del Traguardo verso il quale procedeva senza esitazioni.
Non erano queste a sorreggerlo, proprio perchè non sarebbero mai state abbastanza e il suo inziale desiderio di Felicità era morto per sempre, ma aprivano spiragli di umanità e tracce di sentimenti racchiusi nel profondo, ma ancora ardenti e pulsanti come la sua determinazione a combattere.


CITAZIONE
Per quanto riguarda l’ aiuto e il conforto esso nasconde spesso la compassione e la compassione Severus non può accettarla, non la sopporta, anzi la detesta: orgoglio e dignità sono la sua stella polare. Una immensa dignità che gli permette di superare l'abisso della solitudine e dell'abbandono.

Hm... penso che ogni cosa possa avere più punti di vista, positivi e negativi. L'aiuto e il conforto, visti positivamente, sono e restano tali e non sempre racchiudono "compassione" ma, calandomi nei panni dell'essere umano che sta a guardare il dolore di un altro (cosa molto difficile da sopportare, in cui ci si sente tremendamente impotenti in certi casi) ciò che emerge è altro dolore, quindi accettazione, condivisione e comprensione, nel limite del soggettivo e del nostro istinto a proteggerci e a fuggire dal dolore.

Ma dal punto di vista di Severus è facile che questi sentimenti buoni assumano tratti negativi, a partire dalla sua paura di amare, e dal suo voler tenere a tutti costi lontani gli altri. Ma anche questo, cercando di calarmi nei suoi panni, è comprensibile, tenendo buona la possibilità di attingere qualcosa dal mio personale.
Partiamo da un'infanzia difficile: l'iniziale "Mondo" che ti si presenta davanti agli occhi ti appare come qualcosa di pauroso, in cui le due figure-pilastro della tua vita litigano tra di loro e tuo padre ti da del mostro; segue una gioventù difficile, in cui la notoria combriccola di bulletti ti prende di mira e il loro Capetto finisce per portarsi via la tua unica amica che segretamente amavi.
La tua fiducia verso il resto del mondo è nata storta e ha proseguito a incrinarsi, così come la tua volontà di vedere nelle altre persone un potenziale e positivo "aiuto" o "conforto". In questo caso inizi a vedere delle crepe nelle persone, da cui affiorano cattivi propositi e pensieri malvagi dai quali non devi far altro che difenderti oltre a doverti difendere da te stesso e da quegli errori che hanno portato a uccidere definitivamente la Felicità.

Sono ferite del passato, ma equivalgono a cicatrici che restano per sempre.
Penso che Severus, sì, sia un uomo orgoglioso, indubbiamente, ma che, come tale, si arricchisca anche di sfumature di imperfezione, come tutti noi, che lo rendono, come ho già detto, umano e fallibile.
Di fronte a Lily in pericolo di vita Severus, ad esempio, rinuncia al suo orgoglio e chiede aiuto a Silente, senza pensarci due volte.
Nelle mie fiction, per citare la mia personale visione, Severus a volte si preoccupa, si arrabbia, senza far volare banchi o studenti, ma ciò che traspare da lui è qualcosa di diverso dalla solita cortina di fumo che lo circonda. Traspare che qualcosa gli arde dentro e affiora dai suoi occhi o dalle sue azioni quando in ballo c'è qualcosa che gli sta a cuore.
Non credo che sia questione di dignità, non in un senso così rigoroso, almeno.
L'orgoglio c'è, è indubbio, ma di base credo che ci sia sempre quel tenere le distanze dagli altri, da quel mondo che si è mostrato a lui con un'oscurità che non se n'è mai andata via del tutto da Severus, che l'ha accolto solo con dolore, scherno e umiliazioni, portandolo a cercare la solitudine non solo come espiazione di colpe imperdonabili, ma anche come rifugio personale da una realtà che comunque era stata molto dura con lui, fin dai "primi passi".

Se Severus avesse avuto (e si fosse concesso) una seconda possibilità, forse, come Harry, avrebbe capito che l'aiuto degli altri e la vicinanza di amici non equivalgono solo a compassione e sofferenze, ma anche a condivisione. Ma questo è un mondo a parte, che, però, per fortuna si può riscoprire attraverso le fanfiction! ;D

Con tutto quel che ho detto sia chiaro che non voglio sminuire il personaggio, anzi, come ho già detto sono anche le sue imperfezioni ad esaltarlo e a farcelo sentire più vicino.
Il coraggio di vivere, sì, ma anche il coraggio di sacrificarsi e di sopportare il dolore che comporta quel sacrificio. L'eroe solitario con un grande spirito di romantico sacrificio, indubbiamente, ma pur sempre ridimensionato da tutti i tasselli, perfetti e incrinati, che lo compongono ;)
 
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view post Posted on 21/4/2013, 21:30
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I ♥ Severus


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Belle e profonde considerazioni.
 
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view post Posted on 21/4/2013, 22:42
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Hai scritto impressioni, sentimenti e considerazioni stupende. Umanità è la parola più bella: sì, Severus è umano nel senso più ampio del termine. O almeno nelle mie storie è così.
 
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