| Deduzione #300 fornita da Salvatore
Lettera A Piton ha spiegato chiaramente come si prepara una pozione, non è certo colpa sua se Neville non riesce a prepararla. Inoltre, nonostante i rospi non siano molto popolari fra gli studenti (Harry Potter e la pietra filosofale, cap. 5, pag. 81: “Ecco che cosa farò: ti regalerò un animale. Non un rospo, i rospi sono passati di moda anni fa, ti riderebbero dietro... e i gatti non mi piacciono, mi fanno starnutire. Ti prenderò un gufo. Tutti i ragazzini vogliono i gufi, sono assai utili, portano la posta e tutto il resto”), tutti sappiamo quanto Neville ci tenga al suo rospo (lo cerca nel treno in Harry Potter e la pietra filosofale, cap.6, pag. 102: “Qualcuno bussò alla porta del loro scompartimento: era il ragazzo dal faccione rotondo che Harry aveva superato al binario nove e tre quarti. Sembrava in lacrime. ‘Scusate’ disse, ‘avete mica visto un rospo?’ Quando loro scossero la testa disse in tono lamentoso: ‘L'ho perso! Continua a scappare!’ ‘Vedrai, tornerà’ disse Harry. ‘Sì’ convenne tristemente il ragazzo. ‘Se lo vedete...’E se ne andò. ‘Non capisco perché si preoccupa tanto’ commentò Ron. ‘Se mi fossi portato un rospo avrei provveduto a perderlo prima possibile”; è felice di ritrovarlo: Harry Potter e la pietra filosofale, “‘Oscar!’ gridò Neville al settimo cielo tendendo le mani.” cap.6, pag. 109”). Sicuramente, anche Piton, Legilimante, lo sa. Per questo motivo, il suo comportamento non è altro che un tentativo di spronare Neville ad impegnarsi di più, motivandolo adeguatamente, come ad esempio indurlo ad impegnarsi per salvare qualcosa a cui tiene molto. Infatti, nel prosieguo del capitolo si legge “Tiger e Goyle scoppiarono a ridere alla vista di Neville che sudava mescolando febbrilmente la sua pozione. Hermione gli suggeriva cosa fare a mezza voce, cercando di non farsi vedere né sentire da Piton”. I tentativi di Neville vanno a buon fine senza conseguenze negative per nessuno (“Piton prese il rospo e lo sistemò nella mano sinistra, immerse un cucchiaino nella pozione di Neville, che ora era verde, e ne fece colare alcune gocce nella gola di Oscar. Ci fu un attimo di silenzio, e Oscar deglutì. Poi si udì un piccolo pop, e Oscar il girino si contorse nella mano di Piton. I Grifondoro applaudirono. Piton, irritato, prese una bottiglietta dalla tasca del mantello e versò qualche goccia sul rospo, che ritornò della sua taglia adulta”). Il prof. Piton, infatti, prova la pozione di Neville su Oscar, ben conscio che non potrà avere effetti negativi sull’animale. Infatti, nonostante le numerose illazioni dell’accusa, non ci sono assolutamente prove che le minacce di Piton siano mai state poste in atto e/o abbiano avuto conseguenze negative per alcuno. Piton si è sempre comportato come un buon professore, spronando i suoi studenti a migliorarsi sempre di più, e soprattutto preoccupandosi per la loro incolumità: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, cap.9. pag. 140: "Harry sentì la porta della sala aprirsi di nuovo cigolando, e altri passi avvicinarsi. ‘Preside?’ Era Piton. Harry rimase immobile, con le orecchie tese. ‘Tutto il terzo piano è stato perquisito. Non è lì. E Gazza ha ispezionato le segrete: anche là sotto niente’.‘E la torre di Astronomia? La stanza della professoressa Cooman? La Guferia?’ ‘Tutto controllato...’ ‘Molto bene, Severus. Non che mi aspettassi di trovarlo’").I suoi metodi saranno, forse, un poco bruschi ma, si sa, la vita non è certo meno brusca di lui, anzi. E questo Piton lo sa benissimo.
Deduzione #306 fornita da Salvatore
Lettera C Ennesimo tentativo di screditare il prof. Piton da parte del prof. Lupin, un membro del quartetto che molestava Piton da giovane (Harry Potter e l’Ordine della Fenice, cap. 28, pag. 603 ss. “Tutto bene, Mocciosus?” disse James ad alta voce. Piton reagì così veloce come se si aspettasse un attacco: lasciò cadere la sua borsa, infilò la mano nella sua veste e la sua bacchetta era a mezz’aria quando James urlò, “Expelliarmus!” La bacchetta di Piton volò a dodici piedi in aria con un piccolo tonfo sull’erba dietro di lui. Sirius scoppiò a ridere. “Impedimenta!” disse, puntando la sua bacchetta su Piton, che fu scaraventato a terra accanto alla sua stessa bacchetta.Tutt’intorno gli studenti si erano girati per assistere. Alcuni si erano alzati in piedi e si erano avvicinati. Alcuni guardavano in apprensione, altri divertiti.Piton giaceva ansimante per terra. James e Sirius avanzavano verso di lui, con le bacchette alzate, mentre James avanzava lanciava occhiate dietro la sua spalla alle ragazze sul bordo del lago. Codaliscia ora era in piedi, che guardava bramoso, muovendosi lentamente intorno a Lupin per vedere meglio. “Com’ è andato l’esame, Mocciosus?” disse James. “Lo stavo guardando, il suo naso toccava la pergamena,” disse Sirius malignamente. “Ci saranno dei grossi segni di unto sopra, non saranno capaci di leggere una sola parola.” Molte persone che guardavano scoppiarono a ridere; Piton era chiaramente impopolare. Codaliscia rise sotto i baffi con insistenza; si stava contorcendo, come se fosse stato legato con delle funi invisibili. “Tu – aspetta,” ansimò, fissando James con un’espressione di puro disgusto, “tu – aspetta!” “Aspetta cosa?” disse Sirius freddamente. “Cosa stai per fare, Mocciosus, strofinare su di noi il tuo naso?” Piton rovesciò un fiume di imprecazioni e formule mischiate ma con la sua bacchetta lontana dieci piedi non accadde nulla. “Pulisciti la bocca,” disse James con freddezza. “Gratta e netta!” Immediatamente dalla bocca di Piton uscirono bolle di sapone rosa; la schiuma copriva le sue labbra, facendogli da bavaglio, soffocandolo.”), che lo scherniva, lo derideva, gli faceva fare figure meschine di fronte a tutta la scuola. Inoltre, è conscio dei pessimi rapporti esistenti fra il prof. Piton e Neville. Infine, Lupin, considerato il carattere di Neville, facilmente impressionabile da tutto e tutti, ha giustamente pensato che fosse terrorizzato da un simile comportamento, avente l’unico scopo di cercare di rafforzarlo, e quindi esattamente supposto che il molliccio di Neville si sarebbe tramutato in Piton. Suggerendogli di immaginarlo vestito con gli abiti della nonna, Lupin non voleva far altro che umiliare nuovamente Piton, dinanzi alla sua stessa classe (“Si udì come uno schiocco di frusta. Piton barcollò; ora indossava un lungo abito orlato di pizzo, in testa aveva un alto cappello con sopra un avvoltoio mangiato dalle tarme, e agitava una grossa borsa scarlatta. I ragazzi scoppiarono a ridere”). Appare del tutto logico, alla luce di ciò, che il prof. Piton, venuto a sapere di tutto questo, non ne sia propriamente felice e reagisca come un normale essere umano, ferito ed umiliato da tutti senza alcun motivo (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, cap. 8, pag. 120: “Piton in quel periodo era particolarmente vendicativo, e nessuno aveva dubbi sul perché. La storia del Molliccio che aveva assunto le sue sembianze, e di come Neville gli aveva fatto indossare gli abiti di sua nonna, si era propagata per tutta la scuola alla velocità del fulmine. Piton non la trovò affatto divertente. I suoi occhi lampeggiavano minacciosi solo a sentir nominare il professor Lupin, e strapazzava Neville più che mai”). Nonostante tutto, però, Piton continua a comportarsi lealmente con tutti, soprattutto con Lupin stesso, causa di ulteriore derisione nei suoi confronti, preparandogli sempre la pozione necessaria a quest’ultimo per non causare danni quando si trasforma in lupo mannaro (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, cap. 8, pag. 133: “La porta si aprì ed entrò Piton. Aveva in mano un calice da cui saliva un fumo leggero, e si fermò alla vista di Harry, con gli occhi neri che si stringevano in due fessure. ‘Ah, Severus’ lo salutò Lupin sorridendo. ‘Grazie mille. Puoi metterlo sulla scrivania?’ Piton posò il calice fumante e fece scorrere lo sguardo da Harry a Lupin. ‘Stavo mostrando a Harry il mio Avvincino’ spiegò Lupin in tono amichevole, indicando l'acquario. ‘Affascinante’ disse Piton senza guardare. ‘Dovresti berla subito, Lupin’. ‘Sì, sì’ disse Lupin. ‘Ne ho fatto un paiolo’ riprese Piton. ‘Se ne vuoi ancora’. ‘Probabilmente ne prenderò dell'altra domani. Grazie mille, Severus’. ‘Di niente’ disse Piton” , ma nei suoi occhi balenò un'espressione che non piacque a Harry. Uscì dalla stanza senza sorridere, guardingo. Harry osservò il calice, incuriosito. Lupin sorrise. ‘Il professor Piton è stato così gentile da prepararmi una pozione’ disse. ‘Io non sono mai stato un granché a distillare pozioni, e questa è particolarmente complicata’. Prese il calice e lo annusò. ‘Peccato che lo zucchero ne annulli i poteri’ aggiunse, bevendone un sorso con un brivido di disgusto. ‘Perché...?’ Harry esordì. Lupin lo guardò e rispose alla domanda lasciata a metà.‘Mi sento un po' giù di tono’ disse. ‘Questa pozione è l'unico rimedio. Sono molto fortunato a lavorare con un collega come Piton; non sono molti i maghi in grado di prepararla’).
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