Il Calderone di Severus

Prova 6 - Piton maltratta Harry

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view post Posted on 23/1/2007, 12:53
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Harry non scoprì mai se James avesse davvero tolto le mutande a Piton, perché una mano gli serrò il braccio come una morsa. Si voltò di scatto per vedere chi lo avesse afferrato e scorse con un brivido di terrore un Piton adulto, pallido di rabbia.
"Ti stai divertendo?"
Si sentì sollevare e la giornata estiva svanì; fluttuava verso l'alto attraverso una tenebra gelida, la mano di Piton sempre stretta attorno al braccio. Poi, con la sensazione di aver fatto una capriola a mezz'aria, atterrò in piedi sul pavimento di pietra del sotterraneo accanto al Pensatoio, nel cupo ufficio dell'attuale insegnante di Pozioni.
"Allora," ripetè Piton, stringendogli il braccio con tanta forza da fermargli la circolazione. "Allora . ti stavi divertendo, Potter?"
"N-no" disse Harry, tentando di liberarsi.
Era uno spettacolo spaventoso: Piton era pallidissimo, le labbra tremanti ritratte sui denti.
"Un uomo spiritoso, tuo padre, vero?" ringhiò, scrollandolo così forte da fargli scivolare gli occhiali sul naso.
"Io... non... "
Piton lo scagliò lontano con tanta violenza che Harry ruzzolò sui lastroni di pietra. "Non ripeterai mai a nessuno quello che hai visto!" ululò.
"No" balbettò Harry, rimettendosi in piedi e tenendosi più lontano possibile da lui. "No, certo che no. "
"Fuori! Fuori di qui! Non voglio vederti mai più qui dentro!"
Mentre Harry filava verso l'uscita, un vaso di scarafaggi morti esplose sopra la sua testa. Spalancò la porta e fuggì in corridoio, senza fermarsi finché non ebbe messo tre piani fra sé e Piton. Soltanto allora si appoggiò ansante alla parete, massaggiandosi il braccio indolenzito.
Non aveva voglia di tornare così presto nella Torre di Grifondoro, né di raccontare a Ron e Hermione quello che aveva appena scoperto. Perché a riempirlo d'orrore e infelicità non era l'essere stato rimproverato o l'avergli scagliato contro un vaso (questa è la traduzione corretta che corrisponde all'inglese: was not being shouted at or having jars thrown at him. Nel libro italiano è stata erroneamente tradotta con: ... non era stata la reazione rabbiosa di Piton. , omettendo completamente il riferimento al vaso) ma il fatto che lui, Harry, sapeva fin troppo bene che cosa si prova a essere umiliati davanti a tutti e perciò che cosa aveva provato Piton, Mentre James si faceva beffe di lui. E a ferirlo era anche il fatto che, a giudicare da quanto aveva appena visto, suo padre era davvero un presuntuoso arrogante, proprio come Piton gli aveva sempre detto.
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 607/608 – A cura dell'Ufficio GIP-GUP (I) LETTERA B





 
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view post Posted on 23/1/2007, 14:22
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Deduzione #43 fornita dall'Ufficio GIP-GUP - Accusa

Il Prof. Piton ha deliberatamente strattonato Harry per il braccio, facendogli male, l’ha spinto con forza facendolo cadere a terra e gli ha lanciato contro un vaso pieno di scarafaggi morti con il chiaro intento di ferirlo.
Da nessuna parte è detto che il barattolo in questione era poggiato su una qualche mensola, anzi, essendo la vittima in piedi, in prossimità della porta, il fatto che il barattolo si trovasse “sopra la sua testa” lascia presupporre che fosse sospeso in aria e quindi scagliato, la qual cosa esclude che si possa trattare di un caso di magia incidentale.




Deduzione #51 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) - Difesa

Lettera B(In riferimento alla deduzione #43)
A giustificazione dello stato emotivo fortemente alterato dell’ imputato, ed a sostegno quindi della tesi che si sia trattato di un caso di magia accidentale, occorre ricordare che il fatto che ha scatenato l’ira del Prof. Piton è molto grave: ha pescato il giovane Harry a curiosare tra i suoi più segreti e dolorosi ricordi, e sa bene che lo ha fatto intenzionalmente. Infatti Harry sa perfettamente cos’è un Pensatoio perché era già stato in quello di Silente e la sua entrata in quello di Piton è stata del tutto intenzionale, sapendo perfettamente di compiere una gravissima violazione della privacy altrui (HP5 pag. 598)

Edited by Ida59 - 23/1/2007, 14:55
 
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Deduzione #48 fornita dall'Ufficio GIP-GUP - Difesa

Si è trattato di un caso di “magia accidentale”, provocato dalla forte collera, più che giustificata vista la chiara violazione alla sua privacy, del Prof. Piton, che non aveva quindi alcuna intenzione di danneggiare lo studente.
Abbiamo visto in più occasioni come, in preda a forti emozioni, un mago possa far accadere strane cose ( Harry nel libro 1: il vetro del serpentario sparito, o nel libro 3: la zia che si gonfia ecc..) e sappiamo che può succedere a tutti, come dice Silente a Caramell: “E tu molto gentilmente non muovesti accuse in quell'occasione, ammettendo, suppongo, che anche i maghi migliori non riescono sempre a controllare le emozioni” (libro 5. cap. 8 pag. 150)




Deduzione #44 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP (B) - Accusa

Lettera B(In riferimento alla deduzione #48)
Volendo per un momento dare credito alla teoria della difesa sull’uso di magia incidentale, questa non può che considerarsi un’aggravante in quanto il Prof. Piton, come insegnante di Hogwarts, non può permettersi di perdere il controllo dei nervi ponendo a rischio l’incolumità di uno studente. Specialmente durante una lezione di occlumanzia in cui l’imputato ha appena finito di dire che bisogna controllare le proprie emozioni.




Deduzione #45 fornita dall'Ufficio GIP-GUP – Accusa

Per confutare la tesi della magia accidentale riportiamo proprio il fatto che poco prima del fatto incriminato il Prof. Piton si stesse giusto vantando con la vittima di quanto bravo fosse a nascondere e controllare le sue emozioni.
(“Allora sarai una facile preda per l’Oscuro Signore!” gridò Piton. “Gli sciocchi che portano il proprio cuore con orgoglio sul bavero, che non riescono a controllare le emozioni, che si crogiolano nei ricordi tristi e si lasciano provocare così facilmente… gente debole, in altre parole… non hanno alcuna possibilità contro il suo potere! Entrerà nella tua mente con una facilità inverosimile, Potter!” (libro 5 cap. 24 pag 506.)
Dice inoltre, in più di un’occasione, che proprio questa sua capacità gli ha permesso di mentire al Signore Oscuro. Bene, è impensabile che una persona in grado di controllare così bene le sue emozioni da riuscire a mentire al Signore Oscuro, faccia involontariamente esplodere un barattolo a causa di una forte emozione incontrollata.





Deduzione #53 fornita dall'Ufficio GIP-GUP (I) - Difesa

Non è per nulla inverosimile che l’imputato abbia perso il controllo davanti a Harry pur se è uomo capace di mentire all’Oscuro Signore. Non si trova, infatti, davanti a quest’ultimo, dove deve assolutamente stare ben attento a ciò che fa, pena rimetterci la vita, ma davanti ad un ragazzino che ha appena violato gravemente e volontariamente la sua privacy. E’ ragionevole che, in questa precisa situazione, il suo autocontrollo sia ben più rilassato che davanti a Voldemort.
Inoltre, l’imputato è pur sempre un essere umano e, proprio il fatto che sia costretto ad essere sempre così autocontrollato per questioni di sopravvivenza personale, fa ritenere che debbano necessariamente esserci dei momenti in cui possa permettersi di allentare questo costante ed asfissiante autocontrollo: ad esempio nella violata tranquillità e sicurezza del suo studio personale.
 
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view post Posted on 23/1/2007, 15:14
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Deduzione #46 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP - Accusa

"Il ragazzo sembra piuttosto instabile" disse Caramell guardando nella sua direzione. "Se fossi in lei, Silente, ci starei attento". Questa frase riportata dalla difesa è, a nostro avviso invece da considerarsi come una prova d’accusa perché mostra chiaramente l’instabilità e la pericolosità dell’imputato che, appunto in preda ad uno scatto d’ira, dopo aver, non ce lo dimentichiamo, strattonato più volte il ragazzo, gli ha scagliato contro un barattolo di vetro che avrebbe potuto provocargli gravi ferite qualora lo avesse centrato.





Deduzione #50 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP - Difesa

Il vaso non ha colpito il ragazzo, neppure di striscio, e neppure gli scarafaggi si sono rovesciati su Harry. Non esiste quindi prova che, anche ammesso che il Prof. Piton lo abbia effettivamente lanciato (con la mano o, più probabilmente, tramite magia), lo abbia fatto con l’intenzione di colpirlo.
Pare difficile credere che un mago del calibro di Piton possa sbagliare mira in modo così grossolano (ricordate il duello con Allock nel 2° libro e poi quello con lo stesso Harry alla fine del 6°). E’ molto più probabile che si tratti, sempre ammesso che il Prof. Piton lo abbia effettivamente lanciato, di un semplice sfogo d’ira non rivolto a terzi, quindi carente dell’intenzionalità di danneggiare Harry.




Deduzione #54 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP - Difesa

La supposta vittima (Harry) non ha subito alcun danno fisico perché il vaso non lo ha neppure sfiorato, né psicologico. Infatti, dalle stesse parole della vittima: “Perché a riempirlo d’orrore e infelicità non era l’essere stato rimproverato o l’avergli scagliato contro un vaso ma il fatto che lui, Harry, sapeva fin troppo bene che cosa si prova a essere umiliati davanti a tutti e perciò che cosa aveva provato Piton, mentre James si faceva beffe di lui. E a ferirlo era anche il fatto che, a giudicare da quanto aveva appena visto, suo padre era davvero un presuntuoso arrogante, proprio come Piton gli aveva sempre detto.”





Deduzione #56 fornita da A cura dell'Ufficio GIP-GUP - Difesa


La vittima non può essere considerata un testimone attendibile perché è risaputo, come da lui detto più volte peraltro, che odia l’imputato e vorrebbe che fosse allontanato dalla scuola. “Il professor Severus Piton era l'insegnante meno simpatico a Harry........ "Forse se n'è andato" disse Harry, "perché ancora una volta non è stato nominato insegnante di Difesa contro le Arti Oscure". "O magari è stato licenziato!" suggerì Ron con entusiasmo. "Voglio dire, tutti lo detestano..." (libro 2 cap. 5, pag 72) Oppure: “Il Professo Piton, nel frattempo” continuò Silente, alzando la voce per superare i borbottii “ricoprirà il ruolo di insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure.” “No!” esclamò Harry, così forte che molte teste si voltarono dalla sua parte........”Be’ una cosa buona c’è – disse con furia – Piton se ne andrà alla fine dell’ anno” (libro 6 cap.8, pagina 157-158).
Inoltre, e cosa ben più importante, la vittima stava andando di corsa verso la porta, quindi dava le spalle all’imputato e non ha potuto vedere se il vaso è stato veramente e volontariamente lanciato





Deduzione #336 fornita da Stella

Mi viene da fare una riflessione, che può essere valida non solo per questa prova in particolare, ma per l'atteggiamento di Piton con Harry in generale.
E' vero che molte volte il comportamento di Piton verso Harry è sgradevole; e posso capire benissimo che Harry non lo sopporti (chi di noi non ha avuto un professore che ci aveva preso in antipatia?).
Ma è anche vero che forse, per Piton, fare battutine e cosa simili è solo un modo per stabilire un "contatto" con lui.
Sicuramente in un modo non molto piacevole, ma è pur sempre un metodo per interagire.
Viene spesso ricordato come Piton osservi Harry durante le lezioni (magari in modo acido): "I suoi occhi neri frugarono le loro facce alzate, indugiando per una frazione di secondo in più su Harry" (Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pagina 167).

Infatti, nell'unica volta in cui è davvero arrabbiato con lui, cioè quando Harry ha sbirciato nel suo pensatoio, sappiamo che il suo atteggiamento cambia, e passa a ignorarlo totalmente. Cioè, a evitare ogni contatto. Per Harry è un sollievo, perchè non è più tormentato dalle sue battutine, ma se questo modo di fare fosse stato un segno di odio, sarebbe aumentato, e non cessato.
Il vero segno dell'odio è l'indifferenza.


 
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Bene, ora a voi la palla: il dibattito in aula comincia.
 
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