Ania DarkRed |
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| Prima di parlare di questo spettacolo teatrale, visto che è difficilissimo trovare qualsiasi cosa di questi lavori, una piccola premessa per farvi capire il percorso di ricerca e quello che noi riteniamo sia l’opera teatrale da cui deriva.
Dalla locandina potete vedere la scritta Nottingham Playhouse e sono andata a cercare Antonio e mi è uscito fuori il nome di Peter Barnes che pensavo fosse chi l’ha scritto, invece ho scoperto che è chi l’ha co-diretto, e scavando a fondo è saltato fuori che oltre a questo ha diretto un altro spettacolo sempre tratto da un’opera di tal John Marston.
E da lì la scoperta dell’esistenza di due opere con Antonio: Antonio e Mellinda e il sequel La vendetta di Antonio scritti tra il 1599 e il 1600.
Ora, visto che scartabellando tra le direzioni di Barnes, ho notato che lo spettacolo è basato prevalentemente su due personaggi (maschile e femminile), sono andata ad esclusione e ritengo che l’opera di base sia La vendetta di Antonio, ma non posso escludere che abbia ripreso qualcosa da Antonio e Mellinda.
Basarsi su due foto e poche informazioni non è semplice 
Antonio e Mellinda è una commedia romantica che fa le “comic crosses of true love”, ovvero le croci comiche del vero amore, ovvero una sottospecie di parodia.
Protagonisti sono appunto Antonio, figlio del buon Duca Andrugio e Mellinda, figlia del malvagio Piero.
Come trama è abbastanza convenzionale, quello che invece cambia è il tono usato da Marston, cioè, in un certo senso mina l'emozione della storia dei questi amanti separati introducendo momenti di farsa estrema e burlesque, satira e parodia della commedia romantica convenzionale.
Lo spettacoo impiega anche una introduzione metateatrale, in cui si vedono i giovani attori, apparentemente se stessi, che discutono i ruoli che stanno per interpretare e il modo in cui i loro pezzi devono essere recitati.
La vendetta di Antonio è invece un dramma elisabettiano scritto da John Marston tra il 1599/1600 e messo in scena per la prima volta da Children of Paul’s, una compagnia di giovani attori famosa all’epoca.
Registrata allo Stationer’s Register (un’associazione di editori, librai, stampatori, etc., praticamente era uno dei primi modi per registrare e salvaguardare i diritti d’autore) nel 1602 insieme a Antonio e Mellinda, dal libraio Thomas Fischer in “quarto” (dimensione del libro, ovvero 242x305mm).
È il seguito della commedia romantica Antonio e Mellinda, ma a differenza di questa è un dramma basata appunto sulla vendetta. La prima opera termina con i due amanti che si riconciliano con il cattivo, il padre di Mellinda, il duca Piero che sembra essersi pentito dei numerosi tentativi di tenerli separati.
Ma qui comincia la vendetta di Antonio poiché Piero non ha alcuna intenzione di permettere il matrimonio di sua figlia con lui, uccidendo ed imprigionando molti personaggi e portando Mellinda stessa a morire di dolore. A nulla vale l’intervento di vendetta di Antonio e di altre persone trattate ingiustamente dal Duca che avviene nell’ultimo atto dell’opera.
Quest’opera, come Antonio e Mellinda, è fortemente in debito con la prima opera teatrale Elisabettiana, in quanto ricalca e parodia molte sue scene ed espedienti.
p.s. Ho anche il testo originale di Marston se a qualcuno interessa glielo mando, postarlo qui è impossibile, lungo e impossibile da mettere poiché è in pdf.
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