Il Calderone di Severus

The Hunger Games, di Suzanne Collins

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icon13  view post Posted on 19/7/2012, 20:36

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Letteralmente "i giochi della fame".
Ne sento parlare da quando è uscito il film qualche mese fa e devo ammettere che la sua risonanza mi ha subito incuriosita. Così ho cercato notiziole qua e là, spoiler compresi, fino a che questo primo libro di una trilogia ieri non mi ha occhieggiato dallo scaffale del supermercato.
Offertona.
Comprato ore 12:30.
Finito di leggere, tutte le 370 pagine, alle 23:30 con tanto di trasloco nel mentre durante il pomeriggio.

Qui il riassunto da Wikipedia, sotto la mia recensione:

In questo libro viene introdotto il personaggio della sedicenne Katniss Everdeen, che vive in un mondo post-apocalittico nella terra di Panem, sorto là dove un tempo c'era il Nord America. In questo territorio un potente governo, con sede in una città centrale chiamata Capitol City, mantiene saldamente il controllo. Nel libro, gli Hunger Games sono un evento televisivo annuale nel corso del quale il governo di Capitol City sceglie un ragazzo e una ragazza da ognuno dei 12 distretti limitrofi per combattere fino alla morte. Gli Hunger Games sono stati creati per dimostrare che nemmeno un bambino può considerarsi al di sopra del potere del governo.

Come punizione per un precedente tentativo di ribellione in contrasto al potere di Capitol City, ogni anno un ragazzo e una ragazza di età compresa fra i 12 e i 18 anni vengono prelevati in maniera casuale da ogni distretto e costretti a partecipare agli Hunger Games, un evento televisivo nel corso del quale i partecipanti, o "tributi", devono combattere sino alla morte in un luogo prestabilito, l'Arena, una vasta arena all'aria aperta, sino a quando solo uno sopravvive.


***
Narrazione semplice e fluida, molto scorrevole. Via via che si entra nel vivo dei giochi il lo stile diventa sempre più serrato e riesce a coinvolgere il lettore, fino alla fine dei giochi ed anche oltre.
La narrazione in prima persona non mi è sempre piaciuta: cerca di far avvicinare il lettore emotivamente, ma secondo me non sempre ci riesce.
La trama è futuristica ma non troppo: i mille reality con cui siamo bombardati ne sono la prova.
Dal momento in cui i Tributi entrano nell'arena - lo ammetto - si fa fatica a staccarsi dal libro, perchè il ritmo si fa davvero intenso, con parecchi colpi di scena. La crudezza del gioco cui i ragazzi sono sottoposti (uccidi o sei ucciso) non scivola mai nel banale o nello spargimento inutile di dettagli cruenti: ne viene fuori un buon equilibrio.
I flashback sono ampiamente utilizzati ai fini della narrazione: a mio avviso ogni tanto la rallentano pur essendo in certi momenti necessari per comprendere alcuni avvenimenti che la ragazza sta vivendo nel presente.

Cosa ne penso?
A me è piaciuto molto, mi riprometto, quando avrò un po' di euri in più, di comprare anche gli altri due libri che compongono la trilogia e nei quali la storia della protagonista continua.
Ho trovato però strano che categorie di potteriani su fb abbiano paragonato questa saga a quella di HP, lanciandosi chi a difesa dell'uno, chi dell'altra: non ci trovo assolutamente nulla di simile, ma proprio nulla.
Il mio consiglio: leggetelo.
Per me, ne vale la pena comunque.

Edited by pingui79 - 16/1/2013, 19:26
 
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sheireen7
view post Posted on 24/7/2012, 14:43




Li ho letti, mi erano stati consigliati da un amico. Sembrava la solita trilogia per ragazzi, invece devo ammettere che mi ha preso molto, non me lo sarei aspettata. Il terzo libro della trilogia è stato il preferito, mi sono ritrovata in alcuni pensieri della protagonista. Il finale, l'ho adorato: un lieto fine che però lascia un retrogusto molto amaro. Ma non sveliamo troppi dettagli ;)
 
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*Always*
view post Posted on 24/7/2012, 21:08




ok mi avete incuriosito... Non volevo leggerlo perchè mi sembrava la solita moda del momento, però forse ci farò un pensierino
 
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view post Posted on 25/9/2012, 20:39

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Hunger Games: La ragazza di fuoco.

Secondo libro della trilogia.

A mio parere, bello quanto il primo.

Katniss, la ragazza di fuoco, che ha vinto gli Hunger Games ma che ha anche acceso una scintilla che può scatenare una rivolta.
E lei non può, o forse nemmeno vuole, fermarla: alcuni Distretti in cui è divisa Panem si stanno ribellando alla crudele pratica degli Hunger Games.
Capitol City non perdona: puoi sopravvivere agli Hunger Games solo se è il governo a permettertelo, altrimenti la tua esistenza è destinata ad essere un inferno. Katinss questo lo comprende a proprie spese, quando torna a casa da vincitrice ed è costretta a mentire per poter sopravvivere all'ira del governo centrale e per far sì che il malcontento dei Distretti non sfoci in vera e propria rivolta.
Ma nemmeno questo basta.
Arriva il momento: i 75 Hunger Games, l'Edizione della Memoria. Il governo ha in serbo per lei la più atroce delle vendette.
Katinss deve tornare nell'Arena e non ne deve uscire viva.


A parte qualche piccolo spoiler (peraltro presente già nel riassunto in copertina) che ho citato qui sopra, non rivelo altro.
Questo secondo libro è veramente avvincente, permette di comprendere meglio i complessi meccanismi di questo futuristico governo e ti lascia incollata con il naso fino all'ultima pagina per capire come va a finire e solo all'ultimo verranno svelati i piani segreti di molti dei protagonisti.

La narrazione segue la scia del primo libro e non sempre mi piace, perchè talvolta si perde in flashback o in narrazioni così serrate che c'è poco spazio per l'introspezione del personaggio principale.
Inoltre, una pecca a cui molti scrittori di ff cercano di porre rimedio, c'è un unico punto di vista, narrato in prima persona: vengono meno pensieri, emozioni e sensazioni di altri personaggi altamente importati e non sempre la narrazione di essi aiuta a far entrare il lettore in empatia con gli altri nomi della saga.
Nonostante questo, ne vale la pena. Una cosa che di sicuro l'autrice sa fare è mantenere sempre altro il livello di suspance senza mai stancare il lettore, anzi, talvolta lo porta per mano a capire alcune cose giusto un attimo prima del protagonista.
 
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view post Posted on 9/11/2012, 23:05

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Hunger Games: Il Canto della Rivolta.

Personalmente lo trovo il titolo tradotto meno azzeccato, poichè l'originale - Mockingjay - "Ghiandaia Imitatrice" è l'emblema ed il filo rosso che collega tutta la saga.

Abbiamo trovato la Ghiandaia nel primo libro, in semplici quattro note che racchiudevano un'infanzia spezzata ed una vita trafitta.
Una spilla su un vestito che dopo i settantaquattresimi giochi diventa un emblema: quello della rivolta di un popolo.
Nel secondo libro la Ghiandaia è tornata a volare e a cantare le sue semplici quattro note - note di morte, dirà un povero vecchio del Distretti 11 che avrà il coraggio di cantarle e di venire immediatamente giustiziato per questo - è tornata nell'Arena che non perdona.

Questo, il terzo, è il libro più truculento della saga. Quello in cui le morti che si succedono pian piano lasciano un senso di sgomento e di smarrimento.
Smarrimento pari a quello di Katniss, che non può, non può essere la stessa dopo essere stata due volte nell'Arena, non può esser la stessa dopo che il suo Distretto è stato completamente raso al suolo, non può esser la stessa dopo che il suo amico - o amore? - Peeta è nelle mani del nemico.

Nonostante il ritmo serrato - qui non è possibile dire "leggo questo capitolo e poi basta", la Collins ha la perfidia di inserire l'elemento di suspance proprio a fine capitolo - ammetto che questo è il libro che mi è piaciuto di meno. Bella trama, bel finale, ma troppe, troppe morti e tutte che pesano sulle spalle di Katniss. Alla fine non puoi non provare un'immensa pena per questa ragazza.
Nota di merito: i comprimari, tanti, azzeccati e tutti ben caratterizzati. In testa a tutti Finnick. E' sua la storia d'amore più bella della saga.

Breve riassunto: Katniss, sopravvissuta due volte nell'Arena, si è rifugiata con i sopravvissuti del Distretto 12, bombardato da Capitol City e si nasconde nel Distretto 13. Quello che anni prima teoricamente era stato completamente raso al suolo. Ma la vita invece c'è, tutta sotterranea, un misto tra un rifugio antiatomico ed una piccola comunità governata da regole ferree.
Gli altri distretti sono in aperta rivolta verso la capitale e tutti fanno riferimento a lei, alla Ghiandaia Imitatrice che con le sue quattro note di rivolta ha finalmente aperto gli occhi ad un popolo.
E' la corsa verso la libertà, per la quale tanti tra i personaggi si immoleranno pur di consentire la nascita di una Panem più giusta.
Ci riusciranno?
Il mondo della Collins non è idilliaco e si giungerà molto pericolosamente vicini ad un nuovo baratro, perchè troppo spesso la giustizia dei vincitori fa da maschera ad un'atroce desiderio di vendetta.

Da leggere.
 
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