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Il mondo del pop-rock è per antonomasia il luogo dell' ossessività fanatica. L' agiografia di gente come Justin Bieber, Miley Cyrus i Backstreet Boys intasa i siti Internet. Ma non solo i teen idol, anche i Pearl Jam, i Nirvana, i Queen e i Pink Floyd sono protagonisti di storie inventate dai loro fan. È evidente che senza Internet le fan fiction per come si intendono oggi non esisterebbero. Paradiso degli incontri non gerarchici, tempio globale della religione che abolisce autorità e diritto d' autore, nella rete tutti siamo uguali e tutto è di tutti. In questa anarchia estetica, dentro la quale sono stati cassati qualsiasi timore reverenziale e pudore rispetto alla competenza, chiunque diventa autore senza particolare vergogna.
Sfrondando dai bla bla bla inutili, e andando al punto di questo articolo, mi ritrovo, come Cla, a concordare sul non appezzamento delle Real Person, sul quale concordo, proprio perchè un conto è scrivere di un personaggio di fantasia, un conto è tentare di manipolare, seppur in maniera fittizia, la vita di una persona in carne ed ossa.
Da un certo punto di vista, è vero, sul web CHIUNQUE può scrivere, cani e porci, e su questo c'è molta libertà. Però non è da questo che io farei di un'erba un fascio, tendenza che vedo che è piuttosto comune nelle persone che non usufruiscono del cervello abitualmente.
Ci sono siti web e forum e altre piattaforme virtuali dove, è tristemente vero, chiunque è autore, chiunque scrive e pubblica la propria opera credendosi Shakespeare ma... finchè non mi chiede dei soldi e non mi obbliga a leggere quel che scrive a me cosa interessa?
Ribaltando la frittata si può dire che nel panorama letterario, parlando di case editrici che pubblicano "qualunque cosa basta che si venda", che diciamo? Lì va tutto bene?
Ci sono romanzi ben scritti così come ci sono anche autori di fanfiction validi, e non solo questo marasma informe di lobotomizzati che collezionano roba masticata da personaggi famosi.
In fin dei conti, chi scrive fiction (escludo le real person e le varie perversioni che la gente ama rendere pubbliche. Una volta, sì, esisteva il vecchio "caro Diario...") lo fa perchè, sì, vuole immaginarsi un seguito, vuole approfondire la conoscenza con un determinato personaggio, vuole calarsi nei suoi panni e, perchè no, vuole sognare un po' e condividere con altri i suoi sogni.
Da un punto di vista pratico, invece, le fiction, almeno come le concepisco io, possono essere, al di là della passione/interesse per quella determinata saga, un trampolino di lancio scrittorio. Scrivendo e confrontandosi con altri si possono sempre imparare un sacco di cose. Certo, da qualche parte bisogna pur partire, anche da "maldestre prove letterarie".
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Queste maldestre prove letterarie, che proposte a un editore volerebbero dalla finestra in un attimo, vengono custodite in siti specializzati e divorate avidamente da quel tipo di persona che compra su eBay la chewingum masticata di Britney Spears.
Giudizio gratuito, fatto principalmente per provocare. In effetti questa tizia c'è riuscita. Il suo articolo (di merda) ci ha colpito e ne stiamo parlando, di conseguenza.
Ad ogni modo: su Ebay
IL chewingum (non "LA". E' il rumore di un piedistallo che si sgretola quello che sento?) di Britney Spears ha più probabilità di essere comprato di un romanzo di questa tizia.
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Un' audience immensa, totalmente derivata dalla notorietà dell' originale a cui si riferisce. Sia esso un gruppo rock, un fumetto giapponese, o un romanzo.
Massì, buttiamo tutto nel pentolone!
Ma ora arriva la perla di finta modestia.
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Talvolta, quando presento il mio ultimo libro, qualcuno mi domanda: ma Davide e Anna (i due protagonisti) stanno ancora insieme? Oppure: ma che tu sappia, il motorino gliel' ha rubato lui o no? Ero abituata a rispondere: e io che ne so? Davide e Anna non esistono... Ma anche questo, forse, è troppo semplice.
Eh sì, è troppo semplice per quei cretini che perdono tempo a farsi domande su cose che non esistono.
La domanda che sorge spontanea è: perchè tu "presunta autrice" scrivi? Per vendere? Per poter scrivere un articolo dove sputi un po' di veleno nel vastissimo mondo del fandom (dove probabilmente non c'è bisogno di un sassata mentre molti si fanno harakiri da sè) e ti vanti di quanto sei buona, brava e bella perchè tu scrivi senza andare oltre alle tue storie? La tua fantasia è un numero fisso di pagine e caratteri, stampati, pubblicati e venduti?
Tutto ciò mi ricorda un po' chi legge i libri e non si fa domande. Io adoro farmi domande, quindi...
Tipo: il personaggio X è morto. Ok, è scritto sul libro, punto. Ma che male c'è, mi domando, ad immaginarsi un finale alternativo o ad ideare un modo in cui questo personaggio non possa morire?
Questo è lavorare di fantasia, di logica, di cervello... spaziare la mente.
Ma è evidente che questa tizia non ha bisogno di far domande: sa tutto meglio, è evidente!
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Forse c' è davvero un angoletto, una stringa, dove si nascondono i personaggi, un limbo che sta a metà tra l' immaginazione dell' autore e il desiderio del lettore, dove sono possibili altre cose. D' ora in poi risponderò: dimmelo tu. Anzi, scrivilo. Hai visto mai... -
Questo finale è irritantemente ironico, dal mio punto di vista. Almeno, leggendo l'andazzo complessivo dell'articolo viene voglia di andare da lei con un suo romanzo e farle vedere in quanti modi si può impiegare in modo più proficuo della carta, visto che da sola, a livello di immaginazione, non ci arriverebbe.
Quotone sulle parole di King.
Quell'uomo è un mito e Sì che è un Autore con la A maiuscola!!! :clap: