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| Disertore
C'è sempre qualcosa di così meravigliosamente bello nelle tue storie, qualcosa che mi colpisce sempre a fondo, e, soprattutto, non c'è niente da fare, ma a me il tuo modo di scrivere piace tanto. Sei diretto, molto, eppure ogni tua frase nasconde una quantità "imbarazzante" di significati nascosti e altrettanti spunti di riflessione. Ti bastano poche frasi per creare una riflessione sull'essere padre, poche frasi per descrivere l'intera esistenza di Severus, di delineare i contori della sua infanzia, inquadrando con poco quelle che sarebbero dovute essere le maggiori figure di riferimento per il piccolo Snape. E poi c'è Albus, Albus con i suoi scheletri che è stato capace di vedere ben altro nel mago dai capelli neri, Albus che ha saputo capirlo, guidarlo e volergli bene, che gli ha fatto da padre più di chiunque altro al mondo. E poi c'è Severus. Un Severus fantastico nel suo essere se stesso, perché è vero che l'aver ucciso il vecchio preside è stato per lui peggio che morire, e che il dolore che doveva provare in quei momenti e in quelli successivi era immenso, ma era anche vero che non bisognava lasciarsi andare, ma bisognava ragionare, essere lucidi. E' un Severus logico quello che ci regali, ed è bello entrare in questa parte della barricata, un Severus calcola ogni sua mossa (piano di fuga ponderato e già pronto da tempo), ma che nasconde tutta la fragilità e la forza di uomo costretto ad azioni più grandi di lui, gesti estremi e crudeli. E' un disertore agli occhi di tutti, certo, ma è un disertore che non si arrende, che fa i conti con i rottami della sua anima chiusi in una scatola (bellissima immagine!) e che è pronto per compiere il suo dovere. E' una storia molto netta, non so come altro definirla, ma mi è piaciuta molto, mi piace questo tuo modo diretto di sfondare i muri
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