Il Calderone di Severus

Il Severus di Ida, Ovvero, il Severus delle Maschere!

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Ida59
icon12  view post Posted on 13/12/2006, 18:43 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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La mia attuale visione di Severus (lunga e complessa) la trovate QUI.


Vecchio scritto (inizio aprile 2003) su Severus per il Forum Verde di Dany, minimamente riveduto


Una piccola premessa


Quella che segue è una delle prime cose che ho scritto, oltre tre anni e mezzo fa, relative alla mia personale visione di Severus.
Si trattava di un amore infuocato ed appassionato, ma soprattutto freschissimo, nato verso la metà del marzo 2003 (dopo la lettura di HP4), in condizioni psicologiche mie molto, molto particolari. Un momento della mia vita in cui ero stata forzatamente costretta a rinunciare ad un sogno per il quale avevo a lungo combattuto ma che, per due volte, avevo dolorosamente visto svanire davanti ai miei occhi.
In quel momento avevo in me un profondo senso di colpa che ho, del tutto inconsciamente, ribaltato sul personaggio di Severus. Ma, soprattutto, avevo un dannato bisogno di sognare ancora, qualsiasi cosa, purchè avesse la forza di astrarmi da una realtà che non mi piaceva.
E Severus è stato il “sogno” al quale ho voluto disperatamente aggrapparmi, ma del quale ho finito per innamorarmi perdutamente.
Ora le mie condizioni (psicologiche) sono del tutto diverse, e quel senso di colpa finalmente non mi tormenta più. Ma, seppure in parte, continua a tormentare il “mio” adorato Severus. Però, quell’amore nato in particolari condizioni, è cresciuto a dismisura e si è evoluto.
Con il tempo la mia visione di Severus si è evoluta e si è arricchita di mille particolari , che ancora non ho ben fissato in un discorso organico. Ma datemi un po’ di tempo e lo farò: intanto, chi conosce le mie fictions, ormai conosce molto bene anche la mia visione del personaggio.

Un’ultima avvertenza: ciò che segue era la mia risposta alla domanda “Chi è Severus per te?”, che era circolata a quei tempi su un forum (Pitoniano, ovviamente) che frequentavo allora. Quando ci sono strani riferimenti, poco comprensibili, sono da intendersi fatti agli scritti delle ragazze che avevano risposto a quella domanda prima di me.


IL MIO SEVERUS (aprile 2003)

(attenzione il 5° libro non era ancora uscito)


Finalmente vi parlerò del “mio” Severus. L’avevo promesso ed io sono una che mantiene le promesse, anche perché se non lo faccio mi lincerete.

Ma è molto, molto difficile.
E’ difficile perché descrivere il mio Severus significa anche parlare di me, con assoluta sincerità. E nel mio Severus non ci sono solo io, c’è anche Carlo (mio marito), c’è il mio passato, il mio presente e, chissà, forse anche il mio futuro.

Io, poi, non sono una scrittrice come voi, io sono una semplice commercialista, una fiscalista per essere precisa. Io lavoro con i numeri, non con le parole: le vostre descrizioni di Severus sono molto belle e temo che la mia non sarà all’altezza.
Anche perché il mio Severus non è poi molto diverso dal vostro. Potrei quasi fare un collage di ciò che avete scritto voi (oohhh beato spirito Serpeverde). Ma sarebbe fortemente scorretto (maledetto animo Grifondoro!).

Si comincia.

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Ecco quello che immagino di lui.

1. E’ intelligente. E questa è una premessa immancabile.
2. E’ colto ed è alla continua ricerca di conoscenza, sempre di più.
3. E’ forte, ma non intendo “fisicamente” forte: è interiormente forte
4. E’ coraggioso, ma ha paura. Per questo può essere coraggioso.
5. E’ orgoglioso, dannatamente orgoglioso, così da non saper chiedere aiuto. Ma è disperatamente bisognoso d’aiuto.
6. E’ misterioso. E mistero vuol dire fascino per me, possibilità di scoprire una persona molto diversa dall’apparenza. Ad esempio scoprire che dietro all’adorabile e freddo sopracciglio perennemente inarcato, brucia invece il fuoco della passione ed un’incantevole e disarmante dolcezza, che anela all’Amore.

Stabilito chi è Severus diamo uno sguardo al suo passato.

C’è una “macchia” nel suo passato: è colpevole o innocente?
No, la domanda è sbagliata.
La sua evidente colpa può essere perdonata?
Perché lo ha fatto? Il perdono dipende solo dalle motivazioni delle sue azioni?

No, sarebbe troppo facile. Trovare una scusante veramente valida alle sue azioni, ammesso di poterla mai moralmente trovare, sarebbe come sminuire il suo essere tormentato.
Lo ha fatto perché lo ha voluto, spinto da mille diversi motivi, ma è stata una sua libera scelta.
E’ stato un abbietto, crudele, insensibile assassino; i suoi crimini sono stati efferati e sono stati la conseguenza di una sua scelta volontaria.
No, non posso concedergli scusanti, né perdonarlo.

Poi ha avuto il coraggio di compiere una nuova scelta.

Ora può essere perdonato?
Sì, Dio può perdonarlo. Il perdono è insito nel pensiero cattolico che mi è stato insegnato.
Peccato però che io non creda in Dio, e anche questa facile soluzione sfuma.
E allora perché io voglio perdonarlo?
Perché ha sbagliato, se n’è reso conto, lo ha ammesso con se stesso e ha smesso di “sbagliare”, indipendentemente dal costo di questa sua nuova scelta.
Ci vuole una forza immensa a fare questa scelta, un coraggio inverosimile per continuare a vivere dopo, con questo rimorso. E che tipo di vita si sia ridotto a vivere…
Non può farcela da solo: non potrà mai perdonarsi da solo. Potrà solo continuare a punirsi e a cercare di espiare le sue colpe. Il suo comportamento altro fine non ha, se non quello di provocare negli altri, e contro se stesso, lo stesso profondo disprezzo che lui nutre verso di sé.
Così rimane ai margini della vita, odia se stesso e soffre, disperatamente solo.


Ma è giusto?
E’ la giusta punizione per il suo Errore? (Ora noto che ho smesso di usare la parola Colpa e sono passata ad Errore: Errore è meno grave di Colpa?)
Per l’eternità?
No, non lo posso accettare. Non posso accettare la disperazione che leggo nei suoi occhi.
Nei film e nei libri, il Cattivo che si pente si riscatta poi compiendo la Buona Azione ed infine muore eroicamente con buona pace di tutti i finti moralisti.
Ma a me piace tanto il lieto fine!

Lui ora è un uomo, un uomo disperato che odia se stesso. Un uomo solo. Un uomo bisognoso d’aiuto.
Io non posso ignorare la sua forza ed il suo coraggio: ha sbagliato, è vero. Ma è un essere umano e può sbagliare.
E’ inutile, non posso girarci intorno: il suo passato non può essere perdonato, non riesco a farlo. Ma non riesco neppure a condannare il suo presente ed il suo futuro. Sarei crudele almeno quanto è stato lui.

E quell’uomo tormentato, quell’uomo dilaniato dal suo odio verso se stesso, quell’uomo che soffre enormemente per il rimorso dei suoi atti, quell’uomo che non conosce più la speranza, quell’uomo ha bisogno d’aiuto: del mio aiuto.
Ecco, questo è il punto: il mio aiuto. Lui ha bisogno di me. Non per la sua redenzione ed il perdono: quello, ammesso che esista, è solo un problema di Dio.

Io posso solo amare l’uomo, l’orrido uomo macchiato di una colpa imperdonabile.
Posso amare l’uomo che non sa piangere, ma del quale vorrei baciare ogni lacrima: e allora gli insegnerò a piangere e lui piangerà con me; l’uomo che non sa più amare ma dal quale bramo d’essere amata: e allora gli insegnerò di nuovo ad amare e lui amerà me; l’uomo che non sa più vivere ma col quale vorrei passare tutta la vita: e lui tornerà a vivere per me e con me.
Allora quell’uomo sarà mio, solo mio.
L’avrò creato io.
No, non solo io. L’avremo fatto insieme, io e lui avremo creato un uomo nuovo. Un uomo che sa vivere con la sua colpa a fianco, che, nonostante questo, sa ancora guardare avanti, a testa alta, e sa ancora sperare.
E sa amare, con la stessa forza con cui ha saputo odiare.
E ama me.
Il resto del mondo non esiste, non può giudicarci. Del suo giudizio non c’importa nulla.
Siamo solo io e lui. Insieme. Per sempre.
E il suo sorriso è solo mio, perché nessun altro oltre a me può vedere quel suo sorriso, così dolce e felice ora, quanto era stato duro e tetro un tempo.
E solo io conosco il suo passato ed il suo dolore: solo io amo il suo dolore. Solo io.

Solo io lo conosco veramente e solo lui conosce veramente me.
Noi siamo una persona sola.

(Chi indovina in quale fiction, alcuni mesi dopo aver scritto queste cose, ho riciclato, quasi parola per parola, questa lunga dichiarazione d’amore?)
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Ecco, ora vi ho raccontato chi è il mio Severus e così avrete anche capito, se già non vi era chiaro prima, che pericoloso tipo di egocentrica io sia. E perché m’interessa di più il suo presente ed il suo futuro, invece del suo statico passato, sul quale io non posso intervenire e che non posso modificare.
Ma non mettetevi strane idee in testa: né io né Carlo abbiamo un passato di criminali alle spalle.

Edited by Ida59 - 26/3/2018, 15:18
 
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