Il Calderone di Severus

Il Severus di Ida, Ovvero, il Severus delle Maschere!

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Ida59
view post Posted on 12/2/2013, 13:37 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Severus Mangiamorte



E’ il Severus della Colpa e dell’Errore senza il quale non mi sarei mai innamorata del personaggio. È il Severus Oscuro che ha irrimediabilmente compiuto la scelta sbagliata, l’uomo crudele spinto dalla vendetta e travolto dall’odio. E’ l’assassino: non mi affascina per niente, solo mi fa paura.
Eppure, senza di lui, senza le sue imperdonabili colpe, il Severus che amo non esisterebbe e l’ho spiegato bene QUI.
Sì, perché quello stesso Severus che un tempo volontariamente entrò nell’abisso dell’orrore alla ricerca di sapere e potere, da quel baratro profondo sa uscire, uomo completamente diverso; con dolore e con coraggio rinnega la scelta sbagliata e ne compie un’altra, la scelta giusta, finalmente, la scelta della sofferenza e della redenzione.



CITAZIONE

Il sogno di una vita (aprile-maggio 2004)


Intorno a me solo il buio ed il silenzio.
Il buio del mio futuro, in questa lunga notte che sta per iniziare.
Il silenzio della mia paura.
Ho freddo, nonostante sia estate, e le ginocchia mi fanno male su quest’antica e ruvida pietra. Ma tutto ciò fa parte della cerimonia d’iniziazione. Sto aspettando da quasi tre ore.
Sto per diventare un Mangiamorte.
Un Mangiamorte… un Mangiamorte di Voldemort.
Solo per lei, lo faccio solo per lei. Non c’è altro motivo, se non rincorrere il potere e la ricchezza. Ed il sapere estremo, che solo Voldemort può darmi.
E quando stringerò tutto ciò tra le mani, allora tornerò da lei e sfiderò Lucius, ad armi pari.
Mi sono ripetuto queste parole mille volte, per farmi coraggio, eppure ora vorrei solo fuggire. Mio padre è orgoglioso di me, finalmente, ma io cerco nei ricordi gli occhi tristi di mia madre… e la vedo scrollare mestamente il capo.
Eppure non ho altre possibilità, non riesco a vedere una via alternativa. Voldemort è il mago più potente di tutti i tempi ed in pochi anni controllerà tutto il mondo della magia. Io sarò al suo fianco, ne conquisterò la fiducia e mi renderò indispensabile, con le mie pozioni, con le mie conoscenze, con la mia intelligenza e la mia dedizione.
Per Narcissa, solo per Narcissa.
Se tu l’avessi conosciuta, mamma, ora capiresti la mia decisione.
Devo farlo, devo farlo: è l’unico modo per averla, mamma, l’unico modo. Ed io la voglio, con tutte le mie forze, come non ho mai desiderato null’altro nella vita.
La notte si fa più scura e fredda mentre dei passi lenti risuonano sulla pietra.
E’ in piedi davanti a me, avvolto dalle tenebre, la maschera a coprire il suo volto. Tende una mano ed io mi sento tremare. Ma allungo il braccio verso di lui, con decisione. Intuisco la luce dei suoi occhi, forse un sorriso di compiacimento dietro alla maschera, forse una totale indifferenza. Mi afferra l’avambraccio nudo mentre con l’altra mano fa un lieve cenno: all’improvviso una luce rosseggiante rompe le tenebre e mi rendo conto di essere al centro di un anello di piccoli bracieri fiammeggianti, posti a terra ad intervalli regolari. Al loro esterno si allungano le ombre nere dei Mangiamorte che si stringono in cerchio per assistere alla mia marchiatura.
La mano sottile e cerea di Lord Voldemort mi sfiora appena la pelle, poi stende l’indice e lo preme a fondo nella mia carne.
Un dolore lancinante mi assale, stringo i denti e chiudo gli occhi, solo per un istante.
Li riapro e lo vedo togliersi la maschera: un ghigno crudele è sul suo volto, mentre continua a premere con forza l’indice, quasi a voler penetrare l’intero mio essere. Un bruciore intenso si diffonde sul mio braccio, come se il fuoco si fosse incuneato a fondo nella carne. Cerco di resistere al dolore e lo guardo negli occhi, in profondità. Solo un istante e la sua mente ha già invaso la mia e la sta percorrendo come se ne fosse l’incontrastato padrone.
Non riesco a distogliere gli occhi e rimango alla sua mercé: ora lui sa tutto di me. Ora sa perché sono qui: il ghigno sul suo viso si fa ancora più perfido.
Finalmente la sua mente si ritrae ed io guardo il braccio: il fuoco nero che lo divora ha inciso il teschio in profondità nella mia carne ed ora il serpente sta uscendo dalla bocca con un doloroso guizzo. Toglie il dito dal mio braccio ed io boccheggio per il dolore, mentre il serpente di fuoco si muove dentro la carne ed avvolge sinuosamente il teschio.
- Il tuo pugnale.
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo, mentre sento la lama fredda e tagliente sulla mia guancia. Distolgo l’attenzione dal braccio, che continua a bruciare in modo insopportabile, ed afferro il coltello. Poi un ordine secco squarcia improvviso i miei pensieri:
“Uccidilo!“
Spalanco gli occhi ed annaspo, senza più riuscire a respirare.
Un uomo incappucciato è in ginocchio davanti a me, sostenuto da due Mangiamorte. Trema ed implora pietà con voce flebile. Il mio cuore sembra essersi fermato e l’aria non riesce ad entrarmi nei polmoni.
Poi sento ancora la sua voce devastare i miei pensieri:
“E’ questo il potere: l’immenso potere della vita e della morte. La conoscenza del bene e del male. Io ti darò tutto il potere e la conoscenza che tu deciderai di volere. Solo tu potrai mettere limiti alla tua potenza ed al tuo sapere“
Sollevo il capo e guardo il suo impassibile viso.
Dipende tutto da me, solo da me.
Con uno sforzo immane occludo la mente.
Vorrei solo poter fuggire via. Vorrei gridare il mio orrore disperato.
Non è questo che volevo.
Ma ora so che è troppo tardi, per qualsiasi scelta che possa essere ancora degna di un uomo.
Ed io non sono più un uomo: io sono solo un Mangiamorte… un Mangiamorte…
Mangiamorte… Mangiamorte.
Questa parola rimbomba nella mia mente come gli inesorabili rintocchi di una campana che suona a morte.
Non posso fuggire, non posso gridare: posso solo decidere se vivere o morire.
Il potere della vita e della morte è nelle mie mani, il bene ed il male sono dentro di me. Tutto dipende solo da me. La mia vita e la vita di quest’uomo. Solo io posso scegliere. Solo io sono il giudice supremo. Solo io ho il potere, solo io: un potere che distrugge la vita.
Ho emesso la mia orribile sentenza.
La mia anima è ormai irrimediabilmente condannata.

Affondo il pugnale.
Il sangue caldo dell’uomo incappucciato mi schizza in faccia.
L’orrore dilaga dentro di me.
Ho ucciso la mia anima.
Una macabra risata echeggia nelle mie orecchie.
- Severus Piton ora sei mio! Ora sei un mio Mangiamorte!
Non dimenticherò mai queste parole: il gelo e le tenebre penetrano nella mia mente.
Narcissa… Narcissa, tu hai dannato il mio cuore… ed io ho dannato la mia anima!

Mi sono smaterializzato; ho corso disperato nella notte, nella campagna deserta.
Stavo cercando di fuggire da me stesso, da quel mostro che ero diventato.
Quando mi sono fermato, senza più fiato, senza più forze… ho vomitato, ho vomitato, ho vomitato.
Avevo ancora il pugnale stretto tra le dita e le mani sporche di sangue.
Quella notte ho conosciuto tutto il male che c’era in me ed ho pianto tutte le mie lacrime. Quella notte ho ucciso la mia innocenza ed ho capito il mio tremendo errore.
Ma volevo vivere Narcissa, ero solo un ragazzo e volevo vivere la mia vita con te: ho creduto che quello fosse l’unico modo.
Ho sbagliato amore mio, ho sbagliato, e Dio solo sa quanto a fondo ho pagato per quella colpa.

CITAZIONE

Trilogia d’amore e morte (30/12/04 - 31/1/05)



Anima strappata

Ma non era così: ho sempre continuato ad amarti, anche da Mangiamorte.
Il sole era tramontato, la mia luce se n’era andata e sono rimasto solo con l’oscurità della mia notte.
Una notte durata due anni, sempre più nera e profonda, più atroce e crudele.
Due anni tra le braccia del male, senza riuscire a dimenticare i tuoi baci.
Due anni disumani e senza pietà, in cui ho ucciso anche la speranza, ma non riuscivo a cancellare la tua luce.
Due anni di follia insensata, due anni di colpe che in tutto il resto della mia vita non potrò mai espiare.
Due anni senza di te, ma ogni giorno il mio amore per te diventava sempre più forte, più forte, più forte… fino a quando è riuscito a rompere le catene che mi avvincevano all’Oscuro Signore.
Così mi sono lentamente e dolorosamente arrampicato fuori da quel baratro orrendo in cui ero precipitato e sono tornato da te, illuso di poter tornare a vedere la luce, illuso di poter ancora vivere ed amare.
Ma era troppo tardi, troppo gravi erano le mie colpe, ed io non avevo alcun diritto al perdono dopo tutti gli atroci crimini che avevo commesso.

Sacrificio di sangue

Lascio nuovamente scivolare il mio piccolo tesoro nella tasca nascosta del lungo mantello nero ed entro silenziosamente nella foresta scura, così come tanti anni fa m’immersi nell’oscurità di Voldemort.
Antiche rovine stagliate nella notte, macabri scheletri di un tempo che fu, mute testimoni della mia orrenda follia, alla ricerca del potere e della ricchezza che mi avrebbero permesso di riconquistare la donna che amavo.
Ho presto scoperto la totale inutilità della mia insensata ricerca, mentre le mie mani s’immergevano nel sangue ed io precipitavo nell’oscurità della mia notte.
Una notte durata due anni, sempre più nera e profonda, più atroce e crudele.
Due anni tra le braccia del male, sognando di poter riconquistare i tuoi baci.
Due anni disumani e senza pietà, in cui ho ucciso anche la speranza, ma non riuscivo a smettere di desiderarti.
Due anni di follia insensata, due anni di colpe che in tutto il resto della mia vita non potrò mai espiare.
Due anni che mi hanno portato quasi a perdere la ragione e a cercare la morte quando ho finalmente compreso, nella sua totale ed irreversibile gravità, l’errore che avevo commesso.

Follia e passione

La scuola era ormai terminata da mesi e dovevamo decidere il nostro futuro.
Ma c’era un’unica strada tracciata davanti a noi, nessuna scelta possibile se non ciò che era sempre stato stabilito a priori per quelli come noi.
Forse avremmo potuto aprire gli occhi, forse potevamo intuire l’esistenza di quel piccolo bivio sulla strada maestra che si apriva invitante davanti a noi, ma abbiamo proseguito diritto, mano nella mano, sicuri dei nostri ideali, certi che li avremmo raggiunti, indipendentemente da quali atroci mezzi avremmo dovuto usare.
E quei mezzi li abbiamo usati, Bellatrix, tu ed io, andando oltre ogni umano limite, sprofondando nell’odio e nella crudeltà. Abbiamo chiuso gli occhi… ed abbiamo fatto finta che fosse giusto così.
Ed è scesa la notte su di noi, amanti infernali, passione carnale e sangue innocente sulle nostre mani.
Una notte durata due anni, sempre più nera e profonda, più atroce e crudele.
Due anni tra le braccia del male, ed ogni notte tu fra le mie braccia.
Due anni disumani e senza pietà, in cui ho ucciso anche la speranza, ma non riuscivo a dominare il mio desiderio per te.
Due anni di follia insensata, due anni di colpe che in tutto il resto della mia vita non potrò mai espiare.
Due anni a cercare invano il tuo amore, due anni a darti il mio amore, che diventava ogni giorno più forte, più forte, come forte cresceva l’orrore dentro di me per i crimini che commettevo.
Poi, all’improvviso, non c’è l’ho più fatta a tenere gli occhi chiusi, a fingere che quello che facevamo fosse giusto.
Era il mio amore per te che si ribellava a quelle atrocità, è stato il mio amore per te che è riuscito a rompere le catene che mi avvincevano all’Oscuro Signore.

CITAZIONE

Forza e resistenza del Cristallo (giugno-novembre 2007)


In questa interminabile notte nera, ancora una volta i pensieri sfuggono al mio controllo e questo ricordo, così lontano, è tornato a galla, inopportuno e pungente, a rammentarmi altre colpe, quelle che sono all’origine di tutta la desolazione della mia vita.
Scelte sbagliate e colpe imperdonabili, per le quali ho pagato e continuo a pagare, la vera causa di tutti i miei sogni infranti, il motivo a causa del quale ho dovuto perdere anche Crystal.
Solo io ne sono pienamente responsabile; non una donna infelice, prigioniera del suo sogno d’amore, la cui fine l’aveva resa rinunciataria ed incapace di accudire suo figlio; non un uomo debole, vittima delle proprie paure, che si era rifugiato nell’alcol rifiutando di accettare l’esistenza della magia.
Solo io ho scelto, forse anche sospinto dall’onda di quel rifiuto iniziale, che mille volte si è ripetuto davanti ai miei occhi, da parte di chi mi stava intorno: la mia migliore amica, i compagni di scuola, i professori.
Ma non sono stati loro a scegliere per me.
Io ho scelto l’Oscuro Signore, io ho sbagliato, io ho ucciso.
Loro sono solo rimasti a guardare, alcuni indifferenti, altri preoccupati per me, altri ancora hanno cercato di fermarmi, mentre qualcuno mi ha bellamente spinto nella direzione sbagliata.
Ma nel baratro ci sono entrato io, di mia spontanea volontà, accecato da false promesse e folli ideali. Ancora oggi mi chiedo come ho potuto, proprio io, dalla mente brillante e dalle grandi capacità magiche, cadere in quell’inganno, come ho potuto non capire, perché non mi sono fermato in tempo.
Perché sono stato così cieco da scendere volontariamente all’Inferno?
Una domanda che mi sono posto troppe volte, ormai, e che non ha alcuna logica risposta.
Una scelta sbagliata, senza alcuna scusante.
Poi, solo colpe irrimediabili, per le quali non pagherò mai abbastanza.
Anche se ormai ho perso tutto ciò a cui tenevo e mi è rimasta solo questa vita, che mille volte avrei voluto offrire al posto di quella di altri.
Al posto di quella di Albus.
Ma ho ancora il mio dovere da compiere, senza commettere altri errori, dalle tragiche conseguenze, come quello che ho commesso davanti alle sorelle Black.
Io sono la spada che si forgia da sé nel rovente metallo del dolore.
 
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