Il Calderone di Severus

il Buongiorno e... Il Caffè, di Massimo Gramellini

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view post Posted on 4/11/2011, 18:46

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CITAZIONE (Severus Ikari @ 4/11/2011, 18:07) 
Fortunatamente italiani di cui andare fieri ancora ci sono, ma obbiettivamente sono tantissimi, tranne i politici ;)

Vero che è così? ^_^ Non posso che concordare con te.
 
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view post Posted on 4/11/2011, 18:55
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Eh già, se erano persone di cui andare fieri non stavamo in questa situazione -_-
 
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view post Posted on 5/11/2011, 12:21

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Ancora una volta Gramellini non delude e dimostra una seria e competente capacità di analisi, senza allarmismi o false speranze.
Rimango ancora allibita di fronte alla superficialità con cui alcune decisioni sono state prese, a scapito, ancora una volta, dei cittadini.


"La tragedia non era imprevedibile

Non possiamo accettare come una fatalità che nel 2011, in una delle più illustri città italiane, si possa ancora morire per un acquazzone troppo forte. Il sindaco Vincenzi è sconvolta dal dolore, ma ci lascia esterrefatti quando afferma che la tragedia era imprevedibile. Imprevedibile dopo quanto era appena successo alle Cinque Terre? Tutti sapevano che su Genova stava per abbattersi una tempesta. Magari non delle dimensioni tropicali che ha poi assunto nella realtà. Ma se ne parlava e scriveva da giorni. «La Stampa» aveva addirittura pubblicato un decalogo del meteorologo Luca Mercalli.

Regole di buon senso: evacuate i piani bassi delle case, riempite uno zaino con i beni di prima necessità e tenetelo a portata di mano in caso di emergenza. Eppure a nessuno dei genovesi interpellati in queste ore è sembrato che le istituzioni avessero colto la drammaticità del momento. E se anche l’avevano colta, di sicuro non sono riusciti a trasmetterla ai cittadini. Sì, la sera prima era scattata l’allerta, con un invito generico a ridurre gli spostamenti. Ma nulla di paragonabile alle decisioni assunte ad agosto dal sindaco di New York, che per il passaggio dell’uragano Irene aveva fatto evacuare intere zone della metropoli, infischiandosene delle patenti di catastrofista e menagramo che i soliti superficiali gli avevano subito affibbiato.

Il sindaco Vincenzi difende la scelta di aver tenuto aperte le scuole e, con esse, quell’illusione di normalità bruscamente smentita dagli eventi. Sta di fatto che al momento dello tsunami un sacco di persone camminavano per Genova munite di borse della spesa e passeggini, come se si trattasse di un venerdì qualsiasi. Sorprese in mezzo alla strada, alcune di loro (comprese due bambine) hanno trovato una morte orribile dentro l’androne della casa in cui si erano rifugiate.

Forse, però, è troppo comodo scaricare sempre tutte le colpe sulle famigerate Autorità. I cittadini dovrebbero cominciare a farsi un esame di coscienza e a chiedersi se esiste davvero una consapevolezza dei cambiamenti climatici in atto. Di fronte agli allarmi che il sistema ansiogeno dei media (portiamo anche noi le nostre responsabilità) rovescia quotidianamente addosso al pubblico, si tende a reagire con stati emotivi estremi: la rimozione o il panico. E’ arrivato il momento di prendere in considerazione una terza ipotesi: la presa di coscienza.
Abitiamo un mondo complesso, seduti su autentiche bombe ambientali che l’incuria e l’avidità umane hanno contribuito a innescare. Prenderne atto non significa disperarsi, ma prepararsi.
Cambiare atteggiamento mentale: smetterla di sentirsi invulnerabili e assumere le precauzioni necessarie. Il prefetto Gabrielli, erede di Bertolaso, lamenta la scarsa capacità di auto-protezione degli italiani. Qualche populista d’accatto, pur di blandire gli impulsi più bassi della clientela, ha rivoltato il senso del suo discorso, trasformandolo in un invito ad «arrangiarsi da soli». Mentre è solo un appello a diventare finalmente adulti. Tutti: amministratori e cittadini. "


Non ci avevo pensato, me l'ha fatto notare un'amica, ma la trovo purtroppo attualissima: Dolcenera, di De Andrè.

www.youtube.com/watch?v=KKipvcV4soA&sns=fb

Edited by pingui79 - 5/11/2011, 13:10
 
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view post Posted on 8/11/2011, 11:23

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"Un passo avanti

Solo i mercati credono ancora a Giuliano Ferrara. Quando il direttore del Foglio ha annunciato che Berlusconi si sarebbe dimesso «a minuti», la Borsa si è trasformata in un carnevale di Rio, salvo precipitare nella più stretta quaresima dopo l’ovvia smentita dell’interessato. Nella migliore delle ipotesi Ferrara è un burlone. Da discreto conoscitore del Cav. dovrebbe sapere che Berlusconi non si è mai dimesso da nulla nella vita. Chi lo ha costruito in una notte di luna piena si è scordato di inserire la retromarcia. Come imprenditore e come politico ha sempre e solo comprato: si ricordano due uniche cessioni di qualche rilievo, la Standa e Kakà, ma entrambe si sono poi rivelate un affare. Un suo amico mi raccontò la natura di B. con una metafora: non è fuoco che brucia, ma acqua che invade. E l’acqua non torna mai indietro. Può essere fermata solo dagli argini. Purtroppo in Italia, lo si è visto anche in questi giorni, quanto ad argini siamo messi maluccio.

Berlusconi è l’Anti Gambero, cioè l’Anti Politico. Un politico, al suo posto, si tirerebbe indietro o di lato e lascerebbe ad altri il compito di scottarsi, scommettendo sulla memoria corta degli italiani per ripresentarsi nel 2013 nei panni di novità candidabile al Quirinale. Ma B. si sente un eroe, un prescelto dal popolo come Napoleone o Gheddafi, fate voi. E gli eroi non arretrano, non trattano, non si dimettono. Gli eroi si inoltrano lungo un sentiero a spirale che li conduce alla gloria e poi alla disfatta, perché persino sull’orlo del baratro non resisteranno alla tentazione di fare un passo avanti."

Link: www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr....asp?ID_blog=41

Edited by pingui79 - 8/11/2011, 22:29
 
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view post Posted on 8/11/2011, 11:31
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CITAZIONE (pingui79 @ 8/11/2011, 11:23) 
Chi lo ha costruito in una notte di luna piena si è scordato di inserire la retromarcia.

Finora ero riuscita ad impormi di non commentare, ma questa è veramente troppo bella per lasciarla cadere nel nulla...
Come tutto il resto dell'intervento, che merita un doveroso applauso.

:applauso:

Edited by Ida59 - 17/6/2015, 22:30
 
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view post Posted on 8/11/2011, 11:37

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Di solito anch'io cerco di non commentare, perchè molto spesso si aggiungerebbero parole superflue a ciò che invece è espresso in modo brillante e conciso.
Ma l'applauso qui ci sta, eccome. :D
 
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view post Posted on 8/11/2011, 11:55
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Sono assolutamente d'accordo e dire altro sarebbe superfluo, ma io aggiungerei che il passo indietro lo debbano fare in molti in quanto abbiamo una classe politica che è davvero da brividi.
 
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view post Posted on 8/11/2011, 21:03
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Chiara, forse è più corretto mettere sempre anche il link del sito da cui hai tratto il brano.
Grazie.


Edited by Ida59 - 17/6/2015, 22:30
 
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view post Posted on 8/11/2011, 22:27

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Ops, ma non avevo detto al primo messaggio del topic che il link era quello de La Stampa? Ora vado a rileggere, la memoria gioca brutti scherzi.
In ogni caso ora modifico l'ultimo ed inserisco il link e così farò anche per i prossimi, grazie di avermelo fatto notare

No, non l'avevo specificato, che torda! :unsure:

 
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view post Posted on 9/11/2011, 19:04

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Senza B

Se penso a un’Italia senza B, immagino un brigadiere che si addormenta mentre intercetta le telefonate fra il professor Monti e Mario Draghi. Oh, mica voglio un’Italia di banchieri. Ma un po’ grigia e barbosa, sì. Non moralista, morale. Che per qualche tempo si metta a dieta di barzellette, volgarità, ostentazioni d’ignoranza. Dove l’ottimismo non sia la premessa di una truffa, ma la conseguenza di uno sforzo comune. Un’Italia solare, anche nell’energia. Con meno politici e più politica. Meno discorsi da bar e più coerenza fra parole e gesti. Una democrazia sana e contenta di sé, che la smetta di prendere sbandate per gli uomini della provvidenza e si ricordi di essere viva ogni giorno e non solo una volta ogni cinque anni per mettere una crocetta su una scheda compilata da altri. Un’Italia di politici che non parlano di magistrati, ma coi magistrati (se imputati). E di magistrati che parlano con le sentenze e non nei congressi di partito. Di federalisti che non fanno rima con razzisti. Un Paese allegro e però serio. Capace di esportare non solo prodotti belli, ma belle figure. Vorrei essere governato da persone migliori di me. Che non facciano le corna, non giurino sulle zucche e si sfilino un paio di chili dalla pancia, prima di far tirare la cinghia a noi, ripristinando il principio che chi sta in alto deve dare il buon esempio.
Per giungere a un’Italia così, le dimissioni di B rappresentano un primo passo. Adesso devono dimettersi tutti gli altri. Perché più ancora di Berlusconi temo i berluscloni.


Link: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr....asp?ID_blog=41
 
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view post Posted on 9/11/2011, 21:20
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CITAZIONE (pingui79 @ 9/11/2011, 19:04) 
Per giungere a un’Italia così, le dimissioni di B rappresentano un primo passo. Adesso devono dimettersi tutti gli altri.

Ecco, sono assolutamente d'accordo con questa frase :applauso:
E tutto il resto lo trovo bellissimo, ma guardando bene com'è la situazione in Italia mi sembra tanto un'utopia :cry:


Edited by Ida59 - 17/6/2015, 22:37
 
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view post Posted on 11/11/2011, 10:09

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Il più grande spettacolo

Nulla di personale, ma quando ho letto di Letta & Letta sottosegretari, zio e nipote nel toto-ministri come in un fumetto di Paperino, mi sono un po’ stranito. Poi hanno iniziato a girare i nomi di Frattini, di La Russa e di una giovane promessa, Giuliano Amato, che fu premier appena 18 anni fa. Ma è stato nel veder rispuntare l’ottantenne Dini al telegiornale che ho avuto un sussulto. Il governo Monti sarà una cosa seria e dura. Sarà il governo dell’Europa e del capitalismo possibile: non a caso lo osteggiano coloro che ritengono dannosi sia l’uno sia l’altra. Ci giochiamo davvero tutto, stavolta, a cominciare dalla faccia. Ecco perché sarebbe saggio, non solo decente, che a questo giro la politica scendesse dalla giostra. Limitandosi a votare il governo, ma senza ambire a farne parte. Ai politici di destra e di sinistra si richiede un gesto di generosità che sia anche una forma di espiazione per i disastri, i debiti e i benefici accumulati nei decenni. Un bagno di umiltà da cui potrebbero uscire rigenerati, recuperando la stima di una comunità che li disprezza e rischia di trascinare nel disgusto l’idea stessa di democrazia.

Il più grande spettacolo dopo il big bang berlusconiano non può ridursi al solito inciucio. Bisogna volare alto, o almeno sollevarsi da terra, e oggi purtroppo nell’immaginario collettivo la politica rappresenta la zavorra. Prima di versare lacrime e sangue, gli italiani pretendono che a chiederle non siano i soliti noti. Soprattutto pretendono che siano prima i politici a versarne. E un governo con la Casta dentro non potrebbe mai cancellare i suoi privilegi.


Link: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr....asp?ID_blog=41


Gramellini avrà pure sussultato, a me stava proprio per venire da piangere.
 
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view post Posted on 11/11/2011, 12:05
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Io spero solo che non ci arriviamo al Big Bang -_- che tristess -_-
 
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view post Posted on 12/11/2011, 15:33

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Che ne dite? Io non so se essere speranzosa o disperata.
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Buonanotte

Oggi è il giorno che chiude un ventennio, uno dei tanti della nostra storia. E il pensiero va al momento in cui tutto cominciò. Era il 26 gennaio 1994, un mercoledì. Quando, alle cinque e mezzo del pomeriggio, il Tg4 di Emilio Fede trasmise in anteprima la videocassetta della Discesa In Campo. La mossa geniale fu di presentarsi alla Nazione non come un candidato agli esordi, ma come un presidente già in carica. La libreria finta, i fogli bianchi fra le mani (in realtà leggeva da un rullo), il collant sopra la cinepresa per scaldare l’immagine, la scrivania con gli argenti lucidati e le foto dei familiari girate a favore di telecamera, nemmeno un centimetro lasciato al caso o al buongusto.

E poi il discorso, limato fino alla nausea per ottenere un senso rassicurante di vuoto: «Crediamo in un’Italia più prospera e serena, più moderna ed efficiente... Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». Era la televendita di un sogno a cui molti italiani hanno creduto in buona fede per mancanza di filtri critici o semplicemente di alternative. Allora nessuno poteva sapere che il set era stato allestito in un angolo del parco di Macherio, durante i lavori di ristrutturazione della villa. C’erano ruspe, sacchi di cemento e tanta polvere, intorno a quel sipario di cartone. Se la telecamera avesse allargato il campo, avrebbe inquadrato delle macerie.
Oggi è il giorno in cui il set viene smontato. Restano le macerie. La pausa pubblicitaria è finita. È tempo di costruire davvero.

 
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arcady
view post Posted on 12/11/2011, 15:41




CITAZIONE (pingui79 @ 12/11/2011, 15:33) 
Che ne dite? Io non so se essere speranzosa o disperata.
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www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr....asp?ID_blog=41

Buonanotte

Oggi è il giorno che chiude un ventennio, uno dei tanti della nostra storia. E il pensiero va al momento in cui tutto cominciò. Era il 26 gennaio 1994, un mercoledì. Quando, alle cinque e mezzo del pomeriggio, il Tg4 di Emilio Fede trasmise in anteprima la videocassetta della Discesa In Campo. La mossa geniale fu di presentarsi alla Nazione non come un candidato agli esordi, ma come un presidente già in carica. La libreria finta, i fogli bianchi fra le mani (in realtà leggeva da un rullo), il collant sopra la cinepresa per scaldare l’immagine, la scrivania con gli argenti lucidati e le foto dei familiari girate a favore di telecamera, nemmeno un centimetro lasciato al caso o al buongusto.

E poi il discorso, limato fino alla nausea per ottenere un senso rassicurante di vuoto: «Crediamo in un’Italia più prospera e serena, più moderna ed efficiente... Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano». Era la televendita di un sogno a cui molti italiani hanno creduto in buona fede per mancanza di filtri critici o semplicemente di alternative. Allora nessuno poteva sapere che il set era stato allestito in un angolo del parco di Macherio, durante i lavori di ristrutturazione della villa. C’erano ruspe, sacchi di cemento e tanta polvere, intorno a quel sipario di cartone. Se la telecamera avesse allargato il campo, avrebbe inquadrato delle macerie.
Oggi è il giorno in cui il set viene smontato. Restano le macerie. La pausa pubblicitaria è finita. È tempo di costruire davvero.

Io dico solo che era necessario che Berlusconi si levasse di torno perchè ci ha danneggiati in tutti i modi possibili, ma allo stesso tempo non esulto perchè questo non significa che adesso andrà tutto meglio: la classe politica italiana è scandalosa quindi sono mooolto pessimista. La situazione italiana non è sanabile da un Berlusconi che se ne và, purtroppo, anche se ne siamo tutti molto felici!
 
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584 replies since 29/10/2011, 13:02   4549 views
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