Il Calderone di Severus

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view post Posted on 3/12/2022, 17:02
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view post Posted on 2/8/2023, 18:28
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Ripropongo questo mio ricordo per l'ennesima volta. Ma avrei potuto scriverlo adesso a 43 anni di distanza

CITAZIONE (chiara53 @ 2/8/2015, 16:00) 

Io non voglio dimenticare




Forse sarò diversamente giovane, forse certi eventi restano impressi nella memoria, sicuramente chi era abbastanza adulto saprà dirvi con precisione dove era e cosa stesse facendo l’11 settembre 2001, quando giunse la notizia dell’attentato alle torri gemelle: ecco, il 2 agosto 1980 è stato per l’Italia il giorno in cui chi era sufficientemente adulto si ricorda cosa faceva e dov’era al momento in cui ha ricevuto la notizia della strage di Bologna.
Bologna: la mia seconda città, Bologna, dove ho le mie radici familiari, Bologna, la Grassa, la Rossa, la Dotta. Per parafrasare Enzo Biagi (lui diceva tra Reggio Emilia e Bologna) io sono certa che tra Bologna e Ancona non può accadermi nulla di male, perché qualche certezza nella vita ce l’hai o te la devi costruire e io, nel mio immaginario da viaggiatore, so che in quel tratto d’Italia non può accadermi nulla. Ecco quel giorno con Bologna sono stata ferita anch’io.
Non voglio additare colpevoli che ancora sono solo vagamente noti, voglio solo raccontarvi la mia piccola storia legata a quell’evento.

Dopo due anni e mezzo, trascorrevo finalmente la mia prima estate lavorando ad Ancona; fino ad allora avevo attraversato l’Italia da Verona ad Ancona, sostando a Bologna per cambiare treno ogni singola settimana, fino al gennaio del 1980, perché la mia casa, il mio amore, i miei affetti erano ad Ancona, ma il lavoro era a Verona. E allora via, corri, prendi il treno, guarda l’ora, prega che la coincidenza ti aspetti…

Il ristorante bar della stazione di Bologna mi aveva offerto in tutto quel tempo riparo e conforto quando la coincidenza non si lasciava acchiappare. Mi conoscevano ormai la cassiera e le ragazze e ragazzi del bar, era gente circa della mia età o più vecchi, ma di poco, gentili, forse a volte troppo indaffarati.
Ma torniamo al mio due agosto.

Partivamo per le vacanze io e Claudio, partivamo per Madonna di Campiglio, una settimana sola, perché si mettevano via i soldi per comprare casa e le ferie erano pochi e striminziti giorni, ero così felice, avevo tutto il mondo tra le mani e una settimana di ferie che mi sembrava un sogno.
Siamo partiti alle 12 del due agosto. Indaffarata avevo fatto le valige e non avevo ascoltato notizie per televisione o per radio.
Sono passata di fretta a salutare i miei e li ho trovati stravolti.
E’ atato lì, a casa loro, prima di partire che ho visto in televisione le prime strazianti immagini di quella mia povera stazione di Bologna e dei poveretti che, come me, pensavano di andare felici in vacanza, ma che non sarebbero mai più partiti.

All’inizio si parlò stupidamente di una caldaia esplosa sotto il ristorante… caldaia? Ma dove? Sotto la stazione di Bologna non ci sono caldaie e tanto meno che esplodono.
Siamo partiti in quel caldo pomeriggio con la morte nel cuore e un peso sullo stomaco.
Percorrendo l’autostrada ricordo ogni radio locale richiedere di donare sangue per i feriti, e il bilancio dei morti e dei danni che cresceva e diventava peggiore di ora in ora.
Ricordo il dolore nell’ascoltare l’angoscia di chi cercava parenti e amici persi in quel disastro. Non c’erano telefonini, quindi molti non sapevano se chi cercavano fosse stato alla stazione oppure no.
Magari doveva passarci per chiedere un orario, magari doveva prendere un treno, magari… aveva preso un treno ad Ancona e quel treno Ancona - Chiasso era fermo al primo binario ed era stato investito in pieno dall’esplosione: ecco, magari erano lì quelli che si cercavano e non si trovavano...

Magari potevo esserci anch' io, se non avessi avuto il trasferimento qualche mese prima… magari c’era di turno quella cassiera gentile che mi salutava con affetto e un sorriso tutte le volte che, sbuffando, mi toccava aspettare il treno dopo. Perché il ristorante praticamente non c'era più, insieme a quelli che c’erano dentro: era stato spazzato via.

Ecco, è tutta qui la mia storia, forse è una storia di poco conto, ma ho sempre pensato che su quell’autobus 37 che diventò in quel giorno maledetto un’ambulanza e un carro funebre - perché i morti e feriti erano troppi anche per Bologna e per trasportarli ci vollero autobus, taxi e auto private - ecco lì alle 10 e 25 potevo esserci anch’io. E avevo solo ventisette anni.
La stazione di Bologna, la mia stazione è morta quel giorno, sì, l’hanno ricostruita, adesso è più grande, forse più bella, ma la mia stazione è morta il due agosto 1980 insieme ad 85 persone che partivano in vacanza.
Io non dimentico…
 
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view post Posted on 5/8/2023, 09:27
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