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| Il mio nome è Piton, Severus Piton
Ho scoperto tardi i racconti di Carlo, ma da quando, per caso, ho letto il primo ho bevuto gli altri tutti in un sorso; sono splendidi, scritti alla perfezione(ovvio) e di un umorismo soffuso di ironia e sarcasmo che mi riconcilia con l’universo maschile(!). Ovviamente sto scherzando, ma è tipicamente maschile la sua maniera tutta particolare di gestire il personaggio di Piton e i suoi comportamenti. Mi fa ridere fino alle lacrime, perché pur mantenendo il nostro professore IC lo gestisce nelle movenze, nelle azioni e nella descrizione dei pensieri con una sottile vena (a volte neanche tanto sottile) comica. In questa storia che ritengo un gioiello tra i gioielli ho visto, come se fossi stata presente, i mobili della stanza di Piton spostarsi terrorizzati al passaggio dell’irritatissimo professore (nelle recensioni non si possono dire le parolacce, ma qui Piton è proprio in****to), la costituzione del sindacato di Difesa per i Diritti dei Mobili Magici, nonché la trasformazione dei pesci rossi in piranha con devastanti effetti sulle dita degli studenti. L’arrivo alla taverna e la comparsa di due burrobirre calde mescolate non agitate prelude a quale sarà lo svolgimento della storia, che si costruisce per paralleli generati dall’intervista veramente favolosa in cui ogni tassello va al suo posto in un puzzle fantasmagorico e godibilissimo. I veri tocchi di classe sonola somiglianza tra Minerva e la Zia Money Penny (genialità allo stato puro) e i saluti conclusivi con relative presentazioni…. Non voglio raccontare altro per chi leggerà, perché ad un finale prevedibile se ne sovrappone un altro imprevedibile che non svelerò. Dico soltanto una cosa: Severus odia suonare il violino!!!! A voi lettori ignari scoprire il perché lo so.
Edited by chiara53 - 13/7/2012, 17:15
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