| Rileggo questa interessante discussione. La crudeltà della Rowling è assoluta con Severus. Maltrattato da tutti, persino da Silente post mortem a King's cross che conclude "povero Piton...", pensando alla bacchetta di sambuco che non sarebbe potuta più essere di Severus. Ma purtroppo era funzionale alla narrazione e al riscatto del personaggio post mortem. L'unica che sembra avere una sincera considerazione di lui, a parte Silente, che dobbiamo necessariamente assolvere nonostante tutto, mi è sembrata Hermione, soprattutto dal 3 volume. Narcissa? Credo che fondamentalmente lo usi e basta, come tutti d'altra parte (Voldemort in primis). Draco? Forse lo stima solo perché il paparino gli diceva che erano amici da ragazzi. Hermione prova una stima autentica nei confronti del suo Professore, nel finale per forza di cose tenuta a bada, sempre per ragioni narrative. Più che altro non perdono alla Rowling lo spazio che ha dato a Severus nei libri. Sfruttato poco, avrebbe potuto fare molto di più con la sua stupenda creazione. Soffermarsi su alcuni dettagli, comportamenti. Nei film... Stendiamo un velo pietoso... quanti minuti in totale? Alla fine le frasi "la vita non è giusta" e "non esistono buoni o cattivi" rappresentano i due grandi filoni che caratterizzano la costruzione dei personaggi di HP. La Rowling risparmia personaggi assolutamente insignificanti o odiosi (tipo Percy, Dio ce ne scampi, i Malfoy - perdonatemi se mi stanno tutti terribilmente antipatici - o altri disgraziati insulsi) e priva di qualsiasi gioia molti altri, come accade purtroppo nella vita di tutti i giorni. Questa scelta di realismo è perfetta in un genere come il fantasy, perché è ereditata dalla grande tradizione realista dei romanzi di formazione inglesi, Dickens tra tutti. Comunque, è vero, lei è particolarmente crudele con Severus, molto più che con Sirius e Remus (non scherza neanche con loro). I due malinconici e "sensibili" Malandrini almeno hanno avuto la fortuna di essere morti consapevoli di essere stati amati, come anche l'innocente e tenerissimo Dobby. Vita terribile anche la sua... Severus muore senza potersi riscattare in vita. Certo l'autrice avrebbe potuto fare anche di peggio, tipo far fallire il piano di Silente di far rivelare la verità nel momento di massima vulnerabilità di Voldemort. E se Harry non fosse riuscito a recarsi nella Stamberga Strillante senza poter mai sapere la verità? O se Voldemort avesse deciso di uccidere Severus con il solito Avada Kedavra? Quando Severus capisce di morire, la sua paura diventa quella di non riuscire a portare a termine il suo compito. La sua sofferenza è superiore al dolore delle ferite inflitte da Nagini, al pari della frustrazione di aver scoperto che Harry è "una bestia da macello"... Muore dal dolore per il pensiero che possa essere stato tutto inutile. Per fortuna compare Harry poco prima della sua morte. La Rowling quasi ci riesce a fare diventare Harry Potter una tragedia cinica e disperata, ma non sarebbe stato un romanzo di formazione. Troppo crudele spoilerare ai lettori più giovani che la vita vera spesso finisce a schifo senza motivo. I momenti di felicità di Severus sono davvero attimi, sempre guastati da presenze fastidiose, tipo Petunia nell'infanzia e il bulletto Potter senior... una vita di continue prove di forza e di stoica sopportazione (noi lo amiamo per questo): pensiamo a Peter Minus in casa sua a Spinner's End.... Come ha fatto a trattenere un Avada Kedavra?!
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