Il Calderone di Severus

"Il Riflesso del Nulla" di Ida59, Storia consigliata Giugno 2010

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Ale85LeoSign
icon11  view post Posted on 1/6/2010, 14:21




Il Riflesso del Nulla di Ida59 - Sezione HP Severus - racconti VM18



Riassunto : Neri bagliori riflessi, d’amore e di dolore, per la storia di un’anima.
Categoria: HP :Severus - Rating: Vietato 18 - Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Angst - Altro Genere: introspettivo, drammatico, romantico, erotico
Avvertimenti: Nessuno - Epoca: Piu' di un'epoca - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Lily - Altri Personaggi: Silente


Edited by Ida59 - 2/6/2018, 18:29
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 2/6/2010, 15:48




Nella letteratura classica si dice che siano i non-morti a non poter riflettere la propria immagine in uno specchio.
In questo caso parliamo di “un uomo morto che cammina”, o meglio, un uomo morto dentro, che contempla un presente apparentemente immobile, privo degli abituali confini di “passato e futuro”.

Lo scenario si svela con la rivelazione di questo nulla, dove la speranza è totalmente morta e i sogni si sono dissipati: si sono adagiati a terra come il velo che ricopriva quello specchio, quella verità scomoda che il protagonista, nonostante tutto, ha deciso, in ultimo, di affrontare.
E in questa sorta di limbo si trova lui, Severus Piton...
Nei libri come nella vita reale, spesso il destino si decide nei luoghi più insospettabili. In questo caso, il suo, si decide davanti a uno specchio, in un continuo dentro e fuori del personaggio, nel suo vivere una vita mai completamente vissuta, troppo mascherata, lasciata in secondo piano per dar luce a sogni irrealizzabili nel buio terrificante della sofferenza esistenziale.
Praticamente davanti a se stesso.

I ricordi e i sogni evocati dal mago sono il perfetto connubio tra il gioco primordiale dell’immaginazione e una passione illecita ma necessaria… vitale. Il suo è un amore incondizionato per il sogno, per un’irrealtà che Severus cerca di trasformare in realtà, in tutti i modi, respirando ogni giorno illusioni sempre più grandi.

Ci sono diversi paradossi in questa storia.
Il primo, di questo monologo di un uomo sofferente, sta nella grande tristezza che riesce a evocare nel lettore il personaggio di Severus. Osserva il nulla, rimane come il vecchio cane fedele sulla tomba del padrone, contemplando un’irrealtà che lo ha consumato per anni e che, ancora, riesce a ipnotizzarlo, anche senza mostrargli più niente.
Un altro paradosso è che ad alimentare i suoi sogni è sempre stata una donna reale, in carne ed ossa, per la quale Severus avrebbe potuto lottare e combattere veramente, invece di nascondersi dentro se stesso, sempre più in profondità. Ma il sogno rimane in vita solo fino a quando Lily non viene realmente uccisa da Voldemort. E qui, quando il cuore dell’illusoria esistenza del mago smette di battere, con esso muoiono anche tutti i suoi sogni e la sua energia vitale si spegne.
E l’unico desiderio che gli rimane, quando alla fine capisce che ciò che lo manteneva vivo ormai è definitivamente andato perduto, è quello di morire.

I toni della storia sono molto cupi e delineano bene la complessa introspezione del personaggio. E’ una storia triste, molto triste. Ma, personalmente, non nel senso che fa venir voglia di piangere. E’ proprio triste l’esistenza di Severus, se tale si può definire. Perché, se le cose fossero realmente andate così, egli non avrebbe mai vissuto. Avrebbe giocato con la propria vita, usandola come un oggetto, per alimentare sogni equivalenti a parassiti, che l’avrebbero soltanto consumato, giorno per giorno, dandogli una felicità che si sarebbe potuta frantumare da un momento all’altro. E così è stato.

E’ apprezzabile la cieca fedeltà che però dimostra nei confronti di Lily.
Pur non condividendo l’enorme illusione che ha costruito con le sue mani, apprezzo, invece, la fedeltà del personaggio a un’unica donna. Ma non tanto la fedeltà in sè, quanto l'energia che il mago riversa monodirezionalmente su di essa. Egli rimane così legato a lei, anche se il loro legame è sempre stato sottile come un filo d’aria, che anche mentre la morte avanza verso di lui, essa viene accolta con sincera felicità.
E questo, unicamente perché Severus pensa di potersi ricongiungere “realmente” a Lily. In questo caso, giusto per tirare le somme, apprezzo l'ostinazione con cui l'ha rincorsa... ricordandomi, però, che non lo ha mai fatto realmente.

Sì, molto triste, ma consigliabile, a livello di lettura, per lo stile impeccabile, la caratterizzazione brillante con cui vengono strutturati i pensieri di Severus Piton e il coinvolgimento che determina nel lettore.
Il mio coinvolgimento è stato di tipo “rabbioso”. Seguire questa storia ha voluto dire arrabbiarsi con un essere umano che mi ha fatto provare pietà per la sua incapacità di combattere, capacità che aveva, che ha dimostrato di avere (parlando solo di questa storia, in questo contesto) soprattutto alla fine, quando addirittura va ad affrontare la sua stessa morte pur di “riconquistare” la sua Lily.
Per concludere: ciò che ho tratto da questa storia, è stato che al cospetto della verità, di speranze infrante e di tragedie non evitate, l’unico nemico che resta da affrontare è il proprio riflesso.
Un riflesso che, anche se abbiamo negato per tutta la vita, quando arriva il momento di tirare le somme, diventa impossibile da evitare.
 
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view post Posted on 3/6/2010, 11:15
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I ♥ Severus


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Grazie, Ale, è una recensione molto professionale che svolge una accurata disamina della storia e, soprattutto, del personaggio, cogliendone molto bene l’essenza.
C’è però una cosa importante che va sottolineata: questa storia è stata scritta per la sfida “Anima riflessa” che prevedeva l’utilizzo di un Severus totalmente in canone con quello delineato da JKR, così nella mia storia c'è, come richiesto in modo preciso dalle regole della sfida, il Severus canon, quello che ha vissuto tutta la sua vita solo nel sogno di Lily, il personaggio che JKR ha disegnato in modo ambiguo e che può anche essere letto in maniera superficiale fermandosi alla pura apparenza.
Questo personaggio non è affatto il "mio" Severus, ma la sfida poneva dei paletti ben precisi, che io ho rispettato alla lettera, quindi questo Severus è, proprio come Ale ha sottolineato nella sua recensione:
CITAZIONE
E’ proprio triste l’esistenza di Severus, se tale si può definire. Perché, se le cose fossero realmente andate così, egli non avrebbe mai vissuto. Avrebbe giocato con la propria vita, usandola come un oggetto, per alimentare sogni equivalenti a parassiti, che l’avrebbero soltanto consumato, giorno per giorno, dandogli una felicità che si sarebbe potuta frantumare da un momento all’altro. E così è stato.

un uomo che non ha mai realmente vissuto, perché nel canone di JKR le cose, purtroppo, sono proprio andate così, almeno per chi si ferma all’apparenza di Severus che ha agito solo ed esclusivamente spinto dal motore dell’amore per Lily.
Come ho detto ormai mille volte, questa non è certo la mia visione del personaggio: per me Severus ha una profondità ben maggiore ed è spinto da altre e ulteriori motivazioni che non siano solo quella dell’amore per Lily che lo porta a proteggerne il figlio, altrimenti non avrebbe certo dedicato la sua vita a salvare tutti coloro che poteva aiutare, come le sue stesse parole (cap. 33 del 7° libro) testimoniano:
CITAZIONE
«Non esserne stupito, Severus. Quanti uomini e donne hai visto morire?»
«Di recente, solo quelli che non sono riuscito a salvare» rispose Piton.

compreso Lupin, anche se è poi George che ci rimette un orecchio.
Quindi, il personaggio di Severus da me reinterpretato, il “mio” Severus, dunque, non avrebbe speso neppure un istante della sua esistenza davanti a quello specchio per crogiolarsi in un doloroso sogno inattuabile. Ma, come ho detto sopra, le regole della sfida prevedevano l’uso di una data tipologia di personaggio, e quello io ho usato, anche facendo piuttosto fatica e dovendo sfidare me stessa a farlo: quello era il Severus che la sfida pretendeva fosse narrato e io così ho fatto. Del resto, saper scrivere significa anche staccarsi dal proprio "ideale interpretativo" del personaggio per riuscire a rispettare gli schemi proposti e questo è stato il mio sforzo (notevole) in questa storia: staccarmi dal “mio” Severus per adeguarmi a quello “di pura apparenza” di JKR, che proprio non mi piace.
Però direi che me la sono cavata bene, visto che ho provocato:
CITAZIONE
Il mio coinvolgimento è stato di tipo “rabbioso”. Seguire questa storia ha voluto dire arrabbiarsi con un essere umano che mi ha fatto provare pietà per la sua incapacità di combattere

questa reazione che era poi, mentre scrivevo la storia, esattamente la mia sensazione rabbiosa nei confronti di JKR che, per commuovere e far piangere il vasto pubblico che di Severus non aveva mai compreso nulla per 7 libri, ha tremendamente svalutato il meraviglioso personaggio che aveva creato, riducendolo a un burattino unicamente tirato dai fili di un amore mai realmente esistito.
Sì, ODIO le Severus/Lily, l’ho sempre detto! :tigre:


Edited by chiara53 - 23/5/2015, 19:26
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 4/6/2010, 09:55




CITAZIONE (Ida59 @ 3/6/2010, 12:15)
Grazie, Ale, è una recensione molto professionale che svolge una accurata disamina della storia e, soprattutto, del personaggio, cogliendone molto bene l’essenza.

;) Contorsioni, ragionamenti e dissezioni in questo caso possono tornare utili. ^_^

CITAZIONE
CITAZIONE
Il mio coinvolgimento è stato di tipo “rabbioso”. Seguire questa storia ha voluto dire arrabbiarsi con un essere umano che mi ha fatto provare pietà per la sua incapacità di combattere

questa reazione che era poi, mentre scrivevo la storia, esattamente la mia sensazione rabbiosa nei confronti di JKR che, per commuovere e far piangere il vasto pubblico che di Severus non aveva mai compreso nulla per 7 libri, ha tremendamente svalutato il meraviglioso personaggio che aveva creato, riducendolo a un burattino unicamente tirato dai fili di un amore mai realmente esistito.

Tutto ciò, come hai correttamente precisato, se si rimane alla schiuma delle cose, come la maggior parte della gente fa. L'essere umano, anche se fittizio e cartaceo, rimane un individuo complesso e, in quanto tale, nella mia personale visione, non riconducibile a un burattino di pezza mosso da semplici fili.
Personalmente, scrivere per lavoro in maniera asettica, distaccata e fredda mi è più che sufficiente, anche se stento a credere che la gente ami leggere notizie prive di una qualsiasi forma di immedesimazione. <_< Per scrivere amatorialmente, amo scrivere qualcosa che posso approfondire, senza rimanere a quella famosa schiuma che, vista una volta, si dissipa all'istante. :(


Edited by Ale85LeoSign - 4/6/2010, 11:43
 
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3 replies since 1/6/2010, 14:21   323 views
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