| Allora prima torno all'argomento principale della discussione e dico la mia, per quanto la mia esperienza di scrittrice/lettrice sia veramente poco e ancora meno la conoscenza del personaggio Severus. Ho letto un po' di storie slash, più o meno belle, ma come dico sempre io per criticare o avere un opinione, bisogna conoscere ma la mia era più curiosità, come dice Ale, volevo sapere il perché si scrivono storie slash e cose spinge a farlo. Personalmente non scrivo slash, ne credo che mai lo farò, perché?
1. per me Severus è etero. Certo, ne ho lette alcune storie veramente belle in cui Severus fosse gay, ma per me è ETERO, ASSOLUTAMENTE. Lo vedo solo e soltanto con donne, stop. A Severus piacciono le donne, punto e basta
2. non ne sarei assolutamente capace. In ciò che scrivo cerco sempre di mettere un po' della mia esperienza, oltre che alcune mie caratteristiche, e non riuscirei a scrivere particolari storie con particolari scene, non saprei da che parte iniziare e molto probabilmente scaderei nel banale e nel volgare, per cui mi astengo. Non potrei scrivere un storia slash se non mi piace, cosa trasmetterei? Credo nulla. Quando scrivo cerco di trasmettere la passione che metto e cerco anche di "piacere" a chi legge, ma se invece mi cimento in una cosa che non mi piace, trasmetto solo schifezza.
Personalmente non ho la presunzione di dire cosa è Canon o no, visto che sono neonata in questo mondo intricato e sbaglio ogni 5 minuti le premesse ma io credo che Severus gay non potrà mai essere Canon (visione prettamente personale, s'intende ) proprio perché ha amato tutta una vita una donna (che cosa ingiusta ma poi "lei" ). Ok, ci sono le eccezioni, ma mantengono il carattere di Severus, non il suo essere Canon, la Rowling l'ha descritto come amante fedele negli anni, struggente per amore di Lily, quindi come può essere Canon Severus che ama Lupin? Boh, non lo so, ma secondo me, non lo è, sempre mia personalissima visione.CITAZIONE Forse in molti si chiedono perché alcune ragazze amino più gli yaoi e gli shonen ai ( boyXboy )che relazioni etero tra ragazzo e ragazza... siamo tutte perverse??? Ma no. la spiegazione è molto più semplice. In un rapporto anche immaginario tra ragazzo e ragazzo, l' uke è comunque un alter ego della personalità femminile, quindi di noi ragazze, che può esprimere quei lati che a noi donne ancora sono negati, come la ribellione, la sessualità, l' anticonformismo. Diciamo che anche nel Terzo Millennio le donne restano ancora senza voce mentre i maschi no, e i gay soprattutto la voce se la sono presa ( chapeau ) agli occhi della società. Ecco perché in questa delicata fase di passaggio epocale in cui si sono come dire, persi i ruoli e tutto è più osmotico, il fascino dell' androgino o eterno femminino che ha caratteristiche miste maschili e femminili incarna bene l' attuale sensibilità delle donne odierne. Non è che siamo maschiacci, anzi: siamo anche più raffinate di tante donne che non prendono coscienza del loro lato maschile. Ecco dunque che negli shonen ai la mescolanza di forte e fragile, di maschio e femmina, si può avere in un' unica comoda soluzione: l' uke, ossia il ragazzo effemminato ma anche ribelle, dotato di ambiguo fascino, di mistero,di elusività rispetto ad una società grezza e molto low profile, che tende a categorizzare tutto e a non prendere evidenza delle mille sfumature umane. Quindi si può dire che in realtà nelle figure complesse dei ragazzi effemminati delle storie in realtà stia la vera natura femminile odierna, che aspira ad una condizione di emancipazione soprattutto mentale, oltre gli schemi imposti al nostro corpo e alla nostra sensibilità, senza perdere però quel tratto tipicamente charmant che appartiene alla sfera di Eva, e di Venere. Su questa citazione ci sarebbe da aprire un lunghissimo dibattito, ma mi limito a dire che non concordo minimamente con questa ragazza, non solo non concordo, ma peggio, non capisco che razza di discorso sia, dov'è la dignità di essere Donna in questo discorso? Non sono per nulla d'accordo, cioè dopo anni e anni di lotta e sacrifici, siamo arrivati a scrivere yaoi e slash per esprimere ciò che ci è negato, l'emancipazione mentale, gli schemi imposti, la sessualità io penso che ora come ora c'è una libertà sessuale e anche un'ignoranza come non mai, parlo dell'Italia e Europa s'intende, poi ci sono le eccezioni anche da noi. Mi sembra un discorso riduttivo e ha ragione Ale, un arrampicarsi sugli specchi pazzesco.
Ecco, siccome quello che volevo dire è stato detto meglio da Ida e da Ale, mi limito a citare completamente...CITAZIONE (Ida59 @ 6/4/2010, 10:16) Un commento ultravelocissimo alla citazione fatta da Beat.
Certo che, se ancora nel 2010, una donna per "emanciparsi" deve impersonare un ruolo maschile... allora sì che siamo messe male, malissimo! No, non condivido minimamente le parole quotate: maschi e femmine, prima ancora d'essere sessualmente distinti, sono persone, con gli stessi diritti e con caratteristiche strettamente personali e mi rifiuto d'accettare che una donna, particolarmente aggressiva o decisa, debba per forza rivestire caratteristiche cosiddette maschili (perdendo in sensualità), così come un uomo, particolarmente dolce e sensibile, debba sentirsi svalutato (virilmente) perchè gli sono attribuite caratteristiche cosiddette femminili.
Questi sono solo odiosi preconcetti che, a quanto pare, sono ben difficili a sradicarsi e mi rifiuto di credere che oggi, nel 2010, sessualità, ribellione e anticonformismo siano negati alle "femmine", perchè non lo erano neppure nel 1975-80, quando ero una ragazza io. Bastava volerlo, bastava averle dentro, quelle caratteristiche, per poterle esprimere liberamente, e questo proprio grazie alle battaglie femministe di quegli anni.
No, mi rifiuto di credere che oggi, dopo le battaglie del femminismo iniziate oltre un secolo fa, l'emancipazione femminile passi ancora per l'imitazione di un modello maschile tanto precostituito dalla società quanto intimamente falso. Ammettiamo, invece, molto più semplicemente, che in ogni persona ci sono caratteristiche di tipo "maschile" e "femminile" (tra mille virgolette, e uso il termine solo per facilitare i riferimenti preconcetti culturali), sia psicologiche che sessuali e che in molte donne (oppure uomini) manca il coraggio di ammettere che in loro si trovano molte peculiarità che i condizionamenti culturali attribuiscono al sesso opposto (i ragionamenti sono lunghissimi e, andando a monte, questi condizionamenti nascono dal fatto che solo le femmine fanno i figli e, un tempo, ne facevano uno dietro l'altro necessitando quindi di una protezione e sostentamento da parte del maschio... ma sto parlando dei tempi delle caverne, e senza paralre di tutti i tremendi danni che, nel campo prettamente sessuale, ha fatto la chiesa cattolica!) e quindi continuano a fingere d'essere ciò che non sono, sorridendo e abbassando il capo invece di mandare a fannculo chi di dovere. Così le donne finiscono per sentirsi castrate e limitate, e gli uomini troppo sotto pressione da un mondo che li vuole "eroi" a tutti i costi... e tutte queste tensioni finiscono per affluire nell'approccio sessuale dove poi sono dolori e delusioni tremende. Perché è proprio nell’approccio sessuale che i problemi emergono ed esplodono, lì dove più d’ogni altro campo il condizionamento culturale (e religioso) ha fatto danni. Non è necessario essere uomini per prendere l’iniziativa sentimentale, o quella sessuale, basta avere il coraggio di farlo se lo si sente dentro.
Se scrivere slash diventa il modo per emanciparsi, come nella citazione fatta da Beat, (anche se ritengo che si possa scrivere slash anche per altri motivi), allora io credo che quelle ragazze stiano semplicemente facendo emergere la parte maschile di sé che hanno “castrato”, probabilmente più la parte psicologica che non quella prettamente sessuale che, però, nello scrivere slash viene sublimata e lasciata libera di realizzarsi, prevalendo anche su quella psicologica. Non voglio tagliare facili e superficiali giudizi, ma, seguendo le parole della citazione, chi scrive slash sembrerebbe una donna insoddisfatta d’essere tale perché non ha potuto (oppure non sta riuscendo a) realizzare la parte maschile di sé e, magari neppure conscia del suo problema, va a liberare la sua insoddisfazione trasformandola in pulsione sessuale in cui, in un racconto slash, perdonate la volgarità, ma qui ci vuole proprio, prima te lo mettono nel culo, ma poi puoi fare anche tu altrettanto!
Be’, a mio modo di vedere, è un altro il modo per emanciparsi: è creare un nuovo modello di persona che può avere prevalenti caratteristiche maschili o femminili (sempre tra virgolette, come spiegato sopra), oppure miste, a seconda di come la persona “di natura” è. Significa, prima di tutto, accettare se stessi e le proprie peculiarità. E così si scoprirà, magari, che essere una donna molto aggressiva, decisa e battagliera (un mio collega, tantissimi anni fa, - ed era anche gay – ha detto, pieno di ammirazione: la Ida sì che è un vero uomo!), che nella vita esteriore di tutti giorni sa appropriarsi delle proprie caratteristiche “maschili” e le sa valorizzare, permette, a questa stessa donna, d’essere profondamente “femminile” nella sfera sessuale, senza soffrire d’alcuna “invidia del pene” di freudiana memoria (e vi risparmio la battutaccia volgare che spesso segue a questa citazione).
Scusate, dovevano essere solo poche parole, ma mi sono lasciata prendere la mano: forse ho solo frainteso il significato delle parole citate da Beat, ma io vi ho letto una tremenda paura di se stessi, una rassegnazione e una fuga dal reale che non riesco ad accettare in ragazze giovani e che, se solo lo volessero, potrebbero avere il mondo tra le mani! Per la miseria, era così durante gli anni ’70, come può essere peggio ben 35 anni dopo?! ... quindi, Ida, mi unisco agli applausi scroscianti di Ale, perché mai parole furono più perfette e concordo pienamente con ogni singola sillaba
Edited by Ida59 - 12/6/2015, 12:39
|