Il Calderone di Severus

Scrivere originali: impulsi&motivazioni

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/3/2010, 11:34
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,849
Location:
Dalla luna...

Status:


CITAZIONE
Ovviamente dipende da che autore sei, secondo me, e come ti gestisci i tuoi lettori.
Ok, se decrivi uno studente che va in Sala Grande, potresti decidere di descriverla comunque o meno, in base alle necessità letterarie che hai (per esempio, io avevo scritto una scena in cui la Sala Grande andava quasi letteralmente a fuoco. Lì, per aggiungere elementi "scenografici" avevo ribadito che c'erano gli stendardi delle case appesi alle pareti, per dirti, che successivamente prendevano fuoco).

Ovvio alla fine la FF è la "rescrizione" di qualcosa che é già stato scritto, se voglio leggere la classica descrizione della Sala Grande mi leggo Harry Potter, la descrizione ci sta specilmente se ci metti del tuo. Ma l'idea generale di com'é la Sala Grande nella realtà, ovvero nel testo originale, il lettore già ce l'ha.

CITAZIONE
Per esempio, se decidi che Severus, per esempio, dovrà indossare un ciondolo d'argento (tanto per fare un esempio a caso) potrai approfittare di questo elemento ulteriore, di contrasto, se vogliamo, per farlo risaltare sul resto dell'abbigliamento del personaggio, quotidiano, conosciuto, ma che determinati tipi di lettori (soprattutto i Severus Fan) apprezzeranno sempre e comunque.

Idem come sopra, é più facile immaginare Severus con questo ciondolo al collo e il contrasto con i suoi vestiti.
Ma é più difficile immaginare, in questo caso, la ragazza a cui appartiene il ciondolo che é un personaggio originale.

Questo non sminuisce le Fan Fictions,anzi, non é facile aggiungere elementi propri in un mondo già fatto e, suprattutto, non creato da te.


CITAZIONE
Una sfida interessante potrebbe essere quella di dare una propria visione di uno scenario/personaggio che aveva già descritto quell'autore. Non dico di dare una NUOVA descrizione, nel senso di modificarla, ma di riscriverla con le nostre parole. Chissà, potremmo fare meglio, (o anche peggio) e riuscire a rendere giustizia a qualcosa su cui l'autore originale era andato via veloce.

Sfida? Sfida? Basta sfide!!!!

CITAZIONE
Sì, però adesso io volere dettagli. Stai scrivendo un fantasy, vero?
Di quanti capitoli? Quando l'hai iniziato? Di cosa parla? Eddaiii!

E' un genere di libro, lungo tot. pagine per un numero di capitoli.
Iniziato anni fa e parla di uno.

Piaciuta la spiegazione?
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 24/3/2010, 11:58




CITAZIONE (ellyson @ 24/3/2010, 11:34)
Ovvio alla fine la FF è la "rescrizione" di qualcosa che é già stato scritto, se voglio leggere la classica descrizione della Sala Grande mi leggo Harry Potter, la descrizione ci sta specilmente se ci metti del tuo. Ma l'idea generale di com'é la Sala Grande nella realtà, ovvero nel testo originale, il lettore già ce l'ha.

Sì, però con un'ulteriore descrizione dell'ex lettore che diventa autore di una ff, si possono cogliere aspetti che non si erano visti (se questo neo-autore è bravo) oppure rivalutare e ridimensionare un determinato luogo/personaggio.

A me era successo col Severus di Tigre, per esempio. Non avrei mai attribuito, inizialmente, un aspetto emotivo così forte del personaggio. Chiariamoci, sapevo che nascondeva qualcosa, però non avevo mai fatto una valutazione più complessa e approfondita di questo tesoro sepolto sotto una maschera di impassibilità, fino a quando non ho letto un paio delle sue storie.

Con te, invece, ho rivalutato molto Hermione, cosa che, coi soli libri di HP, non ero stata in grado di fare.
Vedi che, in questi due casi, l'operato delle ffwriters è più che utile, proprio perchè il loro non è solo una ri-stesura della storia di partenza, ma comprende anche approfondimenti e visioni soggettive molto stimolanti e rigeneranti, sia per i personaggi, esternamente, che per i loro sentimenti interiori.

CITAZIONE
Idem come sopra, é più facile immaginare Severus con questo ciondolo al collo e il contrasto con i suoi vestiti.
Ma é più difficile immaginare, in questo caso, la ragazza a cui appartiene il ciondolo che é un personaggio originale.

Sì, è vero. Però, in parte, dipende anche come te la presenta l'autrice. Magari si soffermerà di più sul suo originale, dandoti una descrizione così visiva che la vedrai, e arrangerà malamente Severus, al che tu ti domanderai "ma Severus era vestito di nero, oppure era blu scuro? Non mi ricordo bene, devo rivedere i libri" esempio banalissimo, ma può essere.
CITAZIONE
Questo non sminuisce le Fan Fictions,anzi, non é facile aggiungere elementi propri in un mondo già fatto e, suprattutto, non creato da te.

Concordo. E' più facile arredare una stanza vuota piuttosto che "riempire" dei buchi, magari anche molto stretti. Il tutto sta nel comprare (creare) i pezzi giusti da inserire.


CITAZIONE
CITAZIONE
Una sfida interessante potrebbe essere quella di dare una propria visione di uno scenario/personaggio che aveva già descritto quell'autore. Non dico di dare una NUOVA descrizione, nel senso di modificarla, ma di riscriverla con le nostre parole. Chissà, potremmo fare meglio, (o anche peggio) e riuscire a rendere giustizia a qualcosa su cui l'autore originale era andato via veloce.

Sfida? Sfida? Basta sfide!!!!

Eh, ah, uh? ERA PER DIREEEE!

CITAZIONE
CITAZIONE
Sì, però adesso io volere dettagli. Stai scrivendo un fantasy, vero?
Di quanti capitoli? Quando l'hai iniziato? Di cosa parla? Eddaiii!

E' un genere di libro, lungo tot. pagine per un numero di capitoli.
Iniziato anni fa e parla di uno.

Piaciuta la spiegazione?

Chiara e cristallina come pochi!!!

Edited by chiara53 - 25/4/2015, 18:10
 
Top
view post Posted on 24/3/2010, 12:13
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,849
Location:
Dalla luna...

Status:


CITAZIONE
Sì, però con un'ulteriore descrizione dell'ex lettore che diventa autore di una ff, si possono cogliere aspetti che non si erano visti (se questo neo-autore è bravo) oppure rivalutare e ridimensionare un determinato luogo/personaggio.

A me era successo col Severus di Tigre, per esempio. Non avrei mai attribuito, inizialmente, un aspetto emotivo così forte del personaggio. Chiariamoci, sapevo che nascondeva qualcosa, però non avevo mai fatto una valutazione più complessa e approfondita di questo tesoro sepolto sotto una maschera di impassibilità, fino a quando non ho letto un paio delle sue storie.

Con te, invece, ho rivalutato molto Hermione, cosa che, coi soli libri di HP, non ero stata in grado di fare.
Vedi che, in questi due casi, l'operato delle ffwriters è più che utile, proprio perchè il loro non è solo una ri-stesura della storia di partenza, ma comprende anche approfondimenti e visioni soggettive molto stimolanti e rigeneranti, sia per i personaggi, esternamente, che per i loro sentimenti interiori.

Ovvio, su questo non discuto io ne faccio solo una questione di immagire la scena descritta.
Hermione Granger che studia la conosciamo tutti.
Francesca Ciollini che studia non sappiamo neppure di che colore ha i capelli.

Solo questo.
Certo che se poi ti dico che Francesca ha sedici anni, i capelli corti biondi, é vestita di rosso e sta studiando in camera sua hai già qualche elemento per immaginarti la scena.

Sulla rivalutazione dei luoghi e dei personaggi visti con l'occhio di qualcun altro di do ragione.

CITAZIONE
Sì, è vero. Però, in parte, dipende anche come te la presenta l'autrice. Magari si soffermerà di più sul suo originale, dandoti una descrizione così visiva che la vedrai, e arrangerà malamente Severus, al che tu ti domanderai "ma Severus era vestito di nero, oppure era blu scuro? Non mi ricordo bene, devo rivedere i libri" esempio banalissimo, ma può essere.

Certo lì sta nell'abilità dell'autore a utilizzare le informazioni in suo possesso il meglio possibile.
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 24/3/2010, 13:24




CITAZIONE (ellyson @ 24/3/2010, 12:13)
Francesca Ciollini che studia non sappiamo neppure di che colore ha i capelli.

Non dirmi che è questo il tuo originale :blink: :blink: :blink:
 
Top
view post Posted on 24/3/2010, 14:17
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,849
Location:
Dalla luna...

Status:


CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 24/3/2010, 13:24)
CITAZIONE (ellyson @ 24/3/2010, 12:13)
Francesca Ciollini che studia non sappiamo neppure di che colore ha i capelli.

Non dirmi che è questo il tuo originale :blink: :blink: :blink:

No. :woot: :lol:
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 24/3/2010, 15:00




CITAZIONE (ellyson @ 24/3/2010, 14:17)
CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 24/3/2010, 13:24)
Non dirmi che è questo il tuo originale :blink: :blink: :blink:

No. :woot: :lol:

Ah, ecco. Mi stavo preoccupando... :P :P :P
 
Top
Swindle
view post Posted on 24/3/2010, 21:57




Ho letto ora e... credo di avere una visione differente.
(E ora vi dico che è la terza volta che cancello questa seconda riga del mio discorso perchè non so come spiegarmi... magari scrivendo cavolate come sto facendo e quindi saltandola andrà meglio.)
Ecco. Dicevo.
Per me scrivere, nel vero senso della parola, è solo di "originali". Ma neanche.
Come dicevo nel mio primo post, secondo me c'è ancora un'altra differenza tra originali e romanzi/saggi/libri, che dir si voglia.
Cioè. Io vedo le fanfiction, ovviamente, come storielle in cui un fanwriter fa muovere personaggi creati da un'altra mente (magari aggiungendocene qualcuno di suo) in ambientazioni già descritte.
Gli originali sono invece qualcosa che crea il fanwriter stesso, dall'inizio alla fine, ma non sono comunque romanzi.
Secondo me c'è una sottile differenza che divide il termine "originale" da "romanzo" e che pone perciò gli originali come via di mezzo tra fanfiction e romanzi.

Per quanto mi riguarda, scrivere fanfiction è solo uno sfogo.
Non mi ritengo brava a scrivere, più che altro credo di avere una grande fantasia e una certa attenzione per trame e dettagli.
Questo mi porta principalmente a due cose: uno, dover sfogare la mia fantasia da qualche parte (perchè vi assicuro che altrimenti il mio povero cervellino esploderebbe); due, a non essere molto propensa a far leggere ciò che scrivo.
E con "ciò che scrivo" intendo originali/bozze di romanzi, che siano cioè, interamente miei.
Per questo scrivo fanfiction: perchè trovo più facile farli leggere (anche se comunque un certo scoglio c'è, ed è anche dimostrato dalla quantità di ff pubblicate qui :P) e perchè, soprattutto, mi danno l'occasione di sfogare tutto quello che la mia mente può immaginare.
Ora vi chiederete, ma se è solo uno sfogo, tutto il resto dov'è?
Eh... tutto il resto, le idee, i personaggi, le ambientazioni più importanti, è appunto in quelle specie di "bozze di romanzi" (perchè più di così non mi azzardo a chiamare)...

p.s. Spero che qualcuno riesca a capire qualcosa di questo spastico ragionamento... :P
 
Top
BeaT_GeNeraTioN
view post Posted on 25/3/2010, 15:16




Io credo di aver capito quello che intendi dire :) però credo che ha questo punto si dovrebbe aprire un discorso su ciò che noi intendiamo per "originali". Per me un originale è tutto ciò che non è fanfiction, e dunque anche un romanzo di qualsivoglia tipo, finito su un sito di fanfiction.
Ovviamente non chiamerò mai "Cent'anni di solitudine" una "fanfiction originale"... ma la storia lunga 44 capitoli e totalmente inventata scritta da, che so, Gigina83 che leggo su un sito di fanfiction, la definisco "originale". Se poi quella stessa storia dovesse essere pubblicata con tanto di nome e cognome dell'autore da una casa editrice, quell'"originale" diventerebbe un romanzo (purchè ne abbia le caratteristiche ovviamente).
Non so a voi, ma a me è capitato di leggere originali che nulla avevano da invidiare ad un romanzo vero e proprio!

In sintesi l'unica differenza che attribuisco ad un romanzo e alla lunga storia a capitoli "originale" è solamente il mezzo di diffusione.

Quindi mi piacerebbe capire più specificatamente cos'è un'"originale" per te, in modo da poter comprendere meglio anche il tuo interessante appunto :)
 
Top
ettore70
view post Posted on 25/3/2010, 19:31




Se mi è permesso di esprimere la mia opinione (da lettore, ricordo!), direi che paradossalmente non c'è differenza tra uno scrittore di "originali" e uno di FF (o qualsivoglia altra forma di fanzine o come altro si chiamano: one shot, drabble...).

Mi spiego meglio: tralasciamo per un attimo il concetto di "scrittore professionista" e focalizziamoci di più sullo "scrittore" in senso lato.

Citando Massimo Acciai:
Non occorre un attestato, una “patente”, un permesso, un riconoscimento ufficiale. Non occorre aver mai pubblicato un libro. Non occorre nemmeno (omissis) aver mai fatto leggere a qualcuno le proprie opere. (omissis) Lo scrittore, quello vero (ma esistono scrittori “falsi”?), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere e, anziché reprimerla, dà libero sfogo ad essa attraverso l’azione di prendere un foglio (di carta o elettronico) e riempirlo di parole finché ne vengono assieme alle idee (che possono precedere la scrittura o anche essere simultanee ad essa), e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.

Quindi anche uno scrittore di FF - per me - è originale: perchè (pur partendo da un punto di partenza "non suo") ci trasmette un "proprio" messaggio.

Scusate se sono stato prolisso, ma spero di essere stato chiaro.

[EDIT]Scusate: ho usato in primis la sottolineatura, anzichè il corsivo, per evidenziare il testo citato.
 
Top
BeaT_GeNeraTioN
view post Posted on 25/3/2010, 19:59




Certo, rimane pur sempre un scrittore, in ogni caso.
Però secondo me le differenze tra scrittore e scrittore ci sono, e non solo per quel riguarda scrittore di originali/scrittore di fanfiction.

C'è una differenza abissale tra uno scrittore di romanzi, un saggista e un poeta.
E tra gli scrittori di romanzi c'è una differenza abissale tra chi scrive romanzi d'amore, romanzi fantasy e thriller.
E questo perchè l'esigenza da cui nasce l'opera è diversa - è molto diversa.

Certo, il discorso di trasmettere un proprio messaggio accomuna tutti gli scrittori, ma, se la mettiamo in questi termini, è una caratteristica che accomuna tutti gli "artisti" di ogni genere... e ogni forma, per l'appunto, di espressione.
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 25/3/2010, 21:25




CITAZIONE (ettore70 @ 25/3/2010, 19:31)
Citando Massimo Acciai:
Non occorre un attestato, una “patente”, un permesso, un riconoscimento ufficiale. Non occorre aver mai pubblicato un libro. Non occorre nemmeno (omissis) aver mai fatto leggere a qualcuno le proprie opere. (omissis) Lo scrittore, quello vero (ma esistono scrittori “falsi”?), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere e, anziché reprimerla, dà libero sfogo ad essa attraverso l’azione di prendere un foglio (di carta o elettronico) e riempirlo di parole finché ne vengono assieme alle idee (che possono precedere la scrittura o anche essere simultanee ad essa), e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.

Partendo dal senso di questa frase, non condivido completamente la tua opinione.
In base a quanto riportato, chiunque prenda in mano un foglio e una biro e comincia a scrivere, dovrebbe chiamarsi "scrittore".
Scrittore in senso mooolto ampio, a mio avviso, nel senso che non è analfabeta (si spera, perchè potrebbe anche riempire di crocette il foglio) e sa scrivere un periodo all'interno di uno spazio cartaceo verosimilmente immacolato.

In questo senso, allora, anche chi prende in mano una tavolozza e lancia i colori a caso sulla tela sarebbe un artista (sì, c'è stato Pollock, ma quella per me non era arte, ma non divaghiamo) alla pari di chi si fa un culo a capanna per dipingere un paesaggio, rendendolo assolutamente bello e realistico.
Scrittori "in erba" possiamo esserlo tutti, ma "scrittori" nella reale accezione del termine lo si diventa, come la maggior parte dei mestieri e delle arti, praticando, sbagliando, ricominciando e andando sempre avanti.


CITAZIONE
Quindi anche uno scrittore di FF - per me - è originale: perchè (pur partendo da un punto di partenza "non suo") ci trasmette un "proprio" messaggio.

E' chiaro che all'interno di un proprio scritto è impossibile rimanere oggettivi (constatando che l'oggettività non esiste) e una propria parte di pensiero, inevitabilmente, filtrerà attraverso l'opera redatta.
Però le differenze tra scrittore fanwriter rispetto che a scrittore di originali ci sono, anche solo considerando la diversa tipologia di lavoro che la stesura di una storia o di una ff, richiedono.

Anzi, ti dirò di più. Dire che i pensieri dell'autore trapelano sia in un originale che in una ff, è come dire che il cielo è blu. Un occhio attento, invece, ti può dire che le tonalità del cielo variano in base alle ore del giorno, del tempo metereologico, della luce, ecc...
In base, invece, ai precedenti approfondimenti che erano state fatte sempre in questa stessa sede, di differenze, tra fanwriter e scrittore originale, ne erano emerse un bel po'.




CITAZIONE (BeaT_GeNeraTioN @ 25/3/2010, 19:59)
Certo, rimane pur sempre un scrittore, in ogni caso.
Però secondo me le differenze tra scrittore e scrittore ci sono, e non solo per quel riguarda scrittore di originali/scrittore di fanfiction.

C'è una differenza abissale tra uno scrittore di romanzi, un saggista e un poeta.
E tra gli scrittori di romanzi c'è una differenza abissale tra chi scrive romanzi d'amore, romanzi fantasy e thriller.
E questo perchè l'esigenza da cui nasce l'opera è diversa - è molto diversa.

Certo, il discorso di trasmettere un proprio messaggio accomuna tutti gli scrittori, ma, se la mettiamo in questi termini, è una caratteristica che accomuna tutti gli "artisti" di ogni genere... e ogni forma, per l'appunto, di espressione.

Concordo in toto.
 
Top
ettore70
view post Posted on 26/3/2010, 00:12




Piano, piano.... con il mio intervento non volevo fare il "bastian contrario", sia chiaro!

Concordo quindi con tutti coloro che si sono già espressi in questo topic sul fatto che esistono diverse forme e generi di scrittura, quindi ci siano diversi tipi di scrittori, mossi da esigenze di natura diversa: insomma che ci siano sensibili differenze tra le diverse tipologie di scrittura. Personalmente non sono in grado, come fate abilmente voi, di delineare tutte queste differenze... e la cosa per me è molto istruttiva!

Con il mio precedente intervento - però - volevo solo porre la situazione dal punto di vista del lettore: secondo me, al lettore interessa il messaggio che può cogliere da un'opera, indipendentemente dalla forma con cui è stata creata e dall'esigenza che ha mosso il suo creatore.

Ad Ale85LeoSign chiedo poi di fare più attenzione quando fa una citazione, perchè non puoi dire che non condividi pienamente la mia opinione quando scrivi:
CITAZIONE
Scrittori "in erba" possiamo esserlo tutti, ma "scrittori" nella reale accezione del termine lo si diventa, come la maggior parte dei mestieri e delle arti, praticando, sbagliando, ricominciando e andando sempre avanti.

Ove dici praticamente le stesse cose della fonte che ho citato, se leggi con attenzione fino in fondo:
CITAZIONE
Lo scrittore, quello vero (omissis), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere (omissis) e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.

Ho comunque capito cosa intendevi nelle tue considerazioni, che peraltro mi trovano d'accordo (come persona), ma ti invito a ripensare che quanto ho espresso l'ho fatto limitandomi ad interpretare un ruolo diammetralmente opposto al tuo: mi pare di capire che tu sei giustamente fiera di essere una brava scrittrice, mentre io mi adeguo al compito di semplice lettore.

Detto questo, buona notte! ;)

[EDIT]Il sonno mi ha fatto perdere parecchi colpi mentre scrivevo, quindi ho dovuto risistemare un po' le cose per non essere frainteso.
 
Top
Ale85LeoSign
view post Posted on 26/3/2010, 10:29




CITAZIONE (ettore70 @ 26/3/2010, 00:12)
Piano, piano.... con il mio intervento non volevo fare il "bastian contrario", sia chiaro!

Nessuno l'ha mai pensato.

CITAZIONE
Con il mio precedente intervento - però - volevo solo porre la situazione dal punto di vista del lettore: secondo me, al lettore interessa il messaggio che può cogliere da un'opera, indipendentemente dalla forma con cui è stata creata e dall'esigenza che ha mosso il suo creatore.

Anche questo non è detto. Il lettore, soprattutto se giovane, può interessarsi unicamente alla trama della storia (chessò, gli piacciono i draghi, quindi si mette a leggere Eragon per semplice curiosità, senza pensare al messaggio che la storia gli lascerà) o a un determinato personaggio in essa presente. Il lettore è bello proprio perchè è vario. :D


CITAZIONE
Lo scrittore, quello vero (omissis), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere (omissis) e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.

Certo che se ometti dei pezzi è chiaro che la mia considerazione sembra banalmente una fotocopia rielaborata di quanto riportato della citazione.

La citazione giusta è questa, in quanto hai riportato il parere di una persona che pensa con una mentalità molto ampia (mi domando se abbia dei confini nel suo mappamondo mentale):


CITAZIONE
Non occorre un attestato, una “patente”, un permesso, un riconoscimento ufficiale. Non occorre aver mai pubblicato un libro. Non occorre nemmeno (omissis) aver mai fatto leggere a qualcuno le proprie opere. (omissis) Lo scrittore, quello vero (ma esistono scrittori “falsi”?), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere e, anziché reprimerla, dà libero sfogo ad essa attraverso l’azione di prendere un foglio (di carta o elettronico) e riempirlo di parole finché ne vengono assieme alle idee (che possono precedere la scrittura o anche essere simultanee ad essa), e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.


1- Non occorre un attestato o una patente. Bè in certi casi dovrebbero metterlo, ma temo che servirebbe a ben poco.

2- Esistono scrittori falsi? Oh sì, quelli che si credono scrittori e in realtà scrivono opere che non si possono nemmeno reputare tali. E' un giudizio duro, ma non espresso dall'alto del mio inverosimile piedistallo di perfezione, ma da semplice esperienza personale nel vasto mondo delle fanfiction e, ahimè, anche degli originali. Al che la mia specificazione risulta più che legittima e ritorno a dire: non possono essere scrittori cani e porci, così come non possono essere pittori cani e porci.

3- Dovresti leggere anche tu, fino in fondo, quello che scrivo io.

CITAZIONE
Scrittori "in erba" possiamo esserlo tutti, ma "scrittori" nella reale accezione del termine lo si diventa, come la maggior parte dei mestieri e delle arti, praticando, sbagliando, ricominciando e andando sempre avanti.

Che è molto più specifico di ciò che hai citato tu, che risulta molto più "aperto", come dicevo sopra, di quanto ho affermato. In base a ciò che dice Massimo Acciai, chiunque può essere reputato uno scrittore valido seguendo gli step che ha elencato.
Io mi limito a specificare che lo scrittore, innanzi tutto, dovrebbe cercare istintivamente un confronto con altri, proprio perchè vale il detto che "il medico di se stesso è pessimo". La soggettività, perciò, può giocare pessimi scherzi.
Un confronto, invece, con chi scrive, magari, da molto più tempo di te, può portarti su lunghezze d'onda differenti, a cominciare da errori che magari non reputavi neanche tali, e a migliorarti giorno per giorno.

In base a ciò che hai riportato tu, anche una suora di clausura che scrive un diario è uno scrittore "vero".
Al che, concludo dicendo che la differenza tra i due scritti quotati è a dir poco abissale.


CITAZIONE
Ho comunque capito cosa intendevi nelle tue considerazioni, che peraltro mi trovano d'accordo (come persona), ma ti invito a ripensare che quanto ho espresso l'ho fatto limitandomi ad interpretare un ruolo diammetralmente opposto al tuo: mi pare di capire che tu sei giustamente fiera di essere una brava scrittrice, mentre io mi adeguo al compito di semplice lettore.

Altro errore di valutazione o di interpretazione, fa lo stesso.
Sai che gli scrittori, innanzi tutto, sono anche lettori?
Anzi, un bravo scrittore è uno che si è ingoiato un sacco di libri prima di cominciare a sporcare un foglio bianco.
Il mio giudizio non è di scrittrice professionista con medaglia al valore appuntata sul petto (non ho neanche la spilla della Pantera Rosa presa con la raccolta punti del Market!). Assolutamente no. Il mio giudizio deriva in primis dalla cosa che so fare meglio. Leggere o scrivere? Bè, direi la più "semplice" (perchè neanche leggere, o meglio, il post-lettura, ovvero "interpretare correttamente" è semplice) ovvero, leggere.
Sono un lettore molto selettivo (ma anche come persona. Chiedi ai miei ex-trastulli passati) e mi piace leggere qualcosa che sia scritto bene. E con questo non è che la firma sul libro debba essere di Ken Follet, di King o comunque di uno scrittore noto al mondo intero. Per me può essere firmato anche da "Pinco pallino dietro l'angolo", ma se trovo che soggettivamente il testo mi piaccia, quel libro passerà con me il resto della sua "vita".
Da qui ti dico: i nostri ruoli non sono opposti. Non siamo chiusi in comparti stagni, io in "scrittore" e tu in "lettore". Anzi, questi due titoli sconfinano bellamente l'uno nell'altro, continuamente.
Tu stesso, come lettore hai trovato delle pecche, in determinati casi, nelle ff che hai letto.
Gli errori grammaticali dovrebbe riconoscerli lo scrittore quando scrive, oltre che il lettore quando legge.

E, in ultimo. Io non sono pessima ma non sono nemmeno così brava a scrivere, proprio perchè ho ancora un fracasso di strada da fare. Al che, anche se ricomincio, distruggo, sbaglio, mi rialzo, continuo sempre a scrivere da brava scrittrice in erba, proprio per migliorarmi.
 
Top
view post Posted on 26/3/2010, 12:05
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
13,849
Location:
Dalla luna...

Status:


Sto leggendo man a mano, quindi se ripeto qualche concetto già detto, vi chiedo scusa fin da subito.

CITAZIONE (ettore70 @ 25/3/2010, 19:31)
Se mi è permesso di esprimere la mia opinione (da lettore, ricordo!), direi che paradossalmente non c'è differenza tra uno scrittore di "originali" e uno di FF (o qualsivoglia altra forma di fanzine o come altro si chiamano: one shot, drabble...).

Citando Massimo Acciai:
Non occorre un attestato, una “patente”, un permesso, un riconoscimento ufficiale. Non occorre aver mai pubblicato un libro. Non occorre nemmeno (omissis) aver mai fatto leggere a qualcuno le proprie opere. (omissis) Lo scrittore, quello vero (ma esistono scrittori “falsi”?), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere e, anziché reprimerla, dà libero sfogo ad essa attraverso l’azione di prendere un foglio (di carta o elettronico) e riempirlo di parole finché ne vengono assieme alle idee (che possono precedere la scrittura o anche essere simultanee ad essa), e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile.

Citazione interessante e bel modo di dire che anche uno che compila la scheda carburante dal benzianio é uno scrittore.
Io non sono una scrittrice ma mi piace scrivere.
E' ben diverso.
Non posso mettere sullo stesso piano Tolkien, la Rowling, Stephen King, Camilleri e mille altri... con (esempio banale uno dei primi nomi che mi sono venuti in mente) Bruno Vespa.
E no... mi dispiace ma i primi sono scrittori, gente che considera i suoi libri parte integrante di se stessi. Persone che non si sono limitate a scrivere quattro parole di senso compiuto su un pezzo di carta bianco ma vi hanno impresso emozioni.
Gli scrittori falsi esistono... eccome se esitono! E non solo nel campo degli "originali" - tralasciando il senso che ognuno da a "FF Originali" - nell'immenso mondo delle FF esistono una serie infinita di storie, drabble , one shot e dio solo sa cosa altro che farebbero rizzare i capelli anche ad un analfabeta.
Mi ripeto, io non sono una scrittrice ma mi piace scrivere e, da quello che leggo nei commenti e nelle recensioni che mi fanno, non sono neppure malaccio. Messa sullo stesso piano di chi scrive orrori raccapriccianti che non sanno cos'é l'italiano e non hanno idea di come scrivere una frase con un soggetto e un predicato non é piacevole.
E se non fa piacere a me immagino quanto può far piacere ad uno scrittore vero.

Per quanto riguarda la "differenza" tra uno "scrittore" di originali e uno di FF (oh quanto virgolette ^_^ ) credo che stia nella capacità di questo autore di immaginare qualcosa di diverso da quello che é già stato scritto da altri.
Non é facile (anche se a volte lo sembra) ma posso garantire che é un terreno minato e se non stai attento a quello che fai puoi benissimo incappare in scene o trame già usate in anni e anni.


CITAZIONE
In questo senso, allora, anche chi prende in mano una tavolozza e lancia i colori a caso sulla tela sarebbe un artista (sì, c'è stato Pollock, ma quella per me non era arte, ma non divaghiamo) alla pari di chi si fa un culo a capanna per dipingere un paesaggio, rendendolo assolutamente bello e realistico.

Eh eh. Amo l'arte, mi piace molto e in ogni sua forma.
Su questa tua osservazione non sono molto d'accordo, Ale.
Ci sono quadri impessionisti che sono impossibili da capire (alla pari di prendere del colore e buttarlo sulla tela) ma, personalmente, suscita in me un'emozione immensa.
Certo davanti ad un water con dentro un mazzo di fuori resto più perpelssa... ^_^ :huh:
Ma anche qui sta nell'abilità dell'artista nel trasmettere emozioni.


CITAZIONE
Con il mio precedente intervento - però - volevo solo porre la situazione dal punto di vista del lettore: secondo me, al lettore interessa il messaggio che può cogliere da un'opera, indipendentemente dalla forma con cui è stata creata e dall'esigenza che ha mosso il suo creatore.

Dopo la parte di pseudoscrittrice, parla la parte di lettrice di romanzi e FF. :woot:
Il messaggio é importante, ovvio, ma é anche il come lo si dice questo messaggio.
Può anche esserci un bellissimo messaggio di sottofondo nell'opera ma se é scritta con i piedi si fa fatica a coglierlo.
A nessuno piace leggere FF piene di errori. ;)


CITAZIONE
Il lettore è bello proprio perchè è vario

A volte però sono da prendere a scarpate. Specialmente quelli che non riescono a capire il senso della FF quando é chiaramente scritto.
Fortunatamente qui siamo tutti intelligenti e leggiamo con la testa e con il cuore.
Ma in altri posti.... :blink:



Bello... ho appena capito di aver ripetuto un po' tutto quello che é già detto: Mah si... facciamoci del male!!! :woot: :lol:
 
Top
BeaT_GeNeraTioN
view post Posted on 26/3/2010, 13:06




Concordo sia con Ale, sia con Elly (non è un accanimento contro di te, Ettore, è che hai sollevato un bel discorso ed è bene continuarlo :lol: )

Secondo me, il fatto che scrivano tutti, lo dico senza buonismi di sorta, è un problema.
Scrivono TUTTI!
Un tempo ci voleva un calamaio e tanta buona volontà. Poi bastavano una penna e un paio di fogli bianchi da riempire. E con la macchina da scrivere, tutto era più facile!
Adesso c'è il computer e.. scrivono tutti.
In un paese che è all'ultimo posto per la lettura pro capite di libri... scrivono tutti, senza distinzione di età, sesso, cultura, ceto sociale (e fin qui, tutto bene, magnifico, splendido direi!)
Ma scrivono tutti anche senza distinzione di intelligenza, cose di dire, riflessioni da fare... Scrivono tutti, ma nessuno legge.
In un paese dove l'analfabetismo è al 6% scrivono tutti.
E spesso in modo corretto e ineccepibile!
Scrivono i comici di Zelig, che contano sul depresso che riderà leggendo le loro battute. Scriveva il Papa, che ora è morto, ma le sue 10mln di copie le ha vendute, in offerta speciale nel grande magazzino di San Pietro. Scrive Bruno Vespa, che tra una leccata di piedi a un politico e una lustrata di scarpe ad un altro, riesce anche a trovare il tempo, immancabile a Natale, per scrivere l'ennesimo libro, con l'ennesima faccia, con l'ennesimo sottotitolo su Prodi e Berlusconi, con l'ennesima fila di coglioni speranzosi di trovare qualche assoluta verità.
Scrive Emilio Fede, sempre se li scrive lui, e - in un paese dove nessuno legge - lui vende sempre! Altro che Fatima, questi sono i veri miracoli!
Scrive la Franzoni, che ha ucciso il figlio, o forse no, ma alla fine chissene frega, no? No, bisogna scrivere anche su questo.
Scrive Faletti ma che per me rimane sempre e comunque Vito Catozzo. E mi puzza un ex sbrirro del drive-in che in due anni fa tre libri spessi come lo zanichelli...
Scrivono tutti. Nessuno legge. Scrivono e vendono.
E scrivono cazzate perchè tanto il cretino di turno che paga per averle, si trova sempre.
Scrivono tutti.
E allora, giustamente, scriviamo pure noi. Scriviamo noi, e noi sappiamo scrivere. Noi conosciamo la differenza tra un congiuntivo e un condizionale. Ma scrive pure chi non ricorda neanche più l'esistenza della "h", scrive anche chi plagia e copia opere altrui, scrive anche chi non ha un briciolo di fantasia da mettere su carta.
Scrivono tutti e possono farlo, anzi, ringraziamo che c'è internet perchè altrimenti si creerebbe il problema contrario - chi dovrebbe scrivere, non lo potrebbe fare.
Però, no, per me Bruno Vespa non è uno scrittore. Per me Emilio Fede non è uno scrittore. Per me la Franzoni non è una scrittrice. X me ki skrive in qst modo nn è 1 scrittore.

E la differenza tra Pollock e Bruno Vespa è che le opere del primo hanno uno spessore intellettuale e filosofico, sebbene si possa far fatica a considerarle "quadri", che manca al secondo.

E questo perchè, secondo me, tutto ciò che viene fatto, scritto, creato in generale con un intento di mercificazione perde irrimediabilmente valore. Allora sai come distinguo tra scrittore e non scrittore?
Prima cosa, lo scrittore deve conoscere la lingua in cui sta scrivendo e deve aver voglia di conoscerla sempre di più - il non-scrittore è quello che se ne fotte del modo in cui scrive.
Seconda cosa, lo scrittore è colui il quale scrive in primo luogo per se stesso, e poi per far conoscere le sue idee agli altri - il non-scrittore è quello che scrive esclusivamente per vanità.
Terza cosa, che venga pagato o non pagato, che venga recensito o non recensito (se stiamo parlando di ff), lo scrittore è colui il quale continua a scrivere - il non-scrittore si stufa di non avere riconoscimenti o ricompense e smette.
 
Top
35 replies since 7/3/2010, 19:30   472 views
  Share