Romanticismo
Nel considerare il termine solo per indicare alcuni precisi fenomeni letterari bisogna in ogni caso tener presente che essi
si svilupparono in date differenti (tra il 1800 e il 1830) nei diversi paesi europei. Il romanticismo nacque infatti dapprima in Germania (con la fondazione della rivista "Athenaeum", creata dallo stesso Schlegel, insieme a WIlheim e Novaus, il cui gruppo viene usualmente chiamato come "gruppo di Jena" 1798) ed Inghilterra (pubblicazione delle "Lyrical ballads" di Coleridge e di Wordsworth, 1798) poi in Francia (pubblicazione, a Londra ma in francese "De l'Allemagne" di M.me De Stael, 1813) ed infine in Italia grazie alla "Biblioteca Italiana" appoggiata dagli Austriaci (1816)che nel 1817 andarono a Roma per una guerra.
I tratti comuni dei diversi movimenti romantici sono stati comunque molti: l'ideale della libertà creativa e della spontaneità; la concezione di una letteratura e di una poesia come espressione del sentimento; una polemica vivace contro i generi, le regole; una esaltazione della fantasia; uno spiccato interesse per il mito e i simboli; l'esplorazione del sogno e di altre manifestazioni dell'inconscio; la tendenza ad abolire le distinzioni tra poesia e prosa.(IL ROMANTICISMO VENIVA ANCHE CHIAMATA "EPOCA ROMANTICA").
Temi tipici del romanticismo
Temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:
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Negazione della ragione: gli autori romantici rifiutano l'idea illuministica della ragione, in quanto questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità delle cose che sono. Per questo nell'era romantica c'è un grande progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: la follia, il sogno, le visioni assumono un ruolo di primaria importanza.
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Esotismo: è una fuga dalla realtà, che può essere temporale o spaziale, e che può andare verso un luogo esotico o comunque lontano da quello di appartenenza, oppure in un'epoca diversa da quella reale, come il medioevo o l'età classica. Il tema della fuga sarà fortemente sentito e ripreso da molti autori novecenteschi, tra i quali spicca James Joyce (con Gente di Dublino).
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Soggettivismo e individualismo: con la mancanza della ragione illuministica, tutto ciò che circonda l'uomo, la natura, non ha più una sola e razionale chiave di lettura, ed è così che si arriva al concetto per cui ogni uomo riflette i propri problemi, o comunque il proprio io, nella natura, che ne diventa così il prodotto soggettivo.
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Concetto di popolo e nazione: una fonte di ispirazione dei poeti romantici è l'opera di Omero, che si prefigura come risultato della tradizione orale e folcloristica di un intero popolo: in questo periodo infatti, l'individualismo diventa, su grandi dimensioni (quindi a livello statale) una forma di nazionalismo, che sfocia per esempio nella ricerca di origini antiche delle moderne nazioni (da qui anche l'interesse per il medioevo, che viene rivalutato).
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Ritorno alla religiosità: mancando il supporto della ragione illuminista, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche magiche e occulte, spesso accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche.
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Studio della storia: mentre nel Settecento illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale e quindi di pari dignità nel corso della storia, in età romantica si recupera una visione dell'uomo in fieri, cioè in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la numismatica, l'epigrafia, l'archeologia, la glottologia. Due importanti teorizzatori della lettura più scientifica e oggettiva della storia sono Mommsen e Niebhur.
Parallelamente si sviluppa una forte critica allo spregiudicato uso del lume della ragione che nel Settecento portò molti pensatori illuministi a stigmatizzare il popolo del Medioevo, oppresso dal peso di una religione oscurantista: i romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al tuffo nella fede (oggetto d'indagine peraltro già affrontato da Pascal[1] e successivamente da Kierkegaard[2]), riabilitano i tempi bui del Medioevo, apprezzando quei caratteri che l'illuminismo criticava (lo stesso Hegel finirà per rivalutare le religioni "positive", condannate in età giovanile[3]).
Punti chiave del romanticismo
Il romanticismo, specie in letteratura e filosofia (ma anche nella pittura), si rifà in linea di massima alla necessità di attingere all'infinito: A causa di ciò sono spesso ricorrenti alcuni
essenziali punti cardine come:
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Assoluto e titanismo: caratteristica inequivocabile del romanticismo è la teorizzazione dell'assoluto, l'infinito immanente alla realtà (spesso coincidente con la natura) che provoca nell'uomo una perenne e struggente tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei confronti dell'assoluto si identifica nel titanismo: viene paragonata dunque allo sforzo dei Titani che perseverano nel tentativo di liberarsi dalla prigione imposta loro da Zeus, pur consapevoli di essere stati condannati a restarci per sempre.
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Sublime: secondo i romantici, l'infinito genera nell'uomo un senso di terrore e impotenza, definito sublime, che non sono tuttavia recepiti in modo violento, tali da deprimere il soggetto, ma al contrario l'incapacità e la paralisi nei confronti dell'assoluto si traduce nell'uomo in un piacere indistinto, dove ciò che è orrido, spaventevole e incontrollabile diventa bello.
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Sehnsucht: dal tedesco traducibile come nostalgia, desiderio del desiderio o male del desiderio. È la diretta conseguenza di quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un sentimento che affligge il soggetto e lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e soffocante, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.
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Ironia: la consapevolezza della finitudine delle cose che circondano l'uomo e che egli stesso crea si traduce nell'ironia, per cui l'uomo prende coscienza della sua stessa limitatezza. L'ironia, che Socrate medesimo usava per auto-sminuirsi quando si confrontava con i suoi interlocutori (ironia socratica), si identifica quindi in un atteggiamento dissimulatore.
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Testi tratti da Wikipedia.Edited by Ida59 - 14/3/2010, 15:18