Il Calderone di Severus

Romanticismo, I vari aspetti del romanticismo

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view post Posted on 1/3/2010, 21:17
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Romanticismo



Nel considerare il termine solo per indicare alcuni precisi fenomeni letterari bisogna in ogni caso tener presente che essi si svilupparono in date differenti (tra il 1800 e il 1830) nei diversi paesi europei. Il romanticismo nacque infatti dapprima in Germania (con la fondazione della rivista "Athenaeum", creata dallo stesso Schlegel, insieme a WIlheim e Novaus, il cui gruppo viene usualmente chiamato come "gruppo di Jena" 1798) ed Inghilterra (pubblicazione delle "Lyrical ballads" di Coleridge e di Wordsworth, 1798) poi in Francia (pubblicazione, a Londra ma in francese "De l'Allemagne" di M.me De Stael, 1813) ed infine in Italia grazie alla "Biblioteca Italiana" appoggiata dagli Austriaci (1816)che nel 1817 andarono a Roma per una guerra.

I tratti comuni dei diversi movimenti romantici sono stati comunque molti: l'ideale della libertà creativa e della spontaneità; la concezione di una letteratura e di una poesia come espressione del sentimento; una polemica vivace contro i generi, le regole; una esaltazione della fantasia; uno spiccato interesse per il mito e i simboli; l'esplorazione del sogno e di altre manifestazioni dell'inconscio; la tendenza ad abolire le distinzioni tra poesia e prosa.(IL ROMANTICISMO VENIVA ANCHE CHIAMATA "EPOCA ROMANTICA").


Temi tipici del romanticismo



Temi caratteristici
di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:

Negazione della ragione: gli autori romantici rifiutano l'idea illuministica della ragione, in quanto questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità delle cose che sono. Per questo nell'era romantica c'è un grande progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: la follia, il sogno, le visioni assumono un ruolo di primaria importanza.

Esotismo: è una fuga dalla realtà, che può essere temporale o spaziale, e che può andare verso un luogo esotico o comunque lontano da quello di appartenenza, oppure in un'epoca diversa da quella reale, come il medioevo o l'età classica. Il tema della fuga sarà fortemente sentito e ripreso da molti autori novecenteschi, tra i quali spicca James Joyce (con Gente di Dublino).

Soggettivismo e individualismo: con la mancanza della ragione illuministica, tutto ciò che circonda l'uomo, la natura, non ha più una sola e razionale chiave di lettura, ed è così che si arriva al concetto per cui ogni uomo riflette i propri problemi, o comunque il proprio io, nella natura, che ne diventa così il prodotto soggettivo.

Concetto di popolo e nazione: una fonte di ispirazione dei poeti romantici è l'opera di Omero, che si prefigura come risultato della tradizione orale e folcloristica di un intero popolo: in questo periodo infatti, l'individualismo diventa, su grandi dimensioni (quindi a livello statale) una forma di nazionalismo, che sfocia per esempio nella ricerca di origini antiche delle moderne nazioni (da qui anche l'interesse per il medioevo, che viene rivalutato).

Ritorno alla religiosità: mancando il supporto della ragione illuminista, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella fede e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche magiche e occulte, spesso accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche.

Studio della storia: mentre nel Settecento illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale e quindi di pari dignità nel corso della storia, in età romantica si recupera una visione dell'uomo in fieri, cioè in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la numismatica, l'epigrafia, l'archeologia, la glottologia. Due importanti teorizzatori della lettura più scientifica e oggettiva della storia sono Mommsen e Niebhur.
Parallelamente si sviluppa una forte critica allo spregiudicato uso del lume della ragione che nel Settecento portò molti pensatori illuministi a stigmatizzare il popolo del Medioevo, oppresso dal peso di una religione oscurantista: i romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al tuffo nella fede (oggetto d'indagine peraltro già affrontato da Pascal[1] e successivamente da Kierkegaard[2]), riabilitano i tempi bui del Medioevo, apprezzando quei caratteri che l'illuminismo criticava (lo stesso Hegel finirà per rivalutare le religioni "positive", condannate in età giovanile[3]).


Punti chiave del romanticismo



Il romanticismo, specie in letteratura e filosofia (ma anche nella pittura), si rifà in linea di massima alla necessità di attingere all'infinito: A causa di ciò sono spesso ricorrenti alcuni essenziali punti cardine come:

Assoluto e titanismo: caratteristica inequivocabile del romanticismo è la teorizzazione dell'assoluto, l'infinito immanente alla realtà (spesso coincidente con la natura) che provoca nell'uomo una perenne e struggente tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei confronti dell'assoluto si identifica nel titanismo: viene paragonata dunque allo sforzo dei Titani che perseverano nel tentativo di liberarsi dalla prigione imposta loro da Zeus, pur consapevoli di essere stati condannati a restarci per sempre.

Sublime: secondo i romantici, l'infinito genera nell'uomo un senso di terrore e impotenza, definito sublime, che non sono tuttavia recepiti in modo violento, tali da deprimere il soggetto, ma al contrario l'incapacità e la paralisi nei confronti dell'assoluto si traduce nell'uomo in un piacere indistinto, dove ciò che è orrido, spaventevole e incontrollabile diventa bello.

Sehnsucht: dal tedesco traducibile come nostalgia, desiderio del desiderio o male del desiderio. È la diretta conseguenza di quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un sentimento che affligge il soggetto e lo spinge ad oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e soffocante, per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.

Ironia: la consapevolezza della finitudine delle cose che circondano l'uomo e che egli stesso crea si traduce nell'ironia, per cui l'uomo prende coscienza della sua stessa limitatezza. L'ironia, che Socrate medesimo usava per auto-sminuirsi quando si confrontava con i suoi interlocutori (ironia socratica), si identifica quindi in un atteggiamento dissimulatore.


... CONTINUA...


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Edited by Ida59 - 14/3/2010, 15:18
 
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Romanticismo in arte



Nel 1819 viene definita romantica quella scuola che mira alla rappresentazione fedele di profonde e toccanti emozioni, mentre nel 1829 l'attributo romantico viene esteso a molti fenomeni collaterali della arti visive, entrando nel gergo delle sarte, delle modiste e persino dei pasticcieri, romantico è tutto ciò che ha un aria di inverosimile, irreale e fantastico, tutto quello che si contrappone all'arte accademica definita forzata, artificiale dogmatica e priva di fantasia. Charles Baudelaire a commento del Salon del 1846 scrisse il saggio Che cos'è il Romanticismo?, in questo definisce romantico chi "conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto". Lo scrittore inoltre fa coincidere romanticismo e modernità affermando: "Chi dice romantico dice arte moderna, cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l'infinito espresse con tutti i mezzi che le arti offrono". Un dipinto romantico è facilmente riconoscibile perché fa largo uso di panorami naturali sterminati e violenti, definiti sublimi come nel caso del viandante sul mare di nebbia, di Friedrich, dove un uomo è ritratto di spalle (questo rappresenta la parte inconscia e nascosta del suo animo) ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso.

image

È importante il fatto che l'uomo viene identificato come viandante, che lo ricollega al tema romantico dell'esule. Questo quadro non è bello nel senso di equilibrato e piacevole, al contrario manca di punti di riferimento e suscita inquietudine, paura. Allo stesso tempo, un altro quadro, paesaggio invernale, presenta altri topoi, come quello dell'inverno e della neve, che rappresenta la vecchiaia, oppure gli alberi spogli che rappresentano la morte. L'uomo nel dipinto si regge ad un bastone : quelle sono le illusioni che l'uomo coltiva per vivere. Così si va delineando un tipo di arte che riflette la filosofia e le tendenze artistiche di quegli anni, dove l'artista era in conflitto con la società borghese ed i suoi valori, che vedevano l'arte come qualcosa di commercialmente non produttivo e quindi inutile.
Inoltre, dipinti come L'onda, di Gustave Courbet, riflettono quel senso di vuoto e di mancanza di punti di riferimento dell'uomo romantico.
Autori tipici del romanticismo sono anche Goya, Delacroix, Gericault, Turner.


... CONTINUA...


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view post Posted on 23/3/2010, 12:26
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Il Romanticismo nella letteratura




Il romanticismo letterario tedesco



Il movimento romantico europeo ebbe origine nell'opera di alcuni letterati e ideologici tedeschi della fine del Settecento.
Si faceva una netta distinzione tra la poesia naturale, "Naturpoesie", quella che esprime subito, con il sentimento, le caratteristiche di una nazione, e la poesia riflessa o d'arte che è quella che non nasce spontanea, ma nasce dalla imitazione dei modelli stranieri.
Si sostenne che ogni nazione avesse la sua poesia, diversa per forma e lingua dalle altre, pertanto era assurdo che la poesia tedesca si rifacesse a quella dei greci o dei romani. Essa doveva trovare una poesia nuova e spontanea che fosse conforme alla sua storia e alla sua natura.
Le caratteristiche degli scrittori di questo gruppo furono il disprezzo per tutte le forme dell'arte classica, l'idea di una poesia intesa come immediata adesione alla natura, l'ammirazione verso le fonti primitive dell'arte germanica, l'esaltazione di un tipo di eroe appassionato e ribelle ad ogni legge.
Per quanto riguarda gli artisti romantici tedeschi, bisogna dire che in Germania si sviluppò tra il 1770 e il 1785 il movimento dello sturm und Drang (lett.tempesta ed assalto) che vantava artisti come Goethe e Schiller, nel 1789 invece nasce ufficialmente il romanticismo, con la pubblicazione del primo numero del giornale Athenaum. Da allora si distinsero due diverse scuole : quella di Jena e quella di Heidelberg. Della prima facevano parte i due fratelli Schlegel, fondatori della sopracitata rivista, e altri artisti come Novalis, Tieck e Schelling; della scuola di Heidelberg (che aveva tendenze campanilistiche) facevano parte autori come Von Chamisso e Brentano.



Il romanticismo letterario inglese



Contemporaneamente, in Inghilterra, si manifestò un analogo movimento letterario e poetico di cui i primi esponenti furono Wordsworth e Coleridge.
Gli autori romantici inglesi vengono generalmente divisi in due diverse generazioni : una che concerne la fine del 1700, e un'altra che è vissuta nella prima metà del 1800. Della prima fanno parte Wordsworth, legato al concetto di epifania (intesa come riflessione profonda stimolata inaspettatamente da un fatto prosaico e quotidiano), Coleridge, poeta generalmente definito onirico a causa dell'atmosfera suscitata dalle sue opere, nelle quali sembra di essere in un sogno, e Blake, poeta visionario, che vedeva nella natura dei simboli che si qualificavano come chiavi di lettura di una realtà oltre quella fenotipo. Della seconda generazione si possono definire poeti come John Keats, un nostalgico dell'era classica, Byron, il prototipo del poeta ribelle ed esule, e Shelley, che aveva molto caro il tema della libertà (basti pensare al titolo di una sua opera : Prometeo liberato).
Esponenti molto importanti del Romanticismo inglese furono i pittori John Constable e William Turner, appartenenti alla corrente naturalista, nonché il già citato William Blake, con la sua particolare pittura onirica.



Il romanticismo letterario francese



Il Romanticismo francese si è distinto tra gli altri per il profondo rinnovamento di temi, forme ed estetica della letteratura. L'iniziatrice dei romantici francesi è stata in parte Madame de Stäel, ma soprattutto autori come Alphonse de Lamartine, che scrisse le "meditazioni" e Victor Hugo che scrisse le "Odi".




Il romanticismo letterario statunitense


Negli Stati Uniti il movimento letterario romantico assunse caratteri peculiari nella vocazione filosofico-profetica del Trascendentalismo di Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau, confluito poi nelle poetiche di Walt Whitman ed Emily Dickinson, con influssi sul romanzo di Herman Melville.



Il romanticismo letterario italiano


La data d'inizio del romanticismo italiano è il 1816: nel gennaio di tale anno, infatti, Madame de Stäel pubblicò nella Biblioteca Italiana un articolo (Sull’utilità e sulla maniera delle traduzioni) nel quale invitava gli italiani a conoscere e tradurre le letterature straniere come mezzo per rinnovare la propria. Successivamente alcuni letterati si staccarono dalla Biblioteca Italiana, rivista a carattere conservatore, e fondarono nel 1818 il Conciliatore, rivista diretta da Silvio Pellico con Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri, Giovanni Berchet e Ermes Visconti. Il Conciliatore si proponeva di "conciliare" ricerca tecnico-scientifica con letteratura, sia illuminista che romantica, con pensiero laico e con il cattolicesimo. La rivista fu però chiusa nel 1819. I maggiori esponenti del romanticismo italiano furono poi Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni.



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view post Posted on 2/4/2010, 21:14
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Romanticismo in musica




Il romanticismo coinvolse in maniera sostanziale e consistente soprattutto la musica classica, trascinato dagli ideali ispiratori della rivoluzione francese che furono accolti con entusiasmo dai compositori di mezza Europa: ciò nonostante, a seguito della disillusione sperimentata con l'instaurazione delle tirannidi in età napoleonica, gli artisti romantici rivendicarono l'evasione dalla realtà.
Il più grande esponente della musica romantica, nonché tra i massimi compositori nella storia della musica, fu indubbiamente Ludwig van Beethoven (al quale è riconosciuta, tra le altre, l'abilità di conciliare eccellentemente classicismo e romanticismo), ma sono svariati i rappresentanti della corrente romantica celeberrimi per le loro composizioni, ognuno distintosi per aver apportato una nota di novità al panorama della musica classica: ne sono esempio Hector Berlioz, Georges Bizet, Johannes Brahms, Frédéric Chopin, Felix Mendelssohn, Franz Schubert, Robert Schumann, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Richard Wagner e in Italia Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Ruggero Leoncavallo, Niccolò Paganini, Giacomo Puccini, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi.
Con l'avvento del romanticismo i compositori superarono l'apogeo del classicismo avuto con Haydn e Mozart per approdare ad un'espressione concreta e diretta del sentimento. Furono introdotte numerose novità: l'orchestra conobbe un deciso ampliamento, con l'aumento dei fiati e delle percussioni, la nascita del trombone e la comparsa delle chiavi. Nasce la figura del direttore d'orchestra, impegnato a dirigere un numero di strumenti sempre più elevato.
 
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view post Posted on 15/4/2010, 18:46
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Romanticismo in filosofia



La filosofia in età romantica si riflette nel pensiero dei massimi esponenti dell'idealismo, in particolare di quello tedesco, Fichte, Hegel e Schelling. È importante evidenziare che l'idealismo non si identifica come la filosofia del romanticismo, pur risultando a pieno titolo la sintesi meglio riuscita della corrente: non a caso, pur eccependone i principi cardine, l'idealismo darà adito a pesanti critiche al romanticismo, in particolare Hegel, che ne contestava l'accesa polemica contro la facoltà non solo intellettuali ma anche razionali dell'individuo.
La filosofia romantica proponeva infatti uno stravolgimento della filosofia illuminista, il cui massimo esponente, Immanuel Kant, tracciava le fondamenta del sapere umano attribuendo all'intelletto (facoltà del finito) la possibilità di costruire scienza, mentre relegava la ragione all'ingrato compito di rendere conto dei limiti della conoscenza umana e conseguentemente l'impossibilità di fondare la metafisica[4]. Tuttavia, laddove l'idealismo hegeliano, accogliendo le istanze romantiche, intendeva attingere all'assoluto mediante l'uso della ragione (intesa in Hegel quale espressione dello spirito immanente alla realtà), il romanticismo predicava una sostanziale incapacità della ragione nel cogliere la più intima essenza della realtà, e ad essa contrapponeva il sentimento, l'ironia e l'istinto. Un movimento filosofico che rientra appieno nell'ambito romantico, pur essendo posteriore agli anni d'oro del romanticismo tedesco, è il Trascendentalismo di Ralph Waldo Emerson ed Henry David Thoreau.
 
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view post Posted on 7/4/2012, 13:50
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Tratto da http://members.fortunecity.it/straccia/


Aspetti e momenti del Romanticismo europeo




La parola “romantico”.


ROMANZO - tutto ciò che deriva dal latino.
ROMANZO CAVALLERESCO - lunga narrazione non in poesia, scritta in lingua romanza.
ROMANTIC - nella lingua inglese, per la prima volta nella metà dei Seicento, indica l’irrealtà, il carattere fantastico e irrazionale di eventi e sentimenti descritti nei romanzi cavallereschi e pastorali (connotazione parzialmente negativa).
PITTORESQUE - termine di cui diviene sinonimo a partire dal Settecento, designando gli aspetti selvaggi e malinconici della natura, soprattutto nell’arte figurativa.
ROMANTIQUE - verso la fine del Settecento, in Francia, il neologismo indica l’emozione soggettiva suscitata dalla contemplazione, dalla riflessione di un concetto di magico, suggestivo, nostalgico, fino a fondersi con l’idea di sublime. Vengono rivendicati i diritti della fantasia e del sentimento, che si sostituiscono all’equilibrio e all’armonia classica.


Il termine “romantico” si associa a stati d’animo indistinti, difficilmente definibili a livello razionale, fondati sull’aspirazione all’ignoto, al mistero, a ciò che è lontano e irraggiungibile: in inglese è tradotto con wistful (ineffabile) e in tedesco con sehnsucht (aspirazione a ciò che non esiste).


Il Romanticismo in rapporto con la Rivoluzione Francese.

Il fallimento della Rivoluzione Francese viene sentito come il crollo della cultura illuminista: la ragione, patrimonio equivalente per tutti gli uomini, non aveva dato la felicità, la giustizia, il benessere, il progresso pacifico e ordinato.
Così si fece strada, progressivamente, la consapevolezza che la realtà storica dei popoli non sia riconducibile a canoni o a regole universali prestabilite, ma che ogni proposta e azione politica debbano fondarsi sulla valutazione obiettiva delle caratteristiche storico-sociali dei singoli popoli.


Il Romanticismo perenne e storico.

ROMANTICISMO PERENNE: atteggiamento individuale che va al di là del tempo e del contesto socio-culturale in cui si sviluppa.
ROMANTICISMO STORICO: verso la fine del ‘700, nasce con la rivista Atheneum e dura fino al 1850, terminando in una tonalità lamentosa ed estremamente cupa, quando ormai, lo slancio ideale giunge al termine e vanno formandosi i primi stati nazionalisti europei.
 
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view post Posted on 7/4/2012, 14:44
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Al Classico, nell'anno in cui feci la maturità(1971) il tema di letteratura fu il seguente:
"Romanticismo storico e romanticismo perenne". Terrore puro, quasi nessuno fece quel tema!! :sick:
 
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view post Posted on 7/4/2012, 15:33
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:)
Il personaggio della mia storia originale nasce giusto alla fine del 700 e muore poco dopo il 1850: è stato quindi un romantico storico (è proprio facendo ricerche sul romanticismo che ho trovato il materiale di quel sito) ma è, al contempo, un romantico assolutamente perenne! ;)


Edited by Ida59 - 15/6/2015, 22:54
 
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view post Posted on 16/4/2012, 15:50




Wordsworth :wub: Keats :wub: Friedrich :wub:



CITAZIONE (Ida59 @ 7/4/2012, 16:33) 
:)
Il personaggio della mia storia originale nasce giusto alla fine del 700 e muore poco dopo il 1850: è stato quindi un romantico storico (è proprio facendo ricerche sul romanticismo che ho trovato il materiale di quel sito) ma è, al contempo, un romantico assolutamente perenne! ;)

L'ambientazione mi prende già :D

Edited by Ida59 - 15/6/2015, 22:55
 
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view post Posted on 17/9/2012, 10:36
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Le idee-forza del Romanticismo: individualismo e storicismo, contro cosmopolitismo e razionalismo.



Il Romanticismo vede tre momenti fondamentali nella linea del tempo: il PASSATO da cui si genera il PRESENTE che sogna il FUTURO.

Propone, così, una poesia della nostalgia, della realtà sognante, del sogno, del progetto per il futuro, diversamente dal Classicismo, che nella sua arte è fisso nel presente e non ritiene che la storia sia ispiratrice di poesia. Anche in Orazio vediamo pochi frammenti del passato che ritornano (l’immagine del padre), così come in Catullo la drammaticità del presente prevale notevolmente sul pensiero del passato, solo percettibile. --->SENTIMENTO

Il Romanticismo ama la storia, lo studio di età remote e dimenticate, prima di tutte il Medioevo che, considerato dagli Illuministi l’epoca del trionfo dell’Oscurantismo (periodo in cui la cultura fu succube dell’autorità temporale e spirituale, che lasciarono il popolo nell’ignoranza per poterlo dominare) e del pregiudizio, viene esaltato in virtù degli aspetti mistici. ---> STORICISMO

L’esaltazione dell’età medievale coincide con il nascere del principio di nazionalità, del desiderio di ritrovare le radici storiche e culturali delle singole nazioni: nel Medioevo la penisola italiana vide lo sviluppo della libera civiltà comunale, mentre la nazione germanica si costituì, in seguito alla disfatta dei regni barbarici. ---> NAZIONALISMO

Visione soggettiva, individualistica dell’uomo, appartenente ad una realtà storica e Il Classicismo, invece, proponeva una visione oggettiva e razionale dell’uomo. ---> SOGGETTIVISMO

Ogni uomo percepisce un grande mistero che sovrasta la vita: il Foscolo, preromanticista, mostrò il desiderio di capire che cosa ci fosse al di là della realtà materiale; il Leopardi coltivò un senso del mistero profondo, per il quale cercò invano di trovare una chiave di risoluzione; il Manzoni propose una visione cristiana per dare significato al senso religioso. Gli illuministi ignorarono del tutto il senso religioso: solo Rosseau lo avvertì per primo, poiché capì che l’uomo non era tutto, ma era parte di un infinito misterioso.---> SENSO RELIGIOSO DELLA VITA

Diversamente dai letterati classici e classicisti, l’artista non è soggetto a regole ferree, ma crea da sé la base logica e teorica del proprio lavoro. ---> CULTO DELLA LIBERTA’ DELL’ARTISTA


Tratto da trucheck.it

Edited by Ida59 - 5/10/2012, 11:06
 
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La sensibilità romantica.



• Impossibilità di dominare il conflitto che porta in sé
• Ricerca della pace lontano da passioni contrastanti



1. SENTIMENTALISMO: l’uomo romantico si esprime nella nostalgia, nella Sehnsucht, cioè nel vago e nell’indistinto del sentimento. È “desideroso di desiderare”, vive nella condizione di tensione verso l’infinito, il mistero, l’assoluto, pur sapendo di essere destinato a fallire e di soffrire per la propria sensibilità: sa che non riuscirà mai a risolvere i propri dilemmi e, anche quando ne risolve alcuni, se ne presentano altri nuovi e irresolubili.

2. MITO DEL DOLORE: l’uomo romantico propone una visione eroica e drammatica dell’esistenza, alla ricerca continua di affrontare le difficoltà, gli impulsi e i contrasti, i dolori e le passioni. L’uomo privo di sentimento, guidato solo dalla razionalità ha manifestato il proprio fallimento nel crollo degli ideali illuministi.

3. TITANISMO E VITTIMISMO: l’uomo romantico si sente vittima del destino, in conflitto con la società meschina e, pur sapendo inevitabile la propria sconfitta, si erge come un titano contro il mondo e contro Dio stesso. in questa ottica il suicidio appare non una sconfitta, ma una dimostrazione di estrema sfida del destino.

4. IRONIA: è frutto della consapevolezza che ogni azione umana, in quanto limitata e finita, appare assolutamente impari di fronte all’infinito. L’uomo romantico manifesta, quindi, una capacità di ridere anche su se stesso e di comprendere i propri limiti innanzi all’universo.

5. AMORE: per l’uomo romantico ha una notevole importanza anche l’esperienza amorosa. La donna diventa idolo da adorare, tanto da giungere ad un’identità tra corpo e spirito: l’amore diventa un’esperienza assoluta, divina, che sconfina nei regni della morte e del sogno.

6. NATURA: diversamente dalla concezione illuminista, non è governata da leggi universali, immutabili, puramente meccaniche. La natura, secondo l’uomo romantico, è amica, confortatrice, animata, viva, poiché in essa si manifesta l’Essere che risiede al di sopra dell’individuo. Così, nella natura, l’uomo cerca una pacificazione dei contrasti che lacerano il suo animo o vede riflesse le proprie emozioni.



Tratto da trucheck.it
 
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view post Posted on 5/10/2012, 10:21
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E dopo aver letto della sensibilità romantica, non venitemi a dire che Severus non è "romantico"!

Edited by Ida59 - 15/6/2015, 22:55
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 5/10/2012, 11:21) 
E dopo aver letto della sensibilità romantica, non venitemi a dire che Severus non è "romantico"!

Altrochè! :lovelove:
Eccezion fatta per il suicidio: non è da Severus.

Edited by Ida59 - 15/6/2015, 22:55
 
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view post Posted on 5/10/2012, 13:00
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Sì, vero, verissimo: avevo dimenticato di fare quella più che dovuta eccezione.

Edited by Ida59 - 15/6/2015, 22:56
 
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view post Posted on 26/4/2013, 13:37
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Tratto da trucheck.it

Tendenze e forme della letteratura romantica.



La critica alle regole e il “genio”.

Il Classicismo, seguendo la poetica aristotelica, attribuiva un certo valore solo a quell’opera che rappresentava un buon grado di mimesi della realtà naturale e rispetto dei modelli classici, che avevano raggiunto la perfezione e il “bello ideale”.
Per il Romanticismo non sono importanti la conoscenza della tradizione e la capacità di padroneggiare gli strumenti retorici tradizionali, ma l’originalità dell’ispirazione, la soggettività dell’espressione, l’immaginazione e la fantasia.
Proprio per questo motivo, nella letteratura romantica, così come nell’arte del tempo, si erge la figura del GENIO: è l’intellettuale che coltiva la propria sensibilità, la propria creatività come valori assoluti, è l’artista dotato di forza immaginativa e vivacità di sensazioni, che si libera della pesante catena di regole antiche, per crearne di nuove, adatte al suo spirito. Il genio si rifugia, poi, nel culto della bellezza e dell’arte superiore a ogni valore morale, oppure si presenta come educatore e guida spirituale del popolo (Manzoni).


La lirica.

Nella poesia vengono a incontrarsi le idee-forza del Romanticismo: soggettivismo, titanismo, storicismo e vagheggiamento nel passato, irrazionalismo,….
La lirica diviene capace di penetrare le zone più oscure della psiche dell’uomo, al punto tale da servirsi di un linguaggio nuovo, di tipo evocativo e suggestivo, lontano dalle strutture del linguaggio della comunicazione razionale.
Si diffondono nella poesia il gusto per il frammento e la predilezione per le atmosfere rarefatte e indefinite, elementi che si incontrano – in musica come nella lirica – nel tema “notturno”: non a caso l’anno di pubblicazione degli “Inni alla Notte” di Novalis è di poco precedente alla nascita della forma pianistica e musicale del “notturno”.
Il frammentarismo è manifestazione del soggettivismo e dell’individualismo romantico: il frammento coincide con l’attimo mistico e irrazionale di fusione con l’universo, come se il poeta volesse immortalare quel momento.
La notte, invece, è il regno della fantasia, sottratto al dominio della ragione: un paesaggio disabitato, in cui l’unica presenza umana è quella del poeta, si assiste ad una comunione mistica, ad una corrispondenza e ad un’armonia con la natura, all’annullamento dell’individuo nell’infinità dell’universo. Il poeta, così, in rifugio dai tormenti della vita, si fa cantore e interprete della natura, dando libero sfogo ai propri sentimenti.
Nella musica i poeti trovano i loro corrispondenti in Schubert, Schumann, Chopin.


Il romanzo.

Nelle “Lezioni di estetica” tenute negli anni Venti dell’Ottocento, Hegel giudica il romanzo il genere letterario più adatto a rappresentare gli aspetti complessi e problematici della realtà sociale, storica e psicologica, grazie alla forma aperta e multiforme. Il romanzo, considerato il frutto della fusione di epica, lirica e dramma, può dare una rappresentazione del mondo soggettiva e oggettiva, attraverso il racconto di vicende quotidiane, storiche, più o meno appassionanti: secondo Hegel il romanzo è “moderna epopea borghese”.
Sul modello settecentesco, all’inizio del secolo, la forma prevalente del romanzo era quella soggettiva e autobiografica (Ortis di Foscolo, Werther di Goethe…). Intanto la produzione romantica tedesca, rivolta a recuperare il patrimonio delle origini e delle tradizioni, aveva dato vita ad un filone fantastico di racconti, fiabe, leggende, che sfociarono poi nel romanzo gotico.
In Inghilterra, invece, si sviluppò il romanzo storico, che dava una presentazione della contemporaneità e delle problematiche sociali: Walter Scott, Dickens e, all’estero, Hugo, Balzac, Tolstoj e Manzoni alimentarono questo genere, rievocando epoche del passato e unendo intrecci avventurosi e di pura fantasia.
 
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