Il Calderone di Severus

STORIA DELLA LETTERATURA FANTASTICA, dal mito al racconto

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view post Posted on 1/2/2010, 19:47
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Da uno dei siti di critica e approfondimento del mondo fantasy, forse uno dei migliori al momento esistenti sul web, FantasyMagazine, vi sottopongo la nascita di una rubrica di storia della letteratura fantasy, se prenderà piede sarà aggiornata mensilmente, che analizza, partendo dai miti antichi, lo stretto collegamento di quest'ultimi con i moderni racconti del fantastico.

Hanno deciso d'iniziare con l'antichissimo mito sumero di Gilgamesh!

Questa la prefazione all'articolo, del quale vi darò il link a fine pagina!

Fantasy Magazine, gli approfondimenti e le rubriche, 1 febbraio 2010
Il debutto di una rubrica sulla storia del fantastico nei secoli


Vi presentiamo la nuova rubrica Fantasticando, curata da Giuseppe De Micheli, scrittore fantastico, che ci propone un percorso di lettura che comincia dalle origini della letteratura fantastica.

Vi lascio alle parole che lo stesso Giuseppe ci ha inviato a corredo dell'articolo sull'Epopea di Gilgamesh, poema sumero risalente a 3000 anni prima di Cristo.



Probabilmente l’uomo inventò la narrativa appena riuscì a parlare. In fondo si trattava solo di trasformare la mera comunicazione di fatti sensibili in esagerazioni immaginarie. Proprio come fanno cacciatori e pescatori che raccontano le proprie imprese. E anche nonni che intrattengono nipoti. Cacciatori, pescatori e nonni sono sempre esistiti. La scrittura fu inventata per i bassi scopi: tenere la contabilità commerciale, registrare per conto del sovrano gli avvenimenti dell’anno, trasmettere ordini ed editti, tramandare inni religiosi, preghiere, profezie, formule magiche e diffondere i dogmi sacri. Il Libro dei morti egiziano, il Decreto di Telipinu ittita e il Rigveda indiano sono i più antichi testi sapienziali e morali tramandati per iscritto. Noi conosciamo le trascrizioni del XIV secolo a.C., ma gli originali potrebbero essere stati redatti addirittura nel III millennio a.C.

La narrativa, all’origine, non era distinguibile dalla rappresentazione: la costituivano infatti, oltre alla voce, anche i gesti, gli atteggiamenti corporei e le azioni dinamiche. Non sappiamo quando la narrativa ridusse il gesto ed esaltò la parola, quando, cioè, si separò dal teatro. Sappiamo solo che gli Egiziani, fra il 2000 e il1800 A. C. già scrivevano storie realistiche, simili agli attuali romanzi: le Avventure di Sinuhe, e una nutrita novellistica.

Gli Ebrei invece preferivano le storie edificanti contenenti una morale esplicita, come le storie di Giona, Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe ecc.

Gli Indiani furono gli inventori di fiaba e favola: il Pancatranta, l’Histopadesa, L’Oceano dei fiumi e delle fiabe e il Sakuntala sono le opere rappresentativa della loro letteratura nazionale.

I Sumeri e i Fenici amavano invece i racconti fantastici e mitologici, come L’epopea di Gilgamesh e le imprese dei re Canel e Keret. Questi furono i capostipiti della letteratura fantastica di tutto il mondo. Ad essi gli Indo-europei fecero seguire le grandi saghe di Ercole, Odisseo, dell’Asino d’oro, re Artù ecc.




III millennio a.C : L'epopea di Gilgamesh
di Giuseppe De Micheli - Alla scoperta di un poema capostipite della letteratura fantastica

Leggi l'articolo


Edited by Ary64 - 20/2/2010, 14:53
 
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Swindle
view post Posted on 19/2/2010, 18:18




Wow, interessantissimo!!! Davvero bella idea!
Andrò a farmi un giretto sul sito, grazie!!! ^_^
 
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Ailinen
view post Posted on 26/2/2010, 19:22




Concordo... Idea favolosa....*_*
 
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view post Posted on 4/5/2010, 16:02
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Secondo viaggio alle origini della letteratura fantasy!

Nell'articolo di Giuseppe De Micheli su FantasyMagazine, si parla del mito di Ercole!

Eccovi la prima parte:

Melqart, Eracle, Hercules: Eroi Liquidi. 1/2

Prosegue la galoppata nella narrativa fantastica attraverso secoli e popoli con il mito senza tempo di Ercole.

I PARTE — ERACLE: EROE SOVRANAZIONALE


Eracle

Dopo Gilgamesh, eroe pensoso e problematico, l’area mediterraneo-medioorientale idealizzò l’eroe forzuto e violento, capace di risolvere ogni situazione con la forza dei muscoli e delle armi. Molto probabilmente questo eroe inizialmente era solo un personaggio delle narrazioni orali, ma poi fu divinizzato ed entrò nei vari panteon religiosi dell’epoca.Ha scritto Erodoto: « … la mia opinione è che quegli Elleni agiscono in modo saggio erigendo e mantenendo due templi di Heracle; in uno Heracle viene venerato con il suo nome Olimpico e riceve sacrifici come dovuti a un immortale, mentre nell'altro gli si rendono onori dovuti ad un eroe. »Olimpico non sta per Olimpionico (vincitore di allori olimpici), ma per abitatore del monte Olimpo, cioè un dio.

[...]


Cliccate qui, per leggere tutto l'articolo
 
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Elfosnape
view post Posted on 6/5/2010, 10:21





Fantastico! Appena ho tempo mi ci fiondo! Ceri che trovi sempre argomenti interessanti, eh!
 
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view post Posted on 10/5/2010, 17:40
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Ecco la seconda parte dell'articolo di FantasyMagazine sul Mito di Ercole!

E' lunga, metto la prima pagina e lascio il link per proseguire l'articolo!


Melqart, Eracle, Hercules: Eroi Liquidi 2/2

La seconda parte della cronologia del mito di Ercole. La vita e le imprese della leggenda

Eracle II PARTE — VITA E IMPRESE DI ERACLE

Il web abbonda di siti dedicati a Eracle/Ercole. La voce di Wikipedia in proposito è ottima e abbondante. Non riuscirò quindi a dire nulla di più di quanto potreste trovare sul web. Spero di farvi cosa gradita riunendo in un solo articolo tutto quanto.



La nascita di Ercole:

Secondo tutte le tradizioni il buon Zeus aveva l’abitudine di sedurre le belle donne mortali. Una di queste fu Alcmena, moglie di Anfitrione. Approfittando dell’assenza del marito, per guerra, Zeus le fece visita e, mediante uno dei suoi poteri, fece sì che la notte durasse ben tre volte di più del solito. Non si dice quanto viagra ingoiasse il tonitruante Zeus per reggere una notte di 72 ore!
Così fu concepito Eracle.

Al mattino Anfitrione, rientrato dalla guerra, si unì a sua volta con Alcmena concependo Ificlo. Nacquero quindi due gemelli figli della stessa madre ma di padri diversi.
La gelosia di Era:

Secondo alcuni i due gemelli nacquero a Tebe, secondo altri ad Argo. In ogni caso Eracle avrebbe dovuto regnare su Tirinto, ma Era, la regina dell’Olimpo, moglie di Zeus, accecata dalla gelosia, ritardò la gestazione di Alcmena e accelerò quella della cugina Nicippe, la quale riuscì a partorire un ora prima; generò Euristeo che ottenne così la primogenitura e quindi la corona regale. Fu il grande indovino Tiresia che svelò ad Alcmena e ad Anfitrione la vera paternità di Eracle. Comprendendo che il piccolo sarebbe stato perseguitato dai furori di Era, i genitori esposero il piccolo Eracle in un campo, fidando che Zeus l’avrebbe in qualche modo protetto e allevato. Infatti Zeus mandò Hermes a prenderlo con l’ordine di depositarlo sul seno di Era addormentata. L’affamato pargolo si attaccò alla tetta della dea, succhiando il latte divino che lo rese invincibile. Ma, affamato com’era, Eracle diede un morsetto di troppo al capezzolo, così che Era si svegliò bruscamente staccandosi il bimbo dal seno. Una goccia del divino latte cadde dall’Olimpo, si disperse nel cielo e formò la via lattea.
L'infanzia di Eracle:


Ercole bambino con serpente
— Marmo bianco, prima metà I sec. d.C.
— Pompei, Casa di D. Octavius Quartio
— Soprintendenza Archeologica di Pompei, inv. 2932


Non si sa come Zeus abbia sottratto il pargoletto alle ire della consorte, oltraggiata due volte. Si sa che Era, sempre più furiosa, mise due serpenti nella culla di Eracle il quale, come se niente fosse, li strozzò.
Anfitrione allevò Eracle come fosse figlio suo, gli insegnò personalmente a domare i cavalli e a guidare il cocchio, e ingaggiò i più rinomati maestri per la sua istruzione. Il centauro Chirone gli insegnò la medicina e la chirurgia, Eurito il tiro con l'arco, Castore lo addestrò all’uso della spada e delle armi, Autolico ne fece un grande pugile. Eracle eccelse in tutto tranne che nella musica. Un giorno, rimproverato dal suo maestro Lino, discendente da Apollo, per la malagrazia dei suoni che produceva con la lira, Eracle gli tirò la stessa lira sulla testa uccidendolo all’istante.


La vocazione:

La sua forza e i suoi scatti d’ira costituivano un pericolo tale che Anfitrione lo mandò a vivere fra i guardiani dei suoi greggi sul monte Citerone. Secondo il sofista Prodico, all’età di 18 anni Eracle incontrò sulla sua via due donne affascinanti, Voluptas e Virtus. Eracle seguì Virtus, che camminava su un sentiero sassoso, simile a quelli del suo monte Citerone, mentre Voluptas correva su un prato erboso, terreno sconosciuto all’eroe. Così fu condannato a seguire la Virtus, mettendo la sua vita al servizio degli altri.


pagina 1 di 7 - CONTINIA...
 
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