Il Calderone di Severus

Ida59

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Minervina
view post Posted on 20/1/2015, 20:10




Le maschere di Severus Piton




AVVISO IMPORTANTE AI LETTORI
Mi corre l’obbligo, per evitare spiacevoli fraintendimenti e per evitare anche di rovinare la sorpresa a chi ancora non conosce questa splendida storia, di avvertire che, nonostante le innumerevoli accortezze prese per evitare di rivelare troppo sull’intreccio e sul finale, vi saranno sicuramente ancora degli elementi rivelatori piuttosto espliciti, nel mio dire, che potrebbero guastare la lettura della storia a cui il mio commento si riferisce.
Perciò, nell’esortare vivamente tutti quelli che non l’hanno ancora fatto, di andare a godersi lo splendore de Le Maschere di Severus Piton, consiglio anche, sempre A CHI NON HA ANCORA LETTO LA STORIA, DI NON LEGGERE LA PRESENTE RECENSIONE.
Aggiungo inoltre, per dovere di completezza, che questa recensione non è nata come tale e pertanto risulterà ampiamente fuori canone, trattandosi di un vero e proprio flusso di coscienza sull’onda della profonda emozione suscitatami dalla storia. Insomma, il commento che leggerete non era stato pensato per essere pubblicato, e la sua presenza qui è stata voluta con tutto il cuore dalla sottoscritta solo per farne un meritatissimo regalo all’autrice.



*


Ida, complimenti. Veri, pieni e meritatissimi.
Esordisco così perché non so in quale altro modo farlo.
COM-PLI-MEN-TI con tutto il cuore.
Parto dal piano personale di lettura, perché sento che è l’unica maniera adatta per cominciare e quindi vado diretta così.
Ti devo confessare di aver letto tutto d’un fiato e quasi in apnea l’intera storia e la verità è che mi hai messa al tappeto. Letteralmente. È indescrivibile quello che ho provato, perché il “problema” che (ri)scopro di avere con te, è che, insieme alla bellezza e allo stupore oggettivo per il valore intrinseco del racconto, più leggevo e più sentivo una familiarità assoluta e completa con quello che scrivevi, sentivo di conoscere già, di sapere già dove saresti andata, sentivo di poter immaginare senza sforzo che alla riga successiva avrei trovato esattamente quello che avrebbe toccato le mie corde e mi avrebbe sconvolto le emozioni. La battuta giusta, l’espressione che pensavo e che avrei giudicato consona, perfino il singolo aggettivo al momento giusto e al posto giusto.
Mai avuta la stessa sensazione, in vita mia. Mai.
Mamma mia, Ida, grazie, non so che altro dire. Sono senza parole per questa, che tra l’altro è una tua creazione e che, forse con un po’ di presunzione, considero anche un pochino un “regalo”, perché è come se mi avessi “rubato” un pezzetto di me e dunque non posso giudicare la storia senza considerare il modo del tutto inconsueto in cui mi coinvolge, né sforzandomi di parlare in maniera neutrale: il risultato sarebbe sempre parziale e imperfetto.
Ma devo andare oltre, sennò qui finisce a singhiozzi e tu ti meriti un commento migliore di questo.
Torniamo alla storia.

Il tema non è facile di per sé e non lo era, nonostante le apparenze, inserirlo bene in canone.
Beh… tu ci sei riuscita egregiamente e con tutte le accortezze che piacciono a me, con la comprensione (parola su cui pure ci richiamiamo molto!) del personaggio e con la gestione attenta ed accurata delle azioni e delle circostanze.
Ma ci ritorno più avanti su questo punto.

Comincerei dall’espediente dello “scambio di ostaggi”, Luna ed Harry, che manda il cuore in frantumi, perché riesci a sottolineare bene come tutti credano Severus perfettamente capace di gesti così meschini e atroci, come quello di chiedere una vita in cambio di un’altra (!) o di sacrificare i propri allievi: noi, invece, sappiamo bene qual’è la verità nascosta dietro i suoi silenzi e la leggiamo, con la chiarezza magistrale con cui ce l’hai dipinta, nei suoi occhi e nei suoi sguardi che, pure nella loro fugacità, si imprimono dentro in eterno.
”Devo solo parlargli…” dice e mi spezza il cuore, perché sembra improvvisamente indifeso, disarmato, poi salta via con Harry stretto al petto e puoi quasi sentire oltre al peso dei corpi il peso delle anime e tu sei lì inebetita a chiederti come ha fatto a far uscire la voce e come farà ora. Come accidenti farà a convincere Harry? Quale Magia potrà mai cancellare anni e anni di disprezzo?
Dopo il travagliato volo, dopo l’ennesimo salvataggio del Prescelto, arriva la prima vera stilettata; quello scambio di battute stupendo, con echi che affondano in radici lontane e ben note.

CITAZIONE
- Abbiamo? – rimarcò Harry con rabbia. – Da quando stiamo dalla stessa parte?
- Da sempre, Potter. – affermò serio il mago. – Da sempre.

OOOOHHH! Mi è partita l’ovazione!
Tra l’altro, qui, come in molti altri passi, mostri benissimo il contrasto, vivo e graffiante nonostante tutto, tra il dolore indicibile di Severus e la rabbia scomposta di Harry che vede e non vede, in un’alternanza drammatica e frustrante di veli che si alzano e si abbassano, come se stessimo cercando di guardare l’orizzonte attraverso filari di lenzuola stese al vento.
Infine, ma non ultimo, come non citare quel primo vero sorriso “nuovo” di Severus che, invece di rassicurare, spaventa Harry. Ma è così che dev’essere. Proprio così. Per ora. Perché in quel sorriso c’è l’amore, è vero, ma ci sono anche gli abissi del dolore più spaventoso e innominabile.

Ho adorato l’arringa di Severus in memoria di Silente, in memoria della fiducia che il Preside aveva riposto in lui, in memoria della sua statura di uomo e di conoscitore dell’animo umano, forse declamata con un tono po’ compiaciuto ma direi comprensibilissimo ed eccezionalmente in linea con il momento, utile a dare uno scossone non indifferente ad Harry e a restituire un’immagine di Severus invaso dai sensi di colpa ma per nulla disposto a cedere all’autocommiserazione.

Altro brano memorabile (e, dimmi tu, quale non lo è??): l’arrivo dei Dissennatori. Non solo perché Severus mostra il Patronus ad Harry, lo stesso che lo ha aiutato a trovare la spada di Grifondoro e lo stesso che lui associa a sua madre, ma anche e soprattutto, permettimi, per l’idea della ferita inferta dai tre Mangiamorte a Severus proprio sul braccio sinistro, proprio ad un pelo dal Marchio e che offre lo spunto ideale alla scena che segue, nella Stamberga, che è in tutto e per tutto una somma esaltazione dei sentimenti feroci di Severus nei confronti di quell’orrido simbolo che porta sul braccio:

CITAZIONE
Infine Harry sollevò lo sguardo e ciò che vide lo sconvolse del tutto: sul volto pallido e teso di Piton, che ancora stava fissando intensamente il Marchio, era inciso un disgusto che gli sembrò infinitamente superiore a quello che lui stesso aveva appena provato, unito a quello che gli parve essere un odio rabbioso e dirompente.
(…) - Peccato… - mormorò Piton tra sé, la voce colma di un odio lacerante a fatica trattenuto, - l'hanno mancato quasi del tutto…

L’espressione di disgusto di Harry si specchia mirabilmente in quella di disgusto di Severus, proprio come accade nell’episodio della caverna e poi della morte di Silente! Un parallelismo perfettissimo, da darti mille e mille baci! Sei un genio!

CITAZIONE
- Sì, Potter, - disse cupo a bassa voce, - questa volta, stranamente, hai compreso tutto ciò che c'era da comprendere.
(…)
Harry fu investito con violenza dall'ondata di odio feroce di cui erano permeate le parole del suo ex professore: non riusciva a capire più nulla, così rimase in silenzio a fissarlo mentre con la bacchetta terminava di curarsi il profondo taglio sul braccio, il volto pallido che si colmava di nauseato disgusto mentre il Marchio Nero tornava a ricomporsi sulla sua pelle.

Quale meraviglia, Ida!

Il capitolo terzo si apre su una lunga riflessione di Harry, che enumera e riflette, facendo le sue inevitabili considerazioni, sulle “stranezze” del professore e, mentre è ancora in piena meditazione, viene di nuovo stupito da Severus, che gli getta la sua bacchetta ai piedi e resta inerme davanti a lui, pronto anche a morire. Altro momento sublime.
Il suo professore, un uomo capace e potente, dal quale lo stesso Harry sa di non avere speranza di fuggire nel caso volesse fargli del male, gli consegna la sua bacchetta. Si spoglia dell’oggetto magico, come tra pochissimo si spoglierà delle corazze che proteggono gelosamente la propria anima (senza contare che, quando se la farà restituire, anche se solo per un istante, descriverai un altro momento topico!).
Harry, per quanto incerto, non ha intenzione di uccidere; abbassa la bacchetta (come la abbasserà alla fine della storia! Altro “smack"!) e cominciano le domande, in primo luogo sulla morte di Silente, che è ciò che più preme al ragazzo in quel momento.

Ora, dato che la storia sta entrando nel vivo, io riapro per un attimo la parentesi che avevo lasciato in sospeso all’inizio sulla questione della gestione accorta delle azioni e delle circostanze.
Posto, come dicevo, che il tema è davvero arduo e che il confronto tra un Harry avvelenato dal disprezzo e un Severus pressato dalla necessità di essere creduto, è difficile e doloroso da gestire, va anche detto che non si potrebbe mai sperare di poter fare un passo del genere in modo adeguato, se non rendendo verosimile l’occasione e presentando degli elementi chiave, per così dire, che consentano ad Harry di avere una sicurezza abbastanza solida in grado di suscitargli la reazione corretta.
In altre parole, sì, il professore ad Harry appare strano, inedito e diverso e tu hai descritto con una delicatezza impagabile, tra le righe, tutto quel che non può essere ancora detto; hai descritto sofferenze, rabbia, disprezzo, amore, racchiusi in modo perfetto in quello scrigno prezioso, e più eloquente di quel che vuol sembrare, che è diventato il volto di Severus, ma ciò, come dire, non basta ancora. Per Harry non è sufficiente riflettere sul fatto di essere stato risparmiato fino ad ora, perché non è detto che il professore non voglia tentare di eliminarlo o consegnarlo diversamente a Voldemort. No: occorreva usare degli strumenti precisi, delle leve infallibili che andassero ad agire sul terreno non facile della coscienza stravolta di Harry, leve il cui potenziale già la Rowling stessa aveva in qualche modo esplicitato, disseminandole nella storia, e tu questo potenziale l’hai colto alla perfezione incastrando i giusti riferimenti al punto giusto.
Sono tre, a mio parere, le chiavi di volta attraverso le quali hai reso possibile e realistico, per Harry, conquistare in quei pochi minuti una fiducia che non hai mai avuto nel corso degli anni e che non avrebbe mai potuto sperare di acquistare in così breve tempo.
Il primo è la cerva, che Severus è costretto a mostrare al momento giusto e che Harry sa bene essere stata la sua guida per trovare la spada; il secondo, è la confessione della morte preordinata di Silente, in cui, con la massima raffinatezza, alle parole dava per scontato, pronunciate dall’angosciato Severus, corrisponde l’improvviso ricordo di Harry del discorso fatto da Hagrid; il terzo, su cui torno più avanti, è l’idea azzeccatissima di proporre un Severus venuto al corrente del segreto degli Horcrux, un Severus, cioè, che sa di cosa sta parlando e che, per questo, è maggiormente in grado di persuadere Harry ad affrontare la terribile verità finale.
No, sul serio, io faccio davvero fatica a proseguire in modo coerente. È difficile continuare a farti complimenti senza sembrare eccessiva, ma devo proprio.
Hai reso tutto semplicemente magnifico. Hai costruito un gioco di rimandi che è un’armonia musicale perfetta, che tocca tutti i tasti che deve toccare, che risuona nel lettore così profondamente da lasciare senza fiato e il ritmo che hai scandito, tenuto anche in parte attraverso l’espediente delle domande chiave che Harry pone a Severus e che fanno via via cadere le maschere; anche quello, beh… è da Oscar.

Ma voglio arrivare proprio al dialogo centrale, quello in cui Severus rivela pian piano la verità nascosta sotto tutti i suoi volti, da quello di ex-Mangiamorte, a quello di presunto assassino di Silente, a quello dell’uomo innamorato di Lily, deponendoli uno ad uno con fiducia davanti ad un Harry che hai descritto in modo magnifico e che risulta coerente, verosimile, ancora ostinatamente dubbioso e diffidente.
Eppure, nonostante tutto, quello che dipingi è anche e soprattutto un Harry che finalmente “sente” Severus come è veramente e lo sente perché Severus sta aprendo, sebbene con angoscia, lo squarcio che deturpa la sua intimità, così come ha aperto senza troppe cerimonie la manica sulla ferita accanto al Marchio, lasciando al ragazzo lo spazio per penetrare, per insinuarsi dentro la propria disperazione, per imparare a maneggiarlo e a fidarsi di quella sofferenza e di quell’amore che sono la sola cosa vera, la sola cosa che conta, la cosa cosa autentica.
Harry è più confuso e più smarrito del solito, ma anche Severus, le cui espressioni, con le teste chinate, la voce roca, le parole spezzate e gli occhi lucidi, sono struggenti come non mai, appare provato e c’è una cosa “nuova”, ancora, che adoro di lui: è l’uomo controllato e granitico di sempre e conserva le piacevoli tracce del suo solito carattere forte, asprigno e beffardo, ma è finalmente paterno. Paterno in tutto e per tutto, dentro quei sorrisi dolci e malinconici che non ammettono cedimenti ma che insieme abbracciano e consolano. Finalmente, è quello che avrebbe dovuto essere sempre, se la vita fosse stata giusta; si concede di parlare senza sarcasmo, di proteggere senza insultare, di complimentarsi senza ironia con Harry, come riguardo ai progressi nell’Occlumanzia o ai successi del ragazzo nel recupero degli Horcrux.

CITAZIONE
- Bene, Potter, vedo che hai finalmente imparato a occludere la mente.
- E… e lei ne è contento?
Certo, Potter, anche se noto che la cosa ancora ti stupisce.

E poi, dall’ultimo capitolo:

CITAZIONE
(…)in fin dei conti, nelle parole di Piton aleggiava un non so che di fiducia nei suoi confronti. Una fiducia che Harry non voleva e non poteva deludere.

Finalmente c’è il Severus padre in quest’uomo che si concede di sorridere soddisfatto di fronte ad un ragazzo che ne riesce a leggere, finalmente anche lui, con tenero smarrimento, un orgoglio inaspettato negli occhi.

CITAZIONE
Severus si accorse subito che il ragazzo era preda dei sensi di colpa per ciò che gli aveva appena detto: il mago, del resto, era un vero esperto in sensi di colpa che gli avevano rovinato la vita, e non era certo quello che voleva per il figlio di Lily.
- No, non pensarlo: non sei stato tu ad uccidere Albus!
Le parole di consolazione gli erano sfuggite dalle labbra prima ancora che se ne rendesse conto:
- Albus era già condannato da quella maledizione e, in ogni modo… - la voce del mago tremò, - sono stato io che l’ho ucciso… obbedendo al suo ordine, proprio come hai fatto tu. – concluse, il dolore che con una nuova ondata sommergeva il pallore del suo viso.

Quale bellezza in questo involontario moto consolatorio quando Severus si accorge del senso di colpa di Harry al ricordo della pozione somministrata a Silente nella caverna! Mamma mia che nodo allo stomaco mi hai fatto venire!
Ma sembra addirittura un misero antipasto in confronto a quali sublimi momenti prepari e poi sviluppi nel quinto capitolo!

Da queste parole in poi,

CITAZIONE
Dirgli la verità, tutta la verità, gli sarebbe costato ancora più coraggio di quello che gli era servito per uccidere Albus. Doveva rivelare il suo segreto più prezioso, l’amore che da tanti anni teneva nascosto nel profondo del proprio cuore.

ho sottolineato e messo in grassetto praticamente tutto.

Ed ecco che la cerva ritorna di nuovo, stavolta non perché il pericolo sia imminente, ma perché Severus lo vuole dal più profondo dell’animo. È pronto a donarsi e, per farlo, si fa restituire la bacchetta in un gesto gentile, aspettando che sia Harry a decidere se accettare di farlo oppure no.
Si fa restituire la bacchetta (che scena struggente!) da un ragazzo ormai piuttosto convinto della sua buona fede e mette in scena una versione speculare di quello stesso episodio che ha vissuto con Albus l’anno prima, vivo e bruciante nei suoi ricordi e descritto dalla Rowling nel capitolo 33. Stavolta, però, tu rovesci le carte: quel “lei”, a cui fa riferimento Severus, non è più esclusivo come lo lasciava intendere la Rowling, nel senso che non esclude più (apparentemente) l’affetto per Harry concentrandosi soltanto sulla madre; anzi, tu lo trasfiguri. Nell’innalzare la promessa fatta a Lily, Severus offre al figlio, che avrebbe voluto fosse suo, proprio l’estensione di quell’amore come pegno di fiducia, come rinnovamento di sé voluto e perseguito alla fine proprio per “lui” (e per il Mondo Magico) e non solo per lei, come spessissimo ci siamo dette.
Semplicemente perfetto. Disarmante.

CITAZIONE
I suoi occhi neri incredibilmente scintillavano d’un amore puro e intenso, mentre seguiva con lo sguardo la Cerva svanire piano nella notte che tornava a farsi scura; le sue labbra sottili erano appena dischiuse, tremanti, come in un muto sussurro d’amore, in un intenso e sofferente anelito del cuore.
Harry si sentì stringere il petto in una morsa.(…)

Severus si girò lentamente a guardarlo, gli occhi neri ancora scintillanti d’amore che si specchiavano in quel verde tanto amato: gli aveva rivelato il suo segreto, il suo amore, la sua colpa tremenda. Il ragazzo avrebbe capito o era ormai troppo tardi?
(…)

Era come se quasi non si sentisse degno di fissare ancora quegli occhi verdi che, per la prima volta dopo tanti anni, non stillavano più odio nei suoi confronti. Perché negli occhi del ragazzo, in quel momento, c’era comprensione. Lo stava guardando come non lo aveva mai guardato prima, come se solo adesso lo vedesse veramente.


E potrei continuare ancora, ma voglio arrivare a quella frase di Harry:

CITAZIONE
- Credo di essere pronto ad ascoltare quello che ha da dirmi, Professore.

Mai, il semplice appellativo di “Professore” è parso così straordinario. Mai così tanto faticosamente conquistato e sofferto. Un appellativo che torna come torna il sorriso di Severus e poi arriverà, più avanti, quel “- Mi sa che hai proprio bisogno di aiuto, Harry.” Il nome di battesimo usato come simbolo di un rapporto ritrovato, un nome con cui finalmente anche Severus potrà rivolgersi al ragazzo senza che nessuna barriera si interponga più in mezzo a loro.

Come accennavo più su, ho trovato fenomenale, non meno del resto, l’idea che Severus non solo sappia degli Horcrux ma anche che, in qualità di uno dei massimi esperti viventi delle Arti Oscure, ipotizzi ragionevolmente la possibilità che Harry possa salvarsi e che non sia un vero Horcrux, come Silente sembrava dare quasi per certo. Questa nuova consapevolezza, offerta proprio mentre gli si prospetta l’eventualità della morte, concede ad Harry un barlume di speranza inaspettato al quale il ragazzo si aggrappa, aggrappandosi, di conseguenza, a Severus stesso.
Come era accaduto con il Principe, a cui si era affidato in passato senza neppure sapere chi fosse, ora Harry è in grado di riunire quelle due figure in una sola, Severus nel Principe. Il Principe Severus, quasi come nelle fiabe. Ora Harry può riconoscerne e rispettarne del tutto le capacità e le competenze e può abbandonarvisi di nuovo tra le braccia, con piena fiducia, con la consapevolezza e la volontà che ogni vero legame d’amore richiede per compiersi. Questo è più che bello, Ida: è incantevole.

Inutile dirti che il sesto capitolo è stato l’apoteosi dello strazio, per me. Lo avrai capito, da come ho vissuto tutto il resto.
Severus che gli dice “vai”, Harry che si volta, che non vuole lasciarlo, che gli chiede di tornare al castello con lui e il professore, come sempre, che rifiuta qualsiasi strada alternativa a quella che sa che deve essere percorsa.

CITAZIONE
- Tornerò da lui. – scandì il mago, il volto pallido e di nuovo del tutto serio. – È quello il mio posto.
(…)
Ora che Harry sapeva, ora che i suoi occhi verdi erano tornati limpidi, privi di tutto l’odio ed il disprezzo che lui stesso vi aveva fatto crescere col suo sgradevole comportamento, ecco, forse adesso dare l’addio alla vita non era più proprio quello che il mago voleva…
Poi scosse la testa e riprese, con rinnovata decisione:
- Tornerò dall’Oscuro Signore, Harry, perché solo restando al suo fianco potrò ancora aiutarti e proteggerti quando sarà arrivato il momento dello scontro finale.

Quel ”tornerò da lui” è un’eco straziante del lontano “Lo sono”, scandito alla fine del quarto libro e pronunciato davanti a tutti prima di tornare da Voldemort. “Sono pronto a fare quello che devo”. Come sempre. Ora la posta in gioco è più alta e può arrivare la morte a mettere fine ad ogni speranza e non c’è nessuno a veder brillare la sua determinazione, nessun Silente a guardarlo allontanarsi con la preoccupazione nello sguardo. Ora c’è solo Harry ad udirlo, ma è l’unico che conta: Harry ora capisce. Capisce eccome. Harry ora si preoccupa per lui, non vuole lasciarlo andare. Ed è proprio Harry, con quella sua implorazione impotente, a scatenare l’umano tentennamento di Severus, provocato dalla vista di quei nuovi occhi verdi, privi di ogni odio e lontani da ogni condanna, provocato da quell’Harry che ha lo sguardo finalmente riempito di stima e rispetto, se non quasi di un barlume di affetto… e torna prepotente in lui quel desiderio di normalità, di amore, di protezione che non ha mai trovato requie da quando era un bambino e che ora, da adulto, prova come fosse una fitta improvvisa che lo attraversa e lo lacera per un istante; ha la tentazione di seguire Harry, di mettersi finalmente allo scoperto al fianco di qualcuno che ama, non più solo, ma in coppia con quello che avrebbe potuto essere suo figlio; ha la tentazione di rivelare la verità e morire mostrandosi finalmente dalla parte giusta, comunque vada.
Ma poi torna la consapevolezza che, per il bene di tutti e di Harry stesso, non può farlo; non può permettersi questo egoismo, non può permettersi neppure questo sollievo.

CITAZIONE
- Lo fa… lo fa per mia madre? – chiese con voce tremante.
Severus lo guardò a fondo negli occhi di quel verde incredibile, quegli occhi così tanto e a lungo amati. Poi scosse piano la testa:
- No, Harry. – disse con inattesa dolcezza. – Lo faccio per te… per me, per tutto il mondo magico…
Poi socchiuse gli occhi per un istante:
- … e lo faccio anche per Lily, - disse in un roco sussurro tremante, - per mantenere la promessa che lei non ha mai conosciuto.

È la battuta ideale, perfetta! È come lo avrei voluto, esattamente come avrei voluto leggere anch’io questo momento.


Per non parlare di quello che succede dopo.

CITAZIONE
Era arrivato il momento più difficile, Severus lo sapeva bene: il momento inesorabile in cui avrebbe perduto tutto quello per cui aveva lottato fino a quel punto. L’istante crudele in cui in quegli occhi verdi sarebbe tornato a regnare l’odio per un traditore ed un assassino.

Che autentica meraviglia…

La terribile versione “modificata” dell’Oblivion, poi, suggellato da quelle parole meravigliose, quelle che individuano il senso vero che entrambe (e non solo noi, per fortuna) diamo al “look at me”, mi ha dato i brividi: hai trovato un altro modo per dirlo, ma la sostanza non cambia, c’è un’altra cornice altrettanto eccezionale intorno a queste parole, se non di più, ma il senso è tutto lì, potente e devastante come deve essere, all’apice del pathos.
In fondo anche qui, come quando pronuncia il “look at me”, Severus sta in qualche modo “morendo”; non fisicamente, certo, ma sa che sta per morire nella mente di Harry ed è la morte peggiore. Sa che, una volta lanciato quell’incantesimo, sarà finita, Harry non conserverà più memoria di quello che ha scoperto e tornerà a disprezzarlo e a volere la sua morte come ha giurato dopo la fine di Silente. Severus sa di stare morendo lanciando quell’incantesimo non meno di quanto stesse morendo, in canone, sul pavimento della Stamberga e sta morendo non solo in Harry, ma anche dentro sé stesso, perché sa che Harry sarebbe stato il suo futuro, la sua ragione di vita anche dopo Lily, dopo Voldemort e dopo tutto il resto.
Tu lo dici così bene, in una maniera così struggente e così sovrapponibile a quello che provo, che non potrei usare parole più belle di quelle che ho sottolineato, messo in grassetto e che voglio rileggere all’infinito.

CITAZIONE
- Ora lancerò su di te un Oblivion selettivo. – spiegò il mago con gelido distacco. – Ricorderai solo ciò che è necessario, Harry, e dimenticherai tutto il resto.
Tutto ciò che gli aveva raccontato affinché il ragazzo potesse credere in lui, e fidarsi. Ciò che si era reso conto di avergli raccontato quasi fosse il suo testamento, affinché almeno una persona sapesse e potesse ricordare la sua memoria senza odio e disprezzo; non aveva grandi speranze di sopravvivenza in quell’ultima battaglia finale, anzi, forse voleva solo morire: in fin dei conti, aveva compiuto il suo dovere, a cosa valeva vivere ancora e continuare a soffrire?
Harry lo fissava, gli occhi verdi spalancati, limpidi e lucenti, per la prima volta colmi di fiducia e rispetto per lui, lui che era stato la causa della morte dei suoi genitori. Sì, ci sarebbe ancora stato un motivo per vivere, ma Severus non se ne sentiva degno.

Dopo una breve esitazione continuò:
- Dimenticherai tutto quello che mi riguarda.
Piton levò la bacchetta sul ragazzo.
- No! – gridò Harry lanciandosi con impeto contro di lui. – Io non voglio dimenticare (…)

Severus esitò, gli impulsi del cuore che per un momento, come tanti anni prima, sopraffacevano quelli della mente. A fatica riprese il controllo di se stesso, proprio mentre il lampo di un’intuizione balenava nei suoi ricordi: forse poteva esserci una soluzione. Forse era solo un miraggio e di sicuro la probabilità di riuscita era minima: ma cosa aveva mai da perdere nel provarci?
- E allora, se proprio sei deciso a ricordare chi sono, se davvero vuoi, - disse puntando di nuovo la bacchetta, - guardami, Harry, guardami per l’uomo che realmente io sono!

Per un istante gli occhi verdi si fusero in quelli neri, poi vi fu un improvviso lampo di luce e Piton esclamò:
- Oblivion!


Mi hai tolto il fiato, mi hai proprio prosciugata completamente dalla commozione. Come hai potuto??!!
Mi sono sentita nella stessa situazione in cui tante volte mi hai detto di esserti trovata tu commentando le cose che scrivevo sul forum: la sensazione che è già tutto scritto come voglio, che sia scritto proprio come deve essere, con quelle immagini e con quell’esatta emozione di cui ogni singola parola è intrisa.

Grazie, Ida. Grazie.
Grazie per quel finale terribilmente struggente, per aver rovesciato la favola e aver fatto di Severus il carnefice di Nagini e non la sua vittima; grazie per quel trepidare del professore davanti allo scontro finale e agli insulti di coloro che vedono ancora il traditore in lui e per quella rassegnazione coraggiosa, di colpevole ormai pulito e innocente. Grazie, soprattutto, per quell’Oblivion revocato dalla ferma volontà di Harry di non dimenticare mai più quello che Severus è, quel che è stato e quel che ha fatto.
Ma grazie anche per quegli occhi verdi fusi in quelli neri, perché questi ultimi stavolta non stanno morendo ma rinascono nella memoria di quel figlio e non possono essere più toccati da nessun dolore. Grazie per quelle braccia gettate al collo di quel corpo magro, irrigidito dall’impeto di un amore spiazzante, improvvisamente risorto dalla condanna dell’oblio.
Grazie per quel sorriso che Harry vuole ancora rivedere. E grazie perché basta, diavolo, ormai sto piangendo davanti al pc.

Massì, dai, te lo cito tutto questo brano, così almeno nel frattempo posso singhiozzare in pace:

CITAZIONE
Era giusto così, lui solo era la causa della morte di Lily e James, e Harry adesso avrebbe rimesso a posto ogni cosa. In fin dei conti, aveva compiuto il suo dovere, fino in fondo: aveva salvato il ragazzo che non sarebbe mai stato suo figlio… ed ora poteva anche morire.
- …Professor Piton!
La voce di Harry tremò, vibrante di profondo rispetto.
Severus deglutì a fatica:
- Harry… - sussurrò, un sorriso appena accennato che si posava con sollievo sulle labbra sottili.
Un sorriso che Harry già conosceva bene.
Un sorriso che desiderava rivedere. Ancora e ancora.

Il ragazzo lo aveva infine riconosciuto per l’uomo che realmente era: era riuscito a revocare l’Oblivion con le stesse parole con le quali lo aveva lanciato poche ore prima. E questo significava una sola cosa: il ragazzo davvero non voleva dimenticare, non dopo aver saputo la verità, non dopo aver conosciuto quale persona, realmente, si nascondeva dietro la sgradevole maschera di Severus Piton!


Pagine di straordinaria bellezza, Ida, sei stata meravigliosa.
Mi hai scossa profondamente, gemella fino in fondo, fino alla più piccola, profonda e riposta piega.

Non mi resta che dirti che mi dispiace di non essere riuscita a parlare come avrei dovuto o ad offrirti un commento più sensato di questo fiume in piena, ma non potevo far altro.

Ti abbraccio forte come non mai.
 
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view post Posted on 20/1/2015, 21:20
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O mamma mia... :o:
L'hai fatto... :stupore:
Lo sai che ti adoro, vero? :wub: :lovelove: :wub:

Ecco, per rispondere mi ci vorrà un pochino di tempo... :) :) :)


Edited by Ida59 - 1/7/2017, 18:32
 
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view post Posted on 20/1/2015, 21:31




CITAZIONE (Ida59 @ 20/1/2015, 21:20) 
O mamma mia... :o:
L'hai fatto... :stupore:
Lo sai che ti adoro, vero? :wub: :lovelove: :wub:

Ecco, per rispondere mi ci vorrà un pochino di tempo... :) :) :)

In realtà volevo dare un'impennata alla tua pressione bassa, per farti guarire prima... così, almeno, posso sperare di esserci riuscita. :lol:

Scherzi a parte.

L'ho fatto sì: te lo dovevo e, d'altronde, te lo sei meritato pienamente. :wub: :lovelove: :wub:

Sul "ti adoro" ti rispondo alla Verdone con Magda: "allora lo vedi che la cosa è reciproca?"

Edited by Ida59 - 1/7/2017, 18:32
 
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view post Posted on 20/1/2015, 21:35
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:) :) :) :) :) :) :) :) :) :)
 
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view post Posted on 24/3/2015, 21:52
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CITAZIONE (chiara53 @ 27/8/2014, 17:59) 

E la sua vita da quel momento era cambiata



Questo racconto di Ida mi ha emozionato moltissimo, in tutte le sue parti; è veramente bello e scritto in un crescendo di intensità da brividi.

Sono felice per la tua emozione… perché per me è stata una emozione molto intensa scrivere questa storia.

CITAZIONE
L’introduzione tocca corde profonde, solitudine, dolore quasi impossibile da esprimere, un profondo disgusto per la nuova vita che lo attende e il dovere, potente, inscindibile da Severus.
Dovere, parte della sua anima e delle sue azioni, sempre e comunque .
Dovere e solitudine, terribili e ineludibili entrambi.

L'introduzione doveva essere di forte impatto per cercare di catturare il lettore e portarlo dentro la storia, in profondità nell'anima del personaggio. Spero di esserci riuscita.

CITAZIONE
Bella la descrizione di Narcissa una delle madri meno raccontate nel suo ruolo, ma donna sensibile, amica e conoscitrice profonda di anima e mente di Severus

Ho imparato a conoscere Narcissa molto lentamente, nel corso dei libri. Se gli occhi di Potter al primo anno la descrivono come donna altezzosa e con la puzza sotto il naso… be' in effitti a me Narcissa è sembrata una donna coraggiosa, punto di riferimento del marito e, soprattutto, disposta a qualunque cosa per il suo amore di madre, che fosse un Voto Infrangibile con Severus o tradire Voldemort.

CITAZIONE
Poi, il brano seguente è stato immergersi nell’emozione e nel buio di eventi forse narrati anche da altri, tuttavia consiglio vivamente di leggere questo racconto di Ida se si vuole davvero conoscere in profondità la storia dell’anima di Severus, un Severus umano a cui tributare solo abbracci e consolazione.

Grazie, le tue parole sono bellissime. Sono le parole di una persona che ha letto con il cuore i ricordi di Severus.

CITAZIONE
Toccanti e descritte con amore e dolore le pagine dei suoi ricordi, c’è una frase che mi ha colpito e che ho riletto trovandola perfetta, in essa si possono scorgere e trovare mille sfumature di quello che il personaggio rappresenta ed è.
CITAZIONE
Era un giovane uomo che aveva tremendamente sbagliato ed aveva perduto tutto, anche ciò che non aveva mai avuto.

In effetti è solo la verità: il giovane Severus ha bruciato tutto, anche l'amore che non aveva mai avuto, perché ha bruciato il suo futuro.

CITAZIONE
D’effetto anche la frase iterata a cui Ida a dato mille significati diversi a seconda del passo o del contesto in cui viene ripetuta e che è anche il titolo del racconto.

E la sua vita da quel momento era cambiata

Nel bene, o nel male, alcuni avvenimenti scandiscono la vita di Severus, e questa mia storia parla proprio di quei fatidici momenti.

CITAZIONE
Volete leggere la storia perfetta? Quella attraverso la quale cominciare, continuare o accrescere l’amore per Severus? Ebbene questa, come la tempesta del noto film, è la storia perfetta.
Un storia costruita, svolta e narrata con lo stile che ormai contraddistingue Ida, che qui – secondo me – è andata un po’ più in là del solito quanto a bravura, componendo un inno di amore e perdono per Severus Piton, abbracciandolo con le parole e accarezzandolo anche con i ricordi e i pensieri che ha scelto, strazianti, ma illuminati dal suo amore per Lui.

Commozione a fiumi per me. Complimenti davvero: da te c’è solo da imparare.

Oooh… grazie, sono parole davvero bellissime.
Ho impiegato solo una decina di giorni per scrivere questa storia, ma dentro, in effetti, c'è tutta la conoscenza di Severus che ho accumulato in oltre undici anni di scrittura di fanfiction su di lui, e c'è tutto il mio immenso amore per la dolorosa e coraggiosa vita di questo meraviglioso personaggio.


Edited by Ida59 - 26/5/2015, 22:10
 
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 30/8/2014, 21:38) 

E la sua vita da quel momento era cambiata



Mamma mia, Ida, ho letteralmente divorato questa storia, specialmente i due flash back! Bellissimi e perfettamente pensati e ricostruiti i due momenti topici della sua vita, ma soprattutto così vividi ed emozionanti, che mi ci sono ritrovata in mezzo e sono stata male. Sì, non mi vergogno a confessarlo: per come hai saputo descriverli, in modo assolutamente credibile e perfetto, è stato davvero come calarsi in quelle realtà di intensa crudezza e vivere passo dopo passo ogni istante del suo calvario, soffrendo con lui e desiderando sorreggerlo senza però poterlo fare. :cry:

Ecco, non che io sia felice del fatto che tu abbia sofferto leggendo però, insomma, come sempre sono davvero contenta di essere riuscita a trascinarti "dentro" la storia e nei ricordi di Severus, di fianco a lui, quasi come se lui fosse vivo vicino a te

CITAZIONE
Terribile vederlo recluso in una fetida cella priva di luce, assediato dai ricordi di Lily, morta per colpa sua, e desideroso solo di morire; esaltante assistere all'intervento scagionante di un Silente epico e che ho amato alla follia! Ma poi arriva il ricordo del momento in cui il padre li scopre indaffarati attorno al baule pronto per il piccolo mago, e ho tremato, sicura che avrebbe fatto del male al piccolo; e anche in questo caso è stato esaltante seguire le fasi conclusive in cui l'Expelliarmus fa esplodere la bottiglia nelle mani di quel vigliacco alcolizzato! E qui ti ho adorato per come hai punito quello stramaledettissimo bastardo di Tobias!

Ricordi molto diversi tra loro, come molto diversi sono i due "padri". Ricordi che sono andata a ricercare e a costruire in modo accurato e che hanno un significato assolutamente opposto l'uno all'altro, come diversi sono i "padri" cui si riferiscono, e che ho riassunto in questa frase nella storia: "Silente l’aveva creduto innocente davanti alla sua provata colpevolezza, mentre suo padre aveva condannato senza appello la sua totale innocenza di piccolo mago."

CITAZIONE
E' stato come finirci dentro con tutta me stessa, avvertire chiaramente lo strazio dei ricordi elaborati dalla sua mente disperata e sentire il mio cuore spezzarsi per quello che è stato costretto a passare. Ancora una volta è impossibile non rimanere intrappolati nel perverso gioco di sensazioni, emozioni, turbamenti e suggestioni che la tua incredibile capacità descrittiva sa tradurre in luci e ombre seducenti, come stare davanti ad un magnifico caleidoscopio di colori che incanta e stimola la fantasia.

Davvero sono complimenti bellissimi i tuoi! Io ci metto tutto il mio cuore quando scrivo, e vedere che il lettore mette il suo, di cuore, nella lettura della storia, è una cosa davvero commoventi. E' come trovare un'unione forte, a distanza di tempo ed in luogi diversi, atrraverso parole che escono da un cuore per entrare in un altro.
Grazie.

CITAZIONE
Ed è proprio la fantasia che ha preso a correre, riuscendo a ricreare in modo preciso e coinvolgente, sullo schermo della mente, ogni istante raccontato con dovizia di particolari e ogni passaggio evocato con maestria dalla tua bravura.

Anche qui sono felicissima del risultato che ho raggiunto e spero che tu abbia visto proprio immagini molto simili a quelle che avevo io davanti agli occhi quando scrivevo.

CITAZIONE
Così è salito il nodo alla gola e... buonanotte! In una serata un po' malinconica già di suo, leggere la tua storia è stato il colpo di grazia: ma quando si leggono certe piccole perle narrative, vale la pena anche versare qualche lacrimuccia fuori programma :P Non posso che dedicarti un applauso fatto di cuore!

Ancora grazie, di cuore! E sappi che le lacrime da te versate nella lettura sono andate a fare compagnia alle mie versate nel corso della scrittura!


Edited by Ida59 - 26/5/2015, 22:10
 
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Sono rimasta così vergognosamente indietro nel rispondere ai vostri bei commenti, che mi ero perfino dimenticata... -_-

Riprendo rispondendo a Chiara.


CITAZIONE (chiara53 @ 19/9/2014, 15:41) 

Gioielli



Mai titolo fu così indovinato.

Grazie! Però ho dovuto rileggermi la storia, perché passati oltre sei mesi ammetto che ne avevo solo un ricordo vago, soprattutto dopo tutto quello che ho scritto negli ultimi due anni su Severus ed Elyn!!!

CITAZIONE
Questo sorriso dura quanto il racconto, sì, perché non è che il cinquantatreesimo gioiello di una serie che potrebbe essere infinita.

A dire il vero, prima di questa avevo scritto altre 3 storie "bis" per la raccolta "Sorrisi", quindi questo tecnicamente è il 57° sorriso…

CITAZIONE
Ritrovare Elyn è stato come ritrovare una cara amica.

Ne sono felice, del resto è stato lo stesso anche per me: una vera comodità avere un personaggio già conosciuto ed amato, anche dai lettori.

CITAZIONE
Può essere tranquillamente letta singolarmente perché c’è dentro la sintesi dell’amore di Severus e della medimaga Elyn, un amore che trasuda da ogni parola, ogni frase, ogni ricordo di Severus e da ogni riga.

Sì, ho cercato di riassumere e di ravvivare i ricordi dei lettori per riportarli più facilmente all'interno della psicologia della coppia.

CITAZIONE
Le descrizioni sono… veri gioielli e hai giocato con le metafore e le similitudini per fornire un sogno a me che leggo affascinata.

Sì, è vero. All'inizio le descrizioni sono arrivate da sole, per puro caso. Poi me ne sono accorta e allora ho continuato su quello stile, andando appositamente a cercare le necessarie similitudini. Quindi il titolo, dopo, è arrivato con molta naturalezza, mentre avevo gli occhi pieni degli scintillii delle diverse pietre preziose.

CITAZIONE
Stupendo racconto, veramente bello la cui chiusa è uno splendido, nero diamante.

Waaaao! Grazie! Anzi, a dire il vero è Severus che ti ringrazia! :lovelove:
 
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Che vergogna! Rispondo solo ora che è passato quasi un anno...


CITAZIONE (chiara53 @ 19/9/2014, 15:41) 

Tocco d’amore



Leggo e assaporo la delizia della sensuale descrizione che sai esprimere con delicatezza e maestria.

Uuuh… ma che belle parole! :)

CITAZIONE
Poi con tenerezza scopri la dolcezza e la profondità del gesto d’amore di Severus.

Severus è dolcissimo, nei miei sogni. E sa amare profondamente…

CITAZIONE
Ho riletto la storia e c’erano altri piccoli indizi che avrebbero dovuto farmi sospettare…

:D Sì, gli indizi c’erano fin dal brano introduttivo (perfino sottolineati in corsivo…) e il sospetto sarebbe potuto sorgere se non ti fossi lasciata distrarre dalla sensualità della descrizione e dall’erotismo volutamente ricercato proprio per sviare il lettore….

CITAZIONE
Mi sembrava solo un gioco delizioso, ma è molto di più. Qualcosa di profondamente affettuoso che va al di là del semplice gioco d’amore.

Sì, va molto al di là di un amore carnale. Arriva all’amore assoluto…

CITAZIONE
Stupenda e commovente come solo a te riesce.

Di nuovo parole bellissime, grazie! :)

CITAZIONE
Mi sono davvero lasciata trasportare dall’amore di Severus immenso e meritato, una gioia che promette un infinito futuro.

Sì, un futuro di infinita felicità per Severus, alla faccia della Rowling! :P

CITAZIONE
Bravissima

.
Grazie per aver commentato senza rivelare il segreto. ;)
 
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Temperance



Chiacchierando con Ida, abbiamo parlato di una sua “vecchia” storia. Lì per lì non ho capito di quale si trattasse, allora ero da poco approdata sul forum e forse l’avevo letta prima di iscrivermi. La mia memoria fa acqua!

Oggi l’ho riletta, è ispirata ad una poesia di Garcia Lorca, rime stupende avvolte al racconto di Ida.

L’incipit scivola sull’anima e prende il cuore. L’uso della prima persona è coinvolgente e emoziona.
E tu sei lì, accanto a Severus, a guardare la sua solitudine vestita e riprodotta nello scenario che il suo cuore vede e vuole vedere. Libri, ritratti, oggetti che evocano una stagione grigia che non ne prevede un’altra migliore e più luminosa.
Frasi liriche che ispirerebbero un’altra poesia fanno da corollario ai pensieri e agli sguardi carichi di rimpianto e di amarezza.
CITAZIONE
...in attesa che una nuova notte senza stelle giunga a traghettarmi al giorno, insieme ai suoi impalpabili fantasmi…

Su tutto la presenza e l’affetto impiccione di Silente.
Un padre a cui Severus ha dedicato tanto della sua anima; un padre che, come tutti i genitori, vorrebbe solo la felicità per quel suo figlio al quale, purtroppo ha contribuito anche lui ad aggiungere sulle spalle altri rimpianti e dolore.

Qui è sornione, conosce profondamente Severus e quanto importante sia il fragile legame che lo lega al dipinto, unico con cui può condividere pensieri e che sa leggere in lui, così introverso, come in un libro.
Reso con efficacia il duello di silenzi e parole che trascorre tra i due.
Severus ne esce perdente, perché sa, anche troppo bene, che Albus coglie nel segno, che scopre il gioco e porta alla luce l’amore che cova nascosto, ma potente dentro di lui.
Stupenda la frase citata che riassume fiumi di pensieri e sentimenti inespressi, come solo chi scrive con il cuore sa fare.
CITAZIONE
Chiudo gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo, incapace di dargli ragione. Soprattutto,incapace di dargli torto

Poche righe, subito dopo, raccontano la guerra che si combatte nell’anima di Severus.
Lui anela all’amore senza accettarne la gioia, la rinascita, la speranza: è il peggior giudice e carnefice di se stesso.
E’ in questi brani che Ida dà il meglio di sé nella scelta di parole che non si limitano alla descrizione della sola introspezione, ma scavano in profondità nell’essenza del personaggio, facendone un uomo generoso con tutti, tranne che con se stesso.

Infine l’ultimo baluardo difeso con orgoglio cade e Silente riacquista ai miei occhi simpatia e si comporta come avrebbe dovuto fare da vivo!
Ho apprezzato la battuta gradevolmente comica che mescola i significati di due nomi importanti come Temperance e Severus, una coppia tutta da scoprire!
CITAZIONE
- A vedere come ti guarda, però, non mi sembra che quella bella strega sia molto votata all’astinenza e alla virtù!

Calda e affettuosa la risata di Silente che si specchia nei pensieri passionali del giovane mago.
Dolcemente paterna e leggermente impicciona la soluzione architettata: questo Silente mi piace sempre di più, mi riconcilia con il personaggio che a volte sento un po’ troppo manovratore e un po’ poco attento alle esigenze di chi lo “serve”.
Ida si tiene la storia che unisce i due come asso nella manica, stupendamente consapevole Temperance, molto donna con la D maiuscola, molto… innamorata, ma cosciente di dover combattere con le convinzioni e i dolori sepolti nell’anima di Severus.

E, finalmente messo all’angolo, prima di tutti da se stesso e dai suoi sentimenti, Severus cede al bisogno di amare e di esprimere amore, cosa assai difficile per lui così chiuso, e convinto di non meritarsi niente, ma Ida smuove anche le montagne per farlo felice e lui si lascia andare del tutto.
Stupendo!
In fondo questi due hanno ricordi da condividere e passione da vendere: Ida è la regina di queste incantevoli situazioni e le pennella con grazia, cuore e una punta di sesso. ;)
Alla fine, come ai matrimoni viene da esclamare con gioia: bacio, bacio, bacio!

Una storia dolce ed emozionante, da leggere o, come ho fatto io, da rileggere.
 
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Oooooh! Che bella sorpresa!!!
:wub: :wub: :wub: :lovelove: :lovelove: :lovelove:
Grazie, Chiara, davvero grazie. :Streghetta:
Ho molto amato questa piccola storia, che a suo tempo non aveva riscosso alcun successo (zero voti zero nel sondaggio relativo) ma che a me era rimasta nel cuore. Per questo nello scrivere la mia storia per Halloween, quest'anno, ho voluto ripescarla: piccolo scoop, da Chiara già conosciuto. :) ;)


Edited by Ida59 - 13/12/2019, 14:28
 
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:D :wub: Speravo nell'effetto sorpresa :lol: :lol:
 
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Invito per Halloween



CITAZIONE (chiara53 @ 24/10/2016, 16:11) 
Mi è piaciuto tantissimo questo incipit.
Prende il lettore e anche Harry diventa caro e commovente in quel suo correre affrettato, affannato.
Coinvolgente il racconto fatto dal suo punto di vista, emozionante, tenero.
Tra le righe c'è un grande Severus che presto si svelerà.
Temperance è quasi un'amica ritrovata; tutto è perfetto, questa è la Pottervisione che desideravo.
Sì, è proprio la visione corretta.
Sono qui con un po' di amarezza, ma anche sicura del dolce che verrà!
Ritmato il testo e la prosa da una punteggiatura che dà al lettore il senso della fretta, della corsa, della necessità.
Bellissimo, Ida.

Inizio il commento da dove l’avevo lasciato.
Il seguito non delude, anzi sommerge il lettore di emozioni che si sovrappongono, si aggiungono le une alle altre in un susseguirsi affannoso di pensieri e frasi che rendono alla perfezione la fretta, l’ansia, la corsa di un Harry che finalmente posso amare.
Harry che nei libri ufficiali non fa che ripiegarsi su di sé, qui, invece, non si sofferma sulle sue di sensazioni, né sul suo dolore, perché non pensa a sé, ma alla sofferenza dell’altro e lo guarda con occhi e cuore finalmente ripuliti dai preconcetti, vede l’uomo senza maschere, quello che ha vissuto e vive solo per farsi del male.

Stavolta Harry ha deciso di usare la sua anima Grifondoro tutta a favore del più grande dei Serpeverde: Severus Piton.
Roba da applausi a scena aperta.
Era ora! Ho esclamato mentre leggevo.

Ma poi lui appare, e non ce n’è più per nessuno!
Tutto il resto scolora davanti all’angelo nero del dolore descritto da Ida con frasi musicali e commoventi, eccone una...
CITAZIONE
Le mani pallide stringono un singolo lilium tra le dita sottili, lacrime come rugiada sui candidi petali.

Ed io sono lì, davanti a quella tomba a piangere con lui e per lui.
La potenza delle parole è stupefacente, a volte è meglio dell’immagine di un film.
In questa storia si possono vedere i fiocchi di neve, si può ascoltare l’ansimare di Harry che corre e lo scricchiolio dei passi sul ghiaccio.

Quello che non si può ascoltare è soltanto l’infinito rimpianto e rimorso: il dolore straziante di Severus.
Lì, con lui, c’è solo silenzio.

Finchè non arriva la sua nemesi, lo scambio di battute tra i due è una vera, autentica perla. Imperdibile, come è imperdibile questa storia che Ida ha scritto con uno stile leggermente diverso dal solito, ma forse anche più coinvolgente.
Un Severus cinico e malvagio verso se stesso che fa piangere, che mi ha fatto piangere.
Duro e gelido con se stesso come solo lui può essere.
E’ troppo, davvero!
CITAZIONE
E la neve scende, quasi furiosa adesso, mulinelli d'innocenza che sembrano voler intaccare l'immobile oscurità del mago.

Stupenda frase!!

Il resto è magia di Halloween e anche di Harry che trova le parole giuste, quelle che vengono dal cuore per convincere Severus a guardare al di là del passato, lui che non vuole essere felice, vuole solo punirsi e soffrire per colpe che tutti hanno ormai perdonato.

Il dialogo imbastito da Ida è di una dolcezza struggente, come la gestualità che descrive: Severus che si volta verso la tomba, quasi a scusarsi con colei che la occupa, mentre il mago sta per cedere all’insistenza di Harry.

Una bella, stupenda favola che non è possibile dimenticare, perché questa è proprio una di quelle storie che meritano la memoria.
Da molto non mi commuovevo così, ma mi è parso tutto così reale, così magico e vero.
Stupenda: una storia a cinque stelle.
 
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Edited by Ida59 - 13/12/2019, 14:27
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 21/10/2016, 18:17) 

Temperance



Chiacchierando con Ida, abbiamo parlato di una sua “vecchia” storia.

Amo molto questa breve storia scritta di corsa, in soli due giorni, per uno dei turni del concorso "La poesia ispira la prosa", anche se non ha preso neppure una piccola preferenza: quello è stato un periodo in cui abbiamo tutti scritti moltissimo qui sul forum, e a dire la verità tante mie brevi storie di quel periodo le ricordo poco o quasi per nulla.
Ma "Temperance" è diversa, mi è rimasta sulla pelle, e anche dentro. Non so perchè, ma è una di quelle a cui sono molto affezionata e di cui non ho dimenticato nulla. Motivo per cui l'ho ripescata dalla mia memoria con molta facilità e ho fatto di "Invito per Halloween" un suo prologo molto speciale.
CITAZIONE
Oggi l’ho riletta, è ispirata ad una poesia di Garcia Lorca, rime stupende avvolte al racconto di Ida.
L’incipit scivola sull’anima e prende il cuore.

Waaaao! Ma che belle parole!

CITAZIONE
L’uso della prima persona è coinvolgente e emoziona.

Verissimo. Però è uno stile strano, che uso abbastanza di rado. Alcune storie, però - come questa, ad esempio -, gridano a gran voce, davvero assordante, l'uso della prima persona, quasi le emozioni e i sentimenti stessi avessero bisogno di esprimersi più liberamente. E in questo caso, non ho potuto fare altro...

CITAZIONE
E tu sei lì, accanto a Severus, a guardare la sua solitudine vestita e riprodotta nello scenario che il suo cuore vede e vuole vedere. Libri, ritratti, oggetti che evocano una stagione grigia che non ne prevede un’altra migliore e più luminosa.
Frasi liriche che ispirerebbero un’altra poesia fanno da corollario ai pensieri e agli sguardi carichi di rimpianto e di amarezza.
CITAZIONE
...in attesa che una nuova notte senza stelle giunga a traghettarmi al giorno, insieme ai suoi impalpabili fantasmi…

Di nuovo grazie per le tue bellissime parole. La poesia "Sera" di Lorca, per altro, è stata di meravigliosa ispirazione e non ho fatto altro che, come richiedeva il concorso, lasciarmi condurre da quei versi che trasudavano tristezza.
CITAZIONE
Stupenda la frase citata che riassume fiumi di pensieri e sentimenti inespressi, come solo chi scrive con il cuore sa fare.
CITAZIONE
Chiudo gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo, incapace di dargli ragione. Soprattutto,incapace di dargli torto

... credo che sia proprio ciò che sente Severus dentro di sè: non può, non vuole cedere e dargli ragione. Ma ancora di più non può dargli torto...
E' un Severus ancora drammaticamente bloccato in sè stesso, nei rimorsi del suo passato: vuole vivere, eppure non sa spiccare il volo. Così lascia che la sua vita trascorra nella solitaria tristezza dell'anima, come la poesia sottolinea in modo stupendo.

CITAZIONE
Poche righe, subito dopo, raccontano la guerra che si combatte nell’anima di Severus.
Lui anela all’amore senza accettarne la gioia, la rinascita, la speranza: è il peggior giudice e carnefice di se stesso.

Già, proprio così, povero caro...

CITAZIONE
E’ in questi brani che Ida dà il meglio di sé nella scelta di parole che non si limitano alla descrizione della sola introspezione, ma scavano in profondità nell’essenza del personaggio, facendone un uomo generoso con tutti, tranne che con se stesso.

Grazie. :wub:
Amo Severus, risiede solo nel mio amore per il personaggio la capacità di descriverlo e rendere vive e intense le sue emozioni. :lovelove:

CITAZIONE
Infine l’ultimo baluardo difeso con orgoglio cade e Silente riacquista ai miei occhi simpatia e si comporta come avrebbe dovuto fare da vivo!
[cut]
Dolcemente paterna e leggermente impicciona la soluzione architettata: questo Silente mi piace sempre di più, mi riconcilia con il personaggio che a volte sento un po’ troppo manovratore e un po’ poco attento alle esigenze di chi lo “serve”.

A mio modo di vedere, Silente è stato liberato dalla proprio morte. Liberato dagli schemi in cui lui stesso era intrapopolato, stratega che doveva guardare solo al bene superiore e non al bene di coloro che lui pur amava. Ariana è stata solo la prima vittima, quando ancora Silente non era ben conscio di ciò che accadeva, che lui faceva accadere. Poi ne sono arrivate altre, di vittime. E di loro, Harry, Severus e tanti altri, Silente è stato invece perfettamente cosciente. Ma ha continuato dritto per la sua dolorosa strada. Ora, invece, come ritratto magico non ha più alcuna strada prefissata da seguire. Ora è libero. Libero di seguire i suoi sentimenti. E io voglio credere che Silente abbia sempre voluto bene a Severus. Ecco, quindi, che Silente cambia in questa mia storia, e diventa quello che, forse, avrebbe voluto essere se il compito di stratega non lo avesse completamente assorbito.

CITAZIONE
Ida si tiene la storia che unisce i due come asso nella manica,

Sì, è vero: era tutto architettato fin dall'inizio! :D

CITAZIONE
stupendamente consapevole Temperance, molto donna con la D maiuscola, molto… innamorata, ma cosciente di dover combattere con le convinzioni e i dolori sepolti nell’anima di Severus.

Un gran lavoraccio faticoso che carico addosso a tutte le eroine delle mie fic! ;)

CITAZIONE
E, finalmente messo all’angolo, prima di tutti da se stesso e dai suoi sentimenti, Severus cede al bisogno di amare e di esprimere amore, cosa assai difficile per lui così chiuso, e convinto di non meritarsi niente, ma Ida smuove anche le montagne per farlo felice e lui si lascia andare del tutto.
Stupendo!

Regina del Sadi-Club, è vero, ma anche regina del Club 3F (per chi non lo ricordasse: Facciamo Finalmente Felice Severus!) :D :D :D

CITAZIONE
In fondo questi due hanno ricordi da condividere e passione da vendere: Ida è la regina di queste incantevoli situazioni e le pennella con grazia, cuore e una punta di sesso. ;)

Sei forte, Chiara, nei tuoi commenti! :lol:



Edited by Ida59 - 12/12/2016, 17:27
 
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E' stato un piacere :wub:
 
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