Il Calderone di Severus

Severus e il mito, Alla ricerca di un riferimento nella mitologia

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Earendil
view post Posted on 15/10/2009, 12:57




Ecco, l'hai detto, Erryl, sante parole!:woot:
Benvenuta anche te nel regno dell'OT!
 
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Ernil
view post Posted on 15/10/2009, 13:03




Fate largo... spostatevi... insomma, lasciatemi un po' di spazio qui nell'OTregno!

:lol:

Ok, la smetto, la smetto :lol: :lol: :lol:
 
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Earendil
view post Posted on 15/10/2009, 13:17




Oh, Ermil, c'è spazio per tutti, anzi ci rifletto e assegno un titolo nobiliare pure a te!:wub:
 
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Ernil
view post Posted on 15/10/2009, 13:18




Ci tengo, eh! XD :woot:
 
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view post Posted on 15/10/2009, 14:48
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I ♥ Severus


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Dai, sù Peppe, fai il buono e non mi traviare un'altra brava ragazza conducendola sulla strada della perdizione... ops, dell'OT: non nella sezione dell'ES, per lo meno, ti prego! :wub:

 
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Earendil
view post Posted on 15/10/2009, 15:21




Oh certo, Iduzza bella, faccio il bravo!Con questo traviamento, mi fai sentire una novella Beatrice che tortura il porello Dante!:woot:
E qui chiudo, mi dileguo!:wub:
 
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Earendil
view post Posted on 15/10/2009, 18:26




Tornando in argomento.
Possiamo dire che la mitologia che conosco, quella classica, è immensamente vasta, e offre diversi interessanti punti di possibile confronto con Severus. Ho già parlato del mito di Prometeo, che comunque è arcinoto ed ha avuto una fortuna immensa nei secoli (basti pensare al Frankestein della Shelley, no non il mio vicino di casa :woot:).
Adesso, rispolverando la lirica arcaica greca, mi è venuto in mente un carme di Bacchilide. Poche notizie necessarie ma non noiose.
Questo eccelso poeta vive tra VI e V sec a.C e vagabonda un pò per tutto il mondo ellenico, per farla breve. Di lui era sopravvissuto ben poco in termini di opere, finchè alcuni eccezionali ritrovamenti papiracei nelle eccezionalmente conservative sabbie dell'Egitto, hanno restituito ampi frammenti di alcune sue poesie, che ci consentono un immagine migliore della sua arte.
Tra i frammenti ritrovamenti, compare pure uno dedicato a Teseo, il mitico eroe ateniese, anche lui arcinoto, relativamente al mito di Arianna e del Minotauro.
La poesia di Bacchilide a cui mi riferisco dipinge proprio il momento in cui questo personaggio è sulla nave alla volta d Creta insieme al fiore della gioventù ateniese, per essere sacrificato al mostro del Labirinto. La poesia appartiene al genere del ditirambo, ovvero i canti in onore del dio Dioniso, simbolo del vino, dell'ebbrezza, degli aspetti più ferini dell'essere umano (una Bellatrix ante litteram, va).
E' un saggio altissimo di arte, quello che ci offre Bacchilide. Ecco la storia in breve.
Durante la navigazione, Minosse, re di Creta, è anch'egli a bordo della nave e cerca di toccare sfrontato una delle belle fanciulle destinate al sacrificio. Teseo si arrabbia e interviene a difesa della ragazza. Scoppia una contesa tra lui e il re.
Entrambi sono di origine divine. Adirato, Minosse, figlio di Zeus, implora il padre di lanciare il suo celeste avvertimento contro Teseo, e allora dal cielo scaturisce il boato di un tuono tremendo, simbolo del Padre degli dei. Teseo, bello, impavido, forte, è figlio di Poseidon, dio del mare, e non può temerlo.
Allora, in segno di sfida, Minosse getta in mare un anello che Teseo dovrà mostrarsi capace di recuperare, qualificandosi effettivamente quale figlio deglio dei. Un pò come per la seconda prova del Torneo Tremaghi (altro parallelo con la saga), Teseo non esita, si tuffa e raggiunge le profondità marine, dove, in una sontuosa reggia sottomarina, il padre lo accoglie festoso e la sua sposa, Anfitrite, ricolma Teseo di doni splendenti. Egli può così tornare in superficie e a bordo, con l'anello recuperato.
Al vederlo, Minosse rabbrividisce, mentre i giovani da sacrificare elevano un grido di felicità e libertà. Forse il loro destino di morte può essere rovesciato grazie alla protezione di Teseo...

E' proprio questo il punto.
Lo spirito di sacrificio che l'eroe mostra, con una somiglianza incredibile, secondo me, all'impavidità con cui Severus sacrifica sè stesso e il suo amore nascosto tutta una vita, in nome di alti ideali: libertà, pace, lealtà a doveri micidiali. Lui è un uomo, non un figlio di dio, e questo potrebbe allontanarlo dal nostro esempio mitico, ma il paragone è riscattato dalla forza di volontà, comune a entrambi, di portare a termine un obiettivo e dare una speranza a chi li circonda. Come Teseo coi suoi compagni di sventura, così Severus con Harry è disposto ad un rischio al quale nessuno vorrebbe sottoporsi, sfidando l'ira divina in un caso, quella di Voldemort, non meno temibile, nell'altro.
Il beneficio per sè stessi è nullo, a parte la consapevolezza di aver osato, realizzando in pieno la natura dell'essere umano. Meta immensa a cui i Greci mirano sempre nel corso della loro storia straordinaria, meta a cui Severus non rinuncia pur consapevole del male che può subire, e soprattutto del male che dovrà perpretrare.
Questo fa di lui un vero eroe, impresso nelle nostre memorie, un fuoco nero che nemmeno le acque del mare o il fulmine di Zeus potrebbero estinguere. La vera sfida di Teseo e Severus è contro se stessi, prima ancora che contro un destino crudele.
 
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Ernil
view post Posted on 15/10/2009, 20:06





:cry: :cry: :cry:

Le tue parole mi hanno sinceramente commossa.

Mi confesso ignorante di questa parte del mito di Teseo (conoscevo solo la parte più famosa relativa al labirinto),ma mi ha molto colpita. Credimi, il paragone con Severus è di un'immediatezza folgorante, per nulla forzato. Come specifichi, Severus, naturalmente, non era figlio di un dio, ma la forza di volontà, la determinazione, il senso del dovere che non teme alcun sacrificio di se stesso... davvero, sono commossa.

Sapevo che questa discussione avrebbe ampliato le mie conoscenze!

 
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Earendil
view post Posted on 15/10/2009, 20:12




Ehehehe, danke!
E' una discussione che trovo molto molto stimolante!Poi il mito affascina un pò tutti!:woot:
 
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view post Posted on 16/10/2009, 10:39
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Earendil @ 15/10/2009, 19:26)
Il beneficio per sè stessi è nullo, a parte la consapevolezza di aver osato, realizzando in pieno la natura dell'essere umano. Meta immensa a cui i Greci mirano sempre nel corso della loro storia straordinaria, meta a cui Severus non rinuncia pur consapevole del male che può subire, e soprattutto del male che dovrà perpretrare.
Questo fa di lui un vero eroe, impresso nelle nostre memorie, un fuoco nero che nemmeno le acque del mare o il fulmine di Zeus potrebbero estinguere. La vera sfida di Teseo e Severus è contro se stessi, prima ancora che contro un destino crudele.

Aah, Peppe, come ti adoro quando parli di Severus-eroe in questo modo, così infiammato di passione!
Nelle tue parole l'eroismo ed il coraggio di Severus brillano in modo eccelso e quel "fuoco nero" divampa davanti ai miei occhi, simbolo perfetto di Severus! :wub: :lovelove:

 
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Earendil
view post Posted on 16/10/2009, 13:30




Ehehehe, sono contento!I miti ispirano particolarmente!Ci penso e vedo se mi viene qualcos'altro... :lol:
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 17/10/2009, 10:37




Dalla mitologia greca con fervore, io vi riporto l'eroe più noto e celebrato nell'Antichità Greca. Ulisse (o Odisseo).

Sarebbe da scrivere un trattato di filosofia su di lui, ma cercherò di essere breve.

Perchè paragonare "Nessuno" con Severus.
Bè, perchè Ulisse non era esattamente "nessuno" :lol: , anzi! Hanno molti aspetti in comune.

Fu tra i pretendenti della bella Elena (la donna che poi andrà a sposare il re di Sparta), che a lui preferì Menelào (e qui scatta il primo dejà-vu con Lily e James, ma proseguiamo).
Un oracolo gli predisse che avrebbe mal sopportato il peso della guerra di Troia e così inizialmente decise di non prendervi parte, fingendosi pazzo.
La sua finzione fu però smascherata da Agamennone che lo costrinse a partecipare alla guerra. (Non vi viene in mente un certo stratega, qui?)
Grazie alla sua scaltrezza Ulisse, divenne il principale artefice della vittoria sui Troiani.

E qui abbiamo il secondo e terzo dejà-vu, ovvero la finzione (seppur attinente a una tematica diversa, ovvero, il NON voler partecipare alla guerra. Non che Severus sprizzasse gioia da tutti i pori, ma c'è da dire che non si è MAI sottratto a un dovero, nascondendosi dietro a una mera finzione) e la determinazione della vittoria della medesima, cosa che Severus, come ben sappiamo, farà, a costo della vita.

Ma che altro hanno in comune questi due personaggi?
La ricerca della conoscenza e del relativo potere che il sapere conferisce, accecando i due eroi, oscurando i sentimenti, per una mira più alta, più nobile ma, al contempo, più oscura.
L'uomo non si ferma a ciò che ha in mano, di materiale, di solido, di certo. Spesso va oltre il limite, afferra il proprio coraggio, e spicca quel salto che, in molti, mai farebbero, per scoprire cosa si cela oltre la conoscenza di cui dispone, mettendo a rischio tutto. E a volte non sapendo quanto salato sarà il prezzo che la vita pretenderà per questa scelta.

Il collegamento con Ulisse, qui, viene spontaneo.
Per questo paragone, mi baso sul 26° canto dell'Inferno di Dante, dove, appunto, nel girone dei Fraudolenti, Dante e Virgilio trovano Ulisse e Diomede, sottoforma di fiamme.
Perchè all'Inferno? Per quella conoscenza che non ha né età né limiti e per l'inganno sottostante, di aver ingannato, per esempio, i Troiani col famoso escamotaje del cavallo di legno.
Da questo punto di vista, possiamo dire che Severus ha ingannato eccome Voldemort, potendo paragonare la sua intelligenza/astuzia a quella dell'eroe greco.
Anche Severus arriverà al limite, nel suo ultimo viaggio, nell'ultima sfida contro sè stesso e contro Voldemort.
E in quest'ultima impresa (esattamente come Ulisse, nella Divina Commedia, che tentando di attraversare le colonne d'Ercole, troverà la morte) avrà modo di fronteggiare colui che ha ingannato e che meritava di essere ingannato, per il raggiungimento di uno scopo più alto e nobile.
In questo caso si può dire che il fine ha giustificato i mezzi. :D

Non voglio allargare la tematica a come JKR abbia maltrattato e letteralmente parlando, ucciso questo personaggio. Ma non l'ha ucciso solo con un colpo di fauci serpentine, ma proprio "sbattendogli la porta in faccia", impedendogli di parlare, di vivere e, soprattutto, di amare come sarebbe stato sicuramente capace di fare.

Se mi verrà in mente altro, non esiterò a tediarvi ancora ;)





Edited by Ale85LeoSign - 17/10/2009, 14:53
 
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Earendil
view post Posted on 17/10/2009, 11:55




Cara la mia mitologia pelandra,
hai scritto un post eccezionalmente belle, con un mito con cui tutti noi abbiamo a che foare prima o dopop nella vita. L'eroe per eccellenze dopo Eracle del mito greco trova piena corrispondenza in Severus sotto i parametri che hai indicato.
Naturalmente quello che a me affascina di più è il profilo di una conoscenza sconfinata, che tuttavia non sarebbe nulla se non sipportata da un'adeguata intelligenza... del resto per conoscere molto, si suppone che alla base vi sia un cervelletto niente male!
Visto che citato Dante, non posso esimermi, mia cara esimia pelandra, dal citare i versi più famosi del canto del folle volo:

Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza.



Ecco, trovo che questi due semplici, mirabili, immensi versi racchiudono non solo l'interpretazione odissiaca di Dante, che ad oggi rimane l'interpretazione più alte, senza alcun dubbio, dell'eroe omerico, ma contengono anche l'essenza di un uomo come Severus, come dici giustamente tu, o pelandra. E' grazie anche alla sua conosscenza, oltre che al coraggio, che Severus ha fatto la fine che ha fatto :woot:!
Infrangere i propri limiti e subirne eroicamente le conseguenze sono un portato basilare del mito greco, sia dell'epica omerica che della tragedia del V secolo a.C.
E qui mi defilo dalla cattedra o qualcuno mi crucia! :ph34r:

Edited by Earendil - 17/10/2009, 22:30
 
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view post Posted on 17/10/2009, 21:28
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Non ho tutta sta grande conoscenza mitologica visto le scuole che ho fatto, ma non posso che esaltarmi per le citazioni del mio mentore Dante!!!
Tralasciando il fatto che reputo Dante e Severus 2 personaggi incredibilmente simili, la visione di Ulisse da parte di Dante, e quindi la sua condanna nel girone dei fraudolenti, è forse una delle figure che più assomigliano (ripeto, per quel poco che ne so io di mitologia)a Severus.
Le parole stesse citate da Peppe, che poi è il pensiero di Dante messo in bocca ad Ulisse, sono forse l'essenza del desiderio di Severus (e di Dante stesso..o di Ulisse..fate voi) della ricerca continua - e morbosa- del sapere che l'ha sempre spinto oltre (esattamente come la storia raccontata da Ulisse nella Divina COmedia, storia completamente inventata da Dante per rendere il personaggio, da lui amatissimo, ancora più grande).
 
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Earendil
view post Posted on 17/10/2009, 21:32




Ah, quoto pienamente, Brave. E' vero, Ulisse ci ha guadagnato eccome da compare Dantuzzo!:woot:
Niente a che vedere ad esempio con la robaccia di Pascoli brrr...
 
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57 replies since 13/10/2009, 16:28   552 views
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