| Swindle |
| | Uh, mi sono accorta di non aver mai dato il mio contributo a questo bellissimo topic!
Allora... il mio metodo? Innanzitutto, io di solito non penso. Cioè, non è che dico: ok, voglio scrivere una nuova storia, facciamoci venire in mente un'idea. La mia mente funziona che magari sto seguendo una noiosissima lezione di greco a scuola, oppure sto correndo per strada per non perdere il pullman, oppure ancora sono sotto la doccia e... tac! Arriva l'idea. Ed è proprio così per me, come un'illuminazione. Un secondo prima stavo pensando a cosa farmi per pranzo, un secondo dopo ho tutta la trama, la storia, nella mia mente. L'illuminazione parte da un dettaglio. Che ne so... magari una volta è una bella frase o battuta, altre volte l'aspetto particolare di un qualche personaggio, altre ancora può essere un potere o una capacità particolarmente interessanti. Da lì inizia a crescere. Facciamo una bella metafora: è come un fiumiciattolo che scorre placido nel suo letto. Tutto ad un tratto arriva la pioggia. Dapprima è lieve, poi sempre più forte fino a quando non è scrosciante, e il fiume cresce, si innalza, diventa burrascoso, finché non sta più nel suo letto e straripa. A questo punto, di solito, sono entusiasmata dalla nuova idea e posso cominciare a scriverla. Questo però non vuol dire che io la scriva subito sul serio. A volte non ho tempo, a volte non ho voglia, sono troppo stanca per scrivere... e la storia rimane lì, relegata in un cassettino del mio cervello. Per fortuna ho un'ottima memoria. Cioè, non ho memoria per lo studio nel vero senso della parola, ma una grande memoria per le storie. Ricordo le trame di tutti i libri che ho letto, anche avendoli letti una sola volta, e, di quelli che più mi piacciono, di solito ricordo anche i dettagli. Così accade per le mie storie. Le ricordo completamente, anche a distanza di molto tempo. Perciò, quando ho voglia, tempo, forza di scriverle, non faccio altro che aprire il cassettino e ripescarle dal cervello, e lì inizia lo "scrivere di getto", perché una volta che ho iniziato... solitamente non finisco più! XD Questo metodo, per come sono fatta, mi è particolarmente congeniale, perché nel momento in cui mi metto a scriverla, solitamente la storia è già completa, almeno nella mia mente. A volte so già i passaggi che devo scrivere, o alcune battute di questo o di quel personaggio. Questo perché magari, ad un certo punto in un momento totalmente inaspettato, mi è venuto in mente un altro dettaglio da aggiungere a quella storia, perciò apro il cassettino, ce lo metto dentro, e poi lo richiudo. Così quando mi accingo a scrivere la storia, è molto cresciuta dal momento dell'illuminazione. Inoltre in questo modo, avendo pochi dubbi su cosa io debba scrivere, non ho neanche grandi cambiamenti da fare, e riletta la storia una volta ne sono già abbastanza soddisfatta (e così qui si ritorna allo "scrivere di getto").
Per rispondere ad Ale:
CITAZIONE (Ale85LeoSign @ 24/6/2010, 09:35) è utile schematizzare? E, se sì, quanto si può ricorrere a questa tecnica mentre si scrive? E' difficile che io mi faccia degli schemini. Se lo faccio, vuol dire che quella storia è davvero importante. Cioè che ho paura di dimenticare qualcosa. Mi sono accorta che per me gli schemini erano inutili (sempre per la storia del ricordare tutto) a scuola, con i temi. I prof. consigliano sempre di fare una scaletta... all'inizio io la facevo, ma poi mi sono accorta che non mi serviva a nulla, perché anche senza di essa, riuscivo perfettamente a tenere il filo del discorso che volevo, e mi ricordavo bene cosa dovessi scrivere.
CITAZIONE Nel campo scrittorio, fare schemi e cercare di tenere la propria storia "sotto controllo" e precisamente progettata in ogni minimo dettaglio, può creare un'opera pregevole? Secondo me non conta l'uso degli schemi per determinare se un'opera sarà pregevole o meno. Si tratta solo di metodi. Siamo persone diverse, e come tali abbiamo menti diverse. Ogni mente lavora e ragiona a modo suo, perciò ha bisogno di cose diverse.
CITAZIONE Ma fino a che punto si possono schematizzare emozioni, intuizioni e ispirazioni del momento? Credo che se si fa uno schemino, bisogna farlo solo sulla trama, o sui personaggi al massimo... perché altrimenti le emozioni, le sensazioni ne perdono. Queste cose non dovrebbero mai essere schematizzate, semplicemente perché non sono dettate dalla logica e, schematizzandole e dando loro troppi dettagli, si rischia che esse perdano di veridicità e che non lascino nulla al lettore.
CITAZIONE E' possibile che una storia priva di qualunque appiglio a schemi e tabelle preconfezionate, possa, in qualche modo, essere migliore del progetto, per esempio, di un anno? Secondo me è possibile. Ma ripeto, non perché fare schemi non sia un buon metodo, ma magari perché la storia che ne è priva ha un autore che è abituato a lavorare così, e che quindi ne ha tratto il meglio.
Per quanto mi riguarda, fino ad ora, ho fatto uno schemino una sola volta. Ed è per il mio "progetto" più grande. Talmente grande che ci lavoro da anni, talmente grande che per esso ho un file word pieno solo di schemini, talmente grande che tutte le idee che reputo più belle vanno a finire lì. Ecco, nonostante il mio metodo rimanga (infatti nella mia mente la storia c'è, in tutto e per tutto, ed ha avuto una genesi uguale alle altre... fiume e tutto il resto) per questo lo faccio: semplicemente perché voglio che sia perfetto. Edited by Swindle - 24/6/2010, 11:41
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