Allora, premetto che il mio commento non sarà "rose e fiori", tutt'altro. Ammetto che sia soggettivamente che per quanto obiettiva io possa essere, questo film si è rivelato una vera delusione (salvo rare eccezioni) e ne salverà ben poca cosa.
Questo film è una catastrofe: ma non è affatto drammatico!
Già dall'inizio ho trovato una buona avvisaglia, ovvero, quella cameriera a cui Harry tenterebbe di fare il filo (Dio, che squallore!) e l'ambientazione babbana da film giallo che stonava tremendamente. Ma, mi sono detta, può essere solo un neo, speriamo in bene per il resto.
Ho sperato fin troppo bene.
Il film è palesemente incentrato sulle turbe amorose adolescenziali. Qualche passaggio può far sorridere, (per gli amanti della buona ironia, poco, devo dire) ma la persistente monotonia di "Ma a Harry piace Ginny, solo che Ginny sta con X, e Hermione sta male perchè Ron non se la fila e sta con la sua "fidanzatina prealpina VinaVil", e bla bla" mi ha fatto calare la palpebra non poco.
E' un film strano. Posso dire che ha una velocità lenta.
Mi spiego meglio: Yates ha concentrato nel film molti pezzi del libro e non (in due ore e passa di pellicola!) però lo svolgimento della trama è così lento da risultare quasi soporifero. Lo spettatore può "rianimarsi" dal suo persistente stato di coma (tralasciando, ovviamente, le amanti di Severus che, comunque, non fa tantissime comparse e, anzi, in una si limita a fare la "statua di sale" ma ci tornerà dopo su di lui):
-nella scena dell'attacco alla tana (che NON era di questo film, ma che sarà stata strategicamente inserita a forza proprio per "ravvivare" la monotonia di una trama di sbaciucchiamenti) che risulta banale (perchè smentire l'intero film?) per l'eccessiva velocità dello svolgimento dell'azione, e per lo scarso coinvolgimento del pubblico (conseguenza inevitabile, e non solo qui.)
- quando, in perfetto "infarto da film horror", un mostro afferra improvvisamente la mano di Harry, afferrando improvvisamente anche l'attenzione dello spettatore che dormiva sonni non troppo beati, pensando al costo del biglietto e di quello stramaledetto anno d'attesa.
Per il resto 8 mesi in più di post produzione non sono chiaramente bastati a Yates per schiarirsi le idee sul film, montando spesso a casaccio, tagliando e allungando a sproposito, riuscendo così nell’impresa di stancare e rendere il 60/70% dei 150 infiniti minuti spesso noiosissimi!
Poi... si può dire che:
- chi ha letto i libri rimane deluso per tagli/battute/invenzioni e quant'altro
-chi NON ha letto i libri capisce poco o niente, quindi si addormenta (testimonianza di un amico.)
Il film manca totalmente di drammaticità . Le poche scene che potevano avere questo tocco di classe, sono state spezzate dalla bassa qualità d'ironia impiegata per tutto il film o da tagli troppo netti delle scene.
Non c'è materialmente il tempo, per esempio, per vedere la morte di Silente negli occhi di Piton, non c'è abbastanza azione nella scena iniziale del crollo del ponte e manca completamente alla fine, quando i ragazzi dovrebbero soffermarsi sulla morte di Silente (che non è il primo che passa per strada, ma pace...) invece spezzano proprio il dramma con la solita battutina delle tante che hanno costellato tutto il film, facendo cadere totalmente le braccia alla sottoscritta che, durante la visione, aveva faticato parecchio a tenerle attaccate al resto del corpo.
Severus: Alan Rickman, bello da morire (vero Albus? Dovevi morire solo tu, ma qui è una morte civile!) e finalmente ben visibile in tutto il suo oscuro fascino.
Ha recitato veramente bene. La sua presenza, per chi lo ama, salva alcuni tratti di pellicola, anche se il caro regista ha saputo tagliare anche pezzi consistenti in cui lo stesso Alan avrebbe avuto un ruolo molto più rilevante. Cominciamo con la scena del voto, che perde completamente del suo fascino per le varianti apportate, proseguiamo con la scena inserita a forza della collana dove manca il dato rilevante che Piton ha salvato la studentessa ma, comunque, passa i 3/4 della scena ad analizzare scientificamente l'oggetto incriminato. Andiamo avanti con l'Avada, in cui la scena acquista una lievissima nota drammatica, unicamente per l'espressione che lo spettatore riesce a scorgere nel viso di Piton per una qualche frazione di secondo, per proseguire con un taglio netto, e via andare. Poi, il duello Piton/Harry, in cui c'è un rapidissimo scambio di fatture, la battuta mancata di "Don't call me coward!" e la mancata comparsa di Fierobecco (Piton sfregiato dubito che si vedrà mai)
Si potrebbe dire che il Principe Mezzosangue ha incarnato l'essenza del film negli ultimi tratti di pellicola, correndo con lentezza (che eleganza!) esattamente nel modo di avanzare dell'intero film!
Come bruciare, qualititivamente parlando, una delle saghe più amate e dalle maggiori potenzialità della storia del cinema. Diventa probabilmente di diritto uno dei misteri della storia dell’umanità il perchè in casa Warner abbiano deciso di affidare i 3 capitoli conclusivi (diventati poi 4) di una delle saghe più famose della 7° arte ad un regista sconosciuto e palesemente inadeguato come David Yates.
La parte finale del libro, come sanno tutti i fan della saga, è una delle più tragiche e dolorose, purtroppo mal gestita e rappresentata. Se Yates con il 5° capitolo si era ripreso nella breve ma convincente battaglia finale, in questo 6° non riesce a ripetersi, finendo per portare in sala senza pathos, passione e la giusta dose di dolore, la morte di uno dei protagonisti più amati, tagliando addirittura tutta la lunghissima e spettacolare parte finale del funerale!
Evidentemente, tutte le lacrime i fan se le dovranno tenere fino alla fine di questa "caduta libera cinematografica." Sempre che l'attesa non li stronchi prima.
Proprio con l’ultimissima scena Potter tocca poi l’apice dell’assurdo, con Hermione ed Harry preoccupati per l’escalation di terrore che incombe su di loro ma immediatamente pronti, dopo 2 secondi, a parlare dei rispettivi fidanzatini, come nulla fosse, lasciando lo spettatore in sala con una delle immagini di commiato più inutili viste recentemente al cinema.
Ma ora cercherò di salvare qualcosa.
Molto ben fatta la scena nella grotta, con Silente, simile a un inferno dantesco, e molto bravo l'attore interprete. Presumo che tutto il budget
per gli effetti speciali sia stato speso qui...
Le luci del film sono buone e non il chiaro/scuro tremendo del 3o o le svariate tonalità di blu, mattone e verde che abbiam trovato nei precedenti capitoli. Almeno spero, in quanto necessito di una seconda visione per poterlo confermare.
Gli attori sono tutti bravi, ma mal incasellati in molti casi: personaggi rilevanti come Bellatrix, Minerva, Tonks e Lupin (che dalla pubblicità al film, parevano essere onnipresenti) e... il principe Mezzosangue, a stento riconosciuto dallo spettatore che non conosce i libri, a cui si schiariranno le idee solo con la battuta finale del Principe.
Cosa ne rimane? Un film dalle potenzialità mostruose, troppo lungo, scritto e montato male, che ha saputo sfruttare il lavoro di post produzione sul piano degli effetti speciali, che conferma la qualità elevatissima dell’intero cast, che strappa qualche sorriso, terrorizza, coinvolge ed affascina in alcuni momenti, ma annoia e stanca in troppi, tanto da far tremare i polsi in vista dell’ultimissimo capitolo, addirittura diviso in due! Chi li dirigerà? Sempre lui, David Yates... ovvero l’uomo che è riuscito a trasformare in realtà una delle tante pozioni inventate da J.K R. Quale? La Felix Felicis!
Perchè, con tutta la pubblicità che è stata fatta, l'enorme aspettativa dei fan potteriani che si è incrementata all'inverosimile durante tutta quest'attesa, stiamo cercando tutti di dire "massì, in fondo è bello", quando, alla fine, questo film ha contribuito a confermare l'incapacità di molti registi a trasformare in realtà i sogni di millioni di persone.
Che dire... credevo MOOOLTO meglio.