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| Tratto da "Trasparenza e purezza del cristallo", cap. 1 - La nuova Mangiamorte.
Questa sera avrò lo spiacevole onore di conoscere un’altra anima perduta che, come molte altre in questi ultimi tempi, viene a ingrossare le già pingui fila dell’armata del Male. Mentre cammino lentamente lungo il corridoio esterno, dalle grandi bifore istoriate osservo il grigio paesaggio emergere appena dalla bruma leggera, retaggio della pioggia recente. Come solitari fantasmi, gli alberi si levano dal nulla, protendendo scheletriche dita verso un cielo addormentato, implorando le ultime gocce di pioggia di lavar via il sangue incrostato nei rami. Mi fermo un attimo e mi avvicino alla finestra, dove minute gocce di pioggia, come lente lacrime, rigano piano il vetro e corrono via, giù, verso l’ombra del nulla. Le seguo, sfiorando appena con dita leggere la vetrata fredda, cercando di rincorrere sogni che non esistono più e speranze affogate nel ritorno di un passato opprimente. Attraverso le piccole gocce impaurite, distinguo appena tremule ombre muoversi piano: illusioni perdute di una vita bruciata...
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