Il Calderone di Severus

Creature Magiche

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Ale85LeoSign
view post Posted on 12/2/2009, 15:50




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ragno Acromatula
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Il Drago - PARTE 2a

Il Drago - PARTE 3a

Fata
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thestral Thestral
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Vampiro





Fotografie e fanart da Deviant Art se non diversamente specificato. In ogni caso, non mi appartengono.
Talvolta immagini e foto possono saltare, causa problemi coi siti di host-image. In caso segnalatemelo e vedrò di recuperarle.

Edited by chiara53 - 4/7/2017, 15:43
 
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phobera
view post Posted on 25/2/2009, 08:45




E ALLORA?! MA SARà POSSIBILE?Ma come faccio a trovare nuovi apprezzamenti all'altezza delle tue nuove creazioni?! Mi stai mettendo in seria difficoltà donna!!!!!!
STU-PEN-DI!!!!!!
riguardo alle creature magiche....elfi , nani. gnomi, fate, naiadi,troll e se vuoi posso continuare adoro queste creature !!!!
P.S. Mi sono innamorata del Vampiro, che sembra abbia una D invece di una V davanti !Poi somiglia tanto a Severus! ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.........ti prego se puoi me lo metteresti in firma!!!!!!! :felice collettivo: :wub: :wub: :wub:magari all'inizio della firma, davanti alla targa di autore, magari! :rolleyes: :rolleyes: :wub:
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 25/2/2009, 09:11




Ok, mi segno tutto :D :D :D e man mano le aggiungerò.

Mi sa che questa discussione diventerà un'enciclopedia
 
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phobera
view post Posted on 25/2/2009, 11:42




le naiadi sono fate acquatiche ,se va bene son solo dispettose se no....poi ci sono i satiri i fauni, le lamie gli ioncubi e i succubi, per adesso mi fermo ma... hai stuzzicato il drago che dorme, io adoro queste cose!!!!!!DIo quant'è bella l'immagine che mi hai mandato , sono in tilt!
 
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Swindle
view post Posted on 25/2/2009, 14:51




Wooooowwwwwwww!!!!
Ma io ti adoroooooooo!!!! Come ti vengono tutte queste idee???
Sono tutti stupendi... ma guarda che la lista completa degli animali fantastici è lunga... ti sei andata a cacciare proprio nei guai! :woot:
Mi sono innamorata della F di fenice... La lettera del mio nome + l'animale fantastico che preferisco... :wub: :wub: :wub: non so se amo più questa immagine o tu che l'hai fatta!!!!
Come si fa a rubartelo??? :D :D :D
Bacio, Rika ;)
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 25/2/2009, 14:55




He he he, Rikuccia, sempre troppo buona :lol: :lol: :wub: :wub:
E la lista non è ancora finita. :D

E' una mia predisposizione cacciarmi nei guai, ancora non l'hai capito? :P :P :P :D

Ok, adesso ti metto la letterina nella firma ;) nessun problema.
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 25/2/2009, 19:03





Ok. Comincerò a fare questi. :D Poi spulcerò l'elenchino dalla A alla Z. -_-
 
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view post Posted on 25/2/2009, 21:34
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I ♥ Severus


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Certo che quel Vampiro che assomiglia a Severus è strafighissimo! :wub:

Edited by Ida59 - 11/6/2015, 23:36
 
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view post Posted on 28/2/2009, 17:04
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Bellissimi Ale!!! :lol: pensa che se avessi il tempo ti disegnerei le creature magiche rowlinghiane di cui non abbiamo l'immagine, tipo appunto Snasi, Sparachiopodi ecc...!
Magari riusciamo a farlo con un po' di pazienza ;)
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 2/3/2009, 19:10




Eleeee! Ma sai che è un'idea favolosa?
Ma stai forse diventando masochista come me?

Anche se ci vuole del tempo, che vuoi che sia!
Forse quando sarò vecchia avrai finito.

Buon lavoro!
Sai com'è, ormai è scritto, fissato e bollato e ti tocca! :P



Edited by chiara53 - 11/5/2015, 15:36
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 2/3/2009, 21:49




basiliscoasilisco



Il re dei serpenti, che uccide con lo sguardo.
È antico quasi quanto la civiltà umana, è stato la personificazione del Demonio stesso.
E forse la parte più infima della nostra anima

*Il monaco Salvatore, dal Nome della Rosa, di Umberto Eco




"Il malefico basilisco da chiaro specchio sfugge,
per propria rovina il veleno dei suoi occhi,
chi è incline a fare del male al prossimo,
è giusto venga colto egli stesso dal proprio impeto assassino"
*
*(Honberg, 1675).




Sea_Serpent Le OriginiSea_Serpent



L’origine del mito del basilisco, dal greco basiliskos, il piccolo re, affonda le sue radici nella tradizione orale. Nel mondo dei serpenti, questo mostro leggendario è l’essere fantastico per eccellenza, e la sua esistenza è carica di significati simbolici.
È quasi immortale ed è il principe o il sovrano di tutti gli animali che strisciano.
Sulla testa può avere una o tre creste a forma di mitra, o un diadema bianco sulla fronte, tutti simboli di regalità.
Scrive Plinio: "E’ un drago che ha sulla testa una corona d’oro, grandi ali spinose, una coda di serpente, che termina con la testa di un gallo. Il suo fiato avvizzisce la frutta. Il suo sputo brucia e corrode. Il suo sguardo spacca le pietre. L’odore della donnola lo uccide.
Altra arma contro di lui è lo specchio: il basilisco è fulminato dalla sua propria immagine. E’ l’idea del maligno che lo morde
".
Il basilisco, sempre secondo Plinio che ne ha parlato a lungo è un serpente lungo solo dodici dita che ha una macchia bianca sulla testa, a forma di diadema.
"Il suo sibilo fa fuggire i serpenti: non striscia sinuosamente come gli altri rettili, ma avanza, col corpo eretto a metà.
Il suo contatto e anche il suo alito uccide gli arboscelli, brucia l’erba da tanto è velenoso. E’ accaduto davvero che un uomo a cavallo uccise un basilisco colpendolo con la lancia ma il veleno seguì l’arma e uccise non solo il cavaliere ma anche il cavallo."

Il basilisco è una creatura nata da un uovo sferico e senza tuorlo, deposto durante i giorni di Sirio (la Stella della costellazione del Cane) da un gallo di sette anni e fatto schiudere da un rospo.
Le uova dal guscio soffice e senza tuorlo che a volte le galline producono alla fine del periodo di schiusa, si pensava venissero da un gallo fecondato da un serpente ed erano considerate portatrici di sventure e a volte additate come uova di basilisco.

Il basilisco può aver avuto origine dalla vipera cornuta o dal cobra dal cappello dell'India.
Plinio il Vecchio lo descrive semplicemente come un serpente con una corona d'oro.
Nell'arte, il basilisco simboleggiava il diavolo e l'anticristo. Per i protestanti era un simbolo del papato.

Durante il Medioevo, il famigerato serpente inizia ad inglobare le caratteristiche dei galli, tanto che viene rappresentato con corpo di serpente, testa di gallo e ali e zampe d’aquila. Diventa così simile a un altro animale fantastico, la cockatrice, che in molti casi è una sorta di secondo nome del nostro mostro.
Il gallo, simbolo di collera e lascivia, usato nei sabba dalle streghe per aiutarle nel coito col Demonio, unito al Male primigenio e all’inganno del serpente, fanno del basilisco un concentrato di malvagità, fino a renderlo, a seconda del contesto, una vera e propria personificazione del Diavolo o del peccato.

basilisco2



Nel tardo Medio Evo è una delle creature più temibili: ha la capacità di sputare fiamme o veleno, di uccidere col suono della voce o anche con un semplice tocco.
Diventa così, per gli alchimisti medievali, la personificazione del fuoco distruttore, il potere in grado di plasmare i metalli e trasformare la materia, collegandolo, in alcuni casi, alla Pietra Filosofale.

Nel XV secolo la sifilide, che colpì l’Europa in quel periodo, era definita il male del basilisco, proprio per l’accostamento del nostro mostro con la lussuria e la lascivia, ed era ancora diffusa la credenza che la vicinanza di una donnola o di un ermellino potessero essere di giovamento al malato.

Il mito del basilisco, in Europa, ebbe molta fortuna nell’arco alpino, dove la fauna locale, fra grossi anfibi, salamandre, ramarri e serpenti di vario tipo, offre tutt’oggi terreno fertile alla fantasia di abitanti e turisti. In Italia, in particolare, il nostro regale quanto mortale serpente è protagonista di molte leggende e dicerie di paese, in Valchiavenna e Valtellina.

Sea_Serpent Le SpecieSea_Serpent



Secondo la leggenda, esistono due specie di questa creatura:
ret115- la prima brucia tutto ciò a cui si avvicina.
ret115- la seconda può uccidere qualsiasi cosa vivente con una semplice occhiata.



Entrambe le specie sono talmente terribili che il loro respiro fa appassire le piante e manda in frantumi le pietre. Si credeva addirittura che se un uomo a cavallo avesse cercato di ucciderlo con una lancia, il potere del veleno trasmesso attraverso la lancia avrebbe ucciso non solo il cavaliere, ma anche il cavallo. L'unico modo per uccidere un basilisco consiste nel collocare uno specchio davanti ai suoi occhi, evitando di guardare direttamente verso di lui. Nell'istante in cui la creatura vedrà la sua immagine riflessa, morirà di paura. Una sorta di simbologia del male che finisce per distruggere se stesso.
Tuttavia, anche il basilisco ha dei nemici naturali. La donnola è immune al suo sguardo e se viene morsa, si ritira dalla lotta per mangiare un po' di ruta, l'unica pianta che non appassisce, e ritorna con rinnovato vigore. Un nemico ancor più pericoloso è il gallo, in quanto, se il basilisco lo sente cantare, muore all'istante.



Sea_Serpent Il Basilisco come SimboloSea_Serpent



Il basilisco compare in moltissimi giochi e romanzi fantasy. Il più famoso basilisco della letteratura moderna è senza dubbio il mostruoso guardiano della Camera dei Segreti nel secondo volume della saga di Harry Potter, di J. K. Rowling.
Il basilisco compare anche come termine militare, è il nome di una grossa bocca da fuoco, in uso nei secoli XIV e XV.
In alchimia è simbolo del fuoco devastatore che prelude alla trasformazione dei metalli.
E’ l’immagine della morte che abbatte con feroce velocità, la falce è fulminea come lo sguardo, se non ci si pensa in tempo preparandosi con lucidità.
Questo serpente è una immagine dell’inconscio, terribile e mostruoso per chi lo ignora e non lo riconosce fino al punto di disintegrare la personalità.
Bisogna guardarlo e riconoscere il valore per non diventarne vittima.
I nostri lati di ombra sono in agguato finchè non li guardiamo allo specchio e li accettiamo.
Ricordo un sogno in cui: la sognatrice incontra un uomo mostruoso che le dice: "guardami, ti mostro il mio limite." E’ necessario fare i conti e guardare in faccia il mostro che siamo, sapendo anche che mostruosità e regalità coincidono, che nel nostro limite è celata la trasformazione. Incontro con l’ombra, morte, trasformazione sono strettamente legate.
Prevale ancora il timore del serpente velenoso, come rappresentazione dell’inconscio pericoloso e nella maggior parte delle persone il lato mostruoso, tenebroso negativo della personalità resta inconscio.
Il basilisco può simboleggiare il male e le forze demoniache che solo l’eroe affronta.
L’io non può trionfare prima di aver conosciuto e assimilato l’ombra.
Scrive Rilke in "Lettere ad un giovane poeta":
"Tutti i mostri della nostra vita sono forse belle principesse che attendono di vederci belli e coraggiosi.
Tutte le cose terrificanti sono cose prive di soccorso in attesa del nostro aiuto."


ret116





Fonte: fantasymagazine

Edited by Ida59 - 31/5/2015, 00:15
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 3/3/2009, 13:00




cerberoerbero




"...Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi è sommersa.
Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra,
e 'lventre largo, e unghiate le mani;
graffia li spirti ed iscoia ed isquatra..."

*Divina Commdia, If. VI, 13-24)





"Un giorno quaggiù mi mandò, a prendergli il Cane: niente
pensava sarebbe mai stato più grave di questa fatica!"
*
*(Odissea, XI, 621-627)





Mitologia




Cerbero nella mitologia greca, era uno dei mostri che erano a guardia dell'ingresso dell'Ade, il mondo degli inferi. È un cane a tre teste, le quali simboleggiano la distruzione del passato, del presente e del futuro.
Tutto il suo corpo era ricoperto, anziché di peli, di velenosissimi serpenti, che ad ogni suo latrato si rizzavano, facendo sibilare le proprie orrende lingue. Il suo compito era impedire ai vivi di entrare ed ai morti di tornare indietro.
Cerbero è figlio di Tifone e di Echidna e quindi fratello dell'Idra, di Ortro e della Chimera. Cerbero è un mastino sanguinario e gigantesco che emette dalle fauci dei latrati che scoppian come tuoni. Il suo compito era sorvegliare l'accesso dell'Ade o Averno affinché nessuno dei morti ne uscisse. Nessuno è mai riuscito a domarlo, tranne Ercole.

Nell'ultima e più dura delle sue dodici fatiche, Ercole è costretto a combatterlo e sconfiggerlo per portarlo a Micene da Euristeo. L'eroe non lo uccide, ma dimostra di averlo sconfitto in combattimento. Dopo aver ottenuto da Ade il permesso di portarlo via (a condizione di combatterlo da solo e senza armi) Ercole lo affronta e arriva quasi a strangolarlo, lottando con lui tutto il tragitto. Dopo di che, lo riporta nell'Ade perché riprenda a farne la guardia.

Per quanto riguarda l'iconografia, esistono diverse rappresentazioni del suo aspetto: le teste sono in numero variabile da una a cinquanta (fonti più tarde gliene attribuiscono addirittura cento), anche se nella maggior parte dei casi sono due o tre.
Inoltre, a volte, lo troviamo raffigurato con la coda serpentiforme o con serpentelli che gli fuoriescono dal capo o dai fianchi.



Letteratura



Truculenta e paurosa è la figura di Cerbero nella Divina Commedia, che squarta e maciulla gli spiriti. Nonostante le sue tre teste e i crini di serpente, alcune sue caratteristiche richiamano l'imbruttimento fisico dell'uomo ed in particolare del goloso, il quale riempie il suo largo ventre e divora con le unghie ciò che mangia, ungendo la sua barba che per questo diventa "nera". La "crudezza " della scena è messa ulteriormente in risalto dalla sequenza ternaria "graffia, iscoia, isquarta" che conferisce un'elevata potenza fonica e realistica alla presentazione.

Il colore rosso degli occhi di Cerbero intinge anche le "portatrici di sangue" ossia le Erinni, avvolte da idre verdissime alla cinta e ai capelli, simbolo del male velenoso che corrode l'animo umano.

Durante il Medioevo nella figura di Cerbero erano confluiti due simboli: quello dell'ingordigia e della voracità, e quello dell'odio e della discordia intestina. E quindi nella Commedia le interpretazioni allegoriche delle sue teste sono due:
le tre teste indicherebbero i tre modi del vizio di gola, secondo qualità, secondo quantità, secondo continuo (cioè mangiare in continuazione senza preoccuparsi né della qualità né della quantità);
le teste sarebbero il simbolo delle lotte intestine fra fazioni appartenenti a una stessa città.



Nel primo libro della Rowling, Fluffy, il cane di Hagrid messo a guardia della pietra filosofale, “un cane mostruoso, un bestione che riempiva tutto lo spazio tra il soffitto e il pavimento, che aveva tre teste, tre paia di occhi roteanti, tre nasi, tre bocche sbavanti”, è un chiaro richiamo al mitico cane guardiano CERBERO, inserito nel libro come secondo “guardiano della soglia”, con il compito di allontanare i viventi e divorare chiunque tentasse entrare nella botola.




Fonte: Wikipedia

Edited by chiara53 - 10/7/2015, 17:33
 
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Varekai
view post Posted on 4/3/2009, 08:54




CITAZIONE
Un nemico ancor più pericoloso è il gallo, in quanto, se il basilisco lo sente cantare, muore all'istante.

Insomma, Silente ad Harry invece di allungargli una spada, nel cappello ci poteva mettere un pollo, ammazzare il basilisco sarebbe più facile!


(Comunque, fighissima sta sezione, il "bestiario" mi ha sempre affascinato, soprattutto le creature meno conosciute. A casa ho un libro su fate e altre creature mitologiche della tradizione anglosassone davvero bello, purtroppo però ora mi trovo dall'altro capo del pianeta, quindi temo che tale libro rimarrà al suo posto :P)
 
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Ale85LeoSign
view post Posted on 5/3/2009, 21:58




griforifone




“...è un quadrupede come il leone,
munito di artigli particolarmente robusti
e simili anche questi a quelli dei leoni..."

*La Natura degli Animali di Eliano





"Dicommi certi mercatanti, che vi sono iti, che v'ha uccelli grifoni, e questi uccelli apariscono certa parte dell'anno, ma non son così fatti, com'e' si dice di qua, cioè, mezzo uccello e mezzo lione, ma sono fatti come aguglie, e sono grandi com'io vi dirò. " *
*Marco Polo: il Milione





Mitologia





L’uomo ha sempre avuto una particolare fascinazione per il regno animale e nella storia questo si è riflettuto con la divinizzazione di animali e fenomeni naturali, perché gli occhi di un'aquila o di un felino in agguato nell'erba, possono sembrarci alieni, quanto i mostri della nostra fantasia.

C’è un animale mitologico che in qualche modo incarna tutte gli aspetti di forza, fierezza e nobiltà che gli essere umani vedono nel regno animale: il Grifone.
Eliano ne “La Natura degli Animali”, ci da testimonianza delle sue caratteristiche:
“…è un quadrupede come il leone, munito di artigli particolarmente robusti e simili anche questi a quelli dei leoni. E’ opinione comune che sia alato e che le penne del dorso siano di colore nero, quelle della parte anteriore del corpo rosse; al contrario le sue ali sono bianche…il becco è come quello delle aquile e la testa è come quella che viene raffigurata dai pittori e dagli scultori. … Gli abitanti della Battriana…dicono che i Grifoni fanno la guardia ai giacimenti d’oro della zona, lo estraggono e lo impiegano nella costruzione del loro nido, e i frammenti che da esso cadono giù li portano via gli indiani”.
Il leone è uno degli animali che più si è guadagnato il rispetto di noi esseri umani, fin dai tempi dell’antica Grecia, dove il celebre felino era presente almeno fino a una ventina di secoli prima di Cristo. Da sempre il nobile animale è considerato simbolo di forza e di regalità.
Protagonista delle favole di Fedro (VI secolo a.C.), il leone compare nelle raffigurazioni dei più antichi reperti archeologici di Grecia, e andando più indietro nel tempo, d’Egitto e antica Mesopotamia.
Più o meno lo stesso discorso, concentrandosi un po’ di più su Europa e Medio Oriente, vale per l’aquila. Il più grande dei rapaci europei ci comunica da sempre fierezza e libertà, forse per quella sua postura eretta col petto all’infuori e il bel profilo compatto e spigoloso.
Il Grifone è così simbolo di potenza, forza, perfezione e osservazione poiché le creature che lo compongono sono sovrane dei loro simili e quindi osservano dall’alto della loro posizione.



Nell'antica Grecia il grifone traina i carri di divinità quali Zeus, Apollo e Nemesi ma conserva anche il suo ruolo di guardiano: esso, infatti, veglia sul vino del dio Dioniso e sull'oro degli Iperborei, popolo mitico stanziato ai confini settentrionali del mondo abitato.
Leggendariamente forte come cento aquile o otto leoni, il grifone sventa senza fatica gli assalti dei predoni e ha la capacità di individuare i veleni: al più lieve contatto con una sostanza tossica, le sue unghie diventano nere.
In età medioevale tale "portentosa" caratteristica renderà gli artigli dei grifoni assai ricercati tra i maghi: montate in oro e ornate con pietre preziose, queste rarità, avevano non solo la fama di proteggere dai veleni, ma anche di conferire poteri magici e di ridare la vista.
Usato come gargoyle sulle chiese e gli edifici, nella simbologia cristiana, il grifone rappresenta il Cristo in quanto, unendo terra e cielo, unisce il divino con il mortale.



Letteratura



In letteratura il grifone compare con frequenza: ce ne parla, ad esempio, Marco Polo nella sua fantastica opera “Il Milione” e persino Dante che nel XXIX del Purgatorio pone il Grifone (simbolo cristologico) a trainare il carro (la Chiesa) sul quale viene trasportata Beatrice.
Lo troviamo, parlante, fra le fila degli eserciti del leone Aslan nelle Cronache di Narnia di C.S. Lewis.
Il grifone è l’animale fantastico di J.K. Rowling che fa da simbolo alla casa di Grifondoro, nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per la saga letteraria Harry Potter, anche se non appare tuttavia come grifone, bensì come un comune leone.




Fonte: Fantasymagazine

Edited by chiara53 - 10/7/2015, 17:43
 
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view post Posted on 5/3/2009, 22:04
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I ♥ Severus


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Solo a guardare velocemente le immagini... si resta affascinati!
:applauso:

Edited by chiara53 - 2/5/2018, 18:11
 
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69 replies since 12/2/2009, 15:50   23988 views
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