Il Calderone di Severus

Sfida n. 5 FA+FF : San Valentino!

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view post Posted on 9/2/2021, 15:51
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GabrixSnape

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- La promessa di Arwen68 -

Mi è piaciuta molto l'atmosfera di sogno che pervade tutto il racconto.
Ho amato l'immagine che sei riuscita a creare del mago, gravato dal peso del dolore, con il suo incedere sicuro nella neve. Il volto sferzato dal freddo.
L'atmosfera è così ben descritta che sembra di sentire il rumore del cancello e i passi che comprimono la neve fresca.
Quando è apparsa la famiglia di cervi, ho immediatamente pensato alla famiglia Potter. Ho sorriso alla descrizione del cervo maschio in posizione arretrata. Ho immaginato potesse dire alla cerva e al cucciolo : "sbrigatevi e lasciate quello lì". Subito dopo ho avuto la conferma dell'intuizione e mi sono compiaciuta.
Ho amato la descrizione del contatto tra il muso della cerva e la guancia del mago. Quel calore, quasi fosse un bacio.
Ho trovato tremendo il risveglio e il ritorno alla realtà. Il dovere della missione di proteggere Harry.
È stato bello pensare che dal sogno Lily potesse consegnare a Severus suo figlio.
Hai reso benissimo il peso della tristezza e dell'incarico. Mi è piaciuto anche che tu abbia collocato il racconto prima dell'arrivo di Harry ad Hogwarts.
Scrivi molto bene Manu ed è stato bello poter leggere qualcosa di tuo.
 
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view post Posted on 9/2/2021, 16:34
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Rose per san Valentino - Silver Doe

Cara Barbara, il tuo delizioso tocco, sempre delicato e sensibile, si sente e si apprezza anche in questa bellissima storia divisa tra passato presente e futuro; una storia coinvolgente, sofferta e allo stesso tempo intrisa di speranza. Hai realizzato quasi una favola che mi ha fatto tornare alla mente quel Cantico di Natale di Dickens che tanto amo. Il passato, lo confesso, mi ha fatto scattare la voglia di entrare a prendere a pugni questa Lily più attenta alle proprie esigenze piuttosto che al sentimento sincero e profondo di un giovane Severus delineato in modo struggente.
Il presente è quanto di più tremendo lui sia costretto ad affrontare, di cui hai descritto benissimo le tinte fosche che stridono perfettamente con la leggerezza, la spensieratezza, i colori delicati del san Valentino appena trascorso.
Il futuro porta con sè, finalmente, una visione emozionante, piena di aspettativa, aspettativa che io voglio già considerare certezza che anche per Severus arriverà presto il momento di poter affrontare questo benedetto 14 febbraio senza più ricordi sofferti. Grazie per questa chiusura dolce e consolante, a suggello di una bella storia piena di sentimento! <3
 
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view post Posted on 9/2/2021, 17:51
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Innanzitutto i ringraziamenti sul mio racconto:
Xenia e Ele, grazie per le vostre belle parole.
Leggere che sono riuscita a costruire delle immagini "visibili" mi fa davvero piacere, e che il tutto sia risultato credibile, ancora di più.
Siete state più che generose nel descrivere le sensazioni che avete provato e sono davvero colpita.
Grazie davvero di cuore anche a voi per aver letto il mio pezzo con tanta cura.

Vado a commentare gli altri che mi mancavano:

Barbara - Rose di San Valentino
Il tuo racconto è scivolato via leggero e di una piacevolezza incredibile, nonostante il dolore di Severus non sia assente.
Mi è piaciuta in particolare la prima parte, il giovane Severus era di una dolcezza incredibile e lo hai dipinto con una grazia squisita. Come se l'amore che proviamo per lui nasce molto indietro nel tempo, nel suo essere sincero e incompreso.
Bellissimo anche il finale, la speranza di una svolta che si merita <3
In tutta la narrazione si sente la tua delicatezza e sensibilità, bravissima Barbara!

Ida - Luce e Tenebra
Ti ho già detto più volte che mi piace molto come scrivi, la tua padronanza è tangibile anche in un piccolo spaccato come questo, davvero godibilissimo (credo di aver letto qualcosa in giro di Temperance, ma devo riprenderli).
Devo dire che nonostante il tutto sia ovviamente incentrato sul suo gesto romantico, ho apprezzato la finezza di farlo "in barba" a Silente, che può solo osservare dal suo quadro.

Kate - Follie d'amore
Ad un certo punto Kate, volevo entrare e nascondere il povero Severus dalle tue folli azioni, mi hai fatto ridere, tutto fuori dagli schemi. Creativa senza freni!

Edited by Anouk - 24/3/2021, 08:56
 
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view post Posted on 9/2/2021, 18:19
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CITAZIONE (Anouk @ 9/2/2021, 17:51) 
Innanzitutto i ringraziamenti sul mio racconto:
Xenia e Ele, grazie per le vostre belle parole.
Leggere che sono riuscita a costruire delle immagini "visibili" mi fa davvero piacere, e che il tutto sia risultato credibile, ancora di più.
Siete state più che generose nel descrivere le sensazioni che avete provato e sono davvero colpita.
Grazie davvero di cuore anche a voi per aver letto il mio pezzo con tanta cura.

Vado a commentare gli altri che mi mancavano:

Barbara - Rose di San Valentino
Il tuo racconto è scivolato via leggero e di una piacevolezza incredibile, nonostante il dolore di Severus non sia assente.
Mi è piaciuta in particolare la prima parte, il giovane Severus era di una dolcezza incredibile e lo hai dipinto con una grazia squisita. Come se l'amore che proviamo per lui nasce molto indietro nel tempo, nel suo essere sincero e incompreso.
Bellissimo anche il finale, la speranza di una svolta che si merita <3
In tutta la narrazione si sente la tua delicatezza e sensibilità, bravissima Barbara!

Ida - Luce e Tenebra
Ti ho già detto più volte che mi piace molto come scrivi, la tua padronanza è tangibile anche in un piccolo spaccato come questo, davvero godibilissimo (credo di aver letto qualcosa in giro di Temperance, ma devo riprenderli).
Devo dire che nonostante il tutto sia ovviamente incentrato sul suo gesto romantico, ho apprezzato la finezza di farlo "in barba" a Silente, che può solo osservare dal suo quadro.
Chapeau

Kate - Follie d'amore
Ad un certo punto Kate, volevo entrare e nascondere il povero Severus dalle tue folli azioni, mi hai fatto ridere, tutto fuori dagli schemi. Creativa senza freni!

Anouk grazie per avermi letta 🌻
No, non occorre che sottrai Severus dalle mie grinfie, mi riabiliterò ai suoi occhi domenica sera 😉... almeno spero.
 
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view post Posted on 9/2/2021, 18:50
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 8/2/2021, 17:40)
La promessa - Arwen68
Te l'ho già detto, Manu, come questa tua storia mi sia piaciuta, ma voglio ribadirlo: questo breve racconto ha la grande dote di essere uno splendido concentrato di sentimenti, emozioni, sensazioni struggenti, tutte racchiuse in uno piccolo scrigno prezioso.
E nel tuo scrigno ci sono quelle frasi incisive, quelle immagini di impatto, quella chiara introspezione che fanno della tua creazione un piccolo gioiello a cui non è necessario aggiungere o togliere niente. Bravissima! <3

Grazie Ele per queste bellissime parole! <3 Sono contenta che tu abbia ribadito la cosa. :lol: E grazie per la pazienza e l'attenzione che mi hai dedicato come beta reader. <3 <3 <3


CITAZIONE (Gabrix1967 @ 9/2/2021, 15:51)
- La promessa di Arwen68 -

Mi è piaciuta molto l'atmosfera di sogno che pervade tutto il racconto.
Ho amato l'immagine che sei riuscita a creare del mago, gravato dal peso del dolore, con il suo incedere sicuro nella neve. Il volto sferzato dal freddo.
L'atmosfera è così ben descritta che sembra di sentire il rumore del cancello e i passi che comprimono la neve fresca.
Quando è apparsa la famiglia di cervi, ho immediatamente pensato alla famiglia Potter. Ho sorriso alla descrizione del cervo maschio in posizione arretrata. Ho immaginato potesse dire alla cerva e al cucciolo : "sbrigatevi e lasciate quello lì". Subito dopo ho avuto la conferma dell'intuizione e mi sono compiaciuta.
Ho amato la descrizione del contatto tra il muso della cerva e la guancia del mago. Quel calore, quasi fosse un bacio.
Ho trovato tremendo il risveglio e il ritorno alla realtà. Il dovere della missione di proteggere Harry.
È stato bello pensare che dal sogno Lily potesse consegnare a Severus suo figlio.
Hai reso benissimo il peso della tristezza e dell'incarico. Mi è piaciuto anche che tu abbia collocato il racconto prima dell'arrivo di Harry ad Hogwarts.
Scrivi molto bene Manu ed è stato bello poter leggere qualcosa di tuo.

E grazie anche a te, Gabri, per avermi letto e aver commentato. Sono felice di vedere che sono riuscita a farti entrare nel racconto. Hai interpretato perfettamente il ruolo dei cervi e compreso appieno l'atmosfera in cui volevo che i fatti si svolgessero.
Le tue belle parole mi fanno veramente piacere! E tu lo sai quanto ci tenessi a sentire il tuo parere!<3
 
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view post Posted on 9/2/2021, 21:27
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Ele, Anouk grazie per i vostri commenti, e per le bellissime parole che avete riservato a me e al mio racconto.
Ele, hai colto il collegamento con il Canto di Natale, in effetti lo avevo in mente, in particolare per il San Valentino futuro e il messaggio di cambiamento e di speranza.

È bello riuscire a trasmettere emozioni, farlo attraverso la scrittura era (e ancora lo è) per me qualcosa di impensabile.
Grazie di cuore, leggere questi commenti è emozionante e ripaga di tutto, delle mie paure e insicurezze ❤️
 
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view post Posted on 10/2/2021, 02:34
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Sempre molto di corsa, ma ho letto tutte le storie che avete scritto, parola di scout ✌️😁
Non amo particolarmente la ricorrenza, mai amata e negli anni sempre peggio, quest’anno figuriamoci… comunque sia, anche se si è cercato di rendere la sfida più zuccherosa, ho trovato che il modo in cui è stata affrontata è stato davvero vario, romanticismo in tante sfumature, dal classico al meno classico, felicità, sofferenza, amore, sentimenti, comprensione, dolori, crepe, emozioni e risate. Un mix in cui c’è tutto.
Ho amato di più le storie dove c’è dolore, sono più affini a me anche se nella mia storia ho cercato di seguire meglio lo spirito dell’iniziativa, di norma, ovviamente, non contemplato 😁
Comunque sia, anche se spero un giorno di riuscire a dedicare a tutte le vostre storie il tempo che meritano, sappiate che io comunque so tutto e leggo tutto 🤣🤣🤣 ed è stato un assoluto piacere leggere le vostre storie, così diverse, alcune particolari, bello trovare un po’ di voi tra quelle parole, il vostro modo di “sentire” Severus.
Quindi grazie della lettura ❤️

-----------


Titolo: I know how I feel when I’m around you
Autore: Ania_DarkRed
Data: 9/10 febbraio 2021
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: generale, introspettivo
Personaggi: Harry Potter, Severus Snape, Ginny Weasley, Minerva McGonagall
Pairing: Severus/Harry
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Al momento non mi viene in mente, scusate, rimedierò... :woot: :D

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. La trama di questa storia è invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.

La poesia iniziale (e relative citazioni nella storia), invece, è di mia esclusiva proprietà, pertanto è vietata ogni riproduzione completa o parziale e se dovete proprio prendere qualcosa, chiedete! :woot:

Nota: il titolo della storia è un verso della canzone Roulette dei System of a Down <3



Ti regalerò la lontananza.
Il silenzio contro inutili parole urlate sulla pelle nuda.
Una stanza vuota e un letto altrettanto desolato.
Un tavolo deserto macchiato di vino
mentre la notte comincia a perdere il buio,
scacciato da una mano dorata che lo inghiotte.
Sogni fuori dai pensieri.

Ti regalerò occhi che guardano altrove.
Voltarsi per percorrere un altro sentiero,
uno di quelli che non è per te.
Mura che tremano di amplessi diversi.
Un discorso a metà lasciato oltre una finestra,
là dove scompaio bramando ossigeno come un fuoco
e acqua che spenga ogni desiderio impuro.
Una voce annichilita.

Ti regalerò un addio.
Una musica con cui ballare tutta la notte sotto la pioggia.
Qualcuno che ti aspetti a casa per asciugarti.
Vestiti che possono rimanere a terra
mentre fuori il sole si nasconde per poi mostrarsi di nuovo,
nulla che debba rimanere segreto.
Un tempo di cui non vergognarsi.


- Ti regalerò, Anastasia Salvatori -





I know how I feel when I’m around you



14 febbraio 2003: ciò che detesto



Harry prese la mano di sua moglie, la strinse alla sua come se avesse paura potesse sfuggirgli, che potesse lasciarlo da un momento all’altro. La osservò per qualche istante, rosata, morbida, sapeva di dolci appena fatti. Quell’odore le era rimasto addosso, sugli abiti, sulla pelle; persino il suo sorriso sapeva di biscotti.
Lo detestava.
Lo detestava così come ormai detestava la sua stessa persona.
Lo detestava come i giorni di pioggia.
Fuori pioveva e il suo stomaco riprese ad aggrovigliarsi, inspiegabilmente, senza che potesse in alcun modo fare qualcosa, succedeva e basta, e allora strinse ancora di più la mano della donna che aveva accanto.
Perdona le mie labbra. Perdona la mia bocca.
Perdona il mio cuore spezzato.

Che cosa aveva la pioggia di così tanto deprecabile?
Si era sposato giovane, gli era sembrata la cosa giusta da fare appena terminato di contare i morti, costruire dopo aver guardato così tanta distruzione.
Aveva chiesto e basta, con lo stesso trasporto con cui avrebbe chiesto gli ingredienti di una pozione, e a sua moglie era andata bene lo stesso, non era tipo da romanticherie neppure lei.
Era stato tutto piuttosto veloce, senza tante complicazioni. Poche parole e tutto era finito.
Lui non era venuto, ed era da lì che erano cominciati tutti i loro problemi.
Pioveva e odiava tutte le sue dannate gocce, ogni singolo sorso trasparente che gli ricordava che lui non c’era più, e che si era preso e tenuto per sé il suo odore e il suo sapore, la sua voce e il suo maledettissimo mezzo sorriso, mentre a lui era rimasta soltanto una borsa.
Perdona i miei peccati. Perdona i miei sospiri oltre.
Perdona la mia carne.

Lasciò per un attimo la mano di Ginny per poi riprenderla e guardarsi intorno.


14 febbraio 2002: ciò che prometto



Cosa aveva da perdere?, si chiese di nuovo, giocherellando con la bacchetta tra le dita.
Nulla, fu la risposta che continuava a darsi, tanto aveva già deciso di andarsene, quindi non c’era proprio nulla che avrebbe potuto turbare ulteriormente quei giorni.
Capitava che Minerva, quando s’incontravano nei corridoi o in Sala Grande, lo fissasse in un modo che lo metteva a disagio, socchiudeva gli occhi e glieli puntava addosso, senza dire una parola, senza quasi respirare: aveva forse capito le sue intenzioni?
Impossibile, non aveva fatto trapelare nulla, non lo aveva raccontato a nessuno, era stato meticoloso, calcolatore e freddo, anzi, freddissimo. Avrebbe lasciato una lettera sulla scrivania della preside e si sarebbe dileguato. Poche righe e addio Severus Snape.
Quindi, che cosa poteva andare storto?
Nulla.
Lo avrebbero preso per folle? Già fatto.
Gli avrebbero urlato in faccia del “bastardo”? Già visto.
Aveva fatto di peggio nella sua vita, per cui…
Visto. Visto. Visto.
Continuò a passarsi la bacchetta da una mano all’altra, fissando gli occhi ovunque nella stanza senza realmente guardare niente.
Si grattò il naso, deciso a concentrarsi sui compiti che aveva sulla scrivania, ma un errore talmente grossolano che nemmeno certi Grifondoro avrebbero commesso, lo fece desistere del tutto. Abbandonò le armi e uscì dal buio dei suoi adorati sotterranei per andare non lo sapeva neppure lui dove, ma non appena aprì la porta delle sue stanze, si ritrovò a sbattere contro qualcuno che, forse sovrappensiero, cadde immediatamente a terra.
Severus lo aiutò ad alzarsi: «Che ci fai qui?»
«È vero?» il ragazzo afferrò la mano del professore e si rimise in piedi, con le mani cercò di togliersi la polvere di dosso e infine lo fissò, spavaldo, sembrava quasi arrabbiato.
«Cosa dovrebbe essere vero?»
«Che te ne vai.» Categorico. Duro.
Ah.
«No.»
«No?» un guizzo di speranza?
«Sì.»
«Sì o no?» un guizzo di pazzia.
Snape gli diede le spalle e tornò dentro le proprie stanze, davanti al fuoco che si stava spegnendo e cercò di ravvivarlo: aveva scoperto che fissare le fiamme gli dava un certo conforto, una specie di compagnia. Si riscopriva un po’ bambino ad osservare le ombre che proiettava sulle pareti, giocando con le loro crepe e con le proprie. Soprattutto con le proprie.
«Non mi avresti detto niente. Te ne saresti andato e basta.» Le sue non erano delle domande, non aveva bisogno di chiedere nulla perché, in qualche modo, già sapeva.
«Come lo sai?» Harry non rispose. Entrò e si chiuse la porta dietro. «Lascia stare, non importa, e se sei venuto qua per farmi cambiare idea, puoi benissimo tornare a ciò che stavi facendo.»
«Quando mai qualcuno è riuscito a farti cambiare idea su qualcosa?»
Ti regalerò la lontananza.
Ti regalerò occhi che guardano altrove.
Ti regalerò un addio.

«Qualcosa hai cambiato,» ma lo sussurrò al fuoco, alle fiamme che giocavano senza ombre, con i colori che rimanevano dentro il camino e si accarezzavano lì, soltanto tocchi in mezzo alla legna, baci tra il nero del carbone e la cenere che man mano si accumulava come tante labbra morte e calde prima di finire nell’inevitabile oblio del freddo.
Harry non aveva sentito nulla, per lui Snape era rimasto in silenzio, piegato sulle ginocchia a contemplare ciocchi che se ne andavano piano piano come lo aveva spesso visto fare, rintanarsi lì, fissare quelle inutili e ristrette tinte senza accorgersi di null’altro nella stanza.
Senza rendersi conto che ogni volta che lo allontanava era perché lo voleva ancora più vicino. Che le sue parole sbagliate non lo erano quanto loro.
«Io lo so in realtà come mi sento quando ti sono accanto. Spesso, però, non lo so come mi sento quando ti sono accanto. Tu te ne vai ed io non saprò mai niente.»
Ti regalerò la lontananza.
Ti regalerò occhi che guardano altrove.
Ti regalerò un addio.

Snape si alzò, fissò il fuoco per altri cinque secondi, aveva deciso di contarli, uno ad uno, poi si voltò a guardare il ragazzo che aveva davanti, l’uomo che era diventato. I dolori che ancora si portava dietro.
«Non dovrai mai saperlo. Non dovrai mai sapere niente. Noi non siamo niente, non lo siamo mai stati, sono soltanto fantasie mie e tue, peccati che si sommano ad altri peccati.»
«Sì, ma…»
«Vai da tua moglie, Harry» lo interruppe. Avrebbe voluto farlo sfiorandogli la bocca con le dita, ma non si mosse, senza quasi prendere fiato. Avere qualcuno accanto senza poterlo toccare era morire, guardarne il sorriso senza poterlo respirare. Amare qualcuno che non poteva amarti era un violino che strideva, corde che si spezzavano e ti ferivano le mani lasciando cicatrici che avrebbero continuato a sanguinare ancora e ancora e ancora fino all’ultimo battito.
«Lascia perdere e vattene.»
«Perché?»
«Perché è giusto così.» Harry si mosse, era abbandonato, ferito. Stanco. «Prima, però, voglio darti qualcosa.»
Snape si era seduto alla propria scrivania dopo aver Appellato una borsa dalla stanza attigua, aveva atteso che Harry si sedesse a sua volta e poi gliel’aveva consegnata.
«Cos’è?» chiese curioso, dopo averla presa.
«È stupido, lo so, ma mentre facevo una ricerca in Russia, mi sono imbattuto in un incantesimo, più un’unione di varie magie e pozioni, ad essere precisi. Molto complicate, in realtà, ma le indicazioni dettagliate che ti ho lasciato, dovrebbero essere chiare persino a te.» Harry incassò l’insulto facendo una smorfia mentre Severus sorrideva, fissandolo.
Come avrebbe fatto a lasciarlo stare e ad andarsene semplicemente via?
«Non aprirlo ora!» Snape lo fulminò, puntandogli addosso la bacchetta con cui aveva chiuso repentinamente la sacca. «Dentro troverai tutto ciò che ti serve, ma non aprirlo ora. Soltanto quando me ne sarò andato.»
«Ma…»
«Promettimelo, Harry.»
Ti regalerò la lontananza.
Ti regalerò occhi che guardano altrove.
Ti regalerò un addio.



14 febbraio 2003: ciò che desidero



Harry teneva ancora la mano di sua moglie, ma continuava a guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno, come se quel qualcuno potesse apparire da un momento all’altro, ma lo sapeva benissimo che non sarebbe mai successo.
Aveva sua moglie. I suoi amici. Il suo lavoro.
E una borsa.
Aveva aspettato che Snape fosse andato via per aprirla, come gli aveva promesso; per una volta aveva seguito le regole ed una notte era sparito a Grimmauld Place e aveva svuotato tutto il contenuto della sacca di cuoio, nera, logora. Di Severus.
Aveva trovato un libro, pieno di appunti, riflessioni, disegni annotati con maniacale precisione, alla fine del quale trovò, come gli aveva detto, istruzioni chiare per poter eseguire un incantesimo.
Aveva letto tutto con attenzione, divorato quelle parole con famelico interesse, poi, lacerato da un dolore che non sarebbe stato in grado di descrivere, afferrò ogni cosa e la buttò da una parte all’altra della stanza, urlando con tutto il fiato che aveva in gola e con tutta la disperazione che possedeva.
Gli aveva regalato sua madre.
Attraverso i suoi ricordi, la sua calligrafia, le foto che avevano, gli aveva regalato un incantesimo capace di rendere reale la donna che Severus stesso aveva amato e poi perduto, la donna che lo aveva messo al mondo.
Non era una resurrezione, questo lo sapeva, ma l’avrebbe avuta lì, per qualche attimo, le avrebbe parlato e lei avrebbe parlato a lui in un modo che non credeva possibile.
Eppure…
Si era sentito spregevole perché tutto ciò che avrebbe desiderato era Severus, ma questo non glielo aveva mai confessato davvero.
Aveva passato giorni a chiedergli di sua madre, gli aveva mostrato la sofferenza che ancora si portava dietro, quella che in qualche modo condividevano e Snape, alla fine, si era sentito in dovere di fargli quel dono.
Aveva continuato ad urlare, a gridare di quanto era stato stupido per non essere stato sincero.
Gli aveva regalato una mancanza con cui aveva imparato a convivere da tempo mentre quella del professore ancora non riusciva a sopportarla, ed era tutta colpa sua.
Perdona la mia paura. Perdona il mio abbandono.
Perdona le mie parole.

In una notte di pioggia non lo aveva neppure guardato andare via, starsene ad una finestra e vederlo scomparire tra gli alberi della Foresta Proibita per cercarsi un posto nel mondo lontano dal suo passato. Da lui.
«Harry.» Lui voleva una sua camicia sporca di sé, voleva graffi sulla carne, voleva che la pioggia gli restituisse quell’odore che stava ormai svanendo dal suo corpo e dai pensieri.
«Harry, ci sei?» Ginny lo richiamò al presente, gli aveva lasciato la mano e non se n’era neppure accorto, forse perché in realtà gli importava poco.
«Stupida festa.»
«Harry, stai bene?»
«Sì, ma odio questa festa, è… stupida!»
«Vuoi tornare a casa?»
Casa.
Gli sembrava una parola così vuota, inutile, inconsistente. Casa è dove c’è qualcuno che ami, gli aveva detto un giorno, mentre si rivelavano i rispettivi silenzi, e ripensando a quelle parole, come poteva considerare casa qualsiasi luogo dove non c’era Severus Snape?
«No, sto bene, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito» e si allontanò da sua moglie, dalla donna che aveva sposato, che aveva giurato di amare.
Aveva bisogno di mandare giù qualcosa di forte, ma non era sicuro che l’avrebbe trovata tra le mura di Hogwarts, con la Sala Grande piena zeppa di studenti. Sospirò e si avvicinò ad un tavolo dove camerieri in livrea servivano cocktail e varie altre cose agli adulti che erano stati invitati alla festa, chiese il liquore più forte che avevano e si allontanò per cercare un posto lontano e indisturbato dove rintanarsi, ma fu fermato dopo pochi passi dalla preside McGonagall.
«Un gufo ha portato questa lettera per te.»
«Per me? E chi l’ha mandata?»
«Non ne ho idea, ragazzo mio» e alzò le spalle prima di tornare alla festa, lasciandolo da solo con una lettera in mano che non aveva né indirizzi né mittenti né altro.
«Come fa a dire che è per me?» domandò anche se Minerva era ormai lontana e non avrebbe potuto sentirlo in alcun modo.
Varcò il grande portone d’ingresso e uscì per prendere un po’ d’aria, un vento gelido lo colpì in pieno volto come uno schiaffo dandogli una sensazione di quiete che iniziava a sciogliergli il nodo allo stomaco.
Aprì la lettera e altrettanto famelico come quella notte a Grimmauld Place, divorò con gli occhi ogni singola parola, poche in realtà, ma quelle che bastavano a fargli amare di nuovo la pioggia che aveva ripreso a scendere sul suo viso e su ogni singola parte del suo corpo.
Bevve il liquore senza neppure assaporare che cos’era.

«Io lo so come mi sento quando ti sono accanto.
Io non lo so come mi sento quando ti sono accanto.
Io lo so che vorrei solo averti qui.»



14 febbraio 2021: ciò in cui credo



La lontananza non serve a nulla se ti regalo la mia mente e tu mi regali la tua.
 
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view post Posted on 10/2/2021, 10:51
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CITAZIONE (Ania_DarkRed @ 10/2/2021, 02:34) 
Titolo: I know how I feel when I’m around you
Autore: Ania_DarkRed

Una poesia (di grande intensità) che racconta una storia e una storia dall'elevato lirismo, una grande e lancinante dichiarazione d'amore. Per non parlare del gesto "romantico" che qui è amore allo stato puro.
Sai che il pairing mi è difficle da digerire, ma la storia è scritta molto bene e costruita ancor meglio, con quegli improvvisi giri di roulette e la profonda introspezione (e quella, sì, quella mi piace tanto).
Il finale mi ha lasciata lì, ferma a pensare. Credo che ognuno possa interpretarlo come vuole, a seconda del proprio modo di essere. del resto 18 anni sono quasi una vita...
 
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Sto friggendo per leggervi, ma non posso se non finisco la mia... forse.
Ho letto la fine di quella di Ida e di quella di Manu, non resistevo. :wub:

Bellissimo e dolcissimo banner Manu!!!! <3 <3 <3
 
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CITAZIONE (Arwen68 @ 10/2/2021, 18:33) 

Guardando questo banner ho sentito il contatto col suo petto e il profumo della sua giacca. Dolcissimo Manu ❤
 
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Luce e tenebra - Ida59

Romanticissimo e pieno di passione, uno splendido momento da batticuore in cui la spumeggiante presenza di Temperance rende tutto ancora più radioso e suggella la bellezza di un attimo infinito denso di felicità.
Adorabile la presenza discreta, materna e sensibile di Minerva che viene a controllare che il "caro ragazzo" non si isoli ancora dal mondo chiudendosi nello studio. Ma ancora più deliziosa quella impicciona dei due Albus che spiano dalla cornice, regalando un ingegnoso tocco di leggerezza alla vicenda.
L'attesa che lei arrivi, scandita dal continuo assicurarsi che la preziosa scatoletta sia sempre al suo posto, crea quella sottile, gradevolissima suspance che conduce in modo incantevole al romanticissimo finale, quello che tutte stavamo già cercando di immaginare ma che volevamo sentir descritto in modo perfetto, come solo tu sai fare. Grazie, Ida, per questo stupendo spaccato di felicità vera e pura dedicato al nostro eroe! :] <3



Manu che bellissimo banner! Un'immagine da sogno, con quel Severus poi, così strafigo che sto invidiando profondamente la tipa! 3_3 :lol:
 
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 10/2/2021, 19:48) 
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Un cuore che sembra ‘infiammato’ d’amore 🔥❤️
 
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view post Posted on 10/2/2021, 20:50
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 10/2/2021, 19:48) 
Inizio a postare un bannerino anch'io ;P

(IMG:https://upload.forumfree.net/i/fc1512959/b...lentino2021.jpg)


Ele, spettacolo!!!
A parte la foto che è tra le mie preferite ma mi piace un sacco la scelta dei colori e la frase, ottima composizione!
 
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778 replies since 14/1/2009, 14:36   13219 views
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