Capitolo 2 - Cristallo NeroCITAZIONE (Ida59 @ 8/9/2008, 11:37)
Due calderoni erano a lato del camino, spento anche in quella fredda sera d’inizio novembre.
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Rimase ancora a volgerle ostinatamente la schiena, le braccia tese lungo i fianchi e con i pugni serrati, quasi incapace di affrontare il momento in cui il suo destino sarebbe stato definitivamente deciso.
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Infine si voltò, occhi di fuoco e mascelle serrate
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- Sono solo un mago odioso, freddo e privo d’emozioni, incapace di provare sentimenti. – sibilò, allontanandola da sé con rigida determinazione. – Io sono solo oscurità, dolore e sangue!
- No, quella è solo la tua maschera! – si ribellò Crystal, cercando invano di riavvicinarsi a lui che la teneva lontana, con il braccio teso.
- Io sono ormai diventato la mia maschera! – mormorò con cupa amarezza.
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Doveva assolutamente trovare il modo per togliergli dalle mani il pugnale che il mago, in quei lunghi mesi di solitudine e di disperazione, aveva ripetutamente affondato nel proprio cuore per punirsi, cercando di recidere, non la propria vita, che aveva consacrato al compimento del suo dovere, ma tutti i legami affettivi che ancora lo congiungevano alla sua fragile umanità.
Il camino sempre spento, anche a novembre, gli occhi di fuoco, le braccia lungo i fianchi...
E poi quella frase
CITAZIONE
Io sono solo oscurità, dolore e sangue!
Se anche Crystal fosse una santa, e spero che non lo sia, non potrebbe non saltargli addosso!
E questa frase straordinaria
CITAZIONE
Io sono ormai diventato la mia maschera!
Qui si va davvero oltre la storia romantica, per entrare nel cervello di Severus. Sembra di sentirla fisicamente, quella maschera, mentre si fonde dolorosamente con la sua carne, straziandola.
E ancora, nelle righe finali, quando dalla pelle si passa all'anima, straziata dal senso del dovere, che gli impone di strapparsi gli affetti, ma non spegne la sua vitalità e la sua voglia di essere felice.
Un vero, meraviglioso Serpeverde.
Grande, Ida.
Edited by Ida59 - 29/9/2009, 15:15