È una questione, questa di cosa si intenda precisamente con "padrino" in HP, su cui mi ero interrogata tempo fa e alla fine, dopo aver fatto qualche ricerca (in questo sono molto simile a Hermione
), ho trovato una soluzione (assolutamente ipotetica e forse assai contorta) alla questione.
Ho considerato la tradizione cristiana (ho scoperto che esiste la figura del padrino anche nella tradizione ebraica) che circonda la figura del padrino, che, in un primo tempo, corrispondeva, per lo più, con i genitori naturali del bambino. (Il divieto in questo senso risale all'813).
Durante il Medioevo divenne anche colui che, oltre ad occuparsi dell'educazione religiosa del bambino, poteva divenire suo tutore in caso di morte dei genitori e assenza di parenti maggiorenni in vita, tanto più che il matriomonio tra il figlioccio/a e la madrina/padrino era vietato, perché la loro unione era da considerarsi incestuosa (cosa legata anche al fatto che il padrino e la madrina diventano genitori spirituali del bambino).
In Inghilterra, in particolar modo, un possibile rapporto sentimentale tra figlioccio/a e madrina/padrino non fu più considerato incestuoso a partire dal 1540 e, nel XVII secolo, la figura del padrino perse piano piano importanza dal punto di vista "legale" (parlare di tutela legale in quei secoli è piuttosto scorretto), per arrivare alla figura odierna che dovrebbe occuparsi unicamente dell'educazione spirituale del bambino. Un processo simile avvenne anche nelle altre confessioni cristiane, con tempi diversi.
Da quel che so, adesso, secondo il rito Anglicano, le figure del padrino e della madrina sono simili a quelle che conosciamo noi, seppur vi siano meno limitazioni per poter svolgere il ruolo di padrino e madrina.
Il fatto però che, nel medioevo il padrino potesse diventare tutore "legale" del bambino, potrebbe far presupporre che nel mondo magico che, per certi versi, è più "arcaico" del mondo babbano, possa essere rimasto in vigore qualcosa del genere, magari legato ad una ritualità diversa da quella dei riti cristiani del battesimo (in fondo anche il matrimonio segue un proprio rito particolare). Magari un rito legato alla designazione del nome del bambino, vista come una sorta di presentazione alla comunità magica. E questo potrebbe spiegare perché nella conversazione tra Hagrid, la McGranitt, Madama Rosmerta e Caramell in Prigioniero di Azkaban venga rimarcato diverse volte che Sirius sia il padrino di Harry. (Hagrid nel suo racconto dice:
"Dammi Harry, Hagrid, sono il suo padrino, lo curo io...", facendo sembrare naturale il fatto che Sirius, in quanto padrino, possa prendersi cura di Harry.) Tra l'altro, se nel mondo magico il padrino diviene automaticamente tutore, appare anche più sensato che, nel momento in cui Sirius scrive il permesso per far andare Harry a Hogsmeade, indichi di essere
padrino e tutore di Harry Potter. A livello legale babbano basterebbe scrivere di essere "tutore di Harry Potter". Il fatto che Sirius sia suo padrino è irrilevante. Invece Sirius si sente in dovere di specificare di esserne anche il padrino, quasi che essere padrino possa venir considerata, nel mondo magico, una condizione necessaria e sufficiente per essere tutore del bambino una volta questi risulti orfano.
Il fatto che i Potter abbiano poi nominato, immagino per vie legali, Sirius tutore di Harry credo possa essere dovuto essenzialmente al fatto che Lily abbia dei parenti babbani e quindi avulsi dagli usi del mondo magico. Ho quindi ipotizzato che qualcosa del genere non avvenisse nelle famiglie rigorosamente purosangue, bastando il fatto che la persona in questione fosse di fatto il tutore in caso di morte dei genitori (ed, immagino, assenza di altri parenti maggiorenni in vita).
Come già detto all'inizio è una teoria assolutamente contorta (la tesi mi ha traviata in maniera decisiva in questo senso
).