Credevo d'impiegare più tempo a leggerla, essendo molto lunga, e invece mi sono ritrovato all'epilogo in un batter d'occhio assaporando lentamente e dolcemente ogni singola parola di questo lavoro.
Qui si rispecchia con chiarezza un intenso e profondo lavoro d'introspezione psicologica, intessuto in uno scenario di meravigliosa fantasia, dove esseri umani, e mai piatti personaggi, si muovono schiacciati dal peso di una coscienza terribile quanto inevitabile, in grado di distruggerti o farti cambiare in meglio, forte delle nuove esperienze che ti hanno forgiato.
Ci canti una donna di grande forza, anche se nascosta da un immenso velo di rimorso e solitudine, coerente con se stessa e mai disposta a piegare il capo. L' intensità con cui ne descrivi il percorso di vita è alto e lirico allo stesso tempo. Quando tutte le certezze sono un ricordo, ciò che resta nel più vuoto presente è la nudità di se stessi, e per questo è più facile sentirsi smarriti in un labirinto senza uscite, almeno all'apparenza. La sua risalita alla luce è un percorso agrodolce che ancora non ha scacciato via tutti i fantasmi, se mai potrà farlo.
E, per sua fortuna, incontra lungo la via l'uomo giusto, dotato di tanto spessore e tanta comprensione da riuscire ad abbattere quella corazza di fumo attraverso una semplice, penetrante occhiata. L'uomo che sa farsi da parte, rispettare il sentimento altrui in silenzio, non essere mai invadente dei nostri spazi, quando abbiamo voglia di ascoltare solo il nostro animo. Un comportamento non da tutti, già, e ciò rende il tuo Severus ancora più speciale perchè sei riuscita a coglierne l'essenza, narrandolo nel modo più vero e immediato possibile.
In genere, quando ci sono esperienze personali che influenzano o meglio ispiranto troppo la storia, non entro più nel particolare, quindi solo un grazie e complimenti.