Il Calderone di Severus

Posts written by ellyson

view post Posted: 7/9/2023, 18:24 Cosa state ascoltando adesso? - Canzoni e Cantautori e Cantanti
I Pinguini Tattici Nucleari sanno fan ridere con i loro testi, ma sanno anche far piangere.
Questa canzone ha un testo che a tratti fa male.
Il video é un pugno allo stomaco.







Testo

Almeno fino a domattina ti prometto che
Sarò la faccia di cui hai più bisogno
L'amico di scuola che ti ruba le biglie
O l'amante impossibile taciuto in un sogno
"Meglio bruciare che spegnersi lentamente"
L'ha detto chi non deve illuminare gli altri
Ma io ho paura sempre di rimanere al buio
Mentire alla tua mente mentre provo a salvarti
Meglio non dire niente aspettando il mattino, sorrido
Se penso al nome che tu mi darai domani
Per reinsegnarti ancora il segno della croce
Così avrò ancora una scusa per toccare quelle mani
Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi
Sei grande, ma ti chiamo ancora baby
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi
Ti guardo mentre dormi
Ma solo ieri c'eri, nei giorni neri
Quelli che piove troppo forte per stare in piedi
E fottevamo anche la morte volando leggeri
M'hai chiesto, "Dimmi cosa temi, che cosa credi?"
La mia risposta sei tu
Ti stupirà, ma no, non sono più geloso del passato
In cui non c'ero, anzi mi manca di più
Perché seguivo la topografia del io da solo
L'astronomia del noi due me l'hai insegnata tu, che
Ora ti mangi da dentro, piccolo pianeta spento
Come una briciola al vento, è un buco nero e un occhio blu, e
Sono poco più di un jamais vu tra tutte queste persone
Nella mia testa io gioco a Taboo, perdo se dico il tuo nome
Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi
Sei grande, ma ti chiamo ancora baby
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi
Ti guardo mentre dormi
Ma solo ieri c'eri, nei giorni neri
Quelli che piove troppo forte per stare in piedi
E fottevamo anche la morte volando leggeri
M'hai chiesto, "Dimmi cosa temi, che cosa credi?"
La mia risposta sei tu
Uh-uh uh-uh
Sbadiglio e prendo la boccetta di Aducanumab
E penso che pure 'sta notte presto finirà
Io ti terrò la mano e tu tienimi l'anima
E pure se non sai chi sono, non lasciarla mai
Vedi, ci sono dei ricordi che mi devi
Sei grande, ma ti chiamo ancora baby
Ho gli occhi rossi, ma non te ne accorgi
Ti guardo mentre dormi
Ma solo ieri c'eri, nei giorni neri
Quelli che piove troppo forte per stare in piedi
E fottevamo anche la morte volando leggeri
M'hai chiesto, "Dimmi cosa temi, che cosa credi?"
La mia risposta sei tu
Uh-uh uh-uh
La mia risposta sei tu
Uh-uh uh-uh
La mia risposta sei tu
view post Posted: 1/9/2023, 20:30 Severus' Gallery - Immaginando Severus
Mi sacrifico io! :lol: :lol: :lol:
Venga Severus - Idiana Jones, da questa parte...
view post Posted: 27/8/2023, 13:03 Severus' Gallery - Immaginando Severus
CITAZIONE (Ida59 @ 27/8/2023, 11:07) 
Sono tutte immagini da IA?

Credo che siano dei fotomontaggi.



Adesso vi faccio fare un viaggetto di fantasia.




Siamo al settimo anno.
Severus é nella Stamberga morente. Harry, Hermione e Ron sono andati via credendolo morto, ma Severus é aggrappato ancora alla vita di un sottile filo.
Arriva Fanny, canta la sua struggente melodia e bagna le sue ferite con le lacrime curative.
Severus torna a respirare, fa male, ma non importa. Si mette a sedere a fatica sul pavimento sporco, si passa la mano sul collo sporco, ma perfettamente guarito.
Mentre la vista torna nitida osserva la fenice che lo fissa con le pupille senza sclera, sembra quasi che lo sfidi a ringraziarla per aver posto fine al dolore o insultarla per non averlo lasciato morire.
- Deduco che il mio lavoro non sia ancora finito. - sibila con voce roca.
L'animale emette un fischio melodioso e volta la testa verso la finestra sprangata dal legno tarlato. Non ha bisogno di vedere attraverso le fessure merce del legno, sa che da quella parte c'é Hogwarts ancora immersa nella battaglia.
Si alza, le gambe tremano appena per il sangue perso, si tasta il petto fino a trovare la tasca nascosta nel mantello. Affonda la mano e prende la boccetta di Rimpolpa-Sangue. Le beve in un sorso solo, sentendosi subito meglio.
Dovrà riposare, ma ora non ha tempo.
Raccoglie la bacchetta dal terreno polveroso e si incammina verso la botola aperta che porta alla scuola.

Minerva McGranitt combatte contro il dolore per la perdita degli amici e degli studenti che aveva giurato sulla tomba di Albus di proteggere, ma non ha tempo.
Scaglia un incantesimo contro un troll troppo grande per essere abbattuto da lei. Con una velocità che non credeva più di avere si ripara dietro una grande colonna di pietra prima che l'enorme bastone che la creatura usa come arma di abbatta su di lei.
Serra la presa sulla bacchetta e riprende fiato, sente che morirà per mano di quella creatura, é sola al momento, vecchia e troppo stanca.
Da un profondo respiro, chiude gli occhi e prega quel Dio che suo padre ha servito fino alla morte, un Dio in cui lei non ha mai davvero creduto.
Il troll urla la sua frustrazione, Minerva esce dal suo nascondiglio per affrontarlo per l'ultima volta. Si rende immediatamente conto che quell'urlo non era rivolto a lei, ma alla fenice che gli volta attorno alla testa facendolo girare e dimenare le braccia nel vano tentativo di prenderla.
Riconosce Fanny, rimane pietrificata sul posto mentre l'uccello schiocca il becco affilato cercando di morderlo.
La strega si ridesta quando il Troll brandisce la clava e sfiora l'uccello che schiva con abilità l'arma primitiva e vola alle sua spalle, distogliendo l'attenzione da lei.
Il Troll si volta e una luce accecante verde lo colpisce in pieno petto.
La terra trema quando la creatura cade a terra con un tonfo.
Minerva trema, per la prima volta da quando é iniziata la battaglia ha veramente paura per la sua vita. Chiunque abbia le capacità magiche di uccidere un troll non avrà difficoltà ad uccidere una vecchia strega spaventa.
Quello che non sarebbe aspettata, tuttavia, é vedere Fanny volare dietro al mago vestito di nero che fino a poche ore prima l'aveva chiamato codardo.
Severus Piton la fissava senza parlare, era sporco di polvere e quello che le sembrava sangue, eppure non sembrava ferito.
Forse voleva ucciderla lui stesso, forse quel sangue era delle sue vittime, ma la presenza di Fanny la confondeva.
Quante volte aveva sentire Albus dirle che la fenice era l'animale più fedele conosciuto nel mondo magico?
Se Fanny era con l'assassino di Silente voleva dire solo una cosa: si era sbagliata per tutto quel lunghissimo, ultimo anno.
Al dolore per la perdita di amici e studenti, si unì la vergogna per quello che aveva detto a Severus negli ultimi mesi.

Si avvicinò a Minerva di un passo.
Ci sarebbe stato il momento dei chiarimenti, avrebbe detto a tutti come stavano le cose.
Forse Potter avrebbe sbandierato la sua storia dopo aver visto i suoi preziosi ricordi.
Non ne se preoccupò. Non era il momento.
Ora doveva combattere per la prima volta da quando quella guerra era iniziata anni addietro. Non aveva più maschere da portare né bugie da proteggere, né segreti da mantenere.



Ok... é stato un viaggetto più lungo del previsto, mi ha preso la mano.
Tutto questo é per farvi vedere quello che ha visto Minerva quando il troll é caduto.

severusFenice

Edited by ellyson - 27/8/2023, 22:40
view post Posted: 18/8/2023, 20:58 Buon Compleanno Ellyson! - Compleanni, Ricorrenze e Affini
Grazie ancora!
Scuse se rispondo solo ora, ma sono appena tornata dal mio isolamento feriale. :lol: :lol: :lol:
view post Posted: 6/8/2023, 08:57 ellyson - Tradizioni - Racconti SENZA pairing, epoca pre/post Harry a Hogwarts e più epoche
Titolo: Tradizioni
Autore: Ellyson
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: Generale
Personaggi: Severus Piton, Elly
Pairing: Nessuno
Epoca: Post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Altro compleanno. Altra corsa.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Tradizioni

Questa volta era preparata e le istruzioni erano state chiare.
C’era stato perfino un Se ne hai voglia nell’invito.
Il gufo era stato garbato; invece di planare in cucina con un’apertura alare grande quanto le sue finestre, si era appollaiato sul corrimano del balcone, fissando l’interno del salotto con gli occhi gialli.
L’aveva spaventata a morte quando l’aveva visto, ma almeno non aveva deciso di lasciare uno spiacevole ricordino sul pavimento prima di tornarsene ad Hogwarts.
Sembrava che avesse anche gradito il grissino alle cipolle che gli aveva dato per ringraziarlo.
Aveva aperto la busta con un sorriso sulle labbra e aveva letto le poche righe scritte.

Ormai sta diventando una tradizione.
Anche se spiacevole.
Se ne hai voglia, ore 17:00.
Severus.


Di tradizioni ne aveva poche, molte strane nate nella sua famiglia per caso, probabilmente destinate ad essere dimenticate nel tempo, ma non le importava.
All’orario stabilito il bottone si era illuminato come da indicazioni, l’aveva afferrato velocemente accogliendo la sensazione di essere risucchiata in un vortice di forme indistinte e colori sfumati.
Aveva picchiato il culo sul terreno arido del villaggio, come da buona tradizione.
Si era seduta sulla solita panchina di pietra iniziando a fissare il sentiero che portava alla scuola che si intravedeva in lontananza.
Si sentiva sempre una bambina quando riusciva a tornare, non spesso quanto desiderava, ma forse era meglio così.
Sorrise notando la figura nera che si avvicinava dal sentiero. Niente elfi domestici questa volta, era il Preside Severus Piton in persona e vestiti neri a fare gli onori di casa.
Si avvicinò con la sua lunga falcata, non indossava il matello, forse per il caldo, forse solo per limitare le battute poco fantasiose sui pipistrelli che facevano a lei tanto ridere a lui sollevare sempre più in alto il sopracciglio.
- Bene. – disse fissandola, rallentando appena - Sei qui. Andiamo.
La superò, senza più voltarsi, senza aggiungere altro.
- Ehi! – urlò alzandosi di scatto – Che modi sono?
Non le rispose, non che si aspettasse una risposta, camminò dietro di lui, cercando di mantenere il solito passo di marcia che a lui sembrava tanto piacere.
Si fermarono davanti alla porta della Testa di Porco.
Le piaceva la locanda, certamente non il posto più igienico della terra, ma l’atmosfera era tutto un programma.
Le piaceva l’odore pungente del legno dei mobili mischiato con quello dei liquori troppo forti che le facevano girare la testa, le due volte che Severus l’aveva portata c’erano dei tizi decisamente poco raccomandabili che avevano suscitato la sua curiosità. Non si era avvicinata, ma aveva fatto così tante domande a Severus da fargli tremare la vena sulla tempia destra.
Il mago aprì la porta, l’interno era in penombra nonostante fuori fosse pieno giorno.
Si era sempre chiesta se fosse un incantesimo o se fossero le finestre sporche a non far passare luce; probabilmente non avrebbe mai avuto risposta a questo quesito.
Severus entrò e lei lo seguì senza fare domande.
La locanda era deserta, certamente era presto per gli habitué del villaggio.
Aberforth era seduto su una sedia ad uno dei tavoli, davanti a lui una pinta di quello che non credeva fosse semplice Burrobirra. Stava leggendo il giornale e alzò lo sguardo nel momento esatto in cui sentì la porta aprirsi.
Guardò Severus, poi guardò lei e sbatté con poca grazia il giornale sul tavolo.
- Ti aveva detto di non portarla più Piton. – disse l’oste puntandole un dito contro.
- Non ho fatto nulla di male! – protestò.
- Hai cantato Dancing Queen con Diggis e Hopkins l’ultima volta che hai messo piede nella mia locanda.
Aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse subito. Si voltò verso il mago che la fissava divertito.
- L’ho fatto davvero?
- Le orecchie mi hanno fatto male per giorni. – confermò – E non conosci neppure la metà del testo, hai biascicato in una lingua sconosciuta.
- Perché non me lo ricordo?
- Pozione anti sbornia. – spiegò – Ho dovuto dartela, altrimenti saresti tornata a casa in tanti piccoli pezzettini.
- La pozione cancella anche la memoria?
- No. Per quello devi ringraziare i liquori fatti in casa di Aberforth. Ti avevo detto di non assaggiare il suo whisky. – si voltò verso l’oste – Andiamo Aberforth è il suo compleanno.
Il fratello di Silente fissò lui, poi lei, sospirò e si alzò dalla sedia appoggiandosi al tavolo.
- Prenderò i bicchieri puliti.
Ora toccò lei sospirare.
- I bicchieri…- si voltò verso Severus – È meglio se non faccio domande, vero?
- Puoi provarci, ma non ti piacerà la risposta.
- Dato i precedenti. – domandò all’oste sedendosi ad uno dei tavoli grande appena per due persone – È possibile avere del the freddo? – Aberforth si limitò a fissarla senza emettere un suono – Lo prendo per un no.
Lo vide sparire nella stanza sul retro, lo sentì borbottare e spostare qualcosa di grosso, ma non fece domande.
Aberforth tornò dopo pochi minuti, due boccali pieni e schiumanti in mano; si avvicinò e li appoggiò con poca grazia sul tavolino. La schiuma scivolò lungo il boccale bagnando il legno.
- Sono sicura che sarà troppo forte. Se chiedo qualcosa per assorbire l’alcool rischio la vita?
- Sinceramente mi sorprende che Aberforth non si sia ancora avvelenato con la sua cucina.
Questo bastò per convincerla a non chiedere nulla da mangiare. Assaggiò a piccoli sorsi la birra, era fresca e decisamente troppo alcolica per quel tardo pomeriggio di Agosto. Si fermò quanto avvertì la testa abbastanza leggera.
Aberforth, nel frattempo, borbottava qualcosa nella stanza accanto.
Quando tornò da loro aveva tra le braccia un piccolo capretto dal pelo nero.
- Ma è bellissimo. – esclamò con più euforia di quanto ci si aspetterebbe nel vedere un capretto - È nato da poco?
- Da una settimana. – disse il mago avvicinandosi – Ecco Severus, volevi assicurati che stesse bene, giusto?
Il pozionista si alzò e lo prese in braccio, era piccolo, fissava Severus con gli occhi vispi senza paura.
- Ha iniziato a camminare?
- Sta in piedi e fa qualche passo. È ancora incerto sulle zampe.
- Si stia riprendendo bene. Dagli ancora il ricostituente per altri tre giorni. Dovrebbe essere sufficiente.
- Il piccolino sta male?
- Il parto è stato difficile e la madre è vecchia. È nato troppo piccolo. Avrei dovuto sopprimerlo, ma ho pensato di provare prima con un ricostituente. Nessuno prepara ricostituenti meglio di Severus.
Lui sembrò imbarazzato da quelle parole.
- Non sono un veterinario, Aberforth.
- Lo so bene, un veterinario non lo avrebbe curato. Tu ci hai provato e il piccolino qui sta meglio e potrà continuare a stare vicino alla madre.
Si alzò e accarezzò la testolina dell’animale, il pelo era morbido e caldo. Belò attirando l’attenzione e facendola ridere.
- Gli hai già dato un nome?
- No. Non sapevo che sarebbe sopravvissuto, non volevo affezionarmici troppo.
- Mi piace un po’ di sano ottimismo. – mormorò sarcastica mentre accarezzava la capoccetta pelosa della bestiola – Maschio o femmina?
- Maschio.
- Allora la scelta è facile. È tutto nero…
- No.
Sollevò lo sguardo verso Severus che la fissava con uno sguardo accigliato e le braccia incrociate al petto.
- Dai… gli si addice.
- Ho detto di no.
- Come secondo nome?
A quel punto il fratello di Silente scoppiò a ridere.
- Credo che questo mondo possa sopportare un Albus Severus alla volta, ma mio fratello era testardo come un caprone di montagna. – sollevò l’animale e lo fissò per qualche secondo – Sì, credo che Wulfic sia il nome giusto per questo piccoletto.
Non attese una loro reazione, tornò nel retrobottega lasciandoli soli.
Tornarono al tavolo, Severus sollevò un sopracciglio fissandola.
- Il mio nome?
- Andiamo Severus. Non mentirmi dicendo che non hai segretamente gongolato quando il Cappello Parlate ha urlato Serpeverde! sopra la testa di Albus Severus, lasciando ammutolita tutta la Sala Grande.
Seguì un lungo silenzio dove il pozionista bevve un sorso della birra.
- L’hai immaginata bene la scena.
- Non è andata così?
Altro silenzio.
Altro sorso.
- Più o meno.
Era il massimo che poteva aspettarsi.
Toccò a lei sorseggiare la birra, si bagnò appena le labbra.
Decisamente troppo alcolica.
- Come stai?
La domanda la colse un po’ all’improvviso, anche se sapeva che prima o poi gliela avrebbe posta.
Sollevò le spalle e provò a bere ancora un piccolo sorso.
- Non è una vera risposta. – insistette.
Sbuffò lanciandogli un’occhiata scocciata.
- Non mi fai paura.
- Stabile a sei e mezzo da un po’.
Non le risposte, ma la sola occhiata voleva più di mille parole. Le sentiva tutte quelle sue maledette parole non dette, una per una si infrangevano contro la sua glitterosa corazza che indossava con incredibile testardaggine. Una corazza che distraeva tutti; tranne il pipistrellone che aveva davanti.
- Va bene. – sospirò – Forse è più sul sette.
- È troppo alto.
- Facciamo un patto, Preside Piton. - borbottò seccata – Quando lei uscirà con una donna, io fisserò l’appuntamento dallo psicologo per sistemare il mio problemino con l’ansia.
- Questo è un colpo basso, Strana Babbana. – rispose usando il suo stesso torno formale e con snervante calma. Con quel sorrisetto tirato che le faceva venir voglia di urlare, o di prenderlo a pugni… o di fare entrambe le cose – Perché sa che io non uscirò con nessuna donna ed è il suo non è un semplice problemino.
- La tengo sotto controllo.
- Quando ti trovo a piangere in un angolo?
- Lì è quando arrivo a dieci, lo sai.
- Quante volte è capitato dall’inizio dell’anno ad oggi?
- Vuoi diventare tu il mio psicologo?
- Lo sono già.
- Pensa che fortuna la mia. Invece di aiutarmi, mi insulti… sempre.
Va bene. Forse ci mise troppa enfasi nel pronunciare quell’ultima parola.
Si fissarono in silenzio per un po’. Non abbassò lo sguardo, gli occhi neri le facevano una paura fottuta, probabilmente qualche anno prima si sarebbe andata a nascondere sotto qualche tavolo, ma non ora.
Non dopo avergli regalato una Puffola Pigmea rosa e dei calzini, non dopo che lui le aveva donato un unicorno antistress o indossato un discutile maglione solo per farla ridere quando il suo malessere era andato ben oltre il dieci.
Ora che ci pensava era sempre lui che la faceva stare meglio… lei lo disturbava.
Forse doveva smetterla di rompergli le scatole.
Abbassò lo sguardo, non tanto per timore della sua reazione, quanto per la consapevolezza di quello che rappresentava per lui: una rottura di scatole.
Sospirò, afferrò il bicchiere e bevve un sorso.
Si maledì nel momento in cui la sentì arrivare allo stomaco.
- Qualunque cosa tu abbia pensato. – pronunciò lui con un sopracciglio alzato – Era sbagliato.
- Non puoi sapere a cosa stavo pensando. – alzò lo sguardo – Oppure hai usato, di nuovo, la Legilimanzia su di me?
- Non serve. Ti sei incupita in un istante. Se non tollerassi la tua compagnia non saresti qui.
Sorrise.
- Quindi gradisci la mia compagnia.
- Ho detto tollerare.
- Detto da te è più o meno la stessa cosa.
Non le diede alcun tipo di soddisfazione, non che se lo aspettasse. Lo fissò finire la birra, la sua era appena a metà, non avrebbe bevuto più. Non voleva mettersi a cantare di nuovo o, peggio, aveva un attacco di sbornia triste e iniziare a piangere sulla spalla nera di Piton.
Sì, l’avrebbe fatto… le sue sbornie tristi erano leggendarie un tempo, prima di incontrare Severus.
Una volta i suoi pianti erano echeggiati per tutto un paesino sperduto nella provincia milanese, non avrebbe permesso che succedesse di nuovo ad Hogsmeade. Preferiva essere riconosciuta come quella che cantava stonata alla Testa di Porco, che quella che smoccolava sulla giacca di Severus Piton.
- Quindi la tieni sotto controllo?
Alzò gli occhi al soffitto: non avrebbe mollato.
Era come un bambino che ti chiedeva mille volte la stessa cosa solo per farti cedere.
- Gioco a The Sims che mi dà l’illusione di avere il controllo di qualcosa nella mia vita. Leggo un sacco di romanzi erotici con alieni incredibilmente dotati e coloro così tanto che ho più pastelli che vestiti nel mio armadio.
- Hai quarant’anni, ma ragioni ancora come una ragazzina spaventata.
- Io sono una ragazzina spaventata, Severus. Anche se ho quarant’anni.
- Almeno sei consapevole di quello che sei. - tirò fuori la bacchetta e la mosse appena, il solito sacchetto con l’unicorno vomita arcobaleni apparve sul tavolo – Ecco qui. Come da tradizione.
Afferrò il pacchetto ridacchiando e l’aprì curiosa.
Dentro c’era un taccuino dalla copertina nera, semplice, senza strani fronzoli, senza neppure una scritta. L’aprì e sfogliò le pagine rigate, in alcuni c’era un piccolo disegno di una piuma, in un'altra di un libro.
- Hai detto che hai finito il quaderno dove incolli le immagini da colorare. Potrai incollarne di nuove e fingere che vada tutto bene nella tua testolina stramba.
Se lo portò al petto, probabilmente era una stupidata per molti, ma per lei valeva moltissimo.
- È perfetto, Severus!
- Adesso parliamo dei tuoi gusti in fatto di lettura.
- Hai intenzione di giudicare quello che leggo?
- Ovviamente.

Fine

Edited by ellyson - 6/8/2023, 19:08
view post Posted: 23/7/2023, 12:13 Le mani di Severus - Immaginando Severus
mani_S_1

Rimetto l'immagine perché abbiamo cambiamo pagina.

Angolo a destra basso.
Harry Potter e i Doni della Morte parte 2.
Harry vede i ricordi di Severus. Severus che esamina la mano ferita di Silente.
view post Posted: 14/7/2023, 09:07 Buon Compleanno Ele Snapey! - Compleanni, Ricorrenze e Affini

Auguri alla nostra piccola streghetta zen!
Sempre col sorriso e pronta a vedere il lato più positivo in molte situazioni.
C'é sempre da imparare da Ele. <3 <3 <3 <3 <3 <3
Ti voglio bene.

view post Posted: 26/6/2023, 11:10 Harry Potter Quiz: di quale pozione avresti assolutamente bisogno? - Giochi e test su HP
Ho deciso che metterò ogni quiz che trovo e che suscita la mia curiosità (ovviamente su Harry Potter).
Se trovo indovina quale vegetale magico sei metterò anche quello. :lol: :lol:

Quiz Harry Potter: di quale pozione avresti assolutamente bisogno?



l professor Piton e il professor Lumacorno sono i due docenti di Pozioni che si alternano ad Hogwarts, il primo pieno di mistero e il secondo molto legato alla fama degli studenti più interessanti. Entrambi insegnano agli studenti la preparazione di pozioni molto utili, alcune delle quali anche molto pericolose. Nel mondo magico, infatti, alcuni sottovalutano la forza incredibile dei miscugli e delle pozioni, che nelle mani sbagliate possono creare danni enormi. E tu, di quale pozione avresti assolutamente bisogno? Scoprilo rispondendo alle domande di questo quiz!




E il mio risultato:

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Anche nel mondo babbano, tu sei una persona che segue incessantemente la verità, che ha bisogno di sentire l’autenticità delle cose, anche quando sarebbe più semplice e meno doloroso il contrario. Per questo motivo, se fossi abile nelle pozioni, prepareresti senz’altro del Veritaserum, la pozione della verità!



Quindi occhio quando vi offro da bere. :lol:
view post Posted: 26/6/2023, 10:27 Harry Potter Quiz: diventeresti celebre nel mondo magico? - Giochi e test su HP
CITAZIONE (Ida59 @ 25/6/2023, 16:54) 

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Io gli autografi non ti aiuto a firmarli. ^U^ ^U^ ^U^ ^U^ ^U^ :XD: :XD: :XD: :XD:
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