Il Calderone di Severus

Posts written by Mitsuki91

view post Posted: 16/11/2022, 16:03 Hogwarts- NOVEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (chiara53 @ 16/11/2022, 15:05) 
CITAZIONE (chiara53 @ 15/11/2022, 16:42) 
Buona. Buona l'idea. Ottimo il dialogo.
Finiscila, magari meno puffola ...

Bella storia. Trama interessante e introspezione ottima: mi è molto piaciuta.


Cate sono piacevolmente conquistata dal tuo racconto.
A prescindere da come lo concludi è davvero molto bello e scritto in maniera eccellente.

Bravissime

Grazie mille Chiara 🥰

Concordo con te che la storia di Cate è intrigante e ben scritta :3 attendo la sua conclusione!
view post Posted: 16/11/2022, 00:11 Hogwarts- NOVEMBRE - Hogwarts
Postata finalmente la storia completa! Ora vado e crollo perché non ce la faccio più.
Notte notte, a domani!
view post Posted: 15/11/2022, 21:12 Sfida di settembre - Hogwarts: sala grande
Ecco i punteggi di Hogwarts per la sfida di settembre!

Scuola di Durmstrang

Biboarwen – Un eroe- Punti lunghezza 1.95 x2= 3.9
Personaggio 3 x2=6 Minerva (un tantino sboccata), serve perché è lei che vuole cedere a Severus il ruolo di preside e perché solo il loro rapporto permetterebbe questo scambio
Luogo 3 x2=6 La Torre di Astronomia è il luogo dell’incontro tra i due protagonisti ma non molto incisivo. Oggetto 4 x2=8 Significativo l’utilizzo dell'Avversarspecchio
Animale 2 x2=4 Non è Mrs Purr in sé ad essere importante come creatura, ma il gesto all'interno della storia
Tot= 27.9

Alaide- Whoin – punti lunghezza 4
Personaggio 4 Apprezzata questa Minerva: accogliente, materna e sincera con Piton
Luogo 3 Molto intensi i parallelismi tra il mago e la Torre
Oggetto 4 Buono l’uso e la metafora dell’oggetto magico che fa quel che deve fare
Animale 3 Mrs Purr e Severus sembrano proprio due anime affini, ma la gatta non ha un "vero" ruolo nella storia.
Tot= 18

Scuola di Beauxbatons

Gabrix – Il mio peggior nemico- punti lunghezza 4x2=8
Personaggio: 4x2=8 L’anziana strega, utile anche nella sua versione Animago, rappresenta tutto quello che dovrebbe essere per Piton: guida, certezza, affetto, supporto
Luogo: 4x2=8 La Torre è per Severus luogo di esplorazione e redenzione dell’anima
Oggetto: 4x2=8 toccante l’uso dell’Avversaspecchio: è commovente l’attimo in cui Severus abbandona se stesso come nemico.
Creatura: 3x2=6 Motivato il ruolo del gatto, coerente nel volersi allontanare dall'oggetto che la spaventava. Tot= 38

Ele Snapey – La notte dei misteri – punti lunghezza 3.6
Personaggio 3 Minerva è lei, con la sua presenza solida e affettuosa e il tentativo materno di aprirsi alle confidenze del giovane collega
Luogo 4 È il luogo che si prepara a essere teatro di una grande sofferenza per il mago
Oggetto 4 l’Avversaspecchio è fonte di verità per Piton
Animale 3 Mrs Purr vorrebbe proteggere Severus impedendogli di salire sulla Torre
Tot= 17.6
view post Posted: 15/11/2022, 19:15 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Ida59 @ 15/11/2022, 19:11) 
CITAZIONE (Lonely_Kate @ 15/11/2022, 18:40) 
Biboarwen – Un eroe- Punti lunghezza 2.2 x2= 4.4

Ma non era 1,95 il punteggio lunghezza per Bianca? Vedi QUI

Questi sono i voti di Cate o quella della scuola?

Ciao Ida, questi sono quelli della scuola, a questo giro siamo riuscite a votare solo io e Cate.
view post Posted: 15/11/2022, 17:07 Hogwarts- NOVEMBRE - Hogwarts
Ho aggiunto un piccolo pezzettino per concludere il paragrafo.

CITAZIONE (chiara53 @ 15/11/2022, 16:42) 
Buona. Buona l'idea. Ottimo il dialogo.
Finiscila, magari meno puffola ...

😂😂😂 Prometto che nell'economia della storia non sarà eccessiva. La rivediamo nel prossimo paragrafetto e fine 😂😂😂
view post Posted: 15/11/2022, 15:49 Hogwarts- NOVEMBRE - Hogwarts
Eccomi ad aprire la discussione.

Ricordo la sfida: Lucius Malfoy - cimitero di Godric's Hollow - Mandragola - Puffola pigmea



Posto la mia storia in lavorazione. Non è conclusa e all'inizio ero incerta, ma oggi a pranzo mentre scrivevo il dialogo fra Lucius e Severus mi ha preso bene, e mi è più chiaro dove andare a parare. Questa sera concludo e riposto il tutto; se avete suggerimenti di titolo sono ben accetti. Tenete conto che ancora non ho neppure riletto (il tempo è veramente così poco) ma non perdete tempo a correggere ora: prima di postare la storia completa do una rilettura e inizio a sistemare io. Essendo questa una mezza bozza non evidenzio neanche i corsivi, visto che la sto postando "in corsa" dutante la pausa.

Ps: è Hollow o Hallow? Mi confondo sempre 😂

Edit: storia conclusa, mi si incrociano gli occhi, scatenate l'editor in voi.

Storia di Mitsuki91

Data: circa 15 novembre
Beta-reader: Lonley_Kate
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo, sentimentale
Avvertimenti: AU (Severus sopravvive alla guerra)
Personaggi: Severus Piton, Lucius Malfoy, Harry Potter, Pomona Sprite
Epoca: post-guerra
Disclaimer: personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Riassunto:
"[...]Lucius cammina a testa alta, come se fosse ancora padrone del mondo. E, con le raffinate tecniche Serpeverde che durante quell'incresciosa guerra ha dovuto mettere da parte, cerca un modo di riportare in alto il nome dei Malfoy.
Ascolta.
Fino a che un piano non nasce nella sua mente."


Tornare a casa


Lucius si aggira per il Ministero a testa alta, il bastone a cui si appoggia che vibra come l'arma letale che è, emanando sicurezza, e sparge sorrisi affabili a tutta la gente che conta, perché una delle prime lezioni che ha imparato da suo padre è che non si deve mai mostrare debole.
Anche mentre è dalla parte sbagliata della guerra, uno degli sconfitti, ed è ricambiato da occhiate gelide se non apertamente disgustate.
Lucius, tenace, non smette mai di tentare di occupare il posto che crede gli spetti di diritto nel mondo magico. Dopotutto la messa in scena di Narcissa ha agito a suo favore e lui può ancora tenersi stretto il seggio al Wizengamot, cercando al contempo di accaparrarsi la simpatia degli altri sopravvissuti: "Il Signore Oscuro si era impossessato della mia casa e stava minacciando la mia famiglia" sibila ogni volta, strascicando le parole con voce ferma eppure stanca, a chiunque osi avere il coraggio di protestare contro la sua posizione. Alcuni se li compra così.
Altri, però, hanno figli morti nella guerra, che hanno combattuto per un mondo migliore, e per loro quelle parole non saranno mai abbastanza.
Abbastanza non è neppure il denaro, di cui dispone ancora in abbondanza, e le generose donazioni al Ministero e a Hogwarts vengono viste solo come il giusto risarcimento da parte di chi ha perso la guerra, anche se Lucius versa più di quanto hanno stabilito i processi. Shacklebolt lo guarda con aperto fastidio quando ritiene di dover sopportare la sua presenza senza potersi defilare, e la situazione non è rosea, per lui.
Ma Lucius non deve pensare solo a se stesso. Deve pensare a Draco, che è già un paria nel suo ultimo anno ad Hogwarts, disprezzato sia dai figli degli ex Mangiamorte che dagli eroi del mondo magico. Deve tornare nelle grazie del ministero, per aprirgli un futuro di luminose possibilità.
Non c'è niente, per lui, che conti più della famiglia.
Quindi Lucius cammina a testa alta, come se fosse ancora padrone del mondo. E, con le raffinate tecniche Serpeverde che durante quell'incresciosa guerra ha dovuto mettere da parte, cerca un modo di riportare in alto il nome dei Malfoy.
Ascolta.
Fino a che un piano non nasce nella sua mente.

***

Harry Potter è depresso.
Non è il genere di depressione che viene sbandierata ai quattro venti, né quella che ti tiene incollata al letto a casa, e neppure quella che ti procura una tristezza tale da impedirti di vivere. No, la sua depressione è più subdola, nasce piano e striscia tra le pieghe della sua anima, si insinua nella sua mente e contamina ogni timido ricordo felice costruito a fatica dopo la guerra.
Harry Potter lavora con costanza e impegno, spreme tutto se stesso nel diventare un Auror sempre migliore, dedica l'inizio di quella sua nuova vita a dare la caccia a tutti i Mangiamorte ancora in libertà, anche contro il parere del suo stesso capo, anche quando viene ripreso dal Ministro in persona.
Harry lavora, stanco ogni giorno sempre di più, perché la verità è che non riesce a sopportare l'idea di dover tornare a casa.
Abita a Grimmauld Place ormai da quasi un anno e, anche se Ginny ha tentato di sistemare casa per tutta quella prima estate e durante le vacanze Natalizie, anche se ha portato tendine colorate e soprammobili e hanno riverniciato insieme il salotto principale, coprendo l'orribile carta da parati, in quel posto Harry non si sente a casa.
La depressione scivola negli anfratti, negli angoli bui, e rimbomba in echi soffocati ogni volta che un passo in più lo porta verso le stanze proibite, che non ha il coraggio di aprire - Sirius, un calendario di motociclette Babbano e mezza lettera chiusa in un cassetto; Regulus, ritagli di giornale sulla gloria di Tu-Sai-Chi e un medaglione abbandonato, da quando Kreacher è morto.
Harry si sente soffocare, e sa che non può continuare così. Stringe i denti ma, per quante ore ci siano in una giornata, non può pensare di passarne abbastanza così lontane da casa, se in quel modo si può chiamare quel posto maledetto.
Quindi indaga. I suoi genitori gli hanno lasciato un bel conto alla Gringott, dopotutto, e lui ha visto la casa rovinata in cui loro hanno perso la vita. È diventata sua anche quella? Anche lì ci sono brutti ricordi, vero. Ma ha senso che una Fenice rinasca dalle proprie ceneri, se proprio deve, invece di continuare ad avvizzire su un ramo secco?
Harry chiede, fa domande, cerca gli atti di proprietà, la conferma che lui solo è l'unico padrone della bella villetta a schiera a Godric's Hollow. Fa battute con i colleghi, espone l'idea di ristrutturare casa, di essere il primo a ripopolare l'ex villaggio magico ormai abbandonato e lasciato in custodia ai Babbani - troppe perdite dolorose, troppe famiglie estinte, i Silente i Potter la magia oscura che si è impossessata di Bathilda Bath...
Eppure.
Lui è vivo. E forse può tornare a vivere davvero, lì, dove tutto è iniziato.
È quando ha veramente la conferma di essere davvero il proprietario di quelle mura abbandonate, infine, dopo mesi di ricerche e battute, che Lucius Malfoy lo avvicina.

***

"Harry Potter" dice, il sorriso mellifluo "Ho saputo del suo progetto, e vengo in pace per... Proporle un accordo" l'uso del lei denota rispetto, e Lucius sorride.
Harry lo fulmina con lo sguardo... Ma non si allontana.
"Vuole che le offra una tazza di tè?"
"Non mi prenda in giro, signor Malfoy. E poi, ha saputo cosa... Da chi?"
Lucius, ovviamente, non ha intenzione di vendere la sua rete di informatori, i piccoli burocrati del Ministero che sono le sue orecchie e i suoi occhi in cambio di piccoli e insignificanti favori, talvolta solo per pura lealtà o paura. Qualsiasi cosa per raggiungere i suoi scopi.
Sono sulla soglia dell'ufficio Auror, a metà mattina, il momento ideale per una pausa.
"Mah, sa, le voci corrono. So che intende ristrutturare casa, e sono venuto con un'offerta... Anzi, no, un regalo... Per il salvatore del mondo magico, ovviamente. Le ho mai detto che possiedo una ditta di ristrutturazioni magiche?"
Lucius, ovviamente, è uno scaltro uomo d'affari. Non si sarebbe mai limitato a sedersi sulla fortuna della famiglia senza provare a farla fruttare; una sola guerra era bastata per fargli capire quanto l'influenza politica fosse labile e volubile, mentre il vil denaro era sempre stato in grado di spalancare porte, anche le più arrugginite. E il suo impero, quindi, si estende ben oltre le mura del ministero, toccando con le sue ramificazioni più esterne persino il mondo Babbano, che gli risulta accettabile finché gli procura profitti.
Harry alza un sopracciglio, perplesso e scettico.
"E sentiamo, perché dovrei rivolgermi proprio a lei? Cosa vuole in cambio?"
Lucius non ha mai smesso di sorridere.
"Mio caro, sto solo cercando di fare ciò che è giusto. La mia impresa è la migliore sul mercato, pronta a maneggiare i manufatti più pregiati così come a combattere qualsiasi maledizione nascosta, e non chiederò nessun Galeone in cambio. Sono pronto a firmare un'impegnativa magica vincolante" esclama, alzando le mani, la destra che stringe con forza il bastone. Inutile cercare di spiegare i benefici che questo gesto porterà alla sua immagine ad un Grifondoro tutto istinto e azione... Non ne capirebbe le implicazioni. Lucius ci metterà il buoncuore e una perdita calcolata di Galeoni e, nel frattempo, la voce si spargerà e forse arriverà alle orecchie del ministro, rendendolo appena appena più conciliante. La ragazza alla reception, fuori dall'ufficio, sta già occhieggiando nella loro direzione, e ha allungato il collo.
Harry stringe le labbra, non ancora del tutto convinto. Lucius, cogliendolo di sorpresa, lo prende a braccetto e si incammina con lui verso la sala ristoro.
Alla fine della pausa, forse grazie alle chiacchiere con cui l'ha stordito, si sono accordati per un sopralluogo il weekend seguente.

***

Lucius osserva la villetta a schiera per la prima volta in vita sua.
Sarebbe quasi ordinaria e anonima, se non fosse che in alto a destra il fianco della casa è esploso. Il cratere gli provoca un brivido alla schiena, che lui soffoca con il solito sorriso conciliante e la postura eretta.
Lì è dove il Signore Oscuro ha perso la vita e i poteri, la prima volta. La storia avrebbe potuto essere diversa, se solo... Ma sarebbe stata migliore poi? Per lui, per suo figlio, per il nome dei Malfoy? Ah, quanti errori che si fanno in gioventù! E il prezzo più duro lo sta pagando la sua famiglia.
Lucius si è già perso ad ammirare la statua dei Potter in piazza, prima, e non ha più intenzione di farsi cogliere impreparato. Harry Potter non ci ha fatto molto caso, nervoso come è per essere tornato a Godric's Hollow in tempo di pace, ma la sua ragazza, Ginevra Weasley, l'ha fulminato con lo sguardo.
Lucius non sa perché lui se la sia portata dietro, ma l'ha salutata con garbo e cortesia, ricevendo in cambio solo occhiate in cagnesco e che lo strano animaletto che lei porta in braccio, una Puffola Pigmea, iniziasse a vibrare rumorosamente. Questo ha aumentato il fastidio della Weasley, ma Lucius ha ignorato la cosa.
È tempo di farsi vedere sereno, sicuro e disponibile, non di rivangare un passato di odio fra lui e Arthur. Né di menzionare un vecchio diario.
Weasley, comunque, non sembra convinta, e si trattiene dietro di lui, che segue Potter, osservando ogni sua mossa.
Lucius non si scompone neppure quando un vecchio cartello di legno emerge dal terreno, davanti al cancello, non appena si avvicinano. Fa in tempo a leggere una sola frase - "Harry, sei stato il nostro miracolo", e una stretta al cuore lo pervade - perché poi sente un grido e un'imprecazione, e si volta di scatto verso la Weasley.
"Arnold, no!" urla Ginevra, tenendosi una mano laddove la Puffola l'ha morsa, ma Arnold, così dovrebbe chiamarsi l'animaletto, si sta già allontanando in tutta fretta dalla casa. Probabilmente lui è stato colto di sorpresa dal cartello, e ora rotola via spaventato.
Il sorriso di Lucius si fissa, plastico e tirato, e lui sta per estrarre la bacchetta... Quando si ricorda che sono ormai in una zona Babbana, e non più in un villaggio magico.
Dannato Salazar! Perché quella ragazzina si è portata una creatura magica appresso? impreca, mentalmente, e poi scatta in avanti, all'inseguimento della pallina viola che risulta stranamente veloce ed elusiva.
Dietro di lui sente avanzare Potter e la Weasley mugugna altri lamenti, tallonandoli.
Per un breve istante ripieno di orrore Lucius perde di vista la Puffola e si immobilizza, e Potter quasi si schianta addosso a lui.
"Avete idea di cosa succederebbe se un Babbano la vedesse? Volete farvi recuperare dal Comitato del Controllo delle Creature Magiche? Signorina Weasley, vuole essere arrestata da uno dei colleghi del suo fidanzato?" Il nervosismo ha la meglio sulla recita posata di Lucius, perché quella dannata creatura rischia di rovinare il suo piano perfetto.
Weasley arrossisce, diventando un tutt'uno con i suoi capelli.
"È malato, non potevo lasciarlo a casa da solo!"
"Ancora peggio!" sibila Lucius, continuando a far saettare gli occhi sulla strada, e fortunatamente un guizzo viola si materializza dietro a dei bidoni. Il sollievo è così grande che si perde la replica della ragazza, e riprende l'inseguimento.
Infine, fra una giravolta e l'altra, allontanatosi sempre di più dal paese, litigando fra loro a mezza voce - Lucius che accusa Weasley di essere un'incosciente e lei che si difende, e Potter stranamente zitto - riescono finalmente a raggiungere Arnold... Nella parte magica del cimitero di Godric's Hollow, dove lo trovano addormentato o forse svenuto dietro una lapide. Il sollievo, però, non ha tempo di emergere, di fronte allo spettacolo che si palesa loro: tutta l'area verde sembra contaminata, strane protuberanze escono dal terreno accanto alle lapidi, e la vista è così insolita e abominevole che contribuisce a ghiacciarli tutti e tre sul posto, senza parole.
Infine Weasley spezza l'immobilità, recupera la sua Puffola e, per buona misura, mentre si rialza, estrae dal terreno uno dei bozzoli.
L'urlo non esplode loro nelle orecchie solo perché la piantina è piccola, e il neonato non riesce che a emettere un piccolo lamento, che però è abbastanza per stordire Ginevra, che lascia cadere con un gemito quello che inequivocabilmente è un germoglio di Mandragola. Lucius, svelto, estrae la bacchetta e riduce al silenzio il tubero, prima che possa fare più danni del previsto, visto che Weasley si è accucciata e si sta tenendo la testa, con la Puffola ancora senza sensi poggiata in precario equilibrio sulle ginocchia.
Potter corre incontro alla fidanzata, premuroso, e, assicuratosi che lei si stia riprendendo dallo stordimento senza nessun altro effetto collaterale, si gira infine a guardarlo, serio.
Lucius è senza parole, e continua a far scorrere lo sguardo su quello scempio che è diventato il cimitero.
"Credo" dice infine, abbandonando il tono mellifluo per prediligerne uno più duro e secco "Che avremo bisogno di Severus, per questo".

***

Severus sta osservando la pozione che sobbolle, chino sul calderone, attento alla variazione di sfumatura fra il rosa acceso e il violetto.
Dopo la guerra, dopo la guarigione della ferita sul collo, fosse stato per lui sarebbe sparito in qualche meandro oscuro della terra e non si sarebbe più fatto trovare. Che ironia, che sarcasmo! Non solo era sopravvissuto, ma aveva pure dovuto fare i conti con un mondo magico che sapeva del suo passato e che lo idolatrava come eroe.
Solo Minerva aveva intuito le sue intenzioni e l'aveva legato a sé e alla scuola con la brutale arma del ricatto emotivo.
"Capisco che tu non te la senta ancora di tornare ad insegnare, ma Lumacorno ormai ha una certa età e la scuola ha bisogno lo stesso di un pozionista eccellente. Non vorrai mica lasciare l'infermeria senza scorte?"
Così, borbottando e protestando, Severus si era trovato di nuovo chiuso nel suo adorato sotterraneo, dove gli erano stati dati altri alloggi e un laboratorio personale. Non interagiva con nessuno se non pochissimi del corpo insegnanti e la preside; si limitava a portare a termine i suoi incarichi - che, sospettava, Minerva aumentava sempre più senza una reale necessità, ma per tenerlo incatenato al castello - senza fiatare, pranzava nelle sue stanze e, nei fatti, era rimasto anche agli occhi degli studenti il vecchio pipistrello che per loro era sempre stato.
Implicito era che prima o poi Minerva gli avrebbe chiesto di riprendersi la sua cattedra. Le chiacchiere sugli acciacchi di Lumacorno continuavano a diventare sempre più insistenti, dopotutto.
Ma Severus non si sentiva ancora pronto ad affrontare la folla, gli studenti contro cui aveva compiuto follie nel nome della loro protezione, che erano passati dall'odio all'ammirazione nel giro di una notte, e l'avevano spogliato della sua tanto curata corazza protettiva.
Severus era... Vulnerabile.
E, sebbene sapesse che alla fine avrebbe ceduto alle richieste di Minerva, voleva mettere quanti più anni possibili dalla guerra a quel momento nefasto e inevitabile, lasciando il tempo alla gente di dimenticare.
Il suo lavoro e le sue elucubrazioni vengono interrotte dallo scintillio argenteo di un Patronus.
Un cervo. Anzi, il cervo. Il cervo di Potter.
Cosa vuole Potter da lui?
"Professor Piton" balbetta la voce del ragazzo attraverso l'anima del Patronus "Riuscirebbe a raggiungermi al cimitero di Godric's Hollow? La questione è... Urgente" si sentono dei rumori soffocati, uno spostamento e una qualche protesta in sottofondo.
Poi la voce di Lucius parla attraverso il cervo ed è un contrasto così inusuale che Severus rischia di far cadere il mestolo nel calderone.
"Posso parlare anch'io con questo metodo? Sì? No? Beh, insomma, se mi senti, Severus, affrettati".
Severus sospira e abbandona la pozione riponendo strumenti e ingredienti con cura, poi spegne la fiamma per evitare che il suo laboratorio esploda in sua assenza. Infine si avvicina al camino e, con un moto di fastidio, viaggia fino alla Testa di Porco, da dove potrà smaterializzarsi senza che nessuno gli faccia troppe domande.

***

Non si aspetta l'impatto emotivo che lo colpisce come uno Schiantesimo, non appena mette piede al cimitero.
A malapena nota il problema per il quale lo hanno chiamato, per non dire il gruppetto di persone che lo aspettano, perché l'ultima e unica volta che si è ritrovato in quel posto... È stato un giorno anonimo, una sera anonima, di tanti, troppi anni prima.
Una tomba fresca sopra cui piangere l'anima e morire assiderato, se solo Albus non l'avesse trovato in tempo...
Severus si riscuote, chiude i suoi sentimenti persino a se stesso con l'Occlumanzia e, senza perdere neanche un respiro, si incammina svelto verso Lucius e gli altri.
Potter sembra confuso e desolato, Lucius ha un cipiglio preoccupato e la Weasley tira su con il naso, osservando un batuffolo viola che stringe fra le braccia. Non fa tempo ad aprire bocca, quando arriva, che Lucius fa un cenno con il capo e gli indica uno di quei tuberi bitorzoluti lì vicino.
Una Mandragora, vede subito. Una Mandragora neonata.
"Sai cosa significa?" chiede Lucius, asciutto.
"Che un Mangiamorte è ancora a piede libero" risponde Severus, nello stesso modo.
Potter tossicchia, imbarazzato.
"Gli Auror si sono dati molto da fare in quest'anno, e poi... Perché un Mangiamorte?"
Severus si gira verso di lui, vedendolo che lo guarda di sottecchi e arrossendo leggermente. È imbarazzato. E ha negli occhi quella espressione timorosa e ammirevole che non sopporta.
Fa una smorfia, disgustato.
"Ci sono testi oscuri che indicano che se una Mandragola viene fatta crescere nella morte il suo potere si amplifica. E non c'è nessun significato buono per questo. La Mandragola è una creatura già di per sé molto pericolosa".
"Professore" interviene timidamente la Weasley, tirando su con il naso "Professore, riesce a capire se Arnold si riprenderà?"
Senza aspettare una risposta la ragazza allunga le mani e gli deposita il ponpon viola fra le sue, che le ha alzate per istinto.
No, aspetta, non un popon. Una dannata Puffola Pigmea.
"... Che le è successo?" esclama, disgustato e a disagio, perché la Weasley ha ritirato le mani e lui non sa come scaricare gentilmente la creaturina a qualcun altro.
"Aveva la febbre" dice Ginny "Dovevo passare dal Veterimago dopo, per questo l'ho portato con me oggi... Ma poi era troppo vicina alla Mandragola quando l'ho tirata fuori dal terreno e..."
"Era solo un flebile lamento" interviene Lucius, riprendendo a strascicare le parole "Non dovrebbe aver subito danni permanenti".
"Ma non si sveglia...!"
"Certo, Weasley, perché è molto più piccola di un essere umano. Una piccola nota per noi equivale ad un pianto per lei".
Weasley inizia a singhiozzare, coprendosi il volto, e Severus si gira rigido verso Potter spingendogli fra le mani la Puffola senza che lui possa protestare.
"L'ho silenziata subito..." continua Lucius, l'espressione scocciata nonostante la voce conciliante. Severus sa perché, ormai lo conosce; si può dire che Lucius sia il suo più vecchio amico, ormai - l'unico rimasto in vita, per lo meno.
Non sa perché sia qui in questa compagnia ma sa che Lucius, come un qualsiasi Malfoy che si rispetti, ragiona per investimenti. E questo investimento sembra virare verso il disastro.
Alzando gli occhi al cielo Severus decide di onorare la loro amicizia, cosa per cui Lucius dovrà ringraziarlo come si deve una volta sistemata tutta quella faccenda.
"Ho una pozione che potrebbe rianimarlo" dice quindi, rivolgendosi alla Weasley "Può prendere il suo... Animale... E trovare un camino che la porti nel mio studio direttamente, ho lasciato le fiamme accese. Potter, immagino che lei invece vorrà andare ad avvisare gli Auror. Io e Lucius, in quanto ex Mangiamorti esperti, rimarremo qui ad esaminare la zona".
Potter annuisce, teso, e posa una mano sulla schiena della fidanzata, stringendo la Puffola Pigmea al petto. Anche la Weasley si calma abbastanza da seguirlo, e in pochi istanti rimangono solo lui e Lucius, soli, in piedi in mezzo alle lapidi.
Severus sa che devono entrambi estrarre le bacchette e iniziare ad analizzare la zona, ma rimane fermo davanti a lui, e Lucius fa altrettanto.
Si guardano per un infinito istante.
Ci sono troppe cose non dette fra loro. Severus non ha assistito ai processi, era a letto al San Mungo in quel periodo, ma sa che i Malfoy se la sono cavata tutto sommato bene e... Non si è più messo in contatto con loro.
Ha snobbato la loro amicizia, così come avrebbe fatto con la stessa Minerva, se lei gliel'avesse permesso. E Lucius... Neanche Lucius si è mai degnato di scrivergli. Chissà come mai? Capire che, in realtà, lui combatteva dalla parte dei buoni era stato un colpo troppo duro per lui? Si era sentito tradito?
Infine Lucius rompe l'immobilità delle loro posizioni, e gli poggia una mano sul braccio.
Sorride, amaro.
Ognuno ha fatto ciò che doveva per sopravvivere.
"Severus" gli dice, e il suo tono per una volta non è né strascicante né gelido, ma mantiene una vibrazione calda che lo scuote fin nelle viscere "Vieni".
Perplesso, perso nelle infinite emozioni che stanno di nuovo prendendo sopravvento sulla sua mente, Severus si fa trascinare. Bastano pochi passi per capire dove lui lo sta dirigendo.
No, pensa Severus, ma è un rifiuto senza parole, una paura irrazionale che non si sente in grado di affrontare. Prima che il suo corpo possa reagire, prima che Severus trovi la voce, sono ormai davanti alla tomba.

Qui riposano
James Potter
Lily Evans
L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte


"Sono venuto qui con Narcissa e Draco, sai?" sussurra Lucius, e la sua voce è bassa e calda "Lei ha insistito, dopo i processi. Ha detto che glielo doveva, da madre a madre".
Sembra così strano, così impossibile, che una confessione di quel tipo venga dall'uomo che si trova accanto, che lo tiene ancora stretto per un braccio. Come se fosse un'ancora che gli impedisce di andare alla deriva.
Lucius Malfoy, il più Serpeverde fra i Serpeverde, guidato solo dagli interessi della famiglia, pronto a cadere sempre in piedi, che non ha paura di voltare lo sguardo dove tira il vento, abbandonando senza rimorso dietro di sé vecchi alleati che si era azzardato a chiamare amici pur di rientrare nelle grazie del mondo.
Lucius Malfoy, che ha combattuto come lui dalla parte sbagliata, che se ne è reso conto, e che ha fatto di tutto, sopportato di tutto - l'occupazione della sua stessa casa, il furto della bacchetta - pur di proteggere suo figlio. E che ora cerca di garantire per lui un posto sicuro nel mondo.
"Sono stato uno sciocco, Severus" continua, sempre sussurrando "Perché io ricordavo, capisci? Tu eri il mio protetto, e ti ho osservato da sempre, a Hogwarts. Anche se abbiamo condiviso solo due anni insieme... Io ricordavo. E ho scelto di dimenticare, come tutti" .
Poi Lucius raddrizza la schiena, si volta verso di lui.
Sorride.
Non un sorriso affascinante o conciliante; neppure un sorriso affabile o tentatore o seduttore.
Un sorriso.
Uno sincero, di quelli nati dal cuore.
"Non posso dirti che avresti dovuto parlarmene, io... Non sono un buon uomo con cui condividere un segreto, lo sai. Troverei sempre modo di usarlo per trarne vantaggio" ridacchia, mentre espone una fredda e clinica consapevolezza di se stesso, forse per stemperare la tensione "Ma adesso non è più un segreto" sospira infine.
Severus sente ancora un moto di fastidio a quella affermazione, anche se è perso, lontano nel tumulto che lo agita. I suoi occhi, che sono saettati su Lucius per pochi secondi, ritornano sulla tomba di marmo, come attratti da una forza magnetica.
Il pensiero che Lily sia così vicina, e così lontana... Pochi passi sotto terra, decaduta, carne decomposta. Perduta. Morta.
Ma viva in molti altri modi; negli occhi verdi di un ragazzo che ora lo ammira.

"Ti ho lasciato spazio... E tempo. Ma rivoglio il mio migliore amico, ora, Severus".
"... Perché?" gracchia infine, la gola in fiamme più del solito, il corpo scosso da tremiti che si sforza di soffocare.
Lucius rialza lo sguardo, si perde nel cielo terso.
"... Salazar sarebbe deluso da noi" dice infine, e la sorpresa di quell'affermazione è tale da distrarlo dal suo stesso dolore "Draco mi ha detto com'è andata, quest'anno. I bambini smistati in Serpeverde piangevano".
Severus borbotta a mezza voce. Non è stato presente allo smistamento, ma l'ha sentito raccontare.
"Tutto ciò che simboleggiava la nostra casa, astuzia e ambizione... È stata perduta in due guerre. Serpeverde, ora, significa cattivo e odio e assassino".
Severus non credeva che Lucius fosse capace di simili riflessioni profonde.
"Tu, io, Lumacorno... Pochi sono usciti indenni dalla guerra. Le grandi famiglie magiche sono lacerate. Ai bambini manca un vero esempio da seguire".
"Dimmi la verità, ti sei messo d'accordo con Minerva?" chiede Severus, ormai irritato.
Lucius lo guarda sorpreso, poi scoppia a ridere.
"No, ma capisco perché ti abbia rivolto le stesse parole" risponde infine.
"Fa gli interessi della scuola, dopotutto: è la preside" aggiunge Severus "A te, invece, che importa?"
Lucius assume un'espressione baldanzosa.
"Gli studenti di oggi sono i politici di domani" afferma, saggio e divertito "Faccio solo, come sempre, i miei interessi. E non è più necessario che tu sia un capo parziale, a Serpeverde... Puoi gettare la maschera, ormai, e far brillare le caratteristiche della nostra casa in modo sano e naturale".
"... Sicuro che Narcissa non se la prende a male per la tua tresca con Minnie?" chiede ancora Severus, alzando un sopracciglio.
Lucius ride ancora. Per lo meno lo ha distratto da... Tutto il resto.
Il resto, però, torna con tutta la sua forza a schiacciarlo, non appena Lucius, di nuovo serio, si inginocchia sulla tomba dei Potter.
"Fallo in suo onore" sussurra infine "In onore della vostra amicizia. Per dimostrare e ricordare a tutti che è possibile andare d'accordo, senza pregiudizi".
Dannato Malfoy manipolatore e dannati sensi di colpa, dannati interessi politici e dannata la loro amicizia, che riemerge dalla guerra più salda di prima.
Severus sa cosa sta facendo Lucius, ma non riesce ad opporsi.
Non sulla tomba di Lily.
Ha passato più di un anno a tormentarsi sul suo segreto spiattellato, sull'amore nascosto che ha alimentato la sua vendetta; si è crogiolato nell'umiliazione che tutti lo sapessero come un ragazzino alla prima cotta che... Ha dimenticato. Persino lui.
"Perché io dovrei essere diversa?"
Non Lily in quanto sua amica Nata Babbana, con un posto speciale nel suo cuore.
Lily come persona, come Nata Babbana in mezzo ad altri maghi e streghe, essere umano in mezzo ad un'umanità viva.
Sua amica. Non da nascondere, non da proteggere. Tutta da vivere.
È quell'amicizia che sta tradendo, Severus?
Si vergogna ancora di lei, di essere associato a lei? Vuole davvero costringere tutti a dimenticare che sì, Lily è stata importante per lui, in un modo che va oltre la passione e il rifiuto di un ragazzino innamorato?
Sono stati amici da così tanto tempo. Due bambini, e nessun pregiudizio fra loro.
Grifondoro e Serpeverde mano nella mano, l'uno l'ombra dell'altro.
Severus non sa bene cosa rispondere, mentre l'epifania lo coglie, ma non è necessario farlo: diversi schiocchi annunciano la materializzazione degli Auror, accompagnati da Potter.
Lucius si rialza, tenendosi al suo bastone e scrollandosi il terriccio dalla veste.
Potter lo guarda, si avvicina, abbassa la testa capendo sopra quale tomba si trovino, e rialza lo sguardo nervoso, arrossendo leggermente.
Per la prima volta Severus rimane tranquillo, impassibile, e non distoglie gli occhi da lui. Anche se ha capito. Anche se chissà cosa penserà adesso.
Lucius li supera entrambi, sfoderando adesso la bacchetta e andando ad istruire gli Auror sui prossimi passi, spiegando loro perché teme ci sia un Mangiamorte dietro allo scempio del cimitero ripieno di Mandragole.
Severus e Potter si guardano, istanti sospesi nel cielo terso, domande e risposte nelle piccole contrazioni delle pupille del ragazzo, immerse nella foresta verde dei suoi occhi.
"... Torno ad Hogwarts ad occuparmi di Weasley e del suo animale" annuncia infine Severus, rompendo il filo di tensione.
Potter annuisce, forse sollevato.
"Poi ritorni con la professoressa Sprout" gli ordina, tranquillo, e Severus fa una smorfia che dovrebbe essere un sorriso, prima di Smaterializzarsi di nuovo alla Testa di Porco.

***

La Weasley sta camminando nervosa per il suo ufficio scuro, tenendo fra le braccia la Puffola Pigmea che sembra ancora svenuta. Non appena Severus compare dal camino il suo sguardo si accende di speranza.
Severus non le parla e va direttamente a prendere una boccetta d'antidoto. Con tutte le pozioni che ha preparato per Minerva quell'anno è pieno di scorte fin sopra i capelli.
Fa un cenno a Weasley, che poggia Arnold sulla scrivania, dove ancora capeggiano gli ingredienti della pozione che stava preparando prima, seppur messi in ordine e perfettamente allineati. Severus prende un contagocce, apre la bocca della Puffola e gliene fa cadere tre in bocca. Poi, prima che possa riporre la boccetta inutilizzata, il suo sguardo cade sulla mano sinistra della ragazza.
Con uno scatto e un'imprecazione Severus l'afferra e se l'avvicina al viso, per osservare il segno rosso dei piccoli denti. Non esce più sangue e si sta già formando una leggera crosticina, ma i bordi sono leggermente rigonfi.
Senza lasciare la mano della Weasley, Severus si allunga a cercare con la sinistra qualcosa nella scrivania e, alla fine, con un leggero tintinno di provette che si scontrano, tira fuori una fiala di pozione disinfettante, a cui rimuove il tappo con i denti e con cui bagna il segno del morso. Poi Severus poggia la fiala aperta in uno dei portaprovette presenti sulla scrivania e ritorna a ravanare nel cassetto, emergendo in questo caso con delle garze.
Medica la mano di Weasley senza nessun commento oltre la prima imprecazione e senza distogliere lo sguardo da essa.
Quando ha finito un lieve ronzio annuncia che anche la Puffola si è svegliata e, dopo un primo istante di smarrimento, Arnold rotola verso la sua padroncina. Severus le lascia la mano in tempo affinché lei riesca ad afferrarlo prima che cada dalla scrivania, e la Weasley se l'adagia sul petto, vicino al collo.
È allora che Severus alza lo sguardo sul suo viso.
La ragazza lo sta guardando con... No, non è uno degli sguardi che gli alzano l'irritazione alle stelle. Weasley sorride, ma il suo non è un sorriso ricolmo di pietà o ammirazione o timore o aspettativa... Sembra... Comprensivo.
Come se ora lei capisse, senza alcun giudizio dietro gli occhi.
Ginevra inclina leggermente la testa e non distoglie lo sguardo dal suo.
"Sa" dice infine "Lei è diverso".
Severus alza gli occhi al cielo e borbotta, ma lei non ha finito.
"Intendo dire..." riprende, tranquilla, dopo che lui si è sfogato e, riluttante, ha riportato l'attenzione su di lei.
Strano. Di solito erano gli altri ad aver paura di mantenere il contatto visivo. All'improvviso è Severus a riscoprirsi timido.
"... Che non mi sembra più il professore in grado di minacciare di avvelenamento il rospo di un alunno solo per mero appagamento personale" conclude, e Severus ricorda l'episodio a cui sta facendo riferimento. Sicuramente riferitole direttamente da Paciock, oppure dalla Granger; sono amiche quelle due, giusto?
Ginevra è calma e il suo sguardo infonde pace, stranamente. Nonostante gli occhi ancora macchiati di pianto. Nonostante lei sia ancora una ragazzina... Così diversa dalla Weasley che gli urlava contro mentre lui era Preside, dopo aver provato a rubare la spada di Grifondoro, a malapena due anni prima.
Era cambiato il mondo o era cambiato lui?
Ma, Severus riflette, capisce quello che lei intende dire. Perché, perché, ora anche lui può prendersi cura alla luce del giorno. Non deve essere un eroe burbero e cinico; non deve continuamente indossare una maschera o fare il doppiogioco a costo della vita.
Persino durante le due guerre, nei più di dieci anni di pace che il mondo aveva loro concesso, Severus stava recitando: la parte per lui studiata e cucita da Albus Silente, che aveva premuto sulle sue corde suonandolo come la sua creazione che era, e l'unico obiettivo era stato indebolire e isolare casa Serpeverde, giocare sull'astio che lui come capo casa si attirava dagli altri tre quarti della scuola e sul favoritismo che lo rendeva parziale e indifferente al merito... Per offrire al Signore Oscuro, nel momento del suo ritorno, solo una selezione di pochi studenti non troppo ferrati nelle arti magiche. Chiunque fosse rimasto, in pratica, orgoglioso di portare il nome di casa Serpeverde per ciò che restava di lei: l'odio verso i Nati Babbani, la spocchia derivante dall'essere Purosangue, il potere spettante per diritto di nascita e non di ambizione né merito.
Severus, ora, lo capiva.
E Lucius aveva ragione, Minerva aveva ragione: Serpeverde aveva bisogno di lui, ora.
No, non del vecchio pipistrello, dello sgorbutico e crudele ex professore di pozioni.
Lui, Severus Piton, nella sua umanità a tutto tondo.
È solo un battito di ciglia in cui Severus realizza tutto questo, mentre Ginevra Weasley ancora sorride e Arnold fa le fusa in braccio a lei.
"Non sono più professore" risponde infine lui, il tono piatto.
Sta solo rimandando l'inevitabile, lo sa. Così come sa che la decisione traballa nella sua mente.
"Capisco..." risponde Ginevra, allargando il sorriso "Quindi... Buona giornata, Severus"
Non gli dà il tempo di rispondere e gira i tacchi, scomparendo nel camino.
Severus imprecherebbe contro la presupponenza dei giovani e la loro mancanza di rispetto, se solo non sapesse cosa significa: lei, ormai, lo considera un suo pari.
Imprecando contro il sollievo improvviso che questa consapevolezza gli dà, invece, anche Severus esce dal suo studio diretto verso le serre, dove sa di trovare Pomona.
La scuola è vuota, gli studenti sono partiti da giorni, eppure... È la prima volta che Severus percorre quei corridoi a schiena dritta e passo svelto, senza più cercare di nascondersi.
E la decisione vacilla sempre di più.

***

Pomona lancia uno strillo acuto che ha il potere di interrompere la discussione concitata fra Lucius e gli altri Auror, che si voltano a guardare cosa sta succedendo.
Anche Severus è confuso, finché non vede la donna precipitarsi verso il neonato di Mandragola che Lucius ha silenziato prima. La professoressa evoca una sciarpa e avvolge stretta la creatura, urlando imprecazioni a mezza voce sulla loro mancanza di tatto e crudeltà nel lasciate che un cucciolo muoia di freddo e di stenti davanti agli occhi di tutti.
"Non lo sapete che le Mandragole hanno bisogno di terreno caldo per sopravvivere? Di sentirsi avvolte e strette nell'umido abbraccio della terra? Lasciarle a cielo aperto è la più crudele delle torture! E questa è appena nata!"
Li fulmina con uno sguardo terribile tutti, e persino gli Auror più esperti arretrano dietro il suo rimprovero. La sua rabbia sembra implacabile.
"E sì che pensavo di avervi insegnato meglio! Anche tu, Davis, non nasconderti dietro a Smith!"
Severus quasi sorriderebbe, se non fosse che non vuole incappare nella sua ira. Dopotutto sono stati tutti suoi studenti, e Pomona ha ragione di essere inferocita.
"Professoressa Sprite, capisco che la faccenda l'abbia colpita sul vivo, e mi scuso a nome di tutti per l'indelicatezza" interviene Lucius, la schiena dritta e il sorriso che cerca di essere affascinante, mentre mantiene una giusta preoccupazione nello sguardo.
Da vero maestro della manipolazione, pensa Severus, ironico.
"Ma questioni ben più gravi ci assillavano. Come lei e solo pochi altri ben sanno, piantare una Mandragola in un luogo di morte si ritiene abbia un effetto amplificatore e oscuro sui suoi poteri... Abbiamo scandagliato il cimitero con diversi incantesimi, sondato ogni anfratto in cerca di maledizioni o protezioni o trappole a difesa della, ah, coltura, ma non c'è nessun indizio e, come vede, brancoliamo ancora nel buio e gli Auror non sanno come sia meglio procedere per la risoluzione di questo crimine ignobile..."
Severus alza un sopracciglio. Ha notato come Lucius si sia messo a parte del noi per vantarsi dell'aiuto che ha dato, mentre ha scaricato l'arenarsi delle indagini sugli Auror. Sottile.
Pomona, che si è calmata mentre si sorbiva tutto il discorsetto di Lucius, non si mostra particolarmente impressionata.
"Non penso proprio che questo sia un lavoro di un esperto Mangiamorte" ribatte secca "Se questo è quello che sta cercando di insinuare".
Lucius sbatte le palpebre due volte, ma il sorriso affascinante non abbandona le sue labbra.
"Come, prego? Cosa glielo fa dire?"
Pomona si volta e allarga il braccio libero, indicando il terreno profanato.
"Innanzitutto questo è un lavoro molto mediocre. Basta un'occhiata per accorgersi che le buche sono molto superficiali, probabilmente provocate con un pigro scarico di magia sul terreno, giusto per far sì di poter coprire le neonate fino alle orecchie. Anche la terra sembra esser stata ributtata sopra a casaccio, di fretta e senza alcuna cura per i piccoli germogli" sia gli Auror che Lucius sono zitti e attenti. Severus osserva meglio il terreno e vede anche lui ciò che Pomona sta insinuando: buche irregolari e mezze aperte, terra buttata senza rigore che copre anche parte del piccolo tubero sporgente sul capo delle Mandragole; non c'è nessuna cura neanche nella disposizione delle piantine, poiché alcune sono troppo vicine e altre sparse lontane, disperse in mezzo alle tombe "Mi sembra evidente che chi le abbia piantate così non sia un esperto e, se non le aveste trovate ora, probabilmente almeno la metà di loro sarebbero morte. Non un ottimo investimento. Non so perché si sia scelto il cimitero per questo scempio, ma quantomeno siamo arrivati in tempo... Severus" ordinò, facendolo sobbalzare per la sorpresa "Dovremo fare qualche viaggio fra Hogwarts e qui, devi aiutarmi a ripiantarle".
"Un momento!" uno degli Auror più anziani spezza il silenzio "Non può semplicemente, uhm, portarsele via... Sono prove..."
Pomona lo fulmina con lo sguardo e l'Auror arretra di un passo, ma la sua espressione rimane salda.
"Queste piante appartengono a Hogwarts" decreta Pomona, definitiva.
Potter, a questo punto, si fa avanti.
"Intende dire che qualcuno è entrato a scuola a rubarle direttamente dalle serre?"
Bravo ragazzo, pensa Severus, allora ce l'hai un po' di cervello sotto tutti quei capelli terribili.
Anche lui è curioso.
Pomona sbuffa.
"Ma no" risponde, sbrigativa, voltando la Mandragora che ha stretto nella sciarpa e avvicinando la parte del tubero esterno "Sono quelle che abbiamo ordinato il mese scorso. Vedi?"
Anche Severus si avvicina per osservare ciò che lei sta indicando: un piccolo segno, inciso a bacchetta, nel punto in cui il legno si unisce alla testa. La H in corsivo, simbolo di Hogwarts.
"Perdonami..." sussurra Severus alla professoressa "Perché Hogwarts avrebbe ordinato, ehm, all'esterno, dei germogli di Mandragole? Gli accoppiamenti non stanno funzionando bene quest'anno?"
Pomona lo fulmina con lo sguardo e si raddrizza, allontanandosi leggermente da lui per osservarlo meglio da sotto in su. Se non si mette le mani sui fianchi per sembrare più minacciosa è solo perché sta ancora stringendo la Mandragola.
"Perché sembra che la preside ti abbia messo a rifocillare le scorte di tutto il San Mungo per i prossimi dieci anni, ecco perché!" esclama la professoressa, scocciata "Perché sei un testone che si rifiuta di tornare al proprio posto e Minerva si sta ingegnando il più possibile pur di non lasciarti andare! Dove pensi che si procuri i tuoi ingredienti per le pozioni, sugli alberi?"
Severus, che era arrossito per la predica, non riesce fare a meno di sghignazzare ora.
"Tecnicamente..." risponde, cercando di stemperare la tensione.
Prima che Pomona possa parlare di nuovo e rimproverarlo come se fosse un banale studente qualunque, Potter riporta l'attenzione su di sé con un ben assestato colpo di tosse.
"E quindi, chi è il fornitore da cui Hogwarts ha comprato?" chiede infine.
L'espressione di Pomona si scioglie appena.
"Avevo avvisato Minerva che la consegna era in ritardo di una settimana, ma non mi ero preoccupata poi troppo... Non si può mai prevedere la schiusa effettiva dei semi di Mandragola e prima di un certo tempo non possono essere travasate..."
Severus ascolta con mezzo orecchio le informazioni che Pomona fornisce a Potter, e anche la breve discussione successiva in cui Lucius cerca di infilarsi nell'operazione degli Auror, adducendo come motivazione che comunque la scelta del cimitero è stata troppo strana e ponderata affinché sia da escludere il coinvolgimento un ex-Mangiamorte... E alla fine la spunta, con tutta la maestria serpeverde che lo contraddistingue.
Rimangono solo Severus e Pomona, quindi. Che si organizzano e iniziano il duro e delicato lavoro di travaso di ogni germoglio.

***

È Pomona che si occupa della Mandragola malamente piantata sulla tomba di Lily e James. È l'ultima rimasta, cosa su cui Severus non ha fatto commenti, limitandosi alla rassegnazione dell'inevitabile.
Pomona gli ha fatto versare una pozione soporifera su tutto il terreno del cimitero e possono quindi azzardarsi a compiere il travaso senza paraorecchie protettivo.
"Per renderlo meno traumatico per loro", ha detto la professoressa all'inizio del lavoro "È sempre uno stress, ma uno stress minore. Si riprenderanno fra qualche settimana e allora vedremo l'entità effettiva dei danni".
Pomona estrae delicatamente il germoglio-neonato e lo ripone con attenzione nel vasetto che Severus le sta porgendo. Sono entrambi inginocchiati sulla terra, vicini, e Severus tiene gli occhi bassi, concentrato sul lavoro.
Infine, quando la Mandragola è ben coperta, Pomona ritrae le mani ma sfiora quelle di Severus, attardandosi sulle sue nocche.
Severus alza di scatto la testa e si ritrova a fissare la professoressa negli occhi.
Non è più arrabbiata come quando sono arrivati, o quando l'ha messo di fronte alla dura realtà dei fatti con poche semplici frasi esplicative sulla natura dell'ordine delle Mandragole per Hogwarts.
Ora... Sorride.
Comprensiva.
Come Ginevra Weasley.
Eppure c'è un velo di dolore dietro i suoi occhi.
"Avrei dovuto ricordarmene, Severus" dice, la voce profonda e calda come la terra che ama.
Lo sguardo di Severus scivola alla propria sinistra, sulla tomba di marmo che risplende sotto il sole caldo di mezzogiorno, in quella giornata di inizio estate.
C'è pace, in quel cimitero il cui prato è crivellato da buche riempite malamente di terra.
Non c'è bisogno che Pomona si spieghi. Sa cosa vuol dire: anche lei, dopotutto, era stata una sua insegnante... Ai tempi in cui lui frequentava Hogwarts.
Una loro insegnante, pensa Severus, gli occhi fissi sul nome di Lily inciso nella pietra.
"Severus, io..." continua Pomona, incespicando appena "Noi... Io, Minerva, gli altri insegnanti... Siamo sollevati".
Severus torna a guardarla con riluttanza, timoroso di chiedere spiegazioni eppure curioso; vuole capire...
Pomona sta ancora sorridendo, triste e comprensiva. Non c'è traccia di pena nel suo sguardo, né ammirazione, né una delle tante cose che ha avuto paura di scorgere sul volto degli altri da un anno a quella parte.
Ancora una volta ne rimane sorpreso. Una sola giornata nel mondo esterno ed è stato più volte smentito su ogni sua paura. Ripetutamente.
"Se sono arrabbiata, se siamo arrabbiati... È con noi stessi. Per aver potuto pensare di te il peggio, per esserci sentiti traditi e confusi quando non siamo riusciti a riconciliare il Severus che conoscevamo con le azioni che avevi compiuto. E per esserci dimenticati del buono che hai sempre dimostrato di possedere in te".
I candidi prati del castello spazzati dal vento, la risata di una bambina. Severus cade nei suoi occhi - no, non usa la Legilmanzia, è solo una sensazione, la certezza che entrambi rivivono gli stessi ricordi - e sa cosa sta vedendo Pomona: Lily, giovane e spensierata e allegra e viva. Che arriva al castello tenendolo per mano. Che lo cerca dopo ogni lezione. Che lo chiama a pranzo, nei corridoi, che studia insieme a lui, che si sdraia con lui sotto al salice, in riva al lago.
"Sev".
Echi del suo nome in ogni alito di vento, il respiro di lei sulla pelle ad accompagnarlo in ogni brezza.
Un passato più remoto, prima delle scelte sbagliate e dei rimorsi e della vendetta e di due guerre. Un passato da cui non può, non vuole più fuggire.
"Il mio migliore amico".
Severus torna a guardare la lapide, la pietra incisa dove migliaia di ricordi si riducono ad una scritta artificiale, dove una persona smette di esistere e non è giusto.
Non è giusto.
Harry Potter è il simbolo vivente di James Potter; ha conosciuto gli amici di lui, ha idolatrato suo padre, ha appreso del suo eroismo e del suo sacrificio, persino il suo Patronus lo omaggia.
E Lily? Permetterà che sia dimenticata?
No.

Il rifiuto è assoluto. È così imperativo da coprire ogni ritrosia, ogni vergogna.
È stato cieco, Severus.
Non può abbandonare Hogwarts, i suoi studenti, casa Serpeverde.
Non può spegnere con la sua assenza la possibilità di un tenue legame di amicizia fra case così diverse. Lui, alla fine, nonostante tutto il resto... Ne è stato salvato. Quante anime farà condannare la sua codardia?
Severus sospira.
È un percorso. Deve imparare a conoscersi, prima di mostrarsi agli altri. Per poter essere un insegnante migliore, senza alcuna maschera... Solo Severus Piton.
Lucius ha ragione.
Minerva ha ragione.
E anche Pomona, e Filius, e Aurora, e tutti gli altri... Sono pronti a riaccoglierlo a braccia aperte. Senza giudizi, solo sollevati dal riuscire a capirlo di nuovo. Sollevati di non aver vissuto una bugia al cento per cento. Anche se d'ora in poi sarà diverso... Potrà essere diverso con loro.
"Torniamo a casa" gracchia infine Severus, distogliendo lo sguardo dalla lapide. Pomona sta ancora sorridendo, ha ancora le mani su di lui.
Casa.
Si alzano piano, radunando gli ultimi vasetti di Mandragole. Pomona agita la bacchetta e il terreno si livella in modo più preciso, anche se l'erba manca ancora laddove i germogli hanno insidiato le tombe.
Infine gli si avvicina, porgendogli la mano libera.
Severus si azzarda a dare un'ultima occhiata alla tomba di Lily, ormai in lontananza.
Non ti lascio qui, si ritrova a pensare, sentendosi quasi sciocco, porterò il tuo calore e la tua amicizia ad Hogwarts. Renderò onore al nostro legame, ciò che ha contribuito a salvare la mia anima.
Arrivederci, Lily, amica mia.

Vi smaterializzate alcuni istanti dopo.

***

Lucius è mollemente sprofondato nella poltrona del salottino degli ospiti che fa parte degli appartamenti di Severus e sta sorridendo, divertito, mentre lui gli versa un calice del Vino Elfico che ha portato per festeggiare la riuscita della missione. Ha la caviglia destra abbandonata sul ginocchio sinistro e continua a far dondolare il piede, unica parte di sé che tradisce un'emozione più accesa delle parole strascicate che sta pronunciando.
"... E poi abbiamo trovato quell'idiota in uno degli appartamenti di Nocturn Alley, come ci aveva detto il ragazzo delle consegne. Penso che tu lo conosca, perché non appena ha visto Potter gli si è aggrappato alla veste blaterando dell'Ordine della Fenice e dell'aiuto che aveva dato alla causa, forse sperando di evitarsi l'arresto. Si chiama Mudungus Fletcher".
Severus fa un verso disgustato, e Lucius afferra il calice ormai pieno e lo alza, in attesa del brindisi.
"Comunque Potter non è sembrato troppo convinto; anzi, si è rabbuiato e ha iniziato a urlargli contro che qualsiasi inesistente debito che l'Ordine poteva avere nei suoi confronti è stato abbondantemente ripagato da tutti gli oggetti di Sirius Black che lui si era fregato dalla sua casa. A una certa anche Davis ha dovuto trattenerlo, tanto sembrava arrabbiato: sai, non penso che riesca a dormire molto bene dove sta ora. Probabilmente andrà meglio non appena finiremo la ristrutturazione della casa".
"Dunque l'hai spuntata anche in quello" commenta Severus, rigirandosi il calice fra le dita e lasciando Lucius in attesa. Gli occhi grigi di lui scintillano, carichi di entusiasmo, e il sorriso si allarga, furbo.
"Dopo che Fletcher è stato assicurato alla giustizia siamo tornati a Godric's Hollow a finire il sopralluogo. Potter si era ormai calmato e mi ha persino ringraziato per la disponibilità, dopo che ho fatto la mia valutazione. Spero sarà tutto finito per la fine dell'estate".
"Prevedo un invito alla prossima festa a casa del Ministro a breve, quindi" commenta ancora Severus, ghignando "Niente Mangiamorte coinvolti, alla fine, nell'operazione Mandragole?"
Lucius fa un pigro cenno della mano con la mano libera.
"Il corriere che ha venduto la partita a Fletcher era un pronipote di Rosier e gli ha dato un suggerimento in buonafede. O malafede? Comunque l'idiota non sapeva dove mettersi ste piantine, contava di rivenderle da adulte per, sai, un guadagno maggiore, e ha pensato al cimitero di Godric's Hollow contando che la parte magica del villaggio si era praticamente estinta o defilata. Come se nessuno poi passare a trovare un qualche parente che riposa lì, anche se vive ormai da un'altra parte. E il demente ha anche cercato di convincere Potter che l'aveva fatto pensando ai Babbani, ci pensi?"
"In che senso?" chiede Severus, ridacchiando incredulo.
"Perché la parte magica del cimitero tiene alla larga i Babbani, ergo nessuno avrebbe potuto inciampare su una Mandragola in maturazione".
Severus si passa una mano sul viso.
"Sapevo che Mudungus era un idiota, ma non fino a questo punto. Chi è che tenta di difendersi da un'accusa dicendo 'Ma, sai, avrei potuto facilmente ammazzare un centinaio di persone, ma ho scelto di non farlo, non sono stato bravo?'"
Lucius ride e agita il suo calice di vino, invitandolo ancora una volta a brindare, senza successo.
Severus fa scorrere lo sguardo da lui alla mano sollevata, infine sospira, e l'atmosfera rilassata sparisce per un attimo.
"Severus..." inizia Lucius, preoccupato. Non gli piace l'espressione del suo amico.
Severus sbuffa.
"Non è niente di che..." mette le mani avanti "Anzi. Sarai contento" Severus alza gli occhi al cielo, esasperato "Ho parlato con Minerva. Dal prossimo anno torno ad insegnare e a ricoprire il ruolo di capocasa".
Lucius si blocca per alcuni istanti, gli occhi sgranati e la bocca aperta.
Infine scoppia a ridere.
"Lo sapevo!" esclama "Sapevo di poter essere persuasivo..." precisa, ammiccando, e si porta il calice di vino alle labbra, senza più aspettare il brindisi.
Severus ghigna, sarcastico.
"Già, l'ho detto alla McG" risponde, utilizzando il nomignolo di una vita prima, quando erano ancora studenti e casa Serpeverde prendeva in giro la Capocasa di Grifondoro - solo nel privato della loro sala comune, perché avevano comunque tutti paura di beccarsi una punizione con la McGranitt "E lei si è subito offesa. Credo che mi terrà il muso fino almeno all'inizio del prossimo anno. Ma" aggiunge Severus, arrossendo appena "Mi ha ricattato e ha detto che se tu eri stato in grado di farmi cambiare idea sull'insegnamento allora lei aveva tutto il diritto di pretendere che io accettassi anche il ruolo di Vicepreside".
Lucius ridacchia nel suo calice, facendo fare le bolle al Vino Elfico e quasi strozzandosi.
Severus distende suo malgrado il ghigno in un sorriso perché, lo sa, Lucius non si farebbe mai vedere in un'occasione formale così... E quello significa solo che la loro amicizia è stata ripristinata in modo naturale.
Lucius non è suo amico solo perché si aspetta di trarne vantaggio. O meglio, non solo.
"E tu ci sei cascato in pieno, vero?" gli chiede infine Lucius, dopo che ha smesso di tossire.
Severus arrossisce di nuovo.
"Ovviamente" risponde, la voce fredda e strascicata, una buona imitazione del suo ex tono da insegnante.
Lucius ridacchia ancora.
"Ah, Severus, Severus" lo rimprovera bonariamente "Questo significa solo una cosa: ho solo tre mesi per ricordarti cosa significa essere un bravo Serpeverde, che di solito è quello che manipola e non si fa manipolare. E ora, mi concedi questo brindisi, Vicepreside Piton?"
Severus sospira, e infine sorride. Un sorriso vero, non un ghigno.
I calici di scontrano con un tintinnio metallico, e i due amici riprendono a chiacchierare, lo sguardo rivolto al futuro, pieno di nuove speranze.

Edited by Mitsuki91 - 24/11/2022, 13:42
view post Posted: 15/11/2022, 15:44 Comunicazioni ufficiali dei Presidi e del Giudice Tecnico - Hogwarts: sala grande
Arrivano anche le nomine di Hogwarts!

Campione: Mitsuki91
Portatore d'insegne: Lonley_Kate
view post Posted: 15/11/2022, 10:29 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Lonely_Kate @ 15/11/2022, 10:07) 
CITAZIONE (Ida59 @ 14/11/2022, 22:25) 
Capico che tu, come gattara, sia stata affascinata dalla parte su Mrs Purr.
Ragionando a mente fredda, però, quella parte non solo è inutile ma anche controproducente all'economia della storia. Inoltre, comporta una piccola violazione del canone perchè non mi risulta che la gatta sia magica, da cui l'ulteriore inutilità di intervento di tutti i maghi o simili che hanno cercato di capire cosa avesse. Parte che nulla aveva a che fare con la trama.

Forse ricordo male, ma in HP e la Camera dei Segreti, Mrs Purr non viene pietrificata e gli insegnanti (la Sprite se non erro) si offrono di curarla con una pozione a base di Mandragola?

Vi volevo ricordare che posso dedicarmi all’elaborazione dei punteggi riassuntivi stasera dopo le 18.

Grazie mille per il tuo solito supporto, Cate 🥰 io in pausa pranzo lavoro sulla storia per novembre, invece, così possiamo definire bene i ruoli.
view post Posted: 15/11/2022, 06:27 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Ida59 @ 14/11/2022, 22:25) 
Capico che tu, come gattara, sia stata affascinata dalla parte su Mrs Purr.
Ragionando a mente fredda, però, quella parte non solo è inutile ma anche controproducente all'economia della storia. Inoltre, comporta una piccola violazione del canone perchè non mi risulta che la gatta sia magica, da cui l'ulteriore inutilità di intervento di tutti i maghi o simili che hanno cercato di capire cosa avesse. Parte che nulla aveva a che fare con la trama.

Ma io onestamente la cosa del magica/non magica non l'ho avvertita... Cioè... Sì, mrs. Purr non è magica, ma i maghi hanno a disposizione la bacchetta quindi indagano anche con quella laddove ci sia un problema. Non mi sembrava né strano né in violazione di canone... Mentre concordo sull'ingombro di quella parte nella storia.
view post Posted: 14/11/2022, 21:49 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Ida59 @ 14/11/2022, 21:09) 
CITAZIONE (Mitsuki91 @ 27/10/2022, 11:54) 
Creatura magica 2/4 - è indubbio che mrs. Purr sia centrale e l'ho anche trovata coerente nel voler abbandonare l'oggetto che la spaventava lontano - dopo il commento di Ida, ho cambiato il mio voto. La parte di mrs. Purr è effettivamente troppo "ingombrante" nell'economia della storia e ci sono modi in cui poteva essere evitata. Eppure mi è piaciuta!

Ok per il tuo nuovo voto.
Ricordo però a TUTTI che i voti sulla qualità non vanno dati perchè la storia è "piaciuta" ma perchè sono stati rispettati i requisiti richiesti. Vi rimando alle istruzioni di voto chiedendovi di attenervi.

Sì, non ho detto che ho votato solo per una preferenza personale ^^" avevo trovato credibile che la gatta si stressasse per dei nemici non reali e che volesse abbandonare o allontanare l'oggetto che le dava pensieri. Quello su cui mi ha fatto riflettere il tuo commento è che la sua parte sia stata fin troppo ingombrante... Senza però essere veramente fondamentale. Diciamo che in una storia solo su Mrs Purr e l'avversarspecchio l'avrei trovata in linea, ma nell'economia della storia nella sua totalità non è stata gestita bene.
view post Posted: 14/11/2022, 19:57 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Ida59 @ 14/11/2022, 18:21) 
CITAZIONE (Mitsuki91 @ 14/11/2022, 17:19) 
Onestamente dovrei rileggere tutto perché appunto è passato un po' di tempo da quando ho dato le valutazioni... Cercherò di tenere presente anche le tue considerazioni e di aggiustare un po', ma vedo comunque che siamo diametralmente opposte nella valutazione quindi non saprei neanche come comportarmi :/

Prova a rileggere con calma la storia facendo mente locale su ciò che ho scritto e poi decidi come vuoi.

Rileggendo tutto ho deciso di modificare solo il voto per mrs. Purr.
view post Posted: 14/11/2022, 17:19 Hogwarts - SETTEMBRE - Hogwarts
CITAZIONE (Ida59 @ 14/11/2022, 14:35) 
E' la tua personale valutazione, Sara, o quella della squadra?
Perchè sulla storia di Gabri ho opinioni molto diverse riguardo a Avversaspecchio e Mrs Purr: puoi leggerle QUI.

È la mia personale valutazione, sono in attesa del parere delle altre, mi ero portata avanti ^^"
Ho letto il tuo commento alla storia di Gabri. Onestamente dovrei rileggere tutto perché appunto è passato un po' di tempo da quando ho dato le valutazioni... Cercherò di tenere presente anche le tue considerazioni e di aggiustare un po', ma vedo comunque che siamo diametralmente opposte nella valutazione quindi non saprei neanche come comportarmi :/
view post Posted: 3/11/2022, 08:24 Comunicazioni ufficiali dei Presidi e del Giudice Tecnico - Hogwarts: sala grande
CITAZIONE (Ida59 @ 2/11/2022, 20:55) 
Preso nota, sposina! :*:

🥰🥰🥰
view post Posted: 2/11/2022, 16:09 Comunicazioni ufficiali dei Presidi e del Giudice Tecnico - Hogwarts: sala grande
Buongiorno!
Approfitto di questa discussione per comunicare che riprendo in mano il mio ruolo di preside di Hogwarts a partire da questo mese!
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