Bello e denso di significati, questo lavoro.
Al di là di certi spunti maniacali, tipico oramai della componente femminile (in schiacciante superiorità) del negozio, mi ha colpito e affondato quasi il dialogo con quel Marchio, uno degli elementi più tangibili che a Severus fan rimembrare le scelte di un tenebroso passato.
Dentro di lui, abissi, nere voragini su cui alto spicca un marchio dal sapore metallico del sangue, tante scelte dannate, e nell'anima il mortifero rimpianto di non aver agito prima nel giusto.
Ma anche questo è parte del suo bagaglio umano, e lui, tessendo la tela di un'infinita coerenza, lo fa proprio anche innanzi a lei, offrendolo come una parte di sè da accettare e amare, una cicatrice che forse non guarirà mai del tutto, ma che ha permesso anche la costruzione di una sua nobiltà interiore, infinita e lucente come un orizzonte di paradiso.
Grazie, e complimenti.