Il Calderone di Severus

Hogwarts - Dicembre

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view post Posted on 11/12/2022, 18:43
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Poppy Chips - Foresta proibita - Spada di Grifondoro - Oscar (rospo di Neville)



Con grande difficoltà sto cercando di mettere insieme una storia quasi decente.
Il rospo proprio non mi ci va...
Ancora non ho finito, chissà mai.


Qualcun altro scrive?
Stella??
 
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view post Posted on 11/12/2022, 18:52
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Sì, dovrebbe scrivere Stella :)

Rispondo nella discussione così mi arrivano le notifiche!
 
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view post Posted on 11/12/2022, 20:03
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CITAZIONE (chiara53 @ 11/12/2022, 18:43) 

Poppy Chips - Foresta proibita - Spada di Grifondoro - Oscar (rospo di Neville)



Con grande difficoltà sto cercando di mettere insieme una storia quasi decente.
Il rospo proprio non mi ci va...
Ancora non ho finito, chissà mai.


Qualcun altro scrive?
Stella??

Chiara, sai bene che siamo a tua disposizione... per provare a incastrare il rospo :lol:
 
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view post Posted on 13/12/2022, 01:45

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Scrivo, vediamo se riesco a mettere tutto.
 
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view post Posted on 15/12/2022, 19:04
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Eccola, non mi convince tanto, ma meglio non sapevo e non potevo fare.




Titolo: Il lungo addio
Autore: chiara53 - Dicembre 2022
Beta: Lonely_Kate
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: introspettivo/drammatico
Personaggi: Severus Piton, Poppy Chips.
Pairing: nessuno
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Dietro le palpebre abbassate sei sveglio, gli occhi chiusi servono soltanto ad ingannare Poppy, servono a sognare, ad immaginare di essere in un luogo lontano, molto lontano.

Note: storia scritta per la sfida annuale 15 anni con Severus. Mese di Dicembre. Scuola di Hogwarts - Campione.


Caratteri: 12045



Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Il lungo addio



“Lieve è il dolore che parla. Il grande, è muto.”
Lucio Anneo Seneca


Per l’ennesima volta Poppy controlla il suo paziente.
Dorme, continua a dormire, la strega percorre con la bacchetta tutta la lunghezza del corpo emaciato: Severus Piton è in infermeria da quando il San Mungo lo ha dimesso.
Sono trascorsi mesi ormai e l’estate è diventata prima autunno e poi inverno.
Non si lamenta come al solito, non chiede di andarsene e tornare nelle sue stanze: Poppy lo osserva e conclude tra sé che non è lui, non è più lui.
Si limita a dormire, guardare nel vuoto, oppure muove qualche passo e osserva distrattamente il mondo oltre la finestra.
Il cibo non lo interessa e così il suo nutrimento è per lo più costituito da pozioni che deglutisce con disgusto.
Severus si sta lasciando lentamente andare là dove nessuno può raggiungerlo, ma lei è cocciuta, non si è ancora arresa: lei non si arrenderà.
L’orologio batte le due del mattino, è stanca, molto stanca e così torna nella sua stanza decisa a riposare anche lei.
Domani affronterà un altro giorno, un’altra battaglia contro quell’uomo testardo e fragile a cui ha sempre voluto bene fin da ragazzino, quando gli curava le ferite inferte al corpo e all’orgoglio.
Dagli incontri con Voldemort lo ha visto tornare spesso devastato e sanguinante, ma sempre determinato a rialzarsi, sempre combattivo, mai vinto.
Persino nell’anno in cui fu Preside, persino dopo la “morte” di Silente, alla quale, come tutti, aveva creduto - stupida donna, pensa , persino quando tutto sembrava perduto, lui ostinato resisteva. Adesso, invece, lo vede spegnersi, lasciarsi andare: Severus sembra ormai appeso ad un filo.
Sospira Chips e chiude la porta della sua stanza.

****



Dietro le palpebre abbassate sei sveglio, gli occhi chiusi servono soltanto ad ingannare Poppy, servono a sognare, ad immaginare di essere in un luogo lontano, molto lontano.
Sai dove ti trovi, ma poco ti importa.
La stanza è quasi sempre silenziosa di giorno, il soffitto è bianco, bianche le pareti, bianche le lenzuola che ti coprono.
Chi sei?
Cosa sei diventato?
Sei una cosa stanca e ormai inutile, tutto quello per cui sei servito è compiuto; anzi, sei tu che l’ha portato a compimento e adesso sei senza uno scopo: hai perso la tua utilità, il motivo di esistere.
Avresti dovuto morire al momento giusto, andartene, sparire.
Invece sei in un ospedale, in infermeria: sei ad Hogwarts.
Non vuoi restarci.
Vuoi andartene di lì, ma in silenzio e senza lasciare traccia.
Vuoi confonderti nel nulla cosmico, nel buio dei tuoi pensieri che si inseguono a volte confusi, a volte nitidi e consapevoli.
Vuoi scomparire al mondo e a te stesso.
Vaghi ricordi si affastellano, paure e inquietudini che appartengono ad un’altra vita, una vita trascorsa a servire due padroni.
Per nessuno dei due eri abbastanza importante da meritarti di sopravvivere, eppure sei ancora qui: respiri, pensi, osservi il mondo dalla tua statica immobilità.
Vaghe figure si succedono accanto al tuo letto ed è allora che chiudi gli occhi, occludi la mente e fingi di non esistere.
Ma sai che torneranno.
Rivogliono indietro il loro burattino, da criticare e maledire, da condannare e biasimare: il Mangiamorte riformato, il traditore, il codardo voltagabbana, ti rivogliono.
Tu non vuoi tornare e non tornerai.

È notte alta e non c’è nessuno in giro, non lo hai mostrato nemmeno a Poppy, ma hai abbastanza forze per andartene, o almeno per percorrere i corridoi silenziosi.

Non servono scarpe a chi non deve ritornare, né abiti se la meta è definitiva.
Vai incontro al tuo destino senza niente, come quando sei nato, nudo come allora, o quasi: indossi appena una camicia leggera.
Il freddo non ti sfiora: tu sei più freddo di questo inverno.
I morti non hanno bisogno di essere scaldati e tu sei morto mesi fa nella vecchia baracca anche se sembri ancora respirare.
Un passo dopo l’altro, la stanchezza ti rovina addosso e ti confonde, non sei più lucido, né sicuro del percorso.
Ti rechi verso una precisa destinazione: per tutta la vita sei stato mosso da obblighi e doveri ineludibili e anche adesso, così provato, devi raggiungere un obbiettivo.
La mente si sgomenta, non distingui bene il percorso, ti sorreggi alle vecchie pietre senzienti del castello: le dita le accarezzano e le mura sussurrano, suggeriscono, confortano il tuo andare.
La foresta: sì, ora rammenti; devi raggiungere la foresta, poi consegnare la spada, la spada di Grifondoro, devi darla a Potter… oppure l’hai già fatto?
Qualcosa di lucente compare ai tuoi piedi: il rubino rosso, la lama perfetta, è lei, è quella da consegnare.
Sospiri e aggrotti le sopracciglia, ma non l’hai già recapitata tanto tempo fa?
Sei confuso.
Insegui compiti e doveri, sei ancora utile? Servi ancora a qualcosa?
Forse è un sogno.
Una visione onirica.
Eppure, sei sveglio e senziente.
Con fatica ti chini a raccoglierla, e prosegui verso l’uscita. Perplesso.
Le luci si accendono al tuo passaggio e ti mostrano la strada, il castello ti conduce per mano, il freddo non morde più.
Ti appoggi alla lama e all’elsa che scintilla tra le tue dita: ma non sei un Grifondoro, come è possibile che si sia mostrata?
La voce di Silente sussurra nell’orecchio parole remote:
Lo smistamento avviene troppo presto… deve essere presa in condizioni di bisogno e valore…
Ricordi poco chiari, quasi indistinti.

Il portone si apre al tuo tocco, scuoti il capo per allontanare fastidiosi pensieri e la neve che cade si posa leggera su di te, non ci badi e a passi incerti ti dirigi verso la Foresta Proibita.
Camminare sulla coltre bianca è più difficile e faticoso, i piedi nudi sprofondano, ma il gelo si sta mutando in calore e pace.
Sì, vera pace.
La foresta è così vicina, ormai.
Potrai riposarti avvolto da questo strano calore.
Ti allontani dal castello passo dopo passo, ti allontani dalla protezione di Hogwarts, dalle barriere antismaterializzazione: sei libero.
Ma devi fermarti.
Sì, ecco lì una radura.
Siedi nella neve soffice che ti avvolge come una coperta: appoggi le spalle e la testa al tronco di un albero e ti lasci andare ad una tregua.
La ragione suggerisce brividi e gelo, ma invece ti senti circondato da un piacevole tepore, mentre stringi la spada magica a te.
Scintilla l’elsa ornata, brilla la lama lucida ed affilata, abbracciarla è istintivo: da lei che il castello generoso ti ha fatto trovare, promanano luce e calore, pace e potere magico.
Puoi restare qui e dormire.
La tua destinazione definitiva può aspettare un po’ di tempo.

****



Poppy si sveglia d’improvviso.
Ansia le stringe la gola, un cieco terrore immotivato la scuote.
Tutto è pace e silenzio, ma non è convinta: il suo sesto senso è in modalità pericolo.
Indossa la vestaglia e va a controllare il suo unico paziente.
Il letto è vuoto!
Corre Poppy, corre con il vigore di una ragazzina, sente che qualcosa sta accadendo, che Severus è a rischio.
Il grande portone di quercia è socchiuso: non c’è tempo da perdere, evoca il mantello e una coperta poi si avvia nella neve.
Le tracce del passaggio di Severus sono evidenti e le segue con il cuore in gola: le orme si inoltrano nella Foresta Proibita.
Misericordia! Con questo freddo, la neve che cade e il ragazzo ha soltanto la camicia dell’infermeria. – pensa.
- Severus! Severus! - Grida a squarciagola
Soltanto il sussurro del vento tra le chiome degli alberi le risponde.
Oh, ragazzo, dove pensi di andare, dove sei?
Singhiozza Poppy, lei, di solito tanto equilibrata, lei che non perde mai la pacata sicurezza propria della professione, ora è nel panico.
La foresta è minacciosa e nel gelo candido, finalmente, vede brillare qualcosa.
Una spada: la spada di Grifondoro.

Poi lo vede: è prostrato accanto ad un albero, è seduto tra le radici.
Gli corre accanto, lo tocca, lo abbraccia e gli getta addosso la coperta, poi si toglie il mantello e lo copre anche con quello.
- Ragazzo mio, come sei arrivato fin qui? Torniamo a casa, presto! – poi, aggiunge con voce più forte - Svegliati, Severus, dobbiamo andare al castello.
Lo tocca, gli accarezza il viso e le mani, ma è stupita perchè non sente il gelo dell’ipotermia, ma un tepore avvolge il giovane: è la spada che rilascia energia e magia, una bolla di lieve calore avviluppa anche lei.

***

Apri gli occhi.
Sei stanco, il silenzio della foresta è rotto dalla voce di Poppy.
Ti ha trovato.
Non puoi sfuggirle.
- Non voglio tornare, - esclami - devo consegnare la spada a Potter, devo trovarlo e dargliela lo vuole Albus. Albus… oh, Merlino! Ma Albus è morto, l’ho ucciso e Potter ha già distrutto il Signore Oscuro mesi fa. Che cosa mi succede? – sussurri e copri con le mani il volto, stai perdendo la testa, la tua mente lucida e pronta è offuscata.
Ti riscuoti e lasci che Madama Chips ti aiuti a rialzarti.
Ti tranquillizza, ti calma, la sua voce è teneramente dolce, riporta alla memoria frammenti di passato.
- L’hai già fatto Severus, - afferma paziente la Guaritrice - hai compiuto ogni obbligo e dovere. Ora sei qui, sei con me: il castello ti aspetta, la vita ti aspetta, per favore, ragazzo mio, torna in te. Io rivoglio indietro il mio Severus combattivo, irascibile, testardo. Oh, per favore, torna da me, da noi tutti che ti rivogliamo.

E come se un velo si squarciasse all’improvviso tutto ti appare nitido adesso, la nebbia che avvolgeva i tuoi pensieri obnubilandoli scacciata; lo sfinimento che hai cullato per mesi ti ha impedito la consapevolezza e ti ha condotto alla confusione.
Ma la spada che stringi è calda, si è palesata, ti ha incontrato e l’hai raccolta, anche se in preda al delirio: lei ti ha riportato indietro, lei ti ha mantenuto al sicuro nel gelo che non ti raggiunge nemmeno adesso.
Poppy ti ha dato il mantello ed ora è lei che sta tremando, la copri, mentre stringi ancora l’elsa scintillante.
- Perché sei venuta? - Le chiedi quasi con rabbia - Dovevi lasciarmi perdere, dovevi farlo da mesi. - Respiri profondamente e prosegui – vedi? Anche la ragione mi abbandona. Non capisci? Sono merce avariata, Poppy, non servo più a niente. Ora che il mio compito è concluso voglio solo morire o sparire del tutto, voglio andare lontano da questo mondo che non mi vuole. - Sospiri – che non mi ha mai voluto per me stesso, per chi sono davvero, ma soltanto per la mia utilità. Non capisci che viene il momento in cui devi lasciar andare chi non vuole o non può restare?
Guardi la donna con tristezza
- E tu devi lasciarmi andare, Poppy, non c’è più niente in me che tu possa guarire. – Allunghi la mano verso di lei, le asciughi una lacrima e le accarezzi il viso.

La donna ti stringe tra le braccia, ti sfiora: no, non deve farlo, non vuoi che lo faccia, non ti è mai piaciuto essere toccato o che il tuo spazio personale fosse invaso e lei lo sta facendo. Proprio adesso.
Tuttavia, non puoi fare a meno di accettare, se pure momentaneamente, quell’affetto sincero e disinteressato.
Non c’è più tempo, ormai tutto è compiuto.
Tutto.
Quante volte con i suoi modi bruschi ti ha curato nel corpo e nell’anima, i ricordi sono mille e mille.
Il vento carico di neve soffia più forte.
Ti chiama a sé.
La spada cade dalle tue dita.
La vecchia strega è in ginocchio tra la neve e puoi ancora vedere le sue lacrime.
Questa volta non può curarti, non può trattenerti.
Sei sicuro di quello che vuoi, e lo fai senza voltarti indietro, senza ascoltare i singhiozzi, senza rimpianti, perché non c’è stato niente nella tua vita che potresti rimpiangere.
Ci sarà un altro futuro per te?
In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non è che una nuova, grande avventura… di nuovo ti giunge il sussurro lontano di Albus.
Segui quella voce tra la neve e l’oscurità della Foresta.
Vivere… morire…
Abbandonare il mondo, il tuo mondo.
Ti smaterializzi con uno sforzo di volontà.

****



Poppy resta sola nel buio, con un ultimo sospiro bisbiglia il nome del mago a cui ha sempre voluto bene, ma lui non può più sentirla, ormai.
La neve ha smesso di cadere e in cielo, le nuvole si allontanano le une dalle altre, lasciando spazi limpidi.
La strega guarda in alto e scorge il bagliore di una stella più luminosa, scintillante nel cielo sgombro.
Dalle sue labbra esala solo un sussurro che ha il sapore di un lungo addio.

Fai bei sogni, Severus, dovunque tu sia, fai bei sogni, ragazzo mio…

Edited by chiara53 - 22/12/2022, 18:53
 
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view post Posted on 15/12/2022, 19:29
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Chiara... Sono senza parole. La storia è meravigliosa, davvero.
L'unica piccola perplessità è che sembra che Severus si sia allontanato troppo poco dal castello per la Smaterializzazione... Dovresti, forse, aggiungere qualche frase per far capire come Poppy si inoltri per parecchio tempo nella Foresta.
È l'unico neo perché potrebbe portare problemi di canone.
 
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view post Posted on 15/12/2022, 19:44
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Ok ci vuole niente per quello.
Grazie.
Domani sistemo
 
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Chiara, di seguito piccoli appunti:
- non sbraita come al solito: non mi pare da Severus

ma la lei è cocciuta, non si è ancora arresa: lei non si arrenderà

Persino nell’anno in cui fu Preside, persino dopo la “morte” di Silente, alla quale, come tutt,i aveva creduto - stupida donna - pensa, persino quando tutto sembrava perduto: lui ostinato resisteva.

Come ti ho scritto nel messaggio: la storia è meravigliosa, ho le lacrime agli occhi ❤️
 
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view post Posted on 16/12/2022, 00:46
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Grazie Cate. Provvedo
 
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view post Posted on 16/12/2022, 18:29
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CITAZIONE (Lonely_Kate @ 15/12/2022, 22:41) 
Chiara, di seguito piccoli appunti:
- non sbraita come al solito: non mi pare da Severus

ma la lei è cocciuta, non si è ancora arresa: lei non si arrenderà

Persino nell’anno in cui fu Preside, persino dopo la “morte” di Silente, alla quale, come tutt,i aveva creduto - stupida donna - pensa, persino quando tutto sembrava perduto: lui ostinato resisteva.

Come ti ho scritto nel messaggio: la storia è meravigliosa, ho le lacrime agli occhi ❤️

Sistemato.
oh, dio = oh, Merlino! <3

Edited by chiara53 - 16/12/2022, 18:46
 
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view post Posted on 16/12/2022, 18:41
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CITAZIONE (Mitsuki91 @ 15/12/2022, 19:29) 
Chiara... Sono senza parole. La storia è meravigliosa, davvero.
L'unica piccola perplessità è che sembra che Severus si sia allontanato troppo poco dal castello per la Smaterializzazione... Dovresti, forse, aggiungere qualche frase per far capire come Poppy si inoltri per parecchio tempo nella Foresta.
È l'unico neo perché potrebbe portare problemi di canone.

Risolta anche la distanza
 
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view post Posted on 16/12/2022, 18:54
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Aspetto qualche giorno poi la rileggo, anche stasera ho messo qualche virgola.
 
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view post Posted on 17/12/2022, 16:58

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Io sto scrivendo!
 
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view post Posted on 17/12/2022, 17:23
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Brava!
 
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CITAZIONE (chiara53 @ 16/12/2022, 18:54) 
Aspetto qualche giorno poi la rileggo, anche stasera ho messo qualche virgola.

Chiara, ho trovato le ultime due minuzie:

al sicuro nel il gelo che non ti raggiunge
quell’affetto sincero e disinteressato (manca il punto).

Ora è perfetta <3
 
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49 replies since 11/12/2022, 18:41   418 views
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