Il Calderone di Severus

Arwen68 - Pumpkin pie, Genere: introspettivo, missing moments - Personaggi: Severus, Silente - Pairing: nessuno Epoca: 1° anno

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view post Posted on 14/11/2021, 21:52
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Titolo: Pumpkin pie
Autore: Arwen68
Beta-reader: Ida59 / Ele Snapey
Tipologia:one-shot
Rating:per tutti
Genere: introspettivo, missing moments
Personaggi: Severus, Silente
Pairing: nessuno
Epoca: 1° anno
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Seduto sotto una grande quercia, fissava assorto l’orizzonte. Il lago Nero era calmo e rifletteva i colori del tramonto…

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Seduto sotto una grande quercia, fissava assorto l’orizzonte. Il lago Nero era calmo e rifletteva i colori del tramonto in quel freddo pomeriggio di fine ottobre.
Tra breve la Sala Grande si sarebbe riempita di ragazzi e insegnanti per una sera accomunati dalla voglia di festeggiare Halloween. Lui, invece, non aveva affatto voglia di far festa, anzi, odiava quella ricorrenza foriera, per quanto lo riguardava, di ricordi tragici.
Si rivide in quella notte a Godric's Hollow salire le scale della casa dei Potter, aprire la porta e…
Severus scacciò la visione del corpo di Lily senza vita e si concentrò sul presente. Doveva rientrare al castello ma indugiava, cercando un pretesto per non presentarsi a cena.
Aveva avuto una giornata pesante. Tutta Hogwarts era in fermento per la grande festa serale e mantenere la disciplina era stato più difficile del solito. Anche se durante le sue lezioni nessuno si era permesso alcuna trasgressione alle regole, aveva intercettato e sequestrato ai gemelli Weasley un gran numero di fuochi d’artificio del Dottor Filibuster e scherzi magici acquistati da Zonko. Era dovuto intervenire per sedare una crisi di singhiozzo che aveva colpito un Corvonero del primo anno dopo aver mangiato i dolci singhiozzini. Per completare la giornata, si era trovato a dare una mano a Minerva per bonificare la Sala comune dei Grifondoro, dove qualche buontempone rimasto sconosciuto aveva sganciato alcune caccabombe.
Tornò a fissare il lago. Quel luogo era speciale, risvegliava ricordi dolci di pomeriggi felici, passati a studiare e a chiacchierare con Lily, e memorie devastanti, come l’umiliazione subita a opera di James Potter e dei suoi sodali. Come l’insulto rivolto alla sua unica amica, alla sola donna che avesse amato.
Lily gli mancava! Eppure la ritrovava in quei luoghi e nei colori dell’autunno. Le foglie rosso oro degli alberi gli ricordavano i suoi capelli, così morbidi, così profumati. Riusciva ancora a sentire quel profumo di gelsomino che si spandeva dalla sua chioma…
Vide una foglia rosso oro ai suoi piedi, la raccolse e la rigirò tra le dita.
Il sole era ormai basso sull’orizzonte e il giorno moriva in un tripudio di rossi e aranci.
Si alzò e si avvicinò alla riva del lago, si inginocchiò a osservarne la superficie e vi posò la foglia. La seguì con lo sguardo mentre la corrente la trascinava verso il centro del lago e desiderò essere quella foglia, desiderò sprofondare in quelle acque fredde e limpide per lasciarsi abbracciare dall’oblio della morte.
Fissò ancora per qualche istante il lago poi si voltò e con passo deciso si avviò verso il castello. Aveva deciso: avrebbe partecipato alla cena di Halloween.

***


La Sala Grande era splendidamente addobbata per l’occasione. Zucche di Halloween e candele scintillanti fluttuavano nell’aria, contendendosi lo spazio con i fantasmi delle quattro Case.
La cena superava ogni aspettativa: gli elfi domestici non si erano risparmiati giù nelle cucine.
Le mense erano riccamente apparecchiate e dalle pietanze si spandevano effluvi deliziosi. I dolci non mancavano di certo: mele caramellate, tortine Whoopie, pumpkin pie e molte altre golosità erano là per soddisfare la gola di alunni e insegnanti.
Silente ogni tanto si alzava in piedi per proporre un brindisi in onore ora di questo, ora di quel professore: il vino elfico e il succo di zucca riscaldavano ancor di più l’ambiente.
L’atmosfera era festosa, chiassosa, risuonante di risa. Baccano e allegria quella sera non erano prerogativa esclusiva dei ragazzi: anche gli insegnanti partecipavano a quel clima rilassato e gioioso.
Tutti erano allegri.
Tutti tranne uno: Severus.
Rigidamente seduto al suo posto, punzecchiava svogliatamente con la forchetta le patate. Lo sguardo andava dal piatto, dove giaceva triste e dimenticata una porzione di pollo croccante, a Potter, seduto al tavolo dei Grifondoro.
Il ragazzo era felicissimo quella sera. Era la sua prima notte di Halloween al castello di Hogwarts e si stava divertendo. Lui e il suo amico Weasley si erano rimpinzati di tortine Whoopie e mele caramellate fin quasi a star male e ora ridevano a crepapelle alle battute dei gemelli Weasley.
Eccolo là il bambino sopravvissuto, a cui tutto il mondo magico guardava come un eroe.
E all’improvviso tutto prese a girare intorno al mago: Severus vide di nuovo il bimbo piangente nel lettino, la fronte marchiata dalla ferita a forma di saetta e nella stanza solo morte e distruzione.
Il tocco gentile e deciso di una mano sulla spalla interruppe il flusso dei ricordi. Si voltò e vide Silente in piedi accanto a lui.
“Lo so, Severus, è difficile per te.”
“Non può neanche immaginare quanto, preside. E’ così simile a suo padre! Simile non solo nell’aspetto ma anche nel carattere. E’ presuntuoso, arrogante, ribelle, sempre pronto a trasgredire le regole e a mettersi nei guai.”
“Ma è leale e generoso con gli amici come sua madre Lily, senza contare che ha i suoi stessi occhi.” lo interruppe Silente.
Si girò di scatto verso il preside. Gli occhi di Lily! Lo aveva visto benissimo da solo che aveva gli stessi occhi di Lily! Ogni volta che incrociava lo sguardo con il ragazzino non poteva evitare di pensare a lei, non c’era certo bisogno che gli venisse ricordata questa somiglianza.
Stava per replicare quando il professor Raptor fece irruzione in Sala Grande, urlando qualcosa riguardo un troll nei sotterranei.
Il panico dilagò tra i ragazzi che cominciarono a urlare a loro volta, agitandosi e cercando di guadagnare l’uscita per scappare via. I professori scattarono tutti in piedi cercando di riportare la calma.
Tra Severus e Silente non ci fu bisogno di parole. Al vecchio mago bastò un cenno e l’altro annuì impercettibilmente con il capo: sapeva cosa fare. Si girò e guadagnò l’uscita da un uscio secondario. L’ultima cosa che sentì, mentre si chiudeva la porta dietro le spalle, fu la voce stentorea di Silente che impartiva ordini ai ragazzi e istruzioni agli insegnanti.

***


Era notte fonda quando finalmente riuscì a guadagnare la via per il suo alloggio. Zoppicava in modo vistoso e sentiva la ferita bruciare atrocemente. La maledetta bestiaccia non si era fatta scrupolo ad azzannargli il polpaccio: solo la sua notevole abilità negli incantesimi gli aveva permesso di salvarsi, mentre erano servite due ore per medicare il morso infertogli da Fuffi.
Pensò, non senza sarcasmo, al nome che portava quella creatura letale. Fuffi! Solo a Hagrid poteva venire in mente di chiamare in quel modo un enorme cane a tre teste.
Finalmente arrivò davanti al suo alloggio. Tutto ciò che bramava era di stendersi sul letto e dormire per buttarsi alle spalle l’ennesima notte Halloween. Aprì la porta, entrò e lo sguardo fu catturato da una cloche che faceva bella mostra di sé sullo scrittoio in mogano. Incuriosito si avvicinò e vide la lettera. Aprì la busta e riconobbe la calligrafia di Silente.

“Spero che almeno questa l’assaggerai!
So che Eileen la preparava sempre per Halloween.
Buon appetito!
P.S.: grazie.



Grazie! Albus era proprio un originale.
Posò il biglietto e alzò il coperchio: un fragrante aroma di zenzero e cannella lo investì. La pumpkin pie era là invitante a solleticare la gola. Ne tagliò una fetta e andò a sedersi davanti al caminetto acceso.
Addentò con voluttà la torta e lasciò che gusto e olfatto risvegliassero nella mente ricordi di un tempo perduto. Si rivide bambino nella cucina di casa mentre osservava sua mamma intenta a preparare quel dolce solo per lui. E poi ragazzino, lì, a Hogwarts mentre divideva con Lily la torta che sua madre non mancava mai di fargli arrivare per Halloween.
Chiacchieravano e ridevano e non erano mai sazi di quel dolce speziato e fragrante: erano stati bei momenti… Sì, ammise con se stesso, c’era stato un tempo in cui anche lui aveva festeggiato con gioia Halloween, ma gli avvenimenti che si erano succeduti facevano sembrare tutto lontano e irreale.
“Sì, ho amato anch’io questa festa, ma è stato in un altro tempo, una vita fa.”
Si alzò e andò a tagliarsi un’altra fetta: per una volta si sarebbe abbandonato alla gola e alla dolcezza di ricordi ormai lontani.
 
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view post Posted on 14/11/2021, 22:15
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Lonely_Kate
Manu, carissima, ho letto il tuo racconto e ho subito pensato di ringraziare la Rowling. Lo sai perché? Per la possibilità che ha dato ad autrici capaci e sensibili come te di colmare i vuoti, rivelare momenti ignoti, raccontare storie nella storia. Ė sempre fonte di estremo piacere rispondere alle curiosità delle innamorate di Severus che bramano sapere tutto di lui, cosa provava, cosa pensava. Accompagnare il mago in nero nei missing moments è una emozionante esclusiva, sempre. Ci vuole però maestria e competenza per tuffarsi in un simile ignoto, occorre comprensione e accettazione per rispettare il noto e non stravolgere sentimenti ed eventi. Mi piace molto come hai caratterizzato Severus in quella serata di Halloween durante il primo anno di Harry ad Hogwarts: in tutto il tuo brano Lui recita il ruolo di insegnante adulto senza rabbia, senza insofferenza, senza ribellione. Si muove in un limbo senza tempo, scivolando sul qui ed ora, per poi volare con la mente e il cuore all’altrove ed allora. Noi siamo lì con lui ed è questa la prova della tua bravura ad entrare, a farci entrare in simbiosi con il suo sentire. Paterna la figura di Silente, che tenta di rassicurare il suo giovane e taciturno insegnante, e prova a donargli un po' di fragrante dolcezza con una torta che mi é venuta voglia di provare subito! Ti abbraccio forte <3


chiara53
Il tuo racconto, Manu, è un susseguirsi di quadri da esposizione: racconti una serata, anzi, La Serata, la peggiore per Severus a causa dei ricordi che la accompagnano.
Davanti al lago l’ho visto nitidamente e ho compreso la pena che, come la foglia nell’acqua, sprofonda nella sua anima; poi la festa che festa certo non è per chi collega da sempre Halloween con la perdita e i rimorsi; infine, il ritorno umiliato e ferito dopo aver fatto come sempre il suo dovere.
Adoro la conclusione dolceamara e provo una infinita tenerezza per quel bambino che ricorda una torta e un sapore antico, quando ancora la vita avrebbe potuto essere diversa.
Storia, molto, davvero molto bella.
Complimenti Manu.


Gabrix1967
La tua storia è pervasa da una dolcezza, che la Pumpkin pie esalta ancora di più.
Il pensoso professore, così refrattario a prendere parte a "eventi mondani", cede (come al solito) al dovere e al bene superiore al quale ha votato la sua vita.
Mi è piaciuto moltissimo il momento in cui riflette sul dolore che il morso di Fuffy gli procura, perché è lui, incluso il sarcasmo che non indietreggia nemmeno di fronte alla sofferenza che prova, sia per il morso, sia per la (per lui ) triste ricorrenza. Così come mi è piaciuta l'idea di creare un legame, tra la festa e i ricordi del passato, attraverso una torta, che è anche uno strumento consolatorio, che finalmente può gustare a fine serata.
Complimenti Manu.
 
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view post Posted on 14/11/2021, 23:56
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Mi sono resa conto di non aver ancora lasciato un commento alla tua storia, e rimedio subito alla mancanza, seppur ti abbia già detto come mi sia piaciuto tanto questo tuo missing moment raccontato con estrema cura e delicatezza.

Quello che hai descritto è un bellissimo scorcio dalle splendide tinte autunnali, soffuso di malinconia, in cui si dipana dolcemente il filo dei ricordi di un Severus segnato dal dolore di una perdita atroce ancora troppo recente perchè la ferita possa essersi rimarginata almeno in parte.

Ma il profumo della pumpkin pie che Silente gli fa trovare in camera ha quasi un sapore consolatorio che tu gli regali con adorabile garbo assieme al ricordo più importante legato alla sua infanzia. Bravissima! <3
 
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