Il Calderone di Severus

Alaide - Grazie a te, dolce bambino, sono stato salvato, Tipologia: Song Fic - Genere: Introspettivo - Altro Genere: Nessuno Avvertimenti: AU - Epoca: Post 7 anno - Pairing: Nessuno - Personaggi: Pers. Originale - Altri Personaggi: Nessuno

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view post Posted on 3/9/2017, 16:27
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Titolo: Grazie a te, dolce bambino, sono stato salvato

Autore/data: Alaide – gennaio 2014
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Song-fic
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio Originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Negli occhi di Anne leggeva il suo perdono.
Nel volto e nella voce di Heloïse la sua assoluzione.

Nota: Storia scritta per il Gioco Creativo n. 4 A Ritmo di musica e partecipante al Gioco Creativo n. 14 Severus House Cup.

La storia è collegata a Klavierstuecke, anche se ritengo che possa essere letta separatamente.
Potete ascoltare il Lied a questo link:
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Parole: 755, escluso il testo poetico, musicato da Richard Strauss sotto il titolo Auf dem Kind (Ad un bambino) [1]

Grazie a te, dolce bambino, sono stato salvato




Nel mezzo delle angosce che m'incatenano
Grazie a te, dolce bambino, sono stato salvato,



Severus si sentiva incredibilmente calmo, in quei giorni, una calma che non aveva mai provato prima.
Nel corso della sua vita, era sempre stato incatenato ad angosce terribili. Anche la sua infanzia era stata angosciosa, per quanto illuminata dalla luce del sorriso di Lily, ma l'ombra della rabbia racchiusa in suo padre e dell'indifferenza di sua madre aveva sempre velato il suo mondo.
E l'angoscia era andata aumentando nel corso degli anni. Si era trasformata in rabbia ed in sete di conoscenza, ma era sempre stata presente nel suo animo. Era simile ad un grido primordiale che lo incatenava, senza concedergli tregua.
Era diventata, poi, l'angoscia del senso di colpa, la consapevolezza di tutto ciò che di terribile aveva commesso, la consapevolezza che non esisteva alcuna speranza di salvezza per lui.
Né alcuna possibilità di sopravvivenza alla guerra magica.
Invece era sopravvissuto. Ed aveva cercato di vivere, lasciando l'Inghilterra ed andando a lavorare come ricercatore alla Cité de la Magie di Parigi.
Ma anche allora, le abituali angosce non lo avevano abbandonato ed aveva creduto che lo tenessero per sempre incatenato.
Fino ad allora, fino a quando non aveva incontrato Anne ed Heloïse, fino a quando non aveva accolto nel suo appartamento una bambina malata e la sorella maggiore Magonò e cieca. Ma nemmeno allora si era reso conto che le angosce stavano sciogliendo la loro catena. Si era affannato a cercare una cura per la malattia di Anne ed aveva tentato di aiutare Heloïse che aveva perso la fiducia nella vita.
Soltanto, in quel momento, quando le due sorelle erano state poste sotto la sua tutela, si rendeva conto che quelle angosce si stavano allentando e sapeva perfettamente che la sua salvezza era dovuta al volto dolce della bambina e all'affetto figliale della sorella maggiore, che dall'infanzia era uscita brutalmente a causa di un padre che incolpava la figlioletta minore della morte della moglie.
Ripensando a quello che gli aveva raccontato Heloïse, ancora provava l'orrore che lo aveva attraversato tempo prima ed ancora credeva che, se avesse, in qualche modo tradito la fiducia della ragazza, l'avrebbe condotta ad intraprendere un cammino di colpe simile al suo.
Ma quella fiducia non era stata tradita ed era riuscito a salvare la vita di Anne e di altri volti d'ignoti pazienti della stessa malattia.
Per una volta aveva portato la vita e non la morte e quel pensiero sollevava le sue angosce, per quanto non potesse cancellare il suo passato.
Ma non era quello ciò che desiderava.
Egli stesso e le sue scelte sciagurate erano la causa di quel passato indelebile.
Eppure si sentiva quieto, quasi in pace con se stesso, in quei momenti, mentre osservava Anne giocare con la sorella.
Incontrò lo sguardo della bambina, uno sguardo colmo d'affetto, uno sguardo che conteneva la sua salvezza.
Negli occhi di Anne leggeva il suo perdono.
Nel volto e nella voce di Heloïse la sua assoluzione.

Nutro i miei occhi e il cuore
Della tua gioia angelica
Di questa innocenza, di questo chiarore mattinale,
Di questa sorgente divina e limpida.



Una risata di Anne lo riscosse dai suoi pensieri. Si pose ad osservare le due sorelle.
Il loro era un gioco quieto, tranquillo, un gioco che potevano condividere entrambe, adatto alla cecità di Heloïse.
Ed improvvisamente, ancora più che in altre occasioni, Severus si rese conto di quanto fosse cambiata la sua vita da quando aveva accolto nella sua casa quelle due orfane.
E si rese conto che aveva finalmente abbracciato la seconda possibilità di vita che il destino gli aveva offerto.
Viveva ora e viveva liberamente, non più incatenato al passato, non più ancorato unicamente ai suoi sensi di colpa.
Ed il suo sguardo si nutriva dell'immagine della gioia delle due sorelle, una gioia insperata fino a qualche tempo prima.
Quando Anne ed Heloïse erano entrate nella sua casa erano sofferenti per la malattia e per un passato terribile.
In quel momento, anche la sorella maggiore riusciva a ridere ad una frase scherzosa di Anne.
E quella gioia innocente nutriva il cuore di Severus.
E, allo stesso modo, la sua anima era nutrita da quell'affetto gratuito e sconfinato che gli offrivano le due sorelle.
Nessuno l'aveva mai amato in quel modo e, forse, nemmeno lui aveva mai amato in quella maniera.
Non aveva mai pensato di poter essere un padre. Invece lo era diventato.
Non aveva mai nemmeno immaginato di poter entrare in contatto con un'innocenza pura e limpida, come quella di quelle due sorelle.
Invece così era stato e poteva dire, in cuor suo, che la sua salvezza, la sua rinascita, non era iniziata quando era sopravvissuto al morso di Nagini, ma grazie all'innocenza e all'affetto di Anne ed Heloïse.

[1]
Il testo del Lied, ad opera di Johann Ludwig Uhland, è stato riportato integralmente. Come molti Lieder può essere cantato sia da voce femminile che da voce maschile.
Pur non avendo adattato il testo del Lied, ho inteso il dolce bambino del titolo come entrambe le sorelle.

Aus der Bedrängnis, die mich wild umkettet,
Hab ich zu dir mich, süßes Kind! gerettet,
Damit ich Herz und Augen weide
An deiner Engelfreude,
An dieser Unschuld, dieser Morgenhelle,
An dieser ungetrübten Gottesquelle.


Traduzione

Nel mezzo delle angosce che m'incatenano
Grazie a te, dolce bambino, sono stato salvato,
Nutro i miei occhi e il cuore
Della tua gioia angelica
Di questa innocenza, di questo chiarore mattinale,
Di questa sorgente divina e limpida.

 
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