Il Calderone di Severus

Ginevra (KnightOfCydonia) - Ti avrò, Tipologia: Song Fic - Genere: Introspettivo - Altro Genere: Romantico Avvertimenti: AU - Epoca: Piu' di un'epoca - Pairing: Severus/Altro - Personaggi: Hermione - Altri Personaggi: Nessuno

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view post Posted on 20/6/2017, 16:16
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Titolo: Ti avrò

Autore/data: Ginevra (KnightOfCydonia) – febbraio 2014
Beta-reader: Alaide
Tipologia: Song fiction (testo utilizzato 75%), 2042 parole (non conteggiata la strofa che chiude la storia)
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo, romantico
Personaggi: Severus Snape
Pairing: Severus/Lily - Severus/Hermione
Epoca: un po’ tutte
Avvertimenti: AU

Disclaimer: I personaggi presenti in questa storia non appartengono a me, bensì a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. La trama di questa storia è, invece, di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento; nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Riassunto. Ti stringo forte tra le mie braccia per non farti andar via. Non andrai mai via da me.

Note. Scritta per la Severus House Cup – Sfida di Febbraio “A Ritmo di musica”. Ispirata da “Ti avrò” di Enrico Ruggeri





Ti avrò




Aprile 1976

La guardo.
E’ così bella.
Sembra non rendersi conto di come anche i raggi del sole vogliano giocare con i suoi capelli illuminandoli di riflessi, così come non si accorge degli sguardi innamorati che sempre più spesso non riesco a nascondere.

Ma io sono solo il suo amico, uno dei tanti, ormai.

Non mi guarda.
Non mi guarda come guarda lui.
Lo osserva volare e sembra stia ammirando il volo di un falco o di un gabbiano.
Io sono solo il suo compagno di studi, quello a cui chiedere aiuto per migliorare in classe, quello che una volta era il suo amico speciale e che ora è stato relegato in un angolo.

Io sono così: inutile e poco popolare. Per quanto abbia voglia di volare alto, per tutti sono solo una piccola serpe strisciante.

Eppure, mentre la ammiro, i miei pensieri seguono traiettorie ardite nel vento dentro ad un cielo lontano immaginando i baci e le carezze che non le ho mai dato.

Io sono così e non riesco a rinunciare a Lei: nonostante sappia che ciò che spero è impossibile, ho voglia di volare e di sognare.

Da mesi lavoro ad un piccolo progetto che potrà essermi di aiuto: si tratta di un filtro d’amore come quello di cui si parlava in quella fiaba babbana che mia mamma mi leggeva la sera. Ho annotato tutto. Devo solo procurarmi gli ingredienti e trovare il momento adatto per lavorarci.

Potter è riuscito ad incantarla con chiacchere vuote e muscoli.
Io la avrò utilizzando il mio sapere.

E la avrò.



Ottobre 1977

La guardo.
E’ sempre così bella.

E io non sono più un suo amico, ma una persona da evitare, ormai.

Non mi ha mai perdonato per quelle maledette parole.
L’ho attesa a lungo fuori dal dormitorio Grifondoro per scusarmi e per spiegarle come mi ero sentito.
Non mi ha nemmeno sfiorato con lo sguardo.
Mi ha dedicato tutto il suo disprezzo, facendomi chiaramente intendere che non sono degno della sua attenzione.

Lily. Eravamo amici.
O forse per te ero solo un’opportunità da sfruttare fino a che non hai trovato altri?
Ti vergogni di me, vero?



Sempre di più mi convinco che l’unico modo per averla sia quello di utilizzare la pozione che ho inventato: semplice, inodore, insapore, sicura. Devo solo far sì che la ingerisca e poi lei non avrà più alcuna scelta.
La avrò perché sto male se non la sento mia, anche se questo mi obbliga ad un sotterfugio. Ma, in fondo, non è così che deve comportarsi una serpe? Tutti pensano a noi come persone astute e poco affidabili: non capiscono che ci comportiamo così proprio perché è l’unico modo per sopravvivere ai loro preconcetti.

Non mi piace quello che sto per fare: ho sognato per anni che lei potesse ricambiare con un po’ di affetto l’immenso amore che sento per lei, solo per lei.
Mi disgusta l’idea che debba drogarla solo per poterle stare vicino e stringerla forte.
Mi opprime il pensiero che per mostrarle il mondo che solo per lei ho costruito con la fantasia debba tradire nuovamente la fiducia che – una volta – aveva in me.

Ma ormai lei è un’ossessione. E non ho altri mezzi.
Non mi guarda.
Non mi parla.
Mi passa accanto insieme ai suoi amici: parla, ride e stringe la mano di Potter. L’idiota non perde occasione per lanciarmi occhiate di scherno. Agli spintoni ci pensa quel demente di Sirius. Chiude il gruppo quella nullità di lupo mannaro che fa finta di non vedere e intanto assiste – come sempre – alla mia tortura.

Ma io devo stare calmo.
Mi attendono grandi cose.
Devo stare calmo.
E devo pensare come un Serpeverde, mettendo al bando questi dubbi da Tassorosso onesto e fedele.


Oggi inizierò la preparazione della pozione: ci vorrà il tempo di due lune e poi dovrò lasciarla in stasi per quasi un mese.
Una volta che avrà ingerito quel liquido, lei sarà mia.
La avrò - anche se così tradirò il mio onore e la nostra amicizia di un tempo - perché non posso più aspettare.
La avrò perchè la voglio.



Maggio 1978

La guardo.
E’ diventata una donna stupenda.

E io sono ormai lontanissimo da Lei.
Ho iniziato il mio percorso per diventare qualcuno.
Non c’è più posto per lei, ormai, nella mia vita.

Lucius mi ha spiegato quanto sia inopportuno coltivare certe amicizie.
Mi ha detto che ora devo dedicarmi solo alla mia preparazione.
Mi aspetta un grande futuro. Diventerò un mago potente e rispettato.
Non dovrò pregare per avere una donna.
Non dovrò pregare nemmeno per avere lei.

E io gli credo.

Durante gli incontri serali, ho avuto l’opportunità di conoscere molti maghi e streghe impegnati nella costruzione di un nuovo mondo.
Mi guardano con attenzione e parlano con me: sono interessati alle mie scoperte e alle mie idee.
Una di queste streghe mi rivolge sempre più spesso sguardi di desiderio: è bella ed è una donna, non una ragazza. Spesso siede accanto a me e chiede dei miei progetti e dei miei desideri. Vicino a lei, mi sento un uomo e non Mocciosus.


Lily. Ingiusta Lily.
Ti amo ancora ma non è più il momento.
Non abbiamo più tempo.
Forse quando sarò qualcuno tu mi guarderai ancora?
Quando non sarò più Mocciosus, potrò piacerti come uomo?
O continuerai a vergognarti di me?


Lily, hai osservato il pasto di un qualsiasi felino?
Io sarò crudele come lui se questo vorrà dire mostrarti il mio potere.
A te piacciono gli uomini che anche altri possono ammirare e apprezzare.
Io sarò così: un mago riconosciuto e rispettato.

La pozione che avevo preparato con tanta attenzione non mi serve più.
Ti avrò perché tu mi implorerai.
Tu chiederai di me quando finalmente potrai vedere quello che sono diventato.

Io sono così e non mi posso fermare.
E quando dico che ti avrò, ti avrò.


31 ottobre 1981



Sono qui, amore mio.

Non mi hai mai cercato.
Mi hai lasciato indietro come l’ombra sbiadita di un ricordo.
Ma io non ho mai smesso di pensarti. E di amarti.

I miei sogni di gloria non mi hanno reso felice.
I miei crimini mi hanno allontanato da te ancora di più.
La rabbia nel saperti di un altro mi ha reso cieco.

Non ti ho mai dimenticato

E ora sono qui.
Insieme a te.

Ti stringo forte tra le mie braccia per non farti andar via.
Non andrai mai via da me.
Io sono così e non mi posso sbagliare: sarai sempre con me.
Sei il mio amore.
Sarai il mio tormento e la mia pena.

Sarai il mio tempo.




Ottobre 2008


E’ arrivata ad Hogwarts qualche anno fa.
Insegna Babbanologia. Strana scelta per una ex studentessa Sotutto che eccelleva in trasfigurazione e incantesimi. A ben pensarci, però, non mi stupisce più di tanto: i nati babbani tendono a vivere in due mondi. Ovviamente la Sotutto pretende di renderli, come dire, “compatibili”.

La prima volta che ci siamo incontrati è stato strano: lei era emozionatissima, io infastidito. Non è bello rivedere una ragazzina saccente che, peraltro, ha avuto l’opportunità di frugare negli intimi ricordi che avevo consegnato a Potter.
Mi sono sentito nudo di fronte a lei. E non ho reagito bene.


Dopo qualche tempo, durante uno dei nostri ormai consueti e rumorosi battibecchi iniziato in Sala Professori e proseguito in corridoio, mi ha detto – urlato forse è più preciso – che era tornata a Hogwarts, rinunciando ai vantaggi di una luminosa carriera presso il Ministero, perché “aveva voglia di casa”.
Sarà stato lo sguardo malinconico, il tono di voce o il fatto che continuasse ad arricciare una ciocca di capelli con un dito – un gesto che non sopporto e che tradisce il suo nervosismo – ma all’improvviso mi sono reso conto di non essere arrabbiato con lei ma con me stesso.

Ho stretto le labbra per evitare un commento sarcastico e ho continuato a camminare.
Dieci metri di corridoio a passo veloce e l’ho invitata a prendere un caffè.


E dieci mesi dopo mi sono trovato coinvolto nella revisione dell’intero programma di Babbanologia. Lei è convinta che l’ignoranza e la paura siano state causa delle due guerre: crede che insegnare a capire le differenze che esistono tra maghi e Babbani possa far cambiare la marea di preconcetti in cui il mondo magico affoga ancora oggi. In qualità di mezzosangue e assassino sopravvissuto posso solo concordare.


Poco tempo dopo, mentre parlavamo di una lite che aveva coinvolto uno dei miei verdeargento e due grifoni, ha affermato che tanti Serpeverde sono stati sostenitori del lato oscuro perché spinti dall’isolamento e dalla solitudine.
Non ho risposto. Ad essere sincero, l’ho piantata in asso in mezzo al corridoio.
Salvo, poi, rivederla a cena in Sala Grande e invitarla a fare una passeggiata intorno al lago, così da aver modo di definire meglio i contenuti del quarto capitolo del nuovo manuale di Babbanologia.
Ha accettato e abbiamo passato due ore di assoluta tranquillità e scambio intellettuale.

E’ l’unica che parla dei miei Serpeverde chiamandoli bambini o ragazzi.
Non li chiama mai Serpi, come fa l’intero corpo docente.
E questo, non lo nego, mi fa molto piacere. Ma sono disposto a farmi torturare piuttosto che ammetterlo dinanzi a chiunque.


Credo sia una delle poche donne che ho conosciuto capaci di cercare nella notte gli animali soli, per regalare loro quella lieve carezza che li farà sentire “considerati” in qualche modo.
Lily non era così: lei non riusciva a vedere oltre al cono di luce che lei stessa proiettava. Era una regina, popolare e amata: certamente non perdeva tempo andando a cercare qualcosa o qualcuno in mezzo alle ombre.
E poi Lily non gradiva le persone che intraprendevano percorsi imprecisi: per lei era tutto bianco o nero, o con me o contro di me.

Hermione, invece, condivide con me una certa simpatia per i ruoli da gregario: non ama essere protagonista e cerca comunque di capire le ragioni di chi sceglie una strada che si presenta tortuosa e pericolosa rispetto ad un’altra più semplice e luminosa.
O forse lei sa che non tutti siamo in grado di camminare su sentieri luminosi.

Odio riflettere su queste cose.
Per la prima volta, metto in discussione Lily. Lei che è il mio amore da sempre, lei che è la mia vittima.

Lily, non sei mai riuscita a vedere oltre il Marchio Nero.
Non ha mai capito la mia solitudine e la mia paura.
Hai trovato altri e mi hai gettato via come una cosa inutile.
Egoista Lily.
Amata Lily.
Perduta Lily.


Faccio fatica ad ammetterlo anche con me stesso.
Hermione mi interessa molto e scatena la mia curiosità. E’ intelligente, capace, laboriosa. Ed è anche testarda come un mulo, impertinente, fastidiosa e una SoTutto insopportabile.
E ha un cuore tenero. Troppo tenero.
Ascolta tutti con pazienza e attenzione.
Ascolta anche me.
E io mi rendo conto che è bello avere qualcuno con cui parlare.
Qualcuno che non ti giudica in continuazione.

Ora la mia giornata non è più scandita dagli orari delle lezioni o dagli impegni scolastici, ma dalla sua presenza. E sempre di più desidero la sua compagnia.
Devo essere impazzito. Invece di essere riconoscente al destino o a Dio per quello che mi viene offerto – a me, assassino e traditore – pretendo di più.
Pretendo lei.

E dimentico la mia colpa. Accantono il mio dolore.

Voglio vivere Lily.
Voglio essere amato per quello che sono.
Voglio provare ad essere tutto per qualcuno.

Ti lascio andare Lily.



Gennaio 2010

La osservo. E’ sempre più bella.
Non ha la bellezza di Lily che lasciava quasi senza respiro.
La sua è una bellezza che si nasconde allo sguardo superficiale.
Eppure io la vedo. E la vedo da molto tempo.

E la desidero.
Sempre di più.
Voglio un posto dentro alla sua memoria, voglio vivere nella sua anima.
Voglio un posto dentro di lei perché lei è già dentro me.


Credo che lei sappia.

L’ho invitata nei miei alloggi per bere qualcosa.
Mi ha detto sì e andando via mi ha sfiorato la mano, come fa sempre più spesso.
Tra poco sarà qui e i miei pensieri continuano a perdersi immaginando baci e carezze che potrei donarle.

Ho paura, ma ho deciso di rischiare.

Ho deciso di vivere.


Ti avrò perché sto male
se non ti sento mia,
ti avrò perché non posso più aspettare.
Ti avrò perché in futuro io ti ritroverò.

Ti avrò perché nel libro della vita mia
c'è scritto che ti avrò






Ti avrò di Enrico Ruggeri

Hai mai seguito il volo
di un falco o di un gabbiano,
traiettorie ardite nel vento,
dentro al cielo lontano?
Io sono così
e ho voglia di volare,
mentre dico che ti avrò.
E ti avrò.

Hai osservato il pasto
di un qualsiasi felino
o la voglia di vivere che
fa gridare il bambino?
Io sono così
e non mi posso fermare
quando dico che ti avrò.
Ti avrò.

Ti avrò perché sto male
se non ti sento mia,
ti avrò perché non posso più aspettare.
Ti avrò perché ti voglio
e con la fantasia
ho costruito un mondo
che dovrai guardare solamente tu.

Hai mai cercato nella notte
tra gli animali soli,
nei percorsi imprecisi
o nei pochi colori?
Io sono così
e non mi posso sbagliare
quando dico che ti avrò.
Ti avrò.

Ti avrò perché di certo
ti conoscevo già,
ti avrò perché mi devo raccontare.
Ti avrò perché non fermo
la mia curiosità
e voglio un posto dentro alla memoria,
voglio un posto dentro te.

Non mi resistere, non esitare
chè non abbiamo tempo;
non lasciare consumare il momento.
Se domani ci regalerà una fotografia,
non lasciarla scolorire,
non buttarla via.

Ti avrò perché sto male
se non ti sento mia,
ti avrò perché non posso più aspettare.
Ti avrò perché in futuro
io ti ritroverò.
Ti avrò perché nel libro della vita mia
c'è scritto che ti avrò



Edited by chiara53 - 20/6/2017, 17:34
 
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