Il Calderone di Severus

Ginevra (KnightOfCydonia) - Solitudine, Tipologia: Song Fic - Genere: Angst - Altro Genere: Introspettivo Avvertimenti: Nessuno - Epoca: Piu' di un'epoca - Pairing: Nessuno - Personaggi: Altro - Altri Personaggi: Nessuno

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view post Posted on 20/6/2017, 15:35
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Titolo: Solitudine
Autore/data: Ginevra (KnightOfCydonia) – febbraio 2014
Beta-reader: nessuno
Tipologia: Song fiction (testo utilizzato 98%), 1631 parole
Genere: Angst, Introspettivo
Personaggi: Severus Snape
Pairing: Nessuno
Epoca: un po’ tutte
Avvertimenti: nessuno

Disclaimer: I personaggi presenti in questa storia non appartengono a me, bensì a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. La trama di questa storia è, invece, di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento; nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Riassunto. La solitudine di un uomo che cade volontariamente in un inferno fatto di dolore e di rimorso.

Note. Scritta per la Severus House Cup – Sfida di Febbraio “A Ritmo di musica”.
Ispirata da “Solitude” dei Candlemass - Album "Epicus Doomicus Metallicus" (1986).





Solitudine




Oggi è stato il primo giorno di una nuova vita.
Il mio Signore mi ha ritenuto degno e mi ha chiamato figlio.
Maghi e streghe purosangue mi hanno chiamato fratello.
Neanche nei miei sogni più arditi avevo osato immaginare una tale situazione.

Ed è successo a me. Al Serpeverde sanguemisto.
Al Serpeverde senza alcuna ricchezza se non un nome da Principe.



Certo, ho dovuto dimostrare al Mio Signore la mia forza e il mio potere.
Non ho avuto alcun problema.
L'odio, ormai, è il mio unico amico e non mi è difficile pensare di colpire con un’imperdonabile chiunque osi attraversare la mia strada.
Ho dovuto straziare uno sconosciuto per sentire l’odore acre della sua paura: sono stato autore e spettatore della sua agonia.
Ho ricordato il terrore assoluto provato al cospetto di quel maledetto lupo mannaro e la rabbia ha invaso immediatamente la mia anima: ho ferito quell’uomo fino a distorcere i suoi lineamenti con il miele rossastro che sgorgava copioso dalle ferite da me inferte.
Quel tormento èstato una delizia per me.
Per la prima volta, ho allontanato la paura con cui da sempre convivo. La mancanza di pietà e la freddezza dell’azione mi hanno reso forte: nessuno potrà più farmi male.

Quando il mio Signore mi ha chiesto di uccidere, non ho esitato.
Ho guardato quel babbano ormai quasi incosciente e dai miei ricordi è emersa lieve la cantilena che accompagna i morti al loro riposo “Terra alla terra, cenere alla cenere e polvere alla polvere”. Ma poi ho pensato alle sevizie che mio padre regalava a mia madre: ho ricordato le urla di lei e i grugniti di lui. Il furore si è impossessato di me e la maledizione senza perdono è divampata luminosa.
Ho guardato incantato quella luce verde che sembrava dare vita ad uno strano e assurdo Patronus e ho capito. Il mio potere era solo in attesa di essere liberato e ora si era finalmente rivelato in tutta la sua magnificenza: nessuno potrà più farmi male.


Lo sguardo di soddisfazione del Mio Signore e il rispettoso stupore di Lucius, il mio mentore, hanno allontanato definitivamente da me Mocciosus.
Mi sono sentito forte come mai lo ero stato.


Non ho potuto però indulgere in quella inebriante sensazione.
Ho, infatti, dovuto provare la mia sottomissione e il mio rispetto al Signore Oscuro che mi ha dedicato particolare cura.
Conosco il dolore, ma non ero preparato all’agonia che il mio Signore aveva in serbo per me.
La Cruciatus mi ha fatto quasi urlare: ho sentito in bocca il sapore metallico del mio sangue, mentre nelle mie vene sembravano scorrere fiamme brucianti che in un attimo hanno raggiunto cuore e cervello. Sono crollato in ginocchio, ma non ho implorato pietà. Ho sopportato la sofferenza come sempre ho fatto fin da bambino.
Il dolore è mio padre da tanti e tanti anni. Quando ero piccolo ho imparato a non piangere rifugiandomi nell’oceano profondo dentro me, mentre l’uomo che stava con mia madre spegneva la sigaretta nella parte morbida del mio braccio. E anche adesso ho dovuto solo immergermi nelle acque nere della mia anima per chetare la sofferenza: ho guardato dal fondo del mare le onde del dolore infrangersi con violenza sul mio corpo provato, fino a che tutto era finito.

E a quel punto al sapore del sangue che avevo inghiottito, si è aggiunto il dolce gusto della vittoria.
Il mio Signore si è chinato verso di me porgendomi la mano e mi ha aiutato a rialzarmi.
Mi ha chiamato Figlio e mi ha presentato i miei nuovi fratelli e sorelle.

E’ stato allora che ho ricevuto dal mio Signore il Marchio Nero: un lampo di atroce dolore e poi sulla mia pelle bianca è comparso il simbolo della mia nuova appartenenza.
E finalmente sono divenuto parte di un tutto.


Ho visto il sorriso fiero di Lucius e ho sentito le parole di adulazione e rispetto di maghi e streghe: ero il più giovane tra loro e mi ero guadagnato il titolo di Cavaliere di Walpurgis. Per la prima volta, mi sono sentito davvero speciale e considerato.

Ho sorriso pensando ai miei nemici che tanto avevano riso di me e a quella ragazza per la quale mi ero inutilmente umiliato. Ora tutto sarebbe stato diverso.

Ad un cenno del mio Signore, tutti si sono spostati in un salone attiguo ove ha avuto inizio una grande festa: sapere che era per la celebrazione della mia iniziazione mi ha reso ebbro di felicità.
Ero circondato da maghi che mi rispettavano e da streghe disponibili con cui divertirsi.
Lucius era stato un attento maestro e ora sapevo come comportarmi: non ero più il goffo ragazzino innamorato disposto a farsi calpestare pur di ottenere uno sguardo tenero o un minimo di considerazione da parte di una donna irraggiungibile.


E’ stato bellissimo e ora sono seduto qui da solo nel buio per rivivere ogni momento di questa giornata unica, la prima di tante.


*****





Sono seduto qui da solo nel buio.
Solo e abbandonato da tutti piango.
Lei è morta. Nient’altro rimane.



Come un cane, sono corso dal mio Padrone per riferire la profezia e così facendo ho condannato a morte Lei.

Lei



Terra alla terra, cenere alla cenere e polvere alla polvere.
Nient’altro rimane.
In polvere i miei sogni di gloria, in cenere le mie speranze: Lei è morta.


Ho giurato fedeltà a Silente e alla sua causa.
Ho giurato su di Te, amore mio.
La tua morte sarà il santuario su cui sacrificherò la mia vita.

Non ho più nulla.

Sono il nulla.



*****




Sono seduto qui da solo nel buio.
Non so da quanto tempo sono qui.
Mi hanno buttato in questa cella senza dirmi alcuna cosa.
E’ umido e freddo. Il mare che si schianta sulle rocce e il sibilo del vento sono gli unici rumori che sento.

Mi sono servito della maleodorante latrina che ammorba con il suo fetore l’intera cella: ho vomitato l’anima insieme alla schifosa zuppa che mi hanno servito appena arrivato qui.
Da allora mi sembra siano passati giorni.
O forse sono solo ore.


All’inizio, ho sperato.
Silente sa. Silente può spiegare.
Silente può mettere a tacere i denigratori e impostori e dire loro che ho provato a salvarli. Ho provato a salvare Lei.

Diranno di me che sono danneggiato: chi, sano di mente, potrebbe pensare ad una donna, condannando a morte un bambino di un anno?
Vorrei gridarlo. “Ascoltate queste parole: io, signori, io avrei ucciso quel bambino con le mie stesse mani se solo questo mi avesse regalato Lei.”
Quel bambino è di Potter.
Non mio.
Quel bambino è la testimonianza vivente che quel Potter ha avuto Lei che era mia.
Doveva essere solo MIA.


Il tempo continua a scorrere lentamente.
Ora sono terrorizzato.
Li sento.
Volano intorno a questa prigione: attendono il loro pasto.

Sono solo e abbandonato. Nessuno si preoccupa di me, come è sempre stato.
Sto aspettando che venga la mia ora.
La morte mi regalerà pace.

La morte, per me, significa solo vita
E oblio.
Un oblio a cui anelo da tanto – troppo – tempo.
Per favore lasciatemi morire in solitudine.



Una cacofonia di rumori mi distoglie dai miei pensieri.

Sento dei passi.
Sono venuti a prendermi.

Finirà presto.


*****




Sono qui da solo nel buio.
Il Signore Oscuro è tornato.
Ci ha chiamato - i più fedeli - per punirci e poi premiarci.

C’è stata una grande festa.
E Babbani con cui giocare. E streghe disponibili con cui divertirsi.

Ma è tutto diverso da quella notte di anni fa.
Ora so vedere oltre le maschere, ora conosco l’inganno.

E mentre dimostravo al mio Signore la mia fedeltà, impazzivo di dolore e ribrezzo.
Non sono più un uomo.
Sono una bestia.

So che il Signore Oscuro non sospetta di me e io continuo ad essere pedina nella grande scacchiera di Silente. Mi muovo, agile e letale, realizzando i piani del mio nuovo padrone senza alcuna paura.

Io non ho nulla da perdere.
Sto aspettando che venga la mia ora e quindi gioco con la mia vita senza alcuna cura.
Che ironia. Il Signore Oscuro ha fatto di tutto per sconfiggere la morte.
Io invece la cerco con piacere.
Solo con la mia morte avrò pace.
Solo con la morte, forse, pagherò il debito per le mie colpe.

La morte - per me - significa solo vita.

Terra alla terra, cenere alla cenere e polvere...



*****




Sono sdraiato sul pavimento di questa bettola.
Sto morendo. Quel maledetto animale mi ha azzannato.
E’ stato doloroso e già sento il veleno che invade il mio corpo mentre il sangue fuoriesce copioso e denso.

Che morte inutilmente teatrale e di cattivo gusto.
Immaginavo un lampo di luce verde e poi il nulla.
Invece, sembro un agnello sacrificale sgozzato su un altare.


Ricevete il mio sacrificio,
la mia linfa vitale è ormai esaurita




Sto soffocando nel mio stesso sangue o forse è il sangue di tutte le mie vittime.
Lo bevo e so che è una giusta pena.
Non merito pietà alcuna.



Sai, Potter, nessuno mi ha dato amore e comprensione tranne tua madre.
Tua madre.

Tutto questo è per lei.
Non per te.
Non per il fottuto mondo magico.
Non per il bene supremo.
Solo per Lei che un tempo mi ha ritenuto degno del suo affetto.


Guardami, Potter, guardami.
E poi vattene e lasciami morire in solitudine così come sono vissuto.

In Solitudine.

Terra alla terra, cenere alla cenere e polvere...


*****




“Respira”.

“Maledizione, respira”.



I colpi si fanno più forti, il dolore ancora più atroce.
Sento il rumore sinistro di una costola che si spezza e poi ancora quell’ordine
“RESPIRA”.

Apro gli occhi piano e vedo alcune ombre intorno a me.
Chi siete?


Vi prego.
Fermatevi.

Per favore lasciatemi morire in solitudine.



Ascoltate,
vi prego, lasciatemi morire in solitudine…




Lasciatemi andare.


*************************************



Testo originale

“Solitudine” - Candlemass
Album "Epicus Doomicus Metallicus" (1986)

I’m sitting here alone in darkness,
waiting to be free,
Lonely and forlorn I am crying
I long for my time to come,
death means just life
Please let me die in solitude

Hate is my only friend,
pain is my father
Torment is delight to me
Death is my sanctuary,
I seek it with pleasure
Please let me die in solitude

Receive my sacrifice,
my lifeblood is exhausted!
No one gave love and understanding
Hear these words,
vilifiers and pretenders
Please let me die in solitude

Earth to earth
Ashes to ashes
And dust to…
Earth to earth
Ashes to ashes
And dust to dust

Sitting here alone in darkness,
waiting to be free,
Lonely and forlorn I am crying
I long for my time to come,
death means just life
Please let me die in solitude

Earth to earth
Ashes to ashes
And dust to …. earth to earth
Ashes to ashes
And dust to …. earth to earth
Ashes to ashes
And dust to …. earth to earth
Ashes to ashes
And dust to dust

And please let me die in solitude…



Traduzione
(in grassetto nella storia le parti inserite)

“Solitudine” dei Candlemass
Album "Epicus Doomicus Metallicus" (1986)

Sono seduto qui da solo nel buio,
in attesa di essere liberato,
Solo e abbandonato piango
Sto aspettando che venga la mia ora
morte significa solo vita
Per favore lasciatemi morire in solitudine

L'odio è il mio unico amico,
il dolore è mio padre
Il tormento è una delizia per me
La morte è il mio santuario,
La cerco con piacere
Per favore lasciatemi morire in solitudine

Ricevete il mio sacrificio,
la mia linfa vitale è esaurita!
Nessuno mi ha dato amore e comprensione
Ascoltate queste parole,
denigratori e impostori
Per favore lasciatemi morire in solitudine

Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere alla ...
Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere alla polvere

Sono seduto qui da solo nel buio,
in attesa di essere liberato,
Solo e abbandonato piango
Sto aspettando che venga la mia ora _,
morte significa solo vita
Per favore lasciatemi morire in solitudine

Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere .... Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere ....Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere .... Terra alla terra
Cenere alla cenere
E polvere alla polvere

E vi prego, lasciatemi morire in solitudine…

 
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