Il Calderone di Severus

Misslegolas86 - A Strong friendship, Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Drammatico - Altro Genere: Introspettivo Avvertimenti: Nessuno - Epoca: Post Malandrini - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Severus, Lily, Silente, James

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/5/2017, 21:51
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,394
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Titolo: A Strong friendship
Autore: Misslegolas86
Data: 01/07/2014
Beta-reader: Ele Snapey
Tipologia: one-shot
Parole: 1644
Rating: Per tutti
Genere: drammatico, introspettivo
Personaggi: Piton, Lily, James, Silente
Pairing: Severus/Lily
Epoca: Post-malandrini
Avvertimenti; nessuno
Riassunto Il mondo magico è preda del terrore. Voldemort è più forte che mai. I suoi Mangiamorte compiono incontrastati omicidi e torture. Eppure forse tra le stesse fila dell’Oscuro Signore c'è chi vacilla...
Note: Scritta per la Sfida di Luglio della Severus House Cup del Magie Sinister Forum (https://severus.forumcommunity.net/) sul tema “Giochi senza Frontiera” per la specialità SCHERMA.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio e i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


La notte era buia e silenziosa in quel piccolo villaggio immerso nel verde della brughiera. Nuvole veloci passavano nel cielo oscurando a lungo la luna.
Tre figure ammantate col volto celato da una maschera a forma di teschio avanzavano decise verso la loro meta. Una missione di sangue, l’ennesima ordinata dall’Oscuro Signore, un nemico da eliminare col favore delle tenebre per evitare qualsiasi tipo di resistenza.
Tre Mangiamorte fidati, i migliori per eseguire quel compito cruento, onorati di essere stati scelti dal loro Signore per un tale incarico, raggiunsero la meta della missione che si palesò presto ai loro occhi. La casa piccola ma dignitosa era buia, sembrava quasi essa stessa addormentata così come il suo ignaro proprietario.
Severus Piton, nascosto dietro la sua maschera, esitò un attimo, appena giunto al cancello.
Il cuore batteva forte nel suo petto, aveva quasi timore che i suoi compagni potessero sentirne il battito accelerato svelando il turbamento del suo animo. Non ricordava più a quante di quelle missioni aveva partecipato, quanta morte aveva distribuito per compiacere il suo padrone. Ma Severus ormai avvertiva sempre più di essere stanco di tutto questo anche se, con fatica sempre maggiore, riusciva comunque ad eseguire gli ordini ricevuti celando al mondo il disgusto dilagante che si stava impossessando di lui.
Rabastan aprì silenziosamente la porta d’ingresso precedendo gli altri all’interno. All’improvviso il buio che li aveva inghiottiti fu squarciato dalle luci elettriche della casa che si accesero inaspettatamente e un tumulto di grida e di bacchette sguainate accolse i Mangiamorte.
Severus, accecato dalla luce improvvisa, vide di sfuggita tre figure che lanciavano incantesimi contro di loro prima di riuscire a rifugiarsi nella prima stanza sulla sinistra, evitando fiotti di luce scarlatta.
Chiaramente l’Ordine aveva capito i piani dell’Oscuro e aveva provveduto ad assicurare una protezione adeguata a quella casa.
Un leggero rumore alle spalle di Piton gli fece capire di essere stato seguito da uno dei resistenti.
Si voltò sfoderando la bacchetta, pronto a lottare con i denti per salvarsi la vita. Ma, con un tuffo al cuore, posò gli occhi sul suo avversario: capelli rossi come fuoco e occhi verdi come prati in primavera… Lily!
Senza rendersene conto abbassò la bacchetta: non avrebbe mai potuto colpirla. Ma Lily non esitò mentre lanciava la sua maledizione.
Severus sorpreso dall’attacco impiegò un attimo di troppo per parare la maledizione che volava verso di lui e un taglio netto lacerò la sua spalla strappandogli un gemito.
Come aveva potuto essere così stupido? Il suo viso era coperto dalla maschera da Mangiamorte come poteva Lily riconoscerlo? E poi, in ogni caso, ormai erano su fronti opposti, destinati a combattere tra di loro.
Lui era un Mangiamorte, perché Lily avrebbe dovuto risparmiarlo?
La strega sollevò di nuovo la bacchetta ma questa volta Piton fu pronto nel deviare il fiotto di luce a lui destinato.
Eppure non riuscì ad attaccarla; parò più e più volte gli incantesimi di eccezionale potenza a lui indirizzati, Lily era sempre stata una strega straordinaria, ma si limitò a difendersi non osando arrecarle nessun danno.
“Che fai, Mangiamorte, non attacchi?” gli chiese alla fine insospettita dal comportamento del suo avversario.
Piton si limitò ad abbassare la bacchetta senza pronunciare parola. Rimasero così, a fissarsi, semplicemente.
Poi Severus puntò la bacchetta verso la finestra, la fece esplodere e saltò fuori lasciando la stanza.
Kingsley comparve alle spalle di Lily
“Tutto ok?” le chiese.
Lily si riscosse, si asciugò veloce una lacrima dal viso e con voce ferma rispose:
“Sì, sì sto bene.”
“Ma c’è del sangue!” riprese Kingsley, controllando il pavimento.
“Credo di averlo ferito…” si costrinse a rispondere la strega, a fatica.
“Sei sempre la migliore!” si complimentò con calore il mago. Lily cercò di sorridergli… eppure un peso gravava sul suo cuore.

***

Le bacchette frustavano l’aria con ferocia e i duellanti non risparmiavano colpi scagliandosi addosso maledizioni crudeli.
Severus Piton stringeva i denti contro il dolore che rendeva i suoi movimenti più lenti e difficoltosi rispetto al solito. La ferita alla spalla rimediata grazie allo scontro con Lily doleva terribilmente sommandosi alla sofferenza diffusa in tutto il corpo, risultato della Cruciatus dell’Oscuro Signore.
Il fallimento della precedente missione era stato punito severamente ai piedi dell’Oscuro: non c’erano meriti o favoritismi da poter vantare, ogni errore richiedeva la sua crudele espiazione. Perciò Severus sapeva bene di non poter sbagliare questa volta, perché il prezzo di un altro fallimento gli sarebbe costato la vita.
Agitava la bacchetta con perizia parando e attaccando, non erano ammessi errori.
L’avversario era capace ma non aveva speranze contro Severus Piton. La perizia e la disperazione lo rendevano un nemico troppo potente da poter sconfiggere perfino per un Auror esperto.
Elphias Droodwood crollò a terra colpito da un fiotto di luce verde.
Severus si asciugò la fronte mandida di sudore con un sospiro di sollievo. Era finita anche per questa volta aveva salvato la vita, l’Oscuro sarebbe stato soddisfatto del suo operato.
Eppure il giovane mago non provava gioia per la vittoria conseguita. La bocca era amara come il fiele, il cuore pesante più di un macigno.
Non c’era nulla di esaltante per cui essere felice. Era una semplice pedina nelle mani di un padrone, una marionetta dispensatrice di morte, un servo obbligato ad obbedire.
Non c’era dignità o onore in quell’esistenza che aveva scelto con entusiasmo accentando di essere marchiato come un animale.

***


La riunione dell’Ordine si era protratta per l’intero pomeriggio. Il tramonto era, ormai, sceso sulle numerose torri del castello di Hogwarts, quando maghi e streghe cominciarono a lasciare lo studio di Silente.
“Lily, puoi trattenerti un attimo?” le chiese il Preside. Lei acconsentì mentre James, piuttosto sorpreso, aggiunse:
“Ti aspetto giù.” La porta si chiuse alla sue spalle.
“Stai bene?” chiese con gentilezza il vecchio mago. “Non ho potuto fare a meno di notare che sembri piuttosto turbata dall’ultima missione.” Aggiunse, cercando di scuotere la giovane dal suo mutismo.
“Lily, sai che puoi sempre contare su di me. Se ritieni di non voler più partecipare ad azioni pericolose provvederò…”
“Credo di aver affrontato Severus…” lo interruppe Lily: “ No, anzi sono sicura che fosse lui.”
Silente la fissò un attimo poi disse “Piton è un Mangiamorte, quindi è possibile. Sappiamo che Voldemort lo tiene in grande considerazione e che si è distinto tra le sue fila per capacità e determinazione.”
“L’ho ferito.” continuò Lily mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
“E’ brutto da dire ma è un’ottima cosa, Lily. Questa è una guerra.” Cercò di rassicurarla il Preside.
“Avrei potuto ucciderlo!” continuò, spaventata.
“E nessuno ti avrebbe biasimata.”
“Lei non capisce” sussurrò la ragazza, scuotendo il capo. “Lui non ha attaccato. Non ha lanciato una sola maledizione”.
“Sarai riuscita a metterlo in difficoltà.”
“No, no. Lui non ha voluto combattere.”
“Non è possibile, Lily.”
“Ora so quanto dolore può esserci in quegli occhi!” esclamò la strega e le parole uscirono dalle sue labbra come se a parlare fosse stato qualcun altro.
“Lily ti rendi conto di quello che dici? Severus Piton è uno dei Mangiamorte più convinti e spietati…” disse con tono pacato il vecchio mago. “ Ti sarai sbagliata”.
“No. Ora mi è tutto chiaro. Come ho potuto non riconoscerlo subito” si disperò.
“Lily ti prego sii ragionevole. Sono sempre più convinto che ciò che hai visto non sia la realtà ma solo ciò che il tuo cuore desiderava vedere. Elphias Droodwood proprio ieri è stato ucciso duellando con Severus Piton. E’ un avversario micidiale, anche se ferito, e abbiamo tutte le prove che sia un leale Mangiamorte. Non ci possono essere dubbi a riguardo.”
La strega rimase a fissare la finestra che si oscurava con lo scendere della notte, persa nei suoi pensieri
“Forse non è ancora pronto. E’ un passo troppo grande da fare…” sussurrò rivolta più a se stessa che non al suo interlocutore.
“Lily!” la riscosse il Preside. “Hai capito?”
La ragazza concentrò la sua attenzione sul vecchio mago
“Sì.” Disse con più decisione “Sì ti ho sentita Albus ma non essere così sicuro che Severus sia un Mangiamorte convinto. Forse in passato lo è stato, non lo nego, ma adesso qualcosa in lui vacilla.”
“Lily non illuderti. Combatto questa battaglia da molto più tempo e ti assicuro che mai nessun Mangiamorte ha abbandonato Voldemort” disse Silente, in tono grave.
“Questo non significa che sia impossibile!” ribattè decisa la strega, una nuova luce brillava nei suoi occhi. “Se c’è qualcuno che potrebbe avere la forza e il coraggio di farlo quello è Severus. Quando sarà pronto lo farà. Ne sono sicura.”

***

“Severus, voglio che tu divenga la mia spia tra le fila dei Mangiamorte. Riferirai a me ogni cosa.”
Erano passati alcuni giorni dalla promessa fatta sulla cima di quella collina ventosa ed ora era giunto il momento di concretizzarla, di renderla fatti e non solo parole.
Un brivido scosse Severus Piton nonostante nell’ufficio di Silente facesse un caldo, quasi soffocante. Stava accettando una condanna a morte lo sapeva bene. La punizione dell’Oscuro sarebbe stata terribile e ferale.
Eppure quando parlò la sua voce era ferma, lo sguardo deciso.
“Come vuole Silente.”
Il Preside scrutò attentamente il volto di quel giovane mago che era pronto a sacrificare qualsiasi cosa, perfino la vita. Nessuno aveva mai tradito Voldemort, Silente non avrebbe mai sperato di trovare un alleato tra le fila dei suoi fedelissimi: lì la devozione era massima e la paura dissuadeva qualsiasi velleità di ribellione. Essere Mangiamorte era una scelta per la vita, diventare nemico del più potente mago oscuro, tradendolo, una scelta suicida.
Eppure non poteva negare ciò che era la realtà, né che tempo prima, proprio in quello stesso studio, una giovane strega aveva capito molto più, rispetto a lui, l’uomo che adesso aveva davanti
“Se c’è qualcuno che potrebbe avere la forza e il coraggio quello è Severus.”
Forse Silente aveva finalmente trovato la sua arma segreta per sconfiggere Voldemort.
 
Web  Top
0 replies since 25/5/2017, 21:51   26 views
  Share