Il Calderone di Severus

Misslegolas86 - Water, bravery and love, Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Generale - Altro Genere: Romantico Avvertimenti: Nessuno - Epoca: Pre Malandrini - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Severus - Altri Personaggi: Lily

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view post Posted on 25/5/2017, 21:47
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Titolo: Water, bravery and love
Autore: Misslegolas86
Data: 30/06/2014
Beta-reader: Ele Snapey
Tipologia: one-shot
Parole: 690
Rating: Per tutti
Genere: Generale, romantico
Personaggi: Piton, Lily
Pairing: Severus/Lily
Epoca: Pre-malandrini
Avvertimenti; nessuno
Riassunto: Un pomeriggio nell'assolata Spinner's End. Severus e Lily come al solito si rintanano nella loro radura preferita ma qualcuno viene a disturbarli rischiando di rovinare ogni cosa.
Note: Scritta per la Sfida di Luglio della Severus House Cup del Magie Sinister Forum (https://severus.forumcommunity.net/) sul tema “Giochi senza Frontiera” per la specialità NUOTO.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio e i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


Water, bravery and love



Lily sfrecciò giù dalle scale. Era già alla porta quando la voce acida di Petunia la raggiunse.
“Vai di nuovo a caccia di rane con quella nullità di Piton? Siete disgustosi.”
“Oh zitta, Tunia!” le urlò dietro Lily, chiudendosi la porta alle spalle.
Severus era già accanto al cancello ad aspettarla: la retina sulle spalle e il solito cappotto enorme lo rendevano ancora più bislacco.
“Ciao, Sev!” esclamò allegra la bambina. Severus si limitò a farle un cenno con la testa, il broncio fino a terra. Chiaramente aveva sentito le parole di Petunia.
Si avviarono lentamente verso la loro raduna preferita, il loro posto magico. Il bambino non aveva ancora detto una parola, rendendo vani tutti i tentativi di Lily di cominciare una conversazione.
“Oh Sev, insomma! Non lasciare che Tunia rovini i nostri pomeriggi! Noi ci divertiamo che cosa ci interessa di lei!” esclamò, stizzita.
Quelle parole ebbero il potere di rassicurare l’animo di Severus che raggiunse la radura con un umore molto più sereno.
I bambini si lasciarono cadere sull’erba e si tolsero scarpe e calze. Poi, armati di rete, mano nella mano si avviarono verso la sponda del fiumicciatolo.
La radura fu presto allietata dalle loro voci e risate.
“Lì, Sev! Eccone una.”
“L’ho presa! L’ho presa Lily!”
“Sei grande, Sev!”
“Guarda chi si vede lo strambo Piton e la sua amica pel di carota!”
Una nuova voce si era improvvisamente aggiunta alla loro; non visti un gruppetto di ragazzini erano giunti di soppiatto alle loro spalle, capeggiati dal bulletto del quartiere, Abe Dickins.
“Ti stai procurando la cena per stasera, Piton?” disse Abe, ridendo sguaiatamente. ”Magari puoi invitare anche la tua amichetta, sai che cena romantica ne uscirà fuori?”
Severus divenne scarlatto e fece un passo avanti per affrontare il bullo, pur essendo la metà di lui. “Vattene!” gli urlò.
“Altrimenti che mi fai?” riprese Abe, facendo schioccare le nocche, ma Severus non indietreggiò.
“Guarda cosa ho trovato, Abe.” Disse uno dei suoi compagni sollevando dal suolo uno zainetto nero con disegni rosa.
“Quello è mio!” esclamò Lily.
“Davvero pel di carota? Beh da adesso è mio.” Ribattè Abe.
“Ridaglielo subito!” lo minacciò Severus.
“Lo vuoi veramente?” ridacchiò il bullo, “Allora vattelo a prendere.” E così dicendo lanciò lo zainetto nel fiume. Poi lui e la sua banda corsero via.
“Noo!” urlò Lily, cominciando a piangere “Come faccio adesso.”
Severus non ci pensò una volta di più e si inoltrò nel fiume.
“Sev, che fai?” esclamò Lily, portando le mani sul viso, spaventata. “Torna indietro! Affogherai.”
Ma il bambino era già in acqua, annaspando e lottando contro il peso della grande giacca che lo spingeva verso il fondo; il freddo lo faceva tremare e la corrente spostava continuamente la sua direzione.
Eppure Severus non si arrese e, lottando ad ogni bracciata, pian piano riuscì a raggiungere il piccolo zaino.
Lo afferrò e con le ultime forze che aveva riuscì a stento a tornare a riva, sputando acqua.
Era completamente fradicio, i capelli gocciolavano attaccati alla fronte e tremava per lo sforzo ed il freddo ma un sorriso radioso brillava sul suo volto mentre tendeva lo zaino all’amica, come se le stesse donando il gioiello più prezioso esistente sulla terra.
Lily, tuttavia, non se ne curò preoccupata com’era per l’amico. Lo abbracciò forte.
“Non farlo mai più, Sev.” Gli disse in lacrime.
“Ma… ma il tuo zaino.” Balbettò Severus, sconcertato dalla sua reazione.
“Tengo molto più a te che a quello zaino. Devi promettermi che non farai mai più cose pericolose, Sev. Non voglio perderti.” Sussurrò Lily, guardandolo dritto negli occhi.
“Va bene, te lo prometto.” Replicò deciso Severus.
La bambina sembrò tranquillizzarsi per quella promessa.
“Grazie, Sev.” Disse con un filo di voce per poi posargli un delicato bacio sulla guancia.
Severus divenne in un attimo color mattone. Sentì il cuore accelerare nel petto e pian piano una nuova consapevolezza si fece largo nella mente. Lily avrebbe occupato per sempre un posto speciale nella sua vita, l’avrebbe amata per sempre.
Per lei sarebbe stato pronto a fare qualsiasi cosa. E anche se le aveva appena promesso di essere prudente per lei era disposto, anche in quel momento, a gettarsi mille volte perfino tra le fiamme.
Non si preoccupò minimamente del malanno che gli sarebbe venuto per quell’immersione poco salutare in acque così gelide, né della punizione che gli sarebbe toccata appena si fosse ritirato a casa in quelle condizioni.
Assolutamente niente avrebbe potuto rovinare la felicità di quell’istante e la consapevolezza scaturita da quella strana avventura in un pomeriggio estivo: da quel giorno niente sarebbe più stato come prima.
 
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