Titolo: REGRET’S DROPS
Autore: Misslegolas86
Data: 02/07/2014
Beta-reader: Ele Snapey
Tipologia: flash fiction
Parole: 284
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo, drammatico
Personaggi: Piton
Pairing: Severus/Lily
Epoca: Post Malandrini
Avvertimenti; nessuno
Riassunto: Una statua si staglia nell’oscurità nel mezzo di una bufera. Ma in realtà è un uomo, un uomo dal cuore spezzato.
Note: Scritta per la Sfida di Luglio della Severus House Cup del Magie Sinister Forum (
https://severus.forumcommunity.net/) sul tema “Giochi senza Frontiera” per la specialità NUOTO.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio e i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
REGRET’S DROPS
Una pioggia scrosciante frustava il piccolo cimitero di Godric’s Hollow.
Con quel tempo da lupi tutti erano rintanati in casa. Perfino il piccolo pub del villaggio aveva chiuso in anticipo, privo di avventori.
Eppure, nonostante la tormenta, una scura figura era immobile davanti ad una lapide bianca, incurante del vento che faceva fluttuare le sue vesti con violenza.
Impassibile alla pioggia che si riversava in mille rivoli sul volto.
Si sarebbe detta una statua se sospiri e singhiozzi non avessero rivelato la sua essenza umana.
Stille di bruciante rimorso imperlavano le ciglia fondendosi poi sulle guance all’acqua piovana.
La bufera non aveva effetto su di lui.
Una tormenta ben peggiore era in atto nel suo cuore. Una tempesta devastante che stava sconvolgendo le fondamenta del suo animo e le poche certezze della sua esistenza.
Ritto davanti a quella tomba in cui riposavano i resti dell’unica ragione di vita, perduta per sempre, sapeva solo che niente più sarebbe stato come prima, anche davanti all’unica, incrollabile verità che l’avrebbe amata fino alla fine dei suoi giorni.
E giurò a se stesso, mentre la pioggia sferzante gli inondava il volto reso di pietra dal dolore, che avrebbe dato la vita perché infine potesse essere resa giustizia alla sua morte.
Non sarebbe indietreggiato davanti a nulla, nulla più avrebbe potuto convincerlo a tornare sulle proprie decisioni.
Fu allora che avvertì crescere dentro una sensazione nuova, una forza sconosciuta eppure potente e difficile da arginare che sentì essere perfino in grado di sfidare la forza degli elementi: la forza del coraggio di mettersi in gioco e di combattere finalmente per il bene.
La pioggia allora iniziò lentamente a scemare, e il cuore a trovare un piccolo barlume di pace.
