Il Calderone di Severus

chiara53 - Dolci in prestito, Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Introspettivo - Altro Genere: Drammatico Avvertimenti: Nessuno - Epoca: Post Malandrini - Pairing: Severus/Lily - Personaggi: Silente - Altri Personaggi: Nessuno

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view post Posted on 14/4/2017, 17:50
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Titolo: Dolci in prestito.

Autore/data: chiara53 – ottobre 2013
Beta-reader: pingui79
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: generale, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Albus Silente.
Pairing: Severus/Lily.
Epoca: Post Malandrini.
Avvertimenti: Missing Moment.
Riassunto: Un anno, è trascorso solo un anno…
Parole/pagine: 1720/4



Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Note:
Questa storia è stata scritta per la Sfida n. 9 FA: Happy Halloween!




Dolci in prestito





Le tavole sono imbandite e traboccano di delizie, i ragazzi sono vivaci.
Tutti chiacchierano e ridono.
Atmosfera magica quella di Halloween ad Hogwarts.
Tutto ti ricorda le feste passate qui, quando eri uno studente.
Ti guardi intorno e la Sala Grande ti sembra come allora: le zucche illuminate, l’allegria e volti ridenti e accesi.
Accanto a te Albus sta gustando l’ultimo pezzetto della torta di zucca che aveva nel piatto. Ridono gli insegnanti, spettegolando tra loro. Sono i tuoi colleghi ormai, sei uno di loro già da più di un anno: l’insegnante più giovane e più improbabile, pensi.
- Guarda Severus! - ti dice Albus, indicando un gioco luminoso che scoppia e lo lascia incantato.
Guardi, ma non riesci a sorridere in risposta alla sua allegria.
Anche lui si fa serio, mentre ti osserva attraverso le lenti degli occhiali con quelle sue iridi azzurre che scintillano e sanno leggerti dentro.
- Vuoi andare? - Ti chiede.
Sì, tu lo vuoi, non sopporti più l’atmosfera gioiosa che ti circonda e Albus sa dove desideri essere stasera, sa cosa c’è nel tuo cuore: è l’unico a sapere.
Allunga una mano e sorridendo ti infila in tasca un pacchetto di dolci.
Lo lasci fare.
Ti guarda, mentre ti alzi silenzioso e sparisci dietro la porta secondaria, quella seminascosta accanto al tavolo degli insegnanti.
Sei fuori, finalmente, e ti appoggi alla parete come un naufrago sulla riva della spiaggia desiderata e ritenuta inaccessibile.
Puoi andartene.
Via dalla confusione, via dalla festa che non ti appartiene, che non ti è mai appartenuta.
Quest’anno meno di sempre.
Appelli il tuo mantello e sei già fuori nella notte fredda e nella nebbia di questo inizio di inverno.
Chiudi gli occhi e godi di quest’instante di pace di silenzio; vorresti che fosse infinito per permetterti di svuotare l’anima dai finti sorrisi e dagli accenni gentili che sei stato costretto a subire e ricambiare.
Non c’è sollievo, né felicità, né festa per te in questa notte.
La gioventù ti mette ali ai piedi e raggiungi il luogo previsto per la smaterializzazione, la destinazione è chiara e determinata nella tua mente: in un attimo sei già lì.
Godric’s Hollow.
E’ un piccolo paesino, l’ultimo luogo in cui lei ha abitato da viva, l’unico luogo in cui vuoi essere, in cui ti porta il cuore, in cui pensi che puoi piangere tutte le lacrime che nascondi da un anno. Puoi farlo in silenzio, affogando nel pianto il rimorso e il dolore più vivo che mai. E così senti scorrere sul viso stille amare: le hai trattenute per tanto tempo e non fai niente per asciugarle o nasconderle.
E’ l’ultimo e unico sfogo che ti sei permesso e assicurato, poi la vita ricomincerà e la maschera che porti ogni giorno sarà indossata di nuovo e, forse, per sempre.
Lily è lì che ti aspetta e non potrebbe fare altro.
Lily, la tua Lily: morta, fredda, senza respiro, senza sguardo, senza voce, senza l’amore del figlio per cui si è sacrificata, perché – ormai – anche lui è lontano, confinato in una casa Babbana.
Lei, invece, è rimasta qui, ma è perduta per sempre.
E’ trascorso solo un anno, e tu hai contato i giorni, ma soprattutto le notti.
Insonne ti sei aggirato negli stessi corridoi dove, in un altro tempo, avevi sognato un’altra vita, con lei e per lei.
Hai capito, quando tutto è cambiato e precipitato, che ti saresti fatto bastare di guardarla vivere felice. O almeno di vederla vivere e basta.
Anche lontana da te.
Soprattutto lontano da te.
In quelle lunghe notti dell’ultimo anno trascorso, mentre percorrevi i corridoi di Hogwarts hai sbirciato qualche ombra aggirarsi nel castello, consapevole che non poteva essere Lily, che lei non sarebbe mai più stata né lì, né altrove, che lei se n’era andata per sempre.
Ricordi?
E’ morta, ti sei ripetuto tante volte per convincerti dell’inaccettabile realtà.
L’illusione sembrava non volerti abbandonare.
Sono sogni, Severus, solo i tuoi stupidi sogni.
Ti guardi intorno.
La strada è vuota, ci sono le zucche illuminate da candele che stanno per spegnersi, e che di Halloween hanno solo lo scolorito ricordo.
Il cancello del cimitero è lì ad un passo da te.
I ciuffi d’erba stentata tra le lapidi lasciano intravedere la terra brulla che aspetta solo la prima neve per nascondersi.
Lo apri e cigola sui cardini, come nei film Babbani di orrore che vedevi da ragazzino.
Ora sei un adulto e nulla ti fa paura, meno che mai la morte.
Cammini, ed ecco la tomba.
Lei è qui, sotto la lapide di marmo, dove più niente e nessuno può disturbarla.
Ti inginocchi, perché è più facile guardare la foto in cui lei ti sorride.
E’ un sorriso quasi sconveniente in un luogo come questo.
Chissà perché le foto sulle tombe sono così spudoratamente allegre in un luogo in cui grava tanto dolore?
Mentre la sua immagine riempie il tuo sguardo, la mente lavora per suo conto.
E ricorda.

Stai correndo.
Corri, corri veloce, il cuore in gola e il sudore che si asciuga nel freddo di una sera di fine ottobre.
Corri e in mano hai la maschera di gomma che mamma ti ha comprato di nascosto a tuo padre.
Lily ti aspetta, ha promesso di festeggiare Halloween con te: cercherete insieme i dolci bussando alle porte.
Petunia non vuole più andare con lei, è arrabbiata e le ha detto che ormai è grande per queste cose.
Ecco, laggiù la casa illuminata.
Sei arrivato e la porta è aperta, i genitori di Lily ti salutano, tu t’infili la maschera e fai cenni con la mano, Lily è vestita da fata: ha una bacchetta con la stella e il cappello a punta.
E’ bellissima.
Tu hai solo la tua maschera.
Da mostro, con i denti di fuori e la pelle giallastra.
E’ solo una maschera.
Sei vestito come tutti i giorni.
Ma la mamma ha messo i soldi da parte per accontentarti, ha venduto le sue erbe profumate, lo ha fatto per te, per farti felice una volta tanto e a te basta così.
Lily ti prende per mano e andate via chiacchierando e ridendo.
Il mondo potrebbe fermarsi, potrebbe anche non girare più, ora sei felice, sei con lei: non ti capita spesso di essere così contento.
La serata è passata in un battito d’ali.
Avete ricevuto i dolci bussando alle porte dove occhieggiavano le zucche illuminate e festose; visi sorridenti e comprensivi vi hanno accolto; Lily ha sorriso a tutti e tu hai finto di essere l’orco delle favole, quello che prende prigioniera la principessa.
Adesso avete un bel po’ di caramelle e siete seduti sul gradino di casa sua.
- Severus, facciamo a metà? - Ti chiede indicando il sacchetto.
- Prendile tu, Lily. - Le dici sorridendo, per te è abbastanza essere stato in sua compagnia.
Il suo viso si intristisce un po’, mentre ti guarda.
- Sev, no, voglio che li tenga tu, - dice, poi ride, una risata allegra e scintillante.- Considerali in prestito. Me li restituirai l’anno prossimo ad Hogwarts. – Ridiventa seria, mentre ti guarda con occhi improvvisamente più cupi – Quando i tuoi litigano, e tu sei triste, mangia i dolci di Halloween, così tutto ti sembrerà meno brutto.
Ti mette il sacchetto in mano e si alza per tornare a casa.
Tu non vuoi che vada via e cerchi di trattenerla con una scusa.
- Mia mamma ha detto che l’anno prossimo, quando saremo ad Hogwarts, ci divertiremo, lì fanno una festa bellissima con le zucche grandi quasi quanto noi. – Sei soddisfatto di averle svelato una cosa che non sa, sei orgoglioso di te. Lei ora si è fermata e ti guarda con gli occhi verdi illuminati dalla curiosità.
- Sev, non vedo l’ora di essere là, con te, ma sei sicuro che mi vorranno davvero? - Abbassa lo sguardo e il cappello a punta la fa sembrare una principessa triste.
- Tu sei una strega, Lily, come mia mamma.- Ti fai serio e con sicurezza prosegui - Tutti i bambini come noi ricevono la lettera, vedrai! Puoi esserne certa.
Ora ti osserva sorridendo di nuovo e, mentre ti lascia in mano il pacchetto, ti bacia la guancia.
- Ok, grazie. Buonanotte, Sev, ti voglio bene. A domani.
Chiude la porta e tu resti lì con i dolci, la maschera floscia in mano e un sorriso felice sulle labbra pallide.


Stai sorridendo anche ora, mentre le lacrime non si sono ancora asciugate sul tuo viso. Accarezzi la foto Babbana e sorridi.
Hai mangiato tutti i dolci, allora, e ti sono serviti per addolcire giorni e giorni di litigi, per ingoiare il dolore amaro delle botte e delle urla. Ti sono stati utili per fuggire in un mondo di zucchero, tu, che i dolci non li hai mai apprezzati. Ma quelli erano un regalo di Lily, il suo regalo per Halloween, anzi un prestito, ma non hai più potuto restituirglielo.
Ora sei in ginocchio sulla terra umida, quasi a chiederle un perdono che non può venire e non verrà.
Non hai portato fiori e la sua tomba è spoglia.
Un dolore si aggiunge agli altri che covano nascosti.
Come un mantra, sussurri alla notte.
- Mi dispiace. - Come se lei potesse sentirti e rispondere.
Una parola ripetuta infinite volte e inutilmente: ti dispiace, ma alla morte neanche la magia può porre rimedio.
In quel momento, mentre ancora le lacrime stanno per prendere il sopravvento, senti qualcosa premerti nella tasca.
Così ti ritrovi in ginocchio, davanti ad una tomba, con in mano il sacchetto di dolci che Albus ti ha dato per forza.
Caramelle di ogni colore e forma.
Piccole, inutili caramelle.
E ti viene da ridere e da piangere insieme, quando le appoggi sulla lastra di marmo che copre Lily.
- Sono per te. – Sussurri al nulla. – Ti ho riportato i dolci che mi avevi prestato. Sono venuto per restituirteli.
Non aggiungi ciò che la mente urla: che l’hai sempre amata e che l’amerai per sempre, fino all’eternità e ritorno.
Tiri fuori la bacchetta ed evochi la Cerva d’argento che solo Lily sa ispirarti, perfino in quel luogo improbabile.
La creatura evanescente si avvicina a te e al tuo unico pensiero felice, poi si accovaccia davanti alla lapide e, prima che la cerva sparisca, ti volti.
Ti smaterializzi senza dirle addio.

Edited by chiara53 - 26/10/2021, 18:46
 
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view post Posted on 8/11/2021, 18:47
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E' sempre un grande piacere leggere le tue storie, Chiara, ma un piacere ancora più grande poterle riassaporare di nuovo, cogliendo particolari che forse alla prima lettura erano sfuggiti.

Grazie per aver riproposto, con quel tocco sensibile e garbato che ti appartiene e che adoro, il ricordo amaro e dolce al tempo stesso di questo tuo meraviglioso Severus, grazie al quale ho potuto rivivere mille emozioni e profonde sensazioni.

...Insonne ti sei aggirato negli stessi corridoi dove, in un altro tempo, avevi sognato un’altra vita, con lei e per lei.
Hai capito, quando tutto è cambiato e precipitato, che ti saresti fatto bastare di guardarla vivere felice. O almeno di vederla vivere e basta.
Anche lontana da te...


E’ proprio così: solo quando si perde per sempre qualcuno ci si rende conto di quanto sia stato importante, e si darebbe qualsiasi cosa per poter tornare indietro, per poter rimediare agli errori, alle parole non dette, a tutto quello che si sarebbe potuto fare ma non è stato fatto. Però purtroppo rimangono solo i rimpianti... :(

Infine i dolcetti restituiti alla tomba, il momento più alto, toccante e struggente di questo splendido racconto... E come non commuoversi, adesso? <3
 
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view post Posted on 8/11/2021, 18:59
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Grazie, Ele.
Grazie per aver apprezzato una delle storie a cui sono più affezionata.
Lo so è una storia malinconica.
 
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view post Posted on 13/11/2021, 10:56
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CITAZIONE (chiara53 @ 14/4/2017, 17:50) 
Titolo: Dolci in prestito.

Autore/data: chiara53 – ottobre 2013

Molto coivolgente e struggente la tua storia Chiara, me la sono proprio goduta.
Le parole che leggiamo, a volte ci appassionano perchè ci aiutano a visitare luoghi inesplorati a volte ci coinvolgono perchè contengono un po' di noi.
Ci sono tante persone che trovano superfluo visitare le tombe ed in effetti cosa c'è di più irrazionale? Per me invece quello è il luogo dove mi permetto di lasciare che l'emozione prenda il sopravvento ed è un luogo del mio cuore. Il rito della sepoltura è uno dei primi istinti dell'uomo e io mi sento di appartenere a quell'uomo primitivo che si è evoluto fino ad arrivare ai nostri giorni ancora rispettando quel rito.
Così il Severus che c'è in me rivive nel tempo della tua storia e si emoziona ed arriva a leggere con gli occhi umidi le ultime parole.
Come deve essere terribile sentirsi causa della morte di qualcuno! lo è anche solo il dirsi molte volte: avrei potuto fare questo o fare quello e non l'ho fatto, perchè mai non mi è venuto in mente?
Grazie Chiara, penso che ora porterò qualche dolcetto figurato nel luogo del mio cuore.
 
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view post Posted on 13/11/2021, 11:31
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Grazie Anto. Parole ponderate ma emozionanti per me che le ho suscitato in te. La storia è datata, ma come già detto è una di quelle a cui sono molto affezionata.
Grazie
 
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4 replies since 14/4/2017, 17:50   104 views
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