Il Calderone di Severus

Ida59 - Cuore oscuro (Raccolta "Un cuore oscuro torna alla vita - 1 di 3), Genere: Romantico Drammatico Introspettivo Avvertimenti: Personaggo Originale - Epoca: HP 4^ anno - Pairing: Severus/Pers. Originale - Personaggi: Pers. Originale - Altri Personaggi: Nessuno

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Ida59
view post Posted on 25/6/2023, 16:36 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Alhyssa (4)



Dieci anni, sono ormai trascorsi dieci anni dal M.A.G.O., e solo da pochi mesi ho capito quanto mi stima per la mia bravura in Pozioni!
E’ stato quando ha avuto bisogno dell’antidoto.
Lupin gli aveva detto di non andare da solo, ma io non conosco uomo più testardo di Severus Piton!
E’ stato un miracolo che sia riuscito ad arrivare vivo fino al nostro avamposto: era il mio turno di guardia e ho capito subito che era lui, e cos’era successo.
Il veleno stava facendo effetto ormai da troppo tempo: era allo stremo delle forze e soffriva moltissimo.
- Devi preparare immediatamente l’antidoto! – mi ordinò in malo modo.
Gli sgranai gli occhi in faccia:
- Tu sei pazzo: è uno degli antidoti più difficili da preparare. Andrò a cercarlo.
- Non c’è tempo, devi prepararlo tu! – mi sibilò addosso.
- Ma non sono capace, a scuola avevi detto…
- Se c’è una persona capace di preparare questo antidoto, sei tu, Alhyssa, solo tu.
Dal modo in cui lo disse, sembrava più un insulto che un complimento.
- Non mi ricordo… - mormorai spaventata, fissando il suo viso pallido contorto dalla sofferenza.
- Ti darò io tutte le istruzioni. Ma sii veloce: non mi rimangono più di due ore.
Annuii. Sapevo di non avere alternative: la sua vita dipendeva da me.
E lui è la persona cui più tengo al mondo.
Parlava a fatica, tra una fitta di dolore e l’altra.
Non c’era la lavagna: ha scritto la lista degli ingredienti e le relative istruzioni direttamente nella mia memoria, mentre mi guardava fisso negli occhi.
Ora so che potrei preparare quell’antidoto per il resto della mia vita, senza avere la più piccola esitazione.
Ma quel giorno… è stato terribile!
Era pieno inverno, ma ero sudata fradicia per la tensione. Io preparavo l’antidoto e lui mi scrutava attento, semi disteso su un giaciglio malconcio, scosso di continuo dagli spasimi di dolore.
- Ho finito. – sussurrai quasi un’ora dopo.
- Dammelo! – ordinò.
- Guarda almeno l’aspetto della pozione… prima. - mormorai spaventata.
- Non ce n’è bisogno, sei sempre stata bravissima in Pozioni, da quando hai deciso che volevi quel G.U.F.O.!
Ecco: quello è stato il suo primo, e unico, complimento!
Ah… l’antidoto ha funzionato, naturalmente!
Era la seconda volta che gli salvavo la vita, e ancora ho avuto l’impressione che avrebbe preferito morire.

Severus (4)



Quanto tempo è passato da allora: dieci anni! Poi è arrivato anche il momento in cui ha capito quanto apprezzassi la sua competenza in Pozioni.
Quella volta mi sono trovato davvero nei guai: Lupin mi aveva avvisato, ma io sono testardo.
Non so come sono riuscito, con tutto quel veleno in corpo, a tornare indietro. La forza della disperazione, forse. Dovevo comunicare le mie informazioni, poi avrei finalmente finito di soffrire. Ero felice di morire.
Ma il destino ha voluto che quel giorno, di guardia, ci fosse proprio Alhyssa: l’unica persona in grado di preparare il controveleno.
- Devi preparare immediatamente l’antidoto! – le ordinai sgarbato.
Mi guardò con gli occhi sbarrati:
- Tu sei pazzo: è uno degli antidoti più difficili da preparare. Andrò a cercarlo.
- Non c’è tempo, devi prepararlo tu! – sibilai irritato.
- Ma non sono capace, a scuola avevi detto…
- Se c’è una persona capace di preparare questo antidoto, sei tu, Alhyssa, solo tu.
Intendevo farle un complimento, ma dal tono usato suonò più come un insulto.
- Non mi ricordo… - mormorò spaventata, mentre guardava i segni della sofferenza sul mio viso.
- Ti darò io tutte le istruzioni. Ma sii veloce: non mi rimangono più di due ore.
Infine annuì, era senza alternative: la mia vita dipendeva solo da lei.
Ed io sapevo quanto tenesse a me.
Facevo fatica a parlare, le fitte di dolore erano tremende. Non c’era la lavagna, ma credo di averle inciso la lista degli ingredienti e le relative istruzioni nella mente, da quanto la guardavo in profondità negli occhi. Scommetto che potrebbe preparare l’antidoto per il resto della sua vita, senza avere la più piccola esitazione. Ma quel giorno, deve essere stata davvero dura per lei.
Era pieno inverno, ma era madida di sudore per la tensione e la paura di sbagliare anche la più piccola cosa. Io la osservavo, semi adagiato su un giaciglio sbrindellato, scosso dagli spasimi di dolore.
- Ho finito. – sussurrò quasi un’ora dopo.
- Dammelo! – ordinai.
- Guarda almeno l’aspetto della pozione… prima. - mormorò spaurita.
- Non ce n’è bisogno, sei sempre stata bravissima in Pozioni, da quando hai deciso che volevi quel G.U.F.O.!
Ecco: quello è stato il mio primo, e unico, complimento!
L’antidoto era perfetto: come se lo avessi distillato io.
Per due volte mi aveva salvato la vita, e non ero sicuro di esserne felice.
 
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