Il Calderone di Severus

Kijoka - Luminoso miraggio, Tipologia: One Shot ( 500) - Genere: Introspettivo - Altro Genere: Nessuno Avvertimenti: AU - Epoca: HP 7^ anno - Pairing: Nessuno - Personaggi: Pers. Originale - Altri Personaggi: -

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view post Posted on 1/4/2017, 18:36

Buca-calderoni

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Titolo: Luminoso miraggio
Autore/data: Kijoka – 28 Dicembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia:One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Personaggio originale
Pairing: Nessuno
Epoca: HP 7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Una nuova illusione da dimenticare
Parole/pagine:2.029/4

Nota: Storia scritta per l’iniziativa “Severus e la musica” nell’ambito della Severus House Cup del Forum “Il Calderone di Severus”.
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Da "Corrupt"

I could corrupt you
In a heart beat
You think your so special
Think your so sweet
What are you trying don't even tempt me
Soon you'll be crying unwishing you dreamt me
You'll be calling out my name
When you need someone to blame

Sounds of the universe - 2009
Depeche Mode

Traduzione

Potrei traviarti
In un battito di cuore
Pensi di essere così speciale
Pensi di essere così dolce
Cosa stai cercando di fare?
Non tentarmi nemmeno
Presto piangerai
E desidererai di avermi [solo] sognato
Chiamerai il mio nome
Quando avrai bisogno di qualcuno da incolpare

Luminoso miraggio



Le fiamme dell'ampio camino crepitano allegre.
Fuori la neve cade in fitti fiocchi, lenti e soffici.
Mi stringo un po' di più nel mio mantello pesante, abbassando la testa sul bicchiere di fuoco liquido che brucia lo stomaco ad ogni sorso.
Nascosto a lato del camino, là dove le ombre sono più lunghe e fitte, osservo gli avventori.
Nocturn Alley è diventata molto affollata negli ultimi mesi, ma le persone che la frequentano non sono cambiate.
La feccia della feccia si ritrova qui.
Questo è il mio posto.
Chiudo lentamente le palpebre. Sembra che le lacrime siano terminate, tanto che muovere lo sguardo mi procura la sensazione di avere sabbia negli occhi.
Ogni volta la luce verde della Maledizione accende il nero dei miei pensieri.
Così torno a guardarmi intorno, mentre le fiamme danzano calde sulla piccola porzione del mio viso lasciata scoperta dal cappuccio calato.
Non voglio che mi riconoscano, non è per questo che vengo in questa bettola puzzolente.
Voglio sparire, perdermi nelle tenebre, ingoiato dal buio che già fa parte di me.
Domani dovrò tornare là.
Hogwarts non è più la dolce dimora dei miei ricordi, non ora che ne sono io lo sciagurato Preside...
Vedere marciare i ragazzi che dovrebbero sciamare gioiosi nei cortili e nei giardini del castello, ascoltare le urla di quelli sottoposti a punizione che tenterò di sottrarre alle grinfie dei fratelli, pattugliare corridoi silenziosi e cupi, dove un tempo vociare allegro rimbalzava sulle alte volte antiche.
Ogni giorno trascina la mia sofferenza.
Sul volto mi si dipinge un'espressione di profondo disgusto, che nessuno potrà mai vedere.
Bevo un sorso e le fiamme del liquore arrivano allo stomaco in un momento.
Io, nero nel nero, nemmeno più la mia anima ha la luce per splendere. Ogni cosa si è spenta su quella torre, tempo fa...
Un sorriso sghembo mi si disegna sul volto. Non lo voglio, ma non riesco a mandarlo via.
Rimpianti, rimorsi... sempre i soliti compagni. Non conosco altro e altro non conoscerò.
E' stata una scelta, ma avrei preferito essere io a cadere dalla torre.
Questi pensieri mi fanno alzare la mano per ordinare al barista un altro bicchiere di ciò che sto bevendo.
Non ha nemmeno bisogno di chiedermelo ormai. Non ho bisogno di parlare: sembra che conosca ogni mio gesto.
Non sa chi sono. Non ha mai visto il mio volto, riconosce solo i Galeoni che mi brillano tra le dita ogni sera prima di uscire da qui.
Tempo speso tra sconosciuti, delinquenti senza volto, come me.
Un angolo scuro dove annegare i pensieri nell'alcool e dissolvermi nel nulla, scomparire agli occhi del mondo.
Un compito svolto e un altro da svolgere.
Doveri marci, che puzzano come tradimenti antichi.
Rabbia sorda che ribolle dentro come in un putrido calderone che brucia su un fuoco ardente.
Gli occhi non smettono di scattare sulla porta d'ingresso ogni volta sento cigolare i cardini.
Devo stare attento a chi entra: qualcuno potrebbe capire chi sono, anche solo dal mio portare alle labbra il bicchiere.
Non si sa mai da dove può sbucare il nemico.
Lei è là: aiuta l'anziano in sua compagnia ad accomodarsi vicino al fuoco.
Ricordo come una sferzata elettrica il suo tocco sulla mia mano, quando mi ha passato l'ampolla scura che mi è caduta dalla tasca della giacca, senza nemmeno infrangersi, per fortuna.
Quel malvivente ubriaco che mi ha urtato con violenza inaudita, poco prima di uscire dalla porta, mentre io la varcavo, non è nemmeno lontanamente conscio del pericolo che ha corso.
Avrei dovuto prendere una decisione difficile se mi avesse fatto scivolare il cappuccio del mantello...
Lei, senza pensarci minimamente, ha raccolto il piccolo contenitore di vetro e me lo ha porto.
Ho sfiorato appena le sue dita, tiepide e lisce, delicate e gentili.
E' successo qualcosa di veramente inaspettato e strano: il cuore è balzato in gola, per tornare ad acquietarsi, subito dopo, poco a poco.
L'anima delusa da un inutile contatto, da un fugace legame.
Il cuore non ricorda forse più una simile emozione: troppo tempo è passato da quando i suoi occhi verdi frugavano nei miei in quella ombrosa radura dove ero già un innocente insegnante.
Ho disgusto di me stesso.
Non dovrei nemmeno alzare gli occhi su di lei, neanche pensare di farlo.
Cosa desidera la mia anima, a mia insaputa? Forse rincorrere un altro sogno? Uno nuovo che, in qualche modo, riesca a scalzare il vecchio?
Abbasso gli occhi e muovo le pupille verso i giochi di luce che il fuoco accende sul pavimento.
Illusioni, ancora.
Mi tentano e mi irretiscono. Come faccio ad essere arrivato al punto in cui ho difficoltà a farmi ascoltare anche da me stesso?
Forse l'uomo che ero è morto con Albus ed ora ho bisogno di colmare il vuoto immenso nel mio cuore con una nuova chimera.
Senza obbedire alla ragione gli occhi tornano a posarsi sulla figura accanto al bancone.
Il mio sguardo accarezza ciò su cui non ha alcun diritto di posarsi.
Il mio ultimo sogno.
Un miraggio.
Una visione che non può essere reale. Non qui, non adesso, non per me.
Un'aura splendida sembra fare da scudo e preservare tanta bellezza dalla contaminazione del marcio che aleggia intorno.
Non può davvero esistere una creatura capace di condensare in sé ciò che di magnifico la natura possa mai aver creato.
Il lungo mantello azzurro da viaggio scivola via ed io prendo ad ammirare ciò che non avrei mai immaginato potesse davvero esistere.
Un angelo.
Lunghi capelli splendenti color del grano maturo che riverberano l'allegro guizzare delle fiamme del vicino focolare, pelle delicata e diafana che sembra brillare di luce propria, corpo sottile e sinuoso che si muove in maniera aggraziata, quasi danzasse ad ogni passo.
L'incedere sicuro, seppur gentile e leggiadro, attira tutti gli sguardi della sala, mentre tu sembri restare completamente disinteressata ad ognuno di noi, tornando lentamente accanto alla persona che hai accompagnato.
Mi ritiro ancora più nell'ombra mentre il tuo sguardo, di un celeste limpido e scintillante, mi sfiora appena.
So che non puoi vedermi, ma vorrei scomparire ogni volta che gli occhi di cielo si muovono verso questo lato della stanza.
Cosa mi sta succedendo?
La mente combatte e rifiuta il pensiero di anelare a quella purezza, il cuore la insegue e la desidera.
Ogni respiro brucia la gola e i polmoni si riempiono di fuoco liquido.
Il mio sguardo viene attratto dalla tua radiosa bellezza come da una potente calamita, eppure so di non avere il diritto non solo di sperare, ma nemmeno di sognare.
La visione è talmente splendida che per un momento dimentico chi sono e cosa ho fatto, ciò che ho provocato e i sentimenti si sopiscono.
Poi, nell'attimo stesso in cui al cuore si affaccia la speranza, di nuovo distolgo prontamente, e con testarda volontà, lo sguardo.
Non lo merito.
Questa lucente ed innocente bellezza non potrà mai essere mia.
E' strano, ma sembri consapevole del fatto che chiunque ti guardi possa cercare di immaginare il tuo intimo essere. Sembri essere conscia del particolare atteggiamento che ispiri. Sei sicura, ma certamente dolce e comprensiva, perché questo è ciò che il tuo aspetto suggerisce.
Sarebbe così bello scoprirti, conoscere i tuoi difetti, guardarti nelle azioni quotidiane e davvero sapere se il tuo apparire coincide con il tuo essere.
Illusioni, ancora...
Mi riscuoto e mi alzo, dirigendomi con rapidità verso la porta d'ingresso, poco lontana.
Lo so, sto scappando. Io che non arretro mai, nemmeno davanti ai freddi occhi di rubino, ora scappo non da una persona, ma da una sensazione.
Il liquore ha annebbiato i miei riflessi e i miei passi sono meno sicuri di quello che vorrei.
Lascio i soldi sul bancone e sono quasi alla porta quando, incomprensibilmente, ti avvicini e con dolcezza mi rivolgi la parola.
La tua voce è cristallina:
- Va tutto bene? Quell'uomo non l'ha derubata, vero?
Il cuore torna a battere in gola e abbasso la testa: non devi vedermi il volto!
Lontana, resta lontana da me.
Io che rappresento il Male, io che servo il Male.
Potrei corrompere la tua bellezza e la tua dolcezza in un attimo, solo con uno sguardo, anche solo se udissi il mio cuore battere più forte.
Ho sbagliato, sono così vicino al Male che ogni mio atto può insudiciare la tua giovinezza.
Io che ho commesso atti inaccettabili e trascino colpe inammissibili non ho alcun diritto. Nemmeno quello di guardare,né ora né mai!
Eppure non riesco a fare a meno di tornare a sforarti il viso con il mio sguardo di tenebra, senza pensare, e ritirando le mani sotto il mantello. Quasi tu potessi vederne il sangue rappreso sulla pelle!
Non puoi sapere quanto hanno scatenato in me quelle poche parole, cui non voglio rispondere.
La mia anima perduta sembra voler continuare a sognare, ritrovando visioni irreali rischiarate dal tuo viso d'angelo. Questo nonostante tu non abbia fatto nulla per indurmi a farlo!
No, so che non intendevi tentarmi, in nessun modo!
Non sai nemmeno chi io sia! Non sai che esisto e nemmeno cosa ci faccio qui. cosa voglio e a cosa aspiro...
La mia natura malvagia e perduta non deve intaccare la tua luminosa aura d'innocenza.
Evitami e stammi per sempre lontana: posso contaminare la tua vita, distruggere la tua innocenza solo con un mio sguardo, come uno schizzo di sangue sulla candida neve.
Solo la mia anima immortale sta anelando alla tua purezza. Io incarnazione del Male vorrei venire salvato da un angelo...
Questo è il mio desiderio.
Tornare un bambino senza pensieri e regalare al mondo il mio candore.
La realtà è che tutti mi conoscono e nessuno vuole avere a che fare con me.
Ciò che ho fatto mi ha reso un reietto, ancora una volta.
Io stesso non riesco a perdonarmi.
Il disgusto che provo per me stesso è quasi pari al dolore che mi dilania l'anima.
Gli occhi non riescono a staccarsi dal tuo volto.
Non guardare questo viso spigoloso e rigido, resta immersa nella calda luce del camino che ti avvolge e riverbera la tua bellezza in ogni angolo della stanza.
La mia colpa è stata di essere leale e grato.
La mia condanna è di essere coerente all'immagine che ho costruito e fedele ad un affetto profondo.
Tutti sanno cosa ho fatto.
Sono tornato la persona giusta da additare quando si conversa del peccato e del male.
Dimenticati che esisto e non rivolgermi alcuna attenzione.
Vorrei che mi salvassi da me stesso e dal mio destino, ma dovessi arrivare a provare la tentazione di frequentarmi, ben presto potresti essere una delle persone che avrebbero voluto non conoscermi mai.
E' il mio nome quello che viene pronunciato quando si cerca qualcuno cui dare ogni colpa. In questo la mia vita non è mai cambiata...
La torre è lontana, ma anche qui i miei errori sono un marchio più tenace di ogni altro possibile patto.
Distolgo lo sguardo mentre una lacrima solitaria e veloce mi solca il viso, nascosta dal lembo abbassato del cappuccio.
La scelta è stata fatta.
Il dovere è stabilito e la strada è chiara davanti a me.
Non ho alcun tempo per pensare ai miei desideri. So quale sarà il mio destino e nulla può essere fatto perché cambi il suo corso.
Il respiro si ferma, mentre gli occhi chiari frugano nel buio del mantello sotto il quale resto nascosto.
Poi il lampo del giudizio mi riporta alla realtà.
Il cammino che ho scelto è solitario e amaro, ma la vita di un amico non deve essere sacrificata al nulla, a nessun costo.
Anche se il pegno da pagare è la mia stessa vita.
Non resterò qui a carezzare per un'altra volta un luminoso, quanto effimero miraggio.
Me ne devo andare, per sempre.
Questo è ciò che devo fare, questa è la giusta decisione.
Perché anni fa ho rinunciato alla vita e presto, molto presto, so che sarà la vita a rinunciare a me.
- Va tutto bene, grazie.
Sussurro, storpiando la voce in un rantolo profondo.
Pochi attimi dopo la porta pesante si chiude alle mie spalle.
Il freddo congela il mio respiro, come in un alito di morte.
Il destino spalanca le sue braccia per me.

 
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