Il Calderone di Severus

One-shot e long-fic, Requisiti e differenze

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/3/2014, 13:32
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,402
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Mi rendo conto che forse occorre precisare meglio il significato di One-shot e long-fic, perchè non è solo questione di... lunghezza!

One-shot significa colpo unico, e in italiano si tratta di un Racconto, cioè di una storia per lo più breve o, comunque, non molto lunga, che ha di norma svolgimento unitario spazio/temporale e gli stessi personaggi sempre presenti. In un certo senso si tratta di un'unica "scena", anche se occasionalmente possono esserci anche un prologo ed un epilogo, nonchè flash-back (scene restrospettive; il termine tecnico è analessi) o flashforward (anticipazioni di eventi successivi; il termine tecnico è prolessi).

Long-fic, invece, in italiano è storia a più capitoli, di norma più lunga e complessa di un racconto e che solitamente dispone di prologo, epilogo, analessi e prolessi, con la storia che si sviluppa in diversi capitoli, in luoghi e tempi diversi, con l'entrata di personaggi diversi distribuiti nei vari capitoli. Si tratta di una stroria che, per la propria struttura e coerenza interna, necessita di essere suddivisa (ordinata) in capitoli.

Non è quindi la "lunghezza" che distingue la one-shot da una long-fic, bensì la loro effettiva struttura di racconto unico o di storia a più capitoli.
E' quindi teoricamente possibile trovare one-shot molto corpose che siano più lunghe di una breve long-fic di pochi capitoli.
 
Web  Top
view post Posted on 16/7/2014, 11:06
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,402
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Una ulteriore precisazione.

La suddivisione in capitoli delle "long-fic" non è di per sé obbligatoria, nel senso che non è necessaria l'esistenza di capitoli numerati e con titolo; ciò che è essenziale è che ci sia una divisione strutturale della storia, eventualmente seganlata graficamente anche solo da un asterisco o da un salto di riga: quindi scene diverse che si susseguono cronologicamente (fabula) o meno (intreccio), in luoghi differenti (se pur ricorrenti) e con personaggi che variano nei vari brani, pur in presenza di personaggi magari anche sempre presenti.
 
Web  Top
view post Posted on 16/7/2014, 11:26
Avatar

I ♥ Severus


Potion Master

Group:
Administrator
Posts:
55,402
Location:
Da un dolce sogno d'amore!

Status:


Tratto dal sito Qual la differenza tra...


Il romanzo si distingue dal racconto non solo per la sua lunghezza, ma anche per la maggiore complessità, cioè tempi più lunghi, vicende ed ambienti più elaborati, maggior numero di personaggi. Mentre il racconto ha solitamente estensione minore e un minor numero di vicende e di personaggi. Tuttavia possono anche esistere romanzi brevi, così come esistono racconti lunghi.

Il racconto è una composizione narrativa in prosa, relativamente breve, il cui contenuto può essere di natura fantastica o realistica. Per quanto riguarda la lunghezza, esso può essere di 1-2 pagine, definito racconto brevissimo o di una decina di pagine, per cui si parla di racconto breve; oltre la trentina si inizia a parlare di racconto lungo, o più frequentemente di un romanzo breve. Proprio a causa delle sue ridotte dimensioni, il racconto richiede un’attenta misura nei dettagli e comporta necessariamente alcune caratteristiche strutturali. Un racconto presenta un’unica trama che ruota attorno ad un solo evento principale; presenta e approfondisce pochi personaggi e non sviluppa molti intrecci. Tutto questo è dato dal fatto che un racconto nasce quando si vuol narrare il verificarsi di un evento: è la fotografia di un fatto, realistico o fantasioso, che solitamente viene scritto a fini di semplice divertimento o con intenti allegorici o altro. I personaggi e lo scenario (tempo e luogo) sono ben espressi in poche righe; possono essere presenti dei dialoghi che aiutino a vivacizzare il racconto. Dopo lo svolgimento della storia si ha sempre un finale, inaspettato o meno e talvolta può essere presente il cosiddetto “finale aperto“.

Il termine romanzo deriva dal francese “romanz“, proveniente a sua volta dal latino “Romanice loqui“, che significa parlare in lingua romanza, che comprende tutte quelle derivanti dal latino. Il romanzo è un genere della narrativa in prosa, caratterizzato da un testo di una certa estensione; esso ha per oggetto la narrazione delle vicende di uno o più protagonisti su uno sfondo che può essere storico o fantastico. Nel romanzo le relazioni tra le varie vicende tendono a generare la trama principale, accompagnata da quelle secondarie, che talvolta si sviluppano su piani temporali distinti. I personaggi sono molteplici e hanno un’importanza cruciale, sono i pilastri su cui si fonda la narrazione, vengono descritti in maniera dettagliata, divenendo protagonisti di una storia complessa che spesso si svolge in un lungo arco di tempo.
I romanzi si articolano in diversi generi: quelli di maggior rilievo e diffusione sono il romanzo storico, molto complesso per le sue ambientazioni e ricostruzioni, il romanzo d’avventura, naturalistico, neorealistico, epistolare, il romanzo giallo, umoristico, rosa e di fantascienza.



In questo blog, verso la meta dell'articolo sono scritte in pratica le stesse cose: non ho idea di chi le ha scritte per primo.




Dal sito Scrittura creativa abbiamo:


Quali sono le differenze tra un racconto e un romanzo? Non è banale affermare che la differenza più evidente sta nell’estensione: un racconto è breve, un romanzo è più lungo. Volendo stabilire dei limiti approssimativi, una storia raccontata con un numero di parole variabile tra 1000 e 20.000 viene chiamata “racconto”. Oltre le 20.000 parole siamo dentro un romanzo. Questo a grandi linee, visto che la letteratura non è basata sul metodo scientifico.

L’estensione della storia comporta anche certe caratteristiche strutturali. Un racconto tende a concentrarsi attorno a un’idea forte, presenta e approfondisce pochi personaggi, non sviluppa molti intrecci. Spesso c’è un’unica trama che ruota attorno a un evento principale. Il romanzo racconta con maggiori dettagli una storia più complessa, che spesso (ma non necessariamente) si svolge in un arco di tempo più lungo. Si moltiplicano i personaggi, gli intrecci, i luoghi attraversati.



La miglior risposta di Yahoo answears


La differenza non è così chiaramente percepibile, almeno secondo me, però c'è ed è sostanziale e si nota maggiormente nei racconti lunghi.
Innanzitutto il racconto ha un intreccio semplice, spesso un intreccio solo, diciamo che se un romanzo è un tessuto dalla trama complessa (ovvero fili che si incrociano per formare una trama complessa), il racconto è quasi come un semplice filo. E ha una trama unica, mentre il romanzo tende ad affiancare alla trama principale alcune trame secondarie.
Il racconto va direttamente al punto, senza girarci intorno, mentre il romanzo è più mutevole, più complesso. Nel racconto quello che conta è la trama principale, questo fa sì che l'autore si concentri in maniera minore su ambientazione temporale e spaziale e personaggi, che vengono descritti in modo più superficiale rispetto ad un romanzo, in cui la descrizione del personaggio è una dei componenti principali, spesso anche più della trama.
Poi, il racconto non è mai a sè stante ma fa sempre parte di una serie di racconti, anche di autori diversi, che hanno in comune qualcosa, tipo i racconti di Stagioni Diverse sono 4 racconti lunghi, ognuno per una stagione.

Julio Cortàzar dice:
“nel cinema, come nel romanzo, la percezione di una realtà più ampia e multiforme si ottiene mediante lo sviluppo di elementi parziali, accumulativi [...] in una fotografia o in un racconto di grande qualità si procede in modo inverso, ovvero il fotografo e lo scrittore di racconti si vedono obbligati a scegliere e a circoscrivere un'immagine o un avvenimento che siano significativi [...] che siano capaci di agire sullo spettatore o sul lettore come una specie di 'apertura', di fermento che proietti l'intelligenza e la sensibilità verso qualcosa che va molto oltre l'aneddoto visivo o letterario contenuti nella foto o nel racconto.”

In poche parole la differenza tra il romanzo e il racconto è che un romanzo solitamente divaga, approfondisce un tema nel dettaglio, mentre il racconto è l'estrapolazione e la narrazione di un fatto unico senza divagazione e approfondimenti.

Aggiungo una cosa a sostegno della mia idea che non sia così chiaramente percepibile la differenza. La differenzazione minuziosa tra racconto, romanzo e novella è tipica della cultura italiana e, non dico assente, ma quasi nelle altre culture, dove c'è sì la differenza tra racconto e romanzo, ma si perde quando il racconto è lungo e il romanzo breve (in inglese diventano entrambi short story), in Italia, dove si fa particolare attenzione a queste cose, invece si tiene ben presente la differenza, ed è giusto, perché la differenza c'è, ed è da tenere in considerazione soprattutto se si scrive. Sta di fatto che non conta il numero delle pagine per dire se un racconto è un racconto oppure un romanzo. Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank è un racconto lungo (uno di quelli di Stagioni Diverse), più lungo di Carrie, il primo romanzo di King. Ma uno è un racconto, l'altro un romanzo.


E anche quello che c'è scritto in ScrivendoVolo in parte l'ho letto anche nei brani sopra.

La classica distinzione che vuole la lunghezza come la principale differenza tra il romanzo e il racconto è vera solo in parte. O meglio, l’estensione non è una caratteristica intrinseca ma la conseguenza di una serie di elementi che caratterizzano il romanzo e il racconto. Anzitutto vi sono differenze di finalità. Il racconto nasce quando si vuol narrare il verificarsi di un evento: è la fotografia di un fatto, realistico o fantasioso che sia. Proprio l’immediatezza del racconto rende necessario che si basi su un’unica idea forte. Quest’idea focalizza tutta la storia, non ci sono trame secondarie; gli eventi sono centrati in un momento ben preciso. Il racconto richiede un’attenta misura nei dettagli. Le parole devono essere accuratamente selezionate e poste nei punti giusti. Vengono presentati pochi personaggi senza che siano approfonditi. Sarà il proseguo della narrazione, degli eventi e delle azioni dei personaggi stessi che permetterà di inquadrare le loro caratteristiche. Va costruita una sorta di tensione che dovrà raggiungere un suo apice, per poi sciogliersi nella conclusione. Proprio il finale è il frutto del libero fluire delle idee. Il grande Raymond Carver disse di non conoscere mai il finale di un suo racconto prima di scriverlo. L’insieme di queste caratteristiche e il fatto che il racconto tenda ad essere monotematico, rendono la lunghezza una componente primaria della riuscita del racconto; se è troppo lungo, tende a stancare.

Viceversa, essendo basato su tante idee deboli, il romanzo troppo breve tende ad essere involuto, poco sviluppato e motivato. Per questo motivo, il romanzo ha bisogno di spazio, di respiro, per svilupparsi in modo completo. Nel romanzo le relazioni tra le varie idee tendono a generare la trama principale, quelle secondarie e il loro sviluppo, svolto anche su piani temporali distinti. I personaggi hanno un’ importanza cruciale, sono i pilastri su cui si fonda la narrazione, vengono descritti in maniera dettagliata divenendo protagonisti di una storia più complessa che spesso si svolge in un arco di tempo più lungo. La fase di progettazione è fondamentale per fare in modo che tutti gli elementi abbiamo una loro coerenza sia nello sviluppo delle vicende che nel racconto del finale.



Bene, spero che dopo tutto queste spiegazioni le nostre idee siano più chiare.

Edited by Ida59 - 15/6/2015, 17:29
 
Web  Top
view post Posted on 16/7/2014, 13:08
Avatar

Pozionista sofisticato

Group:
Administrator
Posts:
14,444

Status:


Grazie. :D
 
Top
arcady
view post Posted on 16/7/2014, 13:23




Molto interessante, grazie. E le parole di Cortazar sono preziose!
 
Top
4 replies since 30/3/2014, 13:32   485 views
  Share